Mi permetto di intervenire ancora, perchè il tema mi tocca direttamente, facendo io, ora, parte dell'universo "pubblica sicurezza". Non voglio , con questo mio, vagheggiare un ritorno ai tempi del buon vecchio Scelba, ma, bisogna prendere atto di un fatto assodato. Dopo il '68, si assiste, in tutte le sue declinazioni, ad una interversione dell'onere di colpevolezza in occasione delle manifestazioni, e non solo. Se durante un intervento di O.P. ti capita di "collidere" con qualcuno, facinoroso o rompic.....i, perchè, ovviamente, non è che un operatore della sicurezza con due dita di cervello, si mette a "collidere" con un normale cittadino, è ovvio che la colpa è del poliziotto o celerino o che dir si voglia. Le istituzioni, poi, ti difendono fino ad un certo punto, quindi tu, stretto tra il dovere, con gli obblighi di conseguenza, e la prefigurazione di ciò che ti può accadere, in caso di "collisione", ti fai due conti e, umanamente, ti giri dall'altra parte. A meno che, come successo al povero Placanica, ti trovi nella necessitàdi difendere te stesso da un attuale pericolo alla tua incolumitàfisica. Palcanica è stato congedato, o meglio, non è stato raffermato perchè, essendo ausiliario, non è stata accettata la relativa domanda, ma, sostanzialmente, è rimasto solo ad affrontare il bailamme mediatico che gli è stato rovesciato addosso da certa sinistra, in cerca del consenso dei soci di San Giuliani, che, purtroppo, è morto cercandosela.
Tutto ciò, si riverbera anche sul quotidiano dell'operatore della sicurezza che, oggi, trova cittadini convinti di avere solo diritti, avvezzi all'impunitàe, tutto sommato, anche indotti da esempi istituzionali, certi che "mettendola in rissa", qualcosa si ottiene e qualche punto debole nella catena di comando si trova.
Marco