de domenico Inviato 3 Maggio, 2012 Segnala Share Inviato 3 Maggio, 2012 Finlandia o Mar Nero? interessante quel blocco che ferma la coda del siluro.. Escluderei la Finlandia e il lago Ladoga per ragioni orografiche. Golfo della Spezia? Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 3 Maggio, 2012 Autore Segnala Share Inviato 3 Maggio, 2012 Sembra anche me La Spezia: non perché conosca a memoria il profilo delle colline circostanti (figuriamoci, l'unica volta che ho fatto una regata da quelle parti ero così perso che ho preso il percorso al contrario :s10: ) ma perché il MAS, quasi certamente un III Serie, è colorato in grigio scuro. Questo, oltre ai baschi dell'equipaggio, lo pone nell'ambito della X MAS, dato che a mia conoscenza nessun 500 III Serie fu pitturato in grigio scuro durante il servizio nella Regia Marina. Comunque bella foto, che non avevo ancora visto :s01: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 3 Maggio, 2012 Segnala Share Inviato 3 Maggio, 2012 anche a me sembra Spezia, però potrebbe anche essere la zona di Brioni, c'era una base della Xa (Sergio Nesi ce ne ha parlato lungamente quando lo incontrammo nel 2006) Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lefa Inviato 3 Maggio, 2012 Segnala Share Inviato 3 Maggio, 2012 Mar Nero no? Cos'è quella gabbia sferica che si intravede centralmente? Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 3 Maggio, 2012 Autore Segnala Share Inviato 3 Maggio, 2012 Mar Nero no: i MAS del Mar Nero erano, al 99.9% di certezza, tutti grigio cenerino chiaro. Quella specie di gabbia è il canestro che doveva contenere il battellino di salvataggio. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 23 Maggio, 2012 Autore Segnala Share Inviato 23 Maggio, 2012 Pezzo qua, pezzo là... :s10: Le due ruote del timone, uno dei telegrafi di macchina, la rastrelliera per le b.t.g. e la Breda con l'abbozzo degli archetti del meccanismo di sparo Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Alagi Inviato 24 Maggio, 2012 Segnala Share Inviato 24 Maggio, 2012 Sembra anche me La Spezia anche a me sembra Spezia Potrebbe essere la zona del Golfo della Spezia: più precisamente, il promontorio di Portovenere con dietro la Palmaria, visti dal Muggiano o da San Terenzo (da Lerici no, perchè da lì si vede tutto il canale tra la terraferma e l'isola). Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Von Faust* Inviato 24 Maggio, 2012 Segnala Share Inviato 24 Maggio, 2012 (modificato) Potrebbe essere la zona del Golfo della Spezia: più precisamente, il promontorio di Portovenere con dietro la Palmaria, visti dal Muggiano o da San Terenzo (da Lerici no, perchè da lì si vede tutto il canale tra la terraferma e l'isola). Grande Maurizio, hai detto bene :s20: (Mi diverto a fare queste cose :s03: ) Con GoogleMap sembra si tratti di una zona di fronte al Muggiano, poco prima. Pezzo qua, pezzo là... :s10: Le due ruote del timone, uno dei telegrafi di macchina, la rastrelliera per le b.t.g. e la Breda con l'abbozzo degli archetti del meccanismo di sparo :s20: :s20: Modificato 24 Maggio, 2012 da Von Faust Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 24 Maggio, 2012 Autore Segnala Share Inviato 24 Maggio, 2012 Già che siete in vena di investigare, datemi una mano a capire di che colore era la parte di coperta a prua che doveva servire per l'identificazione aerea :s03: Questa è la foto del mistero: qui pare in un colore più scuro dello stesso cenerino chiaro Qui invece, come in altre foto, si tratta quasi certamente di bianco Io vado per il bianco, però rimane interessante quella foto del '528 con la coperta scura... Forse, in mancanza di bianco, hanno passato un grigio a caso reperito localmente, forse era bianco volontariamente "smorzato" per non essere troppo visibile la notte... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Mximilian Inviato 25 Maggio, 2012 Segnala Share Inviato 25 Maggio, 2012 (modificato) Ciao Marchetti, premettendo che sono ignorante in materia ti segnalo il forum sottostante dove si vedono foto a colori. Sembrerebbe la parte sotto ai siluri in legno e quella a prua grigio scuro, altri tutto grigio scuro e prua in chiaro....per adesso non so altro :s01: miles.forumcommunity Modificato 25 Maggio, 2012 da Mximilian Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 25 Maggio, 2012 Segnala Share Inviato 25 Maggio, 2012 Grazie :s02: Ho recuperato da un'altra discussione un altro fotogramma, per chi volesse cimentarsi nell'identificazione del luogo potrebbe essere il porto di Ancona, se mi linki il filmato magari posso confrontare meglio... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Alagi Inviato 25 Maggio, 2012 Segnala Share Inviato 25 Maggio, 2012 (modificato) Grazie :s02: Ho recuperato da un'altra discussione un altro fotogramma, per chi volesse cimentarsi nell'identificazione del luogo potrebbe essere il porto di Ancona, se mi linki il filmato magari posso confrontare meglio... Ma questa è facile! E' mio territorio: Siamo a Savona, e la foto deve essere stata scattata entro i primi mesi del 1943. Difatti, successivamente, parte dei palazzi in primo piano furono distrutti nel corso di bombardamenti alleati, ad esclusione del n.1. E' visibile la nota Torre "Leon Pancaldo" (n. 2 - sede del mio Gruppo ANMI), e il grattacielo in stile littorio prospiciente la piazza Leon Pancaldo (n. 3), tutt'ora esistente. In questa foto attuale - da "Street View" - gli elementi n. 1, 2 e 3 della foto "d'epoca" sono ancora chiaramente visibili. ---------- Incidentalmente, la foto è stata scattata dalla banchina settentrionale della vecchia darsena, nota come "cu de beu": il termine non fa riferimento al posteriore del bue, ma al fatto che, in passato vi venisse scaricato del legname proveniente dalla Francia (quai de bois ---> banchina del legname). :s01: Modificato 25 Maggio, 2012 da Alagi Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 25 Maggio, 2012 Autore Segnala Share Inviato 25 Maggio, 2012 Il mistero si infittisce allora, perché si può dire che quei MAS, per la pitturazione in grigio scuro e l'imbarco delle SAFAT da 12,7 mm, appartengono quasi certamente alla X MAS... Le date non coincidono più... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
pugio Inviato 25 Maggio, 2012 Segnala Share Inviato 25 Maggio, 2012 Foto del Mas 528 presa dal sito A.N.M.I.-Taranto Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
italianpolitic Inviato 12 Giugno, 2012 Segnala Share Inviato 12 Giugno, 2012 ( :s02: ) L'ignoto III Serie, sempre della Xa MAS, con le due SAFAT da 12,7 mm (ma questo sarebbe l'ultima ratio) Voi che ne dite? Anche questa foto è fatta a Savona, ed è presa al contrario rispetto all'altra già individuata da Maurizio. I mas sono della Xa, che passarono e si fermarono a Savona durante il tragitto che li portò ad Imperia, partendo da La Spezia. Conobbi un membro di quegli equipaggi, che durante questa sosta savonese conobbe quella che diventò sua moglie. In un suo libro di memorie dovrebbero esserci dei riferimenti più precisi sul periodo di stazionamento e sulle unità ritratte (e sugli equipaggi). Anni fa, invece, recuperai alcuni scatti di un reduce dal lago Ladoga, ma a memoria, non si vede molto. Non ho mai saputo su quale mas fu imbarcato e dalle foto poco si capisce. Se le ritrovo, magari posto qualcosa. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
dott.Piergiorgio Inviato 12 Giugno, 2012 Segnala Share Inviato 12 Giugno, 2012 Lo so che non è la sezione storia, ma l' accenno di Alagi sulla distruzione dei palazzi a ridosso dei MAS per bombardamento e' alquanto interessante, in quanto mostra che evidentemente erano temuti nonostante la superorita' tecnologica e di mezzi Alleata... Puoi postarne più diffusamente, magari nella sezione appropriata (Storia) ? Saluti, e scusate l' incursione Dott. Piergiorgio. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
peguy Inviato 14 Giugno, 2012 Segnala Share Inviato 14 Giugno, 2012 (modificato) Ciao, sucasate se mi intrometto, ma penso che comunque possano essere info comunque utili In occasione del mio compleanno (vedi la sezione "compleanni e ricorrenze" del 12 Giugno), il mio fratellone mi ha regalato il MAS dell'italeri (che ci volete fare anche se siamo grandicelli continuamo a farci regali da ragazzini!!!). Dopo il rito propedeutico delle strilla di mia moglie ("e dove ti metteresti a farlo? Dopo non lo voglio vedere nel mio salotto..."), ho incominciato a studiarlo e mi sono venute due domande che vi sottopongo. 1) lo schema di colorazione mostra le 2 piccole aperture laterali, defindole come scarichi dei motori e suggerendo di simulare lo sporco dovuto a tale scarico: Però guardando un po di foto trovate anche in questo sito (es. il mas con la mimetizzazione, o quello nell'ultimo post di Pugio) si nota che da tali scarichi esce però acqua, e mi sembra pure corretto, perché senno in navigazione potrebbe entrarci acqua nel motore. 2) Nelle istruzioni, quando quando mostra il montaggio della piccola cabina, dice di dipingere gli interni nel classico grigio cenerino, ma mi sembra di ricordare di aver letto da qualche parte che il colore prescritto per gli interni delle unità della Regia Marina in quel periodo, fosse una quache variante di blu, tipo l'affusto del cannone in questa foto: Qualcuno ha qualche informazione in merito? grazie mille in anticipo Modificato 14 Giugno, 2012 da peguy Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
peguy Inviato 15 Giugno, 2012 Segnala Share Inviato 15 Giugno, 2012 Aggiornamento: Sul colore dei locali interni ho trovato in internet questo articolo di Lanfranco Sanna: http://www.arsmilitaris.org/pubblicazioni/Cacciatorpediniere%20ultimo.pdf Ad un certo punto, parlando delle navi italiane (fine pag. 9) dice: "...I locali interni erano di color verde chiaro, mente le pareti interne ed il cielo degli scudi erano color blu scuro come gli interni della plancia di comando." secondo voi, oltre a conferme o smentite di quanto riportato, potrebbe valere anche per i MAS? Ciao Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 16 Giugno, 2012 Autore Segnala Share Inviato 16 Giugno, 2012 Bene bene, un collega Nelle foto e nei filmati si vede che l'interno della plancia era scuro, ma penso che i MAS avessero gli interni pitturati in comune grigio scuro. Non vedo la necessità, su un'unità così piccola, di complicare ulteriormente la logistica imbarcando una latta di pittura diversa solo per conformarsi alla lettera al regolamento. Per gli scarichi, le foto dei MAS più vissuti mostrano effettivamente delle tracce di fumo dietro gli scarichi. Io non le farei, o le accennerei appena, perché danno proprio un'aria trasandata. Ricorda anche che i numeri e le testate dei siluri in nero sono errati, entrambi erano in rosso. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
peguy Inviato 16 Giugno, 2012 Segnala Share Inviato 16 Giugno, 2012 Grazie mille. le testate rosse? non lo sapevo io avevo trovato questa foto in rete: Qui fa vedere che scarica acqua, e i siluri sono tutti neri, ma a dire la verità la foto mi da più lìaria di essere stata "colorata" con qualche procedimento, piuttosto che avere colori naturali ciao Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 16 Giugno, 2012 Autore Segnala Share Inviato 16 Giugno, 2012 Dunque, in realtà anche per i siluri bisogna distinguere il regolamento dalla prassi: per il regolamento, la testa in guerra dei siluri (ovvero quella carica, da distinguere da quella da esercitazione) era da pitturare di rosso, mentre il corpo del siluro restava in metallo brunito. Nella realtà, la maggior parte delle foto mostrano abbastanza chiaramente che le teste avevano lo stesso colore del corpo, e che dunque erano lasciate in metallo brunito, come infatti le ho rappresentate sul mio modello precedente. Se le foto mostrano una differenza cromatica fra testa e corpo, è da intendere che il primo fosse dipinto di rosso, ma non certo di nero. Per gli scarichi, l'acqua che buttavano fuori era quella del circuito di raffreddamento dei motori, ma assieme all'acqua uscivano anche i fumi di scarico coi loro residui, e questo sporcava le murate. Un MAS particolare della II Serie aveva anzi una mimetica con uno "spicchio" nero proprio al centro dello scafo per unire il vantaggio della mimetica a quello del rendere meno visibile la traccia dei fumi... Comunque io lascerei la murata pulita, è più facile e più elegante. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
peguy Inviato 17 Giugno, 2012 Segnala Share Inviato 17 Giugno, 2012 Ok, direi che mi hai completamente tolto ogni dubbio. grazie mille Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 18 Giugno, 2012 Autore Segnala Share Inviato 18 Giugno, 2012 Tienici aggiornati allora! Ricorda anche, come avrai visto più sopra, che i siluri del modello hanno le teste di forma sbagliata e vanno sagomate. Per il resto, la Breda merita di essere sostituita e gli interni della plancia, anche se si vedrà poco, possono essere ricostruiti. Cambiando lanciasiluri e mitragliera poi si possono fare anche tutti i MAS della II Serie ma questa è un'altra storia... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 5 Luglio, 2012 Autore Segnala Share Inviato 5 Luglio, 2012 Ormai la Breda è quasi finita, assieme ai Minisini che però ho dovuto improvvisare per la meccanica interna Ci saranno una ventina di cassette di munizioni sparse per la coperta, coi loro supporti: l'unico modo per farle tutte uguali è il replicarle con la resina. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 10 Luglio, 2012 Autore Segnala Share Inviato 10 Luglio, 2012 Tutti i "500" avevano, sul tetto della plancia, delle fantastiche prese d'aria per il locale motori, ed anche se restavano nascoste dalle paretine laterali della controplancia, erano state progettate con una graziosa sezione curva che, data la forma del tetto, risultava in una superficie a doppia curvatura. Laddove gli americani, appresa la lezione delle Elco barocche da 77", se la sarebbero cavata con un cassone in compensato che un qualsiasi apprendista falegname un po' impedito avrebbe saputo mettere assieme, noi dovevamo ricorrere ai servigi d'un operaio specializzato per sagomare questi bei lamierini... Ho il sospetto che li progettassero così apposta, per aumentare la quantità d'ore-lavoro necessarie e gonfiare sul prezzo finale, anche se alla fine della fiera uno solo dei due Isotta Fraschini costava più dello scafo. Questa è senz'altro la difficoltà più grande della costruzione. Per lo scorso MAS avevo dovuto ricorrere alla termoformatura, e prevedendo di fare altri esemplari avevo stampato una decina di pezzi. Il sacchetto con questi pezzi è scomparso nel nulla circa un mese fa, naturalmente. Non avendo voglia di mettere di nuovo su l'infernale attrezzatura per la termoformatura, ho fatto ricorso alle tecniche dei modelli in carta, ottenendo la maledetta superficie a doppia curvatura da un insieme di strisce di plasticard ritagliate su cartamodelli. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
bussolino Inviato 11 Luglio, 2012 Segnala Share Inviato 11 Luglio, 2012 da base artica, marco complimenti !!! saluti marco Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 14 Luglio, 2012 Autore Segnala Share Inviato 14 Luglio, 2012 Grazie Marco Approfittando del Maestrale che ha portato un po' di fresco (ed ha impiastrato di salino tutti gli alberi delle barche in spiaggia ) ho fatto altri lavori fra i più difficili: la fascia bassa che cinge la plancia, da ricavare con lo stesso metodo dei cartamodelli, i tacconi che sostengono i lanciasiluri, gli schermi sul cielo della plancia. Ora comincia a prendere la sua fisionomia definitiva e ad essere riconoscibile per quello che era, una delle più belle motosiluranti mai concepite Notate il golfare per il cavo di rimorchio a prua, l'ancora di plastica (se Mauro la vede, mi sputa ) e le bitte, una in plastica, l'altra clonata in resina. A che servono le puntine inchiodate in coperta? Indovinate Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
480 Inviato 15 Luglio, 2012 Segnala Share Inviato 15 Luglio, 2012 A che servono le puntine inchiodate in coperta? Indovinate Servono per tenere provvisoriamente la fune che manovra il timone? Per il lavoro che stai eseguendo non ci sono commenti, perfetto nei minimi particolari. Mauro Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 15 Luglio, 2012 Autore Segnala Share Inviato 15 Luglio, 2012 Servono per tenere provvisoriamente la fune che manovra il timone? Per il lavoro che stai eseguendo non ci sono commenti, perfetto nei minimi particolari. Mauro Esatto! Dovevo vedere dove andava a passare per aprire i buchi nei tacconi dei lanciasiluri. Grazie del complimento, se dici tu che è perfetto ho motivo di crederlo! Purtroppo però oggi ne ho combinata una grossa: ho spruzzato il tetto della plancia con uno stucco spray acrilico, pensando che "acrilico" equivalesse con certezza a "non aggredisce la plastica"; invece quel poco di solvente che conteneva è bastato a deformare il plasticard e non so se riuscirò a recuperarlo, potrei dover rifare tutto... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 19 Luglio, 2012 Autore Segnala Share Inviato 19 Luglio, 2012 Le prese d'aria le ho salvate, il resto degli schermi l'ho rifatto in cartoncino. Non ci sarebbe stato modo per far restare piegato il plasticard nelle posizioni contorte delle superfici e la scelta era obbligata: cartoncino oppure lamiera. Questo è il mucchietto dei pezzi che ho replicato in resina, le casse delle munizioni da 20 mm, i loro supporti e le cornici degli oblò. Ho usato sia la poliestere che l'epossidica trovandomi bene con entrambe in quanto entrambe hanno difetti Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 21 Luglio, 2012 Autore Segnala Share Inviato 21 Luglio, 2012 Ecco qui la vera arma segreta del MAS, il celeberrimo e segretissimo Coso Mod. '39, con i suoi inventori. Si trattava, come potete vedere, del primo prototipo dell'arma che diventerà poi universalmente nota come Rastrello Antisom Ah, ho anche rifatto per la terza volta gli strapuntini sul tetto della timoneria: il DVCE mi aveva fatto notare che c'era ancora qualcosa di sbagliato nella sua barca. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
dasboot Inviato 22 Luglio, 2012 Segnala Share Inviato 22 Luglio, 2012 (modificato) bel lavoro complimenti!Anch'io sto facendo il mas, non autocostruito, ma quello dell'Italeri con tutti i suoi pregi e difetti! Una domanda, sto cercando da tempo il figurino del DVCE che ho visto ad una motsra qui a Milano ma, non so chi lo produce mi sai dare qualche indicazione? Grazie DB Modificato 22 Luglio, 2012 da dasboot Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 22 Luglio, 2012 Autore Segnala Share Inviato 22 Luglio, 2012 E' (o era, l'ho preso anni fa...) prodotto dalla Soldiers, serie Gemina Comics. Facci vedere qualcosa del tuo MAS e se hai qualche domanda sui possibili errori non esitare! Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
dasboot Inviato 22 Luglio, 2012 Segnala Share Inviato 22 Luglio, 2012 (modificato) Grazie per l'indicazione mi mettero alla ricerca. Per quanto riguarda il mio mas, d'accordo farò qualche foto e poi mi direte, sono alla colorazione, la versione è quella basata a mazara del vallo 19438(ma 563) secondo me i siluri sono errati nel profilo della testa. Oltre al fatto che per montarli e renderli tondi ci vuole la pazienza di giobbe. I numeri di serie dalle foto mi pare fossero ben distanziati mentre nel kit sono vicinissimi vero?, Ma la cosa più brutta del kit a mio avviso è il ponte poco inciso il paiolato non si vede e anche le fiancate sembra di marmo, stesso errore commesso anche sulla vosper (che ho acquistato da poco) dove il fasciame dello scafo incrociato è ancora più evidente, nel kit liscio come il culetto di un bimbo Alla prossima con il mio wip. ciao Modificato 22 Luglio, 2012 da dasboot Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 22 Luglio, 2012 Autore Segnala Share Inviato 22 Luglio, 2012 Sì, la forma della testa dei siluri è sbagliata, deve essere ogivale, non semisferica. I numeri identificativi invece mi pare che vadano bene, basta non usare quelli neri che non so proprio da dove li abbiano pescati. Per la resa dell'assito del ponte (il pagliolato, correggi, è solo quello cavo a listelli incrociati che si usa sovrapposto al ponte vero e proprio) e del fasciame invece penso che vada bene così com'è, gli scafi e la coperta erano lisci al vero e lasciavano intravvedere appena appena i corsi solo dopo lunghi periodi di impiego. Fra tutte le foto di MAS che ho ce n'è solo una, molto ravvicinata, in cui si nota un accenno di crepa fra i corsi. Aspettiamo il wip! Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lefa Inviato 24 Luglio, 2012 Segnala Share Inviato 24 Luglio, 2012 Al fine di aumentare un po' il livello di dettaglio delle armi, potrebbe essere abbastanza facile e di effetto ricreare le scanalature a goccia di giunzione e i vari innesti di carica e settaggio.. un po' come nei siluri che ha usato Koning nel modellino del Biber.. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Mximilian Inviato 24 Luglio, 2012 Segnala Share Inviato 24 Luglio, 2012 Bellissime autocostruzioni Marchetti...è proprio una soddisfazione realizzare modelli unici...ed un piacere unico ammirali! Vorrei chiedere consiglio sulle realizzazioni in resina compresi gli stampi...confesso che non l'ho mai usata, realizzando sempre autocostruzioni uniche (e me ne pento)...costruendo la Roma Hachette è venuto il momento di pensare alla mitragliere: non mi spaventa ne migliorare i pezzi forniti ne ricostruirle ma pensare di farlo per un numero di volte così elevato mi fa apprezzare il giardinaggio Pensavo di stampare in resina i pezzi principali, realizzando a parte con plasticard e tondini le canne e particolari vari (anche riutilizzando le fotoincisioni fornite che non sono male). Grazie e di nuovo complimenti Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 25 Luglio, 2012 Autore Segnala Share Inviato 25 Luglio, 2012 Al fine di aumentare un po' il livello di dettaglio delle armi, potrebbe essere abbastanza facile e di effetto ricreare le scanalature a goccia di giunzione e i vari innesti di carica e settaggio.. un po' come nei siluri che ha usato Koning nel modellino del Biber.. Sì, sto pensando a come fare. Non è facile perché si tratta di praticare incisioni su una superficie irregolare ma almeno le scanalature e gli innesti dovrei riuscire a farceli. Bellissime autocostruzioni Marchetti...è proprio una soddisfazione realizzare modelli unici...ed un piacere unico ammirali! Vorrei chiedere consiglio sulle realizzazioni in resina compresi gli stampi...confesso che non l'ho mai usata, realizzando sempre autocostruzioni uniche (e me ne pento)...costruendo la Roma Hachette è venuto il momento di pensare alla mitragliere: non mi spaventa ne migliorare i pezzi forniti ne ricostruirle ma pensare di farlo per un numero di volte così elevato mi fa apprezzare il giardinaggio Pensavo di stampare in resina i pezzi principali, realizzando a parte con plasticard e tondini le canne e particolari vari (anche riutilizzando le fotoincisioni fornite che non sono male). Grazie e di nuovo complimenti Grazie Mxi! Stampare pezzi in resina è semplice a patto di concepire bene il master: dato che noi con la nostra tecnologia possiamo permetterci solo stampi aperti o a pozzo, dobbiamo creare master con pochi sottosquadra e pochi recessi in cui le bolle d'aria potrebbero restare intrappolate. Quindi è meglio separare il più possibile i pezzi di un assieme complesso come può essere un affusto di mitragliera. Come materiali, devi procurarti della gomma per stampi e della resina: io uso le resine destinate alle lavorazioni nautiche ma Luca (Corazzata Littorio) saprà consigliarti qualche prodotto più specifico per il modellismo (anche perché se vuoi comprare la resina epossidica che uso io, il bidone più piccolo è quello da 5 kg...) oltre a qualche diavoleria per stampare meglio. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lefa Inviato 25 Luglio, 2012 Segnala Share Inviato 25 Luglio, 2012 Sì, sto pensando a come fare. Non è facile perché si tratta di praticare incisioni su una superficie irregolare ma almeno le scanalature e gli innesti dovrei riuscire a farceli. Io proverei a stampare a caldo anzi che incidere, se lavori in sezione una barretta metallica (ottone o qualche altro metallo malleabile) puoi ricreare la goccia (come anche le altre forme) da scaldare e pressare sulla giusta posizione, disegnando prima sul corpo del siluro uno schema per le posizioni corrette. In alternativa ma mi pare molto più complesso, noto il diametro del cilindro, puoi creare una linea piana col pattern a goccia da scaldare per poi far rotolare sopra il cilindro. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 25 Luglio, 2012 Autore Segnala Share Inviato 25 Luglio, 2012 Io pensavo di bloccare il siluro nella morsa e di incidere le gocce con la punta di un cacciavite a taglio e il mazzuolo di gomma Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 26 Luglio, 2012 Autore Segnala Share Inviato 26 Luglio, 2012 Questo tentativo non è andato molto bene, proverò a rimediare con lo stucco, riempiendo gli intagli che ho fatto male e pressandoci dentro un tondino per dare la forma a goccia. Sennò tappo tutto e pazienza, meglio un dettaglio assente che un dettaglio mal fatto. Mi sto chiedendo come venisse armata la Breda da 20/65: non si vedono i tipici maniglioni d'armamento come sulla M2 o sul Bofors... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
bussolino Inviato 27 Agosto, 2012 Segnala Share Inviato 27 Agosto, 2012 (modificato) Ringraziando di nuovo Vincenzo per il documento (si riferisce al dopoguerra, ma mi interessava comunque per altri progetti), mi sto facendo delle domande su un altro aspetto della colorazione: il riconoscimento aereo. Alcuni MAS nostrani avevano la coperta con lo schema classico a righe bianche e rosso mattone; i quattro del Ladoga mi pare abbiano la coperta a prua di colore chiaro ma senza righe rosse. Lo si vede dalla foto del '529 di cui sopra ed anche da questa del '528, quasi certamente riferita al periodo delle prime prove sul Ladoga perché mancano le casse di munizioni ed i paravento ma è già stata imbarcata la 20 mm La cosa curiosa è che la coperta a prua, pur essendo chiara, di sicuro non è bianca: pare un colore quasi più scuro dello stesso grigio cenerino. Ne traggo la conclusione che fosse pitturata in un grigio non catalogato, forse reperito in loco, che a questo punto costituirebbe un'eccezione del tutto locale e limitata alla XII Squadriglia. da base artica, marco poiche sto guardando per raccogliere idee per un certo prtogetto che ..forse realizzo , osservando il maestro mi e parso quanto sopra citato, forse il colore in questione: i tedeschi nel 1942 / 43 per un periodo usarono il colore giallo come riconoscimento aereo delle loro unita, forse.....!! saluti marco Modificato 27 Agosto, 2012 da bussolino Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
peguy Inviato 19 Settembre, 2012 Segnala Share Inviato 19 Settembre, 2012 (modificato) Ciao scusate la domanda, ma ho notato che sul lato di sinistra della poppa dei mas c'è un "oggetto" che non riesco a capire proprio cosa sia. Qualcuno sa cosa fosse? L' ho evidenziato qui. Ciao ps il mio mas italeri procede, molto lentamente ma procede. Anche se la qualità non è assolutamente comparabile con maestri di queto forum, appena riesco provo a postare qualcosa Modificato 19 Settembre, 2012 da peguy Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 19 Settembre, 2012 Autore Segnala Share Inviato 19 Settembre, 2012 (modificato) Ciao, certo che so che cos'è: è un coso! Seriamente, anche dopo aver inglobato tutta la documentazione disponibile, restano sempre degli "affari" tipo quello che solo chi viaggiava sulle unità vere poteva sapere a cosa servissero. A noi può sembrare l'antenna dell'apparato radar passivo sperimentale tedesco FuMo 30 (pacchetti al giorno) e poi se vai a parlare con un veterano e glielo mostri ti va a dire che è uno stendibiancheria. Ancora più seriamente, da diportista quello mi sembra un "rullino" per posarci sopra la passerella d'imbarco, così il ponte non si rigava. I proprietari di questi motoscafi di lusso ci tenevano a fare le cose per bene. Edit: mi scordavo di ringraziare Marco per la consulenza; in effetti quel colore potrebbe benissimo essere giallo. Avresti un riferimento bibliografico per confermarlo? Modificato 19 Settembre, 2012 da Secondo Marchetti Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
peguy Inviato 19 Settembre, 2012 Segnala Share Inviato 19 Settembre, 2012 (modificato) Ciao, certo che so che cos'è: è un coso! Ostia! e io che pensavo fosse una supercazzola prematurata. Mi è rimasto un ultimo dubbio: è in "coso" mark II o era l'ultima versione mark IV? Scherzi a parte l'ultima ipotesi è quella che si adatta di più alla forma del coso in questione, anche se mi sembra strano che su un mezzo militare in piena guerra avessero necessità di questi riguardi Ciao e grazie Modificato 19 Settembre, 2012 da peguy Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lefa Inviato 19 Settembre, 2012 Segnala Share Inviato 19 Settembre, 2012 Ancora più seriamente, da diportista quello mi sembra un "rullino" per posarci sopra la passerella d'imbarco, così il ponte non si rigava. I proprietari di questi motoscafi di lusso ci tenevano a fare le cose per bene. Confermo, è la barra su cui veniva agganciata la passerella. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 19 Settembre, 2012 Autore Segnala Share Inviato 19 Settembre, 2012 Ostia! e io che pensavo fosse una supercazzola prematurata. Mi è rimasto un ultimo dubbio: è in "coso" mark II o era l'ultima versione mark IV? Scherzi a parte l'ultima ipotesi è quella che si adatta di più alla forma del coso in questione, anche se mi sembra strano che su un mezzo militare in piena guerra avessero necessità di questi riguardi Ciao e grazie Dopo accurata ricerca documentale in fondi d'archivio seguita da lettura dei fondi di caffé, risulta che l'articolo in questione fosse classificato come "Supporto per passerella Mod. 1938 b"; differiva dal precedente Mod. 1937 per il fatto di avere quattro asole di fissaggio sulle piastrine di supporto anziché due e dal Mod. 1938 a per il fatto di essere fornito dal fabbricante con numero 9 viti anziché 8, dato che al marinaio incaricato di installarlo cadeva sempre almeno una vite in mare e chiamare il palombaro ogni volta non era il caso. Ordinato in 20000 pezzi (sussistono infatti fondati sospetti che si sia trattato di un caso di malversazione) con la commessa n° 3,14159 26535 89793 23846 26433 83279 50288 41971 69399 37510 58209 74944 592 (un milione di decimali a seguire) Suvvia, torniamo ai ponti gialli e alle foto Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
peguy Inviato 19 Settembre, 2012 Segnala Share Inviato 19 Settembre, 2012 Geniale! fino alla terza riga ci stavo pure credendo ciao Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
bussolino Inviato 19 Settembre, 2012 Segnala Share Inviato 19 Settembre, 2012 (modificato) Ciao, . Edit: -----per la consulenza; in effetti quel colore potrebbe benissimo essere giallo. Avresti un riferimento bibliografico per confermarlo? da base artica, marco. si esiste un libro tedesco cui mettero ritaglio in topik qui sotto, che descrive bene la cosa e la documenta con foto del tempo. (...bento ha una copia che gli ho procurato) http://www.amazon.de...e/dp/3763759646 http://www.modellmar...arine&catid=157 per riconoscimento aereo le navi tedesche ebbero da una certa data alcuni particolari ( corrazzate e incrociatori ,, cielo di alcune torri pezzi, unita minori parti di coperta) colore giallo, sostituita poi dalla finwe del 43 con solo segnali bandiere colorate per poi dal 1/2 del 44 fu tutto completamente eliminato poiche si prevedeva che le uniche cose volanti fossero aeri degli alleati o ...zanzare..! saluti a presto marco Modificato 19 Settembre, 2012 da bussolino Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
corazzata_littorio Inviato 19 Settembre, 2012 Segnala Share Inviato 19 Settembre, 2012 Come materiali, devi procurarti della gomma per stampi e della resina: io uso le resine destinate alle lavorazioni nautiche ma Luca (Corazzata Littorio) saprà consigliarti qualche prodotto più specifico per il modellismo (anche perché se vuoi comprare la resina epossidica che uso io, il bidone più piccolo è quello da 5 kg...) oltre a qualche diavoleria per stampare meglio. Grazie Luciano di avermi citato, gdf ne sarà lieta! scherzi a parte, per le dritte nessun problema, per i materiali...idem. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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