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GM Andrea

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  1. GM Andrea

    Quando È Stata Scattata Questa Foto?

    Comunque, a escludere tassativamente che il personaggio di schiena sia un ufficiale italiano, sta l'assenza dei "travetti" sulle spalle
  2. GM Andrea

    Quando È Stata Scattata Questa Foto?

    Longanesi Cattani ebbe la croce di ferro di II classe con provvedimento dell'11 luglio 1941 (quella di I classe il 14 luglio 1942)
  3. GM Andrea

    Quando È Stata Scattata Questa Foto?

    No, lascia BETASOM nell'estate del '42
  4. GM Andrea

    Quando È Stata Scattata Questa Foto?

    Porta lo spadino, quindi vesosimilmente tedesco; per vezzo ce l'aveva anche Parona, ma dalla fisionomia non si direbbe lui. Sulla sinistra peraltro si intravede la manica di un ammiraglio tedesco.
  5. GM Andrea

    Quando È Stata Scattata Questa Foto?

    Mmmh...abbiamo Longanesi Cattani già decorato di croce di ferro (quindi post estate 1941), e Polacchini alla sinistra ancora CV. Quindi a spanne nella primavera del 1942
  6. Il termine “macchine a ingranaggi” è comunemente utilizzato nella letteratura del tempo (anni 1880-1900) e rinvenibile, per esempio, sulla Rivista Marittima. Si riferisce a “…la motrice alternativa a vapore, attraverso la sua complicata evoluzione, non poté mai perdere la sua caratteristica di meccanismo pesante e ingombrante con i suoi numerosissimi organi mobili che, nei movimenti alterni, davano luogo a inconvenienti che si acuivano con il crescere delle loro dimensioni, velocità e potenza” (da Storia della Marina, ed. Fabbri) Quegli organi mobili erano detti ingranaggi, da cui la definizione. Gli ingranaggi delle macchine alternative degli incrociatori torpedinieri erano esasperati e facili ad avarie nel tentativo di raggiungere velocità notevoli. Non erano ottimizzati, quindi, per lunghe navigazioni a velocità più basse. Idem per i consumi d'acqua e di combustibile. p.s.: grazie a Danilo per avere posto la questione con pacatezza
  7. Con un po' di ritardo, ecco qualche fotografia. La giornata di Porto Venere ha visto la presenza dell'amm. Giorgio Lazio, com.te di MARINA NORD, dell'amm. isp. Morellato del CSSN, del nostro amico CF Mazzitelli di MARINALLES (in rappresentenza dell'amm. Giacomin, MARICOSOM), di una nutrita rappresentanza dell'ANMI e di varie personalità, fra cui l'amm. Lertora, già CINCNAV. Ho potuto ricordare nel mio intervento il ruolo di BETASOM, che come vedete figura nella targa, scoperta da due giovani (la nipote dell'amm. Spigai e la figlia di chi scrive).
  8. Ringrazio e, già che ci sono, avviso che l'Ufficio Storico della MM ha appena pubblicato - oltre a questo - altri tre volumi di sicuro interesse: Il Potere marittimo nell’ambito mondiale Gli studi sul Potere Marittimo non si fermano, come solitamente si pensa, alla fine dell’Ottocento, ma proseguono, ininterrottamente, ancora oggi. In questo nuovo volume Enrico Cernuschi sottopone al Lettore, in forma piana e leggibilissima, l’intero panorama del pensiero navale mondiale in materia di Potere Marittimo spingendosi fino al 2016. Il panorama, completo, di quest’evoluzione e, più in generale, dello sviluppo dei mezzi e delle dottrine dal XIX secolo a oggi è punteggiato da “camei” in grassetto, a mo’ di testo scolastico, dedicati a tutti i più noti studiosi, dal piemontese Giovanni Botero del 1589 a Mahan fino a Grace Hopper e agli attuali autori italiani. Un saggio di carattere navale ed economico illustrato, secondo lo stile dell’autore, con una massa di foto, in buona parte inedite, tratte dalla Fototeca dell’Ufficio Storico della Marina Militare che, con le loro ricche didascalie, rappresentano dei micro-articoli autonomi. Sea Power the Italian Way Scritto in inglese da Enrico Cernuschi e Alessandro Gazzi, questo volume non è solo la storia, fino al 1949 e alla NATO, delle Marine italiane degli ultimi 25 secolo, ma ha, sullo sfondo, il panorama dell’intera curva di evoluzione del Potere Marittimo (e, pertanto, anche economico) del nostro Paese. Redatto in termini piani e, di conseguenza, leggibile senza difficoltà anche da un lettore italiano padrone di un inglese scolastico, questo volume utilizza, nelle note, soltanto fonti primarie italiane e anglosassoni ed è stato redatto in maniera tale da rispondere a qualsiasi dubbio possa essere legittimante formulato da un lettore straniero, inevitabilmente poco o punto informato in merito alla non facile storia degli stati italiani. Critico, vivace e riccamente illustrato con quadri di Claudus, foto di reperti custoditi nei Musei e nelle Sale storiche della Marina Militare e con immagini, in massima parte inedite, rintracciate nella Fototeca dell’Ufficio Storico della Marina Militare descritte con lunghe e puntuali didascalie, Sea Power rappresenta una fresca ventata di novità proposta dall’Italia al mondo. Gli incrociatori italiani 1861-1945 Ristampa della IV edizione Ristampa di uno dei più fortunati e bei libri della collana Le Navi d’Italia, da tempo esaurito, questa nuova versione del classico di e Augusto Nani e Giorgio Giorgerini, si avvale di due lunghi inserti, una prefazione e una postfazione, di Enrico Cernuschi, riccamente illustrate (con foto pressoché tutte inedite) e dedicate, rispettivamente, a tutto ciò che è emerso, quanto a storia, in capo a queste unità dall’epoca della prima edizione (1964) a oggi, e all’attività degli incrociatori italiani dal 1973 in poi sulla base, tra l’altro, delle preziose testimonianze di alcuni comandanti di quelle navi maggiori che narrano storie, fino a oggi del tutto ignote, dei tempi della Guerra fredda e delle operazioni successive, dall’Adriatico all’Oceano Indiano. Un’opera, pertanto, nuova che conserva tutti i pregi dell’originale.
  9. Informo di un'iniziativa che vede BETASOM fra gli artefici. Sabato 10 giugno 2017, presso la Sala Consiliare del municipio di Portovenere (SP) si svolgerà una cerimonia in memoria della Battaglia di Leros e dell'Amm. Virgilio Spigai, nell'ambito del Trofeo MARIPERMAN organizzato dalla MM in occasione della Festa della Marina. Virgilio Spigai fu comandante in guerra del sommergibile Ametista e del V GRUPSOM di Lero. Dal 1968 al 1970 fu Capo di Stato Maggiore della Marina Nel corso della manifestazione verrà presentata la ristampa del suo noto volume "Lero" Spigai, che costituisce la più autorevole testimonianza sulla Battaglia di Lero resa da uno dei protagonisti, a capo della difesa navale e contraerea dell'isola (DICAT-FAM). Il volume viene pubblicato in veste completamente rinnovata, con l'aggiunta di note, illustrazioni e commenti, ad opera di Vittorio Spigai e di chi scrive. Dopo i saluti del Sindaco, dell'Associazione Marinai d'Italia e di rappresentanti della Marina Militare, verrà inaugurata una targa commemorativa dedicata all'ammiraglio Spigai, sommergibilista, combattente di Lero e scrittore. Il testo recita: IN QUESTA CASA DI GENTE DI MARE, VISSE E LAVORÒ L’AMMIRAGLIO VIRGILIO SPIGAI SOMMERGIBILISTA COMBATTENTE NELLA BATTAGLIA DI LERO CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA SCRITTORE La Spezia 1907 - Roma 1976 --------- MARINA MILITARE ITALIANA A.N.M.I. - A.IA.L. - BETASOM Interverranno quindi l'editore F. Businaro, gli storici P. Schenk e A. Tirondola, l'arch. D. Manzella ed il Segretario Generale dell'Associazione Italiana Amici di Leros dott. E. Bonanno. Programma: Ore 9,00 - Sala consiliare del Municipio Saluti del Sindaco Matteo Cozzani Saluti dell’Ammiraglio di Divisione Giorgio Lazio - Comandante del Comando Marittimo Nord Ore 9,40 - Scalinata via dell’Olivo Scopertura di una targa commemorativa in memoria (in via dell’Olivo, ai piedi della scalinata di fronte al Municipio). A seguire Ore 10,00 - Sala consiliare del Municipio Saluti dell’Amm. Nicola Sarto, in rappresentanza dell’A.N.M.I. La Spezia Presentazione della sesta ristampa del libro “Lero” di Virgilio Spigai Interventi: 10,15 - Francesco Businaro Perché abbiamo ristampato il libro Lero dell’Ammiraglio Spigai, oggi. 10,30 - Peter Schenk Dopo decenni di silenzio, inglesi, tedeschi, greci e italiani, oggi riparlano del Dodecaneso e della battaglia. 10,45 - Donatella Manzella La bella città di Portolago, dalle descrizioni di un marinaio. 11,00 - Enzo Bonanno La battaglia, il dopoguerra e la Leros di oggi 11,15 - Andrea Tirondola Virgilio Spigai ufficiale, sommergibilista e scrittore 11,30 - Interventi
  10. GM Andrea

    Priamo Leonardi

    Ecco qui, da ammiraglio p.s.: la foto anni '30 lo ritrae CF sul Lepanto, non sul Carlotto
  11. GM Andrea

    Italo Svevo E Le Vernici Sottomarine

    Ci hanno pure scritto un romanzo giallo... http://www.mgspress.com/new/index.php?route=product/product&product_id=160
  12. GM Andrea

    Xt-Gold Non E' Piu' Fra Noi...

    Sono veramente costernato e dispiaciuto. Giovanni era un validissimo ricercatore, e un caro amico. Un abbraccio alla famiglia
  13. GM Andrea

    Aristide Giuberti

    Hi, I didn't find that name in any list of deceased soldiers or sailors in WWII
  14. GM Andrea

    Cf Arcangelo Lobetti-Bodoni

    Sicuro del nome? Perchè con quel grado c'era Pio Lobetti Bodoni, poi com.te dell'Accademia Navale
  15. GM Andrea

    Cf Arcangelo Lobetti-Bodoni

    Nell'annuario 1894 non c'è (se CF prima della Grande Guerra avrebbe dovuto comparirvi, come STV o TV). Strano
  16. GM Andrea

    Apertura Straordinaria Del Forte Varignano

    Garibaldi fu in effetti incarcerato, e a fargli da...angelo custode nel tragitto via mare fu delegato il luogotenente di vascello Augusto Vittorio Vecchj (Jack la Bolina), imbarazzatissimo essendo suo padre sodale e amico intimo dell'illustre prigioniero
  17. Puoi chiedere direttamente alla segreteria della Rivista: http://www.marina.difesa.it/conosciamoci/editoria/marivista/Pagine/Redazioneeuffici.aspx
  18. Segnalo che sul numero di febbraio della Rivista Marittima è stato pubblicato l'articolo di Enrico Cernuschi 1943: Attacco a Scapa Flow - I piani segreti della X MAS per colpire negli oceani. L'articolo fornisce interessanti quanto poco noti dettagli sulle molteplici missioni progettate nell'ultimo anno di guerra dai mezzi d'assalto della R. Marina, e in parallelo dagli alleati tedeschi: dai sommergibili tascabili ai barchini esplosivi avioportati. Chi già non fosse abbonato alla RM potrebbe con l'occasione farci un pensierino... https://issuu.com/rivistamarittima/docs/febbraio_2017
  19. GM Andrea

    Richiesta Traduzione Competente

    Il termine arsenalotto è uno dei non moltissimi lemmi veneti entrati nel gergo della Marina, per cui viene utilizzato da sempre indistintamente anche a Spezia o Taranto. Di più, qualsiasi vocabolario riconosce il termine, ormai adottato nella lingua corrente, quale sinonimo di operaio di un arsenale. Quindi secondo me arsenalotto va benissimo.
  20. Allego la recensione firmata dall'amm. Ezio Ferrante apparsa nel numero di gennaio 2017 della Rivista Marittima: Il filone storiografico risorgimentale incentrato sulla partecipazione degli «italiani» alle vicende della storia navale europea, quando l’Italia come Stato unitario non esisteva ancora, rivive nell’ultima fatica di Enrico Cernuschi. E se il tema topico era costituito in genere dagli «italiani a Lepanto», come possiamo leggere anche sulle pagine della Rivista Marittima negli anni Ottanta dell’Ottocento, questa volta, nel libro in discorso, l’attenzione critica si focalizza sul ruolo degli «italiani» all’epoca dell’Invincibile Armata spagnola, cioè alla fine del XVI secolo. È questo, rispetto ai numerosi studi critici sinora apparsi sul tema (da Colin Martin e John Knox Laughton a Jan Dobraczynski, per intenderci), il profilo originale che ci propone l’autore, gettandosi a capofitto (e trascinandosi dietro l’attenzione dei lettori) nella fittissima e complicata trama degli avvenimenti politici e navali nel quasi ventennio di lotta tra il «cattolicissimo» impero coloniale ispanoportoghese (all’epoca, per ragioni dinastiche, unificato in un’unica monarchia) e i nascenti imperi del mare «protestanti», con inglesi e le Province unite olandesi alleati. Quasi in un rinnovato spirito di crociata, tornano alla ribalta i protagonisti di Lepanto, da Alessandro Farnese, governatore delle Fiandre spagnole a Gian Andrea Doria, comandante delle marine imperiali nel Mediterraneo al marchese di Santa Cruz, comandante della marina spagnola, tutti con i propri piani di invasione dell’aborrita Inghilterra, la cui regina Elisabetta era stata scomunicata proprio da papa San Pio V, l’artefice della Santa Lega di Lepanto. Tornano sui campi di battaglia le galee e le galeazze mediterranee che danno ancora buona prova di sé di fronte ai race built galleons inglesi. Ma questa volta la fortuna (o la provvidenza) non assistono l’Invincibile Armata, che nel luglio del 1588 si appresta all’invasione (corroborata dalle galeazze napoletane, da due galeoni toscani e dalla temibile fanteria di marina partenopea) e che, fatalmente, nel giro di due mesi andrà incontro al suo tragico destino. Ma quel che ben si fa rilevare è come l’annientamento di quell’armata che, quasi per ironia della sorte, era stata definita invincibile, non esaurisce di per sé la guerra ventennale, che continua con alterne vicende, puntualmente descritte nei teatri operativi più disparati, dal Mar del Nord all’Atlantico, dal Mediterraneo ai Caraibi. Con gli Inglesi che, pur avendo scongiurato il pericolo dell’invasione spagnola del proprio territorio, alla fine, con trattato di Londra del 1604, persero quella guerra, in cui peraltro (e spesso) era finita per trovarsi a mal partito, con buona pace di un certo tipo di storiografia «nostrana» che vorrebbe sempre e solo gli Inglesi nel ruolo di vincitori, come sottolinea l’autore non senza un pizzico di italum acetum. Come l’incursione in Cornovaglia nel 1595 di quattro galee di base in Bretagna al comando di don Carlos de Amézola ovvero quando, nel 1600, otto galeoni britannici, che tentavano di forzare lo stretto di Gibilterra, sono costretti a battere in ritirata dalla squadra al comando di don Francesco Colonna. E sì perché spesso sono proprio gli Italiani ad avere la meglio contro gli anglo-olandesi! Come ci rivelano, in particolare, i successi dell’attività navale nelle acque basse della costa fiamminga di un’armatella — come direbbe lo storico Augusto Vittorio Vecchj — di una mezza dozzina di galee, armate di tasca propria dal genovese Federico Spinola, «Marte genovés sempre trionfante», un personaggio caro all’autore che, nella prefazione, ascrive la genesi del libro proprio ai contatti stabiliti con i suoi diretti discendenti. «Ottimo e fantasioso marinaio non sprovvisto di spirito cavalleresco» che colpì ben presto, con i propri rapidi e fortunati attacchi al traffico inglese e olandese, la fantasia dei nemici, ispirando persino lo stesso Shakespeare e che all’autore sembra «una sorta del prototipo del Principe Borghese». Ovvero quando Federico, sempre con le sue galee, riesce a forzare lo stretto di Dover per consegnare al fratello maggiore Ambrogio, destinato a diventare il più illustre condottiero dell’esercito spagnolo, il prezioso carico destinato a pagare le proprie irrequiete truppe. Ci sono molti modi di «fare storia» e quello che piace all’autore, come ci ha mostrato in altri suoi scritti (e su cui insiste nelle conclusioni del presente libro), è una storia «senza partito preso a priori», senza preclusioni e, possibilmente, che affronti gli avvenimenti da un’angolatura inedita (o comunque inusuale), in maniera da contribuire a gettare nuova luce sui temi trattati e sfatare vulgate storiografiche spesso dure a morire. Come appunto il mito della vittoria «assoluta» inglese sull’Invincibile armata spagnola, con cui Londra, saldandola alle successive vittorie dell’ammiraglio Nelson di due secoli dopo, si è proposta lo scopo, invero sinora pienamente riuscito «di confermare la natura scontata e immutabile del primato britannico (sui mari) nei confronti del resto del pianeta (…) unitamente al plateale disprezzo sempre dispensato a piene mani nei confronti del nemico», in barba al sempre conclamato fair play britannico.
  21. Ringrazio Danilo per il resoconto e la partecipazione
  22. Grazie! Diciamo che il com.te Tani non usava il termine fortuna...,ma ci siamo capiti
  23. Negativo, Maugeri non li menziona, nè d'altra parte il volume dell'Ufficio Storico (completissimo) sulla Marina dopo l'8 settembre. Se fossero deceduti nella lotta partigiana, oltre ad avere una qualche decorazione sarebbero senz'altro citati, visto per di più il grado elevato Nè ho notizia di loro adesione alla RSI. Aggiungo che Borgatti era l'ammiraglio di servizio a Supermarina il 07.09.1943 (in quella occasione contattò il CSM di Bergamini, Caraciotti, dandogli disposizioni da parte di Sansonetti)
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