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max42

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  1. Ricevo dalla Famiglia Fucci una lettera di ringraziamento, che posto qui di seguito, per la numerosa e commossa partecipazione alla scomparsa di Chersino.
  2. Io credo che dai racconti di Chersino (il link del libro è stato postato dal Dir. nella parte finale della discussione "Chersino ci ha lasciato") si potrebbero trarre numerosi spunti non solo di missioni, ma anche di vita ordinaria alla base di Betasom
  3. Il rito dell'ammaina Bandiera, sempre emozionante. 20191018_180701.mp4
  4. max42

    Chersino ci ha lasciato

    Oggi pomeriggio ho partecipato alle esequie di Andrea Fucci "Chersino". Purtroppo il nostro Direttore non ha potuto partecipare per improcrastinabili impegni di lavoro e allora ho cercato di fare del mio meglio per rappresentare degnamente BETASOM. Quando sono arrivato alla chiesa era già presente una rappresentanza della Marina Militare proveniente da Ravenna, composta da un Primo Maresciallo, un Sottocapo di 2^ Classe e un marinaio. La Famiglia, inutile dirlo, ha gradito moltissimo l'iniziativa presa dal Comandante Totiano e mi ha pregato di esprimere tutta la sua riconoscenza a BETASOM ed ai suoi organi direttivi per la vicinanza e la sensibilità dimostrate in questo triste momento. La bara contenente le spoglie di Chersino è stata sistemata nella platea davanti all'altare e ai suoi piedi è stato deposto il cuscino di fiori rappresentante la Bandiera italiana che sul nastro portava la scritta "Gli Amici di Betasom". Prima dell'inizio della cerimonia il figlio ha collocato sul tappeto la Croce di Guerra e due fotografie che ritraggono il padre alla base di Betasom. Un momento particolarmente toccante è stato quando una nipote ha letto la Preghiera del Marinaio. Per tutta la durata del rito gli Uomini della Marina hanno onorato la memoria di Chersino dalla panca di prima fila. Seguono ora due foto della benedizione della bara. All'uscita, la rappresentanza della Marina precedeva il feretro per poi schierarsi per tributargli gli onori. Infine il cuscino di BETASOM è stato portato al carro funebre e collocato al fianco della bara. ADDIO CHERSINO ! ! !
  5. max42

    Stretto di Corinto

    Il Canale di Corinto è dimensionato per navi che svolgono cabotaggio nell'Egeo e nel Mediterraneo orientale. È molto utile perché evita il periplo del Peloponneso. Certo non siamo ai livelli di Panama o di Suez. In ogni caso non mi pare davvero il caso di stravolgere lo scopo per il quale è stato realizzato.
  6. max42

    Stretto di Corinto

    A me sembra una grande stupidaggine, una "bravata alla Schettino" per intenderci. Ovviamente se vi fosse stato un incidente (molto possibile) non ci sarebbero stati certamente morti e feriti, solo una bella strisciata sulle fiancate, perché passando "al millimetro" il rimbalzo sulla parete opposta del Canale sarebbe stato inevitabile. C'era però il rischio che la nave restasse incastrata, bloccando la navigazione nel canale. Neanche da dire che si sia goduto di un panorama "mozzafiato": solo dal ponte più alto i passeggeri hanno potuto veder scorrere la terra all'altezza del naso, mentre dai ponti inferiori il panorama era costituito dalle pareti del Canale. Andar per mare non è come giocare alla roulette russa! Solo dopo che sono successi incidenti assolutamente evitabili comincia il rimpallo delle responsabilità. Spero solo che ora non cominci la sfida al passaggio della nave più grossa! Mi si potrebbe obiettare che le chiuse del Canale di Panama non lasciano molto più spazio alle grosse navi. Ma l'approccio è completamente diverso: intanto ci sono piloti espertissimi, che sanno "imboccare" correttamente la chiusa e poi i locomotori che "agganciano" la nave già all'altezza del castello di prua, la tengono perfettamente sulla mezzeria della chiusa. In definitiva, mi auguro l'effetto boomerang di una simile smargiassata e cioè che eventuali futuri croceristi non scelgano quella compagnia di navigazione.
  7. max42

    Chersino ci ha lasciato

    Solo alcune piccole integrazioni al post del nostro Dir.: Data: 16/10/2019 Villa Giulia: Via Fratelli Dall'Olio, 2 Pianoro Vecchio (BO) Messa: Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta Di Pianoro - via L. Ariosto 3 Pianoro
  8. max42

    Chersino ci ha lasciato

    La notizia della scomparsa del nostro “Chersino” mi è giunta nella prima mattinata di oggi, quando ho acceso il telefonino e ho visto che il figlio mi aveva inviato una mail alle 23:58 di ieri sera. Ho atteso qualche minuto prima di aprirla: sentivo che era avvenuto ciò che mi aspettavo da qualche mese, da quando Andrea era stato costretto a lasciare la propria casa per andare a curarsi in una clinica geriatrica, assistito dall’affetto dei suoi cari. Il tracollo è avvenuto in tempi rapidissimi, poco più di due mesi! E pensare che solo alla fine di marzo io e il Comandante Totiano eravamo stati a casa sua per festeggiare il suo 99° compleanno! Era una giornata di festa che aveva visto tutta la Famiglia riunita ad una tavola imbandita per le grandi occasioni e Lui, il vecchio irriducibile “mastino” aveva partecipato attivamente ai festeggiamenti brindando assieme a noi al prossimo giro di boa dei 100 anni … Ora non restano che i ricordi lasciatici da questo decano dei sommergibilisti, ricordi che ho raccolto dalla sua viva voce in lunghi pomeriggi trascorsi nel salotto di casa sua intento a prendere appunti che poi avrei postato su Betasom alla voce “Chersino racconta …”. Ci sia di conforto sapere che ora avrà ritrovato nel Paradiso dei Marinai l’Ammiraglio Polacchini, per il quale nutriva una sconfinata ammirazione, Carlo Fecia di Cossato, il Comandante Leoni e tutti gli uomini che condivisero con lui la prima missione atlantica del Malaspina, Salvatore Todaro e tanti altri personaggi grandi e piccoli di Betasom che sono rivissuti nelle sue parole. Grazie Andrea per aver accettato la nostra amicizia e riposa in pace insieme a coloro che hanno condiviso con te un grande ideale servendo la Patria in una lotta impari contro il nemico!
  9. Con riferimento alla mia offerta di sharing auto da Bologna, a causa della partecipazione al raduno anche di mia figlia (non prevista in origine), resta disponibile un solo posto.
  10. Caro Beppe, Mi dispiace doverti deludere, ma non passo da Roma. Da Taranto a Bologna c'è l'autostrada A 14 (Adriatica): Taranto- Bari - Pescara - Ancona - Bologna. A presto. Massimo
  11. La mia necessità è di una camera doppia notti giovedì e venerdì + posto auto. Se qualcuno è interessato allo sharing, ho a disposizione due posti auto (bagaglio 2 trolley piccoli tipo bagaglio a mano aereo). Partenza da Bologna giovedì ore 08:30-09:00 e rientro sabato pomeriggio al termine del pranzo e prima dell'inizio delle conferenze.
  12. max42

    L'eroe della giornata

    Anch'io non riesco a visualizzare la (o le) foto col prof. di Navigazione, quindi mi associo alla richiesta di Magico. Grazie.
  13. max42

    212 NFS il futuro dei sottomarini italiani

    Interessante "futuro" per la nostra componente Sommergibili. Non mi è chiaro però se sono un'evoluzione degli U-212 o una Classe parallela.
  14. max42

    ammiraglio Gino de Giorgi

    Grazie Marco per aver sottoposto all'attenzione dei Betasomiani la figura dell'Ammiraglio Gino De Giorgi: un grande Uomo di cui il figlio, Ammiraglio Giuseppe, ha tracciato un profilo asciutto ma esaustivo. A Lui la Marina deve sicuramente molto! ONORE ALL'AMMIRAGLIO GINO DE GIORGI ! ! !
  15. Max42/1/si pranzo - cena/ si pranzo/si albergo/attesa
  16. Grazie Marco per essere sempre attento a segnalare cose nuove , interessanti e che, come in questo caso, appartengono alla Storia. Purtroppo, a parte le eliche, non sono riuscito a capire a quali parti dello scafo/sovrastrutture si riferiscono le immagini. Anche le prime inquadrature a colori non so come si leggano. Ti faccio una proposta (se e quando troverai il tempo per esaudirla). Tu hai una competenza molto maggiore della mia e probabilmente sei riuscito ad identificare le varie immagini. Chiederei allora di fare qualche fermo immagine del filmato e spiegare di cosa si tratta. Ovviamente se qualche altro Comandante fosse in grado di rispondere alla mia richiesta alleggerendo il costante impegno del nostro Dir. gliene sarei grato.
  17. max42

    Auguri a Lazer_one (57)

    Tantissimi auguri, Antonio, anche da parte di Chersino!
  18. max42

    L'eroe della giornata

    I miei complimenti a Totiano ed Alfabravo li ho già espressi. Ora finalmente siamo arrivati all'inaugurazione. Mi piacerebbe essere presente alla cerimonia., per cui chiedo al nostro Dir. se ciò è possibile e, se sì, indirizzo ed ora. Grazie.
  19. max42

    Stan Wheatley Direttore nucleare

    Complimenti, Marco per questo post. Interessante l'articolo di giornale e molto, molto interessante il tour virtuale specialmente per la parte reattore/macchina assai poco conosciuta. Peccato che l'esperimento della Savannah non abbia avuto seguito, soprattutto per i costi altissimi di costruzione e di gestione. Gli ufficiali di macchina erano sostanzialmente dei tecnici nucleari, di non facile reperimento e addestramento. Inoltre buona parte dello scafo che avrebbe potuto essere utilizzata per il carico era occupata dal reattore. Infine, molti Paesi, tra cui (se non erro) l'Italia, avevano negato l'accesso ai propri porti per timore di contaminazione nucleare. Mi risulta anche che per lo stesso motivo molti passeggeri preferissero viaggiare su navi tradizionali. Credo che oggi la propulsione nucleare per usi civili sia utilizzata solo su alcuni rompighiaccio russi.
  20. max42

    26 luglio 1941 - Malta 2

    L'Operazione Malta Due non è così largamente conosciuta, come viceversa lo sono tanti altri episodi di cui fu protagonista la Regia Marina nel corso della 2a Guerra Mondiale. Ritengo allora che possa essere utile portare a conoscenza dei frequentatori del forum di BETASOM che non fossero al corrente di questa sfortunata azione il suo svolgimento, avvalendomi di quanto riportato su Wikipedia e su altre fonti di informazione. L'attacco venne sferrato da una squadra di incursori della Xᵃ Flottiglia MAS, speciale unità d'assalto, a bordo di barchini esplosivi M.T.M. e siluri a lenta corsa i cosiddetti maiali), contro le installazioni portuali dell'isola, e si risolse in un disastro per gli attaccanti, con gravi perdite umane e nessun risultato sostanziale. L’M.T.M., Motoscafo Turismo Modificato, abbreviato familiarmente in “emme” nell’ambiente dei mezzi d’assalto, divenne dopo la fine del 1941 il tipo di barchino esplosivo standard della Xᵃ Flottiglia MAS. Nato dalla necessità di migliorare le caratteristiche degli M.T., presentava uno scafo in legno, con carena a spigolo senza scalini, rinforzato da due chiglie paramezzale in noce e suddiviso longitudinalmente in quattro compartimenti. Il ponte di coperta era a sezione trasversale leggermente convessa. Le sezioni di coperta in corrispondenza dei compartimenti in cui erano sistemati la carica ed il motore erano amovibili. Dallo specchio di poppa fuoriusciva il “piede” del gruppo eliche-timone sollevabile di 80° e la marmitta-silenziatore. Sopra la poppa, a sbalzo, si trovava la parte terminale del posto di pilotaggio e lo zatterino salvagente in posizione ripiegata. L’apparato di propulsione era costituito da un motore a scoppio Alfa Romeo 6c/2.500 da 90 HP dotato di invertitore di marcia e in grado di imprimere una velocità massima continuativa di 31 nodi. Il motore era appoggiato su due chiglie paramezzale; un corto semiasse trasmetteva il moto al piede poppiero dotato di due eliche controrotanti. Nello stesso compartimento del motore erano fissati lateralmente due serbatoi di benzina di forma cilindrica della capacità di circa 50 litri ciascuno, che consentivano un’autonomia di circa 3 ore alla massima velocità. Il posto di pilotaggio era sistemato all’estrema poppa e disponeva anteriormente di un paraonde di lamierino metallico amagnetico a bordi arrotondati e rivolti verso prua con funzioni di deflettori. I primi siluri a lenta corsa elaborati poco tempo prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, erano lunghi 7,30 m e avevano un motore elettrico di 1,6 HP di potenza; l'alimentazione era fornita da una batteria d'accumulatori. La velocità massima era di 3 nodi con un'autonomia di circa 15 miglia alla velocità di 2,5 nodi. Il trasportatore era dotato di timoni di profondità e di direzione, di casse assetto e di strumentazione comprendente una bussola magnetica, un profondimetro, un orologio, un voltmetro, due amperometri ed una livella a bolla d'aria per il controllo dell'assetto longitudinale. Il trasportatore era costituito da tre sezioni: nella prima, di forma arrotondata per favorire la navigazione del mezzo, era collocata la carica (230 kg circa di tritolite) con i relativi congegni di scoppio. Tale parte, chiamata testa di servizio, veniva staccata dal resto del mezzo e applicata sotto la chiglia della nave. La parte centrale, di forma cilindrica denominata corpo centrale, conteneva le batterie ed esternamente le strutture sulle quali erano ricavati i posti per i due operatori. Nella terza, di forma tronco conica denominata coda, era alloggiato il motore e l'armatura che portava le eliche e i timoni. Partendo dalla base navale di Augusta, due MAS guidati dal Capitano di fregata Vittorio Moccagatta effettuarono il 25 maggio 1941 una ricognizione, portandosi fino a 4 miglia dal forte di La Valletta. Fu quindi programmata per il 30 maggio l'Operazione Malta 1, ma la mancanza di navi in rada rilevata da una ricognizione aerea, rinviò l'operazione al 28 giugno, per essere poi rinviata ancora. Alcuni degli incursori che prenderanno parte all' operazione MALTA 2. Da sinistra: Capriotti, Carabelli, Bosio, Frassetto e Folieri. Finalmente, nel luglio 1941 l'ambiziosa e temeraria azione contro Malta, denominata Malta 2, divenne operativa. Con due Mas, partiti la sera del 25 luglio da Augusta, il 26 luglio la Xª MAS provò ad attaccare il possedimento inglese partendo dalla nave appoggio Diana. Vi presero parte il "451" del Sottotenente di vascello Giorgio Sciolette (recante a bordo il Capitano di corvetta Giorgio Giobbe, Comandante in 2a dell’Operazione) e il "452" al comando del Tenente di vascello Giobatta Parodi (recante a bordo il Comandante Moccagatta e il Capitano medico Bruno Falcomatà); con loro un gruppo di nove barchini esplosivi M.T.M. (con a bordo tra gli altri Fiorenzo Capriotti, preso prigioniero nell'azione e decorato con la medaglia d'argento al valor militare) e due SLC. Nella foto di sinistra: il Sottotenente di vascello Carlo Bosio (a sinistra) e il Capitano di fregata Vittorio Moccagatta. Nella foto di destra: il Capitano di corvetta Giorgio Giobbe. Il Regio Avviso Veloce Diana Il piano operativo prevedeva che durante la notte l'SLC facesse saltare le ostruzioni di ponte Sant'Elmo che chiudevano il porto di La Valletta, e immediatamente i barchini avrebbero dovuto irrompere nel varco e colpire le navi all'ancora. L'altro SLC avrebbe dovuto attaccare i sommergibili inglesi in porto. Gli inglesi già quando i natanti italiani si trovavano a 14 miglia dalla costa, erano in stato d'allerta e con i cannoni pronti, avendoli individuati grazie ai radar terrestri. L'attacco iniziale alle ostruzioni doveva essere portato dal Maggiore del Genio navale Teseo Tesei, fondatore del gruppo, ma le difese dell'isola erano già entrate in stato di allerta; infatti oggidì sappiamo che la vigilanza nemica era stata tempestivamente allertata fin dalle 20:55 del 25 luglio sia dalle apparecchiature acustiche di Malta, che avevano percepito a grande distanza i rumori dei natanti italiani, sia dai radar terrestri, allora assai più affidabili di quelli imbarcati poiché situati a maggiori altezze e non influenzati da disturbi ambientali. In particolare risulta che gà alle ore 23:00, quando il gruppo d’attacco italiano si trovava ancora a 14 miglia da Malta, tutti i cannoni dell’isola erano pronti ad aprire il fuoco. Nonostante qualche incontrollata illazione, non esiste attualmente alcuna concreta traccia documentaria relativa ad un presunto intervento in quell’occasione del pur attivissimo servizio crittografico ULTRA britannico, tenendo anche conto del fatto che gli ordini operativi agli uomini della Xª MAS non erano di norma trasmessi via radio. A causa di guasti tecnici non ben definiti accaduti sull'altro SLC, venne accumulato, nelle operazioni di collocazione delle cariche, un ritardo che rischiava di far saltare l'intera operazione; per non compromettere quindi la missione dei barchini esplosivi, Tesei decise deliberatamente di «spolettare a zero», rinunciando cioè ad allontanarsi dall'arma prima che esplodesse sotto l'obiettivo, sacrificandosi in tal modo insieme con il 2° Capo palombaro Alcide Pedretti. L’esplosione fece crollare una parte del ponte girevole di Sant'Elmo. Il Maggiore del Genio navale Teseo Tesei (a sn.) e il 2° Capo palombaro Alcide Pedretti. Tesei allora si fece saltare in aria col suo mezzo, spolettando il siluro a “tempo zero” (esplosione immediata). L’Ammiraglio Virgilio Spigai, nel suo libro “Cento Uomini contro due Flotte”, sostiene che, dagli studi tecnici effettuati, la regolazione minima delle spolette dei SLC era di trenta minuti, pertanto Tesei non avrebbe potuto farsi esplodere all'istante. Spigai ipotizza che dopo aver regolato la spoletta al minimo, l'assaltatore sia stato colpito da un malore (e sarebbe quindi esploso insieme con il mezzo trenta minuti dopo) o direttamente da un proiettile nemico che avrebbe fatto saltare in aria lui e l'ordigno. A quel punto l'M.T.M. 2 di Frassetto e l’M.T.M. 3 di Carabelli si diressero in successione contro il ponte saltando in aria, ma ostruendo anche il passaggio. Allora i restanti M.T.M. si lanciarono nel varco che si era aperto, ma molti vennero falciati dalle postazioni che difendevano l'imboccatura di una delle due baie che costituiscono il porto, Marsamuscetto (Marsamxett in maltese. L'altra è il Grand Harbour, o Porto Grande); due piloti dei barchini, Costa e Barla, sbarcati sulle coste maltesi, furono catturati, così come Frassetto, caduto in acqua. Una foto d’epoca del Ponte Sant’Elmo Il Ponte Sant’Elmo come appariva nel 2001 Il bilancio complessivo dell'azione fu di 15 morti, 18 prigionieri e la perdita di due MAS, due SLC, otto M.T.M. e un M.T.L. (Motoscafo Turismo Lento: unità per trasporto, messa in mare e recupero di due SLC) per la Regia Marina, e due caccia Macchi 200 con i relativi piloti per la Regia Aeronautica. Dei diretti partecipanti all'incursione solo 11 naufraghi del MAS 452, trasbordati sul M.T.S.M. (Motoscafo Turismo Silurante Modificato) che stavano rimorchiando, riuscirono a raggiungere l'Avviso Diana al largo di Capo Passero, e da lì Augusta. È stato il singolo fatto d'arme per il quale sono state conferite il maggior numero di Medaglie d’oro al Valor militare (1 a vivente e 8 alla memoria), come segue: · Capitano di fregata Vittorio Moccagatta · Capitano di corvetta Giorgio Giobbe · Maggiore genio navale Teseo Tesei · Capitano medico Bruno Falcomatà · Sottotenente di vascello Carlo Bosio · Sottotenente armi navali Aristide Carabelli · Sottotenente di vascello Roberto Frassetto · 2º Capo palombaro Alcide Pedretti · Sottocapo silurista Guido Vincon Furono inoltre conferite 13 medaglie d'argento al V.M. (di cui due alla memoria), 7 medaglie di bronzo al V.M. (di cui 2 alla memoria), e una Croce di Guerra al Valor Militare. Il vicegovernatore di Malta, sir Edward Jackson, ricordando l'episodio il 4 ottobre 1941 scrisse: «Nel luglio scorso gli Italiani hanno condotto un attacco con grande decisione per penetrare nel porto, impiegando MAS e "siluri umani" armati da "squadre suicide" (…). Questa impresa ha richiesto le più alte doti di coraggio personale.»
  21. max42

    MEN 209 , licenza di spia

    Un sincero ringraziamento al nostro Dir. che ha portato a conoscenza del popolo di BETASOM una missione, credo sconosciuta ai più, portata a termine dalla nostra Marina. Un racconto molto interessante, scritto sotto forma di intervista e farcito di ricordi personali ed aneddoti. Peccato che credo non sia possibile approfondire l'attività svolta da "MEN 209", probabilmente ancora secretata.
  22. Grazie Alfabravo per averlo ricordato. Onore a quei poveri ragazzi falcidiati da un tragico destino!
  23. max42

    Sui relitti di Cavalaire-sr-Mer (Francia)

    Bellissima cronaca di queste ultime immersioni che parlano di storia. Molto interessanti le foto che testimoniano degli scenari affascinanti. Questa volta ci sono le didascalie ... Grazie, Marcello!
  24. max42

    AUGURI A DANILO43 (76)

    Anch'io in ritardo ... ma non per colpa mia (vedi sopra) ti faccio tanti auguri. Buon compleanno, Danilo ! ! !
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