Vai al contenuto

Tutte Le Attività

Queste attività si auto-aggiornano

  1. Oggi
  2. Totiano

    TOTI IN 1:1 !!!

    con 7 gradi la prora potrebbe aver sfiorato il fondale, che raramente è piatto: hai "corso un bel rischio"
  3. Ieri
  4. danilo43

    Radar francese 1940

    Beh , per quanto riguarda il radar francese si tratta solo di poche paginette... Come è noto in Italia gli studi sul radar venneno colpevolmente tenuti in scarsa considerazione. Si pensò "seriamente" al suo sviluppo solamente dopo la batosta di Matapan .... C'è un altro saggio di Mattesini, più esaustivo di quello da te citato e precisamente https://www.academia.edu/40162224/LA_DIFFICILE_REALIZZAZIONE_DEL_RADAR_IN_ITALIA_PRIMA_E_DURANTE_LA_GUERRA_1940_1945 dal quale, a proposito del radar francese, a pag.21 si rileva che: ….Nel 1934, sotto direzione del ricercatore Henri Gutton, ricerche furono iniziate in Francia nei laboratori dalla “Compagnie générale de la télégraphie sans fil” (SFR) che il 19 novembre installò per le prove sul piroscafo Oregon un “apparato di rivelazione ad ostacoli”. Funzionante con magnetron su onde di 16 centimetri, che utilizzando parabole satellitari indipendenti per la trasmissione e la ricezione, l’apparato era in grado di rilevare dalla costa con precisione navi fino alla distanza di 10 o 12 miglia. Nel 1935, per continuare le prove l’apparato fu montato sul piroscafo Normandie.. 6 Negli anni successivi, mentre in Italia si brancolava per arrivare a qualche risultato, in Francia furono fatti progressi molto avanzati, anche dal punto di vista delle commesse all’industria per conto della Marine Nationale, fino ad arrivare ad installare lungo le coste una catena difensiva di scoperta aerea.7 6 Ugo Tiberio, Cenni sull’opera della Marina Italiana nel campo radiotecnico durante la guerra 1940-45. Archivio Ufficio Storico Marina Militare (da ora in poi AUSMM). 7 Il primo successo di avvistamento in guerra di un radar francese si verificò il 12 giugno 1940, quando l’apparato dislocato a Capo Blanc, in Tunisia, scoprì alla distanza di 80 chilometri una formazione di 21 bombardieri S.79 italiani del 32° Stormo, decollati dalla Sardegna per bombardare il porto e i due aeroporti di Biserta. La contraerea era in allarme tempestivo, e la sua violenta reazione colpì più o meno gravemente sette velivoli italiani, mentre da parte francese fu affondata la nave Finisterre (poi recuperata), e furono colpiti sette apparecchi a Karouba e Sidi Ahmed, quattro dei quali, tre Loire 70 e un Caudron, distrutti. Ancora più efficace furono gli apparato di rivelazione sulla costa della Provenza, che nei giorni 12 e 13 giugno 1940 scoprirono aerei italiani che andavano a bombardare il porto di Tolone alla distanza di 115 e 125 chilometri, mentre il giorno 21 la stazione di Sìcie scopri gli aerei italiani diretti su Marsiglia alla distanza di 60 chilometri. Cfr., Pre-History du Radar, La Revue Maritime, Aprile 1955, p. 467-468. I precursori francesi degli studi del Magnetron, Maurice Ponte e Henri Gutton, con il loro “apparato di rivelazione” di ostacoli navali (un radar centimetrico molto precoce che fu sperimentato prima sul piroscafo Oregon e poi (nell’immagine) sul grande piroscafo passeggeri Normandie alla metà del 1935 nel porto di New York......
  5. Urso de Segestro

    Radar francese 1940

    Grz della segnalazione del libro, dovrò far ricorso a tutte le mie reminiscenze del francese ...ma mi sorge spontanea una domanda..come mai da parte italiana (considerando i nostri ritardi sul radar) non fu fatto nessun tentativo per impossesarsene? oppure eventuali tentativi fallirono?
  6. Ocean's One

    TOTI IN 1:1 !!!

    Grazie, ragazzi. Puntuali come sempre nelle vostre risposte. Ho capito che per l’assetto esistono anche casi più sfortunati, ma nelle situazioni normali quanto ho simulato è probabilmente il peggio che ci si possa aspettare. Sono queste le situazioni che il buon Fabio probabilmente ricorda... Del resto, anche se quasi sempre il simulatore partirà sbilanciato soltanto di un centinaio di chili, potrebbero capitare anche le situazioni limite. Già con un battello leggero di 500 kg è molto più difficile immergersi, mentre sarà più difficile fermare la discesa con un sottomarino negativo di quasi 1000 kg. Poi, per sperimentare proprio il peggio, ho provato a giocare nella situazione più sbilanciata: 500 kg di peso in eccesso a prora, leggero di 300 kg a poppa. Dunque: esco dal porto e con fondale di soli 30 m voglio immergermi, in barba al buonsenso. 120 giri elica, casse zavorra e cassa espulsione allagate, una volta raggiunto l’assetto neutro impongo 10° di timoni a scendere per far immergere anche l’estremità della vela, come sempre restia ad andare completamente sott’acqua. Subito dopo il battello scende fin troppo deciso e provo a livellarlo dando un leggero comando di 5° a salire. Normalmente questo sarebbe stato sufficiente per fermarci a quota periscopica, ma in questo caso il Toti continua imperterrito nella discesa ed ha ormai preso 7° di bolla a scendere. A questo punto insisto con i timoni e finalmente riesco a livellarlo a quota -20, ben 10 m più sotto di quanto avrei voluto. C’era ancora un po’ di margine prima del fondale, ma certamente non molto! (Infine, un sano intervento sulle casse assetto e compenso, e le cose tornano normali...)
  7. Totiano

    TOTI IN 1:1 !!!

    Poteva essere anche piu marcato e per i fattori piu disparati (uscita con differenti condizioni stagionali o meteo, casse in condizioni differenti da quelle ipotizzate, avarie....) nonostante si facessero i colacoli con uno statino apposito. In ogni caso non andrei oltre i 500 kg visto che parliamo di normalita...
  8. Buongiorno a tutti, Mi unisco anche io e signora alla visita, liberatoria inviata Grazie Claudio / Darth
  9. Massimiliano Naressi

    Quizz Foto: Navi Mercantili

    Grazie. Restiamo in argomento...
  10. Massimiliano Naressi

    Quiz: Indovina Il Personaggio

    Grazie, ecco la prossima proposta:
  11. Ultima settimana
  12. S513

    TOTI IN 1:1 !!!

    Per me è passato troppo tempo per ricordare i valori, sentiamo il Direttore che è più "fresco"! Mi pare, però, che i valori da te segnati siano un poco eccessivi
  13. Ocean's One

    TOTI IN 1:1 !!!

    Comandanti, per il gioco arcade penso di aver completato anche l'ultima funzione, che riguarda l'avvio "non dosato". Nella modalità più avanzata, alla prima immersione ci troveremo un battello non perfettamente neutro, ma bisognosi di correzioni non note a priori, da effettuare smanettando su casse compenso ed assetto. Se fra di noi ci fossero un Direttore o un Tastierista ( ) , capirebbero bene a cosa mi riferisco. Quello che non so, però, è di quanto l'assetto possa essere sbilanciato a priori. Per il momento, ho fatto delle assunzioni arbitrarie: A prora: pesi sbilanciati con valore casuale da -200 kg a +500 kg A poppa: pesi sbilanciati con valore casuale da -300 kg a +400 kg Ho provato la simulazione. Non dico che alla prima immersione si abbiano forti sorprese, ma certo occorre reagire velocemente per ripristinare l'assetto. Cose ne dite? Oppure succedeva che lo sbilanciamento era anche più marcato di così?
  14. Presente con grande piacere!
  15. danilo43

    Quiz: Indovina Il Personaggio

    E’ proprio lui ! Per la serie caccia all’errore la stessa foto l’ho ritrovata nel sito http://worldwartwo.filminspector.com/2020/01/major-u-boat-victories-of-world-war-ii.html dove l’ufficiale, nella didascalia, viene definito come Oblt. (Oberleutnant) Hans-Hartwig Trojer sebbene il grado sull’uniforme sia quello di Kapitänleutnant.
  16. Massimiliano Naressi

    Quiz: Indovina Il Personaggio

    Ripassando la lista dei comandanti di U boot ecco Hans-Hartwig Trojer (quasi 70.000 t).
  17. Con il nome di Predictor s’individua un caratteristico programma di calcolo studiato per esercitazioni didattiche sulle variabili probabilistiche P(riv) e P(fa) indicate rispettivamente come probabilità percentuale di rivelazione del bersaglio e probabilità percentuale di falso allarme. Il programma è disponibile in file exe nella cartella PRD.zip. PRD.zip 1) Introduzione Nel caso in cui un sottomarino decida di attaccare un bersaglio è di aiuto, per la strategia operativa, stabilire quale percentuale di rivelazione P(riv) è probabile una volta deciso quale percentuale di falsi allarmi P(fa) accettare. Questo tipo di valutazioni è agevolato dalla conoscenza del rapporto segnale/disturbo (Si/Ni) disponibile al momento della decisione grazie ad un sistema analogico o numerico che calcola tale rapporto una volta puntato il bersaglio. Nella scoperta sonar con i metodi di correlazione a due stati si utilizza spesso l'algoritmo di calcolo del rapporto Si/Ni per dedurne, una volta inseriti i parametri BW ( banda di ricezione del sonar ) ed RC ( costante di tempo d'integrazione ) e una volta fissata una certa probabilità di falso allarme P(fa), il valore della probabilità di rivelazione indicata con P(riv.). Si tratta quindi del computo della funzione: P(riv) = f[ BW; Rc; Si/Ni; P(fa) ] da sviluppare con il calcolatore oggetto di questa pagina; calcolatore che studieremo nei paragrafi seguenti facendo riferimento al testo sulla correlazione, disponibile trai post della Tecnica che riporta tutta la teoria relativa alle curve ROC. 2) Come si presenta il pannello virtuale del PREDICTOR Il pannello del calcolatore, visibile in figura 1, è diviso in tre sezioni così individuate: figura 1 A) Sezione per l'inserzione dati: 1-banda del ricevitore: BW in Hz 2- costante di tempo d’integrazione del correlatore: RC in s. 3-rapporto segnale/disturbo: Si/Ni in dB. Pigiando il pulsante "calcolo" si ottiene il valore del parametro "d", questo è mostrato nel label inferiore ed è messo automaticamente a calcolo per la computazione finale. B) Sezione per l'inserzione del valore di P(fa) stabilito e, dopo pressione del pulsante, calcolo della variabile "q", indicata e messa automaticamente a calcolo. C) Sezione per il computo finale del valore di P(Riv.) che viene mostrato nel label inferiore una volta pigiato il pulsante calcolo. Nella sezione è collocato anche il pulsante di Reset per l'azzeramento di tutti i dati numerici. 3) Calcoli nella sezione A I calcoli della sezione A) si basano sulle seguenti considerazioni: La funzione che esprime come varia l'ampiezza del livello Crt d'uscita di un correlatore a due stati è: 1) Dallo sviluppo della 1) discende la 2) che consente il calcolo del rapporto Si/Ni in deciBel in funzione del livello d'uscita Crt del correlatore: 2) La 2) mostra come sia possibile stabilire a calcolo il valore di Si/Ni una volta determinato il livello di Crt, detto livello può essere sia in forma analogica che numerica in dipendenza del tipo di trattamento dei segnali. Ed infine il calcolo del parametro probabilistico d: 3) La 3) è valida soltanto per rapporti Si/Ni < -15 dB. Il valore "d" può essere computato anche per Si/Ni espresso in dB con l'espressione: 4) 4) Calcoli nella sezione B Le computazioni di questa sezione sono le più complicate e richiamano la variabile di calcolo intermedia q: 5) Con processo software iterativo si ricava il valore di "q" in funzione di P(fa) 5) Calcoli nella sezione C Le computazioni di questa sezione hanno lo stesso grado di difficoltà delle precedenti richiamando le variabili “q” e “d”: Con processo software si ricava il valore di P(Riv.) in funzione di "d" e "q" computati in precedenza nella sezione A e nella sezione B. 6) Esempio di calcolo Utilizzando il file eseguibile si può sviluppare il seguente esempio di calcolo: DATI: -Banda di ricezione impostata sul sonar: BW = 2000 Hz -Costante di tempo d'integrazione impostata sul sistema di correlazione del sonar: RC = 2 s. -Rapporto segnale/disturbo d'ingresso letto su apposito indicatore del sonar dopo il puntamento del bersaglio: Si/Ni = - 18 dB -Percentuale di falso allarme accettata: P(fa) = 10% Dopo l'inserzione dei dati e la successiva azione sui tre pulsanti di calcolo delle tre sezioni si ha la schermata risolutiva riportata in figura 2: figura 2 Come si vede dalla figura, con i dati impostati, la previsione della probabilità di rivelazione è nell'ordine di: P(riv). = 55%. Come accennato in precedenza il calcolatore rende dati teorici validi di P(riv). soltanto se i rapporti Si/Ni sono inferiori a - 15 dB ed i valori del parametro "d" sono inferiori a 40. I calcoli sviluppati dalle sezioni B) e C), in dipendenza dei valori inseriti, possono richiedere un sensibile tempo di elaborazione. I pulsanti di colore verde in attesa di essere premuti, cambiano colore dopo la pressione, il calcolo dura fino a che il pulsante di calcolo permane di colore rosso.
  18. Aderisco con ospite il mio solito Filippo, entrambi per visita e pranzo. Invio liberatorie appena possibile. A presto
  19. danilo43

    Quiz: Indovina Il Personaggio

    Non avrei pensato fosse così difficile identificare un Asso sommergibilista con oltre 50.000 tons di naviglio affondato, decorato di croce di ferro di prima e seconda classe, della croce di cavalere conseguita appena sei mesi prima della sua morte a causa dell'affondamento del battello da lui comandato ...
  20. Ocean's One

    Nuovo passatempo!

    Fabio, ottimo lavoro! I miei complimenti, specialmente considerando l’approssimativo piano di costruzione iniziale e il fatto che hai realizzato tutto da zero. Foto notturna molto suggestiva. Aspettiamo anche gli interni; naturalmente per ogni consiglio noi ci siamo...
  21. S513

    Nuovo passatempo!

    Ciao a tutti! Da qualche tempo non do notizie, devo ammettere di aver prodotto poco ultimamente, tra impegni vari e 10 giorni a Santo Domingo! Ecco alcune foto dello stato attuale, voglio completare l'arredamento interno ed un diorama con personaggi. Per questo è la prima volta che mi cimento, bisogna sempre alzare l'asticella! Poi si deve cercare di allungare il lavoro perché una volta finito tocca ricominciare da capo con un altro progetto ma poi dove li metto tutti? La moglie non collabora per gli spazi in casa!!!! Posto anche una versione notturna, ma la foto non è delle migliori, devo imparare a fotografarla al buio.
  22. La strada maestra è sempre quella di scrivere al Reparto Affari Generali di Maristat, gli uffici dei comandi marittimi dovrebbero riceve disposizioni, ma è una scorciatoia comunemente accettata. Penso sia presto per capire come poter visitare "Pappino", prima dovranno esserci le celebrazioni (in grande stile) e poi devono ancora capire cosa farne e quindi se renderla visitabile o meno . Penso spremo quslcosa a settembre....
  23. inhocsignovinces

    Radar francese 1940

    Li avevano eccome. Da Pag 12 in fondo, a seguire. C'è anche una foto del radar del Colbert nel 1942 histoire du radar.pdf
  24. Buon giorno cari Comandanti, ho una domanda da farvi. Domenica sono stata all'assemblea ordinaria dei soci anmi (approvazione bilancio, praticamente). Qualcuno di loro ha sentito dire che il Garibaldi andrà in disarmo e sarà disponibile a Taranto per essere visitato per tutto l'anno. Ho dato un'occhiata in internet e “i giornalisti” hanno scritto (a fine febbraio e marzo), che (riassumo): - il Garibaldi andrà il disarmo il 1° ottobre 2024 (dopo 40 anni di onorata carriera); - attualmente è in missione in Norvegia e comunque impegnato con la "Nato ...."; - ci sono poi tre ipotesi del suo destino dopo il disarmo … io sottolineo ipotesi! Al di là di tutte queste chiacchiere, so che comunque per poter visitare una nave, anni fa, si doveva contattare l'ufficio visite e cerimonie (io per il Vespucci avevo contattato La Spezia). Per il Garibaldi sarà un ufficio simile presso il Comando “del sud”? Avendo lui (se non sbaglio) sede a Taranto. Ho dato un'occhiata nel sito della Marina e non l'ho trovato (riproverò appena avrò un po' più di tempo). Dato che è meglio cominciare ad informarsi in tempo ... piano piano vorremmo cercare (e questa parte è stata delegata a me ... chissà come mai 😜😄😄 ) di capire come eventualmente fare. Senza disturbare l'ufficio relazioni con il pubblico per il momento chiedo se voi ne sapete qualcosa, eventualmente sentirò loro. Grazie mille. Vi riporto una delle notizie presenti nel … mare del web. Taranto, la portaerei «Garibaldi» a ottobre sarà in disarmo Dopo 40 anni di onorato servizio è tempo di andare in disarmo per l’ex incrociatore portaeromobili «Giuseppe Garibaldi», una delle unità navali più iconiche della Marina militare. È stata la nave dei primati: la prima portaerei a far parte della flotta militare italiana, l’ultima unità navale ad essere uscita dai cantieri di Monfalcone, la prima ad ormeggiare in Mar Grande a Taranto nel 1985, prima ancora che venisse costruita la nuova Stazione navale. Varata il 4 giugno del 1983, lunga 180 metri e larga una trentina al ponte, la nave «Garibaldi» nel 2023 ha spento 40 candeline. Ma, nonostante sia un traguardo importante per un’unità navale, questa signora del mare è rimasta in perfetta forma ed efficienza. L’età della “pensione” arriva a poco più di 10 anni dai lavori che la trasformarono da portaerei in unità anfibia e che videro impegnate le maestranze dell’Arsenale di Taranto in modo continuativo per parte del 2013 e quasi tutto il 2014. Lo scorso 23 febbraio, il capo di stato maggiore, l’ammiraglio di squadra Enrico Credendino, ha firmato l’atto con cui dispone «che a decorrere dal 1° ottobre 2024 la nave passi alla posizione “Rtd Tre” per il successivo disarmo». La Ridotta Tabella di Disponibilità (Rdt) è quella condizione in cui l’equipaggio (a ranghi ridottissimi) provvede al presidio in porto ed alle operazioni di disattivazione che precedono il disarmo e la successiva radiazione della nave dai quadri del naviglio militare dello Stato. Con il «Garibaldi» uscirà di scena anche il cacciatorpediniere «Luigi Durand De la Penne». Dunque il «Garibaldi» sta per concludere per sempre la sua lunga navigazione al servizio dell’Italia. Ma la nave, a scapito di quello che si possa pensare, è ancora da “prima linea”. Tanto più che la notizia dell’imminente operazione di disarmo è giunta mentre il «Garibaldi» si trova a Harstad, nel nord della Norvegia, per partecipare unitamente alla nave «San Giorgio», all’esercitazione militare multinazionale «Nordic Response 2024». Scopo dell’esercitazione è il coordinamento tra le Forze Armate dei paesi partecipanti nella capacità di difesa in situazioni di emergenza e crisi. L’esercitazione coinvolge i Paesi nordici e altri Paesi membri della Nato. Il «Garibaldi» per tutto il 2024, sarà la nave di bandiera della «Nato Response Force», la forza di reazione rapida dell’Alleanza. La sua ultima missione, dunque, è di grande prestigio. Del resto, quello che fu l’incrociatore portaeromobili «Giuseppe Garibaldi» da diversi anni è sede di comando della Task Force Anfibia. E questo grazie agli interventi strutturali che le maestranze dell’Arsenale di Taranto hanno realizzato tra il 2013 e il 2014, ampliando le aree dedicate al lavoro degli staff di comando imbarcati. Ma la nave «Garibaldi», in 40 anni di vita operativa, ha davvero scritto pagine indelebili della storia contemporanea della Marina Militare e dell’Italia. Ha preso parte alle principali missioni internazionali che la Marina è stata chiamata ad assolvere, basti citare la missione in Somalia del 25° Gruppo Navale nel 1994, l’operazione «Enduring Freedom» partita proprio da Taranto tra il 2001 e il 2022 dopo l’attacco alle torri gemelle e ancora, l’operazione «Unified Protector» davanti alle coste libiche nel 2011, nonché l’operazione «Sophia» a cavallo tra il 2016 e il 2017. La sagoma stessa della nave, dal 1985 fa un po’ parte dello «skyline» di Taranto, sua base di assegnazione. Da ottobre prossimo cosa succederà? Quale sarà il destino di questa gloriosa unità navale? Per il «Garibaldi», tra le ipotesi di impiego si era parlato qualche tempo fa di una soluzione davvero avveniristica: il progetto «Simona», acronimo di «SIstema di Messa in Orbita da piattaforma Navale». La portaerei, al termine della sua vita operativa e in base agli esiti del progetto «Simona» potrebbe essere riconfigurata come piattaforma, appunto, per il lancio di satelliti civili e militari. Il programma, ancora in fase di studio, sarebbe da realizzare con fondi europei e potrebbe essere destinato ad utenti sia italiani, sia europei, sia della Nato e sia in ambito civile che militare. Ma per il momento, al netto di uno studio di fattibilità finanziato dalla Difesa, non c’è nulla di concreto. Quello che, alla luce del recente provvedimento del capo di stato maggiore è certo, è che dovrà uscire dalla Squadra Navale per fare posto al «Trieste», unità anfibia multiruolo - la nave più grande mai costruita da Fincantieri per la Marina - che arriverà a Taranto entro la fine di quest’anno. Il «Trieste» prenderà il posto nel ruolo di unità comando e piattaforma aerea per operazioni anfibie, in concomitanza con il ritiro degli ultimi aerei a decollo verticale AV-8B Harrier dal servizio e della contemporanea operatività dei nuovi F-35B. Ma è facile pensare che, in considerazione del valore dell’unità e della sua vita residua, la portaerei «Garibaldi» non verrà smantellata per farne ferro vecchio. Piuttosto per lei si cercherà un nuovo impiego. Un’altra ipotesi per il futuro della nave è la sua trasformazione in una unità porta-droni, per le operazioni civili e militari di sperimentazione in ambito marittimo di velivoli senza pilota che necessitano di un ponte di volo relativamente lungo per il decollo e l’appontaggio. Infine, la terza e più affascinante ipotesi, è quella del museo navale. Più volte se n’è parlato. Ma per ora non esiste nessuna proposta concreta e nessun ente o istituzione si è fatto avanti con un progetto di riuso a fini museali della nave. L’obiettivo (o meglio il sogno) sarebbe quello di trasformare la nave a scopi didattici e museali e ormeggiarla a Taranto così da legarla per sempre alla sua città. Articolo del 29/02/2024 tratto da: https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/taranto/1480918/taranto-la-portaerei-garibaldi-a-ottobre-sara-in-disarmo.html
  25. ammiraglia88

    Infodoc

    Concerto della Banda Musicale della Marina Militare venerdì 26 aprile 2024 - Civitavecchia Concerto che la Banda Musicale della Marina Militare presso il Teatro Comunale Traiano, Corso Centocelle, 2 – Civitavecchia, per i “Festeggiamenti di Santa Fermina 2024”. Ora di inizio concerto 18.30
  26. Precedenti
  27. Urso de Segestro

    Radar francese 1940

    Leggendo il libro di Francesco Mattesini " Il primo bombardamento navale di genova" ho appreso che la Francia a inizio guerra era dotata di apparati radar di individuare aerei italiani anche alla distanza di 125 km, nel libro si parla seppure in modo sintetico di radar ubicati sia sulle coste della Provenza che in Tunisia. Non avevo avuto occasione prima di conoscere questa realtà e vorrei chiedere hai Comandanti se qualcuno ha notizie più esaurienti a questo riguardo, formulando alcuni quesiti: I radar in questione erano di progettazione e costruzione francese? Quando la prima entrata in funzione? Erano in dotazione a navi della Marine Nationale o solo su impianti a terra? Visti i ritardi dell'Italia sul radar all'atto dell'armistizio con la Francia e anche dopo non venne fatto nessun tentativo per venire in possesso di questa tecnologia?Grz dell'attenzione che mi vorrete dedicare:
  28. Betasom - XI Gruppo Sommergibili Atlantici COMANDO Betasom, 11 Aprile 2024 Comandanti, anche per il 2024 inizia la stagione degli incontri, il prossimo è in una sede scientifica assolutamente prestigiosa: il tunnel idrodinamico della Marina Militare (CEIMM) e la Vasca Navale del CNR (INSEAN) a Roma. L'appuntamento è per venerdi 24 maggio 2024. Per iscriversi seguite il link Non potete mancare, vi aspettiamo!
  29. Io l'ho trovato ma cedo il passo. Sono partito dal cannone verde in fondo. Mi è sembrato crucco...poi nella foto c'è un bel guazzabuglio di nazionalità...cosa interessante il cannone che sta nella girevole (anche se montato di vari calibri e modelli) lo aveva anche il Regio
  1. Carica altre attività
  • Visite Recenti

    • Nessun utente registrato visualizza questa pagina.
    • Non ci sono utenti registrati online
×
×
  • Crea Nuovo...