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andreavcc

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Risposte pubblicato da andreavcc

  1. La bassa velocità potrebbe essere, anche se ricordo bene un episodio in immersione profonda… modello molto appruato che scende abbastanza rapidamente per un assetto negativo più che per la propulsione. Metto i timoni a salire e prima di reagire ce n'è voluto di tempo, mah…. Tra una settimana sarò a Bratislava e li avrò due giorni di "full immersion" dove metterò sotto il modello come un tacchino provando e riprovando con calma! :wink:

  2. Comunque tanto di cappello a questo modellista. Oltre all'ostinazione che dimostra, dato che per sua stessa ammissione molte sono le volte che fallisce prima di trovare un modo corretto per la realizzazione, oltre all'immaginare dei diorami che escono dal "solito genere", quando fa centro crea una vera opera d'arte! Il tipo VII che lancia il siluro in immersione ha suscitato in me vera invidia modellistica… veramente bravo!

  3. Piccolo aggiornamento sul modello che lunedì ho avuto modo di mettere in acqua al lago.

     

    Propulsore: l'elica è penosa... il modello si muove ma ha una pigrizia incredibile. Forse per la mancanza delle palette direzionali in uscita, o forse per il profilo delle pale, fatto stà che questo modello è così lento che dare stick sulla radio equivale solo a sprecare energia.

     

    Bilanciamento: nulla di nuovo, tranne il fatto che (ovviamente) usare il modello in un lago, con l'acqua a temperatura seppur di poco più bassa di quella della mia piscinetta crea problemi di mancata immersione risolvibili solo con un assetto un po' più "bagnato" in superficie.

     

    Timoni di profondità: qui una sorpresina… Gli angoli d'inclinazione dei timoni sono generosi quantomeno, eppure il modello sembra sordo all'uso dei timoni prodieri non ostante la scarsa altezza metacentrica lo renda "di fatto" un modello molto reattivo. Quali potrebbero essere le cause?

     

    Direzionalità: premetto che anche con i timoni di direzione abbiamo angoli che raggiungono in 45 gradi di inclinazione eppure il modello in immersione con i timoni a zero tende a virare a destra. Quindi va da sé che la virata a destra ha un raggio molto piccolo, sembra quasi scodare…. mentre a sinistra ha una virata laaaarga. in superficie è ovvio che l'ampiezza di virata si amplifica. Anche qui il mio quesito, quale potrebbe essere la causa? coppia dell'elica forse? lo scafo storto non direi…. l'assenza delle palette direzionali in uscita al pumpjet può generare questo?

  4. Grazie a entrambi!

    Il lavoro l'avrò fatto io ma senza input il battello sarebbe ancora a livelli pietosi :wink:

     

    uhmmmm se allungo il wtc nella sua sezione prodiera sposto indietro la sacca…. no.

    per allungare la parte poppiera del wtc devo smontare la tech rack correndo il rischio di spostare la posizione della cassa d'immersione…. no.

    potrei lasciare nella sacca quei 5 o 10 ml di aria nella sacca al momento della chiusura, debitamente bilanciati con 5 o 10 grammi di piombo. Avrei una sacca più gonfia ma ai fini dell'emersione non cambierebbe nulla….. no.

     

    EDIT:

    "Effetto ventosa".

    Ma un paio di microfori sul ponte per fare affluire aria? Magari celati in qualche dettaglio dello scafo?

    O un tubicino in ottone che collega questa zona alla vela, con la stessa funzione?

     

    Un foro perchè non dia noie e lasci ben sfiatare l'aria e non si "attappi" con una goccia dev'essere di un diametro di almeno tre millimetri, l'ho provato sia sul seawolf che sul tipo VII. In realtà io ho praticato un forellone a poppavia del ponte per poter far uscire eventuale aria intrappolata sotto il ponte (una scelta forzata) e lo si vede abbastanza bene nelle ultime foto, sopra il nastro adesivo rosso a poppa ma tuttavia sembra non essere (con un'emersione così delicata) sufficiente a scollare il ponte dalla superficie. Il sistema ieri sera l'ho trovato…. un piccolo colpo di motore che con la sua coppia (o meglio grazie alla scarsa altezza metacentrica) inizia a far sbandare lo scafo di lato ed il gioco e fatto, ma non è bello. Oggi vorrò praticare comunque quattro fori da 3mm sul ponte (in corrispondenza di dettagli circolari non meglio precisati a poppavia della torre) ed inoltre metterò dei piccoli pezzi in polistirolo sotto il galleggiamento a poppa affinché questi me la alzino di quei tre o quattro millimetri. O forse ancora meglio, alzerò il muso del wtc di un paio di millimetri così da portare la poppa del modello più in alto sull'acqua.

     

    Comunque con la versione 2.0 questi problemucci saranno simpatici ricordi :wink:.

     

    P.S. il tubicino in ottone lo eviterei, dato che deve avere un diametro interno di almeno tre o quattro millimetri il suo peso inizierebbe ad essere importante...

  5.  

    Di conseguenza il difetto (che è intelligentissimo e legge i tuoi post) ha capito che c'era un punto in cui poteva insinuarsi e creare i maggiori danni, e l'ha fatto!

     

    :doh: L'infido ha trovato una breccia ed ha colpito sul fianco!! :laugh:

    Comunque sono stato contattato dai cantieri navali spagnoli, la paga sembra essere buona….. :laugh:

     

    Ma torniamo alle cause che hanno modificato i fattori chiave sul bilanciamento del modello posso solo dire che si, i timoni con il loro piccolo volume hanno influito. Le selle in plastica stampata devono aver inciso abbastanza poiché in effetti, con la loro porosità interna hanno un peso irrisorio rispetto al loro volume. Anche alla luce di questi piccoli particolari, che si è portati a sottostimare o non considerare affatto (come ho fatto io) vorrò col prossimo modello fare la stima della spinta idrostatica con all'interno del modello il wtc quanto più possibile completo di meccanica. Al limite, la batteria che sarà da adottare, fissata nel wtc in maniera posticcia, e quando sarà nota la posizione e il volume della cassa d'immersione rimodulare la meccanica in base agli spazi a disposizione.

    Credo che solo così potrò evitare quelle sorpresine che mi mandano in panico annebbiando non la vista ma tutto l'apparato cerebrale… Veniamo ora ai lavoretti fatti al modello ieri pomeriggio..

     

    Avendo accorciato il wtc spostandolo più a prua ho allungato la tiranteria del timone di direzione mentre per la trasmissione del moto all'assale dell'elica ho semplicemente usato un tubo siliconico più lungo. Dopo di che ho deciso di seguire il consiglio datomi al telefono da Ocean's, ossia togliere quanta più plastica fosse mai possibile dall'opera morta. Un'idea se vogliamo semplice e quasi ovvia dato che con meno volume ho una spinta idrostatica minore ma io non ci avrei di sicuro pensato. Ho chiamato quindi il mio fido schiavo "Mario Dremelio" :laugh: e insieme abbiamo iniziato ad asportare tutte le nervature di rinforzo inutili. Ogni tanto controllavo, montando lo scafo completo di wtc spento, di quanto scendesse il modello in acqua. Ma finite le nervature inutili ancora mi serviva quel pelino di volume in meno…

    Armatomi di coraggio, dimostrando sprezzo del pericolo, ho iniziato ad assottigliare la plastica dello scafo (opera morta ovviamente) e della parte che vede l'unione della vela allo scafo….

     

    Volete vedere il risultato?!??

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    l_2.jpg

     

    Dottor Ocean's, centro perfetto!!!! :thumbsup:

     

    e questo è il modello emerso…

     

    l_1.jpg

     

    Gran bel lavoro Ocean's!

     

    … si è vero che la poppa è un pelino più bassa del galleggiamento ma va benissimo altrimenti in superficie l'elica (o per meglio dire quello che sembra esserlo) scaverebbe buchi perdendo molto di efficienza.

     

    Così è il modello che voglio!!! ora si può passare il primer allo scafo :wink:

     

    Una domanda ora la devo fare… Il wtc così com'è ha aria appena sufficiente a gonfiare la sacca e va bene ma.… in realtà quando porto il modello in emersione, il ponte così lungo e piatto fa una specie di effetto ventosa sulla superficie dell'acqua. Solo quando l'aria si insinua tra superficie dell'acqua e ponte il modello viene su al galleggiamento perfetto. Se aumento la lunghezza del wtc a prora riportando il tutto ai 41cm originali avrò maggior quantità d'aria disponibile al compressore e quindi un'emersione un pochino più vivace. Ma allungando il wtc vado mica a spostare il bericentro che ora si trova perfettamente sopra il metacentro?

  6. Grazie Iscandar! Con sub emerso servono 135gr per un assetto appena appena positivo. Il centro di spinta dell'opera morta é 3 cm a prora del punto segnato all'inizio, e aggiungo corrispondere alla mezzeria dell'attuale cassa d'immersione.

    P.S. procedo con l'asportazione di inutile plastica dall'opera morta... La cosa sembra dare risultati....

  7. salve a tutti, :smile:

    quest'oggi ho fatto una chiacchierata al telefono con Ocean's, persona squisitamente gentile. Insieme abbiamo provato a capire le cause di questo "mezzo disastro" che poi tanto disastro in realtà non è... dopo tutto il modello ora come ora sta bene in emersione ed in immersione risulta solo più positivo del normale. Tra le altre cose ho provato "fisicamente" che quella scarsa altezza metacentrica che ha è comunque sufficiente a tenere diritto il modello, anche se sente abbastanza la coppia del motore. Ma se non erro i sottomarini sono predatori lenti quanto letali giusto?

    Inoltre, se è vero che non tutti i mali vengono per nuocere, ho un modello decisamente sicuro. Se al lago dovessi perdere il contatto visivo non devo fare altro che fermare tutto per vedere affiorare la torre in superficie.

     

    E' solo mia premura cercare di capire dov'è l'inghippo per poterlo evitare nelle prossime realizzazioni e certo, condividerlo con voi per "divulgare il verbo".

    Con Ocean's appunto credevamo di aver trovato il motivo, ovvero quando feci le prove per trovare la posizione del centro di spinta, nello scafo c'erano ancora quelle parti in plastica dedicate alla chiusura mediante bulloni? In tal caso capirete bene che senza quei volumi le cose possono cambiare. Ma controllando il post del 13 giugno da foto si può ben vedere che quei pezzi li avevo già tolti, senza escludere il fatto che durante la prova i timoni prodieri non c'erano… e sono anch'essi un volume…

    Comunque dottor Ocean's, sarà mia premura compiere quelle prove suggeritemi anche qui con pm ovvero, misurare la quantità d'aria immessa dal compressore nella sacca, e fare la riprova della grammatura della spinta negativa col modello neutro, e postare qui i risultati.

    Circa lo spostare la sacca all'interno della cassa sto pensando… ora come ora il modello è orizzontale in entrambe le condizioni, forse non ne vale la pena...

     

    A bocce ferme comunque questo modello mi ha insegnato un paio di cose:

    - Mai prendere alla leggera un modello… un errore che ho fatto da subito perché ero convinto che fosse un modello facile e di rapida realizzazione (e come ho già scritto a seawolf77 esiste veramente un modello facile???). Invece si è dimostrato complesso anche solo per la geometria che ha, con la quale lascia poco spazio tra parte inferiore del wtc e scafo, una tra tante...

    - Con il sistema rcabs le barre filettate che corrono all'interno della cassa d'immersione possono risultare fastidiose obbligando la sacca a posizioni non proprio corrette.

    - L'idea di mettere gli spinotti annegati nel tappo del wtc è carina, ma è meglio sigillarli subito per non perdere tempo dopo.

    - Quando si progetta un wtc si deve porre la massima cura nella valutazione sulla disposizione dei pesi. Due millimetri in più o in meno sull'asse fanno una concreta differenza.

     

    Oggi pomeriggio troverò un paio d'ore da dedicare al modello che poi, dopo la prova al lago che spero di compiere la prossima settimana, vernicerò di nero con un primer spray della AK e ci ritroveremo qui a parlarne… ma sempre a cuor leggero :wink:

     

    scusandomi con voi per il terrorismo psicologico creato col termine "mezzo disastro"

     

    a presto! :wave:

  8. Aspetta Ocean's, stavo ancora aggiungendo info al post tra un boccone e l'altro :biggrin: .

    Avere un modello leggero non è un problema purchè diritto... qui c'è qualcosa che non và anche con la posizione della cassa d'immersione. Io non vorrei che la misurazione della spinta idrostatica (la posizione relativa allo scafo) andava fatta con il wtc completo al 90%, con i timoni funzionanti e linkati, ed con l'elica montata completa di assale... non vorrei che i pesi all'interno del wtc spostino il centro di spinta facendomi ritrovare col sub puntato verso la luna…. può essere? Altrimenti come spiegare l'appoppamento in immersione? E' questo che più mi dà da pensare… non lo capisco proprio...

  9. eccomi, ciedo scusa per avervi lasciato sulle spine ma ero rimasto a secco con i giga quindi.... zu fuss!! vediamo con calma il tutto premettendo che non c'ho capito molto su ciò che non è filato liscio... ho una mezza idea ma partiamo da dove eravamo rimasti :wink:

     

    ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

     

     

    Qualunque elica monterai sarà un falso, Andrea, gli Astute hanno il pumpjet, che è una specie di turbina. Se riesci a intubarla (e quindi a nasconderla), qualsiasi propulsore andrà bene…

     

    Mai parole furono più vere, io potrei ostinarmi a voler montare l'elica del kit e non un'altra ma in effetti chi sa com'è in realtà il propulsore di un Astute alzi la mano…

     

    Comunque mi son messo con pazienza a sagomare le pale dell'elica del kit, non vi dico che due "pale". Quindi si passa ad incollarla all'assale e vediamo come….

    All'inizio pensavo di usare la colonna della fresa per creare un'allineamento tra elica e assale ma la cosa non stava in piedi. Quindi ho deciso di incollare l'passale all'elica usando l'allineamento dato dalla bronzina sull'assale, e dalla forma dell'elica con lo scafo quindi…..

     

    i_3.jpg

     

    proteggiamo la poppa del modello con della pellicola da cucina

     

    i_4.jpg

     

    infiliamo l'assale sulla cui estremità è stato fatto uno scasso. Sarà difficile che l'assale giri libero nella sede dell'elica con quello scafino.

     

    i_5.jpg

    mettiamo la colla nell'ogiva dell'elica e....

     

    i_6.jpg

     

    in posizione!

     

    Dopo aver atteso qualche minuto per il tiraggio del collante estraggo il tutto dallo scafo e inserisco una rondellina sottile 0,3mm recuperata in qualche vecchio lettore cd cannibalizzato chissà quando che incollo all'elica. Il compito della rondellina sarà evitare attriti da elica e scafo affinché giri liberamente appoggiandosi alla bronzina.

     

    i_7.jpg

    i_8.jpg

    i_9.jpg

    i_10.jpg

     

    Ecco il propulsore montato. il cilindro che racchiude l'elica è solo appoggiato.

     

    i_11.jpg

     

    Decido quindi di fare un minimo di rodaggio alla propulsione a bassi giri e con del buon lubrificante…

     

    i_12.jpg

     

    ed eccovi l'unione cardanica tra motore e assale, un tubicino in gomma siliconica sa come dimostrarsi eccezionale. Una aderenza perfetta sugli alberi, e con la sua flessibilità ti perdona qualche disassamento….

     

    i_13.jpg

     

    Iniziamo quindi a disporre della zavorra nello scafo. A conti fatti servono 170 grammi in chiglia, ed io ne metto 140 in pallini di piombo tenendomi 30 grammi da mettere poi in giro dove serve per bilanciare il modello, ma prima bisogna completare i timoni di profondità, un'operazione che mi mette sempre un po di ansia, non chiedetemi il perché…

     

    i_17.jpg

    i_18.jpg

     

    Mettiamo ora i pallini. Metto un tondino in patafix per tenerli in posizione, poi li stendo avendo cura che non ci siano pallini che si sovrappongono affinché il tubo del wtc sia libero di appoggiarsi sulle selle (tra wtc e scafo ci sono due millimetri) e poi giù di ciano!

     

    i_15.jpg

    i_16.jpg

     

    E qui arriva il bello… :sad:

     

    Faccio un controllo di tenuta mettendo il wtc in sovrapressione e infilandolo in acqua, e vedo che mi perde aria dagli spinotti dei motori infilati nel tappo posteriore, tre sane goccie di attack dall'interno e quattro ore ad asciugare basta a sigillare la perdita.

     

    Preparo poi la piccola piscina comprata per i pastori tedeschi :ph34r::ph34r::ph34r: , accendo la radio e il modello e inserisco con un certo timore reverenziale il modello nell'acqua…

    Dopo i primi momenti necessari al falso scafo di riempirsi di acqua vedo il modello sistemarsi alla perfezione sul galleggiamento, e per un'attimo sorrido orgoglioso e soddisfatto. Ma solo per un attimo però! il tempo che il cervello mi ricordi che il wtc è in assetto d'immersione con sacca sgonfia, e mancano anche altri 30 grammi di piombo nello scafo!!

     

    Per Diana!! Vuoi vedere che "merlo" come sono ho posto il tubo troppo in alto ed è in parte fuori dall'acqua… la cosa giustificherebbe il tutto.

    Ho controllato tre volte e la parte superiore del tubo è a pelo d'acqua. Solo la parte poppiera del tubo rimane un millimetro sopra il galleggiamento ma appoppando appena il modello si rimedia, oltre a non far scavare buchi nell'acqua all'elica col modello emerso.

    Torno col modello in acqua e inizio a togliere alcuni piombini nello scafo e aggiungo piombi e polistirolo nello scafo nell'intento di portarlo al galleggiamento corretto. E quando ci riesco il modello non si immerge correttamente ma rimane col muso attaccato alla superficie… vediamo un paio di foto (n.b. il nastro rosso serve ad indicare con la parte inferiore il galleggiamento corretto)

     

    i_19.jpg

    la poppa…

     

    i_20.jpg

    la prua….

     

    i_21.jpg

    il modello in immersione. Notare l'inclinazione dello scafo, i timoni sono a pelo d'acqua…

     

    Se metto piombo a prua per raddrizzare il modello avrò eccessivo peso quando andrò in emersione. Se metto polistirolo a poppa mi ci vorrà anche del piombo a centro nave per tirare giù tutto, e quando andrò in emersione avrò un modello basso sul galleggiamento.

    Insomma alla fine ho una cassa di zavorra piccola (e non saprei perché...) ed il modello col culone pesante (o il muso leggero) quando immerso.

     

    Dopo cena mi son chiuso in laboratorio fino all'una e mezza di notte, ho smontato e rimontato tutto il wtc, allungando la cassa d'immersione a dieci centimetri netti e accorciando la sezione di prua di ben tre centimetri. In questo modo ho portato all'esasperazione il sistema RCABS con un compressore che non ha abbastanza aria da muovere e non gonfia benissimo la sacca con i suoi 120 ml di volume. Il giorno dopo torno col modello a mollo, accanto l'immancabile massa di piombi e polistirolo.

    Risultato?!? eccolo….

     

    i_23.jpg

    modello emerso…

     

    i_24.jpg

    modello immerso… o quasi và….

     

    Ho detto che questo modello veniva con me a Bratislava e così sarà ma non è il modello che volevo. Se corretto il galleggiamento non scende in immersione completa. Se scende completamente non risale e rimane bassissimo sull'acqua con i timoni di profondità prodieri attaccati alla superficie, quindi o piazzo il sub a "presto di costo" ad un mio amico se interessato, oppure lo smonterò completamente recuperando i pezzi e verso la fine di settembre inizierò un Astute due punto zero con qualche cambiamento.

  10. Vi ringrazio del supporto morale fornito :) I compromessi in un modello rc ci sono indubbiamente, ma quando questi escono dal lato estetico e vanno a inficiare sulla funzionalità del modello stesso secondo me sono da evitare assolutamente. L'elica del modello è scarsa e sto facendo il possibile per renderla funzionante, con i giri dati dal motore sicuramente spingerà il modello seppur cavitando ad alti giri, e con le pale che ha se a bassi giri mi da un movimento decente sarò più che contento. L'unica alternativa che ho è un elica a sette pale fatta per un modello di Typhoon in 1/350. È un poco più grande di quella fornita e per quello che è dato sapere non viene usata sugli Astute. Inoltre io sto lottando contro il tempo... questo modello tra una ventina di giorni dovrà essere operativo a Bratislava quindi per il momento procedo con quello che ho... al limite in futuro, e dopo aver provato il comportamento del modello in acqua, potrò pensare a eventuali modifiche.

  11. I mille schiavi di Totianus :D

    Una lieve ossidazione che faccia capire la natura metallica del pezzo ci vuole, così come l'hai ben replicata sul rame. D'altronde il ligneo Toti non ha una vita operativa decennale quindi meglio non eccedere, solo un po di verde negli interstizi ;)

  12. Ma si... un bel bronzo non sarebbe male e andrebbe a creare una certa varierà cromatica. Ma nulla toglie che ai tempi usassero gli occhioni in rame per il sollevamento ma non con ganci in metallo ma bensì con dei campioni... a te la scelta Ocean's :)

  13. Gli occhioni sono un'opzione più che sensata data anche la forma che hanno. Non saprei se farli in rame anche se un'occhione fatto in un blocco unico di questo "tenero" metallo può comunque essere plausibile....

  14. ciao a tutti, rieccomi a postare l'avanzamento dei lavori…

     

    Per prima cosa ho smontato la parte posteriore del wtc per poter fare una finestra nella cassa d'immersione così da aver la possibilità di togliere il tubo della sacca per togliere completamente l'aria dal suo interno prima di mettere a mollo il modello. Se così non facessi, eventuale aria al suo interno potrebbe darmi problemi di "mancata immersione" e non sarebbe affatto bello….

     

    h_1.jpg

     

    il tutto scomposto con tubo pronto per l'operazione da effettuare col dremel…

     

    h_3.jpg

     

    il wtc rimontato con la nuova apertura….

     

    fatto questo sono passato alla realizzazione della tiranteria del timone di direzione con il montaggio del soffietto per la tenuta, un bowden e magneti per un assemblaggio rapido del wtc nello scafo….

     

    h_2.jpg

     

    il soffietto sigillato con del silicone trasparente, così da poterlo cambiare quando necessario

     

    h_2.2.jpg

     

    una volta asciugato il silicone infilo un tubetto in teflon che farà da spessore tra bowden e soffietto, il tutto sigillato con della colla cianoacrilica

     

    si passa poi al tirante lato timone…

     

    h_6.jpg

     

    ecco i pezzi… il tirante sagomato, il tubicino in teflon ed un pezzetto di guaina in plastica. Il tutto è da incollare ancora con una goccia di ciano.

     

    h_7.jpg

     

    si accosta il magnete e si fissa il tutto con un tubicino in rame ed una sana goccia di ciano….

     

    ed ecco come si presenta la tiranteria a lavori ultimati…

     

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    com'è facile immaginare con questo sistema unire il tirante è facilissimo e non c'è da diventare matti con collarini e grani da serrare a patto che i magneti siano stati incollati nel verso giusto altrimenti…

    Monto quindi il tirante alla squadretta del timone, accendo radio e wtc che metto al suo posto nello scafo. Dopo aver regolato bene i fine corsa del servo per evitare che sforzi troppo misuro l'angolo che ottengo dal timone…

     

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    con 45 gradi posso essere più che soddisfatto :wink:

     

    Passo quindi alla tiranteria dei timoni di profondità, e qui inizia un calvario che mi ha impegnato tutto un pomeriggio. Già la cosa era resa complicata dal fatto che i vari tiranti erano dimensionati "ad oculum et crucis" inoltre essendo il tutto chiuso nello scafo mi impediva di vedere come funzionasse… o meglio cosa non funzionasse, eh già perché i timoni si muovevano in un senso e non tornavano esattamente a zero… nell'altro senso si muovevano appena e si sganciava un magnete… insomma per non farla troppo lunga, dopo mille tentativi di tutti i colori e dopo aver fatto passare una notte (è vero che la notte porta consiglio), ho deciso di smontare tutto asse dei timoni compreso e rincominciare da capo con un metodo più casareccio…

     

    Ho montato un nuovo alberino per i timoni con un tondino in ottone da 3mm esterni senza boccole in rame, gira a contatto direttamente sulla plastica, a questo ho incollato una nuova squadretta di recupero…

     

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    invece di usare il rinvio montato sulla prua ho optato per un tirante da 2mm bello solido, sagomato a dovere con un magnete all'estremità

     

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    con questo sistema "da due lire" ho ottenuto i risultati che cercavo, altro che rinvii tiranti e tirantini… :doh: finalmente i timoni si muovono benissimo e tornano a zero perfettamente regalandomi anche una bellissima inclinazione…

     

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    vorrete scusare se il semi timone è stato attaccato posticcio con del patafix ma è solo per mostrare l'inclinazione ottenuta dai timoni…

     

    Finalmente i timoni di profondità funzionano egregiamente, passo quindi a sigillare il soffietto con silicone e cianoacrilica e mentre il silicone asciuga passo a lavorare sull'elica, e qui torniamo ad approfondire la domanda di Regia Marina circa le eliche.

     

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    ecco l'elica fornita col kit. Ora preparatevi che ve la mostro di lato……

     

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    Eccola…. per un kit statico può andare bene, ma per un dinamico siamo vicini al pianto… le pale non sono altro che paletti posti radialmente sull'ogiva…

    Inizio quindi con santa pazienza a passare le pale con carta abrasiva nell'intento di dargli qualcosa che assomigli lontanamente ad un bordo d'entrata e un bordo d'uscita con questi risultati…

     

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    ho colorato di nero la cresta della pala per far vedere la forma ottenuta

     

    e qui mi viene da fare una riflessione…. semmai "qualcuno" con esperienze nella realizzazione di parti in resina a fini commerciali, volesse mai realizzare un kit dedicato alla conversione rc di questo modello fornendo oltre ad un'elica decente, anche i timoni di profondità prodieri in un solo pezzo (nel kit quelli prodieri sono in due pezzi) e perché no quelli poppieri per poterli avere mobili beh… non diventerebbe certo ricco, ma credo che la cosa potrebbe suscitare un certo interesse :whistle: senza contare la mia più profonda stima e la riconoscenza di coloro i quali, in futuro, vorranno rczzare questo modello :biggrin:.

     

    Per il momento è tutto, appena termino l'elica passerò a farcire di polistirolo e piombo lo scafo e poi passeremo alle prove in vasca :wink:.

     

    Un saluto a tutti

     

    Andrea

     

     

    P.S. ho trovato in laboratorio un pitch controller di fabbricazione cinese e l'ho provato col modello ricordando così "perfettamente" il motivo per il quale giaceva in fondo ad un cassetto. Attendo di vedere come si comporta il modello in acqua e se sarà ancora così reattivo come ci aspettiamo tutti allora dovrò fare un'investimento comprandone uno in germania… Buon ferragosto a tutti!!

  15. ... Una "capocciata" sul fondo della piscina, tanto per fare un esempio... :smile:

     

    :laugh::laugh::laugh:

     

    … se poi non hai una piscina olimpionica da usare ma ti devi accontentare di uno specchio d'acqua profondo un metro o meno un modello così diventa veramente complicato da pilotare. Un pitch controller diventa l'unica alternativa credo per rendere un modello del genere fruibile soprattutto se questo è dotato di una buona velocità :smile:

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