Vai al contenuto

Il Prallo - Un "attrezzo" In Uso Su Alcuni Sommergibili


ammiraglia88

Messaggi raccomandati

Sono un po' di fretta, ma non sono resistita a "stuzzicare" i Comandanti sommergibilisti con questa domanda.

 

Vi riporto una parte di un breve racconto che ho letto nel fine settimana ... sempre proficuo ... io sono dell'idea che bisognerebbe crearne di più fine settimana nel nostro calendario (lavorativo). :s02: :s03:

 

Il brano parla di un nuovo arrivato a bordo e dice:

"A proposito, scusate, devo andare in bagno. Potreste mostrarmi dov’è e come funziona?”

I tre si scambiarono un laido sguardo: era arrivato il momento atteso.

“Eccolo, questo buco qui…” e indicarono un bugigattolo pieno di tubi e valvole, “ce l’hai il prallo?”. Le orecchie divennero paonazze. “No, cos’è?”

“Cos’è che può tradire la presenza di un sommergibile?”, chiese il *** con sufficienza “Un sonar”. “Risposta esatta. E quali sono i suoni ai quali il sonar reagisce meglio?”.

Silenzio imbarazzato.

“Le scorregge! Un sottomarino americano ne ha rilevata una russa ad oltre settecento miglia. Sono un pericolo terribile che rende i sommergibili estremamente vulnerabili, soprattutto in caso di dieta borlotta”. “E allora?” “Dalla Nato ci è stata data in dotazione un’arma segreta: il prallo … Il prallo è quell’oggetto che, utilizzato in seduta, assorbe tutti i rumori sospetti che viscere traditrici potrebbero passare al nemico, svelando la nostra posizione e segnando irrimediabilmente la nostra sorte”.

Il ragazzo deglutì. “Dovrò far domanda per averne uno” disse con un filo di voce.

“Sei fortunato, io sono in officina dove ripariamo e calibriamo i pralli. Eccone uno adatto alla tua taglia”. E tirò fuori un piccolo oggetto cilindrico, fino a un minuto prima un banale rubinetto. Quello allungò la mano per prenderlo ma *** gliela bloccò. “Aspetta, incosciente, sai come si usa?”. La recluta scrollò il testone. “Devi provarlo un paio di volte, regolando la valvola silenziatrice” spiegò. “Noi stiamo fuori e ti diciamo come va. Attento però, il tuo prallo non assorbirà mai totalmente le tue bestiali intemperanze intestinali, ma le trasformerà in musica…” Continuò *** “musica che per i primi mesi le spine malefiche come te devono accompagnare cantando, possibilmente intonati, per coprire eventuali problemi di calibratura o difetti”.

“Ma io sono stonato…”. “Cavoli tuoi”.

Il ragazzo prese il prallo ed entrò titubante. Riaprì subito dopo la porta e tirò fuori il testone: “Dove devo metterlo?” “Vicino alla tazza il piu possibile”. “Ah!” disse con sollievo perché per tutto quel tempo aveva temuto il peggio. Dopo neanche un attimo riaprì la porticina: “scusate ancora…” “che cavolo c’è?” “Cos’è che devo cantare?” “L’Inno Nazionale, imbecille”.

La testa sparì ed un vocione stonato iniziò a cantare.

Al sollievo nel timbro di voce che udirono nel “siam pronti alla morte” capirono che gli sforzi della recluta erano andati a buon fine, senza mettere in pericolo la nave.

La storia fece rapidamente il giro del sommergibile, ed ogni qual volta il “ragazzo del prallo” andava al gabinetto si formava una coda come se a bordo ci fosse stata un’epidemia di dissenteria.

Ma la cosa sfuggì di mano … doveva salire a bordo del Toti il contrammiraglio ***, comandante dell’Arsenale, per una ispezione.

I ragazzi si prepararono con diligenza. Misero a posto per bene la camera di lancio, tolsero dalle cuccette le foto delle playmates e ritagli di fumetti porno, rassettarono le tenute d’ordinanza ed aspettarono il giorno indicato, sperando che non piovesse.

Arrivò la giornata ed era splendida. Mentre si stavano schierando in coperta, il *** ebbe un sussulto e sbiancò. “Oh Gesù!” esclamò afferrandosi ad un braccio di *** “Guarda cosa fa quell’idiota!”. Nel caos generale che precedeva l’allineamento la loro vittima aveva appeso il suo prallo, lucido e brillante, alla giberna. *** fece per scattare ma era troppo tardi. Il contrammiraglio stava già salendo lo scalandrone seguito dal comandante del Toti. L’alto ufficiale, classe 1905, quella mattina aveva le scatole letteralmente girate. Il comandante presentò la forza schierata per l’ispezione.

Il contrammiraglio cominciò a passare in rassegna gli uomini con distacco, tutto compreso nel suo malumore, fino a che qualcosa non attirò la sua attenzione.

“Marinaio!!! Mi spieghi che cavolo è quel pendaglio alla giberna … E’ un ordine!”

“E’ un prallo, signor ammiraglio” disse il ragazzo con l’ultimo fil di voce rimastogli. Il comandante che stava dietro all’alto ufficiale lo vide sussultare come per un improvviso attacco di singhiozzo. “Già, già, ora lo vedo. Ed è anche molto ben tenuto … bene, bene. E cosa suonerebbe il tuo prallo, marinaio?” disse piano, come per non far sentire agli altri. “L’Inno di Mameli” riuscì a sussurrare il ragazzo. “Mmmmmm … sì. Potrebbe anche andare. Ma qui siamo su di un sommergibile … non credi che l’Inno dei Sommergibilisti sia meglio?” “Signorsì!” “Lo conosci?” “Signorsì: vanno le navi nere nella …” “Bene. Bravo … Provvedi”. Continuò ad avanzare lungo la fila dirigendosi rapido alla torretta. Da in fondo alla linea arrivavano mugolii soffocati.

Il comandante raggiunse il contrammiraglio *** che stava per salire: “Le chiedo scusa a nome di tutta la nave e le garantisco, signore, che i responsabili saranno severamente puniti”.

L’alto ufficiale guardò il comandante e per la prima volta nella giornata sorrise. “Comandante, comandante … Si calmi. Era dal tempo dell’Accademia che non sentivo più quella del prallo … Li lasci stare. Pralli a parte erano impeccabili”. “Grazie Signore. Signorsì”. “A proposito … Come possono essere venuti a conoscenza di uno scherzo così vecchio?” “Lo ignoro. Sono dei diavoli…” Iniziarono a scendere per la scaletta verso la plancia. “Ma è proprio così vecchio lo scherzo del prallo, signore?” chiese il comandante. “Certo. Pare addirittura risalga a Dante … Ha presente il verso … ed egli aveva del cul fatto trombetta …” disse il contrammiraglio ridacchiando. “XXI Canto, Cerchio VIII, Bolgia V, terzine 136-139” disse pronto il comandante, ringraziando mentalmente sua madre che lo aveva spedito al classico a pedate nel sedere mentre lui voleva fare il ceramista. Il contrammiraglio guardò il comandante con sincera ammirazione.

“Non solamente mi devo complimentare con lei per come è condotto il Toti e per lo spirito sanamente cameratesco del suo equipaggio, ma anche per la sua stupefacente cultura classica, che, mi creda, in un ufficiale non guasta mai”. “Grazie signore”.

Il sommergibile partì per la lunga crociera che si svolse in tutta tranquillità. E nessuno, nonostante l’interesse iniziale, faceva ormai più caso quando, passando davanti alle ritirate, sentiva una voce stonata e deformata dallo sforzo cantare “ … dritto e sicuro / parte il siluro / urla e travolge il mar !” Furono quelli gli unici lanciati dal Toti in quella missione."

Modificato da ammiraglia88
Link al commento
Condividi su altri siti

:s03: Goliardica e in fondo un po' cattivella la storiella. E arzillo anche il contrammiraglio classe 1905 ancora in servizio al tempo del Toti. Chissà se qualcuno di quel battello ricorda qualcosa?

 

 

Non avevo fatto caso alla data di nascita: un pò strano un contrammiraglio come minimo a 63 anni!!

Link al commento
Condividi su altri siti

Roberta, vogliamo sapere dove l' hai trovato! Se poi lo stesso autore scrive altra roba del genere ambientata in Marina (hai parlato di un racconto), facci sapere qualcosa per la Biblioteca....

 

Si tratta di un racconto che mi è stato inviato da un mio "contatto del web" (una delle tante soddisfazioni che ho nel lavorare al mio sito amatoriale :s27: :s57: ).

 

Questa gentilissima persona mi ha inviato (tempo fa ... ma ne sto leggendo un pochi alla volta :s06: ) alcuni brevi racconti (file pdf), soprattutto storie di vita vissuta, quindi storie vere, che erano stati pubblicati su un giornalino.

Sono stati redatti da persone diverse, che hanno trascorso un periodo nella Marina Militare, e forse alcuni lo sono ancora, e parlano di vari argomenti inerenti il mare e la navigazione.

 

Quando troverò ancora qualcosa di particolarmente interessante ve lo riporterò. Quindi ... restate a quota periscopio! :s02:

Link al commento
Condividi su altri siti

Non avevo fatto caso alla data di nascita: un pò strano un contrammiraglio come minimo a 63 anni!!

 

anche io l'ho notato, Moreno. e non puo essere il Toti precedente perche l'ammiraglio in questione avrebbe avuto 35 anni che è l'età media di un CC.

 

tuttavia non è impossibile, ci sono diversi contrammiragli con quella età in servizio oggi nella Marina e credo che negli anni 60/70 non ci fosse un obbligo di andare in pensione ad una età minore di 65 anni.

 

@roberta, potresti mettermi in contatto con il tuo "contatto"? sai, quando si parla di Toti...

Link al commento
Condividi su altri siti

@roberta, potresti mettermi in contatto con il tuo "contatto"? sai, quando si parla di Toti...

 

Probabilmente lo conosci, se non ricordo male, anche perchè è un ufficiale che attualmente è in Marina ed è sempre molto attivo. Vedo se riesco a recuperare anche il nome dell'autore del racconto.

Ricerco e poi ti mando un messaggio sulla casella di posta elettronica.

Link al commento
Condividi su altri siti

Messaggio per Totiano:

 

ti volevo mandare la risposta, ma hai la casella piena (di Betasom) e non mi parte il messaggio privato.

Hai un'altro indirizzo o mi puoi far sapere quando fai un po' di spazio? :s01: (se ti serve il mio indirizzo "pubblico" è roberta@ammiraglia88.it )

Roberta :s55: :s55:

Link al commento
Condividi su altri siti

Non avevo fatto caso alla data di nascita: un pò strano un contrammiraglio come minimo a 63 anni!!

 

 

e non puo essere il Toti precedente perche l'ammiraglio in questione avrebbe avuto 35 anni che è l'età media di un CC.

 

tuttavia non è impossibile, ci sono diversi contrammiragli con quella età in servizio oggi nella Marina e credo che negli anni 60/70 non ci fosse un obbligo di andare in pensione ad una età minore di 65 anni.

 

Mah....il tono del racconto mi sembra più letterario che storico ; voglio dire, sembra in sè una leggenda, come quella del "prallo"....non la prenderei con troppa sicurezza..."classe 1905"? Non so se un dato anagrafico certo, ho l'impressione di no. Forse, serve solo a dare l'idea di un ammiraglio vecchio stampo, di quelli con sguardi mefitici, schiena rigida, esperienza e regolamenti...Avessero messo "classe 1910" o "classe 1916", insomma, uno con parecchio pelo bianco, l'effetto non sarebbe cambiato.

 

Il smg "Toti"??Magari è solo un modo per rendere il racconto "credibile" (che non vuol dire "vero") usando il nome del smg più famoso in Italia...

 

Anche perché diciamocelo: spero bene non sia verosimile che sul Toti salissero reclute così... :s68: O sì... :s07:

Link al commento
Condividi su altri siti

Anche perché diciamocelo: spero bene non sia verosimile che sul Toti salissero reclute così... :s68: O sì... :s07:

 

 

Effettivamente ho qualche piccolo dubbio anch'io, però è bella lo stesso :s20:

Mi ricorda quella del sergente che dice alla recluta:

Senti, vai in magazzino e vammi a cercare una tanica di olio di gomito...

 

Non sottovalutare le persone che non hanno avuto la fortuna di possedere una cultura e/o sono ingenue, Valeria :s02: . Sono talvolta le migliori, quelle che ti danno anche l'anima.

Ho, tra i piu cari ricordi del Toti, un giovane cuoco cui fu dato il compito di tenere solevati i cavi dello stretto di messina mentre ci passavamo sotto, un silurista che andato a chiedere un pacchetto di ampere torno rispondendo che il C° Elettricista li aveva solo sfusi e ch ene poteva dare un secchio. E un silurista (se ricordo bene lo stesso) che portava da mangiare alla tartaruga in sentina.

forse questa merita una spiegazione, però (anche se mi sembra di averla gia raccontata). sto discutendo con il direttore (io ero sottordine) a riguardo della carenatura che avvia idrodinamicamente il portello di prora della classe Toti che è familiarmente chiamata "tartaruga". il nostro silurista, arrivato a metà discussione, si inserisce e chiede se davvero c'è una tartaruga a bordo.

"Naturalmente!" gli viene risposto "è la nostra mascotte e vive nella setina del locale ausiliari avanti. anzi, guarda, è proprio ora di portarle da mangiare. se ti va puoi portargli tu stesso il piatto di insalata. non preoccuparti se non la vedi... è molto timida"

il fido silurista va dal cuoco, prepara un piatto di (preziosa) insalata e scende in ausiliari avanti, la cerca per un po poi poi torna su deluso

"beh, ti avevamo detto che era un po timida, no?"

passa qualche ora e, dopo avere controllato due o tre volte il piatto, il nostro silurista lo trova finalmente vuotato e, nel piu puro accento barese, pronuncia l'equivalente di "accidenti, direttore, l'ha mangiata tutta!"

Link al commento
Condividi su altri siti

Anche a me è capitato un caso simile a quelli raccontati dal dir.

Un certo marò Nicola S. fu mandato con urgenza in infermeria a ritirare un boccettino di collirio speciale per il t.v. suo superiore che - gli fu detto - quel mattino, si era svegliato con l' "ochhio di cubia", e soffriva come una bestia.

Il problema fu il Capo Infermiere di turno in quel momento, che era un tipo poco propenso agli scherzi, e gli fece un cazziatone non da poco... :s03: :s03:

Modificato da Alagi
Link al commento
Condividi su altri siti

Non sottovalutare le persone che non hanno avuto la fortuna di possedere una cultura e/o sono ingenue,

 

Non pensavo certo a questo!!!E' solo che ero convinta, fino a questo momento, che sui smg salissero solo, in qualche modo ,"tecnici", insomma gente che già sapeva di sommergibili, non reclute"normali". In effetti, pensandoci, non vedo perché lo pensavo, ma lo pensavo :s14:

D'altra parte, io sono di quelle che :s19: . In un caso come quello della tartaruga....credo proprio che io, almeno da ragazza,...insomma....

:s19: :s19:

 

D'altra parte, devo dire che in un caso del genere sia non tanto da notare l'ingenuità di chi ci casca, ma da apprezzare la prontezza di spirito, la fantasia e la capacità istrionica di chi sa immediatamente cogliere l'occasione, inventarci una storia e recitarla credibilmente :s03: :s20:

Link al commento
Condividi su altri siti

Non pensavo certo a questo!!!E' solo che ero convinta, fino a questo momento, che sui smg salissero solo, in qualche modo ,"tecnici", insomma gente che già sapeva di sommergibili, non reclute"normali".

 

ed è cosi, ma la preparazione era, tutto sommato, abbastanza settoriale. inoltre c'era uana fiducia pressochè cieca nei superiori...

Link al commento
Condividi su altri siti

D'altra parte, devo dire che in un caso del genere sia non tanto da notare l'ingenuità di chi ci casca, ma da apprezzare la prontezza di spirito, la fantasia e la capacità istrionica di chi sa immediatamente cogliere l'occasione, inventarci una storia e recitarla credibilmente :s03: :s20:

 

e soprattutto, cara Malaparte, lo stato d'animo di della "vittima". A volte ci si trova in situazioni tali da indurre a credere alle cose più assurde.

 

Mi spiego raccontandoti questa.

Qualche anno fa (almeno una decina, temo,) la segretaria dello studio dove lavoro era arrivata da poco, ma non troppo, un annetto al massimo.

Naturalmente sapeva già trattare con il Pc, programmi di calcolo, di videoscrittura, internet... insomma quanta conoscenza basta ber non cascare nello scherzo che io ed un collega le abbiamo improvvisato addosso, senza accordo nè premeditazione.

Abbiamo solo colto l'attimo e, complici sguardi d'intesa, lei c'è cascata... forse nella soggezione dei suoi "superiori" e nell'insicurezza della sua non eccellente preparazione!

 

Il fatto, insomma:

Era il periodo che girava su windows un salvaschermo che anzichè far girare palline o righette per lo schermo, "scioglieva" il contenuto della schermata attiva, scomponendo l'immagine e facendola ricadere sul fondo del monitor. Ve ne ricordate?

Ebbene, io lo installai sul Pc della reception dove lei lavorava, tanto per cambiare il solito sfondo stellare da star trek.

Al suo arrivo in ufficio, presso la sua postazione eravamo in due, io e l'altro architetto citato, intenti a fare dell'altro fra mille scartoffie.

Lei arriva davanti al Pc, si siede e con aria stupita chiede di cosa si tratti.

Bastava toccare il mouse, ed il salvaschermo si sarebbe interrotto facendo rientrare tutto nella norma.

Ma no!

Io le dico prontamente (credo con aria davvero preoccupata...) di non toccare nulla, soprattutto il mouse!

Come mi sia venuta in mente 'sta stupidaggine e come io abbia potuto dirglielo così seriamente, non lo so...

Il mio collega allora, bastardo più di me, le dice di alzarsi lentamente dalla seggiola e di allontanarsi ed avvicinarsi al monitor per vederne gli effetti....

...e lei lo ha fatto!!!!

 

a questo punto, come trattenersi dall'andare oltre?

intanto arrivano altri dalle altre staze per assistere all'evento (credo che qualcuno fra di loro fosse nella stessa situazione della segretaria, la nostra cara Raffaella).

 

Nel nostro studio di architetti amiamo circondarci di campioni di materiale di ogni genere, e in quel momento, fra mattonelle di ceramica e di legno ed altro, afferro un tubo di rame da idraulica, facendolo roteare per aria attorno al monitor.

(potete immaginare come potesse rallentare il salvaschermo, che continuava come da programma, per la sua strada!).

e subito il mio collega:

 

...

 

dopodichè l'intelligenza e la rabbia scatenata da una situazione così assurda anno avuto il sopravvento, e dopo qualche secondo, quando l'incredulità era al pari della ragione, le abbiamo "permesso" di muovere il mouse, disinserendo così il salvaschermo, e terminando in una generale e prolungata risata, condita da femminili e delicati improperi rivolti al sottoscritto ed al suo "socio", e, soprattutto, in un ricordo che ancora oggi, talvolta, ci raccontiamo vicendevolmente.

 

Carpe Diem.

Niente di più vero! :s03:

Link al commento
Condividi su altri siti

inoltre c'era uana fiducia pressochè cieca nei superiori...

 

Ehm...intendevi "una sana" o "un'insana" fiducia???NON RISPONDERE!!!!!

 

 

...

condita da femminili e delicati improperi rivolti al sottoscritto ed al suo "socio",

 

 

XXXYYYYTTTTYYYYY!!!!!!!

 

 

 

:s20: :s20: :s20: :s20:

Link al commento
Condividi su altri siti

... di chi sa immediatamente cogliere l'occasione, inventarci una storia e recitarla credibilmente :s03: :s20:

 

Visti i vari interventi ... forse è meglio che adesso vi riporti anche la prima parte del racconto.

Non la ritenevo così interessante e fondamentale al fine del titolo (e dell'attrezzo in questione) :s07: ed inoltre non conoscendo l'autore non mi sono permessa di riportare il suo scritto per intero :s21: ma ora può essere utile sapere anche questo (l'inizio):

 

"“Ragazzi, arriva la nuova recluta!” aveva urlato il marinaio ***, detto “***” infilando la testa nel portello della sala siluri, “Dobbiamo dargli il benvenuto, ragazzi. Uno scherzo come si deve …”.

“Potremmo fargli fare l’aeroplanino …”, disse il ***, meccanico, per gli amici “***”. “E come? Qua dentro che non riesci a grattarti l’orecchio senza spaccarti un gomito?”. “Lo Juke box?”.

“Potremmo fargli fare quella del prallo”, disse ***, assistente di sanità con una plurigenerazionale tradizione familiare di ufficiali di marina dai quali aveva assimilato storie e avventure d’altri tempi e spiegò il suo piano con cura.

Era perfetto, si prepararono ed attesero gli eventi.

“E’ questa la sala siluri?” I tre si scambiarono un deciso sguardo di intesa e fecero un grugnito affermativo: era l’uomo, il loro uomo.

“Bene!” disse il ragazzone ed entrò sbuffando dalla piccola porta stagna.

Si portò al centro della saletta, appoggiò la sua sacca al tavolo e si tolse la giubba. Era ancora tutto rigido d’amido e sapeva di fureria. L’odore delle reclute indifese. Si presentò gioviale agli altri che lo scrutavano truci.

“Pochi convenevoli e veniamo subito al sodo”, disse ***, “tu dormi qui”.

Fece vedere come si estraeva la cuccetta, come la si doveva attrezzare secondo il regolamento, in che modo doveva essere rinfilata a posto e fissata.

“Ti puzzano i piedi?”, chiese ***. “Perché?”, domandò il ragazzo arrossendo. “Perché qui”, ringhiò il *** “se non ti è ancora entrato nella zuccaccia, siamo su di un sommergibile. I piedi vanno dunque lavati tutte le sere”.

“Ho capito, ragazzi, state tranquilli, nessun problema, mi lavo sempre. Grazie dei consigli. A proposito, scusate, devo andare in bagno. Potreste mostrarmi dov’è e come funziona?”

(la storia continua poi con il primo post)"

Modificato da ammiraglia88
Link al commento
Condividi su altri siti

Permettetemi una doverosa precisazione, dato che sono stata contattata da una persona che non ha gradito ed ha frainteso l' "innocenza" del racconto che ho riportato.

 

Tanto per la precisione è giusto che sappiate che tale racconto è stato scritto su un giornalino molto serio e sicuramente è un racconto di "vita vissuta".

Per non mancare di rispetto a qualcuno ho volutamente tolto tutti i nomi e soprannomi che apparivano ed ho messo degli asterischi al loro posto.

Altra cosa importante: nessuno si deve sentire offeso o preso in giro!

 

Tale racconto secondo me dimostra che comunque anche i sommergibilisti sono uomini.

Sappiamo che quando c'è da fare il loro lavoro sono molto seri e molto professionali, ognuno fa quello che deve fare altrimenti il battello non può funzionare, e rispettano le molteplici regole militari (che sappiamo tutti sono moltissime e spesso rigide), perciò mi sembra molto UMANO che quando si presenta un'occasione riescano anche a farsi qualche sana risata, qualche piccolo scherzetto innocuo magari all'ultimo arrivato.

E' certo poi che la vita a bordo di una nave, ma soprattutto di un sommergibile, non sia facile, perciò ammiro questi uomini che, nonostante tutto riescono ad avere un po' di sano umorismo.

Comportamenti come quello del racconto succedono spesso in tanti ambienti di lavoro, anche a terra tra i civili, non solo sui sommergibili.

 

Un caro saluto a tutti.

Roberta

Link al commento
Condividi su altri siti

...

Permettetemi una doverosa precisazione, dato che sono stata contattata da una persona che non ha gradito ed ha frainteso l' "innocenza" del racconto che ho riportato.

...

 

Carissima, ti fa onore aver sentito il dovere di scrivere tale precisazione.

A mio parere comunque, non era assolutamente il caso.

Trovo, se proprio si voglia trovare un torto a tutti i costi anche dove non c'è, che in torto sia esclusivamente quella persona che si è data tanto daffare per rintracciarti, telefonarti, e dirti quanto ti ha detto.

A volte, anche se (ERRONEAMENTTE) convinti di essere nel giusto, occorre saper valutare l'opportunità di tacere!

 

Stai tranquilla Ammiraglia, e grazie ancora per aver condiviso con noi il tuo simpatico, semplice ed innocente racconto!

Link al commento
Condividi su altri siti

Carissima, ti fa onore aver sentito il dovere di scrivere tale precisazione.

A mio parere comunque, non era assolutamente il caso.

Trovo, se proprio si voglia trovare un torto a tutti i costi anche dove non c'è, che in torto sia esclusivamente quella persona che si è data tanto daffare per rintracciarti, telefonarti, e dirti quanto ti ha detto.

A volte, anche se (ERRONEAMENTTE) convinti di essere nel giusto, occorre saper valutare l'opportunità di tacere!

 

Stai tranquilla Ammiraglia, e grazie ancora per aver condiviso con noi il tuo simpatico, semplice ed innocente racconto!

 

grazie roberto, mi hai tolto le parole di bocca!

Link al commento
Condividi su altri siti

Bunogiorno a tutti i Comandanti.

 

Bè di scherzi goliardici alle "spine", reclute, se ne fanno parecchi,

ricordo che il nostromo di nave Stella Polare, mi raccontava che agli A.G.M. imbarcati in crociera di addestramento, nel caso di transito nello stretto di Messina viene chiamata la " COMANDATA ALZA CAVI" ..........

poichè l'albero della nave trancerebbe i cavi della corrente elettrica, che collegano l'isola alla terra ferma.

ovviamente una volta issati in testa d'albero con una scopa in mano al passaggio si rendono conto che si tratta di uno scherzo...

 

Buonagiornata.

Link al commento
Condividi su altri siti

Anche a me è capitato un caso simile a quelli raccontati dal dir.

Un certo marò Nicola S. fu mandato con urgenza in infermeria a ritirare un boccettino di collirio speciale per il t.v. suo superiore che - gli fu detto - quel mattino, si era svegliato con l' "ochhio di cubia", e soffriva come una bestia.

Il problema fu il Capo Infermiere di turno in quel momento, che era un tipo poco propenso agli scherzi, e gli fece un cazziatone non da poco... :s03: :s03:

 

 

Questo scherzo, lo fecero alcuni colleghi del mio corso AUC/D ai nuovi AUC/L e a cui assistei personalmente. Mi ricordo che per le azioni di buona volotà, il comando assegnava delle ore di TPS. Un collega, fece finta di sentirsi male e l'allievo recluta intervenne subito per dare una mano, allo scopo di tentare di prendere qualche ora straordinaria di franchigia. Allora venne spedito dall'Ufficiale di Ispezione agli allievi (un STV) per farsi dare del collirio (sul banchetto del finto malato era stato inserito come nome, cubia) per l'occhio di cubia. A questo punto, l'ufficiale, capito lo scherzo stette al gioco dicendo al malcapitato di accompagnare il sig. Cubia da lui, ma poi finì tutto in una risata.

 

Mi ricordo anche un altro detto, sempre per scherzo, di andare a mettere la cappa all'elica per via dell'umidità.

Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Visitatore
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovi formattazione

  Sono ammessi al massimo solo 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato automaticamente aggiunto.   Mostrare solo il link di collegamento?

×   Il tuo precedente contenuto è stato ripristinato.   Pulisci l'editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Caricare o inserire immagini da URL.

Caricamento...
  • Statistiche forum

    • Discussioni Totali
      45k
    • Messaggi Totali
      521,8k
×
×
  • Crea Nuovo...