Vai al contenuto

Naufragio Costa Concordia 13.01.2012


pugio

Messaggi raccomandati

Anche Repubblica riporta le stesse dichiarazioni.

 

http://firenze.repubblica.it/cronaca/2012/...947/?ref=HREA-1

 

 

Ma se è una rotta percorsa settimanalmente da quella nave, non è che quello scoglio sia nato come un fungo da un giorno all'altro. Non credo che queste dichiarazioni siano veritiere e mi domando con quale professionalità vengano raccolte e pubblicate dai media.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Risposte 631
  • Created
  • Ultima Risposta

Top Posters In This Topic

POTEVA ANDARE MOLTO PEGGIO» - «Si è trattato di un errore umano molto grave: l'ufficiale che evidentemente in quel momento era al comando della Costa Concordia ha fatto rotta troppo sotto costa, non seguendo quella tracciata dal comandante, e il tutto senza guardare le mappe nautiche. Ciò ha prodotto l'urto con gli scogli, che immagino sia stato violentissimo vista la massa di questo tipo di imbarcazioni, stimata tra le 130 e le 150 mila tonnellate». Così spiega all'Ansa le possibili ragioni della tragedia della Costa Concordia il comandante Raffaele Aiello, amministratore delegato della Snav, non senza sottolineare che se la nave si fosse trovata in alto mare «sicuramente sarebbe colata a picco». Queste navi sono un miracolo di tecnologia, spiega Aiello, «ma i loro radar riescono a vedere soltanto le cose che emergono a pelo d'acqua, compreso ad esempio una bombola di gas che dovesse galleggiare a molta distanza, nel senso che il sistema di navigazione, che utilizza anche un cartografo satellitare, 'battè tutto ciò al di sopra della superficie dell'acqua».

 

SECCHE E SCOGLI - Discorso diverso per le secche e gli scogli, «che sono ben segnalati dalle carte nautiche e tutti si tengono a debita distanza». «Secondo me - spiega ancora il comandante Aiello - il comandante della Costa Concordia, che non so chi sia, sia stato molto bravo: una volta accaduto l'impatto, molte miglia prima di dove si è poi andata a fermare, è stato molto abile nel portare la nave verso terra, trovando poi un'area utile per farla appoggiare sugli scogli». Imbarcazioni così grandi, sottolinea Aiello, «sono naturalmente ben compartimentate con doppi fondi, ma quando la zona stagna viene interessata da uno squarcio così ampio, 70-80 metri nel caso della Concordia, la nave va giù, e del resto lo dimostra la posizione che ha ora, nel senso che è trattenuta a fondo, ma per fortuna emerge ancora».

 

Federica Sanna

14 gennaio 2012

Link al commento
Condividi su altri siti

Prima di tutto cordoglio per le vittime ma anche un pensiero ai mariani della "Concordia" che si sono prodigati per la salvezza delle vite dei passeggeri. Loro erano li per lavoro, non per diporto e il loro lavoro può comportare un sacrificio estremo.

Vorrei però rivolgere un invito a chi possiede esatte cognizioni giuridiche o tecniche di fornire dei lumi in materia.

Comunque: una domanda fra tante, qual è il grado di sicurezza di tal genere di nave? Ossia, quanto sono in grado di reggere una burrasca? La struttura ha retto?

Grazie

Link al commento
Condividi su altri siti

Ma come nai, vedendo le immagini e le riprese dello squarcio sulla fiancata, che l'enorme pinna stabilizzatrice sia totalmente integra?

 

E' probabile che lo stabilizzatore sia stato estratto successivamente all'impatto con lo scoglio nel tentativo di porre rimedio alla stabilità orami precaria dell'unità, appesantita oltre che dall'imbarco dell'acqua, anche da diverse tonnellate di roccia rimaste incastrate nella falla; in questo caso quindi lo stabilizzatore era "chiuso" al momento dell'impatto e per tanto non ha subito danni, ma è solo un ipotesi.

 

 

Scusami Caringello se vado un attimo fuori tema: ma come fai ad asserire che nel caso Moby Prince, ci sono state teorie complottistiche (a ragione).

Forse ti conviene aggiornarti meglio sulle ultime vicende giudiziarie e la riapertura del caso.

Per meglio capire quella dinamica, è utile leggere il libro di Enrico Frederighini "Moby Prince" edito dalla Libroteca Paoline nel marzo 2005 isb 88-315-2857-2.

 

Brevemente su questa faccenda di marginale importanza nella giornata di oggi. Le notizie della mattinata erano frammentarie e riferite in modo assolutamente incompetente dai cronisti delle varie emittenti, al punto che non fosse assolutamente chiara la dinamica del diastro; di conseguenza, la prima foto della falla che ho anche ripostato qui, oltre ad avere una risoluzione bassissima e scattata da molto lontano, mi dava l'idea di una falla da tamponamento, ovvero una sola grande rientranza sotto il galleggiamento. Successivamente le foto successive hanno fatto maggiore chiarezza. Questa vicenda mi ha richiamato alla mente la vicenda del Moby Prince, anch'essa incappata in una orribile tragedia proprio poche centinaia di metri fuori da un porto e ho ricordato a riguardo la splendida puntata dedicata a quel disastro da "La Storia Siamo Noi" di Giovanni Minoli per Rai Educational di qualche anno fa; puntata nella quale si è fatto accenno alle discrepanze nella versione ufficiale della ricostruzione dell'incidente. Ho detto a ragione relativamente al fatto che anche io ho dubitato della ricorstuzione ufficiale, non che le altre versioni ipotizzate fossero fondate*. Questa puntata forse ti conviene guardartela.

 

Comunque un pensiero credo vada anche ai soccorritori delle FF.OO. e soprattutto delal Guardia Costiera, che hanno roami equipaggi in mare da quasi 24 ore!

 

 

*Nella puntata vennero proposti materiali inediti quali le registrazioni audio di comunicazioni radio avvenute tra altri natanti presenti in porto a Livrono quella notte i quali si dicevano l'un l'altro di lasciar bruciare la Moby finchè non fossero riusciti a guadagnare il largo prima dell'arrivo dei mezzi di soccorso. Tali mezzi erano navi da carico noleggiate dal governo USA che avevano imbarcato da Camp Derby armi e munizioni da inviare presumibilmente in Somalia dove in quei mesi infuriava la guerra. Inoltre, vennero mostrati gli atti processuali dell'inchiesta sull'incidente ed emergevano con sufficiente chiarezza i tentativi di insabbiamento da parte dell'autorità giudiziaria, specie a seguito dell'opposizione del segreto sui tracciati radar del porto di quella notte.

Link al commento
Condividi su altri siti

La Costa Concordia è una nave modernissima, varata nel 2005, ha fatto il suo viaggio inaugurale a luglio del 2006. Una nave di oltre 114.000 tsl, lunga 292 metri e larga 35,5, con una velocità di crociera di oltre 21 nodi, capace di trasportare 3800 passeggeri e oltre 1000 uomini di equipaggio.

La nave dispone dei più moderni e sofisticati sistemi di navigazione satellitare, oltre che di potenti radar ed ecoscandagli. Come sia potuto avvenire un incidente che ha dell’incredibile, come quello che ha portato al naufragio della nave la sera del 13 gennaio naturalmente dovrà essere stabilito dalle varie commissioni d’inchiesta immediatamente nominate.

Una cosa è certa: la nave seppure in “navigazione turistica” non doveva trovarsi così vicina all’isola del Giglio. E evidente che se il sistema di navigazione automatica avesse avuto un’avaria e avesse mandato il timone in banda verso terra e se non si fosse rispettato il limite di distanza di navigazione dalla costa, alla velocità di 20 nodi sarebbe statopraticamente impossibile evitare l'impatto con uno scoglio. In pratica, in quella situazione si hanno solo pochi secondi per manovrare.

 

La giusta rotta da sud a nord probabilmente avrebbe dovuto lasciare l’isola del Giglio a dritta e in ogni caso la grossa nave avrebbe dovuto transitare a una distanza certamente maggiore da terra. E allora come mai la nave è passata nel canale tra il Giglio e l’Argentario, rasentando l’isola con il suo lato sinistro? L’ipotesi di uno scoglio sommerso non segnalato dalle carte nautiche appare inverosimile. In quel braccio di mare gli unici scogli sulla rotta sono Le Scole, un gruppo di piccolissimi isolotti che si trovano mezzo miglio prima di Giglio Porto, ad appena una cinquantina di metri di distanza dalla costa dell’isola. Conosco benissimo quel tratto di costa, per averci condotto immersioni diverse volte come guida subacquea. Ora, passando vicinissimi alla costa del Giglio le luci del porto non si vedono, ma è mai possibile che in plancia nessuno si sia accorto di essere troppo vicino all’isola?

Sta di fatto che, per un errore strumentale o umano, la nave ha colpito uno scoglio e ha immediatamente cominciato a imbarcare acqua da un profondo squarcio lungo una settantina di metri apertosi sotto la linea di galleggiamento. Dopo l’impatto, il comandante, capita la gravità dell’incidente, si è volutamente avvicinato al porto del Giglio, poi sembra che abbia calato le ancore facendo sì che la nave invertisse la rotta e si arenasse nella Cala del Lazzaretto, poco prima di Punta Gabbianara che dista appena 500 metri dal porto. Questo ha evitato il totale affondamento della nave (in quel punto la profondità varia tra i 20 e i 35 metri) e ha senza dubbio facilitato le operazioni di evacuazione dei passeggeri e dell’equipaggio.

Io non sono propriamente un “marinaio” (sono piuttosto un subacqueo), ma credo che un guasto tecnico da solo non possa portare ad una situazione del genere, a meno che non si sia bloccato il timone. Molto probabilmente chi era di guardia in plancia non ha capito la situazione oppure l’ha capita troppo tardi e non ha fatto in tempo a manovrare nel pochissimo tempo a disposizione. Se poi il comandante ha cercato di portarsi vicino al porto per permettere alla nave di arenarsi su un basso fondale limitando i danni e le vittime, ha fatto sicuramente bene, ma credo che in ogni caso sia lui il responsabile delle azioni di tutto l’equipaggio, compreso l’ufficiale che era di guardia che è il diretto responsabile del naufragio.

 

Sembra quasi impossibile che oggi, nonostante le sofisticatissime strumentazioni installate a bordo di una moderna nave da crociera, proprio per evitare scontri e incagliamenti, si verifichino simili incidenti, eppure è capitato. Adesso la magistratura ha aperto un fascicolo per disastro colposo e naufragio, e dovrà accertare le cause e le responsabilità di chi aveva il compito di pilotare la nave in quel tratto di mare. Passerà del tempo, ma forse si riuscirà a fare chiarezza sull’accaduto... o forse no.

 

Per adesso un pensiero va alle vittime e ai tanti dispersi di questo assurdo naufragio.

Non è nemmeno immaginabile il panico che deve aver preso le oltre 4000 persone imbarcate sulla Costa Concordia. Già il solo il pensiero di lanciarsi in acqua di notte nelle acque gelide del Tirreno, da un’altezza di alcune decine di metri, in preda al terrore, fa rabbrividire... Adesso si può solo sperare che il bilancio della perdita di vite umane rimanga limitato. Più tardi si dovrà pensare anche al disastro ambientale che questo naufragio ha inevitabilmente provocato.

Link al commento
Condividi su altri siti

Il Mio Pensiero va alle Vittime di questa Terribile Sciagura.

 

Mi chiedo come sia potuto accadere un'incidente di questo tipo con tutta la tecnologia che c'è a bordo.

Link al commento
Condividi su altri siti

Sul corriere c'è un link a Marinetraffic.com dove l'ultima posizione ieri sera alle 21.02 era già oltre Giglio porto e puntava verso la costa italiana il passaggio dalle posizioni rilevate sembra essere stato vicinissimo alla costa dell'isola (circa 600mt stando alla scala della mappa) ! A quel punto deve certamente essere tornata indietro verso l'isola Possono essere attendibili come dati ? E sempre sul corriere guardate il video del passaggio fatto ad agosto Quanto era distante dalla riva ?!?

Modificato da U455
Link al commento
Condividi su altri siti

Se il danno fosse solo quello visibile sul fianco, non ci dovrebbe volere molto tempo per saldare delle lamiere dall'esterno, tamponare la falla e pompare fuori l'acqua. Di certo ci stanno già lavorando su, per studiare una soluzione, perchè in quella posizione lo scafo durerebbe molto poco.

Link al commento
Condividi su altri siti

Il procuratore: "Manovra maldestra all'origine dell'impatto" - Secondo il procuratore di Grosseto Francesco Verusio, il comandante della Costa Consordia "si è avvicinato molto maldestramente all'Isola del Giglio, la nave ha preso uno scoglio che si è incastrato sul fianco sinistro, facendola inclinare ed imbarcare tantissima acqua nel giro di due, tre minuti".

 

Schettino si difende: "Lo sperone di roccia non era segnalato" - "Al momento dell'emergenza ho dovuto fare una scelta per poter favorire i soccorsi - ha dichiarato Schettino a Tgcom24 -. Cos'è successo? Mentre navigavamo ad andatura turistica abbiamo impattato uno sperone di roccia che non era segnalato". Secondo quanto dichiarato da Schettino per la carta nautica "doveva esserci acqua a sufficienza sotto di noi. Siamo stati gli ultimi ad abbandonare la nave", ha poi concluso.

 

La nave avrebbe sbagliato rotta. Sarebbe dovuta passare a cinque miglia dalla costa, e non a solo un miglio com'è avvenuto ieri sera, la nave Costa Concordia che è rimasta incagliata nei pressi dell'Isola del Giglio. Che vi sia stato un errore di rotta è confermato a Porto Santo Stefano, dove sono stati portati e poi smistati i passeggeri, da personale di Costa Crociere. Sulle cause dell'incidente è stata aperta un'inchiesta amministrativa dalla Capitaneria di porto, che ha ascoltato il comandante della Concordia.Il Dg di Costa: "Non è corretto dire che la nave era fuori rotta - E' stato un evento imprevedibile aggravato da una non prevedibile inclinazione della nave". Così il direttore generale della Costa Crociere, Gianni Onorato , ha commentato l'incidente rispondendo ai giornalisti che chiedevano perché la nave fosse vicina all'isola. "Collaboreremo con le autorità preposte per fare tutti gli accertamenti necessari" ha aggiunto. "La nave stava procedendo da Civitavecchia verso Savona su una rotta che fa 52 volte l'anno. Solo le analisi tecniche ci diranno che cosa é successo", ha aggiunto Gianni Onorato sempre rispondendo ai giornalisti che insistevano sulla rotta troppo vicina all'Isola del Giglio. "Credo sia giusto - ha continuato - che sia l'autorità competente a fare questo tipo di analisi. Noi possiamo soltanto collaborare. La nave ha sistemi sofisticati sia per tracciare le rotte, sia per capire che cosa è successo, grazie a sistemi che sono qualcosa di più di una scatola nera". "E' difficile in questo momento per noi fare delle valutazioni. Le faremo insieme alle autorità per capire quali sono state le cause e fare in modo che questo non avvenga mai più", ha proseguito Onorato osservando anche un evento del genere "non era mai accaduto prima". Il dg di Costa Crociere ha concluso dicendo che l'accertamento delle cause "é un lavoro da fare con le autorità e speriamo che a breve dia il risultato di cui abbiamo bisogno.

 

Il Dg Costa: il comandate era sul ponte di comando - Al momento della collisione con uno scoglio il comandante della Costa Concordia era sul ponte di comando". Lo ha detto il direttore generale di Costa Crociera, Gianni Onorato, parlando con i giornalisti sulla banchina di Porto Santo Stefano. "Il comandante della Costa Concordia è con noi da 11 anni - ha detto Gianni Onorato - Al momento della collisione con lo scoglio, dopo aver valutato i primi danni ha deciso di mettere in sicurezza la nave, cioé di mettere in sicurezza gli ospiti e l'equipaggio, e poi ha dato l'ordine di evacuazione" e di abbandono della nave. Il dg di Costa Crociere ha anche fatto osservare che "purtroppo c'é stata una inclinazione repentina, troppo veloce della nave, che ha fatto interrompere il normale programma di evacuazione, che si stava svolgendo correttamente". "Da questo momento in poi - ha continuato a spiegare Onorato - sono dovute intervenire le autorità italiane, la guardia costiera e le Capitanerie di porto a cui sono passate in mano le operazioni di salvataggio e di soccorso".

 

Avviata un'inchiesta amministrativa - La Capitaneria di Porto di Livorno annuncia che è già stata avviata un'inchiesta amministrativa sulle cause del naufragio della nave Costa Concordia. La Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Livorno sta coordinando fin dal primo momento tutte le operazioni di ricerca e soccorso in mare. Un primo sopralluogo per rendersi conto direttamente della situazione, in particolare per quanto riguarda le attività di soccorso e assistenza. E' quanto ha deciso di fare il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, alla notizia del naufragio della nave della compagnia Costa al largo dell`isola del Giglio. Rossi ha già ringraziato la protezione civile, il personale delle strutture sanitarie, i volontari e le forze dell`ordine che si sono subito attivati per gestire l`emergenza, nonché per le popolazioni del Giglio e di Porto Santo Stefano, che si sono subito attivati per l`accoglienza dei crocieristi.

 

Anche il ministero apre un'inchiesta - Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in stretto raccordo con il comando generale della Capitaneria di Porto, ha avviato un'indagine ministeriale per accertare le dinamiche, le cause ed eventuali responsabilità dell'affondamento della nave Costa Concordia. E' quanto rende noto una nota del Ministero.

 

Tiscali notizie

Link al commento
Condividi su altri siti

20.29 - Sono state sospese le ricognizioni subacquee dei sommozzatori intorno alla nave Costa Concordia. L'oscurità non permette più ai sub di lavorare in sicurezza. Le operazioni riprenderanno domani con le prime luci dell'alba. Ancora da verificare se vi siano persone nei locali interni, cabine comprese, che si trovano nella parte sommersa della nave. I sommozzatori, spiega la Capitaneria di porto di Livorno, hanno eseguito 'sopralluoghi' in apnea in tutte le parti esterne della nave, con esito negativo, registrando diversi video.

 

20.28 - Il comandante della Costa Consordia ''si è avvicinato molto maldestramente all'Isola del Giglio, la nave ha preso uno scoglio che si è incastrato sul fianco sinistro, facendola inclinare ed imbarcare tantissima acqua nel giro di due, tre minuti''. Lo ha detto il procuratore di Grosseto Francesco Verusio.

 

20.25 - E' stata posta sotto sequestro la nave Costa Concordia, così come la scatola nera che ha registrato le comunicazioni con la capitaneria di porto di Livorno. L'impatto sullo scoglio è avvenuto alle 21:45 di ieri ''ma - ha detto il procuratore Francesco Verusio - non è stata avvertita subito la capitaneria''.

 

 

P.S. mi chiedo come si fa a fare una perlustrazione in apnea su un bestione simile

Modificato da pugio
Link al commento
Condividi su altri siti

Vorrei però rivolgere un invito a chi possiede esatte cognizioni giuridiche o tecniche di fornire dei lumi in materia.

 

 

Riporto, alcune notizie che avevo reperito tempo fa. E' un discorso generale, però penso che sarà comunque interessante da sapere.

 

 

Nave mercantile: il comandante.

 

Non ci avevo mai pensato prima, ed ho scoperto, che il comandante di una nave (l'articolo che ho letto parlava di quella mercantile) ha molte "cariche" e deve svolgere numerose attività. Queste sono disciplinate principalmente dai vari articoli del Codice della Navigazione; non c'è però solo questo, si devono aggiungere anche tutte le leggi, i regolamenti e le convenzioni, anche internazionali, che, a questo punto, se finite di leggere questa curiosità, ... trasformano il comandante in una persona "fuori dal normale" (in senso buono!).

 

Ha "titoli" diversi a seconda delle dimensioni e delle funzioni della nave: capitano superiore di lungo corso, capitano di lungo corso, aspirante capitano di lungo corso, padrone marittimo, marinaio autorizzato, capobarca, conduttore per il traffico locale e la pesca costiera.

 

Il comandante è il responsabile della condotta della nave, è dipendente ed è rappresentante dell'armatore, è il capo della spedizione marittima. Essendo il responsabile della condotta della nave, ha la direzione della manovra e della navigazione. In caso di abbandono della nave deve osservare specifiche norme. Ha l'obbligo di assistenza e salvataggio. Prima della partenza e durante il viaggio ha altri doveri: prima della partenza, se non ha già provveduto l'armatore, deve far eseguire le visite e le ispezioni alla nave sia per la sicurezza della navigazione, sia per eventuali lavori ordinati dalle autorità; deve verificare che la nave sia adatta al viaggio e che sia armata ed equipaggiata, oltre che ben stivata e caricata; esegue gli adempimenti sanitari, e quelli doganali, il pagamento delle tasse e dei diritti portuali o consolari, dei canoni per il pilotaggio e le eventuali ... multe. Per quanto riguarda il "dopo la partenza", il comandante deve avere a bordo tutti i documenti necessari sia della nave, sia dell'equipaggio, nonché dei passeggeri e del carico. Ha il compito della regolare tenuta dei libri di bordo. Deve occuparsi del rifornimento di qualsiasi cosa indispensabile che scarseggia o manca; in quest'ultimo caso ha il potere di chiedere assistenza anche alle navi che si dovessero trovare sulla stessa rotta.

 

Nel caso di persone morte, o scomparse, ha l'onere di custodire i loro oggetti fino al primo porto di attracco. E' dovere del comandante assicurare la salvezza di tutto ciò che riguarda il suo viaggio, e per questo ha la facoltà di approdare in qualsiasi porto o chiedere l'aiuto ad altre navi. A sua volta ha l'obbligo di soccorrere le navi in pericolo, o di mettersi a disposizione, se richiesto, delle autorità marittime sempre per soccorrere naufraghi o navi in pericolo. Il comandante della nave rappresenta l'armatore; nei confronti del carico, o degli interessati al carico, ha grossi poteri come ad esempio la vendita della nave se ritenuta non più idonea alla navigazione durante il viaggio. Quando la nave è in navigazione, o isolata dalla terraferma, il comandante ha inoltre i poteri degli organi di Stato o dei funzionari pubblici di terra. Per i reati commessi a bordo si sostituisce alla polizia giudiziaria; ha funzioni notarili (testamento), di ufficiale di stato civile (matrimonio in caso di imminente pericolo di vita di uno degli sposi, nascita, morte, scomparsa). Da non dimenticare inoltre che, naturalmente, ha il potere gerarchico sull'equipaggio e disciplinare riguardo a tutte le persone a bordo.

 

Si tratta in conclusione di una persona molto singolare per le molteplici competenze e conoscenze, e che, in aggiunta a questo, con le sue disposizioni, potrebbe trovarsi a dover decidere della vita del proprio equipaggio.

 

 

 

Per il resto aggiungo solo una cosa. Poco fa al tg è stato detto che non era stata ancora fatta l'esercitazione d'emergenza, prevista purtroppo per domani. Di solito viene fatta il primo o il secondo giorno di imbarco.

Questo per dire che l'equipaggio si è trovato di fronte 4.000 persone che sicuramente non sapevano cosa fare, dove andare, e di certo agitatissimi o addirittura nel panico ... e non vorrei trovarmi io a gestire tutta la massa di gente che non ti ascolta! Quindi ... complimenti a tutto lo staff perchè quasi tutti sono stati sbarcati senza riportare danni.

Link al commento
Condividi su altri siti

ATTENZIONE

 

ULTIME NEWS....

 

 

sembra che ci si stata un'avaria per un problema elettrico che ha fatto imbarcare acqua a bordo, mentre la nave era a largo dell'isola sulla sua rotta.

 

Il comandante ha cambiato rotta per andare verso l'isola del Giglio per farsì di agevolare lo sbarco dei passeggeri, Poi la nave si è incagliata (magari volutamente).

 

Comunque al momento c'è molta confusione. Bisogna aspettare per trarre le conclusioni.

 

Vi propongo la mia opinione.

Premetto che la mia famiglia a casa al Giglio da "sempre" mi pare del '56. E' abitudine dei comandanti delle Costa fare un "passaggio radente" davanti al porto del Giglio la prima notte dopo che sono salpati. Di solito arrivano alle scole e, passate, poggiano ancora verso il porto per passare molto vicini. La prassi vuole che la nave da crociera, con tutte le luci accese, "si faccia sentire" e tutte le barche in porto e gli abitanti abitualmente salutano il passaggio.

 

Mi spiace dirlo e spero di sbagliarmi ma ritengo che questa volta abbiano osato troppo. I fondali li devono esser ben noti xche la quota muta repentinamente...

 

Purtroppo ritengo errore umano.

Link al commento
Condividi su altri siti

Inoltre parrebbe che il comandante sia sbarcato prima che fosse completata l'evacuazione

 

Fai bene a mettere il condizionale, che questa e' l' accusa più grave e infamante che si puo' fare ad un Comandante di Nave, e secondo me totalmente fuori luogo, considerando che la sua pronta decisione di portare la Nave ad arenarsi ha salvato migliaia di vite.....

Dott. Piergiorgio.

Link al commento
Condividi su altri siti

La rotta di marinetraffic conferma che la nave ha effettivamente accostato per il saluto. La nave pescherà sui 9m, il comandante afferma che la 'roccia' non era segnalata.. balle, le Scole sono precisamente segnate (e straconosciute) su ogni carta nautica. Missà che dopo questo incidente ci mettono un segnale luminoso.

Speriamo che riescano a contenere il gasolio, pare ci sia una società olandese al lavoro.

Link al commento
Condividi su altri siti

Spero che si riesca a ritrovare quanti ancora risultano dispersi. Il salvataggio dei due novelli sposi Coreani lascia ben sperare. Invece mi lascia perplesso e attonito il comportamento, sempre che sia dimostrato realmente, del comandante della Concordia. Un Capitano ha, prima di ogni altra cosa, la responsabilità delle persone sia essi passeggeri che membri del suo equipaggio. E' INACCETTABILE che un comportamento superficiale possa portare, come si è visto, alla perdita di vite umane e della nave. Non oso immaginare se un Comandante di un aereo volesse, per permettere di salutare i Romani o i Milanesi, effettuare un passaggio basso su Roma o Milano. :s12: . Spero che le indagini siano celeri e facciano piena luce sugli avvenimenti: ma se emergessero gravi negligenze, chi le ha commesse sia punito in maniera esemplare. Non si può giocare con le vite delle persone.

Pugio

Modificato da pugio
Link al commento
Condividi su altri siti

Oggi ho acquistato i seguenti quotidiani: LA REPUBBLICA, IL MANIFESTO, il CORRIERE della SERA, LA STAMPA, L'UNITA', LIBERO ed al bar ho letto IL RESTO del CARLINO ed IL GIORNALE.

A parte lo scontato paragone col TITANIC (14 Aprile p.v. centenario di quel naufragio) su alcuni di questi giornali vengon ricordate le principali tragedie marittime dell'ultimo secolo causate da incidenti ed eventi bellici.

Si cita anche la collisione del SIBILLA con l'ex cacciasomm. Albanese KATER I RADES, ma non vien detto il particolare contesto (blocco navale) in cui è avvenuta la vicenda.

La Stampa Estera dà ampio spazio alla COSTA CONCORDIA.

 

Dal mio "log-book" scopro che una delle tre immersioni d'esame (Maggio 2004) l' ho fatta presso "LE SCOLE" del Giglio.

 

P.S. Suggerirei ai Moderatori di spostare questa discussione in Quadrato Uff.li.

Link al commento
Condividi su altri siti

Provo a fare un pò di chiarezza sulla situazione dal punto di vista logistico, senza voler trarre conclusioni se non che la nave fosse inequivocabilmente fuori rotta.

 

Una delle Carte nautiche della zona:

mapscarten1151753792arg.jpg

(personalmente, con un bestione del genere passerei all'esterno, e se all'interno me ne starei di guardia in plancia, anche perchè quel canale è stretto (meno di 8 miglia) e percorso trasversalmente da un'infinità di imbarcazioni, dai traghetti che fanno spola tra Porto S.Stefano e Giglio, ai pescherecci, ai privati...)

 

Particolare dell'area in prossimità di Giglio Porto, con identificazione dei punti di collisione e di affondamento, e con la rappresentazione di un'ipotetica distanza di 2 miglia dalla costa dell'isola:

20120114incagliocconcor.jpg

 

e qui, grazie a google earth, una maggior definizione dei punti chiave e delle distanze. (per orientarvi circa le proporzioni, fate conto che la nave è lunga poco meno del doppio del molo del porticciolo di Giglio Porto che vedete nella foto)

googleearths.jpg

Modificato da Bob Napp
Link al commento
Condividi su altri siti

Salvati due sposini coreani intrappolati nel ponte sei: un spiraglio di luce e gioia in questa tragedia.

 

Sembra invece che il Comandante si sia allontanato dalla nave intorno alla mezzanotte del giorno dell'incidente, abbandonando la nave ai suoi uomini e al suo destino: mi auguro che le tre inchieste in corso facciano piena luce su questo fatto che, se fosse vero, sarebbe sconcertante se non allucinante.

Link al commento
Condividi su altri siti

Intanto stanno continuando a tirare fuori gente dal relitto, bene così.

E fra i soccorritori (VVF) c'è un nostro caro amico di Betasom al quale sono personalmente molto vicino, cui tuttavia non diffondo nome o nikname perchè non so se lo gradisca.

Poi, eventualmente, sarà lui stesso a raccontarci.

 

Concordo & provvedo.

Grazie, Alagi

Modificato da Bob Napp
Link al commento
Condividi su altri siti

Io resto sconcertato (understatement) dell' imputazione di abbandono della Nave; non è credibile che che un Comandante di Nave da crociera abbandoni posto e Nave nel mezzo dell' operazione di soccorso; per ora resto dell' idea che qualcuno a bordo (non necessariamente di bordo) ha frainteso un suo movimento a terra (e.g. per conferire con il sindaco, il comando CC) e in seguito NON abbia notato il suo rientro a bordo.

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

Link al commento
Condividi su altri siti

Da ciò che leggo sul Corriere della Sera di oggi e premesso che le inchieste appureranno le differenti responsabilità credo che l'accaduto debba portare a una riflessione: troppa leggerezza nella navigazione di simile colosso e mancanze nell'organizzazione a bordo dei soccorsi (sembra che il personale di differenti nazionalità neppure sapesse intendersi). In tutto il mondo il mercato delle crociere è in espansione nonostante la crisi, non solo dunque si dovrà fare chiarezza ma si dovranno adottare regole rigorose e certe per evitare il ripetersi di simili tragedie.

 

Colgo a pagina 3 del Corriere della Sera una perla. Vengono sinteticamente descritti dei gravi disastri marittimi per quello avvenuto il 30 gennaio 1945 in danno al Wilhem Gustloff si legge:

 

La nave tedesca viene colpita da un sommergibile sovietico nel Mar Baltico mentre stava evacuando personale nazista in fuga: 9.000 morti

 

in effetti la nave stava trasportando profughi tedeschi. Se ne deve essere occupata "Storia Militare" ma non sono riuscito a rintracciare l'articolo.

 

a pag. 5, invece, apprendiamo:

Novorossiysk 29 ottobre 1955

 

"Si chiamava Giulio cesare e apparteneva alla marina italiana. Poi finisce all'URSS come riparazione: un'esplosione uccide 608 soldati"

 

Ogni commento e superfluo.

Link al commento
Condividi su altri siti

e' stato recuperato un membro dell'equipaggio e verricellato sull'elicottero dei VVFF ma sembra che siano ancora 34 i dispersi. nell'intervista a Sky TG il procuratore ha confermato senza ombra di dubbio che il comandante ha abbandonato la nave... è emersa invece una lettera del Sindaco del Giglio alla Costa dove li si ringraziava per i passaggi di saluto. il portavoce della Guardia Costiera ad una precisa domanda della giornalista ha risposto vagamente che esistono delle norme disposte dalle Capitanerie. Sembra quindi il solito pasticcio all'italiana. trasgredisco le norme (in questo caso la rotta definita e la distanza dall'isola), nessuno interviene a sanzionare la cosa sebbene fosse evidentissima tanto non succederà mai nulla... ma la sfortuna ci vede benissimo e zac....

Link al commento
Condividi su altri siti

Alcune modeste considerazioni che mi preme fare avendo visto e sentito diverse cose che non condivido e che non capisco.

Il tutto è finalizzato a conoscere e far conoscere, non certo a criticare. Il tutto inoltre deriva dai miei modesti, ma pur sempre numerosi, imbarchi su navi da crociera (in particolare proprio su navi della compagnia Costa Crociere) e, ci tengo a sottolinearlo, soprattutto sempre su navi diverse. L’unica volta che ho viaggiato sulla stessa nave è stato nell’ultima crociera fatta, quella di ottobre 2011. Aggiungendo che ogni nave ha una organizzazione diversa, è una mega città che va gestita da un grosso staff, una serie di direttori e “capi” che agiscono solo su quella specifica nave dove stanno svolgendo il loro incarico. Imbarcandomi su varie navi ho potuto certamente farmi una idea più completa, sicuramente non sono un’esperta, ma presumo di poter dire qualcosa di più rispetto ad un passeggero che sale per la prima volta. Quel “qualcosa di più” non è certamente legge, anzi, non è questo il mio intento. La mia voglia è solo di precisare alcune cose su qualche affermazione sentita in questi giorni in tv e sui giornali.

 

In una intervista una passeggera dichiara di aver visto il comandante tranquillamente seduto a tavola per la cena.

Partendo dal presupposto che io non ero a bordo, mi viene però spontaneo dire che difficilmente il comandante si trova in sala con i passeggeri. Mi è successo una sola volta, in una sola crociera, di vedere un tavolo riservato ad alcuni ufficiali (ma non c’era il comandante!). In genere si presenta, fa un discorso e poi se ne va. E’ una persona troppo fondamentale e carica di responsabilità per mescolarsi con 3.000 passeggeri!

Il più delle volte la gente che si imbarca non conosce i gradi degli ufficiali che si trova davanti. Si trova davanti una bella divisa, qualche stemma d’oro … per questo deve essere per forza il comandante. Ma se uno guarda bene, lo staff ufficiali è composto in genere da almeno una decina di persone. E’ difficile che il comandante gironzoli per la nave, con la responsabilità che ha (in genere si tratta di navi da circa 4.000 persone a bordo, tra equipaggio e passeggeri) e … la testa sopra il collo ce l’ha, ve lo posso assicurare.

Io stessa non conosco i gradi degli ufficiali della marina mercantili che non sono identici a quelli della marina militare (che non conosco completamente). Quindi prima di dire che il comandante non era in plancia comando ci penserei due volte, una nave così grande mai ti consentirà di sapere dove è una persona in quell’istante.

 

Anche sulla frase riferita alla cena di gala ho seri dubbi.

Di solito viene fatta durante la settimana, non è mai successo che sia già il primo giorno di imbarco. Già ti devi abituare alla vita della nave, sei magari anche un po’ sottosopra perché sei partito da casa al mattino presto per raggiungere il porto di imbarco … no, non ci credo! Nessuno ha avuto tempo di andare dal parrucchiere, vedi certe facce sconvolte … no, non è possibile. Quindi una ulteriore conferma che il comandante non poteva trovarsi a cena in sala con i passeggeri.

 

Il comandante non è rimasto a bordo durante l’evacuazione, ma è sceso prima.

Mah! Dubito. Dove doveva andare? Secondo voi uno che fa un danno materiale, oltre a quello ai passeggeri e all’equipaggio, danni che ancora non conosce ma di certo non sono di lieve entità, scappa? Secondo me è più facile che pensi al suicidio, ammesso comunque che sappia di avere qualche colpa, e perciò rimane a bordo e spera di affondare con la nave!

Queste navi e questa compagnia hanno personale altamente qualificato perciò per me è impossibile che sia sceso prima. E chi l’avrebbe visto scendere prima dei passeggeri? Torniamo al discorso dei gradi. Magari è solamente sceso un ufficiale in divisa con i gradi d’oro, che era semplicemente un addetto al coordinamento con i soccorsi a terra!

 

Sull’ipotesi dell’avvicinamento per il saluto all’isola ho seri dubbi.

Di solito queste cose si fanno di giorno e sul giornalino di bordo è scritto. Un signore ha mostrato in tv il Today, ha letto cosa riportava, ma diceva solo che si sarebbero avvicinati a 5 miglia. Se avessero voluto salutare sono certa che sarebbe stato scritto. Di solito è così!

 

Il comandante è stato arrestato quindi deve essere colpevole.

Penso che non si possano trarre conclusioni così affrettate. Di certo con un dramma simile è la prassi quella di porlo agli arresti, anche per poterlo interrogare e fare luce su cosa è successo.

 

Gente che dice che non ha funzionato la procedura di sbarco e che addirittura c’era un cuoco che aiutava.

Alla faccia! Se ci sono stati solo tre morti forse qualcosa ha funzionato bene!

Il tutto si è svolto purtroppo prima che fosse stata fatta l’esercitazione, prevista per il giorno successivo. Quindi molte persone di certo erano impreparate. Ed è anche vero che, pur essendo preparati, trovandosi in una situazione simile comunque non sarebbe facile restare calmi.

Motivo in più per dire che l’equipaggio era preparato.

Quella affermazione sul cuoco, proprio non la digerisco! Se c’era il cuoco: ecco c’era il cuoco. Se non ci fosse stato allora: nessuno c’era. Insomma accontentare la gente è difficile.

A parte questa cosa secondaria, mi preme invece dirne un’altra.

La nave è enorme, i passeggeri e l’equipaggio sono tanti (rispettivamente circa 3.000 e circa 1.000). Su ogni ponte, lo so per certo, ci sono delle “zone” riservate ai vigili del fuoco e al personale che presta soccorso in caso di bisogno. Sulla terraferma per ogni piano di ogni edificio pubblico c’è un responsabile della sicurezza, (e addetti a normative simili); queste persone non fanno solo quello, sono magari dei semplici ragionieri, dei laureati, ecc. Di certo anche su questi “grattacieli” del mare ci sono i vari addetti. Potrebbe essere stato benissimo un cuoco il responsabile o l’addetto (stiamo sempre parlando di una città da 4.000 persone!). Sicuramente non va a cambiarsi perché c’è bisogno del suo intervento! Anche ammesso che non sia stato uno incaricato … complimenti per aver aiutato il personale in una situazione di emergenza.

 

Io lo dico sempre. Spesso c’è gente che si imbarca e crede che sia tutto semplice, tutto dovuto e che esista solo lui sulla nave. Ci vorrebbe una bella riunione informativa il primo giorno, e forse qualcuno capirebbe meglio dove si trova! Non è che perché paghi esisti solo tu e tutto ti è dovuto. Qualcuno dovrebbe aprire di più gli occhi e non pensare solo a mangiare e bere e prendere il sole.

E’ giusto che ti rilassi, stai facendo una settimana di ferie, ma se ti guardi intorno c’è anche qualcuno che sta lavorando bene per te. Ogni tanto pensa a dove ti trovi, soprattutto quando ci sono le situazioni di emergenza.

 

Un’ultima cosa fondamentale.

Cosa è successo, e nessun minimo dettaglio ufficiale, è giusto che non sia stato detto adesso, soprattutto ai giornalisti. E’ giusto che il comandante parli con chi di dovere, che si facciano le inchieste, che gli esperti chiariscano il tutto.

 

Non dimentichiamo che i giornalisti e la tv ci presentano sempre, in qualsiasi occasione, solo quello che vogliono. Le interviste vengono selezionate, vediamo solo quello che voglio farci vedere e credere! Per quanto riguarda i giornalisti della carta stampata hanno lo scopo primario di vendere copie, quindi di fare dei titoloni che incrementino le vendite! O di seguire le direttive del capo e del direttore (o di chi finanzia la testata).

 

La gente, noi stessi qui lo stiamo dimostrando, crediamo sempre di sapere. E’ probabilmente nell’indole umana. Poi, generalmente, si cerca sempre di trovare un colpevole, qualcuno da additare, qualcuno su cui scaricare la nostra rabbia o, come in questo caso, il vero disagio e lo stress subito.

Noi, qui in Betasom, per fortuna parliamo, ma con lo scopo di discuterne, capire, imparare. Cioè si tratta di discussioni finalizzate a conoscere, non ha colpevolizzare. Si parla per capirsi, per istruirsi ed apprendere dalle esperienze e soprattutto dalle conoscenze di chi è più esperto.

 

Come si è capito io sono fermamente convinta che una cosa così non si poteva evitare e che il comandante abbia fatto il meno peggio per salvare più persone.

La preparazione e la serietà della compagnia non sono da sottovalutare. Nessuno fa apposta a creare queste cose, nessuno ne trae profitto, anzi.

Un mio amico si trovava a bordo di una nave Costa l’anno scorso, quando era successa l’emergenza in Egitto. Pensate che i passeggeri avrebbero dovuto tornare in aereo proprio il primo giorno di blocco dell’aeroporto. Mi ha raccontato le “acrobazie” e le soluzioni prontamente affrontate e risolte dal personale di bordo. Complimenti ancora una volta alla serietà e alla preparazione dell’equipaggio.

 

Ribadisco che tutto il mio sfogo è finalizzato solo a capire, a chiarire alcune cose su cui io personalmente non credo, e non certo a criticare o voler risolvere la questione. Ho piena fiducia nelle autorità competenti e attendo le loro relazioni.

Link al commento
Condividi su altri siti

non è credibile che che un Comandante di Nave da crociera abbandoni posto e Nave nel mezzo dell' operazione di soccorso; per ora resto dell' idea che qualcuno a bordo (non necessariamente di bordo) ha frainteso un suo movimento a terra (e.g. per conferire con il sindaco, il comando CC) e in seguito NON abbia notato il suo rientro a bordo.

 

Sono dello stesso parere (anche se - ne so personalmente qualcosa... :s05: ) in passato è successo; ricordo che al mattino di Venerdì, a un giornale radio 2 del mattino (forse 7,30, forse 8,30), ho sentito uno che è stato presentato come "il Comandante" che parlava con il giornalista, dicendo che al momento le vittime che a lui risultavano erano 3. Non so se fosse davvero il comandante, nè la situazione in cui si è svolta l' intervista.

 

 

 

Colgo a pagina 3 del Corriere della Sera una perla. Vengono sinteticamente descritti dei gravi disastri marittimi per quello avvenuto il 30 gennaio 1945 in danno al Wilhem Gustloff si legge:

 

La nave tedesca viene colpita da un sommergibile sovietico nel Mar Baltico mentre stava evacuando personale nazista in fuga: 9.000 morti

 

in effetti la nave stava trasportando profughi tedeschi. Se ne deve essere occupata "Storia Militare" ma non sono riuscito a rintracciare l'articolo.

Se ne è occupato Guenther Grass..."Il passo del gambero".... e sì che di tiratura ne ha avuta!!!!

Link al commento
Condividi su altri siti

Commento del Ministro della Difesa, dal "Tirreno" di Livorno:

 

14.44 Il ministo Di Paola: un grosso errore umano.

«Un grosso errore umano che ha avuto conseguenze drammatiche purtroppo». Così il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, anche ammiraglio, intervistato nella trasmissione di RaiTre ’In mezz’ora, commenta l’incidente dell’isola del Giglio. «Navi di questa dimensione - secondo il ministro - non possono passare così vicino ad una costa dove è noto che ci sono secche. Speriamo - aggiunge - non salga il numero dei morti, sono in corso ispezioni sulla parte emersa, potrebbero esserci altri passeggeri intrappolati».

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

Link al commento
Condividi su altri siti

Un saluto a tutti i comandanti!!

Mi unisco insieme a voi al cordoglio per le vittime di questo incidente così inaspettato e strano, ma comunque non vorrei criticare ciò che sono state le scelte del capitano della nave, comunque urtare il fondale con una nave cosi moderna nel 2012 è molto strano!!

Io però volevo chiedere una cosa, secondo voi, come e quando verrà recuperata la nave??? O verra demolita? Io non credo in ques'ultima ipotesi, spero di no visto la sua vita breve!!!

 

A presto!!!

Link al commento
Condividi su altri siti

(Vi prego di censurare questa battuta, del tutto fuori luogo) Temo che questa volta i nostri retroscenisti in servizio permanente effettivo avranno dei problemi a dare la colpa ai perfidi americani, tipo MOBY PRINCE, Ustica, ACHILLE LAURO e quant'altro. All'Isola del Giglio e all'Argentario non ci sono siti LORAN, Poggio Ballone o altre diavolerie NATO. A meno che da Camp Darby...

Link al commento
Condividi su altri siti

Pur con tutti i se e i ma del caso, cominciano a definirsi meglio i contorni della tragedia della "Costa Concordia", naufragata venerdì notte a cinquanta metri dall'isola del Giglio.

 

Ieri, nel tardo pomeriggio, il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino è stato fermato e portato in carcere a Grosseto, per evitare la possibile fuga o l’inquinamento delle prove. Tra le gravi accuse contestate al comandante, oltre a quella di naufragio e di omicidio colposo plurimo, c’è anche l’abbandono della nave. Secondo quanto risulta agli inquirenti, il comandante avrebbe lasciato la nave attorno a mezzanotte a mezza mentre c’erano ancora molti passeggeri da trarre in salvo. Per gli stessi reati contestati al comandante è indagato anche il primo ufficiale in plancia.

 

Il reato di abbandono della nave previsto dagli artt. 1097 e1098 del Codice della Navigazione è gravissimo e, oltretutto, è molto disonorevole per un comandante. Riporto il testo dei due articoli del C. N.

Art. 1097 - Abbandono di nave o di aeromobile in pericolo da parte del comandante

Il comandante, che, in caso di abbandono della nave, del galleggiante o dell’aeromobile in pericolo, non scende per ultimo da bordo, è punito con la reclusione fino a due anni.

Se dal fatto deriva l’incendio, il naufragio o la sommersione della nave o del galleggiante, ovvero l’incendio, la caduta o la perdita dell’aeromobile, la pena è da due ad otto anni. Se la nave o l’aeromobile è adibito a trasporto di persone, la pena è da tre a dodici anni.

 

Art. 1098 - Abbandono di nave o di aeromobile in pericolo da parte di componente dell’equipaggio

Il componente dell’equipaggio, che senza il consenso del comandante abbandona la nave o il galleggiante in pericolo, è punito con la reclusione fino a un anno.

Alla stessa pena soggiace il componente dell’equipaggio dell’aeromobile, che senza il consenso del comandante si lancia col paracadute o altrimenti abbandona l’aeromobile in pericolo.

Se dal fatto deriva l’incendio, il naufragio o la sommersione della nave o del galleggiante ovvero l’incendio, la caduta o la perdita dell’aeromobile, la pena è da due ad otto anni. Se la nave o l’aeromobile è adibito a trasporto di persone, la pena è da tre a dodici anni.

 

Quanto alla dinamica dell'incidente, secondo il magistrato inquirente, il comandante "si è avvicinato molto maldestramente al Giglio, la nave ha preso uno scoglio che si è incastrato sul fianco sinistro, facendola inclinare ed imbarcare tantissima acqua nel giro di due, tre minuti". Ai comandi "c'era Schettino", ed è stato lui "ad ordinare la rotta: questo è quanto ci risulta. E' stata una manovra voluta".

Al vaglio degli inquirenti c’è anche il fatto che il passaggio molto vicino all'isola del Giglio sia stato deciso per far "salutare" ai croceristi i paesi dell'isola illuminati nel buio. Un'ipotesi questa fatta anche dal sindaco del Giglio Sergio Ortelli: la rotta delle navi che da Civitavecchia "risalgono" verso la Liguria, come la Costa Concordia, è a circa 2-3 miglia dall'isola. Accade anche che "molte navi passano dal Giglio a salutare con un fischio di sirena gli abitanti. Ma questa volta è andata male".

 

Un altro aspetto da chiarire è che secondo quanto spiegato dal magistrato inquirente, l'impatto sullo scoglio è avvenuto alle 21.45 di venerdì 13 gennaio "ma non è stata avvertita subito la Capitaneria".

Intanto la nave è stata posta sotto sequestro dalla magistratura così come la "scatola nera", ovvero la registrazione di quanto avvenuto in plancia durante la navigazione. Sono stati acquisiti dal magistrato anche i tracciati della rotta. E proprio la rotta seguita dalla nave e su quale scoglio sia andata a sbattere sono tra le questioni al centro degli accertamenti.

 

Prima di essere fermato il comandante Schettino, al TGcom24, aveva riferito: "Mentre navigavamo ad andatura turistica abbiamo impattato uno sperone di roccia che non era segnalato. Secondo la carta nautica, doveva esserci acqua a sufficienza sotto di noi".

Attorno al Giglio ci sono degli isolotti, come "Le Scole", che si trovano a 500 metri dall’imboccatura di Giglio Porto e sui quali si ipotizza che possa essere finita la Costa Concordia. In ogni caso si tratta di isolotti che sono tutti ben segnalati sulle carte nautiche e sono noti a chi naviga nella zona.

 

Nel corso della giornata di ieri si era dapprima parlato di rotta sbagliata, affermando che "la nave non doveva trovarsi nel punto dove ha impattato lo scoglio". Successivamente si era parlato anche di impatto avvenuto a qualche miglio di distanza dal Giglio, dove poi la nave si era diretta dopo aver cambiato rotta.

 

Sulla vicinanza della nave all'isola il direttore generale della compagnia marittima Gianni Onorato ha specificato che "Non è corretto dire che la nave era fuori rotta. E' stato un evento imprevedibile aggravato da una non prevedibile inclinazione della nave".

 

Quella penale non è l'unica indagine aperta sulla tragedia: è stata avviata anche un'inchiesta amministrativa, da parte del Ministero dei trasporti.

20rmz4j.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti

E' stato confermato il rinvenimento di altri due cadaveri. Salgono quindi a 5 le vittime ma i dispersi si sono ridotti a 15 (purtroppo ancora tantissimi considerato che sono passate quasi 48 ore dal disastro) ascoltando le varie testimonianze nella loro soggettività tutte pero' concordano che la nave si sia prima inclinata verso sinistra e successivamente dopo avere recuperato per un attimo l'assetto, sempre più verso destra fino ad appoggiarsi sul fondale. A cosa può essere legata questa cosa considerato che e' quasi certo che la falla sia una sola ? Di sicuro se il comandante non fosse riuscito a riportare la nave verso l'Isola le vittime sarebbero state ben di più

Link al commento
Condividi su altri siti

ascoltando le varie testimonianze nella loro soggettività tutte pero' concordano che la nave si sia prima inclinata verso sinistra e successivamente dopo avere recuperato per un attimo l'assetto, sempre più verso destra fino ad appoggiarsi sul fondale. A cosa può essere legata questa cosa considerato che e' quasi certo che la falla sia una sola ?

 

Penso sia l'effetto delle masse d'acqua libere di muoversi all'interno dello scafo da un lato all'altro: se quando ha virato aveva ancora una buona velocità, la nave si sarà inclinata per la forza centrifuga sulla dritta: se la nave non è perfettamente orizzontale, tutta l'acqua che imbarca si sposta sullo stesso lato e questo accentua sempre di più l'ingavonamento.

Che poi le navi da crociera moderne abbiano la stabilità di una bottiglia in piedi sul suo collo, non aiuta certo in queste situazioni. Mi chiedo infatti se quanto successo porterà ad una revisione dei requisiti sulla stabilità di questo genere di "navi"...

Link al commento
Condividi su altri siti

Riporto qui una lucida e precisa ricostruzione di quanto può essere accaduto fatta da FareVela.net

 

http://www.farevela.net/2012/01/14/tragedi...di-navigazione/

Link al commento
Condividi su altri siti

E' stato confermato il rinvenimento di altri due cadaveri. Salgono quindi a 5 le vittime ma i dispersi si sono ridotti a 15 (purtroppo ancora tantissimi considerato che sono passate quasi 48 ore dal disastro) ascoltando le varie testimonianze nella loro soggettività tutte pero' concordano che la nave si sia prima inclinata verso sinistra e successivamente dopo avere recuperato per un attimo l'assetto, sempre più verso destra fino ad appoggiarsi sul fondale. A cosa può essere legata questa cosa considerato che e' quasi certo che la falla sia una sola ? Di sicuro se il comandante non fosse riuscito a riportare la nave verso l'Isola le vittime sarebbero state ben di più

Sembra che dopo l'urto avvenuto sulla sinistra la nave abbia proseguito la sua corsa verso Giglio Porto. Qui il comandante avrebbe calato le ancore e, facendo quasi perno su di esse, avrebbe consentito alla nave di virare di 180 gradi andandosi ad adagiare su un fondale di 15-20 metri, vicinissima alla costa e al porto. Questa manovra ha impedito l'affondamento totale della nave ormai invasa dall'acqua e, indubbiamente, ha facilitato le operazioni di evacuazione dei naufraghi sull'isola.

Link al commento
Condividi su altri siti

Come ho scritto all'inizio la dinamica è ambigua, ripeto, non conosco i criteri di compartimentazione delle navi da crociera ma non capisco come una sola falla possa creare libera circolazione d'acqua sul lato opposto. Però la conformazione batimetrica delle Scole non è compatibile con un danno dritta/sinistra su una nave così grossa; la secca non è abbastanza estesa, per cozzare a dritta il muro di sinistra sarebbe dovuto andare sull'isolotto.. e quello non se lo portava via, rimaneva là.

Link al commento
Condividi su altri siti

Scusatemi il termine corretto ma improprio, a questo punto sarebbe interessante conoscere il raggio tattico della C. Concordia, specie *senza* l' uso delle eliche di manovra (che non hanno voce in capitolo se, come sembra, navigava a circa 15 nodi)

 

infatti penso che giustissimamente il Comandante abbia virato verso terra, quindi gia' si avrebbe una prima chiarezza nel punto fondamentale della dinamica dei fatti, ossia la distanza dalla costa al momento dell' urto contro la roccia

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Visitatore
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovi formattazione

  Sono ammessi al massimo solo 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato automaticamente aggiunto.   Mostrare solo il link di collegamento?

×   Il tuo precedente contenuto è stato ripristinato.   Pulisci l'editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Caricare o inserire immagini da URL.

Caricamento...

  • Statistiche forum

    • Discussioni Totali
      45k
    • Messaggi Totali
      521,8k
×
×
  • Crea Nuovo...