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ammiraglia88

Guardiamarina - S*
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Tutti i contenuti di ammiraglia88

  1. Ho raccolto, come avevo già fatto con il Vespucci, i liks di alcuni interessanti filmati della Marina Militare (sono iscritta alla newsletter, mi pare si chiami così). Ne ho selezionati alcuni che ritengo meritevoli di essere visti. Riguardano sia navi, sia varie notizie. Nell'ultimo c'è un bel sommergibile, tutto per voi Buona visione! FILMATI MARINA MILITARE Nave Maestrale incontra nave Palinuro Fregata Carabiniere per l’Australia intervista all’amm. Girardelli su partenza fregata Carabiniere in Australia cucina di nave Cavour castello Aragonese di Taranto speciale cerimonia cambio al vertice Marina varo troncone di prua di nave Vulcano riconsegna della bandiera di combattimento di 8 Unità Navali ultimo omaggio a 8 navi radiate passaggio ponte girevole di Taranto di nave Carabiniere e Romeo Romei
  2. Ecco un secondo gruppo più recente: FILMATI DELLA MARINA MILITARE RELATIVI A NAVE VESPUCCI O ACCADEMIA Accademia – Corso Adamastor meccanico di bordo di nave Vespucci nave Vespucci a Montreal cartoline da nave Vespucci – Civitavecchia intervista a due da nave Vespucci nave Vespucci – arrivo ad Hamilton nave Vespucci ad Halifax cartoline da nave Vespucci – Hamilton cartoline di nave Vespucci – Halifax nave Vespucci dirige a Quebec City (intervista al Capo Stato Maggiore amm. Girardelli) nave Vespucci lascia Quebec City e il Canada (intervista al comandante C.V. Patruno) cartoline da nave Vespucci – Quebec City nave Vespucci a Boston cartoline da nave Vespucci – Boston nave Vespucci salpa da New York e fa rotta verso il continente europeo
  3. ammiraglia88

    Raduno Romei I Rapporti Da Genova

    Mi ero persa questa importante notizia ... Inimitabile! Nastrino più che meritato! Congratulazioni!
  4. Vi propongo il breve racconto, che ho fatto recentemente, riguardo alle due giornate trascorse a La Spezia in occasione del patrono San Giuseppe e … vi lascio leggere e scoprire lo spettacolo che ho visto! A LA SPEZIA PER DUE GIORNATE MARITTIME: MUSEO NAVALE E NAVI IN ARSENALE Nel fine settimana del 19 marzo io e alcuni amici ci siamo organizzati per fare una gita a La Spezia. Sapevamo che la sera del sabato si svolgeva la notte bianca e il Museo Navale chiudeva tardi, mentre la domenica l'Arsenale veniva aperto al pubblico. Chi per un motivo, chi per l’altro, eravamo decisi: valeva la pena trascorrere due giorni in questa città. Eravamo in 26, un bel gruppetto! Io ero la sostenitrice del "settore navale" (avevate dubbi?) e non vedevo l'ora di respirare l'aria di questa storica base navale e di visitare, se possibile, tutte le navi aperte al pubblico. Pensa che erano addirittura tre: la fregata multiruolo (Fremm) Carlo Bergamini, la nave oceanografica Galatea e quella trasporto fari Palmaria. Sapevo inoltre della presenza del Vespucci e speravo di poterlo salutare almeno dal molo! Gli amici invece erano curiosi di vedere da vicino questo veliero che mi ha affascinato fin da bambina e, vista l’eccezionalità dell’apertura dell’Arsenale, non disdegnavano di accompagnarmi e di “dare un’occhiata” alla nostra Marina. La sera di sabato, nonostante un po' di stanchezza per il viaggio, dopo cena una parte del gruppetto ha pensato bene di seguirmi per andare a vedere il rinomato museo navale. Lo stesso mi era stato consigliato da un’amica, Marica, che è appassionata di argomenti marinareschi. Con lei mi sono anche incontrata proprio il sabato, cogliendo l’occasione della gita per fare due chiacchiere, e così … ora conosco qualcosa di più del mondo navale! Siamo rimasti tutti colpiti dalla ricca ed interessante mostra di cimeli e pezzi di questo museo. Io ho apprezzato molto anche l'esposizione di uno dei pennoni del Vespucci. E’ stato emozionante vederlo da vicino e poter "toccare con mano” quel pezzo della nave. Lì i marinai faticano, si fanno i calli, percorrono quel marciapiede per effettuare le manovre alle immense vele! Lo spazio espositivo è esteso, ben strutturato e ricco di “ricordi” e di storia. Qualcuno di noi ha cercato il “suo” fucile (usato “sotto naja”) tra quelli, tanti, che erano in bella mostra. Peccato non aver potuto partecipare all’incontro dedicato alla storica “Enigma”, ma era tardi per noi e l’affaticamento di quella giornata si faceva sentire. E’ proprio un bel museo! Consiglio la visita a tutti (grandi e piccoli)! Complimenti a chi lo gestisce, sia da parte mia (appassionata), sia dagli altri amici che non lo erano ... ancora! Il giorno successivo quasi tutti ci siamo diretti all'Arsenale. Avevo consigliato di partire prima dell'orario di apertura in modo da essere tra i primi; ce l'abbiamo fatta! Potrei dire … la prima ad entrare e l’ultima ad uscire! In realtà all’entrata avevo davanti già una decina di persone, ma posso considerarmi di certo tra i primissimi! L’ultima ad uscire invece … è stato proprio così! Una volta aperto il cancello, ci siamo incamminati lungo uno degli immensi viali, quello che conduce agli scali. Sembrava di non arrivare più! Alla fine, svoltando la curva, si è presentato un panorama fantastico! Quante navi c’erano ormeggiate e di quante tipologie diverse! Che sorpresa e che incredibile esposizione! Uno spettacolo vero e proprio! Una visione unica! La sorpresa è stata ulteriormente gradita perché la rassegna delle navi, che avevo predisposto sulla carta per gli amici, ora si concretizzava lì davanti a noi! Avevo preparato, infatti, un po' di materiale informativo da leggere durante il viaggio in pullman il giorno precedente. Avevo realizzato anche un elenco sintetico delle tipologie di navi della nostra Marina Militare. E’ utile che si conoscano le navi che “abbiamo”, con le rispettive funzionalità e finalità: molti non ci pensano ma, anche se si chiama “Militare” ed ha “navi grigie” (più o meno armate), la nostra Marina effettua anche tante missioni umanitarie e di pace o svolge compiti di supporto al mondo della navigazione (ad esempio con le navi oceanografiche). Non ho annotato tutte le Unità, presenti quel giorno in Arsenale, però all’ormeggio c’erano: ELETTRA, nave supporto polivalente (Classe Elettra) – VESUVIO, rifornitrice di squadra (Classe Stromboli) – SCIROCCO e LIBECCIO, due fregate (Classe Maestrale) – BERSAGLIERE, pattugliatore di squadra (Classe Soldato) – ARETUSA, idrografica costiera (Classe Ninfe) – GORGONA, trasporto costiere (Classe Gorgona) – ALPINO, fregata multiruolo (Classe Alpino); oltre alle tre visitabili che ho citato prima! Il Vespucci era lontano e la sua visione purtroppo era coperta in gran parte dall’Alpino. E’ stato splendido vedere Scirocco e Libeccio, le fregate di precedente generazione che purtroppo gradatamente verranno sostituite. Navi particolari, esteticamente “belle navi”! Il pensiero è andato subito al Maestrale, il “fratello” che è stato posto in disarmo recentemente, di cui ho bei ricordi e al quale ho dedicato una pagina del mio sito web amatoriale. Mi intrigava la nuova fregata multiruolo, Fremm, sia per la modernità, sia per raffrontarla con il Maestrale. Esternamente, vista in foto, si profila come una nave creata con l’arte dell’origami! E’ così spigolosa, così squadrata, così fredda e tutta grigia; non è nemmeno paragonabile alla Classe Maestrale. Quella sua linea così rigida ha motivo di esserla, ma visti da fuori un Maestrale o un Bergamini … non c’è confronto! Non vedevo perciò l’ora di raggiungere il Bergamini per mettermi in fila e addentrarmi nel cuore della giovane nave. Che emozione trovarsi a bordo di quella immensa nave! Si è presentata subito nella sua grandezza, con quello spazio dove è ricoverato il gommone lì al nostro fianco! In seguito siamo stati accompagnati su (e giù) i suoi ponti (all’interno), attraverso quelle “scalette da marinaio”, percorrendo alcuni degli angusti corridoi. Un giro in sala controllo, per poi passare alla plancia comando, dove era distesa aperta anche l’immancabile e sempre affascinante carta nautica! Devo ricredermi, visto all'interno e con le sue particolarità è una vera bellezza! Mi ha colpito anche l'hangar ... immenso! Molto ampio era anche il ponte di volo con il motto in bella vista: “Con forza e fedeltà”. Appena scesi da questo gioiello ci siamo incamminati alla scoperta di un’altra nave visitabile. Ci siamo messi in fila per nave Galatea. Un’altra bella Unità, di dimensioni inferiori, che svolge una missione diversa e che, con le sue molteplici rilevazioni e strumentazioni, è molto utile anche in ambito civile. L’addetto ci ha riferito delle varie funzionalità, dandoci diverse interessanti informazioni. Due navi diverse, due intriganti navi, presentate da personale preparato, che è stato paziente e molto cortese con tutti noi. Ancora una volta, come avevo già scritto tempo fa, ho constatato “la cortesia dell’equipaggio”. Prima della partenza da casa avevo sperato di poter salire su più navi, non lo nascondo!, però non pensavo che sarei riuscita a visitarne due in una mattinata e nemmeno che gli amici mi avrebbero seguito in questa mia "costruttiva follia!" In conclusione … navi stupende; personale gentilissimo e disponibile; visite molto interessanti; due belle giornate. In una parola: fantastico! Mi è sembrato di essere in un altro mondo ... ho dimenticato tutto e tutti (anche che era la festa del papà ed ho telefonato a casa solo nel tardo pomeriggio! ). Mi sono proprio staccata dalla vita "normale" e per diverse ore sono stata immersa nel magnifico mondo navale! Ora restano ricordi ed emozioni … da scribacchiare, in parte su questo foglio e nel mio sito!
  5. Vi segnalo un articolo con video e foto della nuova splendida sala polene inaugurata al museo navale di La Spezia: https://www.gazzettadellaspezia.it/politica/item/71855 Oggi mi è stato inoltrato anche questo articolo (non so la fonte e quindi non posso citarla): Mercoledì 24 maggio 2017 è stata inaugurata la nuova “Sala Polene” del Museo Tecnico Navale di La Spezia, ultimo tassello della valorizzazione del museo prevista dal progetto approvato nel 2014 dalla Marina Militare e dalla Soprintendenza regionale. Madrina della cerimonia è stata la Sig.ra Alessia Cozzi, moglie del Dott. Massimo Perotti amministratore delegato dei Cantieri Sanlorenzo, la quale, dopo i saluti degli attori che hanno reso possibile l’allestimento della sala, ha dato il via alle visite attraverso il simbolico taglio del nastro. Il Comandante Marittimo Nord, Ammiraglio di Divisione Giorgio Lazio, ha ringraziato i numerosi intervenuti, tra i quali le massime autorità civili e militari della regione, sottolineando l’importanza di “fare squadra” al fine di conseguire traguardi di tale rilevanza. L’allestimento, realizzato al termine dei lavori di ristrutturazione del museo, finanziati dalla Soprintendenza regionale, è stato possibile grazie alla sponsorizzazione della Società Sanlorenzo S.p.a di Ameglia (SP), attraverso l’istituto ART BONUS. Come sottolineato dal direttore del museo, Capitano di Vascello Silvano Benedetti, alcune polene del Museo Navale hanno partecipato all’Impresa dei Mille, alla guerra di Crimea e alla Battaglia di Lissa, svolgendo quindi un ruolo di primissimo piano nel Risorgimento italiano. Ciascuna ha una propria storia da raccontare che è parte integrante della storia del nostro Paese. Le 28 polene lignee sono posizionate su travi curve in legno che rappresentano il dritto di prora delle navi a vela, in modo che esse siano incombenti sul visitatore, così come lo erano nella realtà. Il pavimento in listoni di legno e le catene che reggono le travi richiamano l’ambiente velico; l’illuminazione dedicata crea un’atmosfera evocativa di una marineria passata, oggi mantenuta in vita dalle navi scuola della Marina Militare, Amerigo Vespucci e Palinuro.
  6. Buon giorno a tutti ... ci sono ancora sono sempre un po' troppo indaffarata, ma anche se sono assente, non vi ho dimenticati! E' proprio solo questione di tempo a disposizione (e "fusione" alla sera dopo una giornata di lavoro d'ufficio); poco tempo e che vola! Ho predisposto (per me ... sono sempre ancora affascinata da quel veliero) un elenco con i vari links a filmati, segnalati e/o pubblicati dalla nostra Marina su Youtube negli ultimi mesi, inerenti la nave scuola Amerigo Vespucci. Penso che potrebbero interessare anche a voi, quindi li riporto qui sotto. Troverete un breve titolo identificativo del contenuto. Buona visione! LINKS A FILMATI E NOTIZIE DELLA NAVE SCUOLA AMERIGO VESPUCCI Linea Blu - Civitavecchia Linea Blu – La Spezia Linea Blu – Sines (Portogallo) Linea Blu – Funchal (Portogallo) Linea Blu – navigazione in Oceano M.M. riparte da Funchal M.M. sosta Sines M.M. Stretto Gibilterra M.M. presentazione Campagna Navale M.M. nave Vespucci vista da vicino M.M. Accademia Navale M.M. il libro manovra alle vele l’apertura delle vele ammaina bandiera solenne i nodi del nocchiere mestieri a bordo – Vespucci – cuoco mestieri a bordo – Vespucci – nocchiere mestieri a bordo – Vespucci – segnalatore mestieri a bordo – Vespucci – il nostromo mestieri a bordo – Vespucci – elettricista La vita a bordo Amerigo Vespucci a Livorno (2016) sosta a Napoli (2016) sosta a Trieste (2016) sosta a La Spezia (2016) sosta a Genova (2016) sosta a Venezia (2016) salpa da La Spezia (2016) incontro con nave Cavour consegna fiaccola Olimpica 1960 – filmato storico Rai Community intervista al direttore di Rtv di San Marino
  7. ammiraglia88

    Il Vespucci Secondo Claudus

    Che bello! :wub: Grazie!
  8. 1. Caccia a ottobre rosso 2. Operazione sottoveste Il primo l'avrò visto una trentina di volte ... quella musica inconfodibile e quell'inimitabile, grande, bellissimo Sean Connery! Il secondo ... troppo divertente e con quel fantastico, giovane, Tony Curtis. Che poi, se dovessi scegliere tra Sean Connery giovane (tipo ai tempi di 007) o da "maturo", sarebbe proprio difficile scegliere! Scusate ma ... rientro pur sempre, prima di tutto, nella categoria DONNE a cui ci potete aggiungere letteralmente innamorata del Vespucci, quindi con meno attenzione verso i sommergibili Non ho resistito, ma ora cerco di tornare "ammiraglia88" seria e coscienziosa Quei film non li conosco tutti ed ho dei minimi ricordi di quelli che ho visto, però ... metterei comunque al primo posto "il caccia" per le belle scene, la storia, le riprese interne (forse esagerate quando c'è l'inseguimento dove "non deve toccare perchè è tutto sensibile", ma non so se sia solo opera del regista o se corrisponda a verità), perciò, per me: 1. Caccia a ottobre rosso 2. U571 3. k19 4. Operazione sottoveste (come film "allegro")
  9. Calendario e bollino arrivati oggi. Grazie! Sbirciato, proprio al volo ... che particolare come sono disposti i giorni ... bella idea!
  10. Cari esperti e competenti Comandanti di Betasom, so che voi siete appassionati più di battelli che di velieri, ma penso che tra voi modellisti ci sia qualcuno che può aiutare una persona che mi ha scritto in questi giorni. Ovviamente gli ho già segnalato questo forum e gli dirò che può seguire le risposte che darete. Ho già fatto anche una ricerca e non ho trovato alcuna discussione in merito. Mi rivolgo a voi perché io non costruisco modelli navali, anche se li guardo sempre con molto rispetto per tutto il lavoro che richiedono. Non so pertanto aiutarlo ed ho pensato che interpellandovi … per Betasom è anche un po’ di pubblicità, giusto? E poi, per me, c’è sempre qualcosa da imparare! Complimenti a tutti i modellisti, che si dedicano a questo lavoro di precisione e che richiede molta attenzione. Vi copio parte della e-mail del sig. Massimo: “ (…) a 5 anni dalla morte di mio papà mi trovo a prendere in carico un suo nave modello che stava costruendo e che purtroppo ha lasciato inconcluso, un ricordo caro di mio papà che mio fratello voleva buttare!!! Siccome non ho ne istruzioni ne niente volevo trovare informazioni per poterlo concludere io. La prima cosa che vorrei sapere è che modello di nave è? Qual'è il suo nome e di che periodo è? Già con queste informazioni spero di poter trovare i disegni costruttivi, oppure dimmi tu se riesci a darmi una mano per trovare il materiale che mi aiuti a concluderla. (…)” Mi ha poi scritto una nuova e-mail: “ (…) Guardando tantissimi modelli in internet ho scoperto che questa è una Endeavour della Corel. Pubblica tutto quello che vuoi: se ci fosse qualcuno che mi potesse passare i disegni costruttivi sarei veramente al settimo cielo! Ti chiedo anche un consiglio: se dovessi avere bisogno di materiale in quale negozio online mi posso rifornire? Ripeto, di questo tipo di modellismo non sono esperto e solo ora mi sto avvicinando con curiosità e... con rispetto! (…)” Mi ha inviato alcune foto che vi propongo e che possono essere utili. Io invece ho recuperato alcune notizie da internet (sapete che i velieri mi attirano!). Notizie da Wikipedia. HMS Endeavour Tipo brigantino a palo a tre alberi Proprietà Royal Navy Cantiere Fishburn, Whitby Varo giugno 1764 Entrata in servizio 28 marzo 1768 come Earl of Pembroke Dislocamento 36871/94 Lunghezza 32 m Larghezza 8,92 m Altezza 5,8 m Propulsione a vela, full rigged ship, 2 777 m² di vele Velocità 8 nodi (15 km/h) Equipaggio 85-94 Armamento 10 cannoni da 4 libbre - 12 cannoni girevoli La HMS Endeavour, nota anche come HM Bark Endeavour, era una nave oceanografica britannica della Royal Navy che il tenente James Cook comandò tra il 1769 e il 1771 durante il suo primo viaggio di esplorazione in Australia e Nuova Zelanda. Fu varata nel 1764 come carboniera Earl of Pembroke, e la Marina la acquistò nel 1768 per una missione scientifica nell'Oceano Pacifico e per esplorare i mari del Sud a caccia delle prove dell'esistenza dell'ipotetico continente Terra Australis incognita. La Marina la trasformò in un brigantino a palo, la rinominò e la rimise in servizio come His Majesty's Bark the Endeavour. Con a bordo diversi scienziati salpò quindi da Plymouth nell'agosto del 1768, doppiò Capo Horn e raggiunse Tahiti in tempo per osservare il transito di Venere davanti al sole. Dispiegò quindi le vele verso quella parte dei mari del Sud ancora in gran parte inesplorata, fermandosi presso le isole del Pacifico di Huahine, Bora Bora e Raiatea che Cook rivendicò per la Gran Bretagna. Nel settembre del 1769 ancorò al largo della Nuova Zelanda: era la prima nave europea a raggiungere le isole dopo la Heemskerck di Abel Tasman 127 anni prima. (…) il 26 dicembre, doppiò il Capo di Buona Speranza il 13 marzo 1771 e raggiunse il porto inglese di Dover il 12 luglio. Era stata in mare per quasi tre anni. In gran parte dimenticata dopo il suo epico viaggio, l'Endeavour trascorse i tre anni successivi alla spedizione presso i depositi della Marina alle Isole Falkland. Rinominata e venduta a privati nel 1775, tornò brevemente in servizio navale e fu adibita a trasporto truppe durante la guerra di indipendenza americana. Nel 1778 fu autoaffondata durante l'assedio della Baia di Narragansett. Il suo relitto non fu mai localizzato con precisione, ma alcuni resti, tra cui sei dei suoi cannoni e un'ancora, sono oggi in mostra in diversi musei del mare sparsi per il mondo.
  11. ammiraglia88

    La Nave Va!

    Sapete che mi piace rilassarmi su una bella nave da crociera (in ferie ovviamente!). Le ultime (ed uniche) mie ferie sono state su Costa Deliziosa ... proprio deliziosa! In un momento di ispirazione, mentre salpavamo da Mikonos, è "nato" questo breve scritto: LA NAVE VA! “Pooooo” “Pooooo” “Pooooooo” Tre colpi della possente sirena: la nave sta per salpare! “Con te partirò, su navi per mari …” Andrea Bocelli risuona in tutti i ponti! “Toot” risponde il rimorchiatore: il suo discreto saluto ai naviganti, accompagnati all’uscita del porto. A poppa resta Mikonos soleggiata e ventosa; creste di schiuma bianca sulle onde si rincorrono e un arcobaleno succede l’altro sugli alti spruzzi. Le minute e intricate bianche case si allontanano sempre di più e … la nave va! a bordo di Costa Deliziosa – settembre 2016
  12. ammiraglia88

    Felice E Sereno Anno Nuovo 2017

    BUON ANNO A TUTTI! Un grande grazie a chi è ai "posti di comando" e ai "posti di manovra" dell'associazione. E' da un po' che non mi vedete all'orizzonte, ma ci sono! Sono "solo" un po' impegnata e quindi riesco a dare un'occhiata ogni tanto, magari al volo e quindi senza "identificarmi" ... una sbirciata all'interessantissimo forum la do. Non sono finita su un'isola deserta dopo l'ultima crociera (sempre di piacere, in ferie) ... che era nel nostro bel Mediterraneo! A presto rileggervi! Continuate su questa rotta.
  13. Dopo il modulo e la prontissima risposta con l'ok ... oggi ho fatto il bonifico! Buon lavoro a Marco e a tutto il gruppo che anche per il 2017 si faranno in quattro per noi e per mantenere viva la memoria di quanti ci hanno preceduto. :smiley19:
  14. Mi scuso per la mia assenza dal forum, ma anche se non mi sentite sappiate che vi penso spesso! Gli impegni sono tanti, il tempo poco … ma ogni tanto vengo a curiosare (anche se non mi faccio vedere). Un amico mi segnala l'inaugurazione di una interessante mostra. Questo è l'avviso: ACQUE DI BATTAGLIA Venerdì 9 Settembre, ore 17.00 Sala conferenze Ordine Ingegneri Treviso Prato della Fiera, 23 - CERIMONIA DI INAUGURAZIONE – Mostra fotografica Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua Onlus e Marco Polo System, in collaborazione con l'Ordine degli Ingegneri di Treviso, portano nel capoluogo della Marca la mostra fotografica itinerante "Acque di Battaglia Vie d'acqua navigabili, fiumi e lagune durante la Grande Guerra", realizzata nell’ambito delle iniziative dedicate al centenario della Grande Guerra, per far conoscere le vie d’acqua navigabili del territorio trevigiano sotto una luce nuova e accattivante. La mostra giunge alla sua quarta tappa presso il Prato della Fiera di Treviso, nelle vicinanze dello storico porto fluviale di Makallè. Sarà esposta dal 9 al 21 settembre presso la Sala conferenze dell'Ordine degli Ingegneri, da Lunedì a Venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 18.00 e il Sabato dalle 9.00 alle 13.00. Successivamente dal 23 settembre all'8 ottobre l'esposizione sarà fruibile presso la Biblioteca comunale di Treviso, Via Giacomelli n. 10, dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 20.00 e il Sabato dalle 9.00 alle 13.00. Si tratta di un'esposizione unica che mira ad attirare anche i più giovani alla conoscenza ravvicinata della Grande Guerra, rievocando eventi storici poco noti e generando un forte impatto emotivo nel pubblico fruitore. Le immagini, per lo più inedite e provenienti dagli archivi dell'Istituto di Storia e Cultura dell'Arma del Genio di Roma (ISCAG), sono altamente suggestive per il tema prescelto. Raccontano l'imponente organizzazione logistica messa in campo dal Regio Esercito Italiano durante la prima guerra mondiale per supportare e decongestionare i trasporti su strada e su ferrovia da e per il fronte: un milione e 500.000 tonnellate di merci, 1.700 chilometri di reti navigabili che andavano da Milano a Grado, più di 1.500 imbarcazioni e oltre 5.000 uomini del 4 reggimento Genio Lagunari. E Treviso era un importante snodo di questo sistema perché dal porto di S. Ambrogio di Fiera partivano le ambulanze fluviali della Croce Rossa Italiana per il primo soccorso ai feriti giunti dal fronte di guerra, che poi venivano trasportati sul Po verso altri ospedali più sicuri.
  15. Vi copio quanto ha scritto un amico, il C.F. Giorgio Martini, in merito ad una cerimonia commemorativa che si svolge tutti gli anni qui in Trentino, a Quaere – Levico Terme. Merita perché ha riepilogato la vicenda con qualche notizia interessante! E' una delle rare cerimonie marinaresche che si celebrano in ambito alpino, per ricordare dei soldati della Marina Militare Italiana, morti durante una esercitazione a fuoco. Ben 62 anni orsono da quel tragico venerdì 23 luglio 1954, durante un’esercitazione di tiro con mortaio, dove 5 marinai del Battaglione “San Marco” perirono per lo scoppio accidentale dell’arma da fuoco, nei boschi circostanti la piccola frazione di Levico Terme. Zona in quegli anni utilizzata come area addestrativa per tiri militari. Per ricordare quel tragico evento, dal 1972, il gruppo ”Tullio Moschen” dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia presieduta da Enzo Polignano, promuove una celebrazione religiosa al cospetto del monumento eretto nel luogo dell’incidente. Alla presenza di tutti i gruppi marinai del Trentino, inquadrati dal Capitano di Fregata Giorgio Martini, assieme ai marinai in congedo di Bolzano, Rovereto, al «Gruppo Nazionale Leone San Marco» del Veneto ed Emilia-Romagna, ai «Veterani Battaglione San Marco», alla rappresentanza dell' Associazione Nazionale SDI Marina, oltre agli alpini, fanti, carabinieri e vigili del fuoco volontari della Valsugana. Per la Marina Militare presente una delegazione del Circolo sottufficiali della caserma-distaccamento “Giovanni Agnes” di Levico Terme (…) Dopo la deposizione della corona d’alloro benedetta da don Luigi Roat e la preghiera del marinaio, ricordate le cinque vittime di quella tragica esplosione: i sergenti Vittorio Cantù e Giovanni Matera ed i marò Angelo Rotondo, Ignazio Scaglione e Giorgio Guala, al suono del “fischio” il nocchiere Pierino Santoli. Presenti alla cerimonia due reduci sopravvissuti alla disgrazia Leone Mimo e Cosimo Alterio. Ricordati anche tutti i caduti in mare e l’impegno dei militari italiani nei diversi scenari internazionali. Giova ricordare, infine, che dal 1º marzo 2013 con la costituzione della Brigata Marina “San Marco”, il reggimento ora è denominato 1° “San Marco", con funzioni ancora più operative in campo militare in operazioni di sbarco. Lo stesso è suddiviso su tre battaglioni (Grado, Combat Support, Combat Service Support) con base a Brindisi ed i marò indossano il caratteristico basco blu. I “marò” quindi non sono da confondere con i militari di fanteria da assalto anfibio dell'Esercito, in forza al reggimento lagunari “Serenissima”, con base a Venezia e dal basco verde, sebbene entrambe queste aliquote militari siano una componente fondamentale della forza di proiezione dal mare.
  16. Ben arrivato! Con ritardo, ma ci sono anch'io! Come avrai certamente notato, ogni tanto appaio ... problemi di tempo e di impegni vari ... se si potessero fare i giorni un po' più lunghi di 24 ore Comunque seguo sempre Betasom anche se "dietro le quinte"!
  17. ammiraglia88

    Diventa Un Marziano

    Quei poster mi colpiscono perchè sono proprio ... moderni! E non solo nella grafica! Mi fanno un po' impressione, sarà l'età che avanza e la nostalgia del passato ... Comunque vedo che già due Comandanti si sono ritirati. Che peccato! Io non sono da meno. Mi associo ... prima di tutto perchè amo le navi e non le navicelle (spaziali) poi odio il vuoto e poi ... lassù penso che farà troppo caldo! Io odio il caldo!
  18. ammiraglia88

    A Bordo Dell' Anteo

    Grazie, inteeeeeeresssssssante! Ma ... sotto/dentro, c'è tutta "quella roba" lì Che peccato! Peccato che ci siano donne così poco appassionate e che non riescano quindi a comprendere e lascino sfuggire, anche agli altri, certe occasioni uniche! La prossima volta ... prova a farla parlare con me!
  19. Grazie! Però io ho solo messo insieme le varie notizie che erano, la maggior parte, in un "Quaderno"; non ho fatto io le ricerche Io ho ... avidamente curiosato (questa in realtà è la prima mossa che ho fatto), poi letto, studiato il tutto e estrapolato le informazioni che mi interessavano, ricomponendole "per me".
  20. Recentemente ho scoperto un “libriccino” con un po’ di storia del porto di Villa Lagarina. Lo conoscete, vero? Secondo me, pur essendoci tra voi tanti esperti, non sapete della sua esistenza … passata! Si parla di porto fluviale … ma una Trentina come me si deve accontentare di questo. Anzi, son ben felice di questa scoperta! E’ pur sempre navigazione, giusto? Non sono sommergibili, il mare è lontano, ma mi pare che il tutto possa essere comunque interessante! Le notizie erano sparse in vari articoli e così le ho “messe insieme” in un breve testo. Ovviamente sono solo “una scolaretta” che sta imparando, ma penso di farvi cosa gradita proponendovi le notizie più importanti che ho raccolto. Chissà che poi non riesca ad ampliare le informazioni grazie ai Comandanti di Betasom che sanno tutto! il traghetto e il porto di Villa Lagarina quadro di Eduard Gurk - 1840 (fonte: Wikipedia) IL TRAGHETTATORE E IL PORTO DI VILLA LAGARINA Il fiume Adige, il secondo fiume d’Italia per lunghezza, veniva utilizzato per trasportare le merci da Bolzano a Verona e al contrario; spesso la discesa arrivava addirittura fino a Venezia … all’Arsenale! Il trasporto verso sud era fatto con le zattere, che sfruttavano la corrente favorevole, mentre per le consegne destinate a nord si utilizzavano i burchi. C’è un motivo: le zattere, essendo costituite da tronchi, facevano solo il percorso di andata. Alla fine della navigazione entravano in segheria e il loro legname era riutilizzato. Normalmente una zattera era fatta da 30 tronchi, posti su più strati, e nel suo viaggio conduceva perciò anche circa 120 metri cubi di legname. Alcune zattere più grandi, grazie alla lunghezza dei tronchi, erano già destinate all’Arsenale di Venezia e finivano “nelle” navi della Serenissima. I burchi invece risalivano la corrente con il carico trainati da cavalli, o da buoi, e dovevano ridiscendere senza merce perché ospitavano a bordo i loro animali, necessari per il successivo traino. La navigazione non era facile; il fiume non era rettilineo, si potevano incontrare accumuli di detriti dei vari affluenti dell’Adige, bisognava stare attenti alle “roste” (ripari per i campi adiacenti il fiume) che creavano correnti anomale, oltre a tener sotto controllo la velocità dell’acqua! Le merci venivano custodite dentro botti di legno per evitare i danni causati dall’acqua. I punti nevralgici erano: il porto di Bronzolo (scalo merci di Bolzano; per il legname delle foreste altoatesine); Lavis (legname proveniente dalla Valle di Fiemme); Sacco (scalo merci di Rovereto; per il legname dei boschi di Rovereto e dintorni, tra cui Terragnolo e Vallarsa); Pescantina (scalo merci di Verona). il barone De Moll al porto - particolare del quadro del 1840 (fonte: Quaderni del Borgoantico) Erano secondari il porto di Calliano, dove si poteva caricare il legname tagliato nei boschi di Folgaria, e il porto di Villa Lagarina (rilevante punto di collegamento tra Rovereto e la Destra Adige). C’erano altri porti, meno importanti, ad Egna, Salorno, S. Michele all’Adige e Nave S. Felice. I materiali che provenivano da altre località al porto di Villa Lagarina erano: legname da costruzione, zucchero e caffè, vino, sete colorate, sale, pelli lavorate, chiodi tedeschi e lamiere di rame, grano. Pomarolo, grazie alle sue cave, invece spediva il tufo e, proprio nei pressi del porto, c’era una fabbrica di coppi (copera). In un periodo in cui da noi scarseggiava, al porto si è avuta una fornitura di foglia di gelso (foia de morer), che era necessaria per allevare i bachi da seta (cavaleri). Anche le persone, raramente, utilizzavano questa via di trasferimento. I tempi di percorrenza erano: con la zattera da Bronzolo a Trento mezza giornata e da Trento a Verona 2 giornate (si viaggiava solo di giorno); con il burcio, per lo stesso percorso, da 2 a 4 giorni. Per arrivare a Venezia ci volevano 8 giorni. Un approfondimento sulla navigazione fluviale lo puoi trovare in questa altra pagina del mio sito: http://www.ammiraglia88.it/SEZIONE_NORMALE/PAGINE_SITO/conosc_fiumilaghi.html L’attraversamento dell’Adige da S. Ilario a Villa Lagarina, e il contrario, era importante perché teneva in comunicazione le numerose località poste sui due lati della vallata. Il primo ponte sul fiume fu costruito nel 1847, ma prima di allora c’era un traghettatore. ponte di Villa - 1896 - il nuovo ponte di ferro appoggia provvisoriamente sul vecchio di legno (fonte: Quaderni del Borgoantico) Il traghettatore, detto portener (portinaio), trasportava persone, animali e cose da una sponda all’altra del fiume. Non si limitava però solo a quello, infatti prendeva in carico e custodiva le merci che arrivavano, o partivano, al/dal porto grazie alla navigazione fluviale. In proposito ho letto un caso curioso successo nel 1783 al porto di Villa Lagarina. I conti Marzani attendevano l’arrivo di caffè e zucchero, acquistati da una ditta di Monaco, che li aveva consegnati a degli spedizionieri presenti alla fiera di S. Andrea di Bolzano e da lì spediti via fiume. I barili arrivarono presso il porto di Villa Lagarina, e vennero correttamente consegnati e scaricati nelle mani del portener. A ritirarli però si presentò poi un truffatore, che si spacciò per uomo di fiducia dei Conti. Cercò di rivendere la merce di cui si era appropriato, ma fu rintracciato e punito! Il trasporto tramite navigazione fluviale fu attivo fino alla metà del 1800. La costruzione della Ferrovia portò modifiche sulle spedizioni, oltre che all’alveo del fiume! costruzione del ponte - il traghetto viene ripristinato (fonte: Quaderni del Borgoantico) Le prime notizie del “port” – traghetto di Villa Lagarina si hanno a partire dall’11 gennaio 1489. La possibilità di trasportare persone, animali e merci da una sponda all’altra era un privilegio dell’Imperatore. Questi cedeva il diritto ai suoi vassalli; per Villa era il Principe Vescovo di Trento. Anche lui poteva passare l’amministrazione ad un signore, o signorotto, che spesso a sua volta lo dava in concessione. I Conti Lodron e signori di Castel Nuovo e Castellano stipularono infatti un contratto con il sig. Antonio Vicentini per l’affidamento di un servizio di traghetto e la conduzione del “porto”. Il contratto aveva durata 19 anni, rinnovabile di altri 19. Ad ogni rinnovo ai signori Lodron spettava una libbra di pepe (circa 3,3 etti) oltre all’affitto annuale. L’affitto andava pagato annualmente il giorno di San Michele (29 settembre). Era indispensabile che il traghetto fosse solido, fornito di barche, di corde e di ogni strumentazione necessaria al trasporto, e che fosse in sicurezza. Si conoscono le tariffe applicate nel 1685. Ve ne propongo alcune perché si comprende sia cosa veniva trasportato, sia il differente valore delle cose. La moneta usata era il carantano. Con 13 carantani si faceva un trono. La paga giornaliera di un manovale era un trono e mezzo, di un muratore era poco più di 2 troni. Ecco alcune tariffe: Per una persona, andare e ritornare carantani 1 Un Cavallo o Mullo carantani 4 Un Asino carantani 3 Una sedia con sotto un Cavallo solo, andare e ritornare carantani 6 Una Carrozza, Calesso o Birba o Carretta con due Cavalli carantani 10 Un Carro con Seta da vendere o venduta carantani 12 Un Carro andar carico e ritornar non carico Carantani 6 Un Carro andare e ritornare carico carantani 7 Un Zerlo o Conzal di Seta, frutti, Carne o altro con persona carantani 4 Una Cesta ossia minalla senza manico non ordinaria con la persona carantani 4 Ogni Cassa di Droghe carantani 3 Le tariffe erano raddoppiate se il fiume era piena. C’era inoltre un elenco delle persone esonerate dal pedaggio, tra questi apparivano i signori Lodron. Da una relazione richiesta a seguito dell’aggregazione del Trentino Alto – Adige al Regno d’Italia (passaggio di Napoleone), ed effettuata nel luglio del 1810, si può conoscere qualche altra curiosità del porto: la rendita “sporca” del Porto era di circa 850 fiorini all’anno (1 fiorino = 5 troni); la spesa annua che veniva sostenuta per il mantenimento era di circa 450 fiorini – principali spese: reghem (la fune sospesa tra una sponda e l’altra del fiume, alla quale il traghetto è agganciato), soghe, riparature di barche, dei scanelli (piccole panche), del pavimento del porto, mantenimento di un uomo continuo di custodia e di servizio. (fonte: Quaderni del Borgoantico) Il funzionamento del traghetto leonardesco, chiamato così perché l’invenzione sembra sia di Leonardo da Vinci, era molto semplice ed economico. Il particolare mezzo di trasporto, un “pavimento” che poggiava su due barche, era attaccato con una fune ad un cavo che attraversava il fiume unendo le due sponde. Ponendo la prua del traghetto obliquamente, in un verso o nell’altro, grazie alla resistenza della fune, si sfruttava la forza della corrente del fiume per spostarsi. Un traghetto simile a questo è ancora in attività e si trova a Imbersago. il traghetto di Imbersago (fonte: Google immagini) Al porto di Villa Lagarina, essendo un luogo di attività oltre che il punto di attraversamento del fiume, c’erano anche un deposito per le merci, un ricovero per gli animali, un locale di ristoro (visti i tempi necessari per la percorrenza del fiume e la necessità, per i burchi, di far riposare gli animali) e una chiesetta dedicata a San Giovanni. La chiesetta era annessa al porto fluviale, tanto che era nominata chiesa di “San Giovanni al Porto”. Era ubicata sulla sponda destra dell’Adige, all’inizio dell’abitato di Villa Lagarina, al centro della attuale strada! Venne demolita nel 1845 a causa della costruzione del primo ponte. A conferma che la zona è “storicamente definita porto fluviale” ci sono vari documenti legali, o pubblici, in cui tale chiesa viene citata sempre con quella definizione ed è sempre un punto di riferimento ufficiale. il ponte nel 1902 (fonte: Quaderni del Borgoantico) Nel 1847 venne inaugurato il primo ponte, di legno, che consentiva di attraversare il fiume. Fu costruito anche un “casello del dazio”, perché, anche per passare sul ponte, era necessario pagare un pedaggio! Nel luglio 1866 il ponte venne bruciato dall’autorità austriaca per ostacolare l’avanzata di Garibaldi verso Trento. Il secondo ponte, sempre in legno, fu inaugurato il 4 giugno 1868. Per il passaggio sul ponte, il pontatico (tassa per il passaggio su ponti) fu comunque ridotto: nulla per le persone, una minima tassa per gli animali. Una curiosità: in occasione di pestilenze, o di provvedimenti che impedivano il passaggio sul ponte, il conduttore del ponte poteva chiedere una riduzione della sua quota dovuta per la concessione. Nel 1895 il ponte di legno venne sostituito con uno in ferro. In questa occasione, durante i lavori, fu ripristinato il traghetto. Solo dal 1898 nessun pedaggio viene più pagato per attraversare l’Adige. Nell’agosto del 1966 (poco prima dell’alluvione) è completato l’attuale ponte di cemento, poi ristrutturato nel 2003.
  21. ammiraglia88

    Considerazione Sul Gioco Dei Quiz

    Quanto è bella la carta, quanto mi piacciono i libri che "profumano", che puoi sfogliare, che tocchi con mano, dove puoi sottolineare, o segnare i punti che ti interessano; i libri che ti permettono di dire: "quel concetto" mi ricodo che era in una pagina di sinistra, in alto (o in basso, o al centro), ecc. e torni indietro e lo ritrovi subito! Altro che "su e giù" con la rotellina (del mouse) e chissà dove era quella frase che avevo letto ... E' anche interessante a volte "perdersi" nel mare del web. E' vero che tante volte anche lì leggo qualcosa e trovo uno spunto da approfondire, che mi porta ad altri concetti, ad altri argomenti che mi interessano e che scopro e mi incuriosiscono (e si perde una marea di tempo ... speso bene!). Amo, però sempre la carta! Tanto che se ricordate ho una libreria che occupa quasi tre pareti di una stanza. Lo dico solo per spiegarmi meglio, perchè non ho molti libri marinareschi, questo lo voglio sottolineare! In proposito, posso dirvi che ho appena "studiato" un libriccino, da cui ho estratto diverse notizie, ma l'ho letto e studiato "cartaceo". L'avevo solo sfogliato nella versione pdf, ma era inutilizzabile per la mia finalità! Ho estrapolato varie notizie, sparse di qua e di là, che ho raccolto in circa tre paginette. Volevo proprio proporvele nel fine settimana che sta arrivando, riguardano un porto! Dopo questa premessa (forse troppo lunga ma era da tanto che non "mi facevo sentire" ) , torno all'argomento principale. Ogni tanto do un'occhiata ai quiz, ultimamente un po' meno (per mancanza di tempo), perchè fin dall'inizio sono stata colpita da una cosa. Le persone che rispondevano alla "domanda" davano molte indicazioni (vado un po' a memoria, ad esempio era una frase simile a questa: no, non può essere una nave di quella nazionalità, perchè loro in quel periodo non usavano il comignolo in obliquo così, ma "cosà" e poi non era così (...) ma (cosà) piuttosto dire che potrebbe essere del (...). Intendo dire che chi dava la risposta inseriva una serie di informazioni aggiuntive, magari appunto per escludere qualcosa, e lì appariva la profonda conoscenza dei Comandanti di Betasom. Mi sono sempre focalizzata sul contenuto della della risposta e mi piaceva vedere che il risultato della discussione non era solo la pura soluzione del quiz, ma anche aver potuto apprendere altre interessanti notizie.
  22. Mi è stato suggerito, dall’autore, senza svelarmi in anticipo la “sorpresa”, di leggere un articolo inerente una nota distintiva di nave Carabiniere. Ho scoperto così una interessante curiosità che vi copio subito! Nell’articolo si parla del Cacciatorpediniere Carabiniere e della Classe Soldati e vi invito ad andare a leggerlo interamente. Viene menzionato anche il soccorso che ha prestato per la tragedia della nave Roma (che ben conoscete e ne avevate parlato), ma la parte che vi volevo far conoscere è un evento che non risulta nei testi ufficiali. Eccovi un estratto: “Il Ct. Carabiniere e i 38 rubini” di Lanfranco Sanna “I più moderni CC.tt. della Regia Marina, al momento dell’inizio della II G.M. erano i 12 della classe “Soldati” che furono ordinati ed impostati nel 1937 ed entrarono in servizio tra il 1938 ed il 1939. Derivavano dagli “Oriani” con un lieve aumento di dislocamento e di potenza. La dottrina d’impiego dei CC.tt. prevedeva l’impiego a livello di squadriglia e flottiglia come grosse siluranti d’altura nei gruppi di battaglia durante gli scontri diurni e per la ricerca notturna di navi nemiche. (…) (…) Questa missione, poco conosciuta, è comunque citata nei testi ufficiali della Marina Militare: quello che invece è rimasto sconosciuto per anni è un fatto non di eroismo o di sacrificio ma di immensa umanità. Alla fine delle ostilità l’Ammiraglio Power, Comandante in Capo della Fleet East Indies, come ringraziamento per l’aiuto ottenuto dalle navi delle marine alleate, decise di conferire un’ onorificenza ai comandanti, onorificenza che però non appariva opportuno assegnare al comandante di una marina ex nemica, quale era quella italiana. Optò per un omaggio di valore: un orologio d’oro con 38 rubini. Il Comandante Tani rifiutò con garbo il dono e chiese in cambio la liberazione di 38 prigionieri italiani, detenuti nei campi di lavoro a Ceylon, uno per rubino, richiesta che fu accettata con stupore e apprezzamento dall'Ammiraglio Power e così 38 prigionieri italiani, contravvenendo certo ad ogni regola, poterono tornare in Patria imbarcati sul Carabiniere. Questo episodio non fu reso pubblico fino al giugno2005 quando Enrico Cernuschi pubblicò un articolo “L’ultima missione” sulla rivista Storia Militare (n. 141 Anno XIII).“ Tratto da: http://www.arsmilitaris.org/pubblicazioni/Cacciatorpediniere%20ultimo.pdf
  23. Vi propongo un elenco di filmati, di recente pubblicazione a cura della nostra Marina Militare, inerenti la nave scuola Amerigo Vespucci. Se può essere utile ... INTERESSANTI FILMATI MARINA MILITARE E NAVE VESPUCCI. Il nostromo di nave Vespucci (e i fischi) Il mestiere del segnalatore elettricista di nave Vespucci professionisti di bordo di nave Vespucci nave Cavour e nave Vespucci incontro in mare NOTIZIE - brevi filmati Open Day per nave Vespucci Parte da La Spezia la Campagna Navale di nave Vespucci nave Vespucci a Cagliari Nave Vespucci a Venezia Nave Vespucci a Dubrovnik nave Vespucci a Messina nave Vespucci a Trapani Oasi wwf e nave Vespucci
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