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Peenemunde

Comune di 2a classe
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Risposte pubblicato da Peenemunde

  1. Credo che si debba riconoscere agli inglesi il merito di aver attinto dall'esperienza italiana.

    Per un anglosassone non è facile ammettere di aver "copiato" una idea.... Soprattutto se il modello di riferimento è italiano

    Ma poco male, quante volte i giornali danno info sbagliate.

    Gli storici (anche quelli inglesi) sanno perfettamente che i maiali/SLC furono una "invezione" tutta italica.

    Quel Cilindro a Gibilterra è un riconoscimento all'inventiva di un popolo che ha dato filo da torcere ai sudditi di SM.

    La perfida Albione stenta a riconoscerlo, ma nel suo intiimo lo sa bene........ :sleep:

  2. Foto molto belle......

    I marinai tedeschi che prendono il bagno è favolosa,

    Notare la figura nera, quasi inquietante, che li osserva...... sembra indossare una cerata......

    Impressionante la foto dell'aviatore tedesco che si lancia dal biplano Albatross in fiamme..... si sarà salvato?.......

  3. Sempre più convinto che i due militari debbano essere rimpatriati "con ogni mezzo".

    Quando una burocrazia inetta, limita la libertà personale di due persone per anni, senza essere in grado di formulare un capo di imputazione, non ci sono strumenti più o meno legittimi per salvaguardare la dignità dei compatrioti trattenuti all'estero.

    Ogni mezzo deve essere vagliato.

    Questa vicenda si risolve con uno strappo alle regole della buona "creanza tra stati".

  4. Indubbiamente, la situazione è diventata fantozziana.

    Da un lato, gli indiani, che non sanno come gestire processualmente la vicenda.

    I rinvii che la Corte Suprema Indiana sta sistematicamente disponendo, per permettere al Governo di "suggerire" alla pubblica accusa quale legge applicare al caso concreto, evidenziano il paradosso in cui si svolge l'intera vicenda.

    Le autorità indiane sono titubanti, indecise, molli.........

    Se lo possono permettere????

    Valutando la posizione indiana, ragiono così: se l'Italia non avesse rimandato in India i due marò, il governo indiano avrebbe tirato un grande respiro di sollievo...

    Sì, credo proprio che i funzionari indiani coinvolti, abbiano intimamente sperato che i due marò non ritornassero in India.

    Una Nazione, con una maggiore considerazione di se stessa, avrebbe agito così (gli Usa insegnano). L'italia non lo ha fatto.

    Sarebbe scoppiato, forse, un caso internazionale, ma la pubblica accusa indiana avrebbe avuto tutto il tempo di istruire un "processo farsa", senza le pressioni del governo Italiano e quelle internazionali (tiepide invero).

    Non credo che gli indiani avrebbero attuato le paventate "rappresaglie" contro i nostri diplomatici..... Sarebbe stato troppo grave, sono protetti da immunità.

    Con i Marò a casa (processati da un Tribunale Nostro, unico giudice naturale), sarebbe stato facile demolire quel "processo farsa", sostenendo, come è giusto sostenere, che manca del tutto la giurisdizione dello stato indiano.

     

    Valutando la condotta tenuta dal Governo Italiano, ragiono così: errore in ogni decisione.

    Errore gravissimo quello di rimandare in India i due marò (soprattutto se si considerano le modalità "poco ortodosse ed ingannevoli" con cui gli indiani hanno fermato e poi trattenuto agli arresti i due militari). Su questo punto, si sono espressi anche eminenti giuristi di diritto internazionale. I professori di diritto non avrebbero rimandato a casa i due marò (l'italia invece........).

    Errore nella decisione di confermare l'incarico a De Mistura, che si era già dimostrato "debole" sotto il precedente Governo.

    Debolezza manifesta del Governo Italiano, che in due anni non ha adottato alcuna misura contro l'India.

    Errore nella gestione pubblica della vicenda: solo slogan, frasi irritate e di "apparente" sdego.

     

    Purtoppo i due marò non hanno un buon difensore (l'Italia), e non possono neppure cambiarlo (come invece potrebbe fare un qualsiasi imputato, non soddisfatto della prestazione del proprio legale).

  5. desiderei ricordar che la svastica nazita e quella indiana sono differenti nel senso della rotazione, infatti alcuni esoterici asseriscono che il nazismo sarebbe stasto sconftto perchè aveva adottato il simbolo al contrario, non come segno di rinascita, ma come segno di autodistruzione

     

    questa è quella indiana, l'originale

    svastica%20falun.png

     

    Piccola divagazione, venendo dietro alla battuta sulla svastica.

    Lo svastika è un simbolo della tradizione primordiale, riscontrabile sin dagli albori dell'umanità, ed è comune a molte culture, ellenica, etrusca, celtica (anche a quella cristiana).

    Lo swastika rappresenta, in sostanza, la rotazione dell'asse terreste (quella solare è l'interpretazione riduttiva che le viene attribuita di norma).

    Simbolo di buon auspicio e di felicità nella cultura orientale.

    Che sia destrogiro o sinistrogiro, lo swastika ha sempre lo stesso identico significato (rotazione). Il senso degli uncini dipende dal punto di osservazione (polo sud/polo nord).

    Sullo swastika consiglio il testo di Renè Guenon "Il simbolismo della croce"..

     

    Le interpretazioni sul senso della croce uncinata adottata dai nazisti sono molteplici e comunque tutte postume al disastro della seconda guerra mondiale.

    Ricordo, peraltro, che alcuni Corpi Franchi tedesci, precursori del nazismo, utilizzavano già la croce uncinata, ma rivolta in senso sinistrogiro (opposto a quello scelto dai nazisti).

  6. Tornando sull'argomento dei nostri fucilieri di marina, prendendo con le dovute riserve le informazioni che i media stanno passando, la Corte indiana ha praticamente ingiunto alla pubblica accusa di formulare il capo (i capi) di imputazione, quindi, credo, la prossima settimana dovremmo avere, l'atto ufficiale dell'accusa (dopo oltre due anni di "custodia preventiva").

    Il Pubblico Ministero indiano ha detto che l'atto sarà certamente predisposto nei termini indicati.

    La nostra diplomazia, invece, sembra che stia lavorando (febbrilmente???) per ottenere il rientro dei nostri marò in Italia...

    Personalmente, credo, che se i Marò non rientrano adesso - ciò prima della formulazione del capo di imputazione - difficilmente potranno farlo dopo (salvo che il capo di imputazione sia "leggero" e non preveda reati che contemplano la pena di morte......).

  7. Ho recentemente acquistato il seguente libro :

     

    Titolo: REPARTI DI E'LITE E FORZE SPECIALI DELLA MARINA E DELL'AERONAUTICA MILITARE ITALIANA, 1940-1945.
    Autore: Pier Paolo BATTISTELLI - Piero CROCIANI.
    Casa editrice: LEG ( Libreria Editrice Goriziana) - Collana BAM (Biblioteca di Arte Militare).
    Anno di edizione: 2013
    Anno di riedizione:------------
    Pagine: 118
    Dimensioni(cm): 24,00 x 17
    Prezzo originale: 15,00 euro
    Prezzo di mercato: -----------

    Non ho ancora finito di leggerlo.

    Vi sono pubblicate interessanti fotografie, molte della X^MAS, ma anche di altri reparti (San Marco - Folgore etc etc).

    Belle schede uniformologiche ed interessanti fotografie d'epoca (di uomini e mezzi..... SLC, barchini e mezzi d'assalto di superficie vari).

    Anche una bella foto di Fanti di Marina, schierati presso la base di Bordeaux.

    Chiaramente il libro tratta diffusamente della X^ flottiglia MAS e, mi sembra, un buon viatico per chi desideri avere infomazioni di base su questo reparto (per poi approfondire con altri testi).

    Seguirà breve recensione appena ho terminato di leggerlo.

     

    Negli ultimi anni, a livello di nuove pubblicazioni, ho riscontrato un diffiso e più attento interesse per la storia dell'esercito italiano durante le due guerre, e anche durante la RSI.

    Tendenza assolutamente benefica, almeno per chi è interessato alle vicende storiche delle nostre Forze Armate.

    Un saluto a tutti.

     

  8. Assolutamente, questo è indiscutibile. Gli accordi si rispettano.

    Quello che volevo mettere in evidenza è un altro aspetto.

    Anche allora (come per i fatti odierni, che sono ben diversi, intendiamoci), la nostra diplomazia, le nostre autorità, non furono incisive, e non si adoperarono adeguatamente per trovare una soluzione che rispettasse anche i diritti dei parenti delle vittime (molti erano di nazionalità straniera, tra l'altro, tedeschi se non ricordo male).

  9. Ho letto proprio quell'articolo stamattina.

    In effetti, dopo due anni dal fatto, non è stato ancora chiaramente formulato il capo di imputazione.

    Per forza, non sanno quel normativa applicare.

     

    Nel caso della Funivia, la Ragion di Stato si configura proprio nella supina accettazione della convenzione del 1951.

    L'Italia si limitò a chiedere "formalmente" agli Usa di rinunciare alla giurisdizione americana, ma con pochissima convinzione.

    I militari americani non furono processati penalmente, ma solo sottoposti al procedimento disciplinare.

    Due espulsi se non erro dalle Forze Armate, ma altri dell'equipaggio sono rimasti in forza (e, se non ricordo male, sono stati recentemente promossi).

  10. Le notizie apparse oggi sui giornali, evidenziano l'esistenza di un conflitto "interpretativo" tra Ministero degli Interni e Ministero degli Esteri indiano.

    Il conflitto riguarda l'applicazione o meno del "SUA Act" (la normativa antiterrorismo).

    Il rinvio dei giudici è stato disposto proprio per concedere al Governo il tempo di risolverlo, in modo da permettere ai giuidci della Corte di ricorrere alla norma che il Governo stesso riterrà applicabile al caso concreto.

    Mi sembra che la "figuraccia" la stia facendo tutto il siestema indiano (a danno dei nosti connazionali putroppo).

     

    A proposito di precedenti e di ingiustizie, ricordo ancora il caso della funivia di cavalese, falciata dai jet USA nel 1998.

    Nessun processo in Italia, negato dalla Ragion di Stato. Nessuna giustizia per le 20 persone uccise dai piloti, che hanno poi dichiarato che quello non era neanche un addestramento ver e proprio, ma quasi un volo "di piacere", per fotografare la valle. Le autorità americane non hanno fatto nulla per punire i responsabili di quel volo, limitandosi ad espellerli dalle forze armate.

    Anche in quel caso l'Italia non si impose.

    Si impose bene, invece, l'America che fece subitanemaente trasferire i suoi piloti sul suolo patrio.

  11. Come tutti si aspettavano (ormai si sa come vanno le cose) la decisione...toh!...è stata rinviata!!!

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2014/01/20/Maro-Corte-Suprema-chiede-soluzione-entro-2-settimane_9928667.html

    Petrò a questo punto qualcuno mi spieghi: il governo indiano ha sempre sostenuto che comunque la decisione è dei giudici perchè in democrazia i poteri della magistratura sono separati da quelli politici ecc... ecc....ma allora perché i giudici ora chiedono al governo di rislvere il problema?

    Ricordo che qualcuno all' inizio aveva detto che l' India è un grande Stato, con un Diritto che discende dalla più alta tradizione britannica ecc. ecc...

     

    Francamente, questa "decisione" dei Giudici, che ora si accorgono che è necessaria una linea politica univoca del Governo Indiano, per risolvere la vexata questio, non permette di capire chiaramente che cosa stia accadendo.

    I giudici evidenziano un conflitto in seno all'ammistrazione...... ben strano motivo per disporre un rinvio. Un provvedimento che sembra dire "aspettiamo le decisioni del Governo e della diplomazia, decisioni alle quali ci rimetteremo......." .

    Sembra che sia aperto un canale/dialogo tra potere Giudiziario e Potere Esecutivo/Diplomatico.

    Il sietema Indiano, mutuato da quello di common law Inglese, permette ai giudici un'ampia discerzionalità..... (i Giudici sono fonte creativa del diritto in assenza di precedenti conformi, non si limitano ad interpretare ed applicare la legge, come da noi).

    Sembra di capire, sembra, che i giudici non abbiano intenzione di prenedre decisioni giudiziarie definitive, in mancanza di un chiaro orientamento politico......

    Più diplomatici dei diplomatici????

  12. Fedeltà incrollabile.

    Dal dopoguerra fino alla sua "resa", il tenente Onoda aveva ucciso una trentina di contadini filippini..... (che evidentemente avevano inavvertitamente violato l'area controllata da Onoda)

    Qualche tempo prima di arendersi, Onoda aveva permesso solo ad un hippie statunitense di avvicinarlo.

    Storia incredibile.

  13. da base artica, marco

     

    NO ! (non sono fanatico, anzi sovente il mio operato mi costringe a scelte non mie di volonta ma.... di dovere).

     

    permettimi sersevel di chiarire un problema che è sentito in molti altri paesi dela NATO e anche a volte in russia.

     

    Dei governi danno avvallo di inviare loro militari in zone di operazione a rischio,

    senza specificare chiaramente che esse sono vere missioni militari (sotto giuristizione militari e solo militare).

     

    I militari sono coinvolti in azioni sul posto che li mettono in situazioni d'armi,

    con conseguenze di risposte militari.

    si debbono comportare da militari e debbono rispondere civilmente ???

     

    Suvvia :tongue: sarebbe come se tu guidando su la tua auto su un campo di battaglia tra blindati o carri armati

    in caso di danni (!!) ti rivolgi alla tua assicurazione.

    cosa credi che ella ti risponde?? vedi nelle clausole della tua polizza!

     

    Lo stesso (all inverso) vale/si vuole x i militari in missione estrero a rischio contatto armato.

    ridicolo e incoscente oltre ignorante da parte dele forze politiche, nostre e altri paesie NATO.

     

    non si inviano militari in missioni floreali, ma la dove si preannuncia una rissa o scontro.

     

    non è arroganza ma chiarezza di responsabilità e ordini, ma avvocati civili e altri civili debbono restare fuori dal militare.

    se si spara si spara per colpire e non per giocare o altro.

    marco

     

    Non concordo con questo ragionamento.

    I due fucilieri non erano in guerra.

    I fucilieri della marina militare stavano svolgendo una prestazione di carattere protettivo nell’ambito di una missione internazionale contro la pirateria. Essi si attenevano alle risoluzioni adottate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e chiaramente alla legge italiana.

    E' evidente che i pirati non sono equiparabili a "militari nemici".

     

    La loro missione è, in sostanza, quella di una scorta di Polizia. Non si applica il codice militare (di pace/o di guerra).

    L'ambito è quello della "protezione" di naviglio civile.

    A giudizio della nostra diplomazia (che reputo fondato), per diversi motivi legali, la giurisdizione sul caso appartiene unicamente all’ordinamento giudiziario italiano (acque internazionali, nave battente bandiera italiana, soldati italiani che difendono nave italiana etc. etc).

     

    La competenza a giudicare sui fatti di reato è unicamente quella dell'Autorità Giurisdizionale Italiana.

  14.  

    E invece no: tralasciando le esagerazioni e i casi limite, la nostra Costituzione sancisce che un imputato è considerato non colpevole sino a condanna (terzo grado di giudizio).

     

    L'indagine e il processo servono a stabilire l'innocenza o la colpevolezza, quindi sono d'accordo con te che la diplomazia doveva ottenere il processo in Italia, giacchè il fatto è avvenuto in acque internazionali e i fucilieri erano a bordo di una nave battente bandiera Italiana.

     

    Bisogna poi precisare che il PM della sezione competente ha aperto un fascicolo a carico di Latorre e Girone, in linea con quanto stabilito sopra.

    infatti, si chiama presunzione di innocenza.

    Si presume che siano innocenti fino a condanna definitiva.

    Ma, ripeto, si presume, non si afferma.

     

    Concordo su tutto.

  15. Beh, partire dal pre-giudizio che i nostri fucilieri di marina siano innocenti, non credo sia corretto. Certo, questo e' cio' che si auspica.

    I due maro' dovevano (e devono) essere sottoposti ad un procedimento penale, teso a chiarire i fatti e ad individuare le eventuali responsabilita', ma in Italia.

    La nostra diplomazia doveva ottenere questo, e basta: processo in Italia.

  16. Annoto che Bussolino ha compreso correttamente la mia risposta a Urso (e a questo punto anche a Peenemunde): un "colpo di mano" applicato a questa sgradevole situazione sarebbe materialmente un esfiltrazione condotta con mezzi plateali, non applicabile nel contesto di Delhi data l' elevata profondità territoriale.

     

    Non nascondo però, che sarebbe un interessante strumento di pressione, ancorchè non esattamente diplomatica, il "perdere" un contenitore pieno di fertilizzante organico made in italy molto nei pressi di certe Navi... diciamo, in maniera non dissimile da Buccari ? :cool:

     

    Saluti,

    dott. Piergiorgio.

    E' vero, non sarebbe facile "prelevarli" e condurli via.... anzi.....

    Ma occasioni favorevoli potrebbero manifestarsi (ad es. durante un trasferimento in Tribunale).

    Ricordiamoci dell'operazione Eichmann, condotta in modo funambolico ma efficace dal Mossad (seppur in un contesto diverso e per motivi assolutamente differenti).

    I due marò, poi, dovrebbero cambiare identità, questo è chiaro.....

    Ma sono solo elucubrazioni da film di spionaggio......

    Un saluto a tutti.

  17. Scusate se mi intrometto in questo interessante dibattito, piuttosto variegato, ma dalle finalità ben delineate: vedere i due marò liberi, o quanto meno in Italia.

    Credo che la diplomazia, nel caso di specie, sia impotente.

    Il diplomatico italiano, il ministero degli Esteri, non si scontrano con un pari funzionario (un diplomatico o il Ministo di riferimento), ma con un funzionario di una amministrazione "altra", quella della giustizia, che procede con proprie regole e procedure. Questo è il problema.

    Lo stato indiano non ha alcuna intenzione di intralciare il procedimento penale o condizionare il processo.

    Lo si è capito bene.

    Qui sono i giudici che decidono.

     

    Certo, i due marò non si dovevano consegnare, dovevano rimanere a bordo, sul suolo italico.

    Questo è stato un errore di valutazione enorme, ingenuo.

     

    Personalmente, e per assurdo, ci vedo bene solo una operazione alla Skorzeny. :ph34r:

    Rapida ed indolore.

  18. Un ottimo libro illustrato (in bianco e nero però), con foto di numerosi orologi assegnati alla KM, quello di Zygmunt M. (Ziggy) Wesolowski

    "A Concise Guide to Military Timepieces". 192 pagine, Esiste anche in edizione italiana, non più edita, ma reperibile in rete oppure nei mercatini.

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