Su "The Medi Telegraph" è comparso un articolo molto completo ed interessante, specie nella parte che riguarda le possibilità per lo Stato francese di intervenire.
Per chiarezza, ricordo che i cantieri di cui parliamo si chiamano Chantiers de l'Atlantique, formalmente di proprietà del conglomerato sud coreano STX Corporation per il 50,01% e per il 33,34% dalla Francia.
Ecco alcuni passaggi interessanti:
Fin qua tutto ok, è la notizia di base. Da chiarire l'entità dell'acquisto: da quel che ho scoperto, STX detiene appunto il 50,01% delle quote della società, quindi Fincantieri sta cercando di acquistare l'intera quota di STX + le quote dei soci minori?
L'offerta di Fincantieri è quindi solo il primo passo, altri dovranno venire per definire il prezzo finale.
Fermo restando che un gruppo industriale non agisce certo sulla base di sentimenti nazionalisti (mi riferisco all'ultimo estratto), ci sono alcune contraddizioni e tanti dubbi sulle strategie adottabili dal governo francese.
La prima è la nazionalizzazione, ma è altamente improbabile e quindi lasciamola perdere.
La seconda è che lo Stato decida di acquisire altre quote per raggiungere la soglia di Golden Share, ovvero la quantità stabilita che fornisce un certo numero di "leve" e rimanere attore protagonista della situazione. Questo non credo pregiudichi le operazioni da Fincantieri, semmai permette all'Aliseo di mettere il veto sulle scelte aziendali e essere dalla parte dei lavoratori francesi al tavolo delle trattative, portando a questi grandi poteri.
Non ho ben capito la frase su DCNS: non mi pare che questa società sia in qualche modo proprietaria dei cantieri navali, anche se certamente collabora per le costruzioni militari, in che modo può quindi fungere da leva per lo Stato francese?
Sarei poi curioso di sapere quale fondatezza hanno i timori riguardo il pericolo per il know how europeo.