Marpola

(febbraio/marzo 1942) - Rientro del R. Smg. a Betasom al termine di una missione nella zona delle Americhe nel corso della quale ha affondato 6 unità nemiche per complessive 32.000 tonn.

Non ho finito.... Ho ancora qualche bella immagine del "Tazzoli"

Betasom 1942 - Il Grande Ammiraglio Doenitz decora della Croce di Ferro il C.V. Polacchini, il C.C. Giudice; il C.C. De Giacomo, il C.C. Fecia di Cossato e il C.C. Olivieri.

Qualchecosa ho trovato..... Il com.te Fecia di Cossato in plancia durante la navigazione. Il C.V. Romolo Polacchini parla all'eqriupaggio del R. Smg. "Tazzoli" al rientro da una missione in Atlantico. Alle sue spalle il C.F. Caridi, Capo di Stato Maggiore di Betasom eil C.C. Fecia di Cossato, comandante del R. Smg. "Tazzoli". Anno 1942 - il C.C. Fecia di Cossato , comandante del R. Smg. "tazzoli" e il T.V. Gazzana Priaroggia, comandante in seconda del "Tazzoli", in coperta in occasione dell'incontro in Atlantico con altro sommergibile italiano.

Marcello si mette subito alla ricerca.... ....vediamo che cosa salta fuori ......

Ma dove le trovi?? Sei una miniera Antonio!! Complimenti!

Che bella foto Antonio! A proposito... sul retro di quella foto di cui mi hai chiesto non c'è scritto nulla...... Sorry.

Ce l'ho!!! L'ho trovato nella mia libreria. Nonostante i numerosi traslochi di un figlio di ufficiale di marina è saltato fuori! Edizione 1968. Caspita che bella flotta che avevamo.....!!!

Che immagini fantastiche Danilo!!! Grazie!!!

Ricordo benissimo l'amm. Vivaldi e l'amm. Pedemonti .... come figlio del com.te in seconda del Collegio gironzoloavo indisturbato un pò dappertutto ed ero un pò la mascotte del Morosini. Che sensazione che mi ha fatto ritornare in quel luogo dopo 51 ANNI.... e poi vedere il nome di mio padre per primo in questo elenco.... Ma soprattutto che emozione rivedere il "mio" alloggio e la Sezione Velica dove ho imparato ad andare in barca a vela!!

E non mi dici niente Marco???!!! Organizziamo una trasferta a Ravenna appena possibile!!

Bellissime immagini Sono stato anch'io a visitare quell'unità qualche anno fa e mi sembrava meno arrugginita..... Ho visto tante "navi-museo" negli Stati Uniti. Noi italiani invece.......

A casa sua a Venezia, nel'alloggio di fianco all'Arsenale. E si la Marina era ed è una piccola grande casa per tutti noi figli di ufficiali. Ci conoscevamo un pò tutti e siamo rimasti molto legati, nonostante i nostri genitori ufficiali di marina non ci siano più e l'ambiente sia molto cambiato.

Conoscevo bene l'ammiraglio Longanesi e lo frequentavo assieme ai miei genitori. Sono stato a casa sua quando era il comandante di Marina Venezia.Una gran bella persona! Ero anche amico di suo figlio che, pensa un pò, è stato anche compagno di scuola di quella che sarebbe diventata mia moglie e che allora io non conoscevo....

Che vuoi che ti dica Marco.... ogni volta che metto le mani tra le vecchie carte del nonno salta fuori qualcosa di nuovo e di inedito. Questo documento era rimasto in una cartella a casa di miop padre, assieme a tanti altri ed è saltato fuori solo adesso. E' un gran peccato che quando i tedeschi hanno fatto razzia nella sua villa a Livorno nel '43 abbiano portato via oltre al denaro e ai gioielli anche le fotografie e molti documenti originali che sarebbero stati interessantissimi..... purtroppo c'era la guerra e una situazione complicatissimo intorno all'8 settembre. Magari quando verrai qui a trovarmi scoprirai altri documenti interessanti.... chissà?!

eh eh eh lo sapevo che ti avrebbe colpito Antonio!! Ho trovato molte altre chicche tra le carte del nonno..... pian piano posterò qualcos'altro..... Cmq ti aspetto sempre qui da me in visita ufficiale.

Affascinante!! Non sono mai stato in quel museo.... bisogna proprio che organizzi una visita, magari accompagnato da Totiano.... !!!

In questo appunto dell’agosto 1962 l’ammiraglio Longanesi Cattani relaziona all’ammiraglio Polacchini i motivi tecnici che limitarono le possibilità di azione dei sommergibili italiani di stanza a Bordeaux contro i convogli nemici. Sostanzialmente l’inferiorità dei nostri sommergibili rispetto agli U-Boot tedeschi fu dovuta alla bassa velocità in superficie (appena 13 knt rispetto ai 18 knt dei battelli tedeschi) e ai tempi d’immersione e di esaurimento piuttosto lunghi, oltre che ad altre cause minori elencate da Longanesi. Anche se questi fatti sono ben noti, trovo interessanti queste brevi note scritte dal glorioso comandante del “Da Vinci”.

Trovo interessante questo carteggio dell’ottobre 1957, intervenuto tra l’ammiraglio Romolo Polacchini, comandante di Betasom nel 1941-42, e l’ammiraglio Giuseppe Fioravanzo, allora direttore dell’Ufficio Storico della Marina Militare. Su richiesta dell’Ufficio Storico M.M. mio nonno inviò a Roma una serie di pubblicazioni in suo possesso che documentavano le operazioni svolte in Atlantico dai sommergibili italiani al suo comando. Tra l’altro Polacchini inviò la raccolta completa della rivista “Vedetta Atlantica” che alla fine della guerra gli fu mandata dal capitano di lungo corso Caregaro Negrin che fu uno dei redattori del giornaletto della Base. Dalla lettura della lettera di risposta di mio nonno Romolo alla richiesta dell’Ufficio Storico M.M. si apprendono dei particolari a mio avviso interessanti (e forse non noti) sulla storia e i contenuti di “Vedetta Atlantica”.

Questa è la minuta della relazione dell’ammiraglio Pietro Barone, comandante della R. Marina in Sicilia e della piazzaforte di Messina, per la concessione della Medaglia d'argento al Valor Militare al contrammiraglio Romolo Polacchini, comandante di Marina Palermo nel 1943. Il decreto e la motivazione per la concessione della medaglia.

Ho letto il tuo post su archeologidellaria.org ..... sarebbe interessante riuscire ad identificare l'aereo. Io purtroppo non ho altre notizie. Ci sono solo le "chiacchiere di paese" della gente del posto. In marzo dovrei vedere di persona lo "scopritore" alla fiera europea della subacquea a Bologna e cercherò di avere maggiori informazioni. Sicuro che mi interessa il Thunderbolt!! Sono un apassionato "relittaro" e ciò che non posso vedere di persona (ahimè) cerco perlomeno di osservarlo in fotografia e di leggerlo.... Ciao Marcello

ah ah ah il naso dei Polacchini è inconfondibile!! Una specie di marchio di fabbrica......

Complimenti per queste bellissime e preziose immagini! Da subacqueo appassionato di relitti mi ha sempre affascinato la storia di questo sommergibile che giace al largo delle coste di Capo Spartivento, testimone muto dell’antica tragedia. Purtroppo il relitto si trova a 120 metri di profondità, una quota ben al di là delle mie capacità operative… L’esplorazione di questo relitto è un’esperienza davvero impegnativa, riservata ai pochi subacquei tecnici sufficientemente preparati ed esperti. Io debbo accontentarmi di guardare fotografie e filmati, rammaricandomi soltanto di non essere più giovane per potermi avventurare laggiù.