Allora, sperando di aver capito bene come funziona la procedura per allegare immagini, ho caricato l'immagine della cartina postata da Lefa (in realtà del Prof. Giamminelli Raffaele per qualcuno a cui può interessare la cosa) corretta per quel che riguarda i tunnel di Baia-Fusaro e San Martino (indicati in arancione). Ho indicato in blu, anche, il tracciato del binario che dal cantiere del Fusaro portava a San Martino.
Per quanto riguarda il messaggio 56 di Peppe c'è da dire questo:
1) il tunnel che da Baia portava al Fusaro, è lungo effettivamente 1,3 km circa, arrivava direttamente nel cantiere del Fusaro al tempo del Silurificio, ed arriva alla SELEX, oggi. Dal momento della costruzione della Microlambda e fino a circa 10 anni fa, entrava ancora nel cantiere del Fusaro ed è stato usato per tutti questi anni, e non prima, come deposito della fabbrica che ha assunto, negli anni, svariate dnominazioni (Microlambda, Selenia, Alenia, ...Selex). Circa 10 anni fa, l'imbocco dal Fusaro è stato murato con una tompagnatura "blindata" e la Selex ha fittato il tunnel ad un privato del luogo, che vi accede da Baia e che lo usa come deposito di materiale edile. Sottopassa non il Parco Archeologico delle Terme di Baia ma il Parco Monumentale di Baia, si tratta di due località vicine ma diverse, il primo è adiacente alla Piazza di Baia e si può visitare, il secondo, invece, si trova tra il Parco Archeologico e i Fondi di Baia e non si può visitare. Confondere i due siti, porta anche ad una confusione circa il percorso del tunnel.
2) Per quanto riguarda la notizia riportata da Simon Pocock circa il fatto che il tunnel sia stato usato per deposito di siluri la ritengo perlomeno poco verosimile, e, purtroppo, nel suo libro l' autore fa "qualche" errore. Sarebbe stato per lo meno strano che un tunnel, non molto largo, usato per un passaggio veloce verso il Fusaro, di un trenino su rotaie e, addirittura quale ricovero per la popolazione civile della vicina Baia possa aver funzionato come deposito di siluri. Credo, anzi sono certo, che i siluri, come ho gia detto in un precedente post fossero conservati a Miliscola.
3) la foto 6 risale al 1925, si tratta di una cartolina illustrata, che riporta come didascalia nella faccia posteriore "Siluripedio di San Martino" e costituisce, così una prova certa che già allora il Silirificio Italiano usava l'isolotto per le sueprove.
4) nella foto n° 8, quella che viene indicata come "...ulteriore galleria che collega le due estremità dell’isolotto (costruita sempre dal silurificio)... " non è altro che l'ingresso ai reparti sotterranei di cui parlavo sempre nel mio precedente post. Tra gli altri, c'era il reparto compressori che caricava aria compressa per permettere il movimento del siluro.
5) la funivia di cui parla Minisini doveva partire da Baia, come si evince chiaramente dall'appunto riportato da Lefa, avere la stazione più alta sul crinale della collina dei "Pozzolani" e scendere a San Martino. Probabilmente, Minisini pensò a questa soluzione osservando alcuna funivie che esistevano nelle vicine cave di pozzolana. Quasi certamente, il progetto non fu mai attuato perchè la funivia avrebbe dovuto superare un dislivello ancora maggiore del Parco Monumentale rappresentato dal Monte di Procida.
Chiedo, infine a Lefa, se può, e vuole, postare il link cui fa riferimento quando parla del progetto di Minisini. Di questo personaggio, soprattutto dopo la sua partenza per gli Stati Uniti, si sa pochissimo. Sicuramente rientrò in Italia nel 1946, e quindi prima di Calosi e di alcuni dei tecnici, e, nello stesso anno morì.