In effetti la fonte principale di ingresso di WC per tutta la sua vita è stata la scrittura.
Tranne il suo primissimo lavoro letterario giovanile che fu appunto un romanzo, per il resto della vita si è occupato di saggistica storica, magari riciclando a volte la stessa ricerca che tornava utile su più fronti, vedi ad esempio la biografia dell'antenato Duca di Marlborough e il mastodontico lavoro sulla Storia dei popoli di lingua inglese. Ma non credo che sia l'unico autore ad aver agito in questo modo.
E' ovvio che le storie della Prima e Seconda Guerra Mondiale non possono non essere influenzate dal fatto che lo stesso autore ne è stato protagonista. Conoscete qualche politico che abbia mai scritto una propria autocritica?
Ci sta anche che il premio Nobel sia una "gratifica" un pò eccessiva, diciamo alla stregua di un Oscar alla carriera, però ricordo che Churchill non è stato uno scrittore per caso e di più aggiungo avendola letta, che la storia dei popoli di lingua inglese secondo me è assolutamente un gran bel lavoro, molto completo e sicuramente enciclopedico.
Ricordo che Churchill interveniva spesso e volentieri anche nei piccoli dettagli della vita durante la guerra, perchè spesso la carenza di materiali (vetri nello specifico) interferivano nell'economia bellica. In altre circostanze, questione dei porta lettere magari, l'intervento del Premier rappresentava una mossa propagandistica ma comunque sempre nel solco del ruolo di guida del paese e del suo modo di fare. Direi che gli episodi sono verosimili.