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capo napoli

Comune di 2a classe
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Su capo napoli

capo napoli's Achievements

  1. capo napoli

    Ricordi

    Se tanto emerge da fonti ufficiali,corre obbligo capire come mai ciò non corrisponde a quanto io ricordo per certo,sia per quanto riferitomi direttamente,sia per aver ascoltato in più occasioni discorsi tra mio padre e reduci dello stesso sommergibile che lo frequentavano. O si erano messi d'accordo per vantarsi dinanzi ad un bambino,o dicevano la verità ! A casa nostra veniva un comune di Torre del Greco,un sc silurista di Napoli ed un cannoniere di Sorrento. A me risulta:un siluro centrato sulla Ark Royal,una violazione di Philippeville con siluramento di un mercantile,un attacco col cannone dalle parti di Biserta,un combattimento con un aereo;tutto ciò nel mediterraneo. In Atlantico,oltre a quanto enunciato mi sovviene l'incontro con un convoglio lasciato per ordini superiori ad un branco di lupi tedesco,lunghi pendolamenti senza avvistamenti,la partecipazione alla caccia di un convoglio assieme ai tedeschi con (mi sembra) un siluramento.Ci dovrebbero essere anche nel bottino due petroliere di stazza medio/piccola.Dove non so.Nella Manica poi l'attacco di un aereo inglese con uno o due comuni deceduti (mi sembra che uno si chiamasse Napoleone di origine napoletana).Magari ci fosse qualche reduce in vita da poter interpellare al fine di poter chiarire queste discrepanze! Ringrazio cordialmente per le ulteriori notizie.
  2. capo napoli

    Ricordi

    Come promesso,rieccomi a voi,appena potrò manderò un pò di foto sicuramente inedite,purtroppo il sistema non accetta allegati quindi devo attendere che mi venga reso lo scanner che è in assistenza per garanzia. Questo che riferisco è un ricordo più diretto in quanto narratomi dopo la visione di un documentario sui fatti di Cefalonia che provocò una veemente reazione verbale da parte di mio padre nei confronti dei tedeschi. Ciò mi stupì in quanto in genere aveva espresso stima ed ammirazione nei confronti degli ex alleati; a seguito delle mie insistenze mi fu chiarito che la stima era riservata ai colleghi sommergibilisti e non a tutto il resto dell'apparato ! Poi mi citò un episodio di incontro ravvicinato,vissuto personalmente con i tedeschi, credo tra la fine del '41 e l'inizio del '42 quando il Mocenigo era rientrato in Mediterraneo e fu utilizzato per trasportare benzina ed altro tra l'Italia e la Libia. "A Bengasi era un inferno,c'era da carsi sotto con tutta quella benzina a bordo,in navigazione epeggio ancora in porto,fermi come anatre zoppe,si cercava di scaricare di corsa,ma era un casino fare uscire tutta quella roba dai portelli con quei bastardi arabi (manovalanza coscritta?) che non volevano fare niente; tutte le armi erano puntate al cielo,chi non aiutava a scaricare era di vedetta,appena si sentiva il ronzio di un aereo veniva di farsela sotto ed ogni tanto partiva qualche scarica di mitraglia per puro nervosismo! Al suono di una sirena d'allarme,poi rivelatosi fasullo,........un comune di Torre del Greco si è gettato in mare,risalito a bordo il comandante gli ha fatto un tale cazziatone che non si capiva se grondava acqua o lacrime! Finalmente scarichi,quando il comandante aveva già ordinato:molla ,arriva sul molo un motociclistabgridando ferma,ferma. Subito salta a bordo e consegna un foglio al comandante che diventa scuro in volto,poi vediamo giungere un bedford catturato con le bandierine italiane dipinte sui parafanghi scortato da una 1100 coloniale e da due motociclisti. Scende un ufficiale,fa aprire il telone del camion e scendono 7 (?) ufficiali inglesi prigionieri che dobbiamo trasferire a Napoli.Un marziale scambio di saluti e gli inglesi salgono disciplinatamente a bordo.Il Mocenigo salpa e la stazione radio di Roma a cui notifico la partenza manda un cifrato che ci ordina di andare a Suda per rifornimento. Nel corso della navigazione durata più a lungo del previsto a causa di un attacco aereo e conseguente attesa della notte,nasce un rapporto con i prigionieri in quanto sia il comandante che altri parlavano o parlacchiavano l'inglese; in breve perdono la loro tipica rigidità e flemma,vengono fuori le foto delle famiglie,si maledice la guerra e chi l'ha iniziata,si mangia insieme e si cedono le cuccette in quanto avevano dato la parola d'onore che non avrebbero interferito con le attività di bordo. Giunti a Suda il Mocenigo si affianca ad una grossa petroliera semiaffondata e,tramite una bettolina munita di pompe si succhia la preziosa nafta,ma nel corso dell'operazione vediamo giungere un grosso motoscafo con bandiera tedesca che si appoggia alla nostra fiancata ;sale a bordo un maggiore che ingiunge al comandante di consegnarli i prigionieri,questi rifiuta recisamente dicendo che ha altri ordini. Il maggiore si irrigidisce ed abbaia qualcosa,i tedeschi puntano i mitra,la nostra antiaera punta su di loro,scattano gli otturatori,tensione alle stelle.......il maggiore sbraita qualcosa e riguadagna il motoscafo. Tutte le armi sono puntate e nessuno sa che fare finchè dopo pochi minuti giunge una schnellboot (o qualcosa di simile) con a bordo un ufficiale superiore italiano che ordina al nostro comandante di consegnare gli inglesi. Quando costoro compresero che dovevamo consegnarli ai tedeschi ci furono scene terribili,un tenente si era aggrappato con tanta forza ad un manettino che ci vollero tre uomini per staccarlo,gridavano che erano stati fatti prigionieri dagli italiani e non dai tedeschi. Da sotto poi,udimmo distinatamente il suono di un ceffone e di percosse accompagnate da urla in tedesco. Nulla ci fu dato di sapere circa la sorte di quei militari,uno dei quali di origine ebrea,con i quali avevamo quasi fraternizzato,ma certo il loro terrore di finire in mani tedesche era giustificato". Quanto così narrato chiarì il motivo della reazione di mio padre.
  3. capo napoli

    Ricordi

    Grazie per la precisazione,tuttavia ritengo che nella storiografia ufficiale ci siano moltissimi vuoti da colmare.I miei ricordi su quanto riferito sono quelli di un bimbo di 4/6 anni come pure quelli che riferirò in seguito sono sempre quelli di un bambino che ,purtroppo, a causa dei molteplici e pressanti impegni di lavoro,nonchè perchè preso da altri interessi,non ha mai avuto modo di approfondire con il padre.Oggi appunto mi restano ricordi molto vividi di questi pochi episodi ascoltati all'epoca ed una manciata di fotografie. Sono comunque certo del mancato siluramento in quanto è stato oggetto di altra discussione con un altro comune imbarcato sul Mocenigo,nonchè di due cannoneggiamenti in Atlantico e di almeno due attacchi ad opera di sunderland.Per poter inquadrare questi episodi avevo chiesto all' USSM copia del giornale di bordo,ma non ho mai ricevuto risposta.Cordiali saluti
  4. capo napoli

    Ricordi

    Buongiorno a tutti, innanzi tutto mi presento:sono anch'io un pò uomo di mare,primo come ex diportista e poi come ex comandante di una motovedetta in servizio attivo per soli 3 anni;il mio nome è Oliviero e sono figlio del capo RT Umberto Giuca,pluridecorato,imbarcato su più sommerigibili,ma dall'inizio alla data dell'affondamento sul Lazzaro Mocenigo e poi sullo Jalea. Per rendere onore alla memoria di mio padre ed a quella di tanti eroi misconosciuti e dimenticati da una Patria e da uno Stato servito sia sotto la monarchia che la repubblica,desidero dar voce su questo forum ai miei pochi ricordi ed alla nostalgia di una figura paterna umile,silenziosa eppure forte. Vorrei che questi uomini non venissero mai dimenticati e che il loro esempio di sacrificio e dedizione fossero ancora d'esempio per gli uomini che oggi guardano alla stessa bandiera. Mio padre,purtroppo,aveva l'abitudine di parlare poco ed oltretutto era affetto da un'incredibile modestia che lo induceva a parlare ancor meno degli eventi che lo avevano visto protagonista nel corso della guerra. Psicologicamente,ritengo che molto abbia influito il trattamento riservato al personale imbarcato nel dopoguerra nonchè il mancato riconoscimento di un'invalidità contratta in combattimento. E' un fatto vergognoso,capitato anche ad altri,su cui intendo ritornare in seguito. Dei primi anni dell'infanzia serbo il ricordo di un uomo con la divisa blu ed il berretto bianco che raramente tornava a casa per brevi periodi;infatti era costretto a continue nuove destinazioni-dalla stazione rt del Ministero Marina al semaforo di Civitavecchia,a Taranto,alla Maddalena,a Cagliari ed altri siti di cui non ho memoria.La stanchezza derivante da questo andirivieni recante un "fumus persecutionis",la lontananza dalla famiglia,ed altri fattori tra cui la più che improbabile designazione per un agognato nuovo imbarco,lo indussero ad optare pe un impiego nell'amministrazione civile dello stato. Tuttavia l'occasionale visita a casa nostra di qualche ex commilitone dava la stura ad ondate di amarezza che lo scrivente,pur bambino in tenerissima età,in qualche modo avvertiva nelle parole così come il risentimento nei confronti della politica e delle alte sfere della Marina. Solo ultimamente ho ricostruito il significato di alcuni discorsi precedentemente ermetici ed ho compreso che nella schiera di coloro che hanno sacrificato gli anni più belli della gioventù,se non la vita,ai livelli gererchici più bassi era ben chiaro il concetto (espresso solo col "mugugno") che sia l'arma subacquea che quella di superficie,ben poche possibilità di successo potevano avere in assenza di cooperazione aeronavale e di efficienti servizi di intelligence.Il resto era tutta propaganda per i fanatici e per coloro che si limitavano ad eseguire gli ordini senza porsi intimamente alcun quesito. Ricordo distintamente alcune frasi,che qui riporto in prima persona,intercorse tra mio padre ed un collega,tale Egidio Carignani da Lucca,recepite mentre giocavo su un tappeto ai loro piedi: "Eh sì,il radar lo avevamo anche noi,nel 1938 a La Spezia c'era una corvetta con una specie di scatolone sull'albero maestro ed un tre pipe che andava avanti e indietro secondo gli ordini della corvetta,a terra poi c'erano tre taurus con con antenne sul tetto,si parlava di armi segrete,poi non si è visto più nulla" ; "I tedeschi mandavano davanti a La Pallice sia i dragamine compreso l'antimagnetico che gli arerei ad attenderci,qui alle basi ci aspettavano col b...." E quando i suluri andavano per i c.. loro?" " Ore ed ore ad inseguire un convoglio e poi quando finalmente avevamo beccato un piroscafo attardato ed il comandante dava il fuori uno,fuori due,lo scoppio non arrivava mai ed avevo sentito il comandante al periscopio gridare:Diomadonna delfinano,ecco che vira,li hanno visti. Io alla radio lo sento trasmettere sss come un dannato e lo grido al comandante.Il vecio urla giù,giù,portalo a 60.Dall'idrofono comunico:eliche in avvicinamento ore 7,sono turbine!Appena in assetto,silenzio assoluto,anche la pompa ferma,sento quello che ovviamente è un caccia avvicinarsi veloce e,poi all'improvviso allontanarsi.Il comandante si era seduto sullo sgabello del locale radio ed io ero a terra,mi guardava fisso negli occhi cone se attraverso essi potesse vedere nella cuffia;resto all'ascolto per circa 30 minuti senza uduire più nulla.Il vecio ordina quota periscopica,poi fa il giro d'orizzonte e tira giù una fila di bestemmie che ci vuole un nuovo calendario! Poi va in cabina con il secondo e fa chiamare il capo silurista,la tendina non attenua le voci.Il capo silurista diceva:sono quelli imbarcati a(non rammento se Spezia o Napoli) ormai sono tre che fanno questa fine! Mi sentiranno grida il comandante,oh se mi sentiranno,li tiro giù dalle poltrone!" Nella medesima occasione parlarono anche di nafta inquinata,di riparazioni mal eseguite a Bordeaux,di una misione abortita proprio per questo motivo,con il commento finale "fottuti francesi" ! Quando e dove è avvenuto l'episodio del mancato siluramento? Forse nel corso della navigazione per il primo dispiegamento a Bordeaux? Forse durante una missione in atlantico meridionsle? Propenderei per la prima ipotesi trattandosi di siluri imbarcati in Italia. Tra i partecipanti qualcuno può dirmi qualcosa in merito? Se quanto descritto,perdonando la prosa,può essere di qualche interesse in seguito avrò il piacere di scrivere qualche altra pagina.Grazie per l'attenzione
  5. capo napoli

    Modello Storico

    OK.Per i ricordi che ovviamente sono di "seconda mano" posso parlare di un attacco con siluro e cannone a Philippeville,di un altro attacco a Suda,di un trasferimento di prigionieri inglesi,di caccia con bombe di profondità con più di 24 h di immersione,di un tentativo di speronamento,di un'importante avaria ad un motore termico,di rapida sotto attacco aereo,di cannoneggiamenti,del fortunoso viaggio dello Jalea verso Gibilterra,di un mancato speronamento "amico" nelle acque di Gibilterra. Ma dove? Quando? Per le foto del modellino del Mocenigo ed altri cimeli provvederò appena possibile. E' un brutto momento per questioni legate alla mia attività professionale ed il mio tempo libero si conta in minuti.Cordialmente
  6. capo napoli

    Modello Storico

    Buonasera,innanzi tutto grazie per le risposte,in realtà e chiedo venia per aver utilizzato ignorando del tutto che fosse fatto divieto di utilizzo del forum allo scopo di fare un annuncio. E' un delitto cercare di vendere un oggetto del genere,ma ho maturato la convinzione che un privato appassionato possa garantire una migliore custodia rispetto a musei che vengono continuamente rimaneggiati da curatori o pseudo tali in quanto ho già esperienze negative su reperti già ceduti. Ripeto,chiedo umilmente scusa per aver utilizzato questo forum per un uso non consentito.Ho intenzione di continuare a partecipare mettendo a disposizione i miei ricordi personali,le foto e gli oggetti di cui dispongo che,tuttavia per quqanto attiene i ricordi,non posso inquadrare nel tempo per assenza di dati.Una mia richiesta di copia del libro di bordo sia del Mocenigo che dello Jalea posta all'USMM è rimasta priva di risposta.Cordiali saluti a tutta Betasom
  7. capo napoli

    Modello Storico

    Buonasera,dispongo di un modello del sommergibile Mocenigo,un oggetto carico di storia realizzato da un sottufficiale motorista nelle soste a Betasom e regalato a mio padre.Tale modellino è stato ricavato da un pieno di alluminio con tante e tante ore di lavoro ed ha accompagnato mio padre come portafortuna per tutto il conflitto,seguendolo alla scuola sommergibili di Pola ed infine sullo Jalea da Malta ai laghi amari,dai laghi amari a Gibilterra sbarcando poi a Taranto. Nel corso di un bombardamento a seguito di caccia subito dal Mocenigo il modellino è caduto dallo scaffale su cui si trovava subendo la rottura del periscopio ed una piccola ammaccatura al coronamento della torretta. Mio padre non lo ha mai voluto riparare proprio in ricordo della brutta avventura.
  8. capo napoli

    Foto R-smg "mocenigo"

    Per intanto grazie,la foto con le mitragliere è stata scattata a Betasom,poi la persona in tuta scura con cui sta incrociando i pugni è al 99% mio padre.Tale foto è stata scattata nei baraccamenti decentrati a Bordeaux. Ho il programma dello scanner che mi sta creando molti problemi,appena potrò inserirò un pò di foto.Grazie ancora
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