Complimenti per l’attenta recensione del libro autobiografico di Schettino. Purtroppo io non lo leggerò mai per la repulsione che tale personaggio mi trasmette.
Ancora una volta i racconti di Schettino sono infarciti di plateali inesattezze che confermano la sua totale ignoranza di cultura marinara (vedi Rex ed “Electra”). Tu le definisci cose secondarie, io invece le interpreto come emblematiche del pressapochismo che ha contraddistinto le azioni condotte durante ed in seguito alla tragedia che lui stesso ha provocato.
Veniamo al comportamento del timoniere. Premesso che il timoniere ha l’obbligo di ripetere ad alta voce l’ordine ricevuto e chi lo ha dato di confermare di aver capito la risposta con un “va bene”, o “grazie”, o “OK”, non c’era bisogno del 3° ufficiale che controllasse il suo operato. Sul cielo del ponte di comando esiste almeno un indicatore dell’angolo di barra ripetuto sui quattro settori in cui è diviso tale indicatore, per cui la corretta esecuzione dell’ordine dato al timoniere è visibile con un semplice colpo d’occhio da qualunque punto del ponte di comando. Probabilmente, date le dimensioni della plancia della Costa Concordia, di tali indicatori ce ne sarà stato più d’uno. Inoltre sulle varie ripetitrici della girobussola che si trovano in plancia, è facile accertarsi che la nave stia seguendo la rotta conseguente ai comandi impartiti. Se Schettino aveva dubbi sull’affidabilità del timoniere, avrebbe potuto sostituirlo già prima di iniziare quella sciagurata manovra. Racconto a tal proposito un episodio personale: era il giorno di Natale del 1961 ed io ero imbarcato in qualità di allievo ufficiale sulla m/n Sebastiano Venier della SIDARMA di Venezia. Stavamo navigando nella Manica. Appena montato di guardia, alle 16.00, il comandante che già si trovava sul ponte, si accorge che il timoniere ha un comportamento strano: a causa delle abbondanti libagioni natalizie era completamente ubriaco. In un batter d’occhio l’ha cacciato dal ponte di comando ordinandomi di prendere il suo posto. Così quel giorno mi sono fatto tutte le mie 4 ore di guardia al timone. Perché Schettino, se non ci aveva pensato prima – e anche questo è grave – dal momento che ha più volte sostenuto che già in altre occasioni il timoniere aveva manifestato la sua inaffidabilità, non lo ha sostituito seduta astante? Troppo comodo riversare la responsabilità dell’accaduto su una persona ormai irreperibile!
Non stanco di fare brutte figure Schettino contesta e contraddice, chiaramente a torto, anche alcune conclusioni evidenziate nella perizia dell’Ammiraglio Cavo Scavone.
Il fatto è che quella sera sul ponte di comando della Costa Concordia aleggiava una gioiosa atmosfera da sala giochi, con concrete aspettative di un gradito rapporto sessuale di lì a qualche ora. Ecco quindi che il nostro non si fa carico di chiedere maggiori chiarimenti all’ufficiale di guardia nel momento in cui l’ha rilevato se non avesse ritenuto quelli fornitigli sufficientemente esaurienti.
Un velo pietoso deve essere steso anche sulle dichiarazioni in tribunale del direttore di macchina che, nei consueti pressapochismi e contraddizioni del libro evidenziati dall’analisi compiuta da Alfabravo 59 non è chiaro chi fosse, mostra di ignorare la composizione della compartimentazione stagna della nave.
La storia del “suo” abbandono nave raccontata da Schettino è un’altra madornale fandonia. Tutto si può dire del personaggio tranne che abbia un fisico atletico da lupo di mare forgiato dalle tempeste. Ha invece più l’aspetto di un involtino di carne generosamente farcito, per cui credere che con un balzo felino da uno dei ponti superiori della Costa Concordia abbia raggiunto il cielo di una scialuppa di salvataggio, per di più reso scivoloso dall’umidità notturna, riesce piuttosto difficile. E poi, guarda caso, nel compiere tale atto d’eroismo aveva pensato bene di togliersi la divisa per indossare un abito borghese…
Ritengo invece che l’intimazione del Comandante De Falco a Schettino di risalire a bordo utilizzando la biscaglina sul lato dritto della prua potrebbe essere stata realizzabile, anche se la nave era già coricata sulla fiancata di dritta. Avrebbero potuto segnalargliene la presenza dagli elicotteri o dalle motovedette della Guardia Costiera. Sta di fatto che Schettino, dalla telefonata intercorsa con De Falco e più volte mandata in onda da radio e televisione, non ha mai smentito la presenza della biscaglina e,anzi, in chiusura della telefonata aveva dichiarato che sarebbe tornato a bordo.
Infine, caro Alfabravo 59, dall’autobiografia del personaggio si evince come egli sia giunto a comandare le navi di Costa Crociere? A parte le gesta nautiche dei suoi avi e parenti vari, quale è stato il suo curriculum di navigante? Quali i suoi trascorsi in Costa Crociere? Ha fatto un po’ di gavetta o si è trovato soavemente assiso sulla poltrona di comandante per qualche fatto soprannaturale? Sai, a volte soprattutto in Campania, Sicilia, Calabria e Puglia accadono dei fatti che per noi comuni mortali sono di difficile comprensione finchè non ce li spiega la Magistratura.
Grazie per l’ottimo lavoro che hai fatto e che credo sia propedeutico all’apertura di numerose discussioni sul comportamento del personaggio.