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LColombo
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Neppure (il Caterina fu affondato da aerosiluranti al largo di Tripoli. Questa è stata affondata da bombardieri e proprio dentro il porto).
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Qui c'è una foto della Caracciolo in servizio come nave asilo: http://www.xmasgrupsom.com/Superfice/NaviAsilo/Caracciolo.htm.
All'epoca della seconda guerra mondiale la nave esisteva ancora a Napoli, sebbene ormai inutilizzata, tanto che venne danneggiata durante dei bombardamenti. Quando fu demolita?
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Neanche. (Il Gloriastella fu affondato a Bengasi nel 1940, questa è Tripoli nel 1941).
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Non si tratta né dell'una né dell'altra (sia la Birmania che la Città di Bari non rimasero vittime del bombardamento, che affondò solo la Tp Canopo, più la nave soccorso Giuseppe Orlando che saltò su mine posate dagli aerei, ma saltarono in aria l'una per sabotaggio - si ritenne - e l'altra perché investita dalla prima ed anch'essa carica di munizioni). L'incursione che affondò questa nave avvenne qualche mese dopo.
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Aggiungiamo qualche altro elemento: il porto è Tripoli e la fine venne dal cielo.
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Nono, la nave in foto non è in affondamento, è già affondata nelle acque basse di un porto. Potrei aggiungere che trattavasi di motonave da carico, ma che non era nata come motonave.
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Proprio così.
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Per smuovere un po' le acque, si potrebbe precisare che la nave in foto non è incagliata, ma affondata in porto.
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No, è proprio un mercantile; non siamo nella zona delle Kerkenah né in Tunisia (ma, come ho detto, neanche troppo lontano).
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No (l'Arta, peraltro, credo fosse una motonave tedesca), ma in fin dei conti non siamo esageratamente lontani da lì, sebbene le cause dell'affondamento siano differenti.
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...e che si tratta di un mercantile italiano.
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Be', potremmo dire che siamo nel Mediterraneo e che l'anno è il 1941...
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Un benvenuto da lombardo a lombardo (
e da astemio ad astemio)!Ed anche da conterraneo: sono anch'io della provincia di Varese!
Grazie a tutti per il benvenuto.
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Novantatré uomini in più del "dovuto"? Forse potrebbe essere perché i 1358 militari che ti risultano trasferiti nel giugno 1940 in Libia sono solo quelli arrivati, mentre 1451 sono quelli partiti. Non tutte le 162 camicie nere partite con la II Squadriglia CCTT (Espero, Ostro e Zeffiro) giunsero a destinazione, dato che l'Espero fu affondato in uno scontro con incrociatori avversari (Sydney, Orion, Liverpool, Neptune, Gloucester). Forse i 93 uomini in più rispetto ai 1358 sono le camicie nere perse sull'Espero (oppure, una parte lo sono, mentre altri sono magari militari inviati in Libia di passaggio su qualche mercantile). "La difesa del Traffico con l'Africa settentrionale dal 10 VI 1940 al 30 IX 1941", che mi dolgo di non avere (qualcuno sa dirmi se e dove sia reperibile ed a quale prezzo?) non specifica, per caso, quante delle 162 CCNN erano sull'Espero?
Già che ci siamo, per i possessori del volume: viene detto quali furono le perdite tra truppa ed equipaggio imbarcati sull'Espero? Sui superstiti ho trovato numeri contrastanti - 43, 47 o 51; in ogni caso i 6 sopravvissuti dei 36 uomini di una lancia finita alla deriva per 13 giorni, salvati dal Topazio, e gli occupanti dell'unica imbarcazione recuperata dal Sydney prima di allontanarsi dal luogo dello scontro, che fossero 37, 41 o 45 -, su vittime e dispersi nulla di preciso.
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Proviamo con questa (mi scuso per la qualità della foto, ma lo scanner è quello che è):
Uploaded with ImageShack.usSegnalo però che da domani e fino al 17 io non ci sono e quindi, se l'identificazione non sarà già avvenuta entro stasera, poi non potrò dare indizi né confermare l'identità per i prossimi giorni. Magari qualcuno che non partecipa a questo giro mi può dare il suo indirizzo PM e gli comunico l'identità corretta così che può gestire la cosa in mia assenza? -
Tempo fa ho trovato su Internet, nelle memorie di alcuni reduci di guerra, degli accenni all’affondamento del piroscafo Eridania (costruito nel 1916, da 7095 tsl), del Lloyd Triestino, che, catturato da forze tedesche a Zara (dov’era stato costretto a dirigere da alcuni Stukas), fu silurato ed affondato il 7 ottobre 1943, al largo di Pola, dal sommergibile polacco Sokol. Le memorie di detti reduci coincidono con queste notizie, ma parlano anche di “centinaia di persone”, militari catturati e civili, che si sarebbero trovate a bordo dell’Eridania al momento del siluramento e sarebbero morte in gran numero nell’affondamento. Tutto ciò che ho trovato di preciso sull’Eridania, però, sono le essenziali informazioni di “Navi mercantili perdute” di cui sopra. Qualcuno sa qualcosa di più sulla perdita di questa nave e soprattutto sulle persone che aveva a bordo nel suo ultimo viaggio (e sulle vittime)?
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Ciao, anch'io sono appena arrivato ma provo a rispondere su un paio di punti. Un classe Marconi, quale era il Malaspina, credo avesse autonomia sufficiente a raggiungere le Americhe e l'Africa meridionale; ma, sinceramente e senza offesa, la tua ipotesi è moooooooolto improbabile (non ho mai sentito di casi di diserzione di unità navali eccezion fatta per il singolare caso della torpediniera austroungarica TB 11 consegnatasi alle forze italiane nel 1917; pensa solo al fatto che si dovrebbe mettere d'accordo un intero equipaggio; se tuo zio considerò un vigliacco il compaesano che si ferì per non tornare a bordo, poi, non so se avrebbe pensato addirittura di disertare). Purtroppo la sparizione senza traccia di un sommergibile in tempo di guerra era cosa tutt'altro che infrequente (od inspiegabile): in caso di attacco con bombe di profondità in immersione il battello, se colpito, affondava senza che vi fosse possibilità di abbandonarlo; date le ridotte dimensioni e le pochissime vie d'uscita, poi, anche in caso di bombardamento o siluramento l'affondamento spesso era così repentino da non lasciare scampo a nessuno, o, se c'era il tempo di abbandonare l'unità, a pochi uomini che si potevano venire a trovare in mezzo al mare senza cibo, acqua, imbarcazioni (al massimo qualche battellino pneumatico), senza che nemmeno vi fosse stato il tempo di lanciare un ultimo messaggio radio per comunicare l'accaduto. Mi vengono in mente dei casi come la sorte dei naufraghi di un altro sommergibile di Betasom, l'Archimede, o del battello tedesco U 625 affondato da un aereo, ad esempio. La sola Regia Marina perse credo 38 sommergibili senza superstiti durante la seconda guerra mondiale: talvolta scomparsi senza lasciare traccia, talvolta se ne sono scoperte le circostanze di perdita solo cercando negli archivi degli ex nemici i rapporti di navi o aerei che avevano attaccato (e, presumibilmente, affondato) sommergibili nemici sconosciuti in date e posizioni compatibili con quelle della perdita). Questo per tanti sommergibili italiani - cito a memoria, tra quelli atlantici, il Faà di Bruno, il Nani, il Morosini, il Tazzoli, il Barbarigo - nonché britannici, statunitensi, sovietici, giapponesi, e centinaia di U-Boote.
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Qualche tempo fa era apparso su Storia Militare un lavoro di Enrico Cernuschi in cinque parti sulle unità della Kriegsmarine in Mediterraneo. Ne ho solo le ultime tre parti, che includono le liste di UJ, avvisi (SG), posamine, cannoniere/pescherecci armati (KFK), avvisi e vedette minori (G e GA), motozattere (MFP), posareti, posacavi, rimorchiatori d'altura e KT, con la relativa sorte, e non ho trovato nessuna unità di questi tipi perduta in quella zona. Però per le unità più piccole e numerose (KFK, G, GA) le note sulle circostanze di perdita non sono molto chiare, magari si può puntare lì. Stando a questi elenchi non può essere di certo un KT e nemmeno, al 90 %, un UJ (ma qui una tenuissima possibilità la lascerei).
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Cacciatorpediniere HMS Southwold saltato su mina al largo di Malta il 24 marzo 1942.
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Mi chiamo Lorenzo Colombo e per quanto viva in una terra, la Lombardia, ben poco marinara, nutro da sempre un fortissimo interesse nei confronti della storia navale e soprattutto di quella della Regia Marina. Da diversi anni seguo questo forum, che ho sempre considerato una preziosa fonte di informazioni interessanti, sebbene mi iscriva solo ora.
Come da onorata tradizione procedo all’offerta di un giro di Spalletti a tutti (benché io sia in realtà del tutto astemio).
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No (la Virgilio affondò a Tolone dopo l'armistizio; inoltre questa era una motonave da carico. Costruita nel 1921 come piroscafo e rimotorizzata nel 1931).