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marco pozzi

Comune di 2a classe
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Tutti i contenuti di marco pozzi

  1. marco pozzi

    Il Comandante Pozzi

    grazie di cuore ... per la gaffe non si preoccupi se non me l'avesse fatto notare non me ne sarei neanche accorto ... per quanto attiene allo Spalletti devo impratichirmi anch'io ... devo ammettere di brancolare un po' nel buio ... :s01:
  2. marco pozzi

    Il Comandante Pozzi

    sorry !!! :s01:
  3. marco pozzi

    Il Comandante Pozzi

    Alcune foto del papà giovanissimo e una in divisa da "allievo" ... A quel periodo appartiene anche questa foto che ritrae mio padre in compagnia di dame sudamericane Il primo imbarco è sul Da Vinci, il 17/08/1959 ad un mese dalla mia nascita ... Qualche giorno prima aveva avuto la possibilità di vedermi a La Spezia, dove risiedevamo insieme ai miei nonni materni e dove io nacqui il 18 luglio di quell'anno ... Il secondo imbarco è sul Torricelli l'1/5/1960 La scuola comando ed il suo primo comando avviene a bordo del Sommergibile Giada. Nel 1962, quando era comandante, vengono girate a bordo alcune scene del film: "Finchè dura la tempesta" Era molto legato al "suo" Giada e se avessi avuto una figlia (ahimè non mi è stato dato in sorte il dono della paternità ..) l'avrei chiamata Giada ... Qualche anno addietro avevamo con noi una bellissima barboncina che avevamo chiamato senza neanche esitare un momento, proprio Giada, ma sfortunatamente ci ha lasciato dopo appena un anno per una malformazione al cuore ... Aveva partorito da un mese e la sua figlioletta è con noi e riempie di gioia le nostre giornate ... Dopo essere ripassato sul Da Vinci come comandante "approda" sul Tazzoli: era l'11/10/1964 Dall'11/1/1968 al 31/12/1968 è imbarcato sul Cappellini. A quell'epoca risale il ricordo cristallizzato nel mio racconto ... Un'altro episodio che ricordo di quel periodo è di un giorno in cui, all'esterno della foresteria di Augusta ero intento a giocare, quando per un salto maldestro andai ad infrangermi con il mento contro uno spigolo di cemento. I miei non c'erano perchè erano dal dentista e mi portarono all'ospedale lo "zio" Duilio (l'Amm. Ranieri) e la "zia" Vanna ... Del periodo passato a Maricosom, di cui ricordo i bellissimi Natali passati nella grande famiglia dei sommergibilisti, ho solo questa foto... Ricordo con grande nostalgia e molta commozione, l'atmosfera natalizia decorata di canti e genuina cordialità ed allegria, intrisa di magiche atmosfere che si levavano sulle note del pianoforte, accarezzato dalle agili dita dello "zio" Duilio ... E che dire del mitico barbiere Gino, che ogni tanto provvedeva alla mia tonsura di capelli ?!! In ultimo riporto la foto che ho sul desktop del mio PC in ufficio, che ritrae mio padre a bordo del Tazzoli (presumo) e sul cui tubo del periscopio ho incollato la poesia scritta da me e dedicata a mio padre e a tutti i sommergibilisti... E' la foto che è stata donata dall'Ing. Melissari a mia madre durante la cerimonia d'inaugurazione all'ultimo raduno tenutosi a Monfalcone... Per chiudere posto l'ultima foto che ho potuto fare a mio padre, nel maggio del 2007 (a luglio dello stesso anno è venuto a mancare, per un micidiale "siluro" che se l'è portato via nel sonno: un aneurisma all'arteria addominale, quello per cui ora stanno lanciando una campagna di prevenzione massiccia in tv, attraverso il volto noto dell'attore Giuliano Gemma). Era la prima volta che veniva a trovarmi nella mia casa di campagna in quel di Vestone, un meraviglioso paesino della Valsabbia, nella provincia di Brescia a 20 km. da Salò, incastonato in una meravigliosa corolla di montagne...
  4. marco pozzi

    Il Comandante Pozzi

    Grazie a Totiano per le indicazioni relative all'inserimento di immagini e a Corto Maltese per il gradito apprezzamento ... Vi aspetto nella mia piccola magione di campagna intorno ad una bella tavola imbandita con un bello spiedo bresciano, innaffiato con dell'ottimo Franciacorta ... :s02:
  5. marco pozzi

    Il Comandante Pozzi

    grazie Marco ... mi scuso per le eventuali imprecisioni nelle descrizioni tecniche ... Per quanto riguarda le foto volevo segnalare la mia difficoltaà a postarle perchè non me le fà aggiungere in allegato ... Sicuramente c'è qualcosa che mi sfugge ... :s01: Qui con me non ho molto materiale ma appena riesco a scendere a Taranto, dove abita mia madre, cercherò di recuperare un po' di materiale fotografico ...
  6. marco pozzi

    Il Comandante Pozzi

    Intanto qui pubblico un piccolo racconto ispirato ad una giornata memorabile passata con mio padre a bordo del sommergibile di cui era comandante ... (il sommergibile penso che fosse il Cappellini...) Una giornata memorabile ... Sono le 6.00 del mattino. Mi rigiro nel mio lettuccio di foresteria. La piccola camera è trafitta da un timido raggio di sole. Non sto nella pelle al pensiero della giornata che mi attende. Nel lettino di sopra al mio, nella struttura a castello, sento il respiro profondo di mia sorella che dorme. E' un giorno d'estate e la scuola è un pensiero lontano ... Con gli occhi puntati sulla rete che mi fa da cielo penso con piacere alla terra di Sicilia che mi ospita. Penso alle sue saline, che incontriamo percorrendo la stretta, sconnessa e tortuosa via che ci conduce allo stabilimento balneare di Punta Izzo. Penso a quella sua piattaforma in legno proiettata sul mare e da cui ci si tuffa o ci si cala in mare lungo la scaletta in ferro. In acqua una distesa immensa di alghe altissime ti circonda e ti avvolge come spighe verdi di un campo di grano. Più lontano, ben ancorata emerge una piattaforma su cui salire per crogiolarsi al sole e per dedicarsi all'attività graditissima, da noi bambini, di fare tuffi sperimentando tutte le evoluzioni possibili... Sulla terra ferma, penso agli ampi spazi piastrellati, alle scale che conducono ad una terrazza ... Sento mio padre uscire dalla camera che condivide con mia madre e dirigersi verso il bagno. Mi preparo ad uscire dalle coperte cercando di fare meno rumore possibile. Si avvicina mio padre fasciato dalla sua divisa kaki con quel suo inconfondibile odore di nafta (è un profumo, per me, che non potrò mai dimenticare...). Mi lavo velocemente, con in testa il solo pensiero della giornata che sto per vivere... Infilo dei pantaloni a mezza gamba, una maglietta e scarpe da ginnastica e poi dritto a far colazione, che nel frattempo, mia madre, ancora avvolta dalla sua veste da notte, ci ha preparato... Divoro con grande avidità, ma per la grande eccitazione e non per la fame, la mia scodella di caffè-e-latte ... Io e mio padre siamo pronti ad uscire dalla stanza, dopo aver salutato mia madre, e a percorrere il corridoio che ci conduce alle scale. Un paio di rampe e ci troviamo nell'atrio di ingresso corredato di vasca con pesciolini rossi... Ancora pochi passi fuori dalla foresteria e raggiungiamo la macchina nel parcheggio. I campi da tennis in terra rossa sono ben lisciati e silenziosi e offrono un'immagine strana rispetto al chiassoso e luminoso aspetto delle ore diurne ... La Fiat 1100 azzurra con strisce bianche si mette in moto e punta sicura in direzione del porto militare. Passiamo i controlli alla porta d'ingresso e ci dirigiamo ad un parcheggio dove lasciare la macchina. A piedi proseguiamo per raggiungere la banchina dove è ormeggiato il grande cetaceo nero sulla cui torretta si staglia, in vernice bianca, il numero 512. Osservo mio padre che si arrampica con passo deciso (quello di un ex calciatore di serie "C" ..) sulla passerella in legno e ferro, le cui fasce laterali in tela riportano il nome del battello, mentre un signore in divisa, da bordo, fa vibrare un fischietto che intona il saluto per il comandante che sale a bordo... Io seguo a ruota mio padre, tenendomi un po' distaccato e mentre varco la passerella osservo lo sciabordio dell'acqua contro lo scafo nero, trafitto nella parte a livello del mare da innumerevoli feritoie da cui entra ed esce l'acqua schiumando ... Le grosse gomene s'irrigidiscono al tentativo dello scafo di allontanarsi dalla banchina ... I miei occhi s'incantano ad osservare le incrostazioni verdognole che hanno rappreso la parte bassa dello scafo; il mio sguardo cade ad osservare le ali del battello ( i timoni di prua e poppa) ritirati nel corpo, le antenne che spuntano dalla sommità della torretta in cui si denota chiaramente un portellone per l'accesso, la prua arrotondata che tanto mi ricorda la punta tonda dei coltelli delle tante sala-mensa girate nei miei pochi anni di vita ( ho da poco compiuto 10 anni ...) Finita la passerella, con un piccolo saltello poggio i miei piedi sul pavimento fatto di listelli di legno nero che caratterizzano la zona di camminamento sulla superficie esterna del battello. Alla mia sinistra si staglia la cupoletta con l'interno bianco che ricopre il boccaporto di poppa e che cela al di sotto un tunnel verticale a cui è saldata una scala in ferro per immergersi e risalire dal ventre del battello. Seguendo i passi di mio padre mi dirigo verso la torretta, spostata più verso poppa rispetto al centro del battello. Qui, attraverso una porticina, si accede al ventre della torretta che cela al suo interno un boccaporto da cui ci caliamo all'interno dello scafo. Scendo con molta cautela la scala, tenendomi saldamente aggrappato per evitare di precipitare all'interno del tunnel saltando tutti i pioli della scaletta, come già mi è accaduto in un'altra occasione. Ci ritroviamo nella sala-comando, il regno in cui mio padre impartisce ordini all'equipaggio e scruta il mare per cogliere i bersagli all'interno del mirino del periscopio. Mio padre sale in torretta per le manovre di uscita dal porto. I motori cominciano a rombare con un rumore sordo, la passerella viene ritirata dal personale sulla banchina e le gomene che tengono ormeggiato lo scafo vengono scalzate dalle grandi bitte nere. "Pari avanti mezza" è uno degli ordini che riesco a percepire ... Intanto il mio sguardo curioso si posa su tutta la strumentazione presente in quella sala. La mia attenzione viene catturata da due enormi ruote che, mi viene spiegato, servono a comandare i timoni di prua e poppa, per la navigazione subacquea... Mi viene spiegato che in superficie il sommergibile si muove con la propulsione dei motori diesel, che possono essere usati fino ad una certa quota (chiamata in gergo "quota periscopica"), perché attraverso lo snorkel riesce a catturare l'aria necessaria al funzionamento. I motori diesel, inoltre, attraverso una dinamo procurano il caricamento delle batterie, utili alla navigazione subacquea. Le pareti sono tutte tappezzate di quadri elettrici su cui si stagliano ogni sorta di manopole. Le scritte sono in inglese e per me risultano incomprensibili ... Poi al seguito di un membro dell'equipaggio vengo condotto in una sorta di visita guidata del battello. Da prua, dove ci sono le camere lancia-siluri e i siluri imbragati pronti per essere infilati nel tubo che li scaglia all'esterno dello scafo. Scopro con grande meraviglia che ogni buco è utile per installare delle brande per il riposo dei membri dell'equipaggio ed anche la camera lancia-siluri non sfugge a questa regola. Altro particolare che attira la mia attenzione è rappresentato dalla "porta" ovale dotata di portellone a tenuta stagna che, mi viene spiegato, serve ad isolare le zone invase dall'acqua, in caso di perforazione dello scafo da parte di colpi nemici... Procedo nella mia visita, arrivando fino a poppa, attraversando degli stretti corridoi ai cui lati si aprono nicchie, tra cui anche i servizi igienici e le docce (dei veri e propri budelli celati alla vista da porte ermetiche), le cucine, la sala mensa-sottufficiali, fino ad arrivare alla poppa, che custodisce la pompa propulsiva del cetaceo: i motori diesel. Anche in sala-motori, vige la regola dei posti letto ...Dopo qualche ora di navigazione calma in superficie ci apprestiamo alla manovra di immersione. Faccio ritorno nella sala-comando, viene fatto calare il periscopio mentre la sirena dà il segnale di immersione. Ho la fantastica occasione di cacciare il mio sguardo dentro quel binocolo strano. Vedo in alto il cielo azzurro e sgombro di nuvole e il livello del mare alzarsi in maniera veloce fino a colmare interamente il cerchio visivo del periscopio fino a darmi un sussulto al cuore per quel ribollire d'acqua ... Essendo il sommergibile cieco sott'acqua mi viene mostrato, applicandomi delle cuffie in testa, il sistema con cui è possibile cogliere la presenza di ostacoli durante la navigazione subacquea. Ascolto nelle cuffie quel rumore che rimbalza e che da la misura della distanza e della presenza di ostacoli lungo la rotta. Intanto si è fatta l'ora di pranzo. Mi avvicino insieme con mio padre a quella nicchia che viene chiamata "quadrato-ufficiali" ed il cui angusto spazio è riempito da un tavolo quadrato fissato al pavimento e tutt'intorno da un contorno di seduta fissata al pavimento ed alle pareti laterali. Al di sopra della seduta, ricavati nelle pareti, si vedono dei vani con mensole, chiusi da ante grigliate. Le stoviglie sulla tavola sono le solite che ho visto nelle varie mense ufficiali. Un'ancora blu campeggia sul bordo dei piatti ed i coltelli, dal manico massiccio, hanno la classica punta arrotondata. Oggi il cuoco ha preparato un menù speciale a base di aragosta. E' la prima volta che affondo i miei denti nella carne morbida e deliziosa di questo crostaceo. L'atmosfera a tavola è abbastanza rilassata e cordiale ed io ascolto le conversazioni che s'intrecciano tra i vari commensali. Nel giro di un'ora ci si dovrà preparare all'emersione. Ma prima di emergere completamente con lo scafo ci posizioniamo sulla rotta del bersaglio ed una volta avutolo a tiro, con lo scafo posizionato a quota periscopio (immerso quel tanto da far emergere la punta del periscopio) si procede al lancio dei siluri, la cui testata, mi viene spiegato non ha al suo interno la carica esplosiva. Una volta simulato il tiro sul bersaglio i siluri vengono recuperati da apposite imbarcazioni. Vene data anche a me, una volta, l'opportunità di schiacciare il pulsante per l'espulsione di un siluro. Poi seguo nel cerchio del periscopio la sua scia. Che emozione scorrere quel sigaro nero tracciare sulla superficie del mare una scia bianca !! Dopo questa esercitazione ci aspettano un po' di ore di navigazione in superficie. Il mare comincia ad incresparsi e all'interno dello scafo, vista l'esiguità delle sue dimensioni in larghezza, il dondolio si avverte con maggiore intensità. Mi rifugio, quindi, nel camerino del comandante (mio padre). Si entra in questa nicchia attraverso una tenda che cela l'esiguo spazio in cui si trova un piccolo lavabo, un tavolinetto, un armadietto ed un lettino incassato nella parete laterale parallela alla linea laterale dello scafo... Mi adagio nella brandina e con gli occhi rivolti al soffitto d'acciaio ripercorro nella mente le bellissime emozioni di quella intensa giornata che sta per volgere al termine. Tra un po' saremo nuovamente in porto e quindi si farà ritorno alla nostra camera di foresteria, dove, finalmente potrò raccontare tutte le emozioni della mia giornata trascorsa a bordo del sommergibile a mia madre e alla mia sorellina ... L'ultima emozione di questa giornata memorabile mi è data da un evento imprevisto: sulla banchina, in attesa del nostro rientro è stata segnalata la presenza dell'Ammiraglio, comandante in capo della squadra sommergibili. Pertanto, la mia presenza a bordo di una unità militare va celata. Buona parte dell'equipaggio si è disposto sulla parte di camminamento e facendomi scivolare dietro la barriera di uomini schierati per il saluto mi fa arrivare al boccaporto di prua dove vengo imbucato e lì rimango fino a quando la mia presenza a bordo può essere palesata: l'ammiraglio, dopo averci offerto il suo saluto, si è congedato da noi ... Ora posso finalmente uscire dal mio nascondiglio e lentamente avvicinarmi alla passerella per poter rimettere i piedi sulla terra ferma. E' una sensazione piacevole riavere la stabilità della superficie su cui poggiano i tuoi piedi... Colmo di emozione, col pensiero ringrazio Dio e mio padre di avermi dato la possibilità di vivere una giornata che ricorderò per sempre ....
  7. marco pozzi

    Il Comandante Pozzi

    ok Marco ... allora intanto cercherò di postare un'estratto dal C.V. di mio padre che attesta che nel periodo dal '61 al '63 era al comando del Sommergibile Giada ... :s01: Il Curriculum Militare di mio padre:
  8. marco pozzi

    Finchè Dura La Tempesta

    Sicuramente Marco ... noi ci siamo visti a Monfalcone ... quando appunto all'innaugurazione è stato fatto un breve ricordo di mio padre da parte dell'Ing. Melissari ... Dimmi solo qual'è il posto migliore per postare il mio materiale ...
  9. marco pozzi

    Finchè Dura La Tempesta

    mi ha fatto impressione notare che il primo post di questa discussione del comandante Totiano è datato 24 luglio 2007 ... il giorno dopo la scomparsa di mio padre ...
  10. marco pozzi

    Finchè Dura La Tempesta

    Posso dire con quasi assoluta certezza che il sommergibile durante le riprese del film era comandato da mio padre, l'allora Comandante Dario Pozzi a bordo appunto del sommergibile Giada ... :s02: a quel periodo appartiene la foto del mio avatar ...
  11. marco pozzi

    Betasom è In Lutto!

    l'ho visto per l'ultima volta durante i funerali di mio padre, a Taranto, nel luglio del 2007, per me era lo zio Duilio insieme alla zia Vanna ...
  12. il primo comando di mio padre è stato sul sommergibile Giada il 16/6/1961 .... avevo 2 anni ... :s01:
  13. davvero complimenti al Comandante Totiano che ieri 12 marzo a Monfalcone durante una manifestazione dedicata ai sommergibilisti italiani ho avuto il piacere di conoscere di persona ... Non finiresti mai di ascoltare le sue disquisizioni tecnico-storiche sui sommergibili :s20:
  14. marco pozzi

    Nuovo Arrivato

    Ringrazio tutti per le belle parole di accoglienza... e mi unisco al brindisi... anche alla memoria del mio papà ... uno dei grandi sommergibilisti del II dopoguerra.... :s34:
  15. marco pozzi

    Nuovo Arrivato

    Mi presento: sono figlio di sommergibilista... Il mio papà l'Ammiraglio Pozzi ha comandato diverse unità sottomarine accumulando più di vent'anni d'imbarco... Purtroppo a luglio di quest'anno è venuto a mancare ai nostri affetti. Io ho voluto ricordarlo così. Il mio sottomarino Liquido segreto, sei che si espande nell'anima tra le pareti del mio sottomarino ai boccaporti delle stive. Si solleva la prora della mia anima verso uno spruzzo di nuvole rosse e muggisce come sirena il ventre gonfio di ferro. Il periscopio argentato riga il mare nel silenzio della costellazione; due scie bianche si sollevano dalla superficie nera del mare in agguato in direzione della luna .... (A mio padre, la cui luce vibrera' in eterno nel mio petto...) I suoi occhi hanno smesso di scrutare il mondo nella notte del 23 luglio 2007... Un augurio di buona navigazione a tutti Marco Pozzi
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