Pochi sanno che la Sardegna fu interessata direttamente dalle vicende belliche della Grande Guerra. L'isola fu a lungo letteralmente assediata dai sommergibili tedeschi, appostati in agguato lungo le sue coste alla caccia delle navi che trasportavano al fronte i temuti fanti sardi ed avviavano alle industrie del nord i minerali estratti nelle miniere del Sulcis Iglesiente, indispensabili per l'economia di guerra.
Il 29.04.1918, durante il combattimento fra il sommergibile tedesco UB48 ed alcune navi inglesi alla fonda di fronte al porto di Carloforte (Cagliari - Sardegna), una cannonata colpiva il centro abitato, uccidendo due donne.
Dal 29.06.2003 , in Via XX Settembre n.1 , il triste episodio è stato ricordato con una targa.
(foto e libro gentilmente ricevuti come regalo dalla mia amica Elisa di Cagliari)
Paolo Marcias ha pubblicato un libro, attualmente in ristampa ma a breve disponibile nelle librerie specializzate (ed. Askòs).
UB48 CARLOFORTE 1918
Frutto di un accurato lavoro di ricerca questo libro racconta un episodio di guerra totalmente ignorato, l'attacco sferrato nelle acque del porto di Carloforte dal sommergibile tedesco UB48, agli ordini del comandante Wolfgang Steimbauer. Epilogo del tragico scontro fu l'affondamento di alcune unitàtra le quali il grosso mercantile inglese Kingstonian. L'attacco provocò la morte di alcuni membri degli equipaggi inglesi e di due sfortunate donne carlofortine.
Nei giorni precedenti il 29 aprile 1918, l'U-Boot 48 silurò due piccoli convogli di navi inglesi. Poi si seppe che alcune imbarcazioni di quella squadra si erano rifugiate all'interno del porto carlofortino: due rimorchiatori (uno era il Hms Dalkeith) e il mercantile Kingstonian di 6600 tonnellate (in mezzo a loro).
Il comandate tedesco, dopo aver verificato che l'ingresso al porto non era minato, decise l'attacco poco dopo le cinque. Era una giornata di calma piatta: Il Kingstonian fu centrato da un siluro e si spezzò in due. Il sommergibile si scatenò in un fitto cannoneggiamento a fuoco accelerato, che probabilmente colpì anche la casa in cui si trovavano le due vittime civili e che affondò anche il Dalkeith.
Ben sei batterie - parte installate sull'isola di San Pietro, parte a Sant'Antioco - bersagliavano l'U-Boot che tuttavia riuscì a prendere il mare aperto allontanandosi, senza neanche un minimo danno, verso le 6 del mattino.
Al combattimento presero parte anche un Mas e un grosso motopeschereccio armato. Ciò non impedì al sommergibile tedesco, riemerso verso Capo Sandalo, di far fuoco contro la stazione telegrafica di Capo Sperone (Sant'Antioco). Poco dopo Steinbauer vide arrivare un dirigibile e decise finalmente di andarsene, non senza aver prima annotato sul diario di bordo: "Emerso, nebbioso, mare calmo. Mi allontano".
Un po' di caratteristiche tecniche:
Tipo: UB III
Cantieri: Blohm & Voss, Hamburg (Werk 293)  ÂÂ
Ordinato: 20 Maggio 1916     ÂÂ
Varato: 6 Gennaio 1917ù
Commissionato:   11 Giugno 1917   ÂÂ
Comandante: (11 Giugno 1917 - 28 Ottobre 1918) Wolfgang Steinbauer  ÂÂ
9 campagne: 2 Settembre 1917 - 28 Ottobre 1918
Stanziamento: Pola/Mittelmeer II Flotilla
Successi: 36 navi affondate per un totale di 109.273 ton.
Destino: 28 Ottobre 1918 - Autoaffondato a Pola 44.52N, 13.50E alla resa degli Austro Ungarici.
Dislocamento: 516 - 651 tonn. / 730 (total)  ÂÂ
Lunghezza: 55,30 - 40,10 metri  ÂÂ
Larghezza: 5,80 - 3,90 metri  ÂÂ
Pescaggio: 3,68 metri  ÂÂ
Altezza: 8,25 metri  ÂÂ
Potenza: 1100 - 788 hp  ÂÂ
Velocità: 13,6 - 8,0 nodi  ÂÂ
Autonomia: 9040 miglia a 6 nodi - 55 miglia a 4 nodi
Siluri:   10 4 AV e 1 AD  ÂÂ
Cannone: 88mm - 160 cartucce  ÂÂ
Equipaggio: 34 uomini
Profonditàmassima: ca. 75 metri
Chissàse QuartoMoro giàconosceva l'episodio :s04: