Purtroppo mio padre è morto nel '74 e quindi vado a memoria, ormai sono passati molti anni e i particolari sono sfumati (me li raccontò quando ancora ero un bambino); non amava ricordare quel periodo e penso che, probabilmente aveva ragione.
Se adesso sono qui ha raccontarvi questa storia (che tutto sommato ha un certo fascino) è perchè si sono verificate una serie di circostanze a dir poco incredibili.
Classe 1921, fu arruolato in marina all'inizio del '42; solita trafila e quindi spedito alla base di La Spezia dove fece l'addestramento su un sommergibile di cui non ricordo il nome.
Nella primavera del '43 fu spedito alla base di Bordeaux con destinazione sommergibile Barbarigo.
Alla fine di maggio del 1943 gli fu data una licenza di 15 gg; ritornò quindi in Italia (abitava in un paese vicino a Vercelli) dove passò alcuni giorni con la famiglia.
Terminata la licenza, riprese il treno e ritornò alla base di Bordeaux; ad alcuni chilometri dalla base però ci fu un pesante bombardamento alleato che distrusse tutte le vie di comunicazione (terrestri e ferroviarie) con la nostra base.
Da buon militare fedele, ritornò alla base a piedi (impiegò 2 giorni !!); purtroppo (?) il Barbarigo era già partito da alcune ore per quello che poi sarebbe stata la sua ultima missione.
Restò quindi alla base (impiegato a terra, perchè oramai avevamo più personale che navi) fino al fatidico 8 settembre 1943, dove a lui come a molti altri compagni fu offerto di passare con i tedeschi.
Ovviamente si rifiutò, guadagnandosi (diceva proprio così) una vacanza di 2 anni a Berghen-Belsen (campo di concentramento dove i militari italiani, assieme a quelli di altri eserciti venivano "usati" per riparare i danni dei bombardamenti alleati.
Di questi ultimi 2 anni di prigionia raccontò sempre pochissimo sia a me che a mia madre; ricordo solo che quando raccontava di quel periodo, il suo tono di voce cambiava.......
Alla fine del '45, liberato dagli alleati, ritornò in Italia al paese natio; i nonni stentarono parecchio per riconoscerlo....
O.K.ragazzi, vi ho detto tutto (credetemi, ma mi sento ancora emozionato come quando ero bambino ha ricordare queste cose).
Un saluto a tutti quanti.