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Attacco Al De Cristofaro


asteria

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Chiudendo questo dibattito, ribadendo ancora una volta il mio incoraggiamento a Chimera (che sono sicuro che sa bene il confine del segreto tecnico militare) a stimolare dibattiti sull' elettronica e sistemistica Navale in Tecnica ho solo da offrire, sul tema manutenzione, che all' epoca si seguiva il vecchio adagio "si esce anche in efficienza limitata, manutenzioni e riparazioni si effettuano anche in Navigazione" e da questo pdv è interessante l' invio del Geniere, che a quanto ne so, all' epoca, insieme al Fante, erano le uniche Nave aventi a disposizione un "magazzino galleggiante di parti di rispetto" (col dovuto rispetto al Lanciere)

 

ovviamente, tralasciando le magagne note del 76 Allargato, per motivi facilmente comprensibili.

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

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il mio incoraggiamento a Chimera (che sono sicuro che sa bene il confine del segreto tecnico militare) a stimolare dibattiti sull' elettronica e sistemistica Navale in Tecnica

Chiedi Piergiorgio e, se possibile, ti sará detto! :wink:

Ciao,

C.

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aspettiamo un po' di fresco prima.... o no ? cmq, come si sarà notato a V di V ho una brutta passione per l' hardware militare valvolare (quindi sul declassificato di sicuro, fatta astrazione degli umori Ammiragli.. :wink: )

 

Uno degli aspetti più interessanti è l' interfaccia uomo-macchina in condizioni di stress: dettagli della storia narrata in questi articoli (in inglese) reputo possono essere giustapposti a quello del De Cristofaro:

 

http://www.navweaps.com/index_tech/tech-025.htm

 

http://www.navweaps.com/index_tech/tech-088.htm

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

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Beh, per quanto si possa dire, la MM e i suoi uomini da quell'episodio sono usciti bene (anche con un poco di fortuna): un attacco assolutamente a sorpresa e immotivato, una avaria grave, e il bastimento, oltre a manovrare in maniera eccellente, ha risposto subito al fuoco.

 

Alla faccia di chi parla male del combattente Italiano.....

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Proprio questo pomeriggio, leggendo il supplemento alla Rivista Marittima n° 7 - Luglio 2001 -Aspetti Marittimi della Guerra Fredda e Guerra Fredda sui Sette mari (di G Giorgerini e A Tani), per l'anno 1973 leggo:

 

"SETTEMBRE: Un caccia libico Mirage mitraglia ripetutamente una corvetta italiana, la DE CRISTOFARO, impegnata in operazioni di vigilanza pesca al largo dlele coste nordafricane. Danni lievi a bordo, un ferito. L'unità reagisce con il fuoco dei suoi 76, e respinge l'attacco. Primi colpi in guerra esplosi da una nave italiana dalla 2a GM.

Mobilitato tutto il mobilitabile della squadra navale. Il Vittorio Veneto giunge in zona entro poche ore, e deve essere sembrato l'Enterprise allo sbigottito equipaggio della corvetta"

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Il Vittorio Veneto giunge in zona entro poche ore, e deve essere sembrato l'Enterprise allo sbigottito equipaggio della corvetta

 

A chi si riferivano, all'astronave della saga di Star Trek o alla portaerei americana? :laugh:

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Ricordo perfettamente che venne a rilevarci Il GENIERE insieme ad una o due corvette simili alla De Cristofaro, sicuramente non venne il V.VENETO.

Cordiali saluti, Tullio Sponziello.

 

 

Proprio questo pomeriggio, leggendo il supplemento alla Rivista Marittima n° 7 - Luglio 2001 -Aspetti Marittimi della Guerra Fredda e Guerra Fredda sui Sette mari (di G Giorgerini e A Tani), per l'anno 1973 leggo:

 

...Mobilitato tutto il mobilitabile della squadra navale. Il Vittorio Veneto giunge in zona entro poche ore, e deve essere sembrato l'Enterprise allo sbigottito equipaggio della corvetta"

:doh: Ecco dove avevo letto del VITTORIO VENETO! :laugh: Però la testimonianza di CIMEDI (Tullio SPONZIELLO) è più probabile in quanto vissuta in prima persona.

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Attenzione però: le testimonianze dirette, le fonti orali e memorialistiche non sono, dal punto di vista storiografico, considerate assolutamente e pienamente attendibili... ANZI!!!!
Un esempio che riporto spesso è questo: Anche se scriviamo un "diario segreto" tendiamo inconsapevolmente ad alterare la realtà. Ci presentiamo ( a NOI STESSI!!!) probabilmente meglio di quanto siamo.
Figurati se parliamo di noi ad altri...insomma, la cautela ( e il confronto, se possibile) è SEMPRE d' obbligo! :wink:

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Attenzione però: le testimonianze dirette, le fonti orali e memorialistiche non sono, dal punto di vista storiografico, considerate assolutamente e pienamente attendibili... ANZI!!!!

Un esempio che riporto spesso è questo: Anche se scriviamo un "diario segreto" tendiamo inconsapevolmente ad alterare la realtà. Ci presentiamo ( a NOI STESSI!!!) probabilmente meglio di quanto siamo.

Figurati se parliamo di noi ad altri...insomma, la cautela ( e il confronto, se possibile) è SEMPRE d' obbligo! :wink:

 

Anche questo è vero. Però, tra De Cristofaro, Granatiere e Veneto, qualche altra testimonianza si può trovare.....

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per esperienza diretta confermo pienamente che i ricordi di momenti estremamente concitati raramente coincidono colla realtà dei fatti.

 

già che ci sono, pongo il problema storiografico "preventivo": visto che ci sta sempre meno gente all' esterno (plancia, operazioni di volo) o in COC a me sembra ovvio che in sede storiografica l' analisi di un fatto d' arme Navale diventa molto più complessa in sede storiografica, e non posso escludere che superi in complessità persino la storiografia della guerra subacquea o addirittura "la frazione di secondo più studiata della Storia Navale"

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

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arrivo buon ultimo in questa discussione, sulla scia dell'articolo della Rivista Marittima di maggio 2013.

 

Mi sono rimaste un paio di curiosità leggendo il resoconto del comandante e del sergente al pezzo, chissà se qualcuno qui me le può soddisfare...

 

Di 76mm Il De Cristofaro ne aveva due ma si parla solo del pezzo di poppa...addirittura leggo che il com. Barbalonga fece accostare la corvetta per presentare solo la poppa al Mirage...perché mai?

 

E poi mi chiedo se questi proiettili inerti da 76 avessero traccianti, perché sennò come si accorse il pilota del tiro contro?

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Di 76mm Il De Cristofaro ne aveva due ma si parla solo del pezzo di poppa...addirittura leggo che il com. Barbalonga fece accostare la corvetta per presentare solo la poppa al Mirage...perché mai?E poi mi chiedo se questi proiettili inerti da 76 avessero traccianti, perché sennò come si accorse il pilota del tiro contro?

Nei primi post della discussione si parla di un avaria al meccanismo di sparo del cannone (oltre a quella alla A.D.T. OG3). Ci si riferiva, ritengo, al cannone di prora che non fu in effetti utilizzato. Per i 76/62 esistevano colpi inerti di tipo "tracciante". Venivano indicati con la sigla IN-CL (codetta luminosa). Il loro utilizzo era previsto nelle esercitazioni di tiro notturno.

Come possa esserersi accorto il pilota di essere fatto segno del tiro del cannone poppiero del De Cristofaro è solo ipotizzabile. Tieni presente che le polveri di lancio, sebbene del tipo "infume" un po' di fumo in realtá lo fanno e anche una minima vampa. I proiettili da 76, poi, per una certa parte della traiettoria (vado spannometricamente a memoria, circa 4.000-5.000 m) sono supersonici per cui, in caso di near miss ritengo che l'onda d'urto si senta sulla struttura del velivolo.

Ciao,

C.

Modificato da chimera
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Di 76mm Il De Cristofaro ne aveva due ma si parla solo del pezzo di poppa...addirittura leggo che il com. Barbalonga fece accostare la corvetta per presentare solo la poppa al Mirage...perché mai?

Probabilmente il C.te BARBALONGA dette quest' ordine per offrire all' attaccante un minor bersaglio e che, con la rapida manovra, fosse più difficile ad essere inquadrato.

Inoltre, a mio parere, il "76" di prua non ebbe possibilità di sparare perchè impedito nel brandeggio dalle sovrastrutture.

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Probabilmente il C.te BARBALONGA dette quest' ordine per offrire all' attaccante un minor bersaglio e che, con la rapida manovra, fosse più difficile ad essere inquadrato.

Inoltre, a mio parere, il "76" di prua non ebbe possibilità di sparare perchè impedito nel brandeggio dalle sovrastrutture.

Ciao Antonio,

nella sua testimonianza, al post #34, il Sgt Sponziello racconta che l'aereo attaccante proveniva da prora, quindi in pieno settore utile di tiro per l'impianto prodiero che, però, non intervenne perchè probabilmente in avaria. Accostando correttamente a dritta, il C.te Barbalonga non solo fece scadere l'aereo verso poppa portandolo nel settore di tiro utile dell'impianto poppiero ("brandeggiai verso ore 11 e vidi laereo" dice il Sgt Sponziello) ma ridusse anche, come giustamente dici tu, il bersaglio utile all'attaccante (oltre a costringerlo forse a contromanovrare rendondogli più difficoltosa la manovra d'attacco). Provenendo infatti di prora o poppa piena la mitragliata dell'aereo avrebbe avuto tutta la lunghezza della nave per fare danni mentre invece, dopo la manovra del Cte, l'attaccante ha potuto mitragliare solo il lato più corto della nave cioè la sua larghezza.

 

 

uobn.jpg

(Fonte: Interconair Aviazione e Marina)

Ciao,

C

Modificato da chimera
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grazie, la tua ricostruzione è molto verosimile e convincente, in attesa che magari un giorno il Comandante o il Sergente Sponziello intervengano di nuovo sia sulla cinematica che sulla tipologia dei proiettili, con o senza traccianti.

 

Certo onori al comandante che ha avuto la capacità di fare ciò che altri comandanti di ben più possenti unità non hanno fatto, penso per esempio alla USS Stark, ma povera corvetta e povera marina, avaria contemporanea di DT e di metà della artiglieria... e meno male che saggiamente sulle nostre navi le armi erano duplicate o moltiplicate.

 

Se la USN trenta anni prima avesse avuto un tale rateo di avarie i kamikaze ne avrebbero fatto strage!

 

 

Ciao Antonio,
nella sua testimonianza, al post #34, il Sgt Sponziello racconta che l'aereo attaccante proveniva da prora, quindi in pieno settore utile di tiro per l'impianto prodiero che, però, non intervenne perchè probabilmente in avaria. Accostando correttamente a dritta, il C.te Barbalonga non solo fece scadere l'aereo verso poppa portandolo nel settore di tiro utile dell'impianto poppiero ("brandeggiai verso ore 11 e vidi laereo" dice il Sgt Sponziello) ma ridusse anche, come giustamente dici tu, il bersaglio utile all'attaccante (oltre a costringerlo forse a contromanovrare, come dici tu, rendondogli più difficoltosa la manovra d'attacco). Provenendo infatti di prora o poppa piena la mitragliata dell'aereo avrebbe avuto tutta la lunghezza della nave per fare danni mentre invece, dopo la manovra del Cte, l'attaccante ha potuto mitragliare solo il lato più corto della nave cioè la sua larghezza.

Modificato da caioduilio
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  • 2 weeks later...

Riapro questa discussione per segnalare che all'interno dell'articolo "«Mirage» e cannoni", pubblicato sulla Rivista Marittima di maggio 2013, l'autore, dott. Da Frè, cita esplicitamente www.betasom.it come fonte della testimonianza del sgt Sponziello, da lui ripresa all'interno dell'elaborato (si tratta del giá citato post #34).

Un importante riconoscimento di come un forum come il nostro possa contribuire alla storiografia di eventi ancora poco noti.

:smiley19: :smiley19: :smiley19:

Modificato da chimera
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