Cerco di spiegarmi bene sperando di non essere frainteso.
Mi piace pensare (o, meglio, sono costretto a pensare) che, in realtà, persone come il Cap. Ciardelli siano morte, non "per la Patria", ma per "loro stesse", nel senso: per il "loro" personale senso del dovere, per la "loro" dignità, per la "loro" coerenza, per le "loro" famiglie, per il cameratismo con i "loro" commilitoni.
Naturalmente avrebbero preferito al 100 % vivere, e vivere a lungo, anche, ma almeno erano "pronti" a fare una "buona morte", quando è arrivato (purtroppo) il momento.
Non vedo altri significati per il loro sacrificio: bisogna essere realisti, ed ammettere che in Italia ci sono milioni di persone che del loro sacrificio non sanno che farsene, non lo apprezzano, nel migliore dei casi sono assolutamente indifferenti e disinformati, nel peggiore dei casi sono pronti a insozzarne la memoria, a scrivere sui muri, a bruciare le bandiere, a fare i coretti nelle manifestazioni.
Non è vero che "tutta l'Italia" è unitànel dolore, ahimè (e non sto parlando di "diverse opinioni sull'intervento in Iraq", quello è un altro paio di maniche).