Vedi alle volte che succede quando vuoi togliere la ruggine ad un vecchio account di mail? Ci ritrovi un messaggio che ti ricorda che da 14 anni spremi informazioni a un gruppo di amici, sia pur virtuale, però è da un po' che non passi a salutare...
Permettetemi di aggiungermi ai meritati complimenti per lo splendido lavoro che il nocciolo duro di Betasom continua a svolgere, mi sono "immerso" con voi nel 2008 ed ho letteralmente divorato centinaia di pagine di storia, tecnica, umanità e retroscena a volte impietosi, mai di parte. Se posso sostenere discussioni su argomenti in genere noti più per la propaganda o scritti da stampa spazzatura è grazie a queste pagine. Solo la scorsa settimana un collega e scrittore mi ha segnalato un romanzo ambientato a Gibilterra nel 1942, protagonista tale Teseo Lombardo... Li mi sono scoperto conoscitore di episodi sconosciuti anche ad un insegnante di storia quale è il mio collega. Olterra, mignatte, barchini... Ecco cosa trovo di prezioso in Betasom, come già citato da altri, il livello di qualità e di padronanza dei nostri argomenti, il grande rispetto e l'educazione che traspare come in un salotto di gentiluomini e gentil donne.
La fase di stanca credo sia fisiologica e dovuta a diversi fattori, vuoi gli impegni familiari, vuoi il lavoro e il generale periodo di crisi che da quasi un decennio ci accompagnano tendono a smorzare gli entusiasmi di chiunque, rendendo più pesante occuparsi di questa creatura.
Credo che il ritorno ad una relativa normalità ed alla possibilità di vederci di persona possa giovare alla base, me ne sono reso conto con gli storici amici con cui esco in moto, aggiungerei, qualora fosse possibile, la possibilità di assistere da remoto alle vostre conferenze, lezioni e incontri, che spesso ci fanno sorgere nuove curiosità che potremmo approfondire su queste pagine.
E veniamo alle tirate d'orecchi, sia pur benevole, a cui accenna Totiano. Anche a me piacerebbe fare raduni, visitare navi e battelli, lanciare siluri (vabbè, ci ho provato) ogni mese, ma immagino benissimo quanto impegno, lavoro e pazienza ci sia quando questi eventi si devono adattare alle rigide regole di un apparato militare. Per cui, da parte mia, posso solo esprimere grande apprezzamento e gratitudine, per averci fatto scendere in un sottomarino, per averci fatto "salire" quando lo stesso era sui trespoli in bacino, per averci portato in luoghi quasi inaccessibili ai civili, per averci reso gruppo prima ancora che equipaggio. Grazie anche per non aver fatto trasparire più di tanto la stanchezza che in qualche espressione di faceva intravedere.
Grazie quindi a Marco ed al direttivo intero per la vostra dedizione, ai moderatori ed ai generosi scrittori di racconti kilometrici e dettagliati e perdonatemi se non cito la maggior parte di chi sta in sala macchine, me ne scorderei di certo qualcuno.
Alla via così!!!
P.S. Ho modificato l'account di mail, ora ne uso uno più lucido.