F21

Il bellissimo articolo, di Bagnasco e Cernuschi, apparso questo mese su "Storia Militare" mi ha spinto ad andare giù in cantina, ovvero uno sgabuzzino. Qui ho ripescato un vecchio numero di "Interconair Aviazione & Marina" dove negli anni '70 per la prima volta lessi qualche cosa di completo su questa classe di navi. Il vecchio articolo resta nella mia memoria specialmente per questo paragrafo: "I nomi scelti........ non erano mai stati portati da alcuna nave militare italiana, né è probabile che lo saranno in futuro; è indubbio, tuttavia, che essi conferivano alle unità un fascino del tutto particolare." ATTILIO REGOLO, SCIPIONE AFRICANO, CAIO MARIO, PAOLO EMILIO, CORNELIO SILLA, OTTAVIANO AUGUSTO, VIPSANIO AGRIPPA, GIULIO GERMANICO, ULPIO TRAIANO, POMPEO MAGNO, CLAUDIO DRUSO, CLAUDIO TIBERIO Oggi, come allora, rileggere questi nomi mi crea un.......... non so! Comunque mi piacerebbe discutere su alcune differenze storiche e di valutazione sui due articoli. Peppe - F21

La prima foto non sembra scattata al porto di Napoli. Non vedo binari ferroviari... e poi quella condotta provvisoria.... di cosa si tratta? La seconda foto sembrerebbe il porto di Napoli ma..... le temperature non sono quelle di Agosto.

Fin dal 1941, operazioni in Grecia, esistevano 4 battaglioni di Camicie Nere da sbarco inserite nella "Forza Navale Speciale" che comprendeva tutte le forze anfibie ed il naviglio preposto alle operazioni da sbarco. Per le esigenze "C" e "D" (Malta e Corsica) fu previsto anche un ulteriore battaglione MILMART da inserire direttamente nel "San Marco". Questo battaglione di Camice Nere doveva comprendere anche militi addestrati come paracadutisti e nuotatori. Scrivo a memoria, ma il tutto è documentato nel bel libro "Le Fanterie di Marina Italiane" edito dall'Ufficio Storico della Marina Militare. Ciao - Peppe - F21

In parole povere il mie dubbi sono: - se la prima ondata composta da paracadutisti e dalle divisioni da sbarco (parola grossa) SUPERGA _ LIVORNO _ FRIULI non fosse riuscita a prendere terra e possesso dei porti non sarebbe stata comunque inutile la presenza della seconda ondata? - se questa prima ondata fosse invece riuscita a prendere terra non sarebbe stata sufficiente da sola ad aver ragione della intera guarnigione inglese? - a cosa sarebbe comunque servita la seconda ondata? Qui non c'era, come in Provenza, ad Anzio, o in Normandia, la necessità di avanzare oltre alla conquista di altri territori. Ora mi viene il dubbio che le divisione della seconda ondata potrebbero essere quelle che sarebbero rimaste di guarnigione e le prime ritirate per altri impieghi. Possibile?

Caro Danilo. Per un attimo mi hai fatto tremare per la vergogna In passato copiavo su fogli word tutto ciò che mi attizzava senza riportare la fonte da cui traevo le notizie che potevano interessare solo me. Ho rivisto il foglio word ed ho appurato che era stato da me creato e salvato in data 22 gennaio 2003 - ore 13.14. Poi ho ricopiato in Google la scritta "Airlanding Corps (Corpo d'Armata d'Aviosbarco) - General Student" e mi è stato restituito il seguente sito che riporta la mia ricerca e riferisce pure la fonte originale: http://www.comandosupremo.com/forums/topic/739-malta/ Quindi il sito originale non esiste più ma questo dimostra che non mi sono inventato il tutto. Ciao - Peppe

La prevista, e non attuata, invasione di Malta presumeva l'impiego (oltre della Regia Marina e della Regia Aeronautica) di una intera armata così composta: Army HQ - General Sogno Airlanding Corps (Corpo d'Armata d'Aviosbarco) - General Student "Folgore" Parachute Division 7th Airlanding Division (German) 80th "La Spezia" Airmobile Division 30th Army Corps (1st wave ashore) - General Vittorio Sogno 1st Assault and Landing Division "Superga" 4th Assault and Landing Division "Livorno" 20th Assault and Landing Division "Friuli" 10th Armored Group Corps units 16th Army Corps (2nd Wave ashore) - General Mario Rossi 26th Infantry Division "Assietta" 54th Infantry Division "Napoli" Corps Units Special Forces HQ "San Marco" Marine Regiment Amphibious Blackshirt Regiment (actually Battalion Group) Italian Special Forces elements Other German elements (500 men - mainly from the pioneer unit of the 7th ) Quindi una intera armata composta da tre corpi d'armata che raggruppavano otto divisioni oltre ad altre forze speciali come il San Marco, Camicie Nere da sbarco, genieri, ed altri. Non vi sembra eccessivo per un piccolo arcipelago? Si tratta delle stesse forze che avevamo ad El Alamein (senza voler esagerare) e forse in Russia. Le spiagge e le campagne (per i paracadutisti) di Malta sarebbero state sufficienti ad accogliere tutti questi uomini? Un vostro parere, comandanti. Grazie Peppe - F21

Oggi è stato inviato il 30° numero del Notiziario, quello di Febbraio 2015. Spero che lo abbiate ricevuto. Ciao. Peppe - F21

Scattata da mio Padre a Tripoli prima della dichiarazione di guerra. L'arrivo dell'idrovolante in regolare servizio passeggeri Italia-Libia.

Le contestazioni studentesche, quelle immediatamente dopo il '68, anche se "guidate" non erano particolarmente politicizzate come lo sarebbero state da li a pochi anni dopo. Nel contempo anche la "natura" nucleare della Savannah non era considerata problema ecologico ed ambientale come sarebbe oggi. Questa unità costituiva ancora "curiosità" per la sua propulsione, ancor più il suo stato "mercantile" e non "militare". Oggi sarebbe contestata da politici, ecologisti, e tanti altri gruppi in cerca di visibilità. Questo è solo il mio pensiero. Ciao. Peppe - F21

In verità esiste un blog che dedicai a mio Padre limitatamente al periodo del suo servizio militare. E' molto tempo che non lo curo e non lo aggiorno. Tra l'altro vorrei rifarlo con metodi più dinamici e moderno. Questo è il link al sito: http://caporalmaggiorecarminepeluso.blogspot.it/ Il diario fotografico di mio Padre inizia in questo punto: http://caporalmaggiorecarminepeluso.blogspot.it/search?updated-min=2011-01-01T00:00:00-08:00&updated-max=2011-09-26T09:19:00-07:00&max-results=33&start=13&by-date=false Naturalmente, come in tutti i blog, bisogna scorrere in aventi (post più recenti) e non scorrere all'indietro.

Caro Danilo. La più vasta veduta del cantiere (foto con varo Giulio Cesare) conferma la tua supposizione che non si trattasse di uno scalo vero e proprio. Adattato al varo di piccole unità senza interferire con le costruzioni maggiori. Ciao. Peppe

Non direi piccola serie (l'Ansaldo costruì nel 1916 ben sei torpediniere tipo AS 52) ma direi piccole unità. Comunque per la loro costruzione, o per il loro varo come dice Danilo, l'Ansaldo si servì dello stretto spazio esistente tra il grande scalo, dove fu costruita pure la corazzata Giulio Cesare, ed i capannoni che riportavano la ragione sociale del cantiere. Praticamente, come si nota dalla seguente foto, quello stretto spazio occupato dagli invitati al varo della Cesare, tra le grandi gru ed il capannone. E' come per il pranzo di Natale in una Famiglia numerosa. Hanno messo il tavolino separato per i bambini. Peppe - F21

Dalla mia raccolta di foto Ansaldo (inizio '900) il varo della torpediniera costiera AS 52 dai cantieri navali di Sestri Ponente. Si notano vari interessanti particolari dello scalo. Ciao Peppe - F21

Caro Danilo. Mio Padre partito militare il 31 marzo 1939. Il 10 settembre 1939 sbarcato a Tripoli con l'intera 25° Divisione "Bologna" Dal 10 giugno 1940 partecipa ai combattimenti prima sul fronte tunisino e poi su quello egiziano. Fatto prigioniero durante l'operazione "Crusader", mentre partecipa all'assedio di Tobruq, è portato a Sollum da dove riesce a scappare. Ripiega di nuovo dalla Cirenaica ma poi arriva fino ad El Alamein da dove il 20 luglio 1942 ritorna in Italia (dopo tre anni di permanenza in Africa). Nei reparti costieri dall'ottobre 1942 fino allo sbandamento del settembre 1943. Circa 800 foto da lui scattate dal 1939 al 1943. Un vero reportage sulla vita militare e sui paesaggi naturali ed umani della Libia. Ciao Peppe F21

Mio Padre, Carmine (Nino) Peluso, nella zona di Derna in Cirenaica. Giugno 1941, riconquista italiana, prima offensiva di Rommel.

Stessa unità e stessi personaggi, durante la pausa pranzo. Nei giubbotti noto un aggeggio cilindrico (tipo torcia) al di sotto del quale pende il gancio di cui abbiamo discusso. Ciao Peppe

Allego una foto che ritrae il papà di un mio caro amico. Mostra dei serventi inquadrati davanti ad un pezzo binato che presumo da 120mm a bordo di un caccia italiano. Prima domanda. Si può risalire al cacciatorpediniere? Seconda domanda. A cosa serviva quel gancio metallico (a forma di uncino) che si nota agganciato sul davanti dell'uniforme di molti serventi? Grazie Peppe F21

Possiedo una numerosa serie di foto che riproducono cannoni, locomotive e vari altri manufatti prodotti dalla Ansaldo ad inizio '900. Una è la seguente allegata, che inserisco, ed ho motivo di credere che riproduca la gru cui accenna marcel. Per la verità trattasi di una gru da 180 tonn. montata su pontone galleggiante . Ciao Peppe - F21

Grazie per i solleciti e precisi riscontri. La targa presenta evidenti segni di usura, segno che su quel cacciatorpediniere si producevano fuochi e fumi anche non usando artiglierie e motori di bordo. Peppe - F21

La forza di 200 braccia (100 uomini) - Tipo SIMAC la forza di 100 braccia?

Non vuole essere un quiz ma una domanda cui, se possibile, attendo una risposta. Nei primissimi anni '70 un sottoufficiale della Marina Militare mi regalò la seguente targa fissata con 4 viti su di una tavoletta di legno. Se ben ricordo mi disse che apparteneva al caccia "Artigliere", appena demolito. Unità ex US Navy. Potrei sapere su quale motore era originalmente attaccata la targhetta? Grazie Peppe - F21

Trattasi del blog curato dall'amico (di tutti noi) Lorenzo Colombo, molto attivo anche su questo Forum. Peppe F21

Per overtorque. Ho di già inviato il tuo indirizzo al caro amico dott. Paolo Rastrelli che provvederà ad inviarti il notiziario ogni mese. Paolo gradirebbe ricevere il tuo nome e cognome. Peppe - F21

Pensavo che questo notiziario fosse conosciuto. Da alcuni mesi vi sono anche miei piccoli contributi. Sul numero 29, gennaio 2015, è iniziata la prima parte (tre in totale) relativa ad una semisconosciuta fabbrica di idrovolanti napoletana. Articolo che ho scritto insieme all'ing. Francesco Fortunato. Potete segnalare, o segnalarmi, la vostra e.mail per ricevere il notiziario mensile gratuitamente. Peppe - F21

IN questi giorno leggevo, on line, il libro di cui al seguente link: https://books.google.it/books?id=Oym-AgAAQBAJ&pg=PA82&lpg=PA82&dq=motoscafi+salvataggio+aeronautica+militare&source=bl&ots=vXGwYOQa9T&sig=OFwR7YH1qO26Jz9DtSfT0tRnv8M&hl=it&sa=X&ei=DoqeVPeIOdH5apvpgLAG&ved=0CEAQ6AEwBQ#v=onepage&q=motoscafi%20salvataggio%20aeronautica%20militare&f=false Alla pagina 82 si legge che il giorno 9 settembre 1943 alle Baleari, dove erano internate alcune navi italiane, giunse il Motoscafo di salvataggio Rama 1021 della Regia Aeronautica, con i distintivi della Croce Rossa........ Questo significa che la Regia Aeronautica possedeva motoscafi adatti allo scopo di cui alla domanda iniziale di paolob. La numerazione 1053 e 1055 del dopoguerra (ex motosiluranti ELCO) quindi non faceva altro che proseguire quella precedente della Regia Aeronautica. L'argomento diventa ancora più interessante e meritevole di ricerche. Auguri a tutti