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Leopard1

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  1. Che c'è di vero in questa notizia? https://it.insideover.com/guerra/sottomarini-russi-sfidano-la-nato-nellatlantico.html?utm_source=ilGiornale&utm_medium=article&utm_campaign=article_redirect
  2. Leopard1

    Ringraziamenti della Famiglia di Chersino

    Un ringraziamento più che doveroso alla famiglia Fucci, ma anche la speranza che il loro gesto non sia dimenticato
  3. Qui il link per vedere il trailer del documntario https://vimeo.com/314441728
  4. La RAI trasmetterà il documentario di Ricardo Preve "Tornando a casa", sul recupero della salma di Carlo acefalo Mercoledì 18 settembre alle ore 21.10 su RAI Storia o, in alternativa, su RAI Play per i seguenti 30 giorni.
  5. Una foto ricordo senza moai da questa sperduta isoletta lontana 3776 km dalla costa cilena
  6. Titolo: L’allegro Capitano Vincenzo Fondacaro Autore: Romarin Casa editrice: Parallelo 38 Anno di edizione: sconosciuto Pagine: 149 Dimensioni: 15x21 Prezzo originale: Lire 7.500 Prezzo di mercato: (Ebay) Euro 8 ISBN: 2560846036659 “Se vi recate in Calabria, a Bagnara, non domandate chi era quel Vincenzo Fondacaro a cui, sul corso, in una piazzetta appartata con aiuole e alberi ben pettinati, è intestata la stele di marmo nero che, simile a prua di antica nave, si alza dallo scafo di una stretta e bassa vasca rettangolare e reca in alto, col suo nome, una data: 1881 e il motto latino: Audere semper. Vi sentireste rispondere era un «matto»!” Così scrive nella seconda metà del Novecento un certo Romarin, pseudonimo di una persona rimasta sconosciuta, nell’introduzione al suo libro “L’Allegro Capitano Vincenzo Fondacaro”, che riporta il diario di bordo -scritto da Fondacaro in inglese- della grande impresa da questo marinaio Storia davvero intrigante, seppure non molto conosciuta, di un abile marinaio che, dopo aver ottenuto la patente di capitano di lungo corso in Gran Bretagna, decise di dimostrare al mondo che anche gli italiani di quella che allora veniva chiamata l’”Italietta” erano capaci di grandi imprese nautiche. Con pochi fondi e tantissime peripezie riuscì finalmente a trovare in America del Sud i finanziamenti per costruire una barca a due alberi, che taluni definiscono goletta, altri baleniera, lunga circa 9,5 m, larga al baglio massimo 2,30 m, alta a prua di 1,60 m, ed una stazza di 3tonnellate e mezzo a pieno carico. Essendo un grande ammiratore di Giuseppe Garibaldi, la battezza “Leone di Caprera” e con essa, assieme ad altri due italiani, anch’essi abili marinai, Orlando Grassoni di Ancona, e Pietro Zoccoli di Marina di Camerota, riesce finalmente a salpare da Montevideo, in Uruguay, il 21 marzo 1880. Dopo aver attraversato tutto l’Oceano Atlantico, toccando prima Las Palmas, nelle Canarie, il 9 gennaio 1881, quindi Gibilterra, il 23 gennaio, ed infine Malaga, il 4 febbraio, Fondacaro è costretto a rinunciare al suo sogno di arrivare veleggiando sino in Italia. Vi arriverà sarà costretto a superare ancora molte traversie, questa volta proprio nelle sua Patria. Il Leone di Caprera, ancora non restaurato, esposto nella grotta di grotta di Lentiscelle, a Marina di Camerota Nel libro è riportato non solo il puntuale e gustoso diario di questo viaggio, con molte osservazioni di Bagnacaro circa il comportamento, non sempre onesto e corretto, degli italiani di Montevideo e Buenos Aires e quello, per contro entusiastico, degli abitanti di Las Palmas, Gibilterra e Malaga, ma anche l’impiego di olio per abbassare i marosi e di un’ancora galleggiante, durante le tempeste Il Leone di Caprera non è più in grado di navigare, per cui, il 26 maggio 1881 viene caricato sul Quinto, una nave battente bandiera inglese, che porta il battello ed il suo equipaggio fino a Livorno, raggiunta l’8 giugno. Qui, purtroppo, Fondacaro si scontra non solo con la burocrazia italiana, ma anche con la sostanziale indifferenza della popolazione. Non pago del successo ottenuto, Fondacaro progetta una nuova impresa, la traversata da Buenos Aires a Chicago ed allo scopo costruisce un’imbarcazione più grande della precedente, il Cesare Cantù, con la quale parte da Buenos Aires, assieme a tre nuovi compagni di viaggio, tutti di Bagnara Calabra, Vincenzo Galasso, Vincenzo Carrisi, Vincenzo Sciplini, il 30 maggio del 1893 raggiungendo il 16 settembre Chicago. Non abbiamo purtroppo nessun diario di questa nuova grande avventura, perché di lui e del suo equipaggio si persero le tracce durante il viaggio di ritorno a Montevideo. Disegno del Leone di Caprera (cortesia dello Studio Faggioni Yacht Design) Vale la pena ricordare che, dopo essere stato esibito in varie località e dopo un accurato restauro realizzato a Livorno, presso il Cantiere Old Fashioned Boats, ad opera dell’Associazione per il recupero delle imbarcazioni d’epoca (ARIE), sotto la direzione di Stefano Faggioni, Presidente del Comitato per il Restauro, attualmente il Leone di Caprera si trova al museo della Scienza e della Tecnologia di Milano.
  7. Leopard1

    Unione civile e MM

    Mi dicono sia il secondo caso. Al primo però non è stata data rilevanza. Per quel che vale, qualcuno può confermare?
  8. Leopard1

    Drone Russo Con Testata Nucleare

    Ulteriore aggiornamento su http://www.ilgiornale.it/news/mondo/russia-mistero-sul-nuovo-sottomarino-attivit-1622053.html
  9. Come hanno fatto a nascondersi sulla nave quattro uomini? Ma l'avete vista nelle foto? La Grande Tema un bestione che stazza 71.543 t, è lungo 236 m, porta circa 2000 containers ed ha un equipaggio di soli 27 (diconsi 27!!) uomini. Non credo che ci voglia molto a salire a bordo e trovare un nascondiglio, magari in uno dei containers... Come si sono comportati comandante ed equipaggio? Ha ragione Madmike, si sono comportati correttamente, alla luce delle norme di legge che disciplinano casi come questo. Certo, con il senno di poi si può anche pensare per il futuro a dotare una o due cabine con serrature doppie e rinforzate. Salvo, nel caso di avervi rinchiuso dei clandestini, impedendo loro di uscire, che questi "ragazzi" trovino poi un buon avvocato ed un giudice italiano che applica la legge italiana o le convenzioni internazionali (una per tutte, quella di Londra del 9 aprile 1965, recepita dal Decreto Ministeriale 432/2000 e successive modificazioni). Se vi va, andate a leggervi su http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2004/05/07/04A04769/sg la lettera C del Cap.. 4 (troppo lungo per riportarlo qui) e vedersi denunciati per sequestro di persona... Non ci credete? leggete qui: http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/immigrati-3/clandestino-prigioniero/clandestino-prigioniero.html
  10. Leopard1

    Tv Luigi Faggioni - Movm

    scusate, è sparito il link
  11. Leopard1

    Tv Luigi Faggioni - Movm

    L'impresa fu poi ricordata nel 1954 con il film "Siluri umani", con Raf Vallone, Franco Fabrizi, Andrea Checchi, Enrico Maria Salerno ed un giovanissimo Carlo Pedersoli, più noto come Bud Spencer. Il film si può vedere liberamente su https://www.youtube.com/watch?v=Oo0-rcPq88E, caricato dall'ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARDITI INCURSORI MARINA
  12. Sabato 13 ottobre 2018, ore 10.00, si terrà presso l'Aula magna dell'Istituto Tecnico Nautico "Duca degli Abruzzi" di Napoli, l'inaugurazione della mostra "Arsenali storici del Mediterraneo", organizzata dal Museo del Mare di Napoli. La Mostra sarà poi ospitata nello stesso Museo del Mare, Via di Pozzuoli, 5, Napoli Chi fosse interessato a partecipare potrà segnalare la propria partecipazione telefonando a: 081-7624980 oppure inviando una email a info@museodelmarenapoli.it
  13. Grazie Malaparte! Ho avuto qualche problemino personale (oltre che comunque non riesco a postare foto, neppure con le tue indicazioni...) Le didascalie sono dunque le seguenti, partendo dal sommergibile: > Smg USS 287 Bowfin, che fu "citato" nel film "Operazione Sottoveste" in quanto, durante un attacco a Minami Daito il 16 luglio 1944, un siluro del Bowfin colpì un molo e fece saltare l'autobus nel porto. > io e mia moglie sotto la torre prodiera da 406mm della Missouri > la BB-61 Iowa, capoclasse delle ultime corazzate USA, ora nave museo a San Pedro (California) > l'alloggio del Comandante della Missouri > l'Arizona Memorial traguardato dl ponte di comando della Missouri > Lanciamissili antinave Harpoon > la Missouri vista d prua > un impianto CIWS Phalanx > Placca e targa che ricordano come il 2 settembre 1945 fu firmata a bordo della Missouri la resa del Giappone (con fine della Seconda guerra mondiale...) > Lanciamissili di crociera Tomahawk > Missili Polaris A-1 e A-3
  14. Leopard1

    9 Sett.1943 - Corazzata Roma

    Persino un piccolo quotidiano digitale calabrese ha dedicato un articolo alla ricorrenza dell'affondamento della corazzata Roma... http://www.ecodellalocride.it/news/esclusivo-la-corazzata-roma-l-obbedienza-agli-ordini-che-hanno-portato-al-suo-affondamento-ed-alla-perdita-di-1393-marinai/
  15. Malaparte, non ho parole! Il ponte della Missouri paragonato al parquet di una casa! Orrore! Ti ho spedito in PP le altr foto ridotte. A te ora postarle
  16. Quest’anno mia moglie ha deciso di portarmi alle Hawaii perchè una sua collega c’era stata l’anno scorso ed era tornata entusiasta. Da quello che avevo letto e saputo da miei conoscenti non ero tanto convinto (ed in parte ho avuto ragione!), ma mi allettava soprattutto l’idea di poter visitare Pearl Harbor. Debbo dire che ne è valsa la pena. Prenotata per tempo dall’Italia (su https://it.viator.com/tours/Oahu/USS-Missouri-Arizona-Memorial-Pearl-Harbor-and-Punchbowl-Day-Tour/d672-236063) al costo di circa 110 USD, a testa (compreso il brunch, ma esclusa la visita al sommergibile Bowfin e al Pacific Aviation Museum), la visita, durata circa 4 ore, è stata davvero ben organizzata, con un pullman che ci è venuto a prendere in albergo alle 06.30 e ci ha portato fino al National World War II Pacific Memorial. Qui, dopo un briefing, alle 08.00 abbiamo assistito ad un filmato di circa 45’ che ha riassunto la storia dell’attacco del 7 dicembre 1941 (naturalmente dal punto di vista statunitense...), quindi, in attesa di essere imbarcati sul battello che ci avrebbe portato all’Arizona Memorial e alla BB 63 Missouri (le visite sono rigorosamente programmate ogni 30'-45’) abbiamo avuto un’ora a disposizione per girare l’area con l’ausilio di audioguide anche in lingua italiana. All’esterno sono esposti gli esemplari dei missili Regulus, Polaris e Poseidon, di vari siluri (tra cui un mk45 con testata nucleare) e vari cimeli dell’Arizona e della Utah. Ormeggiato c’è il sommergibile Bowfin, con possibilità di visitarlo, ma con pagamento a parte (25 USD). Alle 11.00 era il nostro turno d’imbarco. Il battello, governato da militari in servizio, ci ha portati vicino all’Arizona Memorial, senza però, purtroppo , farci salire per sedicenti motivi di security. Non abbiamo quindi visto il relitto sommerso della sfortunata Arizona. Quindi abbiamo costeggiato la BB-63 Missouri. Il giretto è durato circa 45’. Al rientro, con il pullman, superando il nuovo ponte che collega la terraferma a Ford Island e dopo un controllo di sicurezza da parte della Ship Police, siamo stati portati alla banchina dove è ormeggiata la corazzata. Dopo le foto di rito, abbiamo avuto ben un’ora e mezzo a disposizione per poterla visitare in assoluta libertà. Non mi dilungo altro, lasciando spazio alle foto. Aggiungo solo che a bordo vi è un percorso persino per i disabili in carrozzina... Il rientro in albergo è avvenuto alle 14.00. Dimenticavo: prima di partire per le Hawai, abbiamo fatto un salto in Califoirnia da nostri amici. Rientrando a Los Angeles, da dove siamo poi partiti per Honolulu, abbiamo fatto un salto a San Pedro, dove è ormeggiata la BB-61 Iowa, unità dell’omonima classe di corazzate, gemella della Missouri.
  17. Leopard1

    Pirati Su Una Dreadnought

    Potrebbe ben essere come dite. D’altronde, si erano unite ai fiumani un piccolo numero di unità della Regia Marina (che formarono poi la cosiddetta “Marina Militare Legionaria”, al comando di Luigi Rizzo). Mi risultano: - i cacciatorpediniere Bertani (7 ottobre 1919), Bronzetti (7 dicembre 1920), Nullo (8 dicembre) ed Espero (8 dicembre) - le torpediniere 66 PN (ottobre 1919) e 68 PN (dicembre 1919) - i MAS 22, 88, 109, 110 e 310 - la nave ausiliaria (ex ariete corazzato Marco Polo) Cortellazzo (21 settembre 1919) Si unirono a D’Annunzio anche parte degli equipaggi di altre navi della Regia Marina Anche il sommergibile F. 16 aveva tentato di unirsi ai fiumani ma venne fermato prima di lasciare il porto di Venezia, l’equipaggio arrestato e denunciato al Tribunale militare (non risulta che vi siano state condanne). Vedi http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=46699 m (Il testo "Rapidi e invisibili. Storie di sommergibili" accenna anche al tentativo dell'equipaggio del sommergibile H2 di unirsi ai fiumani) Alcune fonti riportano che l’Espero fu poi colpito dalle cannonate della corazzata Doria, ma sia i testi dell’USMM “Le navi di linea italiane” e “I cacciatorpediniere italiani” si limitano ad affermare genericamente che la prima “Fu impiegata nelle vicende di Fiume”, pag. 243, ed i secondo “raggiunse Fiume, schierandosi con il movimento annessionistico di quella città”, pag. 88 Della Duilio nulla si dice sul libro dell’USMM se partecipò al bombardamento di Fiume con la gemella Doria, anche se alcune fonti lo affermano Certo che se anche la Duilio si fosse unita ai fiumani, il "Natale di sangue" del 1920 avrebbe potuto essere ben più sanguinoso. A tutte le unità che si unirono ai fiumani fu poi cambiato nome o sigla.
  18. Leopard1

    Drone Russo Con Testata Nucleare

    Aggiornamenti sullo Status-& (il secondo con annessa interessante storia dell'origine dell'idea di un supersiluro con testata atomica e il terzo un breve filmato) http://www.occhidellaguerra.it/la-russia-mostra-le-immagini-delle-sue-nuove-superarmi/ http://www.occhidellaguerra.it/supersiluro-atomico-russo/ https://navaltoday.com/2018/07/19/russia-releases-first-video-footage-of-new-kanyon-status-6-nuclear-torpedo/
  19. Leopard1

    Piroscafo Cesare Battisti

    Anche grazie a quei "mostri" di Lorenzo e Danilo ho scritto questo articoletto http://www.ilcornodafrica.it/st-meleca%202018%20cesare%20battisti.pdf
  20. Per la precisione, ero entrato in Tanzania proprio dal valico di Namanga per arrivare ad Arusha!!!! E magari la roccia si trova non lontano dalla strada....
  21. Bellissima storia! Mi mordo le mani a pensare che nel 1993 ero proprio da quelle parti!
  22. Leopard1

    Cimitero Di Sommergibili In Tunisia?

    A proposito del Cobalto, ho trovato una sua immagine in cui si vede la falsa torre danneggiata. Non so se può interessare, comunque, non essendo riuscito a postare la foto neppure con tinypic, vi indico il link in cui si può trovare: https://i.pinimg.com/originals/f6/5f/1d/f65f1d0d40a3a7d3303ed750bd0f84ab.jpg http://www.historyofwar.org/Pictures/pictures_cobalto_damaged.html
  23. Guerra fredda o no, leggete -se già non l'avere fatto- questo lucido articolo di Mirko Molteni sulla strategia navale ed aerea cinesi nel Pacifico e, soprattutto nei mari del Sud-est asiatico (http://www.analisidifesa.it/2018/05/la-cina-si-rafforza-nel-pacifico-per-puntare-sulloceano-indiano/ ). Certo che il lento ma costante impegno della Cina a voler assumere un ruolo di primissimo piano, se non addirittura di leadership, nella politica mondiale, dopo l'incredibile sviluppo economico, non poteva non puntare su un analogo impegno militare, quale proiezione di potenza. Nell'articolo c'è solo un accenno alla penetrazione economica cinese in Africa: chi c'è stato negli ultimi anni, ha visto con i propri occhi quello che sta accadendo. E dopo i finanziamenti ai vari Governi, la costruzione di grandi opere pubbliche, di stadi di calcio (leggere: http://blogcalciocina.altervista.org/4405-2/) ed il porto di Gibuti (base militare e navale!!!: http://sicurezzainternazionale.luiss.it/2017/08/03/gibuti-inaugurata-la-base-militare-cinese/ ), volete che la Cina non si impegni a difendere militarmente in quelle Nazioni i propri interessi economici e politici? Mi viene in mente un fil di Marco Bellocchio, La Cina è vicina...
  24. Di recente è accaduto anche a me, ma io ho due problemi di fondo: sono imbranatissimo ed in più le macchine mi odiano. Se non fosse stato per Iscandar (che ringrazio ancora) non sarebbero apparse le foto dei proietti di Dur Gaam Credo valga la pena che i più bravi e competenti indichino a quelli come me il sistema migliore per postare foto
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