Una produzione di massa di V2 nel 1943 avrebbe significato un parallelo sviluppo del Wasserfal, con quel che ne seguiva nell'impiego contro le scatole di bombardieri, l'unico limite per questo tipo di armi era la quantità di combustibile producibile negli impianti a disposizione, che, se per l'ossigeno liquido era numerosissimi e relativamente poco costosi, per i carburanti con misture a base di acido citrico, azoto, acido solforico e nitrati vari ( gli antenati dell' RFNA) la questione era parecchio più complicata e costosa, ma sopratutto concentrata in aree ristrette a ridosso di grandi impianti di produzione elettrica, dighe o miniere di carbone o lignite.
Considerando poi che le guide finali delle V2, verso la fine della guerra, stavano per abbandonare il sistema di guida da terra umspannwerk C per passare in toto ad un sistema inerziale, rudimentale e meccanico ma di gran lunga il più avanzato in circolazione, con correzione radio da terra lungo tutta la fase ascendente, c'è da pensare che il cep di queste armi si sarebbe enormemente ristretto, passando da 17km (dovuti allo scarto massimo per un'arma considerata efficiente di 1° sulla sua traiettoria fino all'esaurimento della spinta con un'errore di previsione da +/- 0,2% a 0,5% rispetto alla capacità di spinta complessiva come riportato dalla stime di produzione) a poco più di 2km (come nel discendente diretto della V2, l'R11 russo (SS1 Scud nella designazione NATO), che impiega gli stessi sistemi copiati tali quali dai carteggi tedeschi. Un cep di 2km vuol dire che statisticamente un 50% cade entro un cerchio di 1km con una proporzione in incremento verso il centro.
Sul bombardamento di Anversa, il fatto che solo 30% delle V2 centrò la città non significa che tutti gli altri ordigni non funzionavano, semplicemente avevano bersagli diversi, i reticoli di puntamento risalivano la schelda nella speranza di colpire il traffico navale e bloccare così la via con i relitti, oppure prendevano di mira le zone con le batterie contraree delle varie cinture di difesa anti V1 nella speranza di aprire dei corridoi. E' logico che l'assemblaggio delle armi, reso quanto più semplice possibile per venire effettuato da personale spendibile, aveva una quantità molto alta di dud, sopratutto per quanto riguardava la produzione del propellente che puntava più alla quantità che alla qualità, sballando di conseguenza la guida finale e la temporizzazione della spoletta. Gli effetti del bombardamento di Anversa comunque diedero i loro frutti riducendo la capacità di scarico e il traffico merci che non raggiunsero mai gli obbiettivi prefissati e obbligando il red ball express ad allungare il loro "giro".