Roberto...
Prima di tutto, un grazie enorme per la disponibilità. Sia per esserti preso la briga di riesumare gli scatti del sonar preduto, sia soprattutto per l'offerta di "intermediazione" col grande ingegnere. Per quanto si possa considerare un sant'uomo (di scienza, s'intende... ma in effetti il suo SONAR e Urick albergano sul mio comodino esattamente come il Vangelo e la Bibbia erano inamovibili da quello di mia nonna! ) però, e per quanta e tale sconfinata ammirazione possa nutrire anch'io nei suoi confronti, al suo "cospetto", così allo sbaraglio, finirei inevitabilmente per sentirmi un pesce fuor d'acqua. Consentimi quindi (e nel frattempo, lassù, qualcuno ce lo preservi in gran forma e salute per qualche tempo ancora!) di riordinare un minimo le idee e di sondare le direzioni, tecnicamente parlando, in cui dopo tanti anni dalla sua uscita, è possibile e conveniente muoversi nell'adattare Dangerous Waters alle rinnovate esigenze "saurine" (si può dire? ). In linea di massima, credo che una parte sostanziale di un'ipotetica discussione non possa che ruotare attorno alle modalità di interazione consolle-operatore. Temo non sia esattamente l'ambito di conversazione preferito dall'ing., però disponendo ogni apparecchio di peculiarità proprie in termini di presentazione video, filtri, limiti delle bande, supporti vari, ecc., capisci bene cosa voglia dire potersi avvalere eventualmente dei ricordi del progettista in persona. Sono caratteristiche che in-game impattano più di quanto meriterebbero forse, a differenza di conformazione delle basi idrofoniche, funzionamento del correlatore, algoritmi di beamforming e via dicendo, che, seppur fondamentali, si possono approssimare senza catturare troppo l'occhio del giocatore. Tra l'altro, per forza di cose e dei tempi, poco di reperibile c'è sui vari IPD64/70/74. Molte delle apparecchiatture attuali si possono vedere operative in un documentario a settimana, per dire. L'altro giorno ne guardavo uno su dei Kilo modernizzati indiani. Ce n'è quasi da riscrivere il software di controllo, oh! Tra parentesi, questa mi pare una situazione che meriterebbe proprio una brusca inversione di tendenza, considerando gli anni che passano facendo sbiadire le memorie delle persone coinvolte. Ma ben venga una video-intervista, Fausto!!! Manca comunque un libro tecnico-storico-discorsivo che consegni alla giusta dimensione gli sforzi ed i progressi di quell'epoca. Non so se qualcosa è stato scritto in ambiti aziendali, ma ne ho persino uno tedesco che ne ripercorre le evoluzioni, di pari passo con quelle di (STN/Krupp/ecc.) Atlas Elektronic, tra schemi e foto apprezzabili. Ed uno sui russi. Ma dei nostri, nada. Per quanto concerne invece il modello acustico-simulativo sottostante, non credo ci sia un gran margine di manovra in DW. Il codice compilato in formato eseguibile è abbastanza incasinato lì tra calcoli di numeri reali in virgola mobile, ottimizzati per di più, costanti accorpate, ecc., a differenza delle interfacce che sono più intuitive da modificare e riconoscere in assembler. Ciononostante, a chi non garberebbe avere miglioramenti tipo transienti, gestione più fedele alle basse frequenze, riverbero e scenari costieri, maggior caratterizzazione acustica delle unità, giusto per limitarsi alle prime che vengono in mente? Una qualche seria attenzione richiederebbe la parte di ascolto secondo me, ascrivibile a metà strada tra presentazione e simulazione diciamo. Soprattutto ripiegando verso scenari anni '80. Attualmente DW è in uno stato pessimo in tal senso, tra scarsa qualità dei wav e banalità sconcertante del segnale generato dalle sorgenti di rumore. Sarebbe interessante poter operare su più sottocanali del segnale associati a dispositivi (o elementi ambientali) separati (eliche, combustione motore diesel, snorkel, pompe di raffreddamento, i transienti poi, ecc.), propagarli con la corretta direttività rispetto all'unità ed attenuarli adeguatamente. Il tutto mixando effetti pre-registrati ad altri generati proceduralmente (come vibrazioni e ronzii), in real-time. Fuori dall'exe attuale e da DirectSound8, magari... Anche il narrowband sarebbe carino elevarlo ad una più realistica dimensione di analisi delle armoniche e non solo a sterili (non come CW, ma poco ci manca) segmentini a cascata (od archetti per i russi) da far combaciare con la firma acustica. Le idee son tante per quel che mi riguarda, come vedi. I progressi concreti molti meno. E proprio in tal senso mi sembrerebbe più giusto, per rispetto ma anche praticità, riuscire ad inquadrare prima (possibilmente assieme) quelle 2 o 3 vie che meriterebbero degli sforzi ed un coinvolgimento tanto autorevole come quello dell'ing. Del Turco. Buona serata ed un saluto a tutti.