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Mas 527 Reloaded


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L'accordo verbale per la costruzione di un Motoscafo Anti Sommergibile classe "500" II Serie essendo stato portato a termine con piena soddisfazione di entrambe le parti, mi trovo a dover costruire una copia quasi conforme del progetto grazie al quale mi avete conosciuto ancora prima che fossi accettato a bordo.

 

mas52713wd6.jpg

 

La richiesta del committente è però riferita ad un periodo diverso da quello del mio modello: se questo era la riproduzione (forse dovrei dire la caricatura :s10: ) del '527 com'era nel Giugno del 1940 quando, con la XII Squadriglia MAS, si trovava a Porto Maurizio, mi è stato richiesto di riprodurlo nella configurazione che aveva quando, sempre con la XII, era sul Lago Ladoga in Finlandia nientemeno.

 

Era una conversione che avevo già voluto fare all'epoca, a cui ho poi rinunciato per la poca documentazione che avevo sulla trasformazione subita dai 4 MAS della XII (fino alla mitragliera Breda 35 ci arrivavo, ma mi mancavano le foto per vedere dove tenessero le cassette di caricatori. Ora ho colmato questa lacuna in modo passabile) e per campanilismo.

 

Dal vecchio progetto m'erano rimaste alcune cose che mi hanno risparmiato un po' di lavoro: uno scafo in vetroresina, la coperta di legno, due siluri, il tetto della plancia. Purtroppo ho rinvenuto una sola delle due complicatissime prese d'aria che avevo stampato in vacuform :s68:

 

Questo è un lavoro "mercenario" ma vorrei comunque (anzi, ragione di più) realizzarlo al meglio che posso permettermi con le mie grossolane attrezzature, atte più a costruire il MAS vero che la sua riproduzione in scala.

 

Ancora prima di togliere la polvere allo scafo, ho attaccato il primo sottoinsieme delle cianfrusaglie di superficie: la caratteristica Breda '35

 

20652.jpg

 

Ho riportato in 1/20 il disegno scannerizzato dal libro sulle armi delle navi italiane (che era provvidenzialmente quotato) e da quello in poi tutto è abbastanza tradizionale: plasticard per l'affusto ed i suoi aloni, legno per la cassa dell'arma, plastirod per la canna. Per i tondini che devono mantenere piegature ad angolo retto, invece, continuo ad usare il rame o l'ottone: non c'è verso di far restare piegato a tali angoli il plastirod.

 

20651.jpg

 

E, anche se di solito sono contrario ai cinematismi da giocattolo, ho lasciato la possibilità di elevare la canna per mostrare come funzionava il pantografo del reticolo di mira.

 

Per lo scafo, si tratta più che altro di rimediare allo scempio compiuto anni fa: stuccatura integrale su scafo e coperta per coprire le zone rimaste senza gelcoat ed i solchi fra i corsi della coperta, che era sì in legno, ma visibilmente liscia.

La coperta, per una volta tanto, non ha bisogno di essere amovibile ed ho potuto incollarla solidamente con un grasso cordone di epossidica caricata con cellulosa. Ma prima di effettuare questo incollaggio, oltre ovviamente a realizzare l'interno sommario della plancia e ad incollarlo sotto la coperta, ho sistemato nello scafo dei tacchi di legno in cui potrò poi sprofondare le viti delle colonnine per il fissaggio del modello alla basetta.

 

La cosa più antipatica da realizzare qui sono i due baffi paraspruzzi sulle murate, che hanno una sezione triangolare. Sul primo modello avevo, con un lavoro folle, piallato un listello fino a dargli la sezione triangolare e poi segato lo stesso a piccoli intervalli per dargli la possibilità di seguire la curvatura dei masconi. E non era nemmeno venuto molto bene, era rimasto grossolano e fuori scala.

 

Per questa volta ho sperimentato un metodo diverso: incollaggio di listelli a sezione via via decrescenti, che formano una sorta di scalinata; quando la colla ha fatto presa, ho spatolato dello stucco sui gradini ottenendo la superficie omogenea. Ora si sta asciugando, vi farò sapere poi com'è andata a finire.

 

dscf4085d.jpg

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ho sistemato nello scafo dei tacchi di legno in cui potrò poi sprofondare le viti delle colonnine per il fissaggio del modello alla basetta.

 

Meno male che ci hai pensato, molte volte sfugge, e dopo sono guai.

Interessante lavorazione, tienici informati.

Saluti.

 

PS. anche tu ad attrezzi non sei messo male !!

Modificato da Anteo
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Che bel topic Secondo!!!

:s20: :s20: :s20: :s20: :s20: :s20: :s20: :s20:

 

Ciao

 

Grazie; detto da te fa ancora più piacere!

 

 

Meno male che ci hai pensato, molte volte sfugge, e dopo sono guai.

Interessante lavorazione, tienici informati.

Saluti.

 

PS. anche tu ad attrezzi non sei messo male !!

 

Aspetta, quanto ai tacchi non è detta l'ultima parola: mi conosco, posso pur sempre scordarmi dove li ho messi!

Me lo scrivo qui, così son sicuro che me lo ricordo: ce n'è uno in chiglia subito a prua del primo redan e due ai lati, subito a poppa del secondo redan.

 

Temo che i miei progressi, e di conseguenza gli aggiornamenti, saranno lenti, dato che ogni sottoinsieme, di lavoro da fare, conta come un modello intero in 1/700, però farò del mio meglio.

 

Gli attrezzi sono quelli di famiglia ma sono tutti da barche vere, c'è ben poco di adatto al modellismo: taglio i pezzi col seghetto alternativo, smusso con flessibile e raspa, la cosa più delicata che ho è la levigatrice orbitale, dunque la precisione delle mie lavorazioni non è sempre quella che vorrei :s21:

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Pur continuando a cercare morte eroica fra polveri di stucco e vapori di resina, la Grande Consolatrice ancora non vuole saperne di me :s06:

 

Questo è il risultato della stuccatura sui listelli: mi pare che non ci sia male, se paragonato alla grossolanità dei baffi del primo modello (di contro, è la foto a fare schifo)

 

dscf4091i.jpg

 

mas52717.jpg

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  • 1 month later...

Anche se in questo mese sono stato impegnato su un altro progetto :s21: qualche pezzetto l'ho messo assieme lo stesso.

 

Le quattro cose a forma di L tenute assieme da un tondino sono le rotaie dei dannati e complicatissimi "Minisini" di primo modello (quelli successivi, usati dai III Serie in poi, furono semplificati). Uno dei siluri a manico di scopa è anch'esso sul tavolo.

 

dscf4105k.jpg

 

Proverò a breve lo stampaggio in resina per ottenere delle buone BTG e la montagna di cassette di munizioni della Breda che dovrò mettere un po' dappertutto

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Ciao a tutti,

stai facendo un buon lavoro, bello, complimenti.

 

Manco a farlo apposta ho finito oggi il libro dell'USMM dal titolo

ATTIVITA' IN MAR NERO E LAGO LADOGA, in cui sono descritte le azioni

tramite stralci dei rapporti tra i comandi etc...

sono sodddisfato dell'acquisto e non posso che parlarne bene.

 

Magari se non è stato ancora recensito scrivo due righe

 

Un saluto

 

claudio / darth

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Complimenti Secondo M. :s20: :s20:

Hai fatto proprio un gran bel lavoro.

se proprio devo trovare un difettuccio... non mi piacciono molto come hai fatto i numeri del distintivo ottico :s68: :s68:

Comunque, si sà... io non sono un esperto pertanto... :s01:

Modificato da Visitatore
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Ciao a tutti,

stai facendo un buon lavoro, bello, complimenti.

 

Manco a farlo apposta ho finito oggi il libro dell'USMM dal titolo

ATTIVITA' IN MAR NERO E LAGO LADOGA, in cui sono descritte le azioni

tramite stralci dei rapporti tra i comandi etc...

sono sodddisfato dell'acquisto e non posso che parlarne bene.

 

Magari se non è stato ancora recensito scrivo due righe

 

Un saluto

 

claudio / darth

 

Grazie Claudio, aspetto la recensione con interesse!

 

 

Complimenti Secondo M. :s20: :s20:

Hai fatto proprio un gran bel lavoro.

se proprio devo trovare un difettuccio... non mi piacciono molto come hai fatto i numeri del distintivo ottico :s68: :s68:

Comunque, si sà... io non sono un esperto pertanto... :s01:

 

Grazie Vincenzo, ma ora mi hai messo la curiosità di sapere che cosa non ti piace nei numeri :s03:

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domani vedo di scansionare la pagina relativa alle caratteristiche del distintivo ottico e te la pubblico

La mia impressione è che le lettere sono leggermente distanti fra loro.

comunque aspetta che pubblico la pagina, non vorrei sbagliare

Ciao :s01:

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E' possibilissimo, non dico di no

 

Io m'ero riferito al disegno sui piani e su questa foto, l'unica decente che ho del '527

 

mas527c.jpg

 

(Foto da Storia Militare)

 

Ed in effetti ora che lo vedo mi paiono un po' distanziati.

 

A mia discolpa posso dire che, se all'inizio della guerra tutte le cifre venivano eseguite precise al millimetro, col passare del tempo si facevano strada varianti fuori ordinanza: questo è il compagno di squadriglia che ha un numero completamente diverso

 

mas529.jpg

 

Aspetto il tuo materiale :s01:

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E' possibilissimo, non dico di no

 

Io m'ero riferito al disegno sui piani e su questa foto, l'unica decente che ho del '527

 

mas527c.jpg

 

(Foto da Storia Militare)

 

Ed in effetti ora che lo vedo mi paiono un po' distanziati.

 

A mia discolpa posso dire che, se all'inizio della guerra tutte le cifre venivano eseguite precise al millimetro, col passare del tempo si facevano strada varianti fuori ordinanza: questo è il compagno di squadriglia che ha un numero completamente diverso

 

mas529.jpg

 

Aspetto il tuo materiale :s01:

Ciao Secondo M.

questa sera mi sono ricordato della promessa che ti ho fatto. Domani ti invio il PDF per e-mail

Ciao

Buona serata

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Ringraziando di nuovo Vincenzo per il documento (si riferisce al dopoguerra, ma mi interessava comunque per altri progetti), mi sto facendo delle domande su un altro aspetto della colorazione: il riconoscimento aereo.

 

Alcuni MAS nostrani avevano la coperta con lo schema classico a righe bianche e rosso mattone; i quattro del Ladoga mi pare abbiano la coperta a prua di colore chiaro ma senza righe rosse. Lo si vede dalla foto del '529 di cui sopra ed anche da questa del '528, quasi certamente riferita al periodo delle prime prove sul Ladoga perché mancano le casse di munizioni ed i paravento ma è già stata imbarcata la 20 mm

 

ital10.jpg

 

La cosa curiosa è che la coperta a prua, pur essendo chiara, di sicuro non è bianca: pare un colore quasi più scuro dello stesso grigio cenerino. Ne traggo la conclusione che fosse pitturata in un grigio non catalogato, forse reperito in loco, che a questo punto costituirebbe un'eccezione del tutto locale e limitata alla XII Squadriglia.

 

Attiro in particolare l'attenzione di Alagi su questa ipotesi, per sapere se è difendibile o se mi conviene piuttosto andare con un bianco.

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Il distintivo ottico pare fosse 'distanziato' anche in Finlandia (vatti però a fidare delle didascalie quando non ci sono riferimenti costieri o elementi discriminatori sull'allestimento dell'unità in relazione al periodo).

Per il colore della coperta, cerco immagini del gruppo finlandese? potrei anche avere particolari dei siluri (per i maniaci.. :s03: ).

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Porta tutto quello che trovi, la documentazione non è mai troppa; delle immagini dei Minisini di primo modello sarebbero le benvenute, dato che non capisco molto bene come fosse fatto l'interno della sella del siluro e che sto procedendo a buon senso più che coi documenti.

 

Per il numero, sono certo che fosse cambiato solo sul '529, qui si vede con sufficiente certezza che per il '527 era rimasto uguale nelle dimensioni.

 

mas1942lagoladoga.jpg

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Su internet ho già trovato qualcosa, ora racimolo e posto, a casa avrei il libro di Bagnasco "MAS e mezzi d'assalto di superficie italiani", lì c'è sicuramente altro. Per il lanciatore non assicuro nulla, potrei avere qualche dettaglio.

 

[edit]

 

Sapevi che uno è sopravvissuto ed è in mano ad un privato?

 

fi_cf_26.gif

 

102645.jpg

 

4206ItalialaisetTorpedoveneetSaapuvat.jpg

 

italialaiset_vene.jpg

 

p4.jpg

Modificato da Lefa
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Sapevi che uno è sopravvissuto ed è in mano ad un privato?

 

Shhhh! Se lo viene a sapere il mio "cliente", mi molla qui e va a comprarsi il vero! :s21:

 

La seconda foto risale all'aprile del 1940, era in apertura all'articolo sui "500" in Storia Militare; le altre in effetti risalgono al periodo finlandese: grazie per averle scovate! :s20:

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E' proprio il 527 il sopravvissuto? :s07:

 

MAS526.jpg

 

2643989_orig.jpg

 

2207838_orig.jpg

 

[edit]

 

Nel già citato libro ci sono 7 immagini relative al gruppo finlandese, solo che molte mostrano le unità non ancora allestite, non so se possono interessare.

Quanto al lanciasiluri a impulso, sui libri delle armi non ho trovato nulla (Minisini era presidente del Silurificio Italiano, ammetto di essere un po' sprovvisto sul quel lato di produzione pre Whitehead) mentre sul libro dei MAS ho trovato un'immagine che mostra chiaramente molti particolari della parte frontale (si capisce che è uno dei primi modelli dal fatto che il siluro punta ancora verso il basso), ho fatto inoltre un ingrandimento di un'altra foto che mostra qualcosa del retro, solo che è minuscolo..

Nel libro di Bagnasco sulle armi della 2GM (che hai, giusto?) c'è una piccola foto che mostra un lancio, con una lente di ingrandimento forse qualcosina si vede.. :s68:

 

scansione0086.jpg

 

scansione0085.jpg

Modificato da Lefa
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E' proprio il 527 il sopravvissuto? :s07:

 

Non ne ho idea! Dovresti dirmelo te! :s03:

 

Nel già citato libro ci sono 7 immagini relative al gruppo finlandese, solo che molte mostrano le unità non ancora allestite, non so se possono interessare.

Quanto al lanciasiluri a impulso, sui libri delle armi non ho trovato nulla (Minisini era presidente del Silurificio Italiano, ammetto di essere un po' sprovvisto sul quel lato di produzione pre Whitehead) mentre sul libro dei MAS ho trovato un'immagine che mostra chiaramente molti particolari della parte frontale (si capisce che è uno dei primi modelli dal fatto che il siluro punta ancora verso il basso), ho fatto inoltre un ingrandimento di un'altra foto che mostra qualcosa del retro, solo che è minuscolo..

Nel libro di Bagnasco sulle armi della 2GM (che hai, giusto?) c'è una piccola foto che mostra un lancio, con una lente di ingrandimento forse qualcosina si vede.. :s68:

 

Sì, erano immagini che avevo già, di contro in risoluzione più bassa, quindi a buon rendere! Curiosamente il primo numero con l'articolo sui "500" mi sparisce sempre.

Posta pure le altre immagini, è tutto interessante (sempre che non ti costringa a scannerizzare una montagna di roba!). Ti ringrazio molto per l'aiuto, queste immagini mi saranno molto utili.

 

Ne vogliamo parlare...faccio tutta una spedizione?....

 

Non so di preciso cosa voglia dire, ma fai pure! :s20:

 

Per ora ho già fatto un errore: non ho lasciato degassificare a sufficienza la gomma e la faccia superiore della bomba m'è rimasta piena di bollicine; nulla che non si possa risolvere di contro, e come primo tentativo, su un pezzo difficile, sono comunque soddisfatto.

(Per me il trionfo è già stato il riuscire ad azzeccare i dosaggi col bilancino per la polvere da sparo :s03: )

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Sì, erano immagini che avevo già, di contro in risoluzione più bassa, quindi a buon rendere! Curiosamente il primo numero con l'articolo sui "500" mi sparisce sempre.

Posta pure le altre immagini, è tutto interessante (sempre che non ti costringa a scannerizzare una montagna di roba!). Ti ringrazio molto per l'aiuto, queste immagini mi saranno molto utili.

 

No, non è tanta roba, è il formato del libro che è ostile, arriva tutto entro sera! :s02:

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polvere da sparo?

 

io intendevo..manda i pezzi te li faccio io gli stampi e le parti in resina... e te li rimandavo insieme a tu sai cosa...

 

Sì, mio zio era cacciatore e con gli attrezzi da armeria mi ha lasciato un bilancino di precisione che lui usava per prepararsi le cariche del fucile: misura fino a non so più quale frazione di grammo, è un po' artigianale ma per la gomma ha funzionato!

 

Accetterei più che volentieri l'offerta, ma se non comincio a prendere qualche facciata in terra non imparerò mai a camminare :s36: Credo invece che ti subisserò di domande.

 

Ho chiesto all'Oberkommando se mi recupera una pentola a pressione e un altro compressore o qualcosa di simile per fare il vuoto; mentre che aspetto, lascerò degassificare la gomma più a lungo...

 

Grazie a tutti, anche a Lefa che s'è fatto in quattro per fornirmi utile documentazione :s01:

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  • 2 weeks later...

Una prima mano di nero all'opera viva, giusto per controllare che le superfici siano omogenee

 

dscf4114w.jpg

 

I due fori subito sotto il primo redan sono le prese a mare del raffreddamento dei motori. Non le ho messe sul primo modello perché era predisposto per la navigazione. Sui piani peraltro la loro ubicazione non era indicata, ma nella vista in sezione le pompe del circuito di raffreddamento erano in quella posizione, dunque, logicamente...

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Ieri il 527 ha ricevuto un fratellino :s03:

 

dscf4115t.jpg

 

Penso che lo costruirò come MAS 566, a suo tempo. E' davvero un bel modello, non ha altri difetti se non la forma errata delle testate dei siluri (dovrebbe essere ogivale, invece è semisferica), la Breda un po' semplificata e con l'orrenda copertura della presa di gas (a proposito, che mi consigliate se cercassi una Breda in resina in scala 1/35 per sostituirla?) e l'interno della timoneria in un sol pezzo con la coperta, che lancia altissime grida per essere ricostruito da cima a fondo.

In generale, consigliatissimo.

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  • 3 weeks later...

No no, volgare resina poliestere attinta con la siringa dal bidone da 5 kg :s36:

 

La cosa è violenta ma con l'aiuto di Dio e di qualche metro di nastro adesivo per tenere il listello a posto mentre asciuga se ne viene a capo discretamente...

 

Edit: la chimica :s19:

Modificato da Secondo Marchetti
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usi la pattex poliuretanica? come ti ci trovi? non l'ho mai usata finora, preferisco la cara colla cellulosica, puzzolenta ma con una adesione e resistenza all'acqua formidabile, ma vorrei provare...quanto tempo impiega per fare presa?

 

Ciao Luca,

in questi giorni stò utilizzando al "Poliuretanica" non per uso modellistico ma per una struttura di legno che deve stare alle intemperie. L'incollaggio è tenacissimo, per avere una buona presa con le temperature odierne occorrono quasi otto dieci ore.

Una caratteristica noiosa è che la colla data in eccesso, fuoriesce dalle fessure del legno come una schiuma, e se non sei rapido a toglierla con dei solventi, ti macchia irrimediabilmente il legno.

Saluti.

 

Dimenticavo; bravo Secondo :s20:

Modificato da Anteo
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8/10 ore sono una eternità...però potrei fissare i punti con la mia che i 2 ore è lavorabile (anche ora) e poi passare a rinforzare con la poliuretanica, mi interessava soprattutto per l'aumento di volume che aiuta a colmare alcune fessure della struttura...

 

grazie mille Sandro!

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(Grazie Sandro!)

 

Ogni tanto la uso (più per le piccole riparazioni al tetto di casa che per i modelli) ma ha controindicazioni. In pratica la uso soltanto per incollaggi non strutturali, non in vista e di materiali che non possono essere incollati con altro, come il forex che si lavora benissimo ma è una tragedia greca da incollare. Il potere adesivo non è molto elevato e la schiuma è redibitoria per gli incollaggi a vista, perché si taglia via ma non può essere stuccata. Su un progetto che conosci l'ho usata per incollare della plastica al legno: ho avuto degli affioramenti di schiuma e, dopo molti vani tentativi di stuccarli, ho finito per rimuoverli con lo scalpello.

 

Con la poliestere invece controllo molto meglio, posso levigarla ed ha una tenuta ben superiore.

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Buongiorno amici,

allora, datemi dei lumi su questa poliuretanica; è tossica? dove si compra ? sono confezioni grosse?

Buona domenica.

 

Povero me :s68: ho fatto confusione. La vecchiaia :s14:

Volevo dire; Poliestere / Cellulosica.

La poliuretanica la conosco.

Saluti.

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la cellulosica io uso quella della Gubra, una volta esisteva in flaconi da 250 e 500g ora solo in barattolo da 1Kg che io alla bisogna travaso nei vecchi flaconi. Costo € 11,50 presso tutti i Brico casa.

E' diluibile in acetone, ed io sfrutto questa proprietà, in diluizione del 60% per far meglio penetrare la colla nelle fibre del fasciame, e consolidarlo. Funziona? beh, mio padre usava questa tecnica taaaanti anni fa, la Littorio ne è la prova, oltre 12 anni fà è stata realizzata, nè una crepa nè un cedimento allo scafo, poi in alcuni punti si, ho provveduto lo scorso anno a rinforzarla con fibra d vetro e carbonio, ma per via del peso delle nuove batterie...al Piombo!

La cellulosica fà presa in 1h ed è lavorabile in 2/3 ore. verniciabile in 24h. fa fili , tanti!

 

 

La poliuretanica è un prodotto molto diffuso ultimamente, relativamente poco inquinante e tossico, ricordiamoci che di base, il poliuretano prende il nome dai suoi 2 componenti principali (anche se andrebbero distinte 2 macrofamiglie : adesivi e resine, noi modellisti conosciamo molto soprattutto quest'ultima per i vari stampaggi e componenti di kit...) Poliolo ed Uretano (Uretano che è realizzato partendo da un componente naturalissimo : urina bovina.

 

Io di mio, non ho mai utilizzato questi adesivi per scopi modellistici (conosco bene invece le sue resine, soprattutto da colata) ma la voglia di saggiare le loro proprietà adesive è tanta, ma ciò che mi lascia perplesso è l'aumento di volume (più o meno accentuato a seconda dei prodotti) che ne deriva in fase di essiccazione. C'è sicuramente chi sfrutta questa qualità, io lo giudico invece un punto a sfavore. Poi chissà magari provandola mi ricrederò!.

 

..:..To be continued!..:..

Modificato da corazzata_littorio
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( :s02: )

 

Non ho potuto resistere a mettere le mani sul III Serie della Italeri, vorrei comunque a fine anno avere un modello per me. Vorrei anche provare a costruire un Asso 1000 da esporre sulla basetta, ma questo è a bassa priorità.

 

Per ora dovrei decidere quale MAS fare, escludendo quelli proposti dalla scatola.

 

Il 558; già visto in modello, ma nessuno ne ha fatto finora una riproduzione "filologicamente corretta"

 

MAS558.jpg

 

Il 562 della Xa MAS; dovrei sapere con sicurezza che il tracciato della mimetica sul lato dritto era uguale a quello a sinistra

 

PT-p321.jpg

 

L'ignoto III Serie, sempre della Xa MAS, con le due SAFAT da 12,7 mm (ma questo sarebbe l'ultima ratio)

 

167359550.jpg

 

Voi che ne dite?

Modificato da Secondo Marchetti
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Intrigante, dove è scattata la foto? Spezia?

Ammesso che non dovrebbe essere il 553, 558 e 562, rimane 551, 556 e 561.

 

E' un fotogramma di un cinegiornale Luce; non è alla Spezia, e non mi sembra ad Imperia. Penso sia un porticciolo del Levante, ma non saprei proprio dire quale.

Visto il listello sulla murata, potrebbe essere proprio il 558. Ora che ci penso non posso fare questo, aveva i vetri della plancia oscurati e perderei tutto il lavoro che ho fatto finora per ricostruirne l'interno.

Modificato da Secondo Marchetti
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  • 2 weeks later...

Bon, ho cominciato a pasticciare con la resina e ho ottenuto sei BTG da 50 kg e una cassetta di munizioni da 20 mm, della ventina abbondante che era sparsa per il ponte. C'è anche il timone, un asse col raccordo allo scafo, ed il siluro del MAS 558 in scala 1/35 con la nuova testa in resina

 

dscf4122.jpg

 

Costruire la timoneria vetrata è il passaggio più interessante del lavoro, così cercherò di documentarlo bene per chi mi volesse eventualmente seguire, in questo o in altri progetti simili.

 

Si comincia dunque mettendo in opera la parete posteriore, facendo il tetto a "pane e burro" e, con l'aiuto della cianoacrilica colata senza risparmio, mettendo a posto i primi due montanti

 

dscf4123s.jpg

 

Sul tetto si segnano i punti dove devono battere i montanti e si assembla tutto a secco per verificare l'allineamento

 

dscf4124n.jpg

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  • 2 weeks later...

Su Modelwarships ho sollevato il problema della testa dei siluri del modello Italeri, che è del tutto errata, e la cosa ha trovato un certo consenso (d'altronde, con le foto a provarlo, è stato facile).

 

Mi rivolgo a Giampiero in particolar modo, ma anche a Luca e a chiunque maneggi un po' la resina per lucro: ci sarebbe l'opportunità di produrre un kit di miglioria per il modello Italeri, con parti in resina per sostituire quelle insufficienti del modello. La cosa più importante sono le teste dei siluri, ma anche la Breda 35 urla disperatamente chiedendo di essere sostituita.

A voler strafare (come farei io se avessi più tempo) si potrebbe anche offrire un Isotta Fraschini Asso 1000.

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  • 4 weeks later...
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