Ho fatto una recensione, opinabile quanto la stessa estensione dell' articolo, ed il fatto che di non aver propinato una trattato a dimostrazione delle tesi espresse (non solo mie) non è evidenza di incapacità ma solo rispetto della sede e dello spazio dove è stata pubblicata la recensione.
In questo Forum, in anni passati, è stata pubblicata una eccellete serie di post sulle artiglierie ed il tiro navale, e non mi sembra che il tanto suscettibile autore abbia trovato il modo ed il tempo di intervenire, forse per mancanza di visibilità.
Nella mia recensione chiedevo di prendere lo spunto per riaprire il tema. e quella poteva , soprattutto PUO', essere la sede per entrare in profondità sulla' argomento
Se "qualcuno" voleva rispondere non doveva far intervenire l' aiutante di bandiera ... ho trovato la cosa almeno curiosa, almeno per questo forum, dove i rapporti sono amichevoli ed alla pari ...
Ripetere lo stesso assioma da 25 anni e farlo diventare una verità forse è solo sintomo di testardaggine ... esiste anche un altro detto in merito alla continua ripetizione della stessa tesi ..
Aggiungo in calce un particolare, da tecnico che ha vissuto la Marina, da dentro e con amore, oltre che da (moderato e limitato) storico, un po' erede di quelli che non erano "qualunque" pur essendo giovani comandanti o sottordini nella 2^ GM, avevano molto da dire e con umiltà, perché non si perpetuassero errori.
Mi duole, e questo si da un "estraneo" al Corpo (anche se trova spazio sulla RM non è stato arruolato ne è autorizzato a dare giudizi su persone che meritano solo rispetto per come hanno servito il Paese ..) l' affermazione gratuita sugli insegnanti dell' epoca ... non e' etica ne' cortese ..... non si tratta di "care memorie che non fanno testo" ma di testimoni diretti e responsabili, che non volevano ribalta o visibilità, ma solo formare ufficiali responsabili, capaci di dire anche di no, di opporsi a quanto non rientrasse nell' etica professionale ( non era mio insegnante .... ma - tra l' altro - seppur da giovane e negletto sotto-sottordine ho lavorato con Azzoni, citato, le cui conclusioni fanno parte delle mie conoscenze dirette e coincidono con quanto ho responsabilmente affermato ...).
Non si può certo accusare la MMI che ha fatto della libera espressione e della libera discussione un credo, se non la dottrina del comando navale, di aver pappagallescamente ripreso sempre una sola tesi, con l' USMM quale produttore
In merito al tema della dispersione, che se è il caso va trattato in altra parte del forum, riferisco - e dovrebbe essere noto agli storici - che con il parere contrario della RM in piena guerra si abbassarono gli standard di accettazione del munizionamento, con la conseguenza che la dispersione aumentò ancora, non per rispondere ad una dottrina di impiego ma perché le industrie fornitrici non riuscivano a rispettare le specifiche di fornitura; non si trattò certo di una scelta dottrinale per aumentare ancora la dispersione ... ma forse di speculazione ...
Non è un fatto isolato, le lobbies industriali aggiravano molto spesso i requisiti, giocando sulle sponde politiche: risale già al 1933 lo scandalo (uno dei tanti) del riciclaggio (da parte del Gruppo Ansaldo) di corazze e munizionamento scartato in sede di collaudo.
In quanto alla vampa ridotta (non solo uso notturno) era in uso diffuso nella Royal Navy sin almeno dal 1938, come riporta in un suo rapporto(riservato) un giovane ufficiale, Fortunato Marini...
.. quanto alla autoreferenzialità è un tema che esula dal forum, e ciascuno può valutare ...