Stando a quanto riportato in rete già da alcuni anni, si presume che la posizione della Musashi fosse nota.
Mi meraviglia che la Marina Giapponese non abbia mai ricercato il relitto se non altro al fine di onorare la tomba di 1023 marinai nipponici.
Alla JMSDF non mancavano i mezzi adeguati per la ricerca in acque profonde, eppure il ritrovamento è dovuto all'iniziativa di un privato, il plurimiliardario americano Paul Allen. Mi chiedo se ciò sia dovuto all'ottica prettamente giapponese che, considerando un disonore la sconfitta, condizionò pesantemente da parte della IJN il trattamento riservato ai superstiti.
Dal testo di Yakira Yoshimura sulla corazzata Musashi, riporto la traduzione del capitolo conclusivo:
EPILOGO
Milletrecentosettantasei uomini dei duemilatrecentonovantanove che formavano l’equipaggio della Musashi vennero tratti in salvo dai cacciatorpediniere Kiyoshimo e Shimakaze. Considerando che il loro arrivo a Manila sarebbe stato equivalente all’annuncio dell’affondamento della Musashi, la Marina decise di dislocarli nella vicina Isola di Corregidor. Una volta a terra, i marinai superstiti dovettero risalire scalzi le strade di pietra della vecchia cittadina spagnola, fino a raggiungere delle improvvisate baracche sulle montagne.
La Marina volle liberarsi di chiunque avesse fatto parte dell’equipaggio della Musashi. Ai sopravvissuti venne dato l'appellativo di “Reggimento Kato”, dal nome del Comandante in seconda della nave.
Quattrocentoventi di essi vennero imbarcati sulla Santosu Maru il 23 novembre e trasferiti a Manila. Da lì fecero poi rotta per Taiwan; durante la navigazione la Santosu Maru fu affondata da sommergibili americani. I sopravvissuti al disastro della Musashi si trovarono nuovamente nell’acqua dell’oceano, per diciannove ore. Quando vennero finalmente recuperati, cinquanta di loro erano scomparsi. Furono rimpatriati in Giappone e costretti a vivere confinati in una delle isole del Mare Interno di Seto.
Altri duecento dei superstiti vennero assegnati, il 6 dicembre, in rincalzo all'equipaggio di una portaerei ristrutturata. Anche questa nave fu silurata da un sommergibile americano, cinquanta miglia a sudovest di Nomozaki.
Modificando la rotta originale, la portaerei dovette riparare a Sasebo il 10 dicembre. Gli uomini della Musashi, ai quali non era stata ancora assegnata una destinazione definitiva, vennero mandati a Kure, alloggiati nelle baracche del reggimento Kurihama.
Alla metà dei superstiti della Musashi non fu mai concesso di lasciare le Filippine. Centoquarantasei vennero assegnati alla difesa di Manila. Dopo la presa della città, da parte delle truppe americane, il 3 febbraio 1945, centodiciassette degli iniziali centoquarantasei risultavano morti o dispersi in missione.