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Sono ormai trascorse 24 ore da quando ci siamo salutati per fare rientro alle nostre case, ma il ricordo della bellissima (non meteorologicamente parlando) giornata trascorsa al Muggiano e a La Spezia è vivido nella mia mente e tale lo restera' per sempre. Desidero ringraziare innanzitutto i Comandanti Totiano per la sua instancabile attività nonostante l'influenza che lo ha colpito, Lazer_One e tutti coloro che hanno contribuito all'organizzazione ed alla buona riuscita di questo Raduno. Un grazie anche alla Direzione del Cantiere del Muggiano che ci ha accolto con un "welcome coffee" che in realtà era una fastosa prima colazione, per poi proseguire con la descrizione del Cantiere ed alla sua visita; si sono davvero comportati da squisiti anfitrioni. Un particolare ringraziamento anche alla rappresentanza della Marina Militare, a partire dal Capitano di Vascello vicecomandante dei sommergibili, del quale purtroppo mi sfugge il nome, al Comandante Galeandro che ci ha introdotto, sia pure non fisicamente, alla scoperta del PIETRO VENUTI, illustrandocelo con chiarezza e dovizia di particolari. E poi un ringraziamento al Comandante del TODARO per il suo intervento, al Direttore di macchina del VENUTI e a tutti gli altri ufficiali che ci hanno accolto col caloroso spirito di corpo che da sempre contraddistingue la nostra Marina Militare. E che dire dei due fantastici reduci di BETASOM in perfetta forma fisica ed in uno stato di straordinaria lucidita' mentale. Un sincero augurio perche' possano mantenersi cosi' ancora per tanti anni e partecipare ad altri nostri Raduni. Chersino mi ha detto: "Chissa' se ci invitano per la cerimonia del varo. Ne sarei cosi' felice che ci verrei anche a piedi da Bologna . . . " Un grazie infine a tutti i partecipanti, alle gentili Signore e un sincero augurio a coloro che a causa del maltempo hanno dovuto rinunciare all'ultimo momento. Arrivederci al prossimo Raduno!!!!

A proposito della COSTA CONCORDIA. Purtroppo ho potuto vedere solo le battute finali di questo special, ma ho comunque fatto in tempo a sentire una delle "perle" che in questi ultimi tempi va per la maggiore, detta da uno degli ospiti (non so chi fosse, ma si esprimeva comunque come se fosse uno molto "ben informato"). Ebbene, anche lui ha addossato la maggiore responsabilità del naufragio al timoniere indonesiano che era in quel momento di guardia. Mi sembra strano non aver mai sentito una spiegazione professionale da quando è uscita questa favola del timoniere. Va premesso che da una ventina d'anni (o forse più) l'allora Ministero della Marina Mercantile ha consentito di imbarcare sulle navi battenti bandiera italiana personale di bassa forza e junior officers non italiani (generalmente filippini, indiani, o comunque asiatici). Quanto sopra per soddisfare le richieste della Confitarma (la Confindustria degli armatori) che da anni sosteneva che il costo del personale esclusivamente italiano non consentiva di battere la concorrenza degli altri paesi nella formulazione dei noli. Da sempre, gli ordini al timoniere vengono dati dall'ufficiale di guardia, dal comandante o dal pilota e questi è obbligato a rispondere ripetendo l'ordine. Chi lo ha impartito risponde con "grazie", "va bene", o "via così". Questa procedura consente di avere la certezza che l'ordine è stato ben capito. Ovviamente esso viene impartito in italiano se tutti i presenti sul ponte di comando sono italiani, in inglese in caso contrario. Nei porti esteri, il pilota dà sempre in inglese gli ordini al timoniere o al comandante/ufficiale di guardia per quanto concerne l'andatura della macchina. Inoltre, sul soffitto del ponte di comando esiste un ripetitore dell'angolo di timone a dritta o a sinistra visibile da qualsiasi punto della plancia, in quanto costituito da un'apparecchiatura circolare suddivisa in 4 quadranti su ciascuno dei quali compare simultaneamente l'indicazione dell'angolo di timone. A portata di vista della postazione del comandante/ufficiale di guardia/pilota esiste almeno una ripetitrice della girobussola, oltre a quelle esterne disposte sulle consolle dei comandi che vengono utilizzate in manovra. Se il timoniere dimostra di non essere all'altezza della situazione in quel momento, va immediatamente sostituito (a me capitò nel lontano Natale del 1960 che il timoniere che faceva la guardia dalle 16 alle 20, dopo le abbondanti libagioni natalizie, si presentò sul punte visibilmente alticcio mentre stavamo attraversando la Manica; il comandante non esitò un attrimo ad allontanarlo dalla plancia facendo prendere a me - allora giovane allievo ufficiale - il timone). Quindi continuare a parlare del timoniere indonesiano come responsabile del disastro, è un ulteriore atto di vigliaccheria che ha improntato tutta questa tragedia e che è stato inizialmente propalato dagli avvocati difensori di Schettino e avvalorato dal sentenzioso parere tecnico dell'ineffabile ex comandante.

Onore al merito Comandante Lazer_one ! ! ! Sei il degno successore del Comandante Hunter al quale va il mio plauso per la sua dedizione alla Base. Faccio mio il motto della grande Amerigo: NON CHI COMINCIA MA QUEL CHE PERSEVERA. Ti aspetta un impegno sempre maggiore che saprai adempiere con il consueto entusiasmo e rinnovata energia. Mi troverai sempre al tuo fianco ogni volta che necessiterai della mia collaborazione.

1961-62 56° Corso AUCD - Sezione Capitanerie di Porto - Marinaccad Livorno. Giugno 1962 col grado di Aspirante destinato a Compamare Rimini come sottordine all'Ufficiale in 2^. Responsabile Ufficio Tecnico, Gente di Mare, Armamento e Spedizioni. A settembre 1962 assegnata a Compamare Rimini la motovedetta CP 216, antesignana di quelle che avrebbero poi fatto parte della Guardia Costiera, che all'epoca non esisteva ancora. Essendo l'unico diplomato nautico della Capitaneria (con un anno e mezzo d'imbarco come Allievo Ufficiale nella Marina Mercantile, avrei dovuto dare l'esame di patentino, ma è arrivata prima la chiamata in Marina Militare) mi è stato affidato il comando della CP 216, con la quale ho effettuato numerosissime uscite per vigilanza pesca, controllo rispetto ordinanze del Comandante della Capitaneria da parte di imbarcazioni da diporto, soccorso in mare ai diportisti estivi ... molto spesso a secco di carburante. Novembre 1962 promosso Sottotenente di Porto. Novembre 1963 congedato. Novembre 1970 promosso Sottotenente di Porto (ahimè senza essere richiamato, ma solo dopo essere stato sottoposto a visita medica presso l'Arsenale di Venezia). Mi restano bellissimi ricordi e tanta nostalgia (... ma forse era la gioventù) del tempo trascorso in Marina Militare e soprattutto in Accademia, grande scuola di vita.

Purtroppo non si conosce il titolo della pubblicazione, perchè la relazione, un'appendice al libro, è stata fotocopiata dallo stesso Auconi che, dopo aver scritto la dedica, l'ha inviata a Chersino.

Buongiorno a tutti, Comandanti! Proprio stamattina sono stato a casa di Chersino per fargli gli auguri di Buon Anno e, con l'occasione, mostrargli i messaggi di benvenuto che sono pervenuti da tutti voi. E' stato molto colpito - direi quasi commosso - dal calore con cui l'avete accolto dimostrando quel "vero" spirito di corpo che ha sempre contraddistinto la nostra Marina. Chersino compirà 94 anni il prossimo mese di marzo e, nonostante goda di una perfetta forma fisica e di una straordinaria lucidità mentale, non ha alcuna dimestichezza con i computer e con le comunicazioni in digitale. Lo ho rassicurato dicendogli che di buon grado gli farò da interfaccia con Betasom, le sue iniziative, i suoi Comandanti. Ho raccolto in una lunga intervista tanti suoi ricordi dei tre hanni che ha passato a Betasom svolgendo con entusiasmo la mansione di autista per i tre Comandanti superiori della Base che si sono succeduti: gli Ammiragli Parona e Polacchini e il Capitano di Vascello Grossi. Presto pubblicherò in Quadrato Ufficiali, con l'aiuto di Lazer One, l'intervista che mi ha rilasciato, che rappresenta solo una piccola parte dei suoi infiniti ricordi che lo legano al suo passato in Marina come Marò di leva. Poi ci sono gli anni cupi della prigionia in vari campi di concentramento in Germania e, da ultimo, in Francia dove era tornato clandestinamente, in fuga dall'ultimo stalag dove era stato rinchiuso, per ritrovare a Bordeaux la ragazza che aveva amato e la sua famiglia che l'aveva accolto come un figlio. Ma la storia è molto lunga, perchè quando venne finalmente rimpatriato e mandato in licenza a casa sua a Cherso, si trovò straniero in patria. Infatti l'isola, come tutta l'Istria e la Dalmazia, erano stati accorpati alla Yugoslavia e i titini la facevano da padroni, compiendo orrendi misfatti e terribili vessazioni che spesso sfociavano in omicidi anche di massa verso la comunità italiana. Non restava allora che organizzare una nuova fuga, che si materializzò nell'aprile del 1949 attraversando l'Adriatico insieme ad altri 12 disperati su una barca a motore senza bussola e con poco gasolio, sfidando i campi minati che costellavano le acque costiere della Yugoslavia, per giungere finalmente a Chioggia orientandosi unicamente con il sole e con le stelle. Tutto questo è raccontato in una dettagliata relazione scritta parecchi anni fa da Chersino ... per non dimenticare. L'ho scansionata e presto la pubblicherò insieme ad altri documenti e foto dei tempi di Betasom in Quadrato Ufficiali. Per ora vorrei cominciare con la relazione scritta nel luglio 1948 dal C.C. Walter Auconi, comandante del sommergibile Cappellini, sull'ultima missione effettuata in Estremo Oriente dal suo battello carico di merce destinata al Giappone. Nel 1957 Auconi inviò una copia di quella relazione a Chersino, con una affettuosa dedica manoscritta che compare nella prima pagina. Anticipo questa prima pagina postandola in Quadrato Ufficiali. Vorrei aggiungere una piccola curiosità, raccontatami da Chersino, alla relazione di Auconi. Per effettuare trasporti di materiali, il Cappellini, così come gli altri sommergibili destinati a queste missioni, era stato modificato tagliando i tubi lanciasiluri, eliminando le armi di superficie ad esclusione di una mitragliera in torretta ed apportando altre modifiche interne, tra cui l'eliminazione delle casse di immersione rapida. Una volta caricato, il Cappellini navigava con la coperta a pelo d'acqua e, per evitare che la prua si sommergesse, era obbligato a mantenere un assetto leggermente appoppato. Questo complicava e rallentava enormemente l'immersione. Allora Auconi si inventò l'immersione all'incontrario, cioè di poppa, mettendo i motori indietro a tutta forza. Era davvero un marinaio di classe non privo d'inventiva! Termino augurando a tutti un felice e sereno 2014, soprattutto da parte di Chersino.

Salve Marco, Con la presente comunico la mia adesione al XVI Raduno Nazionale al Muggiano insieme al reduce di Betasom Andrea Fucci che sarà presente come ospite se ancora non si sarà iscritto a Betasom come socio. Spero che tu abbia ricevuto il mio bonifico realativo alla mia iscrizione come socio sostenitore per il 2014. Non appena mi confermi l'adesione ti mando i dati miei e di Fucci. Cordialissimi saluti. Massimo (max42)

Il 1° Raduno Internazionale di Betasom è stato un vero successo. Complimenti agli organizzatori per averci fatto conoscere i bacini del Bacalan che hanno rappresentato un pezzo di storia della nostra Marina. Un sentito ringraziamento alla Console per la disponibilità e l'assistenza che ci ha prestato. I più vivi complimenti a Capo Ghezzi per la lucidità del pensiero e la perfetta forma fisica: per lui gli anni non sembrano davvero essere passati! Un caro saluto a tutti e un ringraziamento per la bella giornata che abbiamo trascorso insieme nel ricordo di una pagina gloriosa scritta dai nostri sommergibili atlantici e dai loro valorosi equipaggi. Max42

Anche se sono passati 52 anni da quando ho frequentato il 56° Corso AUCD presso MARINACCAD LIVORNO, la Marina mi è sempre rimasta nel cuore e ricordo con orgoglio e passione i 18 mesi che ho vissuto come Aspirante, prima, e Sottotenente di Porto, dopo, (a quel tempo i gradi non erano ancora stati uniformati a quelli dello Stato Maggiore) presso COMPAMARE RIMINI. Con questa premessa do con entusiasmo la mia adesione e quella di mia moglie a questa iniziativa, confermando anche la nostra partecipazione al pranzo. Arrivederci quindi a Bordeaux! Max42