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Reinhard Hardegen

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Tutti i contenuti di Reinhard Hardegen

  1. Reinhard Hardegen

    Master And Commander

    Non vorrei far venire i brividi a qualcuno ma nell'estate del 2004 ho visitato la Surprise a San Diego. All'epoca era ormeggiata nell'area riservata al Maritime Museum vicino alla Star of India, e non era ancora stata sottoposta ai lavori di cui parla l'articolo ripreso da Odisseo. Devo dirvi che fu una delusione. I cannoni erano fatti di legno, mentre il cordame era in parte finto. Sottocoperta, in corrispondenza del ponte di batteria, ricordo che i cannoni erano posti su una specie di pedana, soprelevata rispetto al piano di calpestio! Più curata era la cabina di Jack. Decisamente più interessante la Star of India, per non parlare della USS Midway ormeggiata ad un chilometro di distanza ed adibita a museo!
  2. Reinhard Hardegen

    U-boot / Das Boot

    Il più bel romanzo che mi sia capitato di leggere sui sommergibili della seconda guerra mondiale e la Battaglia dell'Atlantico.
  3. Un bel libro, anche se effettivamente la qualità delle foto lascia un pò a desiderare. Un'altra nota negativa è la pessima traduzione.
  4. A mio modesto parere l'opera di James Sadkovich mi sembra eccessivamente pro-italiana, con alcuni giudizi che sfiorano il ridicolo. Ne riporto alcuni che mi sono rimasti particolarmente impressi. Distruzione del convoglio Tarigo. Sadkovich considera pagata a caro prezzo il brillante successo della Forza K (mercantili e scorta di 3 CC.TT. affondati, anche se il Lampo verrà successivamente recuperato), con la perdita del HMS Mohawk. A quanto pare per l'autore la perdita di un caccia inglese era paragonabile all'ecatombe di nostre navi avvenuta in questa circostanza. Convoglio Halberd. Sadkovich accusa la Royal Navy di sfuggenza e di essersi sottratta allo scontro! Mi sembra paradossale che la scorta di un convoglio debba impegnarsi nella ricerca e distruzione della squadra nemica. In questa occasione la squadra navale italiana, agli ordini di Iachino, fece bene ad evitare lo scontro con i britannici, che avrebbero potito disporre della Nelson, della Rodney e della Prince of Wales. Tuttavia accusare gli inglesi di sfuggenza mi sembra assurdo. Affondamento della Barham e dell'Ark Royal da parte degli u-boote. Sadkovich attribuisce parte del merito alla Marina Italiana la quale aveva costretto gli inglesi a schierare queste unità nel Mediterraneo! Un'altra interessante perla dell'autore è quella relativa agli u-boote, reputati di progettazione inferiore ai sommergibili italiani. In conclusione, credo, che il prof. Sadkovich abbia voluto scrivere un libro in controtendenza rispetto alla "scuola anglosassone", ma che si sia fatto prendere un pò la mano in questo processo. Quindi se è vero che Samuel Eliot Morison e Stephen Roskill non possono essere considerati un modello di equilibrio ed obiettività nei loro giudizi sulla Regia Marina, James Sadkovich ha poco da invidiare al riguardo.
  5. E speriamo che il carico a bordo sia composto veramente da aiuti umanitari..... Anche se il miliardo di dollari a favore della Georgia, stanziato repentinamente dall'amministrazione Bush oggi, non promette niente di buono....
  6. Onore ai caduti di Nave Roma.
  7. Reinhard Hardegen

    L'onda Immensa

    Data la brevità dell'opera l'autore non si dilunga, purtroppo, approfonditamente sui dettagli tecnici. Quindi non ci sono descrizioni "maniacali" alla O'Brian. Tuttavia quello che avviene a bordo viene descritto molto bene, come può farlo solamente chi è stato imbarcato su quelle navi.
  8. Reinhard Hardegen

    L'onda Immensa

    Per chi fosse interessato segnalo il seguente link, ove è possibile trovare ancora una copia del libro in questione. http://cgi.ebay.it/ws/eBayISAPI.dll?ViewIt...1&indexURL= Data la particolarità del genere, credo che difficilmente verranno fatte ristampe :s06: ....
  9. Titolo: L'ONDA IMMENSA - 23 marzo 1942 Autore: Vittorio DI SAMBUY Casa Editrice: IRECO Anno di edizione: 2003 Pagine: 112 Dimensioni: 23 x 15.5 [cm] Prezzo originale: 20 Euro Reperibilità: Difficile La vita, a bordo, a terra, in licenza, in navigazione e in battaglia di alcuni giovani ufficiali della Regia Marina è raccontata in questo romanzo che ricorda gli avvenimenti svoltisi nel marzo del 1942, quando una forza navale italiana si scontrò, nella cosiddetta Seconda Battaglia della Sirte, con una formazione britannica che scortava un convoglio partito da Alessandria d'Egitto e diretto a Malta. Sulla rotta di ritorno dall'Africa le navi italiane incapparono in una tempesta di inaudita violenza che provocò l'affondamento di due moderni cacciatorpediniere, il Lanciere e lo Scirocco, che erano usciti indenni dalla precedente azione. L'autore è un ex-ufficiale della Regia Marina che partecipò, poco più che ventenne, alle azioni belliche in Mediterraneo come ufficiale di Stato Maggiore a bordo delle unità della Squadra Navale. Il romanzo, piuttosto raro nel suo genere, mi è piaciuto moltissimo. A differenza di altre opere dedicate prevalentemente alle unità leggere, ai sommergibili ed ai mezzi d'assalto, è possibile "stare a bordo" anche delle unità maggiori, in questo caso a bordo di una classe Littorio! Il testo inoltre è impreziosito da alcune fotografie. L'unica "pecca" è che termina troppo presto! Appena 112 pagine per narrare eventi che un Robinson o un Clancy avrebbero diluito in almeno 400 pagine, e senza allungare il brodo! Riporto uno stralcio giusto per stuzzicare l'appetito: .....I sei proiettili da 381 millimetri partirono assieme e la nave fu scossa da un tremendo sussulto. Si udì un fortissimo boato ma dovette passare più di un minuto prima che Boscolo potesse osservare le colonne d'acqua sollevate dalle esplosioni, entrambe lunghe e spostate lateralmente. "Cursore rosso cinque, alzo meno nove millesimi" disse. Dopo pochi secondi potè premere di nuovo il pulsante di fuoco e la terza salva sembrò essere quella buona tanto che parve avesse colpito l'incrociatore, infatti quello che poi si seppe essere il Cleopatra accostò di colpo verso sud....
  10. Reinhard Hardegen

    Infomazioni Su Affondamento Ct Scirocco

    A proposito della vicenda dei cacciatorpedinieri Lanciere e Scirocco, volevo segnalarvi il libro "L'onda immensa" di V. Di Sambuy, che narra in modo romanzato gli avvenimenti della Seconda Battaglia della Sirte e la perdita di queste due sfortunate unità.
  11. Da Repubblica.it PARIGI - I Paesi europei che si riuniranno il prossimo lunedì a Bruxelles per discutere della crisi in Georgia hanno preso in considerazione l'ipotesi di imporre delle sanzioni contro Mosca. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner. A Parigi spetta la presidenza di turno dell'Unione europea. ''E' stata presa in considerazione l'ipotesi di sanzioni e anche di altri strumenti'', ha detto Kouchner nel corso di una conferenza stampa a Parigi. E' la prima volta che la Francia evoca la possibilità di sanzioni contro Mosca in questa crisi. ''Stiamo cercando di elaborare un testo forte che esprima la nostra volontà di non accettare'' la situazione in Georgia, ha aggiunto. Ma stiamo facendo sul serio? :s06: :s06: Vogliamo proprio risvegliare l'orso a tutti i costi? La Russia di Putin non è più quella di Eltsin......
  12. Volevo segnalarvi una "perla" dell'informazione nostrana. Su Repubblica.it c'è un articolo nel quale si fa un'analisi delle forze navali dipsiegate da NATO e Russia in Mar Nero. Tuttavia l'autore dell'articolo ha scambiato l'incrociatore Moskva (della classe Slava) per la vecchia portaelicotteri :s68: :s68:
  13. Reinhard Hardegen

    Rafale E Roosevelt

    Il Rafale è attualmente il più moderno velivolo imbarcato al mondo, almeno fino a quando (?) entrerà in servizio l'F-35. Guardando le immagini del velivolo francese agganciato alla catapulta non posso fare a meno di pensare che l'F-14 è stato ritirato dal servizio troppo presto! Dite quello che volete ma l'F-18 non ha minimamente il fascino del vecchio Tomcat......
  14. Sono assolutamente d'accordo sull'importanza della figura di Churchill come anima della resistenza antinazista. Se si fosse prestata maggiore attenzione negli anni '30 agli avvertimenti di Winston, quando Hitler non era preso ancora sul serio o quando faceva comodo agli interessi dei gruppi industriali d'oltre oceano, si sarebbe potuto evitare il disastro della WWII. Sono d'accordo con Furiere che l'affondamento di alcune decine di navi non avrebbe, da solo, consentito alla Germania di vincere la guerra, tuttavia le ripercussioni politiche di un siluramento di Churchill avrebbe avuto conseguenze ben più importanti. Un personaggio del calibro di Winston, con tutte le sue "limitazioni", fu senza dubbio l'arma che consentì all'Inghilterra di superare il momento critico dell'estate del 1940. Sul contibuto USA alla guerra, vorrei aggiungere che nel 1940 gli Stati Uniti non avevano ancora completato la transizione del loro apparato industriale dalla produzione del tempo di pace a quella di guerra. Molti dei sistemi d'arma americani erano decisamente inferiori a quelli tedeschi. Un esempio su tutti. Il miglior caccia disponibile in USA in quel tempo era il Curtiss P-40, che fu fornito in ingenti quantità alla Gran Bretagna, la quale si guardò ben dall'utilizzarlo a difesa della madrepatria (che fu affidata agli Hurricane ed agli Spitfire) inviadolo a contrastare i nostri modesti CR-42 in Africa Settentrionale. Quindi la mia idea è che un eventuale rovescio inglese nella prima metà del 1940 (prima dell'apertura del fronte orientale) difficilmente sarebbe stato compensato dagli USA, in quanto questi erano ancora impegnati ad avviare il loro apparato produttivo e che avrebbe inizato a far sentire il suo peso solo dalla metà del 1942.
  15. Che i colonnelli Nutarelli e Naldini fossero in qualche modo "coinvolti" nel mistero di Ustica è un dato di fatto. Comunque avvalorare l'ipotesi più oscura, ovvero che l'incidente di Rammstein fosse stato provocato ad arte per mettere a tacere due testimoni scomodi, mi sembra decisamente fantasiosa. Anche ammettendo che qualcuno avesse voluto impedire la testimonianza dei due militari, ci sarebbero stati metodi meno eclatanti, che avrebbero danneggiato infinitamente meno l'immagine dell'Aeronautica Militare e risparmiato la morte dei tanti spettatori coinvolti nella catastrofe, e che avrebbero sortito lo stesso risultato.
  16. Reinhard Hardegen

    Ricordiamo Punta Stilo

    ONORE AI CADUTI DI PUNTA STILO!
  17. Belle foto, grazie Deltaricci! Gli inglesi alle Falkland impiegarono i Sea Harrier in maniera magistrale, riuscendo ad avere ragione dei più quotati Mirage III ed IAI Dagger, sfruttando soprattutto il fatto che gli argentini non avevano carburante a sufficienza per impegnarsi in combattimento sulle isole. Per questo motivo furono costretti ad impiegare come cacciabombardieri i loro preziosi velivoli supersonici, ponendoli alla mercè dei letali Sea Harrier.....
  18. Carissimi, leggendo le memorie dell'Ammiraglio Doenitz, ho avuto modo di approfondire la questione della crisi dei siluri che colpì nei primi anni di guerra la Kriegsmarine. All'inizio della guerra i tedeschi disponevano sia di siluri ad innesco a percussione, che di ordigni ad innesco magnetico. Entrambe le tipologie furono affette da problemi inerenti sia gli inneschi che il sistema di guida. Gli inneschi meccanici soffrirono di un errore di progettazione che ne impediva la detonazione quando l'angolo d'impatto dell'arma con il bersaglio era troppo acuto. Gli inneschi magnetici erano attivati da un percussore che era sensibile alle variazioni della componente verticale del campo magnetico, che veniva perturbata quando l'arma si trovava in prossimità dello scafo del bersaglio. Questi dispositivi furono molto inaffidabili durante la campagna di Norvegia, in quanto non furono modificati, aumentandone la sensibilità, per tener conto della ridotta componente verticale del campo magentico presente a quelle latitudini. Tuttavia il problema più grave fu quello relativo al controllo di profondità degli ordigni, che era affidato ad una servovalvola che regolava la posizione dei timoni di quota. Questo dispositivo misurava la differenza tra la pressione alla quota di navigazione del siluro ed una pressione di riferimento, pari a quella atmosferica, presente all'interno di una camera stagna. Il difetto era localizzato proprio in questa camera stagna, che non era a tenuta. Di conseguenza durante le lunghe immersioni che i battelli dovevano eseguire nei fiordi norvegesi, la pressione di riferimento dei siluri veniva ad essere (lentamente) alterata dalla pressurizzazione del sommergibile. Al momento del lancio, quindi, nonstante l'arma venisse correttamente regolata alla quota desiderata, avveniva che il siluro navigasse ad una profondità maggiore di quella prevista, sfilando sotto il bersaglio, spesso a quota tale da non consentire il funzionamento dell'innesco magentico. Gli inconvenienti descritti furono alla base degli insuccessi riportati contro l'Ark Royal il 14/09/1939 e contro la Nelson il 30/11/1939. Tuttavia i maggiori fallimenti furono registrati, come già accennato in precedenza, nel corso della campagna di Norvegia. Nell'ambito della seconda battaglia di Narvik la Warspite fu attaccata, senza successo, due volte dai battelli tedeschi. Nello stesso periodo diversi u-boote attaccarono i trasporti truppe inglesi a Vagsfjord (l' U-47 di Prien lanciò ben 8 siluri!) senza mettere a segno alcun colpo. Senza dilungarmi ulteriormente sulle altre occasioni perdute durante la campagna di Norvegia, ed ovviamente nel corso del primo anno della Battaglia dell'Atlantico, mi piacerebbe sentire il vostro parere su cosa sarebbe accaduto se i tedeschi avessero avuto a disposizione siluri affidabili sin dall'inizio. Di seguito vi riporto la mia "storia alternativa"..... Nell'aprile 1940 la Royal Navy ha già subito due duri colpi dall'arma sottomarina tedesca, la Royal Oak e la Corageous. Sul fronte occidentale l'armata anglo-francese e la wehrmacht sono, da molti mesi ormai, abituate alla guerra in sordina. L'opinione pubblica inglese e francese si sono assuefatte alla "guerra fasulla", solo qualche saltuario allarme aereo o la notizia dell'affondamento di qualche mercantile, ricorda alla gente che è in corso un conflitto, gli orrori della Somme sembrano appartenere ad un'altra epoca.... All'improvviso l'attenzione è catalizzata dalla Norvegia. L'Inghilterra invia la flotta, e subito dopo parte un corpo di spedizione per ricacciare in mare le truppe tedesche, che audacemente hanno violato il cortile di casa del leone britannico e sono impunemente sbarcate in Norvegia. E' giunto quindi il momento del primo confronto sul terreno tra le truppe tedesche e quelle inglesi. A questo punto avviene il primo colpo di scena! La Warspite vine affondata nei pressi di Narvik mentre dava la caccia ad alcuni cacciatorpediniere tedeschi (in un fiordo infestato da u-boote!!). Nel giro di poche ore avviene il secondo e ben più grave colpo di scena! Gran parte dei trasporti truppe inglesi viene colato a picco prima che possano iniziare le operazioni di sbarco. Diverse migliaia di soldati inglesi muoiono annegati tra le acque del nord! L'opinione pubblica inglese è sotto shock! Si reclama a gran voce la testa del Primo Lord dell'Ammiragliato, Winston Churchill, per le sue temeraria condotta in Norvegia. Chamberlain è costretto ad accettare le dimissioni di Churchill per salvare il suo traballante governo... Maggio 1940. Le forze tedesche dilagano in Francia. Il governo inglese perde la testa e trasferisce le preziose squadriglie di Hurricane e di Spitfire sul continente, per tentare di arginare la marea unna.... Luglio 1940. La RAF è ridotta a 300 caccia, la Luftwaffe ne ha più del triplo. Agosto 1940. Leone Marino. Che ne pensate? E' un effetto del caldo di questi giorni :s01: :s01: :s01: ?
  19. A dire il vero gli indiani hanno una lunga esperienza in fatto di diversificazione del loro arsenale. La loro linea di volo afffianca MIG 21, MIG 29, Sukhoi 30, SEPECAT Jaguar, Mirage 2000, giusto per citare alcuni esempi. L'aggiunta di un ulteriore tipo di velivolo non mi sembra che possa avere un impatto particolarmente sensibile. Circa l'importanza del rancio rispetto ai cannoni, dobbiamo tenere presente le ambizioni dell'India, che si avvia a diventare una potenza di primo piano. Un aggravio di spesa di un miliardo di dollari (ripartito probabilmente su diversi anni) mi sembra un buon affare soprattutto in termini di know how e di scambio di esperienze con l'industria aerospaziale russa che sta avviando, seppur con molte difficoltà, un nuovo ciclo tecnologico. Non dimentichiamoci che gli indiani dispongono di università di primissimo ordine, istituite a suo tempo dagli inglesi, e sfornano il maggior numero di ingegneri al mondo ogni anno. Ricordo che nel 1998, quando ero ancora all'università, di aver partecipato ad un convegno in cui erano presenti tre ingegneri della Raytheon che avevano lavorato al programma PATRIOT, e che erano tutti e tre indiani. Uno di essi mi disse che in USA sempre meno ingegneri erano di nazionalità USA, i giovani americani ambivano a Wall Street, non a Cape Canaveral! Quindi non dobbiamo sorprenderci se un paese che ha tante ambizioni, e che forma tanti giovani a professioni meno facili di molte altre, rinunci a buone parte del rancio per migliorare il proprio livello tecnonologico e militare.
  20. Reinhard Hardegen

    Golfo Di Hammamet - 1972

    Grazie Deltaricci :s20: :s20: bellissime foto ed interessantissimo racconto, degno del miglior Clancy :s01: Aspettiamo la prossima avventura!!!
  21. Ciao Charlie, le tue argomentazioni tecniche mi trovano sostanzialmente d'accordo, tuttavia vorrei rilanciare la questione da un altro punto di vista. Se osserviamo i conflitti combattuti a partire dalla prima guerra del Golfo, questi sono stati accomunati dalla caratteristica che il partito blu ha sempre iniziato per primo le operazioni, mentre gli arancioni stavano in attesa della tempesta. Inoltre in tutti i casi il partito blu aveva una schiacciante superiorità su quello arancione. Di conseguenza si è sempre verificata la situazione che il più debole ha lasciato l'iniziativa al più forte, che ha potuto scegliere il tempo e la modalità della prima mossa, una tattica, questa, assolutamente suicida. Aggiungo, inoltre senza dilungarmi troppo, che agendo in questo modo il partito blu si assicurava un notevole capitale di credibilità , quindi di tempo utile per terminare le operazioni, presso le proprie opinioni pubbliche, piuttosto refrattarie al rombo dei cannoni. Infatti in tutti i casi considerati ogni operazione bellica è stata preceduta da un lungo periodo di acclimatazione delle opinioni pubbliche, durante il quale viene fatta accettare, almeno in buona parte, l'idea dell'inevitabilità dell'azione di forza. Iniziare quindi "il lavoro sporco" con una bella serie di attacchi (missilistici, aerei,....) adeguatamente reclamizzati dai mass media, può far diffondere nell'opinione pubblica l'idea che l'affare può essere liquidato in breve tempo e rendere più accettabile il prosieguo delle ostilità , volgenti verso "l'inevitabile vittoria finale".... Venendo quindi al caso iraniano, immaginiamo che il regime voglia giocarsi la partita in maniera diversa e che giochi di anticipo, una volta capito che le ostilità siano inevitabili. Immaginiamo che l'Iran dia il via ad una massiccia offensiva, non finalizzata alla vittoria della guerra guerreggiata ovviamente, con i sottomarini, con i missili, con gli aliscafi d'attacco e con le mine. E supponiamo che metta a segno qualche buon colpo, del tipo una fregata ed un caccia affondati ed una portaerei danneggiata seriamente. Credo che l'effetto sui paesi della regione possa essere non indifferente. L'idea di una nazione araba che lotta e "vince" contro i super-tecnologici blu potrebbe sedurre una vasta parte dell'opinione pubblica araba, e potrebbe armare più di qualche mano da quelle parti (Pakistan in testa). In sostanza se il partito degli arancioni assumesse l'iniziativa potrebbe solo andarci a guadagnare, in quanto utilizzerebbe il proprio potenziale bellico prima che questo venga menomato. A questo punto tutti i ragionamenti di strike preventivi verrebbero meno. L'Iran tramite un'appropriata Maskirovka potrebbe sferrare un colpo a sorpresa godendo di tutte le luci della ribalta. Le conseguenze politiche sarebbero, a mio avviso, non peggiori di quelle che nel caso del consueto attacco blu. L'opinione pubblica occidentale sarebbe a favore della guerra, quella araba sarebbe a favore degli arancioni ed in più i governi arabi si troverebbero di fronte ad una situazione interna instabile... In definitiva la vittima sacrificale di turno riuscirebbe ad ingarbugliare un pò le carte ai blu, almeno per il momento,....
  22. A quanto pare l'India vuole fare sul serio... La realizzazione del primo SSN credo che sia la prima fase del programma che porterà l'India a dotarsi di SSBN. Il Pakistan non starà certo a guardare. Purtroppo non posso trattenermi ulteriormente adesso, ma questo è un argomento da apporfondire caro Totiano, sperando che l'amico Charlie ci dia anch'egli una mano.....
  23. Caro Charlie, sono d'accordissimo sulla pericolosità dell'accoppiata mine (soprattutto aviolanciate) e batterie missilistiche mobili. Tuttavia c'è una ulteriore minaccia che andrebbe approfondita (anche se al momento non ho sufficienti informazioni a riguardo) ed è quella degli aliscafi d'attacco. Qualche tempo fa ricordo bene di essermi imbattuto in un comunicato che riportava il test da parte dell'Iran di un aliscafo d'attacco con "spiccate capacità stealth". Ricordo anche che era anche allegata una foto del giocattolo... Se questa cosa avesse un minimo di fondamento non sarebbe un bella notizia. Data la limitata estensione del tratto di mare, basterebbero pochi minuti ad un aliscafo per giungere a portata di tiro per un missile a guida semi-attiva, lasciando al bersaglio un ridottissimo preavviso. Questa minaccia moltiplicherebbe il numero delle batterie missilistiche mobili, soprattutto nel caso di un attacco combinato in forze... Inoltre penso che l'Iran possa beneficiare di una eventuale joint-venture in questo settore con la Cina. L'aliscafo d'attacco, soprattutto se stealth, sarebbe un'arma tipicamente orientale nella sua filosofia: economica, letale, producibile in massa, spendibile... Che ne pensi al riguardo?
  24. Se devo scegliere tra Iran ed UAE, dico Iran senza dubbio. Le forze armate iraniane sono "battle tested", a seguito della decennale guerra con l'Iraq. Inoltre la marina iraniana ha anche messo insieme un pò di "esperienza" durante le schermaglie con il naviglio militare americano negli anni 80'. :s05: Non credo che una Marina si possa costruire dall'oggi al domani, limitandosi semplicemente ad acquistare sistemi d'arma ed corsi di addestramento. Ovviamente uno scontro limitato ad Iran ed UAE non sarebbe ipotizzabile, però potrebbe essere un buon casus belli per un conflitto allargato su base regionale. Tra qualche anno nei dintorni di Hormuz potrebbero esserci più sottomarini che petroliere.......
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