Domenica ore 0.5.00 del 10/03/1944, navigando in superfice con i suoi potenti motori diesel,l'u-boote450 lasciava dietro di se una scia biancastra è un pò di fumo azzurrognolo. era ancora freddo e di guardia in torretta avvolti nei loro impermeabili, il Comandante e due ufficiali respiravano aria pulita scrutando incessantemente il mare. le disposizioni per il cambio turno erano state date e gli uomini a bordo si apprestavano ad occupare quelle poche cuccette di fortuna sistemate all'interno o dei vani motori o della sala siluri. procedendo a zig zag il Comandante con il suo binocolo avvistò le coste laziali avvolte in una leggera foschia, la missione non era stata un successso, si riportavano indietro, inutilizzati quasi il totale dei siluri imbarcati (14) per l'efficenza di una poderosa flottiglia anti somm. degli Alleati, e per una superiorità aerea in grado di segnalare ogni presenza di naviglio nemico nell'area del Mediterraneo e sul Mar Tirreno, perciò tornavano alla base nel sicuro arsenale navale di La Spezia. gli U-boote nel Mediterraneo erano un'idea di Hitler in persona nonostante il fermo diniego dell'Ammiraglio Dònitz Comandante in capo dei sommergibili, furono purtroppo decimati nonostante alcuni successi iniziali. l'U-Boote in questione era uno di questi: L'U450 della classe "VII C" sperimentato con successo nei vari mari del mondo na in particolare nell'Atlantico.Ma veniamo al 450 sta rientrando alla base ed è in parallelo con le coste laziali; supera Ardea per incontrare di lì a poco Ostia; viaggia ad una velocità fra i 15 e 17 nodi quasi la massima in emersione. E' ancora buio ma fra pochi minuti il Comandante darà le disposizioni dell'immersione, non vuole rischiare di essere sorpreso da qualche ricognitore nemico. L'equipaggio è quasi tutto indaffarato per le rituali consegne all'interno, la puzza di sudore, di stantio e di altro permane, oramai facente parte integrante dello scafo, chi non è di servizio scrive a casa o commenta col vicino di cuccetta gli ultimi avvenimenti risalenti a qualche mese fa o si parla di fidanzate o mogli lasciate a casa, sono tutti giovanissimi i componenti dell'equipaggio dai diciasette in su compreso il Comandante che non ne ha più di ventisette, i vari Fritz o Hanz sono immersi nei loro pensieri di guerra o di pace a seconda dei loro stati d'animo, e chissà cosa pensarono nel momento della loro morte,in quei tristissimi frangenti quando l'acqua chiuse per sempre la loro tomba liquida. Quarantaquattro uomini, soldati immolati in un'insesata guerra lontano da tutto e da tutti, solitari come la guerra può produrre, a bordo di una stretta e complicata macchina da guerra che è un sommergibile. L'avvistamento delle navi nemiche avvenne quasi subito, l'aerea era pattugliata da vari caccia sia inglesi sia americani, loro avevano un'arma in più il radar, e sul radar apparve il segnale dell'U-boote, i caccia inglesi Blankney, Blencatra, Brecon, Exmoor e l'americano U.S.S. Madison si avvicinarono alla loro preda sempre più velocemente, "immersione rapida" , "allarme generale", "tutti ai posti di combattimento", l'U-boote chiuse rapidamente i boccaporti, sigillò le varie camere stagne nel vano tentativo di sfuggire alla morte certa, ma questa avvenne! I tiri d'artiglieria, poi le bombe di profondità squarciarono lo scafo come se fosse burro, i più fortunati morirono subito straziati dagli stessi strumenti del loro sommergibile oramai divelti, altri ebbero il tempo di pensare "aiuto muoio mamma" o qualcuno maledì chi l'aveva mandato a morire giovanissimo in quella bara d'acciaio che era diventato l'U-boote 450. adesso questo giace, dopo sessanta anni ancora lì a pochi metri di profondità squarciato o quasi integro non si sa, ma si sa che è diventato leggenda per chi abita ad Ardea aspettando che qualcuno onori la memoria di questi uomini. Queste righe serviranno, mi auguro, a riportare alla memoria un'episodio di guerra lontano nel tempo ma vicino a noi, talmente vicino che neppure ci accorgiamo di averlo sotto gli occhi.
Bibliografia: Storia Militare: N. 84 Settembre 2000
Il resto è documentato dai Registri Navali dell'Ammiragliato Inglese.