Il Nike Hercules era all'epoca uno dei missili antiaerei più performanti, entrato in servizio con l'Us Army nel 1958, nonostante l'opposizione dell'Air Force che lo vedeva come un'inutile duplicazione del suo intercettore teleguidato Bomarc, era stato progettato per proteggere gli Stati Uniti continentali, i paesi della Nato e i paesi amici dell'estremo oriente dalle flotte di bombardieri dell'Urss. Con una velocità di punta superiore a Mach 3 questo missile bistadio era in grado di intercettare persino i più moderni bombardieri d'alta quota dell'USAF, come il B-58 Hustler, e, in ingaggio frontale, l'SR-71 Blackbird. Adottato dall'AMI nei primi anni 60, con un "colpo di mano" che aveva sottratto il controllo dei sistemi missilistici d'alta quota all'EI (che in cambio dal 1973 acquisì il controllo delle batterie Hawk dell'aeronautica), per molti versi costituiva la controparte "unmanned" dell'F-104 starfighter, in quel binomio missili/intercettori su cui si basava la difesa aerea della Nato negli anni 60. Ne esisteva anche una versione a testata nucleare, destinata a distruggere le eventuali formazioni di bombardieri nemici in quota, ma venne presto abbandonata, per l'alto rischio di detonare un ordigno atomico sul proprio territorio. All'apice della guerra fredda le postazioni Nike hercules sul territorio USA erano oltre 140. La diminuita minaccia dei bombardieri, in uno scenario dove i missili balistici prima e i cruise dopo acquisivano sempre maggior importanza, e gli svantaggi del sistema (gli impianti erano fissi, la mobilità tattica puramente teorica, l'elettronica ormai obsoleta) portarono ad una rapida radiazione del sistema negi primi anni 70. Gli ultimi hercules metropolitani furono smantellati nel 1974, quelli schierati in Alaska nel 1979. Gran parte dei paesi della Nato radiarono il sistema tra la fine degli anni 80 e l'inizio degli anni 90. In italia, dove le rampe erano concentrate nel nord-est, a protezione delle soglia di Gorizia, il Nike hercules, obsolescente già a partire dagli anni 80, avrebbe dovuto cedere il passo al Patriot nel 1991, ma le solite ristrettezze di bilancio costrinsero a mantenere in attività il vetusto intercettore per altri 15 anni, ormai al solo scopo di mantenere in vita un minimo di capacità tecnica dei reparti in attesa di sistemi moderni. L'ultimo lancio è avvenuto nel 2006, per l'occasione l'hercules al posto della livrea verde sfoggiava un singolare "special color" tricolore.
Spesso paragonato al SA-2 Guideline sovietico, in realtà era la controparte del sistema SA-5. Rispetto al guideline il Nike non ebbe mai modo di essere utilizzato operativamente, le sue dimensioni, circa il triplo del missile russo, ne impedivano all'atto pratico qualsiasi mobilità tattica. Esercitazioni negli anni 70 hanno rilevato un rateo di abbattimenti del 5%, che può sembrare basso. Tuttavia gli SA-2 Nordvietnamiti, con un rateo di successo reale del 2%, riuscirono a mettere in crisi le pur potenti forze aerea statunitensi. Il Nike poteva anche essere utilizzato come arma superficie-superficie, con opportune modifiche al sistema di controllo.