andreavcc Posted June 13, 2018 Report Share Posted June 13, 2018 (edited) Ciao a tutti, la vista delle foto del modello sul tavolo di Bilanciozero mi ha fatto venire la voglia di convertire questo modello, anche perché il meeting di Bratislava si avvicina e presentando questo modello potrei strappare un altro titolo "costruttore" come feci con lo Skipjack nel 2014. Quindi appena arrivata la scatola a casa ho iniziato a seviziare il malcapitato kit come un forsennato . L'idea originale era di fare il modello con motore brushless "a mollo" fissato sul cap posteriore del wtc, un tubo da 60mm esterni di lunghezza non superiore ai 42 cm permessi dalla forma dello scafo e sistema d'immersione "aspirato" con un secondo compressore per il fail safe. Ma le cose cambieranno col procedere dei lavori. Inoltre dato che la Trumpeter, ha avuto la brillante idea di stampare i timoni di profondità in un sol pezzo con il semi scafo superiore ho deciso di avere i timoni di direzione ovviamente funzionanti, ed usare i timoni di profondità prodieri per il controllo quota lasciando così come sono quelli poppieri col vantaggio di avere una costruzione del "cono di poppa" più semplice . Vedendo i post di Bilanciozero sapevo cosa aspettarmi dal modello... i due semi scafi non combaciano molto, al centro dello scafo rimane una fessura di un millimetro abbondante. Per un kit statico non sarebbe un problema, qualche sana goccia di colla e un po' di nastro sicuramente risolverebbero il problema ma per un modello rc che va aperto e richiuso in continuazione la cosa si rivela quantomeno seccante, soprattutto se si sceglie un'apertura longitudinale piuttosto di una radiale come nel modello del mio 212. Ad un esame attento vedo che il semi scafo superiore è più corto di circa un millimetro.... che sia questa la causa della "bananite" congenita dello scafo? qui si nota la differente lunghezza dei due semiscafi Prendo quindi lo scafo superiore e pratico un taglio all'estremità posteriore per poter montare il "cono di poppa", ovvero l'estremità poppiera del modello dove trovano posto i linkaggi dei timoni (in questo caso solo di direzione) e la bronzina che alloggerà l'assale dell'elica. il punto per il taglio... scafo dopo il taglio la prua ora combacia perfettamente la poppa dopo il taglio Procedo quindi con l'incollare dello stirene dello spessore di un millimetro per spessorare il semi scafo superiore ovviando al difetto del kit, ma ciò non basta a curare la bananite... purtroppo mi rendo conto che lo scafo inferiore è decisamente storto e nell'attesa di trovare rimedio alla cosa procedo con l'assemblaggio della bronzina nell'estremità poppiera del modello ed il fissaggio delle boccole per gli assi dei timoni di direzione a poppa e di profondità a prua. lo spessoramento con plasticard la bronzina fissata nell'estremità dello scafo vista posteriore della bronzina e boccola in ottone boccole timoni di profondità boccole timoni di direzione Fatto questo afferro il toro per le corna deciso nel voler risolvere il problema dello scafo storto... la soluzione? un sistema di chiusura con viti e bulloni. All'interno dello scafo ci sono degli spinotti che dovrebbero permettere la chiusura allineata dei due semi scafi, da qui l'idea di usare lo spinotto a prua e gli ultimi due posti a poppavia dello scafo per la chiusura, fissando al loro interno un bullone (nella parte superiore) e attraverso un foro nello scafo inferiore far passare una vite M3 per una chiusura solida dello scafo. Mi sono quindi armato di mandrino a mano e punte da 6mm ed ho iniziato a forare come un matto il modello, non nascondo che una parte di me piangeva nel vedere a quali sevizie stavo sottoponendo il kit . Tutti gli altri spinotti sono stati asportati col dremel. La cosa si è dimostrata efficace. Lasciata essiccare la resina epossidica messa per tenere in sede i tre bulloni ho provato a chiudere lo scafo che finalmente combaciava nella parte centrale ma qualcosa non mi piaceva... il sistema era troppo "brutalis" per il mio stile, così ho deciso di far sparire i tre spinotti rimasti e ho iniziato a chiudere i fori aperti a poppavia, lasciando quello a prua per la libera circolazione dell'acqua, sperando in un'idea migliore che non tarderà a venire. Nel frattempo un altro dato doveva essere assunto prima di procedere ad abbozzare il wtc, ovvero la differenza di peso tra modello emerso e modello immerso, per poter calcolare quindi il volume della cassa di zavorra, ed ovviamente il suo posizionamento riferito allo scafo. Prendo quindi il modello ed inizio a fissare al suo intero del polistirolo poco sotto la linea di galleggiamento (ahimè senza fissare i timoni di direzione e i timoni di profondità di prua) e con dei pesi livello il modello al galleggiamento. Fatto questo prendo una cordicella molto sottile e faccio un cappio abbastanza largo da poter scivolare sullo scafo del modello ed a questo inizio a fissare del piombo spostandolo lungo lo scafo quando questo tende ad appopparsi o appruarsi. Risultato? il modello è leggermente negativo con un peso di 96 grammi ed il centro di spinta e posto di poco a proravia della parte terminale della vela. il centro di spinta della cassa di zavorra riportato all'interno dello scafo inferiore Come il buon Ocean's One insegna il piombo immerso nell'acqua perde un undicesimo del suo peso per via del suo volume quindi i 96 grammi di piombo pesati su bilancia in realtà sono l'equivalente di una spinta negativa di 87 grammi e spiccioli, vogliamo arrotondare a 90 grammi per semplicità di calcolo? facciamolo... Quindi ora è noto che la cassa di zavorra dovrà essere dimensionata per avere una spinta positiva di 90 grammi, ovvero 9 cl d'acqua. Se l'interno del tubo del wtc ha un diametro di 56mm che lunghezza dovrà avere la cassa di zavorra? facendo due conticini arrivo ad un risultato che se mi permettete mi coglie impreparato... con una cassa di zavorra lunga 4 centimetri ottengo una differenza di spinta idrostatica di 98 grammi... l'immersione è garantita ma solo 4 cm di lunghezza sono un po' pochini per adottare un sistema d'immersione aspirato, più che altro perché in quei 4 cm dovrei farci stare un tirante e relativo organo di tenuta che muove una leva che va ad aprire la valvola d'immersione ... bisogna cambiare sistema d'immersione, un sistema aspirato si addice di più a modelli con un opera morta importante, come un gato o un tipo 7 della revell, a questo modello credo si addica di più un rcabs... ovviamente consigli e suggerimenti sono ben accetti anche perché non ho ancora deciso. Dimenticavo la chiusura dello scafo... mentre a tempo perso iniziavo a disegnare in 3D i supporti che sosterranno il wtc nello scafo inferiore ho avuto l'idea che credo vincente per chiudere lo scafo. I due semi scafi hanno di buono un buon sistema d'incastro tra i due che non permette alle due metà di scivolare l'uno sull'altro ma come noto al centro dello scafo rimane una fessura di millimetro abbondante. Inoltre il cono di poppa una volta completato fornirà un appoggio al resto dello scafo superiore... L'idea avuta è di far stampare in 3D una specie di "costola" che andrà incollata allo scafo superiore, e si appoggerà allo scafo inferiore per una lunghezza di circa un centimetro dove verrà fissata con un grano in acciaio. Così facendo la fessura non ci sarà più ed avrò una chiusura abbastanza solida tra i due grani e l'appoggio al cono di poppa . Questo è lo stato attuale dei lavori, alla prossima... Edited June 13, 2018 by andreavcc Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ocean's One* Posted June 13, 2018 Report Share Posted June 13, 2018 Che soddisfazione vedere il buon Andrea mettere in pratica i miei consigli teorici! Rigore, precisione, tecnica e naturalmente tanta mirabile esperienza! Bravo, Andrea. Alla via così, e tienici informati... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Iscandar Posted June 14, 2018 Report Share Posted June 14, 2018 Scusa, ma il peso dei timoni non installati ti potrà creare problemi, in futuro? mi sa che siamo sul filo dei grammi per trovare l'equilibrio Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted June 14, 2018 Author Report Share Posted June 14, 2018 Grazie Ocean's, non mancherò... Scusa, ma il peso dei timoni non installati ti potrà creare problemi, in futuro? mi sa che siamo sul filo dei grammi per trovare l'equilibrio grossi problemi non ne darà, pochissimi grammi in più o in meno vengono presto corretti in fase di test con la scorciatoia "piombo/polistirolo", diciamo che se c'erano avrei avuto una misurazione più precisa della zavorra. A presto con le prossime news Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
drakkar Posted June 14, 2018 Report Share Posted June 14, 2018 Andrea Sei un mito!! come del resto i "nostri" modellisti dell'rc certo è tutta una scienza a parte... vi invidio! ciaoooo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted June 18, 2018 Author Report Share Posted June 18, 2018 (edited) Grazie del complimento Marco, ti assicuro nulla di così mitologico, come dice il buon Merriman: se sei in grado di segare, forare, limare e saldare sei sulla strada giusta per fare un sub rc veniamo al report dei lavori eseguiti sabato... avendo optato per il sistema rcabs si avvicina il momento della progettazione in 3D del wtc ma prima ho voluto chiudere il cono di poppa realizzando il linkaggio dei timoni di direzione. quindi ritagliando da una lamina di ottone ho realizzato la squadretta, il ponticello che renderà solidali i due assi dei timoni che ricaverò da un tondino. le parti abbozzate qui le parti unite per un controllo pre saldatura Io sono stato tirchio col materiale.... un ponticello un poco più lungo sarebbe stato meglio perché più è distante dall'assale dell'elica e maggiore è la rotazione dx/sx permessa. Ho quindi deciso di arcuare il ponticello per quadagnare qualcosa, ed inoltre a saldatura eseguita ho asportato del metallo ai lati del ponticello rastremandolo un pochino, sempre con il fine di guadagnare qualche grado di rotazione prima che il ponticello tocchi l'assale dell'elica. quest'impiastro di stagno è dovuto all'uso di pasta per saldare..... il liquido magico "lotwasser" si è dimostrato insostituibile nelle saldature! qui il tutto dopo aver asportato lo stagno in eccesso, il tondino tra il ponticello ed una pulitina generale è il momento di controllare la rotazione del timone con il link avuto, quindi chiudo provvisoriamente il cono di poppa, e con l'aiuto del patafix chiudo e metto in sede il timone superiore... In queste due foto possiamo vedere che la rotazione ottenuta è abbastanza buona, abbiamo superato i 45 gradi sia a dx che a sx. Ciò mi darà un modello molto manovrabile... vista dell'insieme in sede dopo aver chiuso e incollato il cono di poppa vista dell'insieme dopo aver inserito l'assale dell'elica Solo ora procedo con il montaggio definitivo dei due timoni di direzione... dopo aver forato i timoni per poter ospitare il tondino d'ottone e un veloce controllo "a secco" preparo la resina bicomponente con la quale vado a riempire le due metà dei timoni, le unisco pulendo ciò che fuoriesce con del panno carta imbevuto di alcool etilico e velocemente lo metto in sede avendo l'accortezza di mettere sia il timone che il linkaggio a zero. Dopo aver dato un po' di tempo alla resina per indurirsi procedo con l'altro timone nella stessa maniera allineandolo questa volta col timone già montato. Passiamo ora ai timoni di profondità, e qui la cosa è semplicissima.... non faccio altro che infilare nelle boccole un bowden da 2mm completo di anima in acciaio e su questo, con un poco di resina bicomponente fisso al centro una squadretta inutilizzata di un servo... Inizio quindi a stuccare le due voragini praticate sullo scafo inferiore per la chiusura con bulloni...... (che ideaccia.... ) uno dei due fori l'ho stuccato con attack e bicarbonato... ho aspettato i 48 anni d'età per provare questa tecnica.... efficace e rapida anche se comunque un po' di milliput "a finire" ci sta sempre bene.... quindi a fine giornata mi gusto con gli occhi le linee della creatura.... mentre i miei due assistenti di laboratorio si concedono un po' di relax :laugh: Edited June 18, 2018 by andreavcc Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
fanghino Posted June 18, 2018 Report Share Posted June 18, 2018 (edited) ...da totale ignorante in materia mi gusto moltissimo le realizzazioni passo passo, capisco come funziona il tutto, a "cuore aperto". Quindi grazie della profusione di immagini. Una domanda cui non so dare risposta. Se il modello nasce per esser statico, quindi non toccare una goccia d'acqua, come fai a rendere i passaggi di leve e albero a tenuta? Boccole di gomma mi vien da pensare, ma frenerebbero i movimenti... Una carezza ai tuoi assistenti. Con zelo tengono d'occhio il tuo lavoro! Edited June 18, 2018 by fanghino Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted June 18, 2018 Author Report Share Posted June 18, 2018 (edited) Ciao Fanghino, sapere di essere utile è ovviamente uno sprone per me.D'altronde lo scopo di questi post è proprio lo spiegare a chi è a "digiuno" di quest'hobby come si sia proceduto nel fare il modello è nell'affrontare alcune scelte, e perché no... magari anche essere d'ispirazione.È facile che io possa dare alcune cose per scontato quando magari per altri così scontate non sono.... se mai sarà pregherei te o chi altri sta leggendo di non esitare e di chiedere.Ma veniamo alla tua domanda...Rendere a tenuta stagna ciò che esce dal wtc può essere fatto in mille modi, te lo assicuro...Ho visto "tettarelle" fungere da organo di tenuta a tiranti di timoni...Personalmente per la tenuta su assali di eliche io uso i simmerring...http://engel-modellbau.eu/shop/en/Ship/Accessories/Sealing-Rings/Shaft-Sealing-Ring-3-10-6-for-shaft-3mm.html Altro non sono che degli o-ring che se visti in sezione hanno una forma a tazza e abbracciano l'albero con un piccolo labbro tenendo fuori l'acqua senza strozzare troppo il movimento rotatorio. Il tutto ovviamente con un minimo di lubrificazione.Per i tiranti dei timoni io uso dei semplicissimi soffietti, ma ci sono anche altri modi come in questo link:http://engel-modellbau.eu/shop/en/Ship/Accessories/Pushrod-Seals/Pushrod-Seal-3-mm.html dove un comune o ring abbraccia un tirante. Il corpo esterno di forma esagonale serve a stringere o allentare la frizione dell'o-ring sul tirante.Spero di essere stato chiaro, se hai altre domande io sono qui... Edited July 30, 2018 by andreavcc Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
fanghino Posted June 19, 2018 Report Share Posted June 19, 2018 Grazie della chiara spiegazione. Comincio ad intuire. Immagino poi che l'immersione non sarà certo a grandi profondità, conseguentemente la pressione cui devono opporsi questi anelli non sia elevata, e che anche l'immersione stessa non si protragga molto a lungo. A proposito, mediamente questi fantastici modelli, quale profondità possono raggiungere? Le onde radio che comandano i vari servo, sono in grado di penetrare anche l'acqua e impartire correttamente le manovre richieste? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted June 19, 2018 Author Report Share Posted June 19, 2018 (edited) beh, considerando solo ciò che è inerente alla tenuta stagna diciamo che a tre metri ci si arriva, la mia esperienza diretta si è fermata a due metri senza neanche un fastidio. Scendere oltre ai tre metri di profondità vuol dire avere un rov e fare esplorazioni "oceaniche" in FPV, con un normale sub rc ti fermi prima ma solo perché pilotare un battello "a vista" a tre metri sotto la superficie risulta quantomeno impegnativo per l'operatore e non tanto per il mezzo. La durata dell'immersione non la consideriamo perché se c'è tenuta, si può rimanere in immersione per tutta la giornata. Per ciò che riguarda le onde radio qui si apre un mondo di variabili...e il discorso se trattato in profondità diventa complesso, ed io non ho titoli per farlo. Vediamo ciò che può interessare noi comuni mortali . La profondità raggiunta dal segnale radio varia in base a due fattori, che sono: - La frequenza, tanto più è alta e tanto meno il segnale penetra nell'acqua. Normalmente si usano frequenze in Mhz, 27 oppure i 35/40. Frequenze come i 2.4 Ghz entrano nell'acqua per pochissimi centimetri tant'è che non viene nemmeno considerato l'uso di queste frequenze per i sub rc. - L'acqua stessa, più ci sono disciolti in essa sali o metalli e tanto meno il segnale riuscirà a penetrare. L'acqua di mare ne è un chiaro esempio.... con tutto il sale presente il segnale radio con frequenze in Mhz riesce ad entrare a malapena. Un'acqua dolce molto clorata può essere un fattore abbastanza limitante per una penetrazione del segnale radio in profondità. Inoltre invece di pensare a "che profondità" può arrivare il segnale radio, converrebbe pensare a quanta distanza nel liquido il segnale radio riesce a camminare... sembra la stessa cosa ma in realtà non lo è. Se ti dico che la mia radio è capace di arrivare a tre metri di profondità non asserisco che io riesco a far arrivare al modello un segnale radio a tre metri di profondità quando il modello, invece di essere sotto i miei piedi si trova a 25 metri di distanza. Questo perché con un modello lontano aumenta la quantità d'acqua da dover percorrere . Comunque, il problema delle onde radio non c'è nella pratica di quest'hobby. Questo perché le riceventi hanno, di solito, il fail safe... cioè riescono a controllare la qualità del segnale radio che arriva alla ricevente. Quando al segnale in arrivo mancano pochissime informazioni la ricevente è in grado di ricostruire o se vogliamo di correggere le informazioni in arrivo senza avere comportamenti strani del modello. Lo vedo su alcuni miei modelli, se do motore per la prima volta dall'accensione, per lo scintillio delle spazzole del motore (che si trasforma in disturbi al segnale radio) i timoni iniziano a "tremare".... Se rimetto a zero il gas e poi ridò motore i servi rimangono stabili perché la ricevente ha "imparato" a riconoscere quei disturbi radio dati dal motore e corregge gli ordini da dare ai servi. Se invece la qualità cala sotto un certo valore, magari per l'eccessiva distanza/quantità d'acqua tra te e il modello, la ricevente entra in modalità "fail safe" appunto, ovvero metterà i comandi/servi (motore, timoni, etc etc) in una posizione da te preimpostata, chessò... timoni di profondità a salire, motore stop, sistema di zavorra in emersione. Ciò fintanto che la qualità del segnale radio ritorni a valori "accettabili" per la ricevente, per quindi tornare ad avere il pieno controllo del modello. Edited June 19, 2018 by andreavcc Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
fanghino Posted June 19, 2018 Report Share Posted June 19, 2018 Però, quanta ingegneria! Non solo manualità e ricerca storica, gusto dei particolari. Avevo letto dei calcoli per dare al som un comportamento neutro, ma si va ben oltre! Cresce la mia ammirazione per quanti sono capaci di realizzare questi gioielli! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted June 19, 2018 Author Report Share Posted June 19, 2018 Grazie del complimento. Manualitá si, ma ti assicuro, nulla di trascendentale... non ho una laurea in robotica e non lavoro per la Marconi Defence System... anzi... solo esperienza diretta unita all'esperienza altrui acquisita, con l'aggiunta di un po di letture in vari siti/forum ;-) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted June 26, 2018 Author Report Share Posted June 26, 2018 Ciao a tutti, non sono stato rapito dagli alieni , ma essendo ora in ferie non ho più alibi e le cose da fare in casa si sono centuplicate! nei ritagli cerco comunque di andare avanti, per ora siamo alla fase di disegno 3D e stampa dei pezzi tramite un servizio di stampa on line. uno scorcio del disegno 3D. A tal riguardo qui lo dico e qui lo confermo, se qualcuno in futuro volesse cimentarsi in questa costruzione e volesse stamparsi i pezzi per il wtc non deve fare altro che dirlo... gli girerò i file .stl pronti per la stampa . A presto!! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
fanghino Posted June 26, 2018 Report Share Posted June 26, 2018 Va i Tranquillo Andrea, ti seguo con interesse perchè vedo il progetto sin dal suo esordio. Una domanda: cosa sono i wtc? Ipotizzo i timoni di profondità e direzione... Quindi sono anche richieste capacità di disegno CAD... Buone ferie, spero troverai anche del tempo per stare all'aperto e non solamente ...immerso! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted June 28, 2018 Author Report Share Posted June 28, 2018 (edited) Ciao fanghino, wtc sta per water tight compartment, ovvero lo scafo resistente... il cilindro a tenuta stagna dove troveranno posto tutti gli elementi che daranno vita al modello, batteria servi e elettronica varia. Se si può disegnare i componenti in 3d ben venga perché puoi vedere letteralmente gli ingombri delle varie parti e il movimento dei servi senza avere sorprese future per dover ricorrere poi a lavori "correttivi" col dremel, e poi la stampa 3d ci permette di realizzare supporti o pezzi di forma adeguata alle esigenze del modello con una rapidità unica. In realtà si può fare anche a meno... un foglio di carta, una matita e un pò di attenzione e si procede lo stesso. Comunque la stampa dei pezzi è in corso, vi aggiornerò appena avrò news ;) A presto! Edited July 3, 2018 by andreavcc Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted July 9, 2018 Author Report Share Posted July 9, 2018 (edited) ciao ragazzi, piccolo aggiornamento... sono arrivati i pezzi dalla stampa 3D ora vi lascio un piccolo assaggino giusto per tenervi con l'acquolina in bocca. Non appena mi arrivano il tubo e i tappi vedremo meglio i singoli componenti A presto Edited July 9, 2018 by andreavcc Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
fanghino Posted July 10, 2018 Report Share Posted July 10, 2018 Non capisco praticamente nulla... ho solo compreso che c'è una pompa che immagino abbia la funzione di immergere e riemergere. E l'alberino dentato bianco che ipotizzo comandi della timoneria, essendo laterale. Molto interessante comunque. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ocean's One* Posted July 10, 2018 Report Share Posted July 10, 2018 Ciao Fanghino, se non capisci ancora, non ti preoccupare... Il nostro Andrea è sempre molto minuzioso nelle descrizioni, e a breve sono certo che tutto ti sarà molto più chiaro. Sai, stavo anche pensando: tempo fa Andrea ha postato un interessante contributo sui vari sistemi di immersione per i sub RC. Se vuoi approfondire l'argomento, ecco qua: http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=31644 Peccato però che le immagini siano sparite! (un'altra vittima dell' USS ImageShack? ) Magari Andrea può ripristinarle... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
fanghino Posted July 10, 2018 Report Share Posted July 10, 2018 Grazie, sembra strano, ma il modellismo è come il Bignami per le generazioni di studenti sotto esami. Un pratico riassunto. E questa sezione me la gusto proprio, anche perchè ho visto dei modelli con un livello di riproduzione e fedeltà che richiede la mano di un orologiaio o un chirurgo! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted July 10, 2018 Author Report Share Posted July 10, 2018 (edited) ciao a tutti, Quelle immagini Fanghino le avevo messe solo per tenere viva la curiosità. Tra pochissimo vedremo tutto nel dettaglio , se qualcosa dovesse sfuggire o semmai io dovessi dare qualcosa per scontato fammelo sapere senza preoccupazioni …..Peccato però che le immagini siano sparite! (un'altra vittima dell' USS ImageShack? ) Magari Andrea può ripristinarle… in effetti dovrei proprio metterci mano…. tra le immagini sparite ed altri sistemi d'immersione che hanno preso piede sarebbe ora di dargli una rinfrescata. Ocean's, hai idea di come ripristinare le immagini originali?? Veniamo al nostro Astute… oggi mi è arrivato il pacco con tubo, tappi ed un altro paio di accessori. Non ho potuto esimermi dal procedere coi lavori . Come d'abitudine parto col tappo posteriore del WTC (watertight compartment) che è quello più complicato, e che con mia sorpresa non è più realizzato in teflon ma da una barra piena in una sorta di plexyglass… questo mi darà forse qualche problemino. Come anticipato all'inizio la motorizzazione è data da un brushless fissato sul tappo posteriore. Ciò comporta che il tappo abbia molti fori su entrambe le facce, alcuni passanti, altri ciechi. Quelli passanti ovviamente dovranno essere resi a tenuta in qualche modo. Con la stampa 3D mi son fatto fare una specie di flangia con la quale riportare sulla faccia esterna del tappo di poppa 4 fori ciechi per il fissaggio del motore brushless ed uno passante per il servo dei timoni di direzione. Metto quindi il tappo in posizione con la flangia, mi armo di trapano a mano con punta da 1mm e riporto i 5 fori. Dopo con il trapano a colonna si fora piano piano ed ecco il risultato…. 4 fori ciechi da 1,6mm per il fissaggio del supporto motore ed un foro passante da 6mm per la tiranteria del servo col quale muoverò il timone di direzione. L'utilizzo di un motore brushless esterno al WTC implica il fatto di dover far uscire dal comparto "a tenuta" i tre cavi che portano l'alimentazione dall'ESC (electronic speed controller), ma come fare con la tenuta stagna? l'idea era quella di "sparare" in un foro passante dedicato, e più stretto di qualche decimo, lo spinotto femmina che arriva dall'esc sfruttando l'elasticità del materiale del tappo… ma con un materiale così rigido come posso fare? Memento Audere Semper… Procedo con lo stesso sistema, dovrò solo stare attento a non piazzare i tre fori troppo vicini per evitare cricche o crepe, e dovrò stare attento alla precisione dei diametri dei fori e degli spinotti da incastrare al loro interno, ma questo è il male minore. Marco i tre punti e foro fino alla punta da 4,5mm... controllo con lo spinotto che entra in maniera ancora troppo forzata. Allargo con una punta da 4,8 ma solo il primo tratto del foro partendo dalla parte esterna del tappo. Già mi basta per rendermi conto che lo spinotto entra appena appena comodo… Dopo un paio di misurazioni scendo con la punta in modo da avere un foro capace di ospitare lo spinotto ma non completamente, due millimetri dovranno entrare forzatamente per darmi la tenuta stagna. qui il tappo con le viti fissaggio supporto motore, picciola in ottone per il passaggio della tiranteria timone di direzione ed in alto i tre fori per l'alimentazione motore Prima di procedere segno sulla faccia interna del tappo i due fori che serviranno per l'incastellatura della meccanica. Dissaldo quindi gli spinotti dai tre cavi dell'ESC, faccio passare i cavi attraverso i fori e risaldo i tre spinotti... i risalti che vediamo sugli spinotti dal lato del cavo saranno gli "anelli di tenuta". Se poi, in fase di test, si dovesse riscontrare una via d'acqua da questi spinotti ci vorrà ben poco a far colare dalla parte opposta della resina bicomponente per ottenere così la tenuta stagna. Con un santino di San Paolo Apostolo davanti a me procedo col "piantare" gli spinotti nella plastica con l'ausilio della colonna in modalità pressa… nel laboratorio regna il silenzio assoluto… affondo il primo spinotto, nessun crack o rumore strano. Procedo col secondo spinotto piano piano, anche questo entra senza rumoracci… l'ora della verità… il terzo spinotto… Vado giù col terzo spinotto piano piano… anche qui arrivo in fondo senza rotture, il sommo Vate aveva ragione!!! Scherzi a parte qui me la sono rischiata un pochino ma la sensazione che questi spinotti annegati danno alla vista del tappo posteriore fà si che ne valesse la pena… Da qui la strada è quasi tutta in discesa, giro il tappo e faccio i fori che andranno "maschiati" M3 per poter ospitare le barre filettate sulle quali fissare la tech-rack. la parte interna del tappo di poppa, con l'esc poggiato superiormente e le due barre filettate che sosterranno la meccanica. Cominciamo quindi a montare i pezzi ottenuti con la stampa 3D, l'Esc con il suo supporto… Di seguito le due flange che tengono in posizione il servocomando per il timone di direzione completo di squadretta… qui possiamo vedere il motore montato e collegato. Inoltre si può vedere che le flange stampate per sostenere la meccanica vengono tenute saldamente in posizione da dei bulloncini. Inoltre dalla prima flangia parte una terza barra filettata per avere una maggiore solidità. Nella parte opposta del servo trova posto l'interruttore on-off dell'ESC. Si procede poi con il supporto ricevente/compressore…. Con quest'ultima foto vediamo la ricevente, una corona 6 canali, già montata sul supporto con colla a caldo, vedremo la tenacia di questo collante prima di passare al biadesivo. Mi fermo quindi per rifocillare le maestranze con un lauto pasto , la prossima volta vedremo prendere posto il compressore, la valvola solenoide, la picciola in ottone che andrà fissata definitivamente con resina bicomponente… per il momento è tutto, alla prossima! Edited July 10, 2018 by andreavcc Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
fanghino Posted July 11, 2018 Report Share Posted July 11, 2018 Che bel lavoro. La pulizia della sistemazione dei vari organi. Una domanda: il motore si troverà quindi all'esterno della zona stagna. Quale motivazione per tale scelta? Si fa sempre o è un tuo progetto? Lavorerà a contatto con l'acqua? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted July 11, 2018 Author Report Share Posted July 11, 2018 (edited) Che bel lavoro. La pulizia della sistemazione dei vari organi. Una domanda: il motore si troverà quindi all'esterno della zona stagna. Quale motivazione per tale scelta? Si fa sempre o è un tuo progetto? Lavorerà a contatto con l'acqua? In un modello di sub rc lo spazio da dedicare alla meccanica (anche se sarebbe meglio dire meccatronica) non è mai abbastanza, quindi si cerca di risparmiarne quanto più possibile. L'idea di mettere il motore "a mollo" ci da un grande aiuto in questo, basta guardare l'ultima foto e fare un paragone spannometrico il solo motore dalla base a tutto l'alberino avrebbe occupato una porzione di WTC pari a quello occupato dall'Esc e da un servo, più qualche altro millimetro. Così invece andiamo a sfruttare parte di quello spazio "morto" tra wtc e falso scafo . Personalmente tendo a questa soluzione nei modelli con un WTC ristretto in un Kilo class in scala 1/144 è un must considerando il modello essere lungo solo 50cm. Il motore quindi lavorerà immerso in acqua, senza un problema . Quando ero giovane, tanti e tanti anni fa nel modellismo rc c'erano solo i motori a spazzole. L'uso in acqua di questi motori era possibile a scapito però della loro vita tecnica che precipitava a livelli minimi e un consumo di corrente decisamente alto. Qualcuno suggeriva una specie di rodaggio facendo girare in acqua e svelto (il detersivo per i piatti) il motore per alcuni minuti. Questo per far consumare un poco le spazzole facendole meglio aderire allo statore e quindi produrre meno scintillio, ma la regola era di mettere il motore all'interno del WTC. Con l'avvento di questi motori senza spazzole le cose sono cambiate molto. Il motore Brushless essendo "senza spazzole" non ha dispersione di corrente quando gira immerso nell'acqua e non arrugginisce. L'unica cosa che si deve fare a fine giornata è far asciugare bene il motore (se si ha la possibilità di soffiare il motore con una bomboletta di aria compressa è meglio) e lubrificare un pelino i cuscinetti con del WD40 ed il motore ti ringrazierà durando in eterno. In effetti, e sempre a livello personale credo che la scelta esatta per definizione sia un'altra... I motori Brushless si dividono in due categorie gli "outrunner" e gli "inrunner". La differenza sostanziale sta nel fatto che nei primi l'alberino che gira è solidale con la cassa (nella foto sopra quel pezzo cromato con l'adesivo turnigy) che provvede anche a far girare l'aria per garantire un raffreddamento del motore stesso. Mentre nei secondi tutta la cassa, o carcassa del motore sta ferma e gira solamente l'alberino un po' come nei vecchi motori a spazzole. Quindi montare un motore outrunner a mollo è una scelta così giusta? si è vero che funziona egregiamente ma è anche vero che la cassa dovrà portare in rotazione anche l'acqua presente dentro il motore e attorno a se. Se poi il motore prevede uno spostamento d'aria per il raffreddamento puoi credere che ci sarà un po' di sforzo nel muovere l'acqua invece dell'aria qui puoi ben vedere come la cassa funzioni da "ventolina" Credo quindi che la scelta più giusta sia il montare un motore brushless ma inrunner così da dare meno sbattimento d'acqua e meno consumo. Ora ti chiederai quindi, dici una cosa e ne fai un'altra?? meglio gli inrunner e monti un outrunner? Ho montato questo outrunner per vari motivi... gli inrunner costano un pochino in più, ma soprattutto i motori piccolini che servono a noi hanno un numero elevato di giri ma una potenza veramente bassa, il che li rende quasi inutili e poi dopotutto noi costruiamo dei modelli che devono essere lenti, quindi possiamo tralasciare le scelte esatte per definizione e divertirci un po' di più . Edited July 11, 2018 by andreavcc Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
fanghino Posted July 11, 2018 Report Share Posted July 11, 2018 Ottimo, grazie delle precisazioni. Certamente ti farò nuove domande al proseguo del tuo lavoro. Immagino anche che certe scelte siano legate al bilanciamento, i componenti più pesanti non possono stare tutti dallo stesso lato, o avrai un battello "gobbo". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ocean's One* Posted July 11, 2018 Report Share Posted July 11, 2018 Se è per quello, i componenti più pesanti non possono nemmeno starsene troppo in alto, come pure è bene che il WTC stia completamente sotto la linea di galleggiamento, per non fare fatica a far emergere dei volumi troppi importanti. Vedi Fanghino, un modello navigante in superficie lo puoi anche sbagliare un po', ma se sbagli a bilanciare un modello di sub, di solito la paghi piuttosto cara! Giusto Andrea? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
fanghino Posted July 12, 2018 Report Share Posted July 12, 2018 Ocean's.... come non ci ho pensato da solo, cavoli! Più massa emersa hai, più spinta idrostatica devi avere. Gli anni della scuola sono lontani, ripassino di fisica meglio che lo faccio. Così è pure divertente. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ocean's One* Posted July 12, 2018 Report Share Posted July 12, 2018 La cara vecchia fisica... Concordo, fatta così è pure divertente. Se ti piace approfondire, Fanghino, puoi riprendere la parte finale del primo lungo post di Andrea, quando scrive del calcolo della cassa di zavorra, Lui ha dimostrato che 90 grammi di acqua servono a tirare sott'acqua i volumi emersi, e quindi dimensionerà la cassa su questo valore Non sai quanto è importante questa valutazione: fai la cassa troppo piccola e non riesci ad immergerti, la fai troppo grande e ti tiri addosso un'inutile complicazione meccanica. Vedere il buon Andrea che scientificamente fa i calcoli corretti, beh, mi fa venire la lacrimuccia... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted July 12, 2018 Author Report Share Posted July 12, 2018 (edited) Ahahah addirittura la lacrima, ho fatto solo ciò che mi hai insegnato ... ma se sbagli a bilanciare un modello di sub, di solito la paghi piuttosto cara!Giusto Andrea? Eccome!!! Fanghino prova a immaginare un sub in emersione ma con un'altezza metacentrica scarsa.... I pesi sono disposti troppo in alto, e quindi il baricentro stesso é troppo alto, l'unica cosa che tiene dritto il sub é la cassa di zavorra posta in alto nel wtc che alza il metacentro. Beh supponiamo anche che il sistema d'immersione sia a gas, con la cassa di zavorra che é come un bicchiere rovesciato per intenderci.... Tu dai il comando d'immersione e che succede?Il metacentro si abbassa per la perdita di spinta idrostatica della cassa d'immersione e per i calcoli errati o addirittura non fatti questo si sposta più in basso del baricentro....Vedresti il sub capovolgersi letteralmente e immergersi. A quel punto il sub é spacciato... Puoi dare il comando d'emersione quanto vuoi... Il gas che dovrebbe svuotare la cassa d'immersione, con il battello capovolto uscirebbe dall'apertura inferiore senza nessun effetto. A quel punto puoi solo denudarti e recuperare il modello a nuoto per poi dover rifare tutto da capo. Edited July 12, 2018 by andreavcc Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
fanghino Posted July 12, 2018 Report Share Posted July 12, 2018 Immagino, come pure la sua perfetta posizione centrata sia fondamentale per non avere il som che punta di prua o poppa. Ho guardato alcuni video in rete, scoprendo, tra l'altro, che se esiste dal vero, qualsiasi mezzo ha chi ne fa un modello. C'è chi ha realizzato uno Shuttle funzionante! Ma torniamo...sott'acqua. Ho visto alcune belle realizzazioni, qualcuno però si vedeva che non restava allineato, da fermo. Qualcuno era un lodevole sforzo, ma somigliava più ad una bottiglia gettata in una vasca... Ma un U-Boot lanciava addirittura i siluri!!! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted July 12, 2018 Author Report Share Posted July 12, 2018 (edited) Proprio così, anche se le scorciatoie non mancano... parlando di shuttle dai un'occhiata a questo canale ma torniamo in topic, con i lavori sono un pochino in stallo per il fatto che non stanno arrivando dalla cina alcuni pezzi ordinati come i tappi che separano il wtc formando la cassa di zavorra ed uno switch elettronico per comandare con un solo canale pompa e valvola/solenoide... sicchè come prima task della giornata mi sono messo a lavorare sulla chiusura dello scafo, ricordate??? la banana…. [] bella fessura eh?! dopo aver incollato le "costole" in stampa 3D e lasciata asciugare la colla per una notte ho preso i due semiscafi ed ho marcato il punto in cui andrò a forare. [][] vista delle costole incollate sul semiscafo superiore [][] marcatura per forare Ed ecco che inizio a forare con una punta da 1mm ma solo lo scafo esterno. Le costole vengono segnate appena con la punta, la foratura di queste sarà fatta solo dopo. Completo il foro sullo scafo con una punta da 2mm. Solo dopo forerò con una punta da 1,6mm le costole laddove la punta da 1mm ha segnato la superficie e come ultimo step la "maschiatura" con il grano da 2mm che realizzerà la chiusura. [][] [][] [] Una volta finito di filettare il foro nella costola tolgo via l'eccesso sigillando il taglio con la colla tamiya tappo bianco. [][] ed ora lo scafo chiuso con i due grani… Direi risultato ottimale… forse i due grani saranno da accorciare, ma lo saprò solo quando monterò il wtc all'interno dello scafo. Si passa quindi ad un'altra task, l'antenna della ricevente (il filo arancio che si può vedere qualche foto prima). Lasciarla così annodata significherebbe sacrificare la sensibilità della rx quindi va sistemata su un apposito supporto… Ho usato l'astuccio protettivo di un ago ipodermico fissato sulle barre filettate. Così arrotolata ho potuto sistemare una quarantina di centimetri d'antenna in uno spazio ridotto senza tagliare la frequenza all'antenna garantendo una ricezione ottimale del segnale. Si passa quindi ad un altro lavoro che già da un paio di settimane attende di essere completato…. la cassa di trasporto. Sempre in 3D ho fatto stampare 4 supporti che vanno bene sia per il 212 (previa piccola modifica) che per l'Astute. Fissati all'interno di una cassa presa in un brico center da montare supportano i due modelli proteggendoli durante il trasporto. A prua e a poppa metterò una lastra di polistirolo per evitare eventuali impatti degli scafi contro il legno mentre i modelli saranno tenuti sui supporti da degli elastici. E questo è quanto per il momento, ora non resta che aspettare i rifornimenti dal lontano oriente. Edited July 12, 2018 by andreavcc Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
fanghino Posted July 13, 2018 Report Share Posted July 13, 2018 Che bellezza! Fantastiche le soluzioni che adotti, finezza ed eleganza. Il "cofanetto" è da paura! Uno scrigno che ad aprirlo.... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Iscandar Posted July 13, 2018 Report Share Posted July 13, 2018 Ma il 212 che scala è? i complimenti non te li faccio perché mi secca ripetermi per la 1228761389971 volta.... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted July 13, 2018 Author Report Share Posted July 13, 2018 Grazie a entrambi, ciao Iscandar il 212 è in 1/87 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted July 26, 2018 Author Report Share Posted July 26, 2018 (edited) Ciao a tutti finalmente sono arrivati i rifornimenti dalle lontane terre d'oriente, nello specifico: switch elettronico per il controllo pompa e valvola solenoide tappi con doppio o-ring sacca in gomma per sistema RCABS Quindi iniziamo subito a lavorare per completare la parte poppiera del wtc, con l'installazione del trio compressore, valvola e switch… Quest'ultimo ha sei cavi oltre al cavetto di collegamento con la rx, due per alimentare il circuito direttamente dalla batteria e quattro per alimentare in questo caso il compressore e la valvola. Il tutto con un canale solo che ho impostato sulla radio con un interruttore a tre posizioni, al centro tutto off, in giù valvola alimentata (immersione) e in su compressore alimentato (emersione). Il circuito è provvisto di bec (Battery Eliminator Circuit) ovvero un accrocco che ti alimenta la ricevente direttamente senza dover impiegare una batteria apposta. Il BEC c'è anche sull' ESC che alimenta il motore quindi scelgo di usare quello dell'ESC piuttosto di quello dello switch. La scelta è data dal fatto che l'ESC ha delle opzioni nella gestione della batteria che lo switch non ha… tipo l'esclusione del motore quando vede che la tensione delle due celle della batteria scende sotto i 3 volt l'una lasciando l'alimentazione alla rx. Quindi dallo spinotto che va dallo switch alla ricevente estraggo il contatto del positivo isolandolo con del nastro. lo switch da vicino, notare il caso…. i numeri sul foglio sembrano indicare dei componenti sul circuito [/url] lo spinotto dello switch che andrà alla rx senza il contatto positivo Si parte quindi con il saldatore per saldare i fili, poi si fissano i tre componenti in posizione con del biadesivo, un paio di tubicini in gomma siliconica ed il gioco è fatto. Un'accortezza… nel limite del possibile cerco sempre di intrecciare i fili nero e rosso che portano l'alimentazione ai vari componenti, questo per annullare il campo magnetico generato dal flusso di corrente eliminando quindi eventuali disturbi elettromagnetici alla ricevente. vista della sezione poppiera del wtc da babordo. Inferiormente si scorge il compressore. vista inferiore con il compressore vista da tribordo, in primo piano la valvola a solenoide mentre dietro si trova lo switch elettronico. vista di prora, il tubo grigio sarà collegato alla sacca in gomma La sezione all'interno del tubo… Dopo aver perso un'oretta a calibrare la ricevente, regolare il fail safe, controllare il corretto funzionamento del compressore e valvola e non ultimo regolare l'esc riprendo la pianificazione dei lavori da fare nel prossimo step, ovvero fare la cassa d'immersione che sarà delimitata da tappi ed al cui interno ci sarà un tubo che correndo da un tappo all'altro metterà in comunicazione le due sezioni del wtc per far passare i fili che arriveranno dalla batteria, e non dimentichiamolo, i fili per collegare il servo dei timoni di profondità. E qui iniziano le perplessità…. i tappi in teflon arrivati hanno uno spessore di 5cm, quindi 10cm lineari di wtc sprecati, inoltre la sacca che ho preso è lunga undici centimetri. Quella più piccola disponibile era troppo piccola…. Facendo quindi due conti, tra le lunghezze dei tappi, sacca, sezione di poppa, considerando i 42 centimetri di lunghezza massima del wtc non mi rimane abbastanza spazio per la sezione di prua. Scelgo allora di riporre i tappi in teflon, che potranno essere usati per qualche altro progetto, e opto per i tappi che avevo già in laboratorio molto più sottili (8 millimetri l'uno) che vi mostro di seguito... Con questi recupero ben 8,4cm lineari, che non è poco… non dovrò tagliare il tubo che rimarrà in un solo pezzo. Inoltre la cassa d'immersione potrà essere spostata letteralmente all'interno del tubo (per quanto questo sarà possibile) nel caso sia necessario spostare il suo centro di spinta, e potrò avere una cassa d'immersione lunga ben dieci centimetri. Ora devo solo vedere come rendere solidali i due tappi interspaziandoli di 10cm in maniera solida, facendo anche passare un tubo in ottone per rendere comunicanti le due sezioni del wtc, il tutto a tenuta stagna. alla prossima! vado a vedere dove ho messo le meningi Edited July 26, 2018 by andreavcc Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
fanghino Posted July 26, 2018 Report Share Posted July 26, 2018 Fantastico. La complessità del tuo lavoro mi lascia sbigottito Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ocean's One* Posted July 26, 2018 Report Share Posted July 26, 2018 Non solo la complessità e la padronanza di scelte di progetto molto articolate, ma anche la precisione che Andrea ci mette nell'affrontare tutti i singoli dettagli. Del resto, ci ha abituati fin troppo bene... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted July 27, 2018 Author Report Share Posted July 27, 2018 grazie signori, troppo buoni andateci piano con i complimenti o mi monto la testa a presto! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Iscandar Posted July 27, 2018 Report Share Posted July 27, 2018 ... o mi monto la testa ... in questo senso? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted July 29, 2018 Author Report Share Posted July 29, 2018 (edited) in questo senso? esatto!! … iscandar sempre presente veniamo ai lavori sul wtc… come già detto la prossima task sarà quella di mettere su la cassa d'immersione utilizzando due frames sottili muniti di o-ring piuttosto che i marmadroni arrivati da hong kong. I due saranno interspaziati di 11cm in maniera solida così da poter essere spinti dentro il tubo in metacrilato… E qui qualcuno potrebbe dirmi: ma la cassa di zavorra non doveva essere di 4cm lineari? non servivano 90 grammi di spinta per ottenere l'emersione? e perché mai questi 11cm lineari di cassa d'immersione? La risposta è semplice… la sacca che devo montare ha una lunghezza di 11cm quindi mi serve spazio in cui questa sacca possa gonfiarsi liberamente (in uno spazio ristretto la sacca spingerebbe sulle pareti interne stressando il tubo, le paratie e la sacca stessa che andrebbe ripiegata per entrarci) … ma non ho scritto completamente . I 90 grammi di spinta sono certi, mi basterà gonfiare un poco la sacca per ottenerli, e lo farò temporizzando il comando sulla trasmittente (facendo alcune prove in vasca) a "X" secondi. Il resto della sacca da poter gonfiare… o meglio, il resto dell'aria dentro il wtc da poter spostare nella sacca potrebbe essere usata qualora "per qualche problemino" si debba forzare l'emersione ma non servirà usarla tutta anzi….. Quindi l'idea era quella di assemblare la cassa e trovargli una posizione fissa all'interno del wtc, seguita poi dalla sezione poppiera alla quale sarebbe stata collegata con il tubo che porta l'aria dal compressore alla sacca ma.… c'è un ma... per consentire alla parte posteriore della meccanica di uscire senza muovere la cassa d'immersione servirebbero ben 16cm di tubo… li immaginate 16cm di tubo in gomma siliconica arrotolati quasi a casaccio dentro il wtc? magari strozzato da una piega? no no no, improponibile… così ho scelto un'altra soluzione ( anche se più che scelta sarebbe mancanza di alternative ), la cassa d'immersione solidale con la tech-rack posteriore del wtc! E' vero che non si può spostare all'interno del wtc ma se devo centrare la spinta della cassa d'immersione mi basterà spostare il wtc quando si controllerà l'assetto. Utilizzando però le tre barre filettate che sostengono le ordinate della parte posteriore avrò una struttura sufficientemente solida. Le noie si hanno nel rendere a tenuta i sei fori filettati (3 per paratia) e il tubo in ottone che metterà in comunicazione le due sezioni del wtc, oltre al fatto che devo smontare tutto per rimontare tutto …. via si parte!! Si inizia quindi col segnare i punti dove forare su una paratia, si inseriscono le paratie in un ritaglio di tubo per tenerle allineate e poi via con punta fine e trapano a colonna… essendo il ritaglio del tubo un po' troppo altino, a sostenere le paratie ci pensa un bel cubo fatto con i lego….. amici da sempre dopo aver finito col trapano a colonna tiriamo fuori le due paratie per poter filettare con passo m3 i tre fori dove passeranno le barre filettate. Dato che il tubo d'ottone è da 8mm i relativi fori sono stati fatti da 7,5mm e poi ripassati con una punta da 8mm ma senza uscire "da parte a parte", ho preferito lasciare una battuta di 2mm di spessore dove il tubo appoggerà quando andremo a forzare un pelino per far entrare il tutto nel wtc. ecco le due paratie pronte per la maschiatura dei fori in M3 Una volta finito di filettare i fori si inizia a montare tutto l'assieme un pezzo alla volta… tubo in rame per l'aria, tubo in ottone, barre filettate…. et voilà... paratie assiemate con tubo di collegamento e tubetto in rame per l'aria vista dalla paratia di prora con le barre filettate, le paratie sono quasi esattamente parallele… 2 decimi di errore sono nulla La prossima volta smonterò la parte poppiera del wtc e andrò a rimontarla insieme alla cassa d'immersione. Dopo di che vedremo l'impermeabilizzazione dei fori… A presto!! Edited July 29, 2018 by andreavcc Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ocean's One* Posted July 30, 2018 Report Share Posted July 30, 2018 Ciao Andrea. Solo una domanda, vedendo che hai aumentato il volume della cassa di zavorra spaziando molto di più le paratie. In questo modo, riduci il volume della parte stagna del WTC e quindi la spinta idrostatica permanente (al netto della sacca). In pratica, dovrai fare un modello più leggero. Questo ti pone un limite più severo al peso dei componenti, se vuoi tenerti un margine sufficiente per la zavorra fissa da mettere in chiglia. E se non ne potrai mettere abbastanza, la nostra amica altezza metacentrica ne soffrirà. O magari i numeri diranno che non è un problema: hai provato a fare qualche conticino? Almeno uno: volume del WTC al netto della cassa fra le due paratie, confrontato con il peso del WTC completamente attrezzato. Come stiamo? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Regia Marina * Posted July 30, 2018 Report Share Posted July 30, 2018 E' un piacere leggervi e vi seguo con ammirazione e molta molta ignoranza in materia (soprattutto di calcoli matematici) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted July 30, 2018 Author Report Share Posted July 30, 2018 (edited) Ciao Regia Marina, grazie per il complimento, se vorrai seguirci faremo due conticini insieme subito subito Ciao Andrea.Solo una domanda, vedendo che hai aumentato il volume della cassa di zavorra spaziando molto di più le paratie.In questo modo, riduci il volume della parte stagna del WTC e quindi la spinta idrostatica permanente (al netto della sacca).In pratica, dovrai fare un modello più leggero. Questo ti pone un limite più severo al peso dei componenti, se vuoi tenerti un margine sufficiente per la zavorra fissa da mettere in chiglia. E se non ne potrai mettere abbastanza, la nostra amica altezza metacentrica ne soffrirà.O magari i numeri diranno che non è un problema: hai provato a fare qualche conticino?Almeno uno: volume del WTC al netto della cassa fra le due paratie, confrontato con il peso del WTC completamente attrezzato.Come stiamo? … eh… ho provato la scorsa settimana e devo dire che siamo strettini con le grammature, vediamolo qui insieme, ma prima una premessa, ieri ho rotto gli indugi ed ho segato il tubo in metacrilato ad una lunghezza di 45cm che ho appurato essere la massima lunghezza che lo scafo riesce a contenere al suo interno…. Dio è con noi dato che i 42cm considerati all'inizio dei lavori sono in effetti pochini ai fini dei volumi, volumi che ci daranno la spinta idrostatica prima, e poi i volumi di aria disponibile da sottrarre al wtc per gonfiare la sacca senza dover creare delle depressioni eccessive…. Il wtc completo delle sue parti tranne la batteria che è in arrivo pesa 670 grammi. Dal sito venditore la batteria pesa 216 grammi che arrotondiamo a 220 (una piccola bestiola che volendo potremo rimpiazzare con una di minore amperaggio con pesi che vanno dai 100 ai 150 grammi), quindi abbiamo un peso totale di 890 grammi che andiamo ad arrotondare ulteriormente a 900 per compensare l'assenza dell'assale dell'elica e un paio di tiranti dei servi, se mi sarò allargato troppo con i pesi dovrò soltanto mettere qualche grammo in più nella zavorra fissa in chiglia. Andiamo ora a vedere il volume del wtc…. secondo la formula del volume di un cilindro ( V= π · r2 · h ) moltiplichiamo il raggio per se stesso e poi per 3,14 ed avremo l'area di base. Moltiplicando il prodotto per l'altezza del cilindro (in questo caso la lunghezza del wtc al netto degli 11cm tra le due paratie della cassa d'immersione) avremo il volume che ci garantirà la spinta idrostatica permanente…. quindi: 3x3x3,14= 28,26 28,26x34 (i 45cm meno gli 11cm di cassa d'immersione) = 960 che sono i grammi di spinta idrostatica permanente garantiti dal wtc. Come vediamo dovrò aggiungere in chiglia 60 grammi circa per avere un wtc idrostaticamente neutro (in realtà 66 dato che un undicesimo del peso del piombo viene perso per effetto del suo volume). Tale piombatura verrà disposta subito sotto il wtc dato che lo spazio tra chiglia e wtc è di 5mm circa. Secondo la tua esperienza Ocean's, come siamo messi? le opzioni non mancano…. come già detto si può optare per una batteria di amperaggio minore che ci ridurrebbe l'autonomia facendoci guadagnare però circa 70 grammi di peso. Inoltre potrei riuscire a debellare quelle fisime mentali circa la lunghezza della cassa d'immersione riducendone la lunghezza… ogni centimetro in meno nella cassa d'immersione (e quindi in più nel wtc) ci darebbero 30 grammi scarsi da aggiungere alla spinta idrostatica permanente. Edited July 30, 2018 by andreavcc Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Iscandar Posted July 31, 2018 Report Share Posted July 31, 2018 Tutto chiaro Andrea... dicevi? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ocean's One* Posted July 31, 2018 Report Share Posted July 31, 2018 Iscandar (e Regia): Cari amici, sì lo sappiamo: questi calcoli non sono semplicissimi, ma nemmeno bilanciare un sottomarino lo è! (Magari lo dite agli Spagnoli? ) A questo punto, se gli ineccepibili calcoli di Andrea vi sembravano complessi, guardate quanto propongo ora ad Andrea... ______ Andrea, dopo tutti i tuoi calcoli rigorosi servono ulteriori passi nella valutazione teorica, e sono più che lieto di darti il mio contributo. Innanzitutto, una piccola integrazione ai tuoi dati, incorporando anche l'effetto dello scafo esterno. Certo, è poca roba perché la plastica ha densità quasi uguale all'acqua, ma qualcosina fa. Tu hai detto che il volume dell'opera morta è di 90 cm3, e ad occhio corrisponde a metà del semiscafo superiore. Quindi il volume totale dei due semiscafi è di circa 4x90 = 360 cm3, pari a 360 grammi di spinta idrostatica. Il peso dello scafo esterno si ottiene moltiplicando il volume per la densità del polistirene, pari ad 1,04. Risulta: 360x1,04 = 375 g approx. Ci becchiamo sul gobbo altri 375-360 = 15 grammi da equilibrare, che ti impongono di ridurre la zavorra in chiglia a soli 45 g anziché 60. In effetti è un po' pochino. Vediamo fra poco se basterà... _________ PESO TOTALE: Già che ci siamo, calcoliamolo: servirà per l'altezza metacentrica. Volumi totali in immersione: WTC ed accessori: 960 cm3 Scafo esterno: 360 cm3 Totale: 1320 cm3, Da cui risulta un peso totale di 1320 grammi, o magari di 1340 g se ti vorrai tenere 20 grammi per l'assetto negativo per un'immersione più rapida. _________ ALTEZZA METACENTRICA IN EMERSIONE: Nota dolente. Vediamo cosa viene fuori, ricordando il peso totale di 1340 g. - Contributo positivo della zavorra in chiglia. 45 grammi posti a 3,2 cm sotto l'asse del modello. GM(zav) = 3,2 x (45/1340) = 0,11 cm - Contributo negativo della mancanza di spinta dell'opera morta emersa. 90 cm3 di volume riferiti al livello del ponte, che stimo a +4 cm sopra l'asse del modello. GM(op-morta) = -4 x (90/1340) = -0,27 cm - Tutti gli altri pesi e volumi sono in asse e non contribuiscono Totalone: GM = GM(zav) + GM(op-morta) = = 0,11 -0,27 = -0,16 cm = negativo! HOUSTON, STIAMO SCUFFIANDO!!! _________ Ok, Andrea, perdonami il terrorismo psicologico. La situazione non è disperata, visto che si può ancora recuperare peso per aumentare la zavorra in chiglia. Per recuperare 0,16 cm di altezza metacentrica, puoi provare ad aggiungere altri 75 grammi di zavorra in chiglia (chiaramente da compensare con altri alleggerimenti): GM(zav-aggiuntiva) = 3,2 x 75/1340 = + 0,18 cm Il totalone della GM in emersione adesso è: GM = 0,11 -0,27 + 0,18 = 0,02 cm Positivo, anche se di pochissimo. Concludendo, la zavorra dovrebbe passare da 45g ad ALMENO 120g (ovvero 45+75), recuperando altrove almeno 75 grammi di peso. Come minimo ti serve questo, ma probabilmente si può far meglio. La situazione è ampiamente recuperabile. Ne parliamo nel prossimo post. Intanto, però, puoi verificare tutte le mie assunzioni arbitrarie, che sono certamente un po' approssimate? Grazie Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted July 31, 2018 Author Report Share Posted July 31, 2018 (edited) Ragazzi miei qui si inizia a godere! Grazie Ocean's per il tempo che mi dedichi. Nella giornata di domani controllerò con zelo i dati che hai assunto, così poi faremo i conti definitivi in maniera più precisa. Certo è che 0.02cm di altezza metacentrica è veramente troppo poco... Volendo perder tempo ho rifatto i conti supponendo due opzioni, la prima è di ridurre la cassa d'immersione a soli 5cm guadagnandone 6cm nel volume del wtc e 170 grammi da aggiungere in chiglia ottenendo un GM di 0,2. La seconda opzione è di ridurre la cassa d'immersione a 5cm come prima, e di utilizzare una batteria di 150 grammirecuperando ulteriori 70 grammi per la chiglia. Questa volta GM è di 0,40... dico giusto? Supponendo che lo sia, nella migliore delle ipotesi avrei un'altezza metacentrica di soli 4mm... Non credi che sia comunque troppo poco? È vero che a conti fatti il sub emerso starà dritto ma basterà il momento torcente del motore per farlo roteare vorticosamente. Temo che si dovrà ricorrere al volgare polistirolo per aumentare la stabilità... P.S. mi sfugge qualcosa? Perché dirlo agli spagnoli? Edited July 31, 2018 by andreavcc Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ocean's One* Posted July 31, 2018 Report Share Posted July 31, 2018 (edited) Sottomarini spagnoli S-80 (non modelli ma battelli veri). Hanno sbagliato i conti sottostimando i pesi, in maniera APPENA APPENA più grave di quanto potresti fare tu. L'unico modo per rimediare era aggiungere una sezione di ben 10 metri per aumentare i volumi, con costi e ritardi non indifferenti. Della faccenda si è scritto anche qui a Betasom . Edited August 1, 2018 by Ocean's One Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted July 31, 2018 Author Report Share Posted July 31, 2018 Ah però... hanno progettato un costosissimo ferro da stiro... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ocean's One* Posted August 1, 2018 Report Share Posted August 1, 2018 Infatti... E la stanno pagando piuttosto cara. _______ Tornando al tuo modello, ti posso dire ancora qualcosa. Innanzitutto, la verifica al ribaltamento sotto la coppia motrice si può fare una volta che consci quest'ultima. Ce la fai a tirare fuori un dato ragionevole, così da fare un piccolo calcolo? Inoltre, le azioni di alleggerimento e riduzione della cassa che dici tu sono senz'altro possibili, ma prima di farle ti suggerisco di valutare questi inaspettati contributi che possono venire in tuo aiuto. 1) Baricentro del WTC: è proprio sull'asse o è un po' sotto? La batteria è in basso? Magari il baricentro del WTC scende di qualche mm sotto l'asse e ti migliora la GM 2) Qual'è l'effettiva capacità della sacca? Se è più di 90 cm3, diciamo magari 150, allora la potresti usare nel range 150-60, senza mai sgonfiarla completamente, e guadagnare 60 grammi di spinta permanente. Ti consentirebbe di mettere più zavorra. 3) la sacca gonfia starà proprio in asse o salirà un po'? Secondo me salirà di una decina di mm sopra l'asse, migliorando anche in questo caso la GM. 4) se la sacca occuperà la parte alta della cassa, perché non mettere nella parte bassa un ulteriore piccolo galleggiante? Magari un paio di tubetti stagni da 15 mm, oppure un po' di vile polistirolo. Avrai più spinta permanente e potrai aumentare ancora un po' la zavorra Sono alcune idee, spero ti siano utili... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Regia Marina * Posted August 1, 2018 Report Share Posted August 1, 2018 Se per un modello di plastica servono tutti questi calcoli (e soprattutto rimediare ad un eventuale errore non ti costa un decreto di economia e finanza) non posso nemmeno immaginare quanto ne servano per un battello a grandezza naturale dove il margine di errore è ancora più basso e soprattutto non si può "provare nella vasca da bagno di casa". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andreavcc Posted August 1, 2018 Author Report Share Posted August 1, 2018 (edited) Se per un modello di plastica servono tutti questi calcoli (e soprattutto rimediare ad un eventuale errore non ti costa un decreto di economia e finanza) non posso nemmeno immaginare quanto ne servano per un battello a grandezza naturale dove il margine di errore è ancora più basso e soprattutto non si può "provare nella vasca da bagno di casa". che dire…. non oso neanche immaginarlo… Infatti... E la stanno pagando piuttosto cara. _______ Tornando al tuo modello, ti posso dire ancora qualcosa. Innanzitutto, la verifica al ribaltamento sotto la coppia motrice si può fare una volta che consci quest'ultima. Ce la fai a tirare fuori un dato ragionevole, così da fare un piccolo calcolo? Inoltre, le azioni di alleggerimento e riduzione della cassa che dici tu sono senz'altro possibili, ma prima di farle ti suggerisco di valutare questi inaspettati contributi che possono venire in tuo aiuto. 1) Baricentro del WTC: è proprio sull'asse o è un po' sotto? La batteria è in basso? Magari il baricentro del WTC scende di qualche mm sotto l'asse e ti migliora la GM 2) Qual'è l'effettiva capacità della sacca? Se è più di 90 cm3, diciamo magari 150, allora la potresti usare nel range 150-60, senza mai sgonfiarla completamente, e guadagnare 60 grammi di spinta permanente. Ti consentirebbe di mettere più zavorra. 3) la sacca gonfia starà proprio in asse o salirà un po'? Secondo me salirà di una decina di mm sopra l'asse, migliorando anche in questo caso la GM. 4) se la sacca occuperà la parte alta della cassa, perché non mettere nella parte bassa un ulteriore piccolo galleggiante? Magari un paio di tubetti stagni da 15 mm, oppure un po' di vile polistirolo. Avrai più spinta permanente e potrai aumentare ancora un po' la zavorra Sono alcune idee, spero ti siano utili… Dottor Ocean's, il suo occhio è infallibile!! ma purtroppo ho una news non proprio bella che mi mette addosso una sensazione….. ma vediamo le cose in ordine Per la coppia del motore temo di non poter fare nulla. Però posso diluire il comando del gas via trasmittente in un tempo max di quattro secondi, inoltre sarà da tagliare il numero di giri altrimenti il modello sarà più veloce di un mark 48. 1) Consideriamo il baricentro del wtc in asse. Nella peggiore delle ipotesi siamo preparati… nella migliore ben venga! 2) Non è possibile, quando apri la valvola per l'immersione e c'è un wtc in depressione diventa difficile trattenere nella sacca la giusta quantità d'aria… se poi hai il modello a 15 metri e per giunta di poppa….. si corre il rischio di perdersi sullo switch in un continuo clic clac…. "troppo positivo", "troppo negativo".... 3) Secondo le leggi di Murphy sarà esattamente in asse. Se consideriamo le tre barre filettate che uniscono le paratie ne possiamo esser certi. 4) Potrebbe essere un'idea visto che il wtc è sempre immerso ma, non sarebbe meglio mettere il polistirolo nella parte alta? aiuta il GM Rivediamo i dati e facciamo due conticini Il peso del modello (le parti in stirene più quei piccoli pezzi in metallo già montati) è di 344 grammi. Considerando la densità di 1,04 avremo 344/1,04 = 330 grammi di spinta idrostatica (-14 grammi dalla chiglia) Il ponte si trova a 47mm dall'asse del modello (altezza media). La notizia non bella.... il wtc non può essere di 45cm perché impedisce il movimento della squadretta dei timoni di profondità anteriori. Bisogna accorciarlo di 45mm per una lunghezza totale di 41cm. Dio è sempre con noi…. ma al momento ha da fare con qualcun altro… vediamo ora i pesi: volume del wtc 876 cm3 (41 cm totali meno una cassa d'immersione da 10cm) spinta idrostatica dato dallo scafo 330 gr totale 1206 cm3 ora vediamo l'altezza metacentrica considerando che il wtc con accessori ha un peso di 640 grammi (accorciato a 41 cm di lunghezza) ai quali aggiungiamo 216 grammi di batteria, totale 856. Quindi dovrò mettere in chiglia 20 grammi meno i 14 grammi per la differenza peso/spinta idrostatica del modello, in parole povere 6 grammi... GM zavorra = 3,2cm x (6/1206) = 0,01 GM opera morta = 4,7cm x (90/1206) = 0,35 GM = 0,01 - 0,35 = -0,34 NEGATIVO di 3 millimetri! Ocean's, ti pregherei di verificare la bontà dei miei calcoli perché qui ora, di distrazioni ce n'è con la pala…. sperando in un clamoroso errore…... Edited August 1, 2018 by andreavcc Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ocean's One* Posted August 2, 2018 Report Share Posted August 2, 2018 Ciao Andrea Eccoci con la quotidiana dose di valutazioni. Rispondo ai tuoi punti: - coppia del motore: sì, è ignota, ma perlomeno possiamo stimare un assorbimento, dopo che avrai addolcito al massimo il comando? Diciamo 1 Ampere a 7,4 V a 3000 giri/min? - baricentro WTC e sacca in asse: vero, con Murphy non si discute... - polistirolo nella parte alta (purché sotto il galleggiamento): certo, è meglio. Io però pensavo di sfruttare uno spazio disponibile in basso, se la sacca fosse stata più in alto. In realtà, qualunque posizione sopra alla zavorra (cioè praticamente tutte) è benefica per la GM, più o meno. - WTC in depressione e sacca pienissima. Capisco. Io però farei un'altra cosa: inserisco i componenti dentro il WTC senza sigillare i tappi, o lasciando comunque uno sfogo d'aria. Poi gonfio la sacca e, a sacca piena, chiudo l'ultimo tappo. Così il WTC andrebbe in sovrapressione ma non in depressione e gonfiare la sacca in immersione sarebbe più facile. Se poi vuoi essere ancora più neutro, gonfia la sacca solo a metà prima di chiudere il tappo: avrai un delta di pressione sia positivo che negativo a seconda dei casi, ma comunque più limitato. Per i calcoli, invece, temo di dover rimandare a oggi pome. Ciao! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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