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Naufragio Costa Concordia 13.01.2012


pugio

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Da Studio Aperto....

Si dice che era usanza... passare ad una certa distanza dell'isola per "salutare" gli isolani con colpi di "Klacson"...

 

.... ma non si poteva (doveva) fare.....

 

ricorda un pò... la tragedia del Cermis....

 

mmmh!

 

A quasi 100'anni del disastro del Titanic....

 

 

ad ogni modo....

Modificato da drakkar
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Una nave in navigazione comincia ovviamente a impattare contro un ostacolo fisso con i settori prodieri, e inveca la falla interessa la fiancata sinistra da centro nave verso poppa. Il che é compatibile con l'ipotesi che si siano accorti di andare in costa, e abbiano dato barra a dritta, così provocando il naturale "scodamento" e l'impatto sulla sogliera.

Avessero lasciato il timone dritto per dritto, non é escluso che l'avrebbero passata liscia, o che la "strisciata" sarebbe risultata assai meno devastante.

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Io voglio ricordarla così questa magnifica Regina

786113jpgconcordia1.jpg

 

Una nave in navigazione comincia ovviamente a impattare contro un ostacolo fisso con i settori prodieri, e inveca la falla interessa la fiancata sinistra da centro nave verso poppa. Il che é compatibile con l'ipotesi che si siano accorti di andare in costa, e abbiano dato barra a dritta, così provocando il naturale "scodamento" e l'impatto sulla sogliera.

Avessero lasciato il timone dritto per dritto, non é escluso che l'avrebbero passata liscia, o che la "strisciata" sarebbe risultata assai meno devastante.

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Ipotesi plausibile.

Modificato da Alfabravo 59
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Colpi di clacson?!?

 

Ah ma l'hanno detto in televisione: tutto chiaro

La competenza di certi giornalisti è allo stesso livello di quella dimostrata dal comandante nel finire sugli scogli.

Altra perla l'ho ascoltata questa sera su sky tg 24 da una giornalista che stava intervistando il responsabile dei Vigili del fuoco impegnati nell'opera di soccorso: all'ipotesi da questi ventilata di utilizzare unità cinofile nella ricerca dei dispersi (ovviamente nella parte emersa della nave) la giornalista ha replicato con una brillante intuizione: "questi cani sanno anche nuotare; sarebbe immaginabile usarli...." alludendo ad un loro impiego in acqua.

Ma certo, come no? Esistono i cani sub, magari equipaggiati con maschera e bombole!

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Buona serata C.ti,

stavo leggendo il secondo volume di "Plancia ammiraglio" di Vittorio TUR e mi sono imbattuto in questa frase:

 

"Le navi, dal punto di vista della fortuna, sono come gli esseri umani. Dal momento del varo, che rappresenta per un bastimento l'entrata nella vita, alcune sono attese da un avvenire costantemente brillante, altre da una sorte dura e spesso tragica"

 

In questo caso però, nonostante la bottiglia di champagne che non si è rotta al varo, la fortuna non sembrerebbe essere la prima responsabile della fine tragica.

Saluti

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quindi gia' si avrebbe una prima chiarezza nel punto fondamentale della dinamica dei fatti, ossia la distanza dalla costa al momento dell' urto contro la roccia

 

Stimare questo dato è presto fatto, basta sapere quanto pesca la nave per apprezzare conseguentemente la distanza fra lo squarcio e la linea di galleggiamento, quella era la batimetrica dell'ostacolo: poi bisogna andare su una buona carta nautica e cercare sulle Scole esterne la linea batimetrica compatibile, l'ho fatto ieri è il punto che ho apprezzato è praticamente quello esposto nella relazione de 'Farevela'..

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NAVE_17_672-458_resize.jpg

 

Scusatemi il termine corretto ma improprio, a questo punto sarebbe interessante conoscere il raggio tattico della C. Concordia, specie *senza* l' uso delle eliche di manovra (che non hanno voce in capitolo se, come sembra, navigava a circa 15 nodi)

 

infatti penso che giustissimamente il Comandante abbia virato verso terra, quindi gia' si avrebbe una prima chiarezza nel punto fondamentale della dinamica dei fatti, ossia la distanza dalla costa al momento dell' urto contro la roccia

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Da questo "dente" di roccia conficcato nella "carne" della povera COSTA CONCORDIA si potrà risalire all'esatta posizione dell'"incocciamento".

Modificato da Alfabravo 59
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Sempre dal post su farevela.net uno dei partecipanti cita una ipotesi di rotta pubblicata su ml-grafica.it

 

costa.jpg

 

partendo dal fatto che nel punto cerchiato in rosso c'e' uno scoglio sommerso a 4,9 metri di profondita', grosso modo corrispondente al pescaggio della chiglia nel punto di impatto. Solo che se davvero la nave fosse passata a quella distanza mi sa che avrebbe raschiato le case con l'aletta di plancia.... Spero che non stessero giocando con la vita delle persone fino a quel punto.

 

La prassi del "passaggio radente" e' testimoniata, oltre che da diverse testimonianze anche da un filmato postato su youtube:

 

Passaggio Costa Concordia al Giglio

 

Insomma, temo che, come gia' accaduto in passato, si tratti di abitudine a trascurare la sicurezza nel nome del business e dello spettacolo. Quando certe manovre diventano routine cala l'attenzione nel compierle e con mezzi di tale mole si sta stretti gia' con 10 km di margine...

 

Mi chiedo poi, se davvero fosse diventato consuetudine il "saluto" all'isola, possibile che nessuno fra capitaneria di porto, guardia costiera, vigili del fuoco, abitanti etc etc fosse intervenuto ad invitare i capitani a stare nelle regole della navigazione?

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..a parte le castronerie dei giornalisti e i titoli dei giornali forse un pò troppo pompati...(LA NAVE DELLA MORTE......)

 

 

 

comunque c'è una quesito che mi assilla, il comandante ha sbagliato rotta e ha preso lo scoglio, ha fatto quella manovra per mettere la nave in una posizione sicura e poi...

 

Perchè va ad aggravare la situazione abbandonando la nave (così sostiene la capitaneria di porto)...

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Perchè va ad aggravare la situazione abbandonando la nave (così sostiene la capitaneria di porto)...
Forse la sua intenzione era coordinare le operazioni di evacuazione da terra dando informazioni importanti ai soccorritori, però in cuor mio ci credo ormai poco.
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Sempre dal post su farevela.net uno dei partecipanti cita una ipotesi di rotta pubblicata su ml-grafica.it

 

costa.jpg

 

partendo dal fatto che nel punto cerchiato in rosso c'e' uno scoglio sommerso a 4,9 metri di profondita', grosso modo corrispondente al pescaggio della chiglia nel punto di impatto. Solo che se davvero la nave fosse passata a quella distanza mi sa che avrebbe raschiato le case con l'aletta di plancia.... Spero che non stessero giocando con la vita delle persone fino a quel punto.

 

La prassi del "passaggio radente" e' testimoniata, oltre che da diverse testimonianze anche da un filmato postato su youtube:

 

Passaggio Costa Concordia al Giglio

 

Insomma, temo che, come gia' accaduto in passato, si tratti di abitudine a trascurare la sicurezza nel nome del business e dello spettacolo. Quando certe manovre diventano routine cala l'attenzione nel compierle e con mezzi di tale mole si sta stretti gia' con 10 km di margine...

 

Mi chiedo poi, se davvero fosse diventato consuetudine il "saluto" all'isola, possibile che nessuno fra capitaneria di porto, guardia costiera, vigili del fuoco, abitanti etc etc fosse intervenuto ad invitare i capitani a stare nelle regole della navigazione?

 

La vedo solo adesso ma sembra la più probabile. Spiegherebbe la posizione dell'impatto non tanto come un estremo tentativo di mettere barra a dritta per evitare le Scole, quanto piuttosto come l'effetto della normale virata a dritta per fare il "passaggio radente" sul porticciolo, virata che probabilmente per l'errore di qualche metro appena ha portato la poppa ad impattare.

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Buona serata C.ti,

stavo leggendo il secondo volume di "Plancia ammiraglio" di Vittorio TUR e mi sono imbattuto in questa frase:

 

"Le navi, dal punto di vista della fortuna, sono come gli esseri umani. Dal momento del varo, che rappresenta per un bastimento l'entrata nella vita, alcune sono attese da un avvenire costantemente brillante, altre da una sorte dura e spesso tragica"

 

In questo caso però, nonostante la bottiglia di champagne che non si è rotta al varo, la fortuna non sembrerebbe essere la prima responsabile della fine tragica.

Saluti

Quoto Chimera,

Proprio in questo caso, la dipartita è dovuta dalla stupidità umana....

Come si fa a passare così vicini alla costa? oltre alla perdita di vite umane, ora dobbiamo confrontarci anche con un'altro pericolo... mi riferisco all'inquinamento ambientale che potrebbe venir fuori da quel relitto, compromettendo tutta l'area....

Personalmente farei in modo di limitare il passaggio "radente" alle isole ovvero, manterrei queste navi a una distanza di almeno 2 miglia dalla costa...

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Quoto Chimera,

Proprio in questo caso, la dipartita è dovuta dalla stupidità umana....

Come si fa a passare così vicini alla costa? oltre alla perdita di vite umane, ora dobbiamo confrontarci anche con un'altro pericolo... mi riferisco all'inquinamento ambientale che potrebbe venir fuori da quel relitto, compromettendo tutta l'area....

Personalmente farei in modo di limitare il passaggio "radente" alle isole ovvero, manterrei queste navi a una distanza di almeno 2 miglia dalla costa...

In ogni caso, le regole vanno rispettate: se esistono ci sarà pure un motivo, no? Specie se si è responsabili della sorte di migliaia di persone.

 

Anche io sono parecchio preoccupato per l'inquinamento ambientale, non ne abbiamo bisogno né noi, come popolazione, né il pianeta. Comunque sono fiducioso nel recupero senza incidenti, tutto sommato sta entrando in scena la stessa società che ha recuperato il Kursk e bonificato l'area di mare della Galizia dove la petroliera Prestige era affondata. I tecnici hanno dichiarato

Ci vorranno almeno due settimane per completare questa operazione

 

E ancora, riguardo il recupero del relitto:

Va rimessa in verticale e messa in condizioni di galleggiare, e rimorchiata in cantiere, non c'è altro da fare [...] Verranno prima di tutto temporaneamente «piantati» in mare enormi pali dalla parte opposta dell'inclinazione per poter avere una controspinta. A questo punto la nave sarà imbragata e sollevata con enormi paranchi con l'aiuto di cassoni galleggianti agganciati allo scafo. Non sappiamo però se la nave avrà la forza di galleggiare e sarà fondamentale riparare la falla e mettere in moto le pompe per far fuoriuscire l'acqua
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Il futuro della Costa Concordia: secondo gli esperti i costi di recupero e rimessa in operatività superano i costi di costruzione della nave, senza contare il danno d’immagine per la società armatrice.

 

La progettazione della nave viene messa in discussione: queste navi di ultima generazione hanno poco pescaggio (8,2 metri nel caso della “Concordia”) e un baricentro piuttosto alto...

 

http://shippingonline.ilsecoloxix.it/p/cro...ena_fatto.shtml

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Nelle foto subacquee pubblicate dal Corriere si vede ora un enorme squarcio anche sul lato sommerso... Si sarà verificato mentre la nave si piegava o nel tentativo di avvicinarsi al porto ha urtato contro qualcosa anche da quel lato ?

 

 

Come ho scritto all'inizio la dinamica è ambigua, ripeto, non conosco i criteri di compartimentazione delle navi da crociera ma non capisco come una sola falla possa creare libera circolazione d'acqua sul lato opposto. Però la conformazione batimetrica delle Scole non è compatibile con un danno dritta/sinistra su una nave così grossa; la secca non è abbastanza estesa, per cozzare a dritta il muro di sinistra sarebbe dovuto andare sull'isolotto.. e quello non se lo portava via, rimaneva là.

Ciao,

innanzitutto voglio esprimere il mio cordoglio per le vittime del natufragio.

C'è una cosa che mi ha lasciato perplesso fin dall'inizio: se lo squarcio è a sisnistra, come mai la nave si è (così pare dalle testimonianze) inclinata sul lato dritto?

Ho visto le foto sul corriere ma su citate ma sinceramnte non sono riuscito a capire se sono squarci sulle sovrastrutture o sullo scafo.

 

saluti

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da base artica, marco

 

scusate se im intrometto come "terraiolo", anche se con qualche "passata remota" esperienza di disegnatore navale.

 

penso che fatti come quelli accaduti dovrebbero "putroppo servire a centrare meglio per il futuro i problemi relativi

a casi di enmergenza su unita di tali dimensioni, mancando sino a ieri, il putroppo esempio pratico.

 

4000 persone da sgombrare di cui civili e anziani o persone emotivamente non abili a situazioni di stress,

sono problemi che abbisognano di sistemi e tecniche nuove.

 

anche l utilizzo dei media attirati da notizie usa e brucia, deve essere meglio posizionato - vagliato

per evitare ulteriori fiamme di polemica e di rendersi ridicoli sia come mezzo d informazione che come lettore..

 

non dimentichiamo che "qualunque responsabilita ci siano nel sinistro" si tratta di limitare i danni, in un contesto sociale dove il negativo predomina.

non intendo che non si cerchino e valutino o condannino le cause del sinistro,

ma che l Italia non si ri tiri la zappa sui piedi facendo vedere che non siamo in grado di gestire efficaciamente anche d immagine, senza dire ora cose che poi dopo dobbiamo ... ritrattare.

 

Inoltre non scordiamo che con le cifre in ballo di assicurazione, la questione sara in ogni caso "trattata" non solo tecnicamente,

da organi incaricati (si ricorda la questione di chi era colpa, con l andrea doria e furure commesse svedesi a

mamma fincantieri...per chi sia ben addentro a info.), di conseguenza non tagliamo teste prima del dovuto.

 

tecnicamente, congratulo tutti quanti Voi per finalmente leggere su forum betasom info che diano un informazione corretta di possibilita del incidente.

 

cordialmente e scusando ..invasione di campo,

salutoni marco

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Ciao,

innanzitutto voglio esprimere il mio cordoglio per le vittime del natufragio.

C'è una cosa che mi ha lasciato perplesso fin dall'inizio: se lo squarcio è a sisnistra, come mai la nave si è (così pare dalle testimonianze) inclinata sul lato dritto?

Ho visto le foto sul corriere ma su citate ma sinceramnte non sono riuscito a capire se sono squarci sulle sovrastrutture o sullo scafo.

 

saluti

Mi rimetto alla clemenza dei più informati, nel caso stessi per scrivere una cosa inesatta, ma credo che lo squarcio iniziale sia avvenuto sulla sinistra. Il secondo è dovuto alla manovra atta ad incagliare la nave.

 

L'incinazione sul lato di dritta dovrebbe essere dovuto alla conformazione pendente del fondale (tant'è che è motivo di preoccupazione riguardo a quelloc he accadrebbe se dovesse arrivare una mareggiata :s06: ) e all'imbarco d'acqua.

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Questo buon articolo di Mer & Marine...

 

M&M: l'incroyable naufrage du Concordia

 

... mette in conto anche un altro grosso rischio che questi bidoni da crociera presentano, oltre a quello della stabilità: la gestione del panico di masse così imponenti di passeggeri. Sul Concordia hanno avuto una legione di angeli custodi a proteggerli, perché la trottola è rimasta in piedi il tempo necessario a far sbarcare quasi tutti i presenti, il mare era calmo e la terra vicina, eppure ci sono stati grossi problemi per l'imbarco sulle scialuppe e scene di panico, perché in molti non capivano le istruzioni che ricevevano perché non erano nella loro lingua e se lo erano erano scandite come io potrei parlare il cingalese, quando non erano semplicemente rese inaudibili dal clamore della folla.

Proviamo a immaginarci cosa sarebbe successo in caso di incendio in alto mare...

Modificato da Secondo Marchetti
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Da Studio Aperto....

Si dice che era usanza... passare ad una certa distanza dell'isola per "salutare" gli isolani con colpi di "Klacson"...

 

.... ma non si poteva (doveva) fare.....

 

ricorda un pò... la tragedia del Cermis....

 

mmmh!

 

A quasi 100'anni del disastro del Titanic....

 

 

ad ogni modo....

 

 

CONFERMO TUTTO. Era prassi!! la ho vista un sacco di volte passare così vicino

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In ogni caso, le regole vanno rispettate: se esistono ci sarà pure un motivo, no? Specie se si è responsabili della sorte di migliaia di persone.

 

Anche io sono parecchio preoccupato per l'inquinamento ambientale, non ne abbiamo bisogno né noi, come popolazione, né il pianeta. Comunque sono fiducioso nel recupero senza incidenti, tutto sommato sta entrando in scena la stessa società che ha recuperato il Kursk e bonificato l'area di mare della Galizia dove la petroliera Prestige era affondata. I tecnici hanno dichiarato

 

 

E ancora, riguardo il recupero del relitto:

 

 

Per quanto riguarda il recupero, io sono piuttosto pessimista: in quella posizione la nave non durerà molto, e pensare di avere due settimane di condizioni meteo favorevoli (nelle ipotesi più ottimistiche per il completamento dei lavori) è davvero fuori da ogni logica.

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La vedo solo adesso ma sembra la più probabile. Spiegherebbe la posizione dell'impatto non tanto come un estremo tentativo di mettere barra a dritta per evitare le Scole, quanto piuttosto come l'effetto della normale virata a dritta per fare il "passaggio radente" sul porticciolo, virata che probabilmente per l'errore di qualche metro appena ha portato la poppa ad impattare.

 

E' in effetti l'ipotesi più ragionevole, sebbene in questo caso la virata sarebbe stata più "arrotondata" e avrebbe comportato un limitato scarroccio della poppa.

Ancora più dell'ipotesi "Scole" non lascia nessuna chance di difesa, né al comandante né alla compagnia di armamento che quelle abitudini doveva conoscere molto bene e incoraggiare.

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Questo buon articolo di Mer & Marine...

 

M&M: l'incroyable naufrage du Concordia

 

... mette in conto anche un altro grosso rischio che questi bidoni da crociera presentano, oltre a quello della stabilità: la gestione del panico di masse così imponenti di passeggeri. Sul Concordia hanno avuto una legione di angeli custodi a proteggerli, perché la trottola è rimasta in piedi il tempo necessario a far sbarcare quasi tutti i presenti, il mare era calmo e la terra vicina, eppure ci sono stati grossi problemi per l'imbarco sulle scialuppe e scene di panico, perché in molti non capivano le istruzioni che ricevevano perché non erano nella loro lingua e se lo erano erano scandite come io potrei parlare il cingalese, quando non erano semplicemente rese inaudibili dal clamore della folla.

Proviamo a immaginarci cosa sarebbe successo in caso di incendio in alto mare...

 

 

Ma non sarebbe più opportuno dotare anche queste navi invece che di tante scialuppe che hanno problemi in caso di forte sbandamento, di zattere autogonfiabili (tipo quelle in dotazione alle portaerei) che potrebbero essere buttate a mare senza timore e se occuperebbero meno spazio di una scialuppa?.

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Credo che questo disastro apra molti interrogativi, sulla gestione delle navi da crociera, la loro progettazione, il loro uso.

 

Fermo restando che l'errore e' chiaramente umano, e che il comportamento del comandante (che scrivo volontariamente con la minuscola) è inqualificabile (il Comandante della Capitaneria ha dichiarato stamane che lo hanno invitato a tornare a bordo, anche a norma di legge, per gestire le operazioni, e lui si sarebbe rifiutato...), e' certo che si aprono scenari anche tecnici di un certo rilievo.

 

oltre a quanto fatto notare da diversi forumisti:

 

- deve diventare prassi mettere un sistema automatico che, leggendo le carte (e non mi si dica che attorno al Giglio non sono aggiornate...), dia istantaneamente l'allarme in caso di rotta pericolosa, e corregga la rotta in automatico se del caso. E' quello che esiste sugli aerei, non penso che sia disdicevole montarlo su navi del costo di centinaia di milioni di euro

 

- si deve rivedere il sistema dell'imbarco degli equipaggi. Ora, per via della compressione dei costi e della grande concorrenza, si hanno fra l'equipaggio decine di nazionalità. Spesso e' gente che ha una comprensione dell'Italiano, o dell'Inglese, limitata a pochissime parole (quello che gli servono per il particolare compito). Ovvio che in casi di emergenza questo si ritorce contro: nessuno sa parlare, dare indicazioni, capire le problematiche dei passeggeri.

 

- si devono strettamente rivedere le procedure di emergenza. Capisco che si e' in vacanza, ma se ogni volta che si prende un volo di linea aereo ci si sorbisce il pistolotto della Hostess che ti indica le vie di uscita col linguaggio dei muti, allora sarebbe il caso di dedicare una oretta di vacanza a cercare di capire come sfangarsela in caso di pericolo. Equipaggio compreso, ovviamente.

 

- last but not least: la sfortuna, o l'incapacità, sono sempre in agguato, e se andiamo a vedere le statistiche, le crociere sono uno dei mezzi più sicuri al mondo. E l'abbandono di una nave in avaria, una delle cose più pericolose. Vado controcorrente, ma, complice l'ottimo lavoro della Capitaneria, dell'equipaggio, e il fatto che con una delle poche cose sensate si e' portata la nave in costa, su 4000 persone si sono avuti 'solo' (mi permetterete l'aggettivo, che ovviamente e' virgolettato) pochi morti. Poteva davvero essere una strage.

 

Per quanto mi riguarda, sono ancora convinto che i nostri uomini, a partire dai marinai, passando per la GC, arivando (perchè no) agli abitanti del Giglio che hanno accolto i naufraghi, non abbiano davvero da invidiare a nessuno.

 

comandante escluso.

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La nave si muove alcuni decimetri lungo il declivio sul quale è appoggiata, qui l'ARTICOLO sul Corriere della Sera.

 

Purtroppo diventa realtà quello che, si sapeva, sarebbe successo: il tempo comincia a peggiorare e il mare reclama il realitto. I sommozzatori hanno dovuto sospendere le ricerche, onde evitare di mettere i soccorritori in pericolo.

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Ma non sarebbe più opportuno dotare anche queste navi invece che di tante scialuppe che hanno problemi in caso di forte sbandamento, di zattere autogonfiabili (tipo quelle in dotazione alle portaerei) che potrebbero essere buttate a mare senza timore e se occuperebbero meno spazio di una scialuppa?.

 

 

 

 

 

da base artica, marco

il problema non sono lance o zattere autogonfianti ma come fare in modo (anche se ci sono esercitazioni per tutti a ogni viaggio) che:

nel panico ognuno sappia dove andare (tenere conto che sovente nel caso di necessita non sei mai la dove pensi di essere)

come fare a far salire la gente nel mezzo giusto.

come fare a far giungere il mezzo in acqua, si ricordi che una nave da crociera ha tra ponte lance salvataggio e mare almeno 20 - 25 m di altezza. Non credo che lanciare zattere da tale altezza sia come un ottovolante.

 

ma il problema magiore rimane come gestire 3000-4000 (civili, non militari addestrati e sotto comando) persone che si sentano in pericolo

in un ambiente chiuso, pensate a noi chiusi in un ascensore in movimento durante una scossa sismica x fare un esempio.

con sintomi piu o meno di panico.

 

il problema di gestione, non sono i mezzi ma la gente.

saluti marco

Modificato da bussolino
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sempre dal Corriere della Sera è possibile vedere alcuni video girati all'interno dei ponti prima dell'abbandono della nave. In entrambi i video si parla genericamente di problema tecnico e mai di possibile falla con conseguente abbandono della nave.

Il problema delle scialuppe posto sopra non so quanto sia risolvibile... le autogonfiabili vanno a mare ma poi i passeggeri come ci arrivano ? dovrebbero calarsi da qualche parte con rischi enormi.

tra l'altro il fatto di avere un unico ponte scialuppe vuol dire concentrare li 4000 persone con il caos che si vede nei filmati

verissimo che il mare calmo e il tempo bello hanno evitato una tragedia ben peggiore. in un altro video si vede chiaramente la scialuppa che cala all'improvviso di qualche metro non si sa per un errore di manovra o per la rottura di un cavo (propendo per la prima perchè rimane comunque in assetto orizzontale)

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Il problema delle scialuppe posto sopra non so quanto sia risolvibile... le autogonfiabili vanno a mare ma poi i passeggeri come ci arrivano ? dovrebbero calarsi da qualche parte con rischi enormi.

 

Questa estate viaggiando su un traghetto della Moby ho visto che avevano una specie di Scivolo Gonfiabile, uno su ogni lato della nave.

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salve Com.ti

mi unisco a voi al cordoglio per le vittime della Costa Concordia.

La nave l'avevo ammirata lo scorso anno nel porto di Civitavecchia, mentre partivo con il traghetto per la Sicilia.

Ho letto con molta attenzione ciò che la "gente di mare" e i Comandanti di Betasom hanno scritto ha riguardo di questa tragedia, le cantonate dei giornalisti proprio non si sopportano, oltre ai paragoni con altre tragedie passate.

Volevo aggiungere solo una mia considerazione sulle esercitazioni per i casi d'emergenza che si possono verificare a bordo di una nave, quali i casi d'incendio e di abbandono nave, di sicuro l'equipaggio fà addestramento - e ci mancherebbe - ma le persone normali, i croceristi? Basta una piccola esercitazione? Ovvio che no!!! La gente stà in crociera per divertirsi, per stare in vacanza...Io stesso sono responsabile della squadra anticendio dove lavoro, ma continuo a dire che l'addestramento fatto senza esercitazioni serve a poco. Da almeno dieci anni prendo tutte le estati - e talvolta anche d'inverno - il traghetto per la Sicilia, ma non si è mai fatta un'esercitazione per la gente imbarcata - anche se solo per una nottata.

Quando si sale su un aereo, prima di partire le hostess ci ripetono sempre le stesse cose sulle procedure d'emergenza, ma sulle navi?

Un saluto a tutti i Com.Ti

Un saluto a tutti i Gigliesi e parafrasando la locandina del film "U 571": "GLI EROI SONO UOMINI COMUNI CHE COMPIONO AZIONI STRAORDINARIE IN MOMENTI STRAORDINARI"

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Volevo aggiungere solo una mia considerazione sulle esercitazioni per i casi d'emergenza che si possono verificare a bordo di una nave, quali i casi d'incendio e di abbandono nave, di sicuro l'equipaggio fà addestramento - e ci mancherebbe - ma le persone normali, i croceristi? Basta una piccola esercitazione? Ovvio che no!!! La gente stà in crociera per divertirsi, per stare in vacanza...Io stesso sono responsabile della squadra anticendio dove lavoro, ma continuo a dire che l'addestramento fatto senza esercitazioni serve a poco. Da almeno dieci anni prendo tutte le estati - e talvolta anche d'inverno - il traghetto per la Sicilia, ma non si è mai fatta un'esercitazione per la gente imbarcata - anche se solo per una nottata.

Quando si sale su un aereo, prima di partire le hostess ci ripetono sempre le stesse cose sulle procedure d'emergenza, ma sulle navi?

Nel Comunicato ufficiale di Costa Crociere sta scritto: Tutti i membri dell'equipaggio fanno un'esercitazione di abbandono nave ogni due settimane. Per tutti gli ospiti in crociera è prevista un'esercitazione entro 24 ore dal giorno dell'imbarco, come richiesto dalla legge. Costa Crociere ha un sistema computerizzato che consente di verificare che tutti gli ospiti abbiano partecipato all'esercitazione e porvi di conseguenza rimedio".

 

Mi sembra un'affermazione che, per quanto da verificare, fornisce utili indicazioni sulle procedure adottate. Chi tra noi ha esperienza di crociere potrà dare significative testimonianze in merito, nell'uno o nell'altro senso...

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La mia opinione, per quel che vale, è che l’equipaggio ha fatto miracoli, e la cosa sarebbe da mettere ben in valore. Vabbene l’ appoggio delle condimeteo, vabbene la vicinanza (disgrazia – fortuna) alla terra ferma. EDIT: per carità, non li dimenticavo certo! Insiema a tutto il personale dalla Capitaneria, dei VVFF, agli stessi abitanti del Giglio, e atutti quelli che hanno prontamente e professionalmente collaborato)

Ma se nel giro di poche ore si sono messe in sicurezza 4000 persone (quattromila!!!! Avete presente??? Ho insegnato per dieci anni in un comune della Bassa che aveva lo stesso numero di abitanti!!!) qualcosa vorrà dire.

 

Quanto al problema sicurezza, penso semplicemente che , come dicono Secondo e qualcun altro, il problema non si ponga: nel caso di evento con condizioni avverse (incendio, tempesta, ecc.) non c’è scampo. Punto. O si cambiano le navi (ma a questo punto la crociera ritorna una vacanza per pochi) o nisba.

 

A me è capitato, alcuni decenni fa, di trovarmi su un traghetto incendiato in alto mare (Heleanna – conteggio dei morti mai chiarito, perché era piena di clandestini, comunque più di 20); vi assicuro che, anche se si trattava di “solo” circa 1200 passeggeri (vabbè, circa il doppio dei consentiti…), a parte le scene di panico ecc., ho ringraziato e ringrazio mentalmente Ezechiele Lupo, pardon, Ezio Gandolfi, istruttore dei paracadutisti, perché giusto quell’anno mi aveva insegnato/costretto (cosa mai fatta a scuola per noi fanciulle) a salire e scendere sia dalla pertica (questo non mi veniva tanto bene…) che dalla fune ( e questo mi veniva molto bene!). Quando mi è toccato scendere in acqua, io sapevo come calarmi da una fune, la maggior parte della gente è finita in ospedale con tremende ustioni alle mani, perché si era lasciata scivolare. E si parla di un traghetto, con relativamente pochi metri dai ponti all’acqua.

E questo è solo un dettaglio.

Ed era un traghetto, non una città galleggiante!

Modificato da malaparte
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Nel Comunicato ufficiale di Costa Crociere sta scritto: Tutti i membri dell'equipaggio fanno un'esercitazione di abbandono nave ogni due settimane. Per tutti gli ospiti in crociera è prevista un'esercitazione entro 24 ore dal giorno dell'imbarco, come richiesto dalla legge. Costa Crociere ha un sistema computerizzato che consente di verificare che tutti gli ospiti abbiano partecipato all'esercitazione e porvi di conseguenza rimedio".

 

Mi sembra un'affermazione che, per quanto da verificare, fornisce utili indicazioni sulle procedure adottate. Chi tra noi ha esperienza di crociere potrà dare significative testimonianze in merito, nell'uno o nell'altro senso...

 

Ho fatto quattro crociere con COSTA e confermo che le esercitazioni vengono sempre fatte. Poi si deve vedere quanto le persone le prendano sul serio. (Ho visto di tutto e di più)

 

In caso di incidente come quello della Concordia, si doveva semplicemente andare nelle proprie cabine (e di tempo ce ne stato parecchio) prendere il proprio salvagente (che ha di corredo la luce ed un fischietto) e raggiungere

ognuno la zona assegnata.

Purtroppo con la calma magari queste operazioni di base sono facili da fare, con il panico in mezzo, magari si raggiunge una zona sbagliata... e si crea confusione nella confusione...

comunque posso dire che nel bene o nel male, le persone sono state evaquate in tempo.

Forse non si è capito subito l'entità e la gravità della situazione, e si è perso del tempo prezioso.

Ma raccontarlo o scriverlo comodamente seduti è facile fare tutte le analisi, viverlo sul momento è un discorso diverso.

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Navigare richiede competenza professionale, bagaglio di esperienza, attenzione. Nella fattispecie si parla di "navigazione di precisione" (ingresso/uscita dai porti, navigazione sottocosta o in presenza di secche e bassi fondali). Questo termine indica uno stato di approntamento rinforzato rispetto ad una navigazione in mare aperto. Per tanto l'organizzazione prevede una pianificazione della navigazione accurata sia su sistemi tradizionali (carta nautica e pubblicazioni nautiche) che elettronica (gps, ecdis, radar con parellel index). La navigazione sottocosta non può essere frutto di IMPROVVISAZIONE, la pianificazione è frutto di uno studio approfondito della documentazione nautica e di un progetto presentanto dall'Ufficiale di Rotta al Comandante che lo approva.

In fase di esecuzione si dovrà tener conto di tre fattori; ambientale, contingente e geografico.

Fattore AMBIENTALE per ciò che riguarda gli effetti meteo-marini che per una nave con poco pescaggio e strutture imponenti (vere e proprie vele artificiali) sono da tener conto. E' necessario inoltre considerare il lento moto e le caratteristiche evolutive (almeno 1000mt di avanzo a una velocità di 3 nodi).

Il fattore CONTINGENTE riguarda le normative portuali, comunicazioni con le autorità portuali, il traffico marittimo locale, schema di separazione di navi in transito ecc.

Fattore GEOGRAFICO, comformazione della costa, segnali, pericoli e bassi fondali che devono essere evidenziate sulla carta nautica con inchiostro rosso.

 

Per prevenire le emergenze sono impiegati in modo prioritario la "navigazione a vista" che non è intesa, lasciatemi passare il termine... "a uecchie", ma con l'occhio umano, per mezzo di rilevamenti ottici e verifica elettronica (GPS E RADAR).

Ovviamente in queste circostanze il posto del Comandante è in plancia.

La mia sensazione è che non sia stato rispettato il metodo e le linee guida base con cui un Comandante prepari la navigazione. L'esecuizione la conosciamo tutti anche se la dinamica e la scelta del lato di accostata verso il porto non mi sono chiare, in considerazione dell'accostata a sinistra (verso costa) con poca acqua e margine di manovra ...

Una preghiera per chi non c'è più. RIP.

Modificato da segnalatore
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Purtroppo c'è anche da dire una cosa: i giubotti individuali sono custoditi nelle cabine, e nel caso della Concordia, i passeggeri senza luce e corrente elettrica non potevano raggiungere facilmente le proprie cabine e dotarsi dei giubotti. Parliamo di un "mostro" con 17 ponti, e orientarsi al buio e nel panico non è una cosa facile. Ricordo questa estate proprio a bordo della Concordia, che abbiamo fatto l'esercitazione di abbandono nave il mattino seguente l'imbarco, e devo dire che il personale è stato perfettamente efficente e chiaro e tutto si è svolto nei tempi previsti dall'esercitazione. Però, tra una esercitazione e l'evento accaduto, la situazione è ben diversa.

14imwz4.jpg

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A me è capitato, alcuni decenni fa, di trovarmi su un traghetto incendiato in alto mare (Heleanna – conteggio dei morti mai chiarito, perché era piena di clandestini, comunque più di 20); vi assicuro che, anche se si trattava di “solo” circa 1200 passeggeri (vabbè, circa il doppio dei consentiti…), a parte le scene di panico ecc., ho ringraziato e ringrazio mentalmente Ezechiele Lupo, pardon, Ezio Gandolfi, istruttore dei paracadutisti, perché giusto quell’anno mi aveva insegnato/costretto (cosa mai fatta a scuola per noi fanciulle) a salire e scendere sia dalla pertica (questo non mi veniva tanto bene…) che dalla fune ( e questo mi veniva molto bene!). Quando mi è toccato scendere in acqua, io sapevo come calarmi da una fune, la maggior parte della gente è finita in ospedale con tremende ustioni alle mani, perché si era lasciata scivolare. E si parla di un traghetto, con relativamente pochi metri dai ponti all’acqua.

E questo è solo un dettaglio.

Ed era un traghetto, non una città galleggiante!

 

Grande Valeria!

si trovava sull'Heleanna. Ricordo vagamente questo nome. Hai una vita avventurosa, non scherzo.

 

Comunque questa vicenda potrebbe essere elevata a monumento dell'imbecillità umana.

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Nel Comunicato ufficiale di Costa Crociere sta scritto: Tutti i membri dell'equipaggio fanno un'esercitazione di abbandono nave ogni due settimane. Per tutti gli ospiti in crociera è prevista un'esercitazione entro 24 ore dal giorno dell'imbarco, come richiesto dalla legge. Costa Crociere ha un sistema computerizzato che consente di verificare che tutti gli ospiti abbiano partecipato all'esercitazione e porvi di conseguenza rimedio".

 

Mi sembra un'affermazione che, per quanto da verificare, fornisce utili indicazioni sulle procedure adottate. Chi tra noi ha esperienza di crociere potrà dare significative testimonianze in merito, nell'uno o nell'altro senso...

proprio questa sera una mia amica mi ha affermato che lei nel viaggio di nozze in crociera, durante l'esercitazione, se ne stava comodamente seduta al bar ha prendersi l'aperitivo!!!!!! Ma brava!!!!! Mi ha giurato che la prossima volta andrà a fare l'esercitazione.

Certo di norma l'esercitazione è prevista entro le 24 ore dall'imbarco, forse sarà il caso di farla prima della partenza - come sugli aerei

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Purtroppo c'è anche da dire una cosa: i giubotti individuali sono custoditi nelle cabine, e nel caso della Concordia, i passeggeri senza luce e corrente elettrica non potevano raggiungere facilmente le proprie cabine e dotarsi dei giubotti. Parliamo di un "mostro" con 17 ponti, e orientarsi al buio e nel panico non è una cosa facile. Ricordo questa estate proprio a bordo della Concordia, che abbiamo fatto l'esercitazione di abbandono nave il mattino seguente l'imbarco, e devo dire che il personale è stato perfettamente efficente e chiaro e tutto si è svolto nei tempi previsti dall'esercitazione. Però, tra una esercitazione e l'evento accaduto, la situazione è ben diversa.

14imwz4.jpg

concordo in pieno caro com.te, ed inoltre aggiungiamo che ora le cabine hanno tutte la chiave elettronica e con il black out......

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In TV è stata data la notizia che domani Uomini del Comsubin

faranno brillare tre cariche esplosive sotto la chiglia della nave

causando così delle aperture per poter consentire l'accesso

all'interno per il recupero dei dispersi.

 

RED

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In TV è stata data la notizia che domani Uomini del Comsubin

faranno brillare tre cariche esplosive sotto la chiglia della nave

causando così delle aperture per poter consentire l'accesso

all'interno per il recupero dei dispersi.

 

RED

 

Ma non si corre il rischio che l'onda d'urto possa far scivolare la nave in acque più profonde?

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Ciao Pugio,

è anche quello che penso anch'io !!!

Ma probabilmente avranno calcolato anche questo.

Sicuramente metteranno delle cariche adatte al caso !!!

 

RED

 

Certo è un'operazione rischiosa. Ma i Comsubin sono quanto di meglio esista.... :s20: :s20: :s20:

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Dal sito istituzionale della MMI:

 

Si sono alzati in volo alle 01,45 della notte tra venerdì 13 e sabato 14 i due elicotteri della Marina Militare che hanno fornito un importante contributo ai soccorsi per il salvataggio dei passeggeri della Concordia.

Uno dei due EH101, partiti dalla Stazione Elicotteri della Marina Militare di Luni, ha raggiunto la nave, piegata su un fianco a ridosso della costa dell’isola del Giglio, da cui sono state estratte e portate in salvo due donne ferite, una delle quali impossibilitata a muoversi a causa di una gamba rotta.

“Un'operazione delicata e di alta specializzazione – nelle parole del Comandante Gianluca Arlotta, alla guida dell’elicottero – reso possibile dall’aiuto dei visori notturni ad intensificazione di luce, appositamente sviluppati per questo tipo di operazioni, e dallo speciale addestramento degli uomini della Marina Militare”.

Il secondo velivolo, pilotato dal Comandante Giuseppe Diana, si è contemporaneamente occupato del trasporto di squadre dei Vigili del Fuoco direttamente a bordo della nave passeggeri.

Gli elicotteri hanno continuato la missione anche in orario diurno, sorvolando la zona, a disposizione per il supporto alle ultime operazioni di soccorso.

La Marina Militare continua a garantire supporto ed assistenza alle operazioni di soccorso, attraverso la fornitura di materiale e personale specializzato del Gruppo Operativo Subacqueo (GOS) , assicurando, in particolare, la disponibilità della camera iperbarica montata a bordo della Nave d'appoggio Pedretti, da ieri presente in zona. (G.S.)

 

Dal sito del ministero:

 

A seguito dell’incidente occorso alla nave da crociera Costa Concordia in prossimità del porto dell’Isola del Giglio, le Forze Armate italiane sono prontamente intervenute per concorrere nelle operazioni di ricerca dei dispersi e di soccorso e assistenza ai naufraghi.

In particolare, insieme con 3 elicotteri AB 412 della Guardia Costiera, sono stati impiegati 2 elicotteri EH 101 della Stazione elicotteri di Luni della Marina Militare e 1 elicottero HH 3F del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare, che hanno svolto operazioni di recupero con verricello.

Inoltre, aderendo ad una specifica richiesta della Prefettura di Grosseto, il 4° Stormo dell’Aeronautica Militare, insediato sul locale sedime aeroportuale di Grosseto, ha fornito supporto logistico per l’accoglienza, all’interno delle proprie strutture, delle persone evacuate dalla Costa Concordia ed il reggimento “Savoia Cavalleria” dell’Esercito è intervenuto, con circa 30 uomini, presso Porto Santo Stefano per la registrazione dati e lo smistamento del passeggeri evacuati dalla nave e, successivamente, dall’Isola del Giglio a Porto Santo Stefano.

Per fronteggiare l’emergenza la Marina Militare ha messo in campo anche due team del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del COMSUBIN e Nave Pedretti, dotata di camera iperbarica.

Fin dalle prime ore, sul posto è intervenuta anche l’Arma dei Carabinieri.

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C'è una cosa che mi ha lasciato perplesso fin dall'inizio: se lo squarcio è a sisnistra, come mai la nave si è (così pare dalle testimonianze) inclinata sul lato dritto?

 

 

Nel sito farevela, segnalato nelle prime pagine, ho letto che:

 

La nave ha un enorme squarcio lungo una settantina di metri, in cui tra le lamiere è rimasto incastrato anche un pezzo di scoglio, sul suo lato sinistro, a circa metà pescaggio (siamo sui 4/5 metri). Ciò significa, senza ombra di dubbio, che la nave ha urtato lo scoglio mentre navigava verso nord, quindi con il Giglio a sinistra.

La nave, una volta affondata, è ora adagiata a ridosso di Punta Gabbianara, subito a nord di Giglio Porto, con la prua rivolta verso sud. Ciò evidenzia la manovra che l’equipaggio avrebbe tentato per portare la nave il più vicino possibile a terra.

 

 

 

 

il problema non sono lance o zattere autogonfianti ma come fare in modo (anche se ci sono esercitazioni per tutti a ogni viaggio) che:

nel panico ognuno sappia dove andare (tenere conto che sovente nel caso di necessita non sei mai la dove pensi di essere)

***

 

ma il problema magiore rimane come gestire 3000-4000 (civili, non militari addestrati e sotto comando) persone che si sentano in pericolo

***

il problema di gestione, non sono i mezzi ma la gente.

 

 

sempre dal Corriere della Sera è possibile vedere alcuni video girati all'interno dei ponti prima dell'abbandono della nave. In entrambi i video si parla genericamente di problema tecnico e mai di possibile falla con conseguente abbandono della nave.

 

 

Per questo, contesto quelle persone che affermavano (interviste in tv ... che non ho più guardato perchè mi facevano incavolare per le cazz*** che sparavano e per ciò che volevano farci apparire :s05: ) che l'equipaggio non spiegava cosa era successo ... in altre parole non li aveva "allarmati".

Ma vi immaginate come sarebbe potuta essere la reazione, anche solo della metà di 4.239 persone a cui è stato detto che la nave sta imbarcando acqua?

 

 

 

 

Nel Comunicato ufficiale di Costa Crociere sta scritto: Tutti i membri dell'equipaggio fanno un'esercitazione di abbandono nave ogni due settimane. Per tutti gli ospiti in crociera è prevista un'esercitazione entro 24 ore dal giorno dell'imbarco, come richiesto dalla legge. Costa Crociere ha un sistema computerizzato che consente di verificare che tutti gli ospiti abbiano partecipato all'esercitazione e porvi di conseguenza rimedio".

 

Mi sembra un'affermazione che, per quanto da verificare, fornisce utili indicazioni sulle procedure adottate. Chi tra noi ha esperienza di crociere potrà dare significative testimonianze in merito, nell'uno o nell'altro senso...

 

 

Confermo!

Personalmente, dopo quasi una decina di crociere ... sto perdendo il conto :s49: (di cui una sola con Msc, tutte le altre con Costa), l'ultima è di fine settembre inizio ottobre, posso affermare che o la sera della partenza (da Savona si fa spesso il primo giorno, poco dopo essere salpati), o il giorno successivo è prevista una esercitazione di emergenza obbligatoria. Durante l'esercitazione viene anche ritirata una tessera (Emergency Drill Card) che è intestata al singolo passeggero, e che viene ritirata solo a chi si presenta al ponte di ritrovo (al posto assegnato: Muster Station ... posto indicato anche sempre sulla tessera personale che fa da chiave della cabina, ecc.). Chi non si presenta poi non si lamenti! :s43:

 

Durante le mie crociere (di almeno una settimana), mi pare che quasi sempre è prevista anche l'esercitazione per il solo equipaggio. Non ne sono certa, ma direi di averla sentita fare tutte le volte (se fosse invece ogni due settimane ... forse ho avuto la fortuna di essere imbarcata proprio in quella giusta. Pensate che di solito è scritta nel Today (il diario di bordo giornaliero), in modo da non far allarmare i passeggeri, ed è scritto: se qualche passeggero vuole partecipare è il benvenuto. Una delle ultime volte ero tentata di farlo, la curiosità di vedere anche questa parte di "vita di bordo" era tanta, ma poi, purtroppo ho rinunciato. Sarà per la prossima volta, perchè di certo mi imbarcherò ancora e sempre con Costa. :s10:

 

 

 

Ma se nel giro di poche ore si sono messe in sicurezza 4000 persone (quattromila!!!! Avete presente??? Ho insegnato per dieci anni in un comune della Bassa che aveva lo stesso numero di abitanti!!!) qualcosa vorrà dire.

 

Ben detto! Come già più volte detto, sono lieta di poterlo ribadire nuovamente: Complimenti all'equipaggio. :s20:

Per questo è da sabato che sono incavolata con quei "maledetti" giornalisti; non aggiungo altro!

 

 

Purtroppo c'è anche da dire una cosa: i giubotti individuali sono custoditi nelle cabine, e nel caso della Concordia, i passeggeri senza luce e corrente elettrica non potevano raggiungere facilmente le proprie cabine e dotarsi dei giubotti. Parliamo di un "mostro" con 17 ponti, e orientarsi al buio e nel panico non è una cosa facile. Ricordo questa estate proprio a bordo della Concordia, che abbiamo fatto l'esercitazione di abbandono nave il mattino seguente l'imbarco, e devo dire che il personale è stato perfettamente efficente e chiaro e tutto si è svolto nei tempi previsti dall'esercitazione. Però, tra una esercitazione e l'evento accaduto, la situazione è ben diversa.

 

Ci sono anche vari altri punti, sui vari ponti, dove sono custoditi, chiusi a chiave (e spesso "nascosti" nelle zone riservate al personale di bordo), armadi che contengono ulteriori giubbotti, sia per adulti che per bambini. Anche su Costa Concordia ci sono.

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(Vi prego di censurare questa battuta, del tutto fuori luogo) Temo che questa volta i nostri retroscenisti in servizio permanente effettivo avranno dei problemi a dare la colpa ai perfidi americani, tipo MOBY PRINCE, Ustica, ACHILLE LAURO e quant'altro. All'Isola del Giglio e all'Argentario non ci sono siti LORAN, Poggio Ballone o altre diavolerie NATO. A meno che da Camp Darby...

 

Ti dovresti vergognare. Insulti i morti di questa nave, quelli di Ustica e quelli Moby Price. Tu secondo me insulti tutti i morti della guerra fredda, tu insulti tutti i morti del Tresher, dello Scorpion, dell'Hiroshima: siccome c'è una una versione ufficiale (ma non credibile) allora va tutto bene.

 

Niente complottismo, ma nemmeno bende sugli occhi.

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