Vai al contenuto

Riportiamo A Casa I Ragazzi Del San Marco...


Totiano

Messaggi raccomandati

 

E invece no: tralasciando le esagerazioni e i casi limite, la nostra Costituzione sancisce che un imputato è considerato non colpevole sino a condanna (terzo grado di giudizio).

 

L'indagine e il processo servono a stabilire l'innocenza o la colpevolezza, quindi sono d'accordo con te che la diplomazia doveva ottenere il processo in Italia, giacchè il fatto è avvenuto in acque internazionali e i fucilieri erano a bordo di una nave battente bandiera Italiana.

 

Bisogna poi precisare che il PM della sezione competente ha aperto un fascicolo a carico di Latorre e Girone, in linea con quanto stabilito sopra.

infatti, si chiama presunzione di innocenza.

Si presume che siano innocenti fino a condanna definitiva.

Ma, ripeto, si presume, non si afferma.

 

Concordo su tutto.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Risposte 2,2k
  • Created
  • Ultima Risposta

Top Posters In This Topic

Però, Marco, così facendo si passa per fanatici. I militari non sono innocenti in ogni caso: se sbagliano devono pagare secondo le leggi del loro Paese.

 

In questo caso si può solo dire che la combinazione di orari diversi, navi diverse e testimoniante discordanti propendono per uno scambio di nave.

 

Detto questo, attualmente sono propenso a pensare che siano più prigionieri politici che altro...

 

da base artica, marco

 

NO ! (non sono fanatico, anzi sovente il mio operato mi costringe a scelte non mie di volonta ma.... di dovere).

 

permettimi sersevel di chiarire un problema che è sentito in molti altri paesi dela NATO e anche a volte in russia.

 

Dei governi danno avvallo di inviare loro militari in zone di operazione a rischio,

senza specificare chiaramente che esse sono vere missioni militari (sotto giuristizione militari e solo militare).

 

I militari sono coinvolti in azioni sul posto che li mettono in situazioni d'armi,

con conseguenze di risposte militari.

si debbono comportare da militari e debbono rispondere civilmente ???

 

Suvvia :tongue: sarebbe come se tu guidando su la tua auto su un campo di battaglia tra blindati o carri armati

in caso di danni (!!) ti rivolgi alla tua assicurazione.

cosa credi che ella ti risponde?? vedi nelle clausole della tua polizza!

 

Lo stesso (all inverso) vale/si vuole x i militari in missione estrero a rischio contatto armato.

ridicolo e incoscente oltre ignorante da parte dele forze politiche, nostre e altri paesie NATO.

 

non si inviano militari in missioni floreali, ma la dove si preannuncia una rissa o scontro.

 

non è arroganza ma chiarezza di responsabilità e ordini, ma avvocati civili e altri civili debbono restare fuori dal militare.

se si spara si spara per colpire e non per giocare o altro.

marco

Modificato da bussolino
Link al commento
Condividi su altri siti

Perdonami ma non credo che ci siamo capiti: un conto è il reato, un'altro è l'organo (civile o militare) che deve decidere se l'azione giudicata sia stata criminosa o meno.

 

Se scriviamo che Latorre e Girone sono innocenti in ogni caso, rischia di passare il messaggio che abbiano licenza di fare quello che gli pare, senza conseguenze. Ovviamente non è così: se un giudice (mi auguro italiano!), vagliando le prove concrete, dovesse decidere che essi hanno commessi un crimine, chiaramente dovrebbero essere puniti.

Link al commento
Condividi su altri siti

da base artica, marco

 

NO ! (non sono fanatico, anzi sovente il mio operato mi costringe a scelte non mie di volonta ma.... di dovere).

 

permettimi sersevel di chiarire un problema che è sentito in molti altri paesi dela NATO e anche a volte in russia.

 

Dei governi danno avvallo di inviare loro militari in zone di operazione a rischio,

senza specificare chiaramente che esse sono vere missioni militari (sotto giuristizione militari e solo militare).

 

I militari sono coinvolti in azioni sul posto che li mettono in situazioni d'armi,

con conseguenze di risposte militari.

si debbono comportare da militari e debbono rispondere civilmente ???

 

Suvvia :tongue: sarebbe come se tu guidando su la tua auto su un campo di battaglia tra blindati o carri armati

in caso di danni (!!) ti rivolgi alla tua assicurazione.

cosa credi che ella ti risponde?? vedi nelle clausole della tua polizza!

 

Lo stesso (all inverso) vale/si vuole x i militari in missione estrero a rischio contatto armato.

ridicolo e incoscente oltre ignorante da parte dele forze politiche, nostre e altri paesie NATO.

 

non si inviano militari in missioni floreali, ma la dove si preannuncia una rissa o scontro.

 

non è arroganza ma chiarezza di responsabilità e ordini, ma avvocati civili e altri civili debbono restare fuori dal militare.

se si spara si spara per colpire e non per giocare o altro.

marco

 

Non concordo con questo ragionamento.

I due fucilieri non erano in guerra.

I fucilieri della marina militare stavano svolgendo una prestazione di carattere protettivo nell’ambito di una missione internazionale contro la pirateria. Essi si attenevano alle risoluzioni adottate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e chiaramente alla legge italiana.

E' evidente che i pirati non sono equiparabili a "militari nemici".

 

La loro missione è, in sostanza, quella di una scorta di Polizia. Non si applica il codice militare (di pace/o di guerra).

L'ambito è quello della "protezione" di naviglio civile.

A giudizio della nostra diplomazia (che reputo fondato), per diversi motivi legali, la giurisdizione sul caso appartiene unicamente all’ordinamento giudiziario italiano (acque internazionali, nave battente bandiera italiana, soldati italiani che difendono nave italiana etc. etc).

 

La competenza a giudicare sui fatti di reato è unicamente quella dell'Autorità Giurisdizionale Italiana.

Link al commento
Condividi su altri siti

da base artica, marco

 

concordo con il tema che se proprio dovesse esserci un processo deve essere solo di pertinenza italiana.

 

Ma Nazioni Unite o no, un militare deve essere e rimanere un militare,

non è un poliziotto o guardiano di depositi di rifiuti (vedi nostro sud al momento).

egli è un militare addestrato a fare ciò.

qualunque incarico di altra natura rimane un un incompetenza.

 

le risoluzioni del C. sicurezza sono le solite : deve essere fatto qualcosa ma non deve succedere nulla !

 

peccato che se incaricassero un privato in tali incarichi, pretenderebbe tali clausole contrattuali che poi ness stato potrebbe firmare.

allora finiamola di vedere tali missioni come un qualcosa tipo, andiamo a raccogliere le margherite,

e se deve eserci qualcosa di insolito , chiedero istruzioni a tutta la struttura di comando e politica in attesa di fare il qualcosa.

Vedi le missioni ONU in localita guerra, hanno solo portato a rischio i caschi blu, e non hanno evitato poi i veri fatti di sangue.

 

percio se i militari vengono inviati, devono poter muoversi senza troppi cavilli giuridici.

- facile sedere dietro una scrivania ( magari al ONU o in altri palazzi o in redazione) difficile stare sul campo e fare tutto.

chi ha esperienza del genere e in zone a rischio, sa valutare ciò.

 

Scusate le mie righe,e modo (ma mi sembra di rivedere un vecchio film del passato).

cordialmente marco

Link al commento
Condividi su altri siti

Però, Marco, con questo ragionamento non bisogna mandare MAI dei militari, ma solo dei poliziotti o dei carabinieri.

 

Altrimenti si inficia tutto quanto. Concordo, e lo dico da 2 anni, che il 'peccato originale' sia stato quello di non fornire la adeguata copertura giuridica alla missione. Ma se non c'è 'stato di guerra', e la nostra Costituzione e la nostra Legge è molto chiara nell'indicare come, chi e anche perchè la dichiara (eventualmente), la giustizia interessata non può che essere quella civile, pena uno stravolgimento dei diritti giuridici del Paese, e il definire le FFAA come un ente autonomo autoreferenziale, e non mi pare davvero il caso.

Link al commento
Condividi su altri siti

Però, Marco, con questo ragionamento non bisogna mandare MAI dei militari, ma solo dei poliziotti o dei carabinieri.

I poliziotti non sono più militari da molti anni, ma i Carabinieri lo sono, eccome... :wink:

Modificato da Alagi
Link al commento
Condividi su altri siti

Scusate, sembra incredibile, ma il 26 l'orchestra ed il coro della Scala di Milano suoneranno e canteranno IN ONORE dello Stato indiano in occasione del 65° anniversario della sua nascita (vedi: http://www.cgimilan.in/images/LaVerdi%20Concert.pdf)

 

Ho inviato -e sto invitando amici e conoscenti a farlo anche loro- un messaggio di protesta come questo:

" Davvero il 26 gennaio farete un concerto IN ONORE dell'India? Ma non vi vergognate, con i nostri due marò che rischiano la pena di morte?"

ai vari responsabili di coro ed orchestra: ruben.jais@laverdi.org,, carola.gay@laverdi.org, silvia.ceruti@laverdi.org,

tania.salemme@laverdi.org, renzo.canciani@laverdi.org, pasquale.guadagnolo@laverdi.org, massimo.colombo@laverdi.org

 

Tra i miei contatti, anche alcune associazioni militari, una delle quali mi ha risposto così:

" Fermo restando la ferma presa di posizione che abbiamo assunto con la plateale esposizione del fiocco giallo con gigantografie e scritta "salviamo i nostri marò", XXXXXXXXXXX non può assumere iniziative promuovendo manifestazioni da parte dei propri soci come se fosse un centro sociale. Quindi se qualcuno vuole farlo può farlo a titolo personale senza impegnare XXXXXXXXXXX".....

Link al commento
Condividi su altri siti

Come tutti si aspettavano (ormai si sa come vanno le cose) la decisione...toh!...è stata rinviata!!!

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2014/01/20/Maro-Corte-Suprema-chiede-soluzione-entro-2-settimane_9928667.html

Petrò a questo punto qualcuno mi spieghi: il governo indiano ha sempre sostenuto che comunque la decisione è dei giudici perchè in democrazia i poteri della magistratura sono separati da quelli politici ecc... ecc....ma allora perché i giudici ora chiedono al governo di rislvere il problema?

Ricordo che qualcuno all' inizio aveva detto che l' India è un grande Stato, con un Diritto che discende dalla più alta tradizione britannica ecc. ecc...

Link al commento
Condividi su altri siti

E la "petition" degli avvocati della parte italiana? Non dovevano presentare un documento che sottolineava come non si potesse applicare la SUA ACT (legge antiterrorismo), esclusa anche dalla Corte Suprema Indiana, e evidenziando le lungaggini vergognose della polizia indiana e del fatto che, dopo due anni, il processo non è ancora partito?

 

10 minuti di udienza?!

Link al commento
Condividi su altri siti

Come tutti si aspettavano (ormai si sa come vanno le cose) la decisione...toh!...è stata rinviata!!!

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2014/01/20/Maro-Corte-Suprema-chiede-soluzione-entro-2-settimane_9928667.html

Petrò a questo punto qualcuno mi spieghi: il governo indiano ha sempre sostenuto che comunque la decisione è dei giudici perchè in democrazia i poteri della magistratura sono separati da quelli politici ecc... ecc....ma allora perché i giudici ora chiedono al governo di rislvere il problema?

Ricordo che qualcuno all' inizio aveva detto che l' India è un grande Stato, con un Diritto che discende dalla più alta tradizione britannica ecc. ecc...

 

Francamente, questa "decisione" dei Giudici, che ora si accorgono che è necessaria una linea politica univoca del Governo Indiano, per risolvere la vexata questio, non permette di capire chiaramente che cosa stia accadendo.

I giudici evidenziano un conflitto in seno all'ammistrazione...... ben strano motivo per disporre un rinvio. Un provvedimento che sembra dire "aspettiamo le decisioni del Governo e della diplomazia, decisioni alle quali ci rimetteremo......." .

Sembra che sia aperto un canale/dialogo tra potere Giudiziario e Potere Esecutivo/Diplomatico.

Il sietema Indiano, mutuato da quello di common law Inglese, permette ai giudici un'ampia discerzionalità..... (i Giudici sono fonte creativa del diritto in assenza di precedenti conformi, non si limitano ad interpretare ed applicare la legge, come da noi).

Sembra di capire, sembra, che i giudici non abbiano intenzione di prenedre decisioni giudiziarie definitive, in mancanza di un chiaro orientamento politico......

Più diplomatici dei diplomatici????

Link al commento
Condividi su altri siti

Però, Marco, con questo ragionamento non bisogna mandare MAI dei militari, ma solo dei poliziotti o dei carabinieri.

 

Altrimenti si inficia tutto quanto. Concordo, e lo dico da 2 anni, che il 'peccato originale' sia stato quello di non fornire la adeguata copertura giuridica alla missione. Ma se non c'è 'stato di guerra', e la nostra Costituzione e la nostra Legge è molto chiara nell'indicare come, chi e anche perchè la dichiara (eventualmente), la giustizia interessata non può che essere quella civile, pena uno stravolgimento dei diritti giuridici del Paese, e il definire le FFAA come un ente autonomo autoreferenziale, e non mi pare davvero il caso.

 

da base artica, marco

 

.

mi permetto di rispondere non per fare populismo ma per responsabilità.

siamo perfettamente d'accordo che i militari non debbono essere inviati in missioni che non siano di "stato di guerra"

 

se ho capito bene il ragionamento lo riassumo cosi:

se si tratta di compiti di scorta o si affida alla polizia o si da incarico a ditta civile visto che si tratta di questioni di giurisprudenza privata,

in questioni di non "stato di Guerra".

Se poi, dovesse esserci talo stato, (poi) si possono "POI" sempre far intervenire i militari, ma poi !!

 

Ma sino a quando la questione riguarda scorte civili (cioè non di fattore guerra) i militari che centrano??

le necessarie leggi di copertura che al momento non esitono per nessun paese che mandi militari a far i lavori dei civili debbono ancora essere inventate....!

 

allora al sud ora che i militari "presiediano" i depositi di spazzatura velenosa" non sono neppure coperti da assicurazione se dovessero poi avere conseguenze di salute per l'incarico che hanno ! le assicurazioni ordinarie dei militari non coprono in zona di guerra !!

 

e se durante il servizio per motivi d'ordine, guardia ai depositi civili, non militari, visto che la spazzatura è civile;

sparano x rispodere a spari di altri, usando armi da guerra ( fucili e c.o),

sono procesati per uso di armi militari in questioni ordine pubblico (leggi italiane)???

magari la malavita puo anche richiedere i danni per uso improprio di armi da guerra da parte di chi fa la guardia :blink: ??

 

I poliziotti non sono più militari da molti anni, ma i Carabinieri lo sono, eccome... :wink:

 

i carabinieri sono e rimangono parte delle forze armate, e pure loro sono stati negli anni passati,

"investiti" di lavori esteri cui la loro competenza non era giuridicamente coperta ne giusta, volendo vedere il discorso di sopra.

 

avendo visto certe missioni in zona a "rischio" si è sempre sviluppata per caschi blu (ONU) o simili la situazione di dover far da spettatori a massacri o cose simili,

poiche i locali responsabili veniva impedito legamente di poter evitare cio, non potendo intervenire per non dover incorrere personalmente in pasticci legali.

Solo là dove gli ufficiali si sono presi la responsabilità (poi, e sovente pagandola di persona e futuro), di intervenire si è evitato tragedie.

Vi sembra giusto ciò ?

 

ripeto non voglio dare contro a nessuno, ma sicuramente ritengo poco felice i presupposti di inserire i militari in faccende non chiare a livello di responsabilità.

 

in un mondo dove i conflitti e problemi diventano quasi tutti di tipo parallelo, cioe non definiti, il mondo giuridicamente ha bisogno di una legge internazionale che chiarisca la questione di proteggere i militari da azioni dei civili. suona pazzesco ma è la realtà.

saluti marco

Modificato da bussolino
Link al commento
Condividi su altri siti

Però Marco esiste anche il paradosso indiano che il 14 reggimento sich con i caschi blù in Congo nel 2008 si è macchiato delle peggiori nefandezze, violentanto donne e bambine a piacimento senza impedimento di chcchessia, quando i fatti vennero alla luce, si affrettarono a far rientrare alla chetichella gli accusati per un non definito avvicendamento e con la tesi che i reati di militari devono essere giudicati nel proprio Paese e così anche l'eventuale condanna. Questo dimostra che con chi predica bene e razzola male ci vogliono gli attributi chi ci gestisce non li ha.

Link al commento
Condividi su altri siti

da base artica, marco

 

porcherie non debbono accadere,

sono terribili ma purtroppo ci sono.

 

chiudo la questione per non essere fraiteso,

volendo dire solo che i nostri maro sono innocenti per i motivi sopra discussi e

la procedura cui sono sottoposti

è innaccettabile per uno stato sovrano come l'ITALIA e come esseri umani.

 

saluti marco

Link al commento
Condividi su altri siti

Le notizie apparse oggi sui giornali, evidenziano l'esistenza di un conflitto "interpretativo" tra Ministero degli Interni e Ministero degli Esteri indiano.

Il conflitto riguarda l'applicazione o meno del "SUA Act" (la normativa antiterrorismo).

Il rinvio dei giudici è stato disposto proprio per concedere al Governo il tempo di risolverlo, in modo da permettere ai giuidci della Corte di ricorrere alla norma che il Governo stesso riterrà applicabile al caso concreto.

Mi sembra che la "figuraccia" la stia facendo tutto il siestema indiano (a danno dei nosti connazionali putroppo).

 

A proposito di precedenti e di ingiustizie, ricordo ancora il caso della funivia di cavalese, falciata dai jet USA nel 1998.

Nessun processo in Italia, negato dalla Ragion di Stato. Nessuna giustizia per le 20 persone uccise dai piloti, che hanno poi dichiarato che quello non era neanche un addestramento ver e proprio, ma quasi un volo "di piacere", per fotografare la valle. Le autorità americane non hanno fatto nulla per punire i responsabili di quel volo, limitandosi ad espellerli dalle forze armate.

Anche in quel caso l'Italia non si impose.

Si impose bene, invece, l'America che fece subitanemaente trasferire i suoi piloti sul suolo patrio.

Link al commento
Condividi su altri siti

A onor del vero, nel caso della funivia non si trattava di Ragion di Stato, ma di preesistente convenzione di Londra tra paesi NATO, che fin dal 1951 prevedeva il processo in USA per militari USA.

Quanto al rinvio, non credo affatto in qualche risultato dalla data del 3 febbraio. A conferma della mia opinione, ecco come Alessandro Farruggia descrive la conclusione dell' udienza di ieri. Non so come Farruggia, che scrive da Roma, possa essere così informato. In ogni caso, ritengo la descrizione plausibile. Oltretutto, forse avevo capito male, ma io avevo capito che la richiesta di rientro sarebbe appunto stata avanzata IERI, in mancanza di precise incriminazioni...e ieri NON ci sono state precise incriminazioni. Non si caverà un ragno dal buco neanche il 3 febbraio. Dopodiché, verrà forse avanzata richiesta di rientro. Dopodiché, il tribunale si prenderà tempo per pensare e soppesare la richiesta di rientro...ecc.. Qui di seguito una parte dell' articolo di Farruggia comparsa oggi su QN (21 genniao 14, p. 22)

1536593_1440614802836011_984280930_n.jpg
Link al commento
Condividi su altri siti

Ho letto proprio quell'articolo stamattina.

In effetti, dopo due anni dal fatto, non è stato ancora chiaramente formulato il capo di imputazione.

Per forza, non sanno quel normativa applicare.

 

Nel caso della Funivia, la Ragion di Stato si configura proprio nella supina accettazione della convenzione del 1951.

L'Italia si limitò a chiedere "formalmente" agli Usa di rinunciare alla giurisdizione americana, ma con pochissima convinzione.

I militari americani non furono processati penalmente, ma solo sottoposti al procedimento disciplinare.

Due espulsi se non erro dalle Forze Armate, ma altri dell'equipaggio sono rimasti in forza (e, se non ricordo male, sono stati recentemente promossi).

Link al commento
Condividi su altri siti

Nel caso della Funivia, la Ragion di Stato si configura proprio nella supina accettazione della convenzione del 1951.

L'Italia si limitò a chiedere "formalmente" agli Usa di rinunciare alla giurisdizione americana, ma con pochissima convinzione.

 

Beh, pacta sunt servanda. Non si tratta solo di una norma consuetudinaria, che comunque ha valore vincolante nel Diritto internazionale, ma anche di una norma pattizia in quanto inserita nell'art. 26 della convenzione sul diritto dei trattati di Vienna del 1969 (http://www.admin.ch/opc/it/classified-compilation/19690099/201206150000/0.111.pdf).

Se non onorassimo gli impegni sottoscritti faremmo pari pari come gli indiani con la giurisdizione sul caso dei nostri fucilieri.

Ciao,

C.

Link al commento
Condividi su altri siti

Assolutamente, questo è indiscutibile. Gli accordi si rispettano.

Quello che volevo mettere in evidenza è un altro aspetto.

Anche allora (come per i fatti odierni, che sono ben diversi, intendiamoci), la nostra diplomazia, le nostre autorità, non furono incisive, e non si adoperarono adeguatamente per trovare una soluzione che rispettasse anche i diritti dei parenti delle vittime (molti erano di nazionalità straniera, tra l'altro, tedeschi se non ricordo male).

Link al commento
Condividi su altri siti

Trasformismo all’ italiana e squallore sul caso marò

oggi pomeriggio mi sono recato all’ auditorio Mahler di Milano dove era in programma un concerto di gala per l’ anniversario dell’ indipendenza indiana, offerto dall’ orchestra verdi, pseudo istituzione privata che in sette anni ha ricevuto 23 milioni di euro di contributi pubblici.

Non potevo nè posso obiettare i festeggiamenti propri delle rappresentanze diplomatiche indiane, ma ero e sono profondamente indignato che si utilizzino fondi pubblici a favore di un omaggio a un paese che senza alcun diritto trattiene prigionieri due nostri compatrioti, ancora prima che colleghi.

Eravamo veramente in pochi, alla presenza di uno schieramento di forza pubblica degno da derby allo stadio o da sciopero generale, mossi non da schieramento p da partigianeria politica ma da spirito e coscienza di patria, obiettati ed apertamente osteggiati da una “Milano bene” prona agli interessi economici e priva di ogni senso e dignità nazionale (ometto di scrivere alcuni nomi ..), ma certamente qualche effetto c’ è stato: non dall’ orchestra che avrebbe potuto almeno trincerarsi dietro la foglia di fico di una “distinguo” e di una solidarietà anche dovuta, ma dagli organizzatori che con un salto carpiato hanno dichiarato che il concerto non era più in onore dell’ India ma in commemorazione di Abbado …

Erano comunque presenti (..non li avevano avvertiti o erano complici …) sia i diplomatici indiani sia alcuni dei grandi portatori di interessi … quanti secoli sono passati da “ …. hai, serva Italia …” ? purtroppo nulla è cambiato ….

Mi sento molto marò …..

Link al commento
Condividi su altri siti

scrivi tranquillo (anche fuori da ßsom) i nomi di questi "grandi portatori di interessi"... Sono andati a un concerto, quindi un' atto pubblico.

 

Per il resto, non so se varrebbe la pena (non credo) una campagna di sensibilizzazione sul problema Marò in ambienti capaci di effettuare manifestazioni di protesta definitivamente visibili; il lavoro politico e di argomentazione da fare è non poco e potrebbe compromettere delle dinamiche sotterrannee interne favorevoli alle FFAA.

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

Link al commento
Condividi su altri siti

Trasformismo all’ italiana e squallore sul caso marò

oggi pomeriggio mi sono recato all’ auditorio Mahler di Milano dove era in programma un concerto di gala per l’ anniversario dell’ indipendenza indiana, offerto dall’ orchestra verdi, pseudo istituzione privata che in sette anni ha ricevuto 23 milioni di euro di contributi pubblici.

Non potevo nè posso obiettare i festeggiamenti propri delle rappresentanze diplomatiche indiane, ma ero e sono profondamente indignato che si utilizzino fondi pubblici a favore di un omaggio a un paese che senza alcun diritto trattiene prigionieri due nostri compatrioti, ancora prima che colleghi.

Eravamo veramente in pochi, alla presenza di uno schieramento di forza pubblica degno da derby allo stadio o da sciopero generale, mossi non da schieramento p da partigianeria politica ma da spirito e coscienza di patria, obiettati ed apertamente osteggiati da una “Milano bene” prona agli interessi economici e priva di ogni senso e dignità nazionale (ometto di scrivere alcuni nomi ..), ma certamente qualche effetto c’ è stato: non dall’ orchestra che avrebbe potuto almeno trincerarsi dietro la foglia di fico di una “distinguo” e di una solidarietà anche dovuta, ma dagli organizzatori che con un salto carpiato hanno dichiarato che il concerto non era più in onore dell’ India ma in commemorazione di Abbado …

Erano comunque presenti (..non li avevano avvertiti o erano complici …) sia i diplomatici indiani sia alcuni dei grandi portatori di interessi … quanti secoli sono passati da “ …. hai, serva Italia …” ? purtroppo nulla è cambiato ….

Mi sento molto marò …..

 

da base artica, marco

 

leggendo, ma prevedevo.

 

Una certa classe sociale (quelli della mil.. bene :wacko: ) è famosa per vendersi bene ( :laugh: !)..tra loro :rolleyes: .

inutile, l'amor patrio e il rispetto per le ns forze armate rimane di popolo non di gente di clas.. :laugh: se (??).

 

le rivoluzioni per migliorare un paese sono sempre partite e fatte dal ..basso e arrivate dal alto!

 

saluti marco

 

e W i MARO.

Modificato da bussolino
Link al commento
Condividi su altri siti

leggendo, ma prevedevo.

 

Una certa classe sociale (quelli della mil.. bene :wacko: ) è famosa per vendersi bene ( :laugh: !)..tra loro :rolleyes: .

inutile, l'amor patrio e il rispetto per le ns forze armate rimane di popolo non di gente di clas.. :laugh: se (??).

 

beh, era prevedibile questo sviluppo nei commenti; non voglio sembrare un "agit-prop" d' antan, ma rammento che è questa classe sociale mene[ghnina|freghista] che ha portato a fin troppo noti "governi" altamente discutibili...

 

le rivoluzioni per migliorare un paese sono sempre partite e fatte dal ..basso e arrivate dal alto!

 

qui invece sono sorpreso (considerando questo forum...) dell' uscita invero forte, cmq provo a discutere nel modo più neutro possibile:

 

Qui in Italia le rivoluzioni sono sempre partite o in maniera traversale o dal mezzo. La rivoluzione di maggiore successo (direi definitivamente quella di massimo successo di tutti i tempi..) fu quella trasversale (con una buona componente medio-bassa) di Cesare ed Augusto (basicamente, troppa gente si era impoverita, inclusa la classe media d' allora: artigiani e piccoli coltivatori e patriziato provinciale, mente gli Optimates (i grandi Patrizi) si arricchivano oltre misura, e la lotta di classe (intesa come lotta tra chi ha e chi non ha, il lievito ineliminabile della democrazia Universale formatasi a Roma) raggiunse un apice mai raggiunto in seguito; Il Principato, però, non eliminò la democrazia rappresentativa, che è nello stesso motto di Roma "Senato e Popolo" l' Imperatore, se la successione non era chiara o era palesemente incapace, veniva scelto dal Senato o dal Popolo (ossia le Legioni, le steli funerarie sparse ovunque parlano chiaro sull' estrazione sociale delle Legioni) e l' equilibrio perfetto venne raggiunto con il sistema della cooptazione (da Nerva a Marco Aurelio); mentre nelle realtà rurali (essendo letteralmente seduto sopra la migliore testimonianza della realtà locale dell' Impero, reputo di avere un opinione abbastanza valida....), la Democrazia continuava a funzionare bene: Personalmente, non userei il termine "provincialismo" o "localismo" in senso dispregiativo.....

 

Sono sicuro che quando a sinistra si renderanno conto che la storia della parte "non avente" non solo è molto più antica del Marxismo, ma è anche "made in Italy" le cose si faranno alquanto interessanti.

 

... E ora chiudiamo la parentesi a grandangolo e torniamo ai nostri Marò :smile:

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

Link al commento
Condividi su altri siti

da altro forum questa sgradevolissima notizia correlata:

 

http://www.lanazione.it/cronaca/2014/01/28/1017054-wass-india-mostra-militare.shtml

 

mentre, dallo stesso forum, tra le tante velleitarietà, si trova una gemma interessante:

 

In Italia ci sono macchine organizzative molto potenti, capaci di portare in piazza milioni di persone. Sfortunatamente però queste macchine organizzative non hanno mai avuto interesse per i nostri militari, che si devono accontentare di sparuti gruppi come quello guidato da La Russa. Gruppi che poi appaiono come composti di fanatici, di facinorosi invece che di cittadini che manifestano in modo legittimo e per un fine nobile.

 

conosco una di queste macchine organizzative per averne fatto parte nei suoi giorni di potenza, e sono sicuro che non ostante il suo declino negli ultimi 25 anni, si tratta sempre di un titano da 2M manifestanti, e, cosa più importante, il prestigio della Marina Italiana è aumentato recentemente al suo interno come risultato ulteriore dell' operazione che ha portato alla prima tranche dei notissimi G€ e ritengo fattibile, muovendosi bene, ottenere non solo i 2M di persone in piazza per i Marò, ma anche, nell' ordine:

 

- rimuovere la massima parte, se non completamente, le gravi incrostazioni della guerra fredda, principale problema socioculturale e comunicativo delle FFAA nonchè ostacolo al procurement militare (e Navale...) Italiano (con il benefit ulteriore di depotenziare le argomentazioni, massimamente elettorali, di noti pregiudicati connessi colla "milano da bere" che ha così alterato il buon Bussolino...)

- assicurarsi la 2a tranche dei G€

- costruire un interessante blocco d' interesse, che potrei definire "militare-occupazionale", in mancanza di termini migliori, che garantirebbe la necessaria e dovuta attenzione alle problematiche di mezzi e dotazioni della Marina.

- aumentare il peso e prestigio della Marina nella parte più sana della Società Italiana e dell' Italia che produce

- opzionalmente, semplificare e accelerare i nuovi programmi a spese dell' India (a quanto pare, l' apparato motore di una certa Nave è ancora qui, pressochè completo, e anche se non è mai troppo saggio disegnare una Nave intorno ad un AM preesistente, requisirlo e metterlo sulla LHA non sarebbe una cattiva idea, e se uno ci fa attenzione, ci sarebbe pure il bonus di una versione "soft" di Pola ed Alessandria.. e inoltre ci sarebbero sei cellule di elicotteri che l' India ha rifiutato, il che si incastrerebbe bene col recente requisito di sei elicotteri "da pattugliamento ASW"...)

- last but not least, come direbbero gli anglosassoni, ottenere una massa critica d' opinione che coalesce l' opinione pubblica sulla necessità di ottenere la libertà e restituizione dei Marò (muovendo a vero vantaggio il difetto strutturale degli Italiani, adeguarsi alla maggioranza, reale o percepita, su un opinione) il che ora è quanto serve di più. Ma come detto, non va certo abbandonata una volta conseguiti gli obiettivi (vizio diffusosi troppo nella politica sin dall' entrata in essa di un noto pregiudicato) bensì, come detto sopra, incanalarla nei veri interessi dell' Italia e quindi del bacino euromediterranneo.

 

Saluti, e scusate ancora per il grandangolo,

Dott. Piergiorgio.

Link al commento
Condividi su altri siti

da base artica, marco

 

incredibile ma vero come al solito, di nuovo una solita figuraccia....!

 

 

16 parlamentari + loro seguito ( tanto paga .....!!) sono tornati con le pive nel sacco in italia dal india.

 

erano andati sul posto per incontrare i maro e incontrare esponenti del locale governo indiano.

 

trovati i marò , anche perche bloccati là a forza :cool: .

invece visto nessuno del governo indiano :cool: poiiche là era festa :laugh: .

 

......................................

 

come solito la ecceZZZunale macchina organizzativa governo :laugh::tongue: italiana ha di nuovo mostrato tutto il lato ....suo :blink: .

 

possibile che non ci sia informati :laugh::laugh: prima ??

 

possibile festa o no in india i politici locali abbiano fatto TUTTI gli ......indiani :laugh: ??

cara signora Bonino e suo seguito......meritate cio che pensano :tongue: di voi la gente comune.

 

saluti marco

Modificato da bussolino
Link al commento
Condividi su altri siti

Calma.... non escludo che si tratti di una forma di "malattia diplomatica".... e non dimentichiamoci che, non ostante gli sforzi di Grasso e della Boldrini, anche il nostro parlamento ha anche troppe festività....

 

Saluti,

dott. Piergiorgio

 

(che sta MOLTO di malumore per i soliti seri probs familiari.....)

Link al commento
Condividi su altri siti

inostri marò - silenzi ed opportnismi

Il presidente Napolitano ieri è tornato (od arrivato ?) a svolgere quel ruolo che sempre avrebbe dovuto svolgere, che è quello costituzionale di Capo delle FFAA : Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha parlato al telefono venerdì pomeriggio con Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i fucilieri detenuti in India con l’accusa di avere ucciso due pescatori indiani mentre erano a bordo di un mercantile italiano, in una missione antipirateria. «Tornerete con onore» sono state le sue parole. Il presidente «ha condiviso l’impegno a dare il massimo rilievo politico internazionale a una vicenda gestita finora dalle Autorità indiane in modi contraddittori e sconcertanti

Neppure lui però parla veramente di mobilitazione nel senso di sensibilizzazione dell’ opinione pubblica, per recuperare l’ ambigua posizione della nostra diplomazia, che sotto sotto afferma .. ne abbiamo salvato quattro perché tutti e sei del nucleo sono ugualmente partecipi, se non addirittura colpevoli .. previlegiando una posizione antimilitarista ancor prima che pacifista, e per contrarrestare l’ inconcepibile ed assordante silenzio dell’ Ammiraglio che è stato al vertice di tutto, e Ministro della Difesa in carica in tutti i disgraziati aspetti della vicenda .

E' necessaria a tutti i livelli, anche ai nostri, un' opera dipportuna informazione e sensibilizzazione: i nostri non sono colpevoli non per partito preso ma per valutazioni oggettive dei fatti, a partire dalla dinamica dell' incidente sino allla traiettoria degli impatti sul peschereccio poi prontamente fatto sparire, sino al calibro delle palottole. per citarne alcuni

Onore ai marò … disprezzo per tutta una classe di opportunisti, che purtroppo fanno opinione, seminando dubbi con i loro comportamenti ..

Link al commento
Condividi su altri siti

notizia interessantissima:

 

http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/02/03/news/milano_omicidio_della_studentessa_iraniana_la_coppia_viaggi_12_ore_con_il_corpo_in_valigia-77589032/

 

chi sa se qualche locale avvocato offrirà il patrocinio gratuito alla parte lesa... :ph34r:

 

Saluti ottimisti,

Piergiorgio.

Link al commento
Condividi su altri siti

Da quel che ho capito il movente del delitto sarebbe stato il rifiuto della Vittima a far sessso :dribble::devil::dribble: "a tre"! :dribble::devil::dribble:

Per quanto riguarda l'ennnesimo rinvio... :shutup: ! :shutup: ! :shutup: ! !

Link al commento
Condividi su altri siti

Tornando sull'argomento dei nostri fucilieri di marina, prendendo con le dovute riserve le informazioni che i media stanno passando, la Corte indiana ha praticamente ingiunto alla pubblica accusa di formulare il capo (i capi) di imputazione, quindi, credo, la prossima settimana dovremmo avere, l'atto ufficiale dell'accusa (dopo oltre due anni di "custodia preventiva").

Il Pubblico Ministero indiano ha detto che l'atto sarà certamente predisposto nei termini indicati.

La nostra diplomazia, invece, sembra che stia lavorando (febbrilmente???) per ottenere il rientro dei nostri marò in Italia...

Personalmente, credo, che se i Marò non rientrano adesso - ciò prima della formulazione del capo di imputazione - difficilmente potranno farlo dopo (salvo che il capo di imputazione sia "leggero" e non preveda reati che contemplano la pena di morte......).

Link al commento
Condividi su altri siti

Beh davvero, questa e' dura da capire. A parte omicidio / indiani, due parole che si trovano credo in tutti i post di questo topic, non capisco il nesso.

 

scusate, a me sembrava ovvio... si tratta di un ulteriore carta nel nostro mazzo: allo stato attuale, i due criminali (veri) se lo scordano, il rimpatrio (a parte che per loro sarebbe preferibile scontare la pena qui in Italia; il che apre interessanti possibilità di "far allargare", e di molto, l' inchiesta: a buon intenditore poche parole....)

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

Link al commento
Condividi su altri siti

Al tg regionale questa sera è stata data la notizia che un ristorante di Ala (TN) sta raccogliendo le firme per "riportare a casa i Marò". Si parla di almeno 8.000 firme già raccolte in tre mesi (raccolte tra i connazionali - indiani).

 

Ho trovato questo breve video intervista:

Link al commento
Condividi su altri siti

Il seguente articolo è comparso un'oretta fa su ADNKronos: Caso Marò, Mauro: "Soluzione o stop a missioni antipirateria"

 

Finalmente si comincia a minacciare la comunità intera, non solo quella europea: infatti, se gli attacchi dei pirati sono drasticamente calati, è anche merito del grande sforzo della Marina Militare Italiana.

 

Non so se la minaccia del Ministro Mauro sia solo vuota o concreta, ma questi sono i passaggi chiave:

 

E' mia premura sottolineare che la partecipazione italiana alle future missioni antipirateria della Nato e della Ue è legata intrinsecamente alla soluzione della vicenda dei nostri due marò che dovrà concludersi positivamente con il ritorno a casa, con onore, dei nostri due fucilieri''. Lo ha detto il ministro della Difesa, Mario Mauro, nel suo intervento in Senato per le comunicazioni del governo sullo stato delle missioni in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione.

 

E questo io lo vedo come un passo avanti, finalmente una promessa forte...ma che deve essere mantenuta! Purtoppo il Governo (o meglio, i GiovernI) non hanno dimostrato la fermezza che tutti avremmo voluto: che sia un cambio di rotta?

 

 

Veniamo al fronte indiano, ecco la novità: finalmente hanno risolto un problema

Intanto il governo indiano avrebbe trovato, con la mediazione del procuratore generale, una "via d'uscita" per sbloccare l'impasse sull'incriminazione di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. E' quanto scrive oggi The Indian Express, precisando che la soluzione proposta è quella di presentare un atto di accusa in cui viene mantenuta l'applicazione del Sua Act, la legge anti-pirateria, senza però il ricorso alla pena capitale.

 

Alla faccia! Questa sì che è una soluzione, non c'è che dire. Ovviamente sono ironico, perchè dopo due anni la polizia indiana non è ancora riuscita a portare le accuse di fronte al giudice, nemmeno dopo continui richiami e rinvii. Con questa misura si augurano che l'eventuale condanna non abbia "gravi effetti nelle relazioni dell'India con l'Italia e l'Unione Europea".

 

 

 

Fonte : Caso Marò, Mauro: "Soluzione o stop a missioni antipirateria"

Link al commento
Condividi su altri siti

Soprattutto, la Sua Act:
1 - è una legge ANTI-TERRORISMO, quindi i die fucilieri, inviati dallo Stato italiano, sono considerati terroristi inviati dallo Stato Italiano (che sarebbe quindi mandante di terroristi)
2 - la Sua Act prevede che sia l' imputato a dovere dimostrare la propria innocenza, e non il contrario (ogni Stato di diritto prevede che debba essere provata l'accusa). E dimostrare l'innocenza, senza avere potuto fare perizie di parte...

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Molto bello davvero, tra l'altro alcuni aspetti sono sintetizzati in un articolo comparso oggi su Italnews.Info

 

L'autore apre con tutti quelli che, finalmente, hanno cominciato a sostenere la causa italiana e a proporre incentivi per l'India a valutare le conseguenze del suo atteggiamento

Il primo è stato il Commissario UE, Antonio Tajani, che ha chiesto la sospensione delle trattative commerciali tra l’Unione e l’India, trattative che dovrebbero portare ad un accordo di libero scambio tra le due federazioni (l’India infatti è un federazione di Stati, anche se a carattere unitario), a cui il subcontinente tiene molto, vista la quantità di esportazioni che ha nei confronti dell’occidente.

 

Poco dopo Tajani ha raccolto il sostegno di Lady Ashton, la responsabile della politica estera dell’Unione Europea, che ha dichiarato che non si può portare avanti una trattativa commerciale con un paese che non rispetta i diritti umani. Quindi, sempre in ambito Unione Europea, è stata la volta di Manuel Barroso, Presidente della Commissione Europea, che ha dato il proprio sostegno alla tesi di Tajani.

 

A livello internazionale i primi sono stati gli Stati Uniti, che hanno dichiarato a gran voce la propria contrarietà sul trattenimento ed il processo ai Maro’, quindi si è registrata qualche timida, quanto inosservata, presa di posizione francese, ed un secco no dei tedeschi proprio in questi giorni.

 

 

Detto questo, viene evidenziato come le recenti decisioni dell'India, riguardo l'applicazione della Sua Act, porti ad una sola conseguenza:

accusare due rappresentanti del Governo di avere, nell’esercizio delle proprie funzioni, normativamente previste e considerate dalle regole d’ingaggio, come terroristi equivale accusare l’Italia di terrorismo. Questo non potrebbe che comportare una reazione dell’Alleanza Atlantica, sia a titolo di protezione di un paese che ne è parte, sia in reazione ad una nemmeno troppo velata accusa di terrorismo verso una propria operazione ufficiale.

 

 

Non è una cosa nuova, ma è giusto ricordarlo: l'India accusa Girone e Latorre di terrorismo, quindi accusa l'Italia intera. A questo poi vanno aggiunte le conseguenze relative alle convenzioni e alle leggi internazionali riguardo le missioni, i trattati, etc. ...

 

 

 

Fonte: Italnews.info "Caso Maro’: India contro resto del mondo"

Link al commento
Condividi su altri siti

Beh! è logico... non sapendo che cacchio fare... :wacko:

 

..Abbiamo mandato i nostri Marò a fare il tiro all'indiano dalle navi :rolleyes:

 

è uno sport molto in voga.... :smiley19:

 

Comincio ad avere sempre meno rispetto per chi gestisce questa cosa.... ma alla Camera hanno ben altri problemi... tra botte ed insulti :sad:

 

TRISTEZZA!!!

 

ciao

Link al commento
Condividi su altri siti

la giustizia non deve favorire nessuno, deve fare il suo corso e appurare la verità. questo mi sembra scontato. il problema è: su quali basi si può fondare questo processo? tutto quello che poteva essere utile è stato bruciato o affondato.i dubbi sono molti e la verità la conosce solo chi ha premuto il grilletto. una volta queste cose venivano usate per il "casus belli". il rispetto deve essere alla base di tutto, partire in quarta alla americana non è la soluzione migliore e ricordiamoci dell'articolo 11 della nostra costituzione... si potrebbe valutare come aggressione, l'intervento armato su una nave italiana scortata da militari italiani?... è da considerarsi un'aggressione quello che ormai la maggior parte di noi giudica come offesa e rapimento di una parte del popolo italiano. l'Italia può considerarsi come parte aggredita sul proprio suolo da una potenza straniera? se così fosse, sarebbe ora di valutare altre vie al fine di interrompere questa farsa perpetrata ai danni di due famiglie. si potrebbe fare?

Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Visitatore
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovi formattazione

  Sono ammessi al massimo solo 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato automaticamente aggiunto.   Mostrare solo il link di collegamento?

×   Il tuo precedente contenuto è stato ripristinato.   Pulisci l'editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Caricare o inserire immagini da URL.

Caricamento...

  • Statistiche forum

    • Discussioni Totali
      45k
    • Messaggi Totali
      521,7k
×
×
  • Crea Nuovo...