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Naufragio Costa Concordia 13.01.2012


pugio

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  • 1 month later...
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Oggi i quotidiani informano che il recupero del relitto slitterà da Maggio a Settembre 2013 forse per motivi finanziari. Ai lavori di recupero son addette circa 400 persone.

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  • 3 weeks later...

Ora che è stato "recuperato" :laugh: questo Topic posso scrivere qualche considerazione in occasione del 1° Anniversario.

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Oggi su SHIPPINGONLINE appare la notizia che fra circa 15 giorni verrà asportato il "dente" di roccia ancora conficcato nella "carne" della nave. Purtroppo sembra che lo scoglio non diverrà monumento, ma che verrà ricollocato al suo posto! :blink: Trovo la cosa abbastanza assurda! :unsure:

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:smiley04::smiley24: L' Assurdità è proprio avvenuta! :smiley04::smiley24:

Per non parlare delle trasmissioni televisive dedicate all' evento :doh: . Mi riferisco a quella :shutup:delle ore 14.00 di Domenica 13 con Massimo GILETTI su R.A.I. 1. Successivamente, sul medesimo Canale, è stato trasmesso un servizio con un' interessante intervista ad un ing. dell' Università di Pisa. Il "problema" è che tale trasmissione è stata eseguita alle ore 23.15 (! :wacko: !)

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come al solito, le trasmissioni tecniche, vengono trasmesse in tarda serata, probabilmente credono che interessino solo i pensionati.comunque, sono riuscito a vederne una parte,per quello che ho visto, non ha portato elementi nuovi.

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  • 4 weeks later...
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Segnalo che, dal sito sopra riportato http://www.theparbuc...ct.com/?lang=it, è ora possibile scaricare del materiale multimediale (tra cui due presentazioni in Power Point molto belle) sul progetto di recupero.

 

Il press kit contiene foto delle operazioni, 3D delle fasi del progetto e, cosa molto bella, video delle operazioni sopra e sott'acqua.

 

 

La pagina precisa da cui si può scaricare il materiale è: http://www.theparbuc...stampa_digitale

Modificato da serservel
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Altri problemi...

pare che la Costa vorrebbe spostare il relitto per smantellarlo in Turchia, o comunque in un posto "economico", mentre ovviamente Regione Toscana e ministro Ambiente lo vorrebbero a Piombino (garantirebbe 300 posti di lavoro per due anni...e con la crisi delle acciaierie Lucchini...)

Qui l' articolo di QN di oggi

 

costa_zps264c7b01.jpg

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Altri problemi...

pare che la Costa vorrebbe spostare il relitto per smantellarlo in Turchia, o comunque in un posto "economico", mentre ovviamente Regione Toscana e ministro Ambiente lo vorrebbero a Piombino (garantirebbe 300 posti di lavoro per due anni...e con la crisi delle acciaierie Lucchini...)

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:ohmy: CORSI & RICORSI STORICI: MISERIE DI IERI, MISERIE DI OGGI... :sad:

 

Poco prima dell' inizio della II G.M. il transatlantico CONTE di SAVOIA venne trasferito a VEnezia per allontanarlo dal fronte e lì rimase per tutta la durata del conflitto.

 

L' incompiuta corazzata IMPERO, a TrieSte per l' allestimento, venne trasferita in fretta e furia a VEnezia perchè i "titini" volevano dichiararla "preda bellica" in seguito all' occupazione di quella città.

 

Nel misero dopoguerra si accese un' aspra disputa fra le maestranze venete e quelle triestine per la demolizione delle due grandi navi: dopo molto discutere si decise di portare il CONTE DI SAVOIA a TrieSte, mentre l' IMPERO fu demolito a VEnezia.

 

La "new" postata da MALAPARTE altro non è che una riedizione di quell' evento...Segno dei magri tempi che stiamo vivendo oggi!

 

Ma non è tutto...sembra che ci siano grossi problemi nel perforare il granito su cui costruire quella "mensola" subacquea dove dovrebbe esser appoggiata la COSTA CONCORDIA nelle operazioni di raddrizzamento. :laugh: Questa ed altre difficoltà han generato l' ipotesi che il relitto possa esser lasciato lì ed anzi si è svolto un concorso per architetti e paesaggisti dal tema "NEW CONCORDIA ISLAND".

Questo progetto del duo londinese Alexander LAING e Francesco Matteo BELFIORE ha vinto il 1° Premio... :laugh:

 

costaconcordiaaaa.jpg

 

:laugh: Naturalmente non se ne farà nulla, anche perchè il Marchese Dott. Alvise Di CANOSSA, proprietario della costa rocciosa su cui si è appoggiato il transatlantico, non ne sarebbe entusiasta..... :laugh:

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  • 3 weeks later...

a decisione
La Costa Concordia
smantellata a Piombino

Roma - Su proposta del ministro Corrado Clini, il Consiglio dei Ministri ha autorizzato il Dipartimento della Protezione civile - in stretto raccordo con il Ministero dell’ambiente e il Ministero dei trasporti - ad adottare i provvedimenti necessari a consentire il trasporto della nave Costa Concordia presso il porto di Piombino per lo smantellamento, utilizzando le risorse già stanziate ed effettivamente disponibili, in raccordo con il Ministero dell’economia.

Prime polemiche. «La scelta di indicare il porto di Piombino come destinazione per lo smaltimento della Costa Concordia non rientra nell’ordinaria amministrazione, ma si tratta di una scelta politica ben precisa. Il Quirinale valuti se il governo dimissionario è nella posizione di poterla prendere». È quanto dichiarano i parlamentari del Pd Michele Anzaldi, Federico Gelli ed Andrea Marcucci, in merito al provvedimento annunciato oggi dal ministro dell’ambiente Corrado Clini. «Per poter portare il relitto della Concordia a Piombino - spiegano gli esponenti del Pd in una nota congiunta - occorrono ingenti lavori di adeguamento del porto, che potrebbero durare circa un anno, secondo quanto riportato dalla stampa. Ciò significherebbe che la nave rimarrà almeno fino al prossimo inverno sul mare del Giglio. L’adeguamento di Piombino comporta, inoltre, altissimi costi, si parla di circa 150 milioni di euro. Altro elemento da considerare è il rischio ambientale: scavare per 15 metri in un porto industriale come quello di Piombino significa incontrare chissà quali tipi di rifiuti».«Di fronte a rischi di questo tipo - concludono Anzaldi, Gelli e Marcucci - è lecito domandarsi se un esecutivo dimissionario da alcuni mesi possa prendere simili decisioni. La scelta del porto per la destinazione del relitto è rimasta bloccata per un anno e l’accelerazione avviene a pochi giorni dal possibile insediamento di un nuovo governo. La Presidenza della Repubblica valuti la congruità di questa procedura amministrativa».
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Da SHIPPINGONLINE 08/3/2013

 

 

 

09 marzo 2013
Isola del Giglio
Costa Concordia,
rabbia Greenpeace

Grosseto - Greenpeace ritiene che «la decisione, presa e approvata praticamente a fine mandato, dell’attuale governo e del Ministro dell’Ambiente Clini di investire nel porto di Piombino per lo smantellamento della Costa Concordia sia un azzardo che non garantisce né i cittadini italiani né la tutela dell’ambiente». «Sono scelte che incidono pesantemente sul futuro - afferma Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace -, opzionando investimenti che devono essere finalizzati a creare sviluppo e occupazione e non nuove cattedrali nel deserto. A decidere devono essere un nuovo governo e un nuovo parlamento, con pieni poteri e in cui sono presenti nuove sensibilità, per evitare a breve scontri istituzionali che bloccherebbero la Concordia ad arrugginire nel porto di Piombino per decenni».
«Gli ultimi giorni del ministro Clini e dell’ex governo tecnico - prosegue Giannì -, peraltro ampiamente sfiduciato dalle ultime consultazioni elettorali, si stanno caratterizzando per una serie di iniziative in campo ambientale, dall’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) alla Strategia Energetica Nazionale (SEN), fino alla vicenda degli investimenti sul porto di Piombino, che tutto sembrano tranne che di “ordinaria amministrazione”. È chiaro che questo sistema di procedere per colpi di mano rischia di creare fratture insanabili e di aumentare le ricadute sull’ambiente e i costi per la collettività. Greenpeace chiede alle istituzioni coinvolte una seria riflessione su questo punto».

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Da SHIPPINGONLINE 09/3/2013

 

:angry: Solite tempeste in bicchieri da vermouth! :angry: ...E qualcuno si meraviglia ancora che un Personaggio dello spettacolo comico abbia vinto le ultime Elezioni Poitiche! :laugh:

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La tempesta (nel solito bicchiere... :laugh: ) continua...Ridiamo...per non piangere! :laugh::laugh::laugh:

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10 marzo 2013
L’analisi
Concordia demolita
i dubbi dello shipping

Genova - Venerdì il consiglio dei ministri, su proposta del titolare dell’Ambiente Corrado Clini, ha dato l’autorizzazione alla Protezione civile per il trasporto della “Costa Concordia” dall’Isola del Giglio al porto di Piombino. Di fatto, Palazzo Chigi inviterà i ministeri competenti (Infrastrutture, Ambiente, Economia) a impiegare le risorse già stanziate per realizzare una banchina nel porto della città toscana. Ma sondando nei corridoi dello shipping, parecchi sono i dubbi sulla fattibilità dell’operazione. I l primo problema è che l’area dove la “Concordia” dovrebbe essere ospitata, non esiste. Infatti per accogliere il relitto è necessario dragare il fondale 15-20 metri, e soprattutto costruire la banchina di approdo. Operazione che richiede un anno, nella migliore - e certo non più realistica - delle ipotesi. Come spiega Luciano Guerrieri, presidente dell’Autorità portuale di Piombino, la nuova banchina è inserita del Piano regolatore dell’area, approvato nel 2008. La trafila burocratica da allora è andata avanti, «la Valutazione d’impatto ambientale è stata superata e penso che l’opera potrà essere pronta nell’arco di un anno», anche se questo quasi sicuramente potrà avvenire dovendo attivare le procedure d’urgenza in capo alla Protezione civile: questo perché di solito per realizzare opere di questo genere i tempi non sono mai brevi, e i ricorsi (delle società escluse dalla gara d’appalto, degli ambientalisti ecc..) sempre in agguato.

Nel dettaglio - spiega Guerrieri - la banchina è lunga 340 metri, con un piazzale da 80 mila metri quadrati, e avrà una diga a protezione dello specchio acqueo. «I 150 milioni necessari per la realizzazione dell’opera, che comprendono anche una strada, sono già stanziati sulla base di un accordo di programma. Una volta compiuto lo smantellamento della “Concordia”, l’area sarà attrezzata per ospitare rinfusiere fino a 200 mila tonnellate di portata lorda, a servizio dell’acciaieria. Le risorse aggiuntive per “Concordia” saranno pochine pochine, è sicuro» dice Guerrieri. Secondo le ultime previsioni, la “Concordia” sarà raddrizzata e galleggiante per ottobre. Cosa succederà a quella data? La nave rimarrà al Giglio in attesa che a Piombino siano finiti dragaggi, tombamenti e diga foranea? Ma dove, se la nave, una volta sorretta dai famosi “cassoni” costruiti da Fincantieri, avrà un pescaggio di 18 metri? Finora, nessuno è in grado di rispondere. Clini sostiene la necessità di portare la nave a Piombino perperché è lo scalo più vicino al Giglio. Negli ambienti shipping nessuno osa contraddire il ministro, però si fa notare che forse il relitto sarebbe meglio portarlo in una struttura già esistente, piuttosto che lasciarlo a bagnomaria un altro inverno - con tutti i rischi ambientali che questo può comportare.

Per ora da Costa non commentano. La compagnia nei mesi scorsi aveva sondato alcuni cantieri per la demolizione della “Concordia”: Bisagno-Garrè in cordata con Saipem (le sovrastrutture della nave sarebbero state smantellate a Genova, lo scafo nel mega-bacino di Marsiglia); Fincantieri (che avrebbe impiegato il bacino di Palermo) e i cantieri turchi di Aliaga (che già si sono occupati della demolizione di “Costa Allegra”). A suo tempo vennero interpellati anche i cantieri Apuania, che tuttavia secondo rumors di settore, rifiutarono la commessa. Sinora, l’unica certezza di questa vicenda è il capolavoro politico del governatore toscano, Enrico Rossi: deciso sin dall’inizio a ottenere un “risarcimento” per il suo territorio sfregiato dal naufragio del Giglio, con la “Concordia” a Piombino otterrebbe una corsia preferenziale in grado di garantire lo sblocco dei finanziamenti per potenziane il porto, un’infrastruttura per rilanciare l’acciaieria Lucchini in difficoltà e la possibilità di impiegare forza lavoro della stessa Lucchini per demolire la nave, trasformandola in un grosso ammortizzatore sociale galleggiante.

Alberto Quarati
quarati@ilsecoloxix.it
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Da SHIPPINGONLINE 10/3/2013

Modificato da Alfabravo 59
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17 marzo 2013
Lo smantellamento
Clini: «Concordia,
non esistono rischi»

Roma - «Non sono richieste lauree specialistiche per comprendere che lo smantellamento della Concordia è un’operazione che richiede nello stesso tempo adeguate infrastrutture portuali e industriali»: così il ministro dell’Ambiente Corrado Clini...

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DA SHIPPINGONLINE 17/3/2013

 

"Adeguate infrastrutture portuali e industriali"... :unsure: ...come quelle usate per la demolizione della grande corazzata Francese RICHELIEU a La SPezia nel 1968 - 69... :unsure: ... :laugh::laugh::laugh:

 

 

richelieu20br.jpg

L' importante è che il relitto, una volta reso galleggiante, sia portato in un luogo riparato dalle avverse condimeteo. La C. CONCORDIA dovrebbe essere riportata a galla nel Settembre - Ottobre di quest' anno: per tale data il porto di Piombino sarà pronto?

 

E se invece, una volta bonificato del tutto, il relitto fosse portato in alti fondali ed affondato a cannonate? :rolleyes:

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  • 3 weeks later...

Non mi sembra un'ipotesi così assurda... la storia ci insegna che molti relitti sono divenuti santuari marini con lo sviluppo di fauna e flora incredibili. Credo che i costi sarebbero nettamente inferiori. Mi sfugge una cosa però... i corpi dei dispersi sono stati tutti ritrovati ? leggendo le varie notizie in sequenza non si capisce...

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  • 3 weeks later...

Incidente sul cantiere di rimessione della Costa Concordia.

 

Incidente sul lavoro, ieri verso le 14, all'Isola del Giglio, all'interno del cantiere per la rimozione della nave Costa Concordia. Ferito un uomo di 42 anni, medico di Medicina subacquea ed iperbarica che assiste i sub che lavorano nell'area del relitto.

Il medico ha riportato un trauma cranico cadendo all'indietro su una scaletta del rimorchiatore dal quale stava seguendo i sommozzatori per le operazioni. Soccorso dal 118 di Grosseto, è stato trasportato all'ospedale "Le Scotte" di Siena con l'elisoccorso "Pegaso 2".

Il medico, secondo quanto riferiscono fonti ospedaliere, non presenterebbe conseguenze preoccupanti.

 

http://www.giglionews.it/2013042459628/news/isola-del-giglio/incidente-sul-lavoro-nel-cantiere-costa-concordia.html

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Non penso che sia comparabile la demolizione in cantieri spezzini di Riechelieu e JB: al di la' delle vicende di "Émile" emerse proprio in una discussione qua, la vicenda stessa della demolizione di due capital ship nella principale base nemica contro la quale vennero costruite di suo rivela una storia che evidentemente non e' solo commerciale-industriale; d' altro canto, autoaffondare la C.Concordia causerebbe altri problemi, non solo ambientali, ma anche industriali (specie dalle parti di Piombino) e tecnici.

 

Però potrebbe avere un utilità scientifica, che però richiede adeguata preparazione e pianificazione; difatti potrebbe dare preziosi dati per la forensica navale, essendo scarsissime le conoscenze dell' idrodinamica di un inabissamento di una Nave di superficie. (di certo l' interesse delle Corti Inglesi nel mettere fine alla secolare questione dell' omissione di soccorso del Californian ci sta....)

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

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Però potrebbe avere un utilità scientifica, che però richiede adeguata preparazione e pianificazione; difatti potrebbe dare preziosi dati per la forensica navale, essendo scarsissime le conoscenze dell' idrodinamica di un inabissamento di una Nave di superficie.

Saluti,

dott. Piergiorgio.

 

i dati in questione sono scarsissimi, perche ogni nave affonda in maniera diversa, anzi anche la stessa nave, affonderebbe in maniera diversa a seconda del tipo e posizionamneto della falla. pertanto non ritengo molto utile l'affondamento della Concordia a questi fini. Sicuramente avrebbe maggiore utilità affondarla al fine di creare una abarriera contro l'erosione della costa, o nelle vicinanze di una zona protetta, al fine di creare un rifugio per la fauna marina ed un attrazione per i sub, credo che comunque questa ipotesi non sarà presa in considerazione, visto l'alto costo della bonifica del relitto.

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Sicuramente avrebbe maggiore utilità affondarla al fine di creare una abarriera contro l'erosione della costa, o nelle vicinanze di una zona protetta, al fine di creare un rifugio per la fauna marina ed un attrazione per i sub, credo che comunque questa ipotesi non sarà presa in considerazione, visto l'alto costo della bonifica del relitto.

Perché…. cercare di raddrizzare la nave per portarla via e demolirla non ha un costo?

Il fatto è che in Italia non c’è la volontà di affondare i relitti per scopi turistici….nonostante il turismo sia una risorsa fondamentale!

Da molti anni giacciono in Parlamento proposte di legge in questo senso…. ma tutto è affondato con le varie legislature. Non c’è speranza!

E pensare che l’immersione sui relitti appassiona una larga fascia di subacquei come me, e generalmente si svolge su navi affondate per eventi bellici o incidenti. Invece, da qualche anno, partendo da esperienze che arrivano dall’America e da Cuba, molti relitti sono affondati appositamente con lo scopo di creare un’attrattiva turistica e di incrementare l’economia locale. Si tratta della pratica dello “scuttling”, cioè l’affondamento deliberato di relitti in un basso fondale in zone particolari, facilmente raggiungibili dai subacquei, fatto per promuovere interessi turistico-ricreativi e per il ripopolamento ittico del mare. L’affondamento di un relitto, infatti, crea una barriera artificiale sommersa, che è ottima per tutelare dalla pesca illegale alcune aree marine (infatti le reti a strascico si impigliano sui relitti, e questo costituisce un ottimo deterrente per la pesca abusiva) e nel contempo è in grado di richiamare grandi quantità di pesci e di altri organismi marini. Inoltre, questo tipo di affondamenti fornisce suggestivi scenari per la subacquea ricreativa, in luoghi nei quali magari il fondale non presenta altre attrattive, dato che il relitto di una nave da guerra, di una petroliera o di un traghetto può rappresentare una vera e propria attrazione aggiuntiva per i subacquei, oltre la flora e la fauna presente su di esso.

Ovviamente, per avere un buono strumento di attrazione turistica e di promozione della subacquea, l’affondamento delle vecchie navi in disarmo deve avvenire dopo aver fatto una completa e costosa operazione di bonifica e nel rispetto delle condizioni di massima sicurezza ambientale; ma il ritorno economico di queste operazioni è assolutamente sicuro.

Lungo le coste della Florida, ma anche a Cuba, in Canada, in Australia, in Cornovaglia, in Messico, nella Columbia Britannica, in Spagna o a Malta, c’è ormai da alcuni anni la prassi di affondare i relitti delle navi in disarmo.

Il massimo esempio di scuttling è stato realizzato dal governo maltese, che negli ultimi anni ha intrapreso un programma cospicuo di affondamenti di vecchie navi intorno alle coste di Malta, Gozo e Comino per aumentare il numero dei luoghi per l’immersione subacquea. L’ATM (Autorità per il Turismo Maltese) ha evidenziato come dal dopoguerra quest’isola abbia impostato la sua economia proprio sul turismo e l’attività marittima, ed oggi ben il 25% del PIL di Malta viene appunto dall’industria turistica.

Intorno all’arcipelago maltese ci sono già parecchi relitti bellici, molti dei quali sono a profondità tali da poter essere visitati dai subacquei, ma questo ai maltesi non è bastato ed hanno sviluppato un apposito piano di affondamenti mirati, così lungo le coste maltesi ci sono oltre 50 siti d’immersione costituiti da relitti di navi militari e mercantili affondati volontariamente.

L’Italia quando imparerà da questi paesi più virtuosi?!

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Ovviamente, non ho le competenze per "metter becco" nella discussione sulle alternative. Tempo fa, avevo visto su National Geographic un bel servizio sull' utilizzo dei relitti (ricordo un intero cimitero di carri armati al largo della Florida. Qui alcune foto che avevo postato all' epoca.

 

http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=35693

Certo, l' utilizzo del relitto "in sede", da profana, mi pare interessante, anche perché non avevo pensato che potesse essere utile contro le correnti di erosione.

Però mi chiedo (vi chiedo) se effettivamente potrebbe avere un riscontro "economico" se non affiancato altre misure. Voglio dire, so che lo scutting si pratica , chessò, a Malta o Croazia, ma, da quel che ho capito, lì ci sono meno problemi legali/burocratici, il costo del "parcheggio" (non ricordo il termine tecnico) per l' imbarcazione di supporto ai divers è molto minore ecc....

E poi non so se effettivamente il costo della bonifica valga la candela. Certo, recuperare il relitto, e addirittura, da quel che ho letto, attrezzare un bacino apposta per la demolizione.... :unsure: non è certo acqua di rose...

Modificato da malaparte
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Guardate che foto ho trovato del bacino di palermo, certo se assegnassero la demolizione a palermo, sarebbe un ciclo che si chiude.

dove è nata, morirebbe, ma piombino con il fatto che è ad una sola giornata di navigazione ritiene di essere scelta anche se si dovranno spendere 150 milioni per fare il porto.

 

 

51153505.jpg

Modificato da Iscandar
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  • 10 months later...

Giovedì 3 aprile, presso il Terminal Crociere di Livorno, si è svolta una cerimonia per conferire la Medaglia d’Oro al Merito di Marina Direzione Marittima di Livorno, per "[...]la brillante azione di soccorso coordinata a seguito del naufragio della Nave Costa Concordia[...]".

 

concordia-medaglia-oro-livorno_zps24e679

 

La Medaglia è stata consegnata al Direttore Marittimo di Livorno, Contrammiraglio Arturo Faraone, dal Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, Ammiraglio Felicio Angrisano. L’Ammiraglio di Squadra Andrea Toscano, Comandante del Comando Marittimo Nord, ha scoperto una targa realizzata in marmo che è stata benedetta dal Vescovo di Livorno, Monsignor Simone Giusti, riportante le motivazioni per le quali la prestigiosa onorificenza è stata concessa alla Direzione Marittima livornese.

 

Anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Maurizio Lupi, per il tramite del Comandante Generale ha voluto esprimere la propria soddisfazione per l’assegnazione della Medaglia alle donne e uomini della Guardia Costiera che hanno salvato più di quattromila naufraghi, evidenziando la professionalità il coraggio e lo spirito di abnegazione di "gente di mar" dedita a garantire la sicurezza e la salvaguardia della vita di tutti che, per lavoro o per turismo, per mare ci vanno ogni giorno.

 

 

Anche se la Medaglia è concessa alla CP di Livorno intera, e quindi a tutti i suoi uomini e donne, noto con un certo dispiacere che non viene fatto alcun accenno al CF Gregorio de Falco, che quella notte diresse i soccorsi alla M/N Costa Concordia.

Dalle sue ultime dichiarazioni, so del suo desiderio di "sparire", scosso dagli avvenimenti e dagli strascichi delle due famose telefonate con Schettino, ma forse qui una sua partecipazione ci sarebbe stata bene.

 

 

 

Fonte: GRNet, "Costa Concordia: conferita Medaglia d’Oro al Merito di Marina alla CP Livorno"

Modificato da serservel
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Non c'è nemmeno alcun riferimento all'azione degli abitanti del Giglio che in quella notte raccolsero i naufraghi nelle loro case e nei loro alberghi per dargli assistenza con tutto il necessario, anche questo era quanto meno gradito un accenno.

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Non c'è nemmeno alcun riferimento all'azione degli abitanti del Giglio che in quella notte raccolsero i naufraghi nelle loro case e nei loro alberghi per dargli assistenza con tutto il necessario, anche questo era quanto meno gradito un accenno.

 

Però loro, se non erro, hanno ricevuto una sorta di targa, o riconoscimento, in passato. Parlo a memoria, eh!

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Però loro, se non erro, hanno ricevuto una sorta di targa, o riconoscimento, in passato. Parlo a memoria, eh!

 

Ah non ne ho proprio idea

 

RETTIFICO

 

Nel mese di gennaio 2013, i comuni di Isola del Giglio e Monte Argentario sono stati decorati con la Medaglia d'Oro al Merito Civile concessa dal Presidente della Repubblica per l'impegno dei cittadini, degli amministratori e delle istituzioni locali, per il salvataggio dei superstiti della nave Costa Concordia

 

Da wikipedia

Modificato da Regia Marina
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  • 2 weeks later...

Sembra che da notizie di oggi su alcuni giornali che il capo della protezione civile abbia fatto capire che la Costa Concordia sarà smantellata in turchia e non in italia in quanto l'offerta turca è decisamente (si parla di 40 milioni da parte turca contro i 200 di Civitavecchia) più conveniente di quelle italiane.

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Sembra che da notizie di oggi su alcuni giornali che il capo della protezione civile abbia fatto capire che la Costa Concordia sarà smantellata in turchia e non in italia in quanto l'offerta turca è decisamente (si parla di 40 milioni da parte turca contro i 200 di Civitavecchia) più conveniente di quelle italiane.

 

Che giornali? Puoi mettere le fonti?

Ieri il Ministro dell'Ambiente Galletti, in un'intervista su Radio 1, aveva sottolineato come il Governo stia spingendo per tenere la commessa di demolizione in Italia.

 

 

 

Fonte: The Medi Telegraph, "Galletti: Concordia sarà demolita in Italia"

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Si parla di un'offerta di 200 milioni di euro (Civitavecchia) contro 40 milioni (Turchia): il Ministro dell'Ambiento può, in effetti, deisderare ciò che vuole ma i numeri parlano chiaro.

 

Eppure, da dove viene questa immensa differenza di prezzo?!

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In Turchia avranno standard ambientali differenti, sfruttamento della manodopera livello schiavitù romana, sicurezza sul cantiere: questa sconosciuta, ecc...

 

Ma una cosa non mi è chiara: una volta le navi venivano vendute ai demolitori, da quando è l'armatore che deve pagare per farsi demolire la nave?

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Fatalità, poco fa, lo stesso The Medi Telegraph pubblica un articolo a riguardo, eccone i passaggi interessanti:

 

Per lo smantellamento del relitto della “Concordia” «allo stato c’è una soluzione italiana e una turca», la Turchia ha presentato l’offerta più conveniente: «40 milioni di dollari», a fronte di una richiesta di 200 milioni, «fuori mercato» da parte di Civitavecchia.

E qua partono subito i commenti, già letti altrove della serie "Ma come, non siamo nemmeno in grado di demolire una nave?!". No, ed ecco la motivazione:

 

«Oggi ci scandalizziamo sull’ipotesi Turchia ma è lì che mandiamo le nostre navi militari - ha ancora detto Gabrielli -. Da 25 anni in Italia non facciamo smantellamento di navi, le nostre navi militari le portiamo in Turchia. Attualmente in Europa il paese meglio attrezzato è la Norvegia.

Cosa si può replicare a questa semplice evidenza? Che l'industria navale italiana non è stata sufficientemente lungimirante da approfittare di questo mercat, lasciando che andasse tutto all'estero.

Non sapevo che le nostre navi militare andassero in Turchia per essere smantellate anche se, ammetto, sarei curioso di sapere quando è stata l'ultima nave demolita.

 

 

 

Fonte: The Medi Telegrpah, "Concordia”, testa a testa Genova-Turchia"

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In Turchia avranno standard ambientali differenti, sfruttamento della manodopera livello schiavitù romana, sicurezza sul cantiere: questa sconosciuta, ecc...

 

Ma una cosa non mi è chiara: una volta le navi venivano vendute ai demolitori, da quando è l'armatore che deve pagare per farsi demolire la nave?

 

Esatto, in Turchia hanno standard ambientali non in linea con le normative europee e quindi meno vincolanti dal punto di vista operativo, inoltre la manodopera ovviamente costa meno e possono contare sul fattore quantità che sicuramente gli permette di tenere i prezzi così bassi.

 

questa almeno è la mia visione, non suffragata da documentazione a prova di ciò.

 

Sulla seconda , effettivamente nemmeno a me è chiaro il tutto, sopratttutto in visione del fatto che poi il ferro ricavato resta al demolitore no? o sbaglio?

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Sembra che da notizie di oggi su alcuni giornali che il capo della protezione civile abbia fatto capire che la Costa Concordia sarà smantellata in turchia e non in italia in quanto l'offerta turca è decisamente (si parla di 40 milioni da parte turca contro i 200 di Civitavecchia) più conveniente di quelle italiane. Ecco la fonte http://firenze.repub...88/?ref=HREC1-2

 

"Gianluca Galletti, commercialista e neo ministro dell'ambiente dixit:

Dallo smaltimento della Concordia devono nascere opportunità economiche e posti di lavoro nel nostro Paese. Non è possibile altra strada", ha aggiunto il ministro spiegando che "ci sono anche degli aspetti ambientali di cui dobbiamo tenere molto conto. Spostare una nave per un tragitto così lungo come quello per arrivare in Turchia è più rischioso che un tragitto più breve. La Costa è di proprietà della Carnival e ha il diritto di portarla dove vuole. Io ho il diritto di assicurare al nostro Paese che l'ambiente non venga di nuovo stuprato come nel caso della Costa Concordia.....

Gabrielli dixit: ....La soluzione turca presuppone l'utilizzo del Vanguard, quella italiana del traino.....Il porto di Piombino non ha il bacino" sufficiente per accogliere le operazioni di smaltimento della Concordia, "e per quello che io so l'armatore considera questa soluzione problematica, perché meno supportata sul fronte delle tempistiche di smantellamento e sotto il profilo della sicurezza delle operazioni".......

 

Mi chiedo quali rischi si possano correre qualora Costa Concordia venga imbarcata su un heavy lift semisommergibile; sicuramente di gran lunga inferiori a quelli del rimorchio del relitto in potere dei soli cassoni.

Mi risulta inoltre, se non sono intervenuti altri elementi, che Costa abbia stipulato a ottobre 2013 con Dockwise (gruppo Royal Boskalis) un contratto del valore di 30 mln di dollari, che assicura la disponibilità della Vanguard per la rimozione della nave.

Ai fini della sicurezza della navigazione e non ultimo considerando il fattore economico, non vedo altra possibilità.

 

Esatto, in Turchia hanno standard ambientali non in linea con le normative europee e quindi meno vincolanti dal punto di vista operativo, inoltre la manodopera ovviamente costa meno e possono contare sul fattore quantità che sicuramente gli permette di tenere i prezzi così bassi.

 

questa almeno è la mia visione, non suffragata da documentazione a prova di ciò.

 

Sulla seconda , effettivamente nemmeno a me è chiaro il tutto, sopratttutto in visione del fatto che poi il ferro ricavato resta al demolitore no? o sbaglio?

 

Mi pare sia un caso anomalo. Normalmente il demolitore acquista la nave dall'armatore.

Presumo, ma è solo una mia opinione, che dal momento che è stato preventivato il costo della demolizione, il ricavo della vendita del rottame vada al proprietario. Essendo stata liquidata la perdita totale, proprietari dovrebbero essere gli assicuratori.

Modificato da danilo43
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  • 2 weeks later...

in korea, nihil novi sub sole, a quanto sembra:

 

http://video.repubblica.it/mondo/naufragio-corea-il-capitano-in-mutande-si-mette-in-salvo-e-abbandona-la-nave/164038/162528

 

(però, una lancia di soccorso non dovrebbe accostarsi dal lato sbandato, specie quando la Nave è prossima a capavolgersi ?)

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

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http://video.repubblica.it/mondo/naufragio-corea-il-capitano-in-mutande-si-mette-in-salvo-e-abbandona-la-nave/164038/162528

 

(però, una lancia di soccorso non dovrebbe accostarsi dal lato sbandato, specie quando la Nave è prossima a capavolgersi ?)

In teoria dovrebbe essere così! Ma forse perchè lo sbandamento era in lentissima progressione ed il gommone di soccorso molto veloce si è preferito l' accosto dal lato più comodo.

 

Piuttosto non comprendo come una nave così incagliata sia poi totalmente affondata...

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  • 8 months later...

A distanza di 3 anni dal naufragio, questa mattina c'è stata la sua requisitoria di fronte ai giudici del sostituto procuratore Alessandro Leopizzi, penultimo atto prima del lungo processo che vede Francesco Schettino quale imputato (gli altri hanno patteggiato, compresa Costa Crociere che ha risarcito i familiari delle vittime e i naufraghi).

 

Le frasi che seguono sono parte della requisitoria dell'"accusa", la quale mette sul piatto i fatti accertati durante il procedimento, magari nella luce migliore per sostenere l'accusa.

 

La prima frase che mi è piaciuta è questa

questo non è un mistero all'italiana, non è Ustica, le circostanze sono chiare

Niente cose fumose, niente acque confuse: le cose stanno così e non si scappa (nessuno scappa) dalle responsabilità.

 

Quello che non mi è piaciuto scoprire è quanto segue, ovvero una serie di frasi che delineano la personalità di Schettino (supportata da prove) e la sua carriere in CC:

Schettino vuole davvero passare vicino al porto del Giglio, su richiesta del maitre Tievoli: da otto minuti vicino al radar sta inventandosi una rotta sul momento, naviga “a braccio

non ebbe nemmeno l’umiltà di chiedere che le modifiche alla rotta venissero poste sul radar dai suoi ufficiali sapendo che di notte ci vedeva male

non fa reminding ai suoi, non suggerisce, non ordina. Le condotte di Schettino sono state altrettanto insufficienti (rispetto a quelle degli ufficiali, per i quali è risultato evidente il mutismo, ndr)

aveva un’ esuberanza che lo portava a non essere sincero

 

Quest'ultima frase viene da un vecchio rapporto del comandante di Costa Crociere Mario Palombo, steso quando Schettino era sotto il suo comando. Questa cosa è molto grave perché insinua che un suo ufficiale, destinato ad un comando, non è affidabile in quello che dice.

 

Riguardo la carriere, durante il procedimento è emersa l'esistenza di un sistema clientelare per far carriera, anche attraverso dei pagamenti. Secondo l'"accusa" questo è evidente anche in Schettino, il quale

faceva parte di Costa Crociere, una compagnia che in quattro anni lo fece passare da comandante di petroliere a comandante di grandi navi da crociera

 

 

Mi fermo qui, rimandandovi alle fonti in calce. A mio avviso è evidente che il naufragio è dovuto all'avere l'ennesima persona sbagliata in un posto di comando e/o di alta responsabilità, specie se considera che le perizie hanno definito la Costa Concordia un gioiello.

 

 

 

Fonti: The Medi Telegraph, "Concordia, il pm: «Non era una bagnarola, la colpa è di Schettino»"

The Medi Telegraph, "«Tragedia Concordia, fu tutta colpa di Schettino»"

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Purtroppo, c'è un'altra conseguenza negativa. Sul Corriere di ieri Venerdì 30 gennaio compare un articolo che segnala come la Carnival, proprietaria americana della Costa, scottata anche , a quanto pare, dal disastro della Concordia, abbia deciso di trasferire da Genova ad Amburgo il centro di controllo . La riorganizzazione comporta 161 posti di lavoro " a rischio".

 

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... la Carnival, proprietaria americana della Costa, scottata anche , a quanto pare, dal disastro della Concordia...

Dici bene, Valeria/MALAPARTE! "Scottata" è proprio questo il punto! L' impressione, non solo mia, che la CARNIVAL sia stata oggetto di un vero e proprio "assalto alla diligenza" porta a queste conseguenze.

In particolare dopo il raddrizzamento, con la scusa della salvaguardia ambientale, si è voluto portare il relitto a GEnova aumentando a dismisura i costi (tanto paga COSTACROCIERE!)

MA "l' assalto" non è ancora finito! Proprio oggi sul giornale ho letto che l' Amministrazione Comunale del Giglio richiede un maxi risarcimento facendo un paragone al di fuori di ogni logica: si tira in ballo l' eccidio di Sant' Anna di Stazzema (!!!)

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Ammetto francamente che, benché abbia abbastanza seguito la cosa, purtroppo non conoscevo affatto questo aspetto, di cui comunque si è parlato, a quel che vedo, con esitazioni, condizionali, "parrebbe, potrebbe", ipotetiche, ecc....

Visto che "ho l'impressione"... :wink: che tu ne sappia parecchio, se puoi ( visto che comunque il processo è in corso), tienci aggiornati.

Modificato da malaparte
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Dunque, purtroppo avevo scritto una lunga e dettagliata relazione che mi è sparita quando ho cercato di mettere un link. Ci riprovo...

Circa il Concordia e i tre relitti: i fatti sono questi:

- negli anni 80, a seguito di una autorizzazione della Soprintendenza archeologica toscana effettuai una serie di ricerche e di recuperi di limitate quantità di materiali a scopo di documentazione da due relitti siti fra la Gabbianara e la Cala del Lazzaretto all'Isola del Giglio. I relitti di epoca ellenistica fra III e II secolo aC e distanti cronologicamente fra loro circa 25 anni avevano un carico di anfore greco-italiche e si trovavano a -28 ed a -35-38 m. Su di uno c'erano evidenti tracce di incendio a causa di resti bronzei di una klinai (letto) con tracce di fusione su una testina negroide. I materiali recuperati furono varie anfore, cordami concrezionati, bronzi e ceramica spagnola. Molti di questi furono depositati presso di me e solo dopo molte mie insistenze ed infine una mia lettera di diffida furono prelevati dalla Soprintenza pochi anni fa e smistati fra magazzini e Musei (Firenze e Porto Santo Stefano);

- i due relitti del Lazzaretto sono ampiamente citati con foto e disegni del materiale su due libri della Soprintendenza archeologica della Toscana, e cioè Relitti di Storia e Memorie sommerse, che sono i cataloghi di due mostre;

- nell'impatto contro lo scoglio esterno delle Scole il Concordia creò una frana che si abbattè sul relitto del V secolo d.C. a -50 m, distruggendolo. Il relitto era ampiamente conosciutìo dai Gigliesi che (alcuni...) lo hanno depredato per vendere le anfore ai turisti, e dalla soprintendenza per via delle residuali anfore consegnate da persone meno disoneste. Pubblicato su L'universo (Ist.Geogr.Militare) un reportage di Olschki in cui si vedono sub al lavoro sotto e sopra il mare con queste anfore, e nel supplemento al Bollettino d'Arte, Supplemento 4, a.1982 del Ministero dei Beni Culturali, p.50. Non ci ho lavorato mai;

- un mio amico, funzionario del MiBAC e archeologo subacqueo presente al Giglio in quei giorni, mi riferì in via confidenziale che aveva appreso dai sommozzatori della M.M. che gli stessi avevano constatato lo spostamento di materiale archeologico per circa 20 metri a causa dello strusciamento del Concordia sugli scogli;

- il 1 maggio 2013 incontrai casualmente a Braccagni (GR) il dr. Armando Schiaffino, ex sindaco del Giglio, con cui chiaccherai della situazione del Concorde e gli rammentai dei relitti che erano proprio sotto. Il giorno dopo fui chiamato al telefono da un certo Matteo Alfieri giornalista della Nazione di Grosseto, allertato da Schiaffino, che mi chiese informazioni. Uscì quindi subito un articolo su 3 colonne a firma dello stesso Matteo Alfieri sulla cronaca di Grosseto in cui si dicevano molte inesattezze che io mi affrettai a evidenziare e negare via email, ma che non furono mai pubblicate dal giornale;

-a seguito di ciò e del rumore che ne seguì il procuratore di Grosseto incaricò il Capitano dei C.C Andrea Lachi di svolgere accertamenti in merito; fui richiesto se ero disponibile a rilasciare una dichiarazione "spontanea" ed al mio assenso vennero a Firenze due C.C. (maresciallo ed appuntato) che raccolsero le mie dichiarazioni ma non tutte (non quelle relative al relitto delle Scole) supportate da documenti e libri della Soprintendenza che riportavano i relitti. A seguito di ciò la procura di Grosseto aprì un fascicolo a carico di Schettino, almeno così presumo.

- da allora c'è stato dapprima una serie di articoli giornalistici in Italia ed all'estero (vedi commento precedente coi links) e poi il silenzio. Perchè?

- La Soprintendenza archeologica di Firenze reagì con disappunto a queste mie dichiarazioni, e minimizzò i fatti. Devo dire che prima del naufragio c'era stato un survey sul sito organizzato dalla Soprintendenza con mezzi navali di privati ed archeologi liberi professionisti, durante il quale non erano stati individuati i relitti, cercati in posti sbagliati perchè su esplicita richiesta della Soprintendenza io a suo tempo avevo fornito coordinate geografiche affette da errore onde evitare interventi di malintenzionati sui siti. Non fui interpellato nè prima nè dopo il survey e ne seppi qualcosa solo anni dopo;

- i materiali da me recuperati legalmente negli anni 80 in base ad una autorizzazione scritta della soprintendenza furono tutti consegnati alla stessa ed ora sono sia nel museo della rocca spagnola di Porto Santo Stefano sia nei magazzini della soprintendenza (anfore, bronzi, cordami, un vasetto ampuritano).

- dopo di me ed in mia assenza dal Giglio Mensun Bound recuperò altro materiale (colli d'anfora) dallo stesso sito, ed una grande ancora in ferro dal relitto più profondo a circa -38 m, rompendone l'anellone superiore (integro alla mia scoperta della stessa) e posizionandola alla radice del molo di Giglio Porto, davanti all'ufficio Circondariale Marittimo, dove è rimasta per molti anni senza essere mai stata sottoposta a desalinizzazione e restauro, ed attualmente scomparsa per altra a me ignota destinazione.

Questi i fatti. Dopo un iniziale interesse mediatico la cosa è stata dimenticata, e non se ne parla più.
Ma è doveroso parlare di un altro fatto spiacevole: subito dopo il naufragio intervennero sommozzatori dei CC, GdF, MM e Vigili del Fuoco, ma tra i primi furono i CC che si fecero fotografare accanto alla campana della nave attaccata al suo posto. La stessa sera fu riferito da testimoni oculari che la campana era già smontata e giaceva sul fondale. Il giorno seguente, la mattina, la campana non c'era più.

Chi l'aveva asportata? sul posto potevano immergersi solo sommozzatori dei CC e degli altri corpi, che io sappia. E' altamente improbabile che ci sia stato qualche sub che potesse rubarla, era un luogo talmente controllato che solo pochi all'inizio potevano immergersi!

A voi le conclusioni.

n52azk.jpg

Modificato da elburic
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