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Urso de Segestro

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Risposte pubblicato da Urso de Segestro

  1. Domenica 17 c'ero anch'io ad assistere al cambio della Guardia al Quirinale,lato scalinata ed ho notato un particolare che mi ha stupito( non so se son stato l'unico). Arriva il pullmann con il S:Marco (ok, son quelli che devono montare)passano pochi minuti e arriva un pullmann dell'Aeronautica, scendono e anche loro discendono la scalinata ed entrano nell'ingresso carraio sotto il Palazzo , ma se erano la guardia smontante come fanno ad arrivare allora da fuori?Mi sono dato una spiegazione non so se fondata: per coprire la Guardia è sufficiente un plotone, l'altro quello che è arrivato serve solo per rendere un po più solenne e spettacolare il cambio, è possibile questa lettura? Ho mi sbaglio?

  2. Mi sono spesso chiesto con quale criterio avveniva il reclutamento di leva in Marina (Regia e MM), a parte gli iscritti alla gente di mare ecc, molti erano di luoghi lontani dal mare ( forse per professionalità tecniche?) Si diceva negli anni '70 che Milano era la città con più marinai in congedo (vero?) Nel corso degli anni il reclutamento subi' cambiamenti significativi?

    Sicuramente ci sono Comandanti in grado di colmare la mia lacuna:

  3. Molti anni fa sfogliando frettolosamente una rivista di argomento militare, ricordo in modo abbastanza sommario che una Marina militare del nord europa, Norvegese? Adottava per camuffare navi nei fiordi una specie di rete/telone che attraccando la nave contro bordo alla parete del fiordo, si faceva poi discendere dalla parete dello stesso fino a coprire completamente la nave. C'è qualche Comandante che ne sa di più? Era un sistema sperimentale poi abbandonato oppure aveva un uso consolidato.

  4. In sostanza... no.

    Trizzino era un giornalista postfascista (peraltro - vado a memoria - arrabbiato con le forze armate da quando, nel 1938, era stato espulso dalla Regia Aeronautica a seguito di una disputa sulla paternità dell'invenzione di un apparato per il lancio di siluri da aerei), che s'inserì in una corrente nata ai tempi della Repubblica Sociale Italiana, quando la propaganda mussoliniana, per giustificare la sconfitta - semplicemente dovuta all'inferiorità industriale italiana rispetto agli Alleati, ed alla palese disparità di forze in campo - di quella guerra avventata lanciata nel 1940 da chi s'illudeva di finire in fretta, e poi invece protrattasi per tre anni con le conseguenze che sappiamo, si inventò che la sconfitta fosse dovuta al tradimento dei vertici delle forze armate, e specialmente di quelli della Marina.

    Trizzino dà a intendere, nel libro, che spie italiane rivelassero ai britannici informazioni su rotte ed orari dei convogli italiani: ma vent'anni dopo, grazie all'apertura degli archivi britannici, si seppe che queste informazioni non erano frutto di spie, ma di intercettazione e decifrazioni dei messaggi italiani e tedeschi, da parte dell'organizzazione britannica "ULTRA".

    Anche così, comunque, va rimarcato che le perdite tra il naviglio furono elevate, ma l'86 % dei rifornimenti inviati in Libia (tra cui l'80 % del carburante) ed il 91 % del personale vi giunsero a destinazione nonostante gli attacchi. (Ed anche il 71 % dei materiali e 93 % del personale mandato in Tunisia). Vi furono periodi estremamente critici: il periodo ottobre-dicembre 1941, quando la temporanea cessazione dei bombardamenti su Malta permise ai britannici di potenziarne i mezzi offensivi, con anche una forza navale di superficie (la Forza K) che inflisse pesantissimi danni (nel novembre 1941 le perdite dei carichi inviati sfiorarono il 70 %, percentuale mai raggiunta né prima né dopo); ed il periodo dal novembre-dicembre 1942 alla caduta della Tunisia, quando la preponderanza dei mezzi aeronavali britannici ed anche statunitensi, nonché le nuovi basi conquistate dagli Alleati nel Nordafrica francese, permisero agli angloamericani di sottoporre i convogli italiani ad un martellamento pressoché ininterrotto. Ma vi furono anche periodi in cui le perdite furono pressoché nulle (dal giugno 1940 alla primavera del 1941, ed i primi mesi del 1942) o estremamente contenute (la primavera-estate del 1941 e l'estate del 1942).

    Trizzino, e gli autori che hanno scritto nella sua scia (tanto per esempio, Pietro Baroni ed Alfio Caruso), sono semplicemente disonesti nell'esposizione dei fatti, perché evidenziano le perdite, ma non menzionano mai quali e quante navi, nello stesso periodo, giunsero invece a destinazione intatte. Le critiche poi mosse sono spesso fini a se stesse: uno stesso autore critica un convoglio fatto scortare "solo" da qualche cacciatorpediniere e torpediniera perché (secondo lui) insufficienti, e poi critica anche quando a protezione dei convogli venivano invece fatte uscire in mare corazzate ed incrociatori, perché così si consumava carburante (se non va bene né una cosa né l'altra, verrebbe da pensare, cosa si dovrebbe mai fare?).

    La condotta di un ammiraglio come Brivonesi è più criticabile per imperizia che non per "tradimento". Da notare che Brivonesi fece una pessima figura contro i britannici, col convoglio "Duisburg", e poi ne fece una analoga contro i tedeschi (quando a La Maddalena, dopo l'armistizio, venne catturato da un reparto tedesco inferiore a quello da lui comandato): si era venduto ad entrambi i contendenti, o più semplicemente non aveva grandi qualità come ammiraglio? (Non me ne vogliano, ma i fratelli Brivonesi hanno congiuntamente causato più danni di Cunningham...)

    Complimenti Comandante Colombo ....mirabile sintesi ...almeno per me

  5. In effetti non sono mai riuscito a capire perchè Dio Onnipotente dovrebbe rendere forte le armi di una parte e non dell'altra, sarebbe meglio lasciarlo fuori dalle umane miserie terrene senza tirarlo per la giachetta affinchè diventi patrocinante della nostra parte, non dimentichiamoci che la Wermacht nazista sul cinturone portava scritto Gott mit uns, ed è tutto dire...

  6. Su STORIA MILITARE di Agosto 2015 c'è un articolo a firma di Anthony VITALI HIRST e Claudio RIZZA su questo evento accaduto, tra l' altro, proprio in occasione dell' anniversario della Fondazione di Roma, una data a cui il regime fascista ha sempre dato molta importanza.

    Forse perchè dovevamo riprenderci dalla "legnata" materiale e morale di Matapan, circa un mese prima...

    Tra il 16 e il 20 dicembre '40 la MF bombardò Rodi si riforni' a Suda prosegui per lo Jonio e bombardò Valona, forse dovevamo riprenderci dalla "legnata" di Taranto....

    Il 9 Febbraio '41 la MF bombardò Genova.......il 21 aprile appunto Tripoli, si trattò di imprese che videro impegnate decine di navi e migliaia di uomini per diversi giorni lontani dalle loro basi, alle quali peraltro tornarono senza subire danni di sorta. Aldilà dei danni causati che furono relativamente modesti, i danni morali invece furono incalcolabili, si pensi al bombardamento di Genova polo industriale di prima grandezza nell'Italia di allora a 50 mg dalla principale base della Regia, misero a nudo a tutti la cattiva organizzazione e la mancanza di iniziativa degli Alti comandi della Regia e dimostrarono che il mare nostrum era solo uno dei tanti slogan dell'Italia di allora.

  7. Ma scusate un'attimo, non vorrei banalizzare, ma a bordo della Lexie non c'erano anche altri fucilieri del S.Marco? Chi erano? E' possibile che ancora nessuno ne sappia le generalità ? Cosa avevano visto costoro, nessuno li ha mai sentiti? Nessun magistrato civile o militare ne ha mai sentito l'esigenza? O si è deciso scientemente di far calare una coltre di oblio su tutta la vicenda, perchè nessuno cita nemmeno nei media la presenza di altri militari del S.Marco a bordo? Non mi sembra un particolare di poco conto.

  8. Non risulta che alla data della morte Giuseppe Zolezzi fosse imbarcato sul Gorizia, bensì che fosse in forza al Comando Marina di Messina.

    Così si legge un calce alla motivazione della MAVM:

     

    258017t.jpg

     

    e nell'elenco ufficiale dei Caduti della RM nel secondo conflitto mondiale:

     

    316vtyf.jpg

     

    Ecco la motivazione:

     

    "Durante incursioni nemiche, di guardia a postazioni nebbiogene, noncurante dell'azione in corso e dell'intensa reazione antiaerea, da solo approntava per il funzionamento l'apparecchio danneggiato dallo scoppio di una bomba.

    Colpito dalle schegge di un'alltra bomba che gli asportava due arti, rivolgeva parole di fede e di incitamento ai compagni e spirava al suo posto di combattimento.

    Fiero esempio di coraggio e di virtù militari"

    Grazie a GM Andrea preciso e documentato come al solito, in effetti non ero riuscito a trovare nulla che confermasse il coinvolgimento dell'incr. Gorizia in qualche avvenimento di rilievo in quella data, ma il fatto che nella cerimonia si fosse parlato nei discorsi ufficiali da parte dell'ANMI nella persona del suo Presidente provinciale di Genova dell'incr Gorizia mi aveva in qualche modo fatto dare per scontato che la cosa avesse un riscontro verificato.

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