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Viribus Unitis


Corto Maltese

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Un bel modellino http://www.panaustria.com/vt/110106/index.html (dovete arrivare nella stanza dedicata alla Seemacht Osterreich - Potenza Navale Austriaca). Invito i Comandanti modellisti a rispondere alla palese provocazione del nemico :s03: .

Modificato da Corto Maltese
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Ciao Corto maltese.....beh, noi non abbiamo la poppa della nave VERA al museo navale di Venezia??

fantastico modello, con la rotellina del mouse lo si ingrandisce anche....come tutti i modelli dei musei del resto....difficile per un singolo modellista replicare una cosa così:)

Modificato da Davide
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Se non ricordo male, l'autore del modello e' uno solo.

 

Qualche anno fa c'era un website dove mostrava il modello e vendeva i piani costruttivi della Viribus Unitis. Comunque, ritengo che all'epoca facemmo una pazzia nel demolire il Tegetthoff e a dare il Prinz Eugen alla Francia. Sia quel che sia, erano unita' moderne e bene armate, e con sette corazzate in servizio, piu' due in fase di allestimento (il ripescato Leonardo da Vinci piu' la Caracciolo), Francia e Inghilterra sarebbero state molto ben piu' propense sulle nostre dichiarazioni territoriali... Invece ci tocco' Fiume e il fascismo.

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Sia le Viribus Unitis che le nostre Doria/Cavour erano unità obsolete alla fine della I GM.

La realizzazione delle Queen Elizabeth e delle successive unità, che non a torto venivano definite super-dreadnought, armate con pezzi da 381, veloci, ben protette, aveva relegato in seconda linea le dreadnought di prima generazione, come le nostre e quelle austriache (ma anche quelle francesi).

Avere nove corazzate non implica poi avere anche i mezzi per mantenerle in linea efficienti.

La crisi economica dell'immediato doipoguerra portò tutte le Potenze a riduzioni non ad aumenti delle forze navali; i trattati di Londra e di Washington non nacquero da intenti umanitari, ma dalla urgente necessità di ridurre le spese ed evitare corse agli armamenti.

Saluti.

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Un bel modellino http://www.panaustria.com/vt/110106/index.html (dovete arrivare nella stanza dedicata alla Seemacht Osterreich - Potenza Navale Austriaca). Invito i Comandanti modellisti a rispondere alla palese provocazione del nemico :s03: .

 

 

 

da base artica marco.

 

al museo di venezia vi ee la corrazzata italia in sezione in stessa scala!

 

bordata partita.

saluti marco

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Sia le Viribus Unitis che le nostre Doria/Cavour erano unità obsolete alla fine della I GM.

La realizzazione delle Queen Elizabeth e delle successive unità, che non a torto venivano definite super-dreadnought, armate con pezzi da 381, veloci, ben protette, aveva relegato in seconda linea le dreadnought di prima generazione, come le nostre e quelle austriache (ma anche quelle francesi).

Avere nove corazzate non implica poi avere anche i mezzi per mantenerle in linea efficienti.

La crisi economica dell'immediato doipoguerra portò tutte le Potenze a riduzioni non ad aumenti delle forze navali; i trattati di Londra e di Washington non nacquero da intenti umanitari, ma dalla urgente necessità di ridurre le spese ed evitare corse agli armamenti.

Saluti.

 

Scusa, ma non sono molto d'accordo.

 

Come hai ben detto, i trattati avevano piu' intenti economici che pacifici, e in un certo modo, furono incoraggiati dall'Italia che non si poteva permettere una corsa agli armamenti. Con Grandi si ando' anche oltre, proponendo addiritura l'abbolizione delle artiglierie. Le classi Viribus Unitis, Cavour e Coubert nel 1919 avevano solo 7-9 anni di vita, si, la rapida evoluzione delle corazzate ne aveva decretato i limiti, cosi' come le battlecruisers inglesi nello Jutland, ma i limiti di queste tre classi era tuttavia dato dalla loro impostazione "meditterranea", o addirittura "adriatica" per la marina austriaca, le piu' evolute Bretagne non si discostavano molto da questa tipologia, mentre Normandie e Caracciolo (quest'ultima con pezzi inglesi da 381) rientravano nella categoria delle super-dreadnought. Quel che volevo dire e che entrammo in quella sciagurata guerra dietro precise promesse di ricompense territoriali, che la Francia e, in minor parte, l'Inghilterra, si ben guardarono dal soddisfare, pur avendo le due nazioni spartitesi le immense colonie tedesche e i territori dell'ex Impero turco. Non ci spetto' neppure la costa dalmata. La politica francese poi fu poi di assoluto contenimento dell'espansionismo Italiano nel Meditteraneo, appoggiando la Jugoslavia e la Grecia (vedi Corfu'). L'acquisizione delle due corazzate ex-austriache, per quanto estremamente oneroso per un Italia uscita malconcia da quel conflitto, avrebbe, a mio parere, cambiato in parte il bilanciamento del potere nello scacchiere Meditteraneo, in quanto avremmo avuto una parita' con la flotta francese. A quel punto sono sicuro che la Francia avrebbe preferito dare qualche concessione territoriale pur di trattare una riduzione della nostra flotta... Ricordiamoci che all'epoca le corazzate avevano piu' un potere politico che militare, e che proprio queste considerazioni politiche furono la causa del mancato uso delle nostre corazzate nel secondo conflitto (tipo cannonneggiare Malta nel Luglio del '42... i nostri 381 e 320 saranno stati imprecisi, ma avrebbero creato buche di 40 metri in tutta la citta').

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Però è anche inutile coltivare ambizioni ed apparati militari da Grande Potenza in giro per il mondo, se poi a casa si gira con le pezze...

Soldi non ce n'erano e non ci si poteva permettere fantasie, quanto al valore delle corazzate, se gli alleati le avessero giudicate efficienti ci avrebbero negato pure quelle, difatti s'è visto il proficuo impiego fatto dai francesi del Prinz Eugen...

Il presente, non solo il futuro, stava nelle superdreadnoughts. Il possedere una manciata in più di cannoni da 305 credo non avrebbe cambiato di molto il peso diplomatico della Marina.

Io comunque giustificherei la loro demolizione senza rimpianti solo in base al danno che due silurotti da 450 riuscirono a fare sulla Szent Istvàn, chiara dimostrazione delle scarse qualità di quelle navi

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I silurotti potevano fare molti danni a tutti,

vedi la povera Cavour colpita da un solo siluro a Taranto, pur essendo dotata del sistema Pugliesi ( o forse perche' dotata di sistema pugliesi). Del resto anche la Nelson non se la cavo' cosi' bene con un nostro silurotto. Le uniche unita' in grado di reggere siluri furono le Yamato, 18 e 16 rispettivamente, in grado di affondare 3 o 4 normali corazzate. No, al tempo spendevamo soldi nel tentativo di recuperare una Leonardo da Vinci irrimediabilmente dannegiata, mentre avevamo li' due corazzate nuove di zecca (piu' una Viribus Unitis in condizioni migliori della Leonardo, o almeno cosi' lessi anni fa su Storia Militare). In ogni modo il gioco era solo politico e non tanto militare. La marina Italiana era solo meditteranea, quella francese doveva dividersi tra atlantico e meditteraneo. Con le due Viribus la nostra marina avrebbe avuto lo stesso potenziale di quella francese, e non e' detto che Coubert e Bretagne fossero meglio protette contro i siluri (mentre sicuramente lo erano contro le artiglierie se comparate alle nostre Cavour). La protezione subacquea fu carenza comune di tutte le prime corazzate... ma in uno scontro uno uno (Coubert vs Viribus) chi era meglio? Secondo la storiografia che leggo qui (Australia) le Viribus erano migliori rispetto alle nostre Cavour/Duilio, almeno come protezione... La dispersione delle salve arrivo' dopo con l'aggiornamento, e ad ogni modo, la storiografia della perfida albione scrive che la Giulio Cesare, con la sua velocita' e possente armamento, fu sempre una spina nel fianco per la Royal Navy, minacciando i vitali rifornimenti per Malta e l'Egitto. Quindi, le Viribus non erano proprio spazzatura... anche le Yamato furono affondate senza colpire nessuna unita' nemica, ma cio' non vuol dire che non fossero buone unita', oggigiorno poi Exocet e Harpoon le farebbero solo il sollettico. Comunque, il tutto e' fantapolitica, giusto un opinione personale.

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Per evitare che si continui ad attribuire al sistema Pugliese guai che non aveva, ricordiamo che il siluro che "affondo'" la RN Conte di Cavour esplose sotto la chiglia, quindi completamente al di fuori del raggio di azione del sistema. Alla chiglia, tutte le corazzata del tempo, a mia conoscenza, avevano solo la protezione offerta dai doppi o tripli fondi.

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La storiografia inglese e' da sempre impietosa su questo sistema,

 

vedi:

 

http://www.navweaps.com/index_tech/tech-047.htm

 

Questo "autore" lo definisce come il peggior sistema mai realizzato e, a suo parere, era migliore la protezione sottomarina delle Cavour pre ammodernamento:

 

The Italians made the next, much more negative leap in 1934, with the Pugliese System introduced in the Vittorio Veneto Class and the reconstructions of the Conte di Cavour Class and Andrea Doria Class ships. The Pugliese design filled the volume of the TDS with a large cylinder, which was in turn filled with closed tubes reminiscent of those in HMS Ramillies. Pugiese’s theory was that the torpedo would expend its energy crushing the cylinder. In practice the design failed miserably. Following the path of least resistance, the blast traveled around the cylinder and concentrated itself against the weakest point of the complex structure supporting the cylinder: the concave holding bulkhead.

 

This bulkhead acted much like a dam mistakenly built bowing downstream, rather than upstream against the current. This concave surface was structurally the weakest possible arrangement for containing the force of an explosion, and to make matters worse, the workmanship proved tragically defective. Conte di Cavour sank from a single torpedo hit at Taranto, and Caio Duilio had to be beached to prevent her sinking, also after one hit. Littorio suffered three hits, grounding her bow before she could sink. Vittorio Veneto twice, and Littorio once, suffered severe flooding in dangerous situations at sea when struck by torpedoes, more than such modern ships should have.

 

Pugliese’s design also consumed tremendous volume, and foreshortened the depth of the armored belt, making the ships so fitted more vulnerable to shell hits below the waterline. Once again, practical experience proved that not every innovation represented an improvement.

 

comunque, anche "The complete Encyclopedia of Battleship", pur lodando le "Littorio" come le corazzate piu' belle mai realizzate, ne critica il sistema di protezione Pugliese.

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Tra parentesi,

 

http://www.flickr.com/photos/11320582@N03/3850506928

 

i piani costruttivi della Viribus, sfortunatamente non in alta risoluzione. L'altra soluzione e la Tegetthoff della gpm (1/250), copia pantograffata del Santo Stefano (Bellissimo in 1/200, sempre della Gpm) o la Viribus Unitis in 1/250 della Jsc (Waterline), tutti papermodel.

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Mi pare che l'articolo di cui sopra sia molto fazioso e che l'"autore" ignori, volutamente o meno, dei fatti importanti perché contraddirebbero la sua demolizione del sistema Pugliese. Innanzitutto ignora che la paratia interna, secondo lui erroneamente costruita con una forma sbagliata, aveva uno spessore ben proporzionato agli sforzi che avrebbe dovuto sostenere, e non dice che il cilindro interno era di costruzione molto leggera (addirittura, non so dove abbia pescato questa storiella, dice che erano riempiti con dei tubi d'acciaio :s12: quando si vuole dimostrare a tutti i costi una cosa... :s10: ), incanalando così il presunto fallimento del sistema verso la paratia 'mal progettata' e scovando col cavatappi un fondamentale difetto di concezione che nella realtà Pugliese aveva previsto e cercato di eliminare fin dal principio.

Inoltre nella dimostrazione pratica omette volutamente di ricordare che molti dei colpi presi dalle nostre corazzate dotate di sistema Pugliese e che causarono gravi allagamenti vennero ricevuti in parti dello scafo che non erano protette da questo sistema.

 

Guardacaso, molta più indulgenza ed accuratezza è dimostrata per le navi americane affondate a Pearl Harbor, per le quali è menzionato chiaramente che i colpi inabilitanti furono presi al di fuori del sistema di protezione subacquea, o che le navi erano impreparate :s10: Questo mi induce a considerare carta straccia l'articolo

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Che fosse di parte, lo sapevo,

 

e' per questo che l'ho postato.

 

Se guardi la tabella in basso, vedrai che secondo lui sia la Queen Elizabeth che la Valiant furono colpite da 2 maiali ciascuna, e sopravvissero, a maggior riprova dell'efficacia del sistema inglese... ancora, a suo parere (sempre nella tabella), la Nelson continuo' la sua missione dopo aver preso il nostro "silurotto", mentre invece dovette tornare a tutta fretta a Gibilterra. Comunque, la storiografia inglese non si discosta molto da questo articolo (non ho sotto mano i miei libri perche' sono in a "Store room", stanzette di 3x3 dove si puo' immagazzinare la roba), ho comprato parecchi volumi inglesi (tipo Sea Power, un bellissimo volume degli anni '70 con dei stupendi profili colorati, WWI Battleships & Battlecruiser, della stessa casa editrice e con un articolo dedicato allo scontro nell'adriatico tra noi e gli austriaci) e questo era l'andazzo generale, vedere noi attraverso gli occhi del nemico e' interessante... (anche se, leggendo una rivista dedicata ad El Alamein, ci definiva dei pagliacci complettamente incompetenti in fatto di guerra, tuttavia, le opere serie si risparmiano questi commenti).

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L'insegnare ai ragazzini australiani sta a quanto pare cominciando ad avere i suoi nefasti effetti...

 

Guardando tra i miei file ho scoperto di aver scaricato un volume russo sulla classe Viribus Unitis, che include i piani navali dell'unita' in alta risoluzione e decine di fotografie, tra cui la Viribus adagiata su un fianco dopo essere stata colpita dalla nostra "Mignata"... il tutto in cirilico....

 

Se interessa a qualcuno...

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Ciao Zailan,

certo che mi interessa il file sulla Viribus Unitis.

Ho già qualche cosa, ma e sempre meglio abundare quam deficere.

Per cortesia mi mandi l'indirizzo web del file sulla Viribus Unitis.

Grazie mille

Ciao Fassio

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Scusate,

 

scrivo con 10 ore di fuso orario.

 

http://depositfiles.com/en/files/hlqpqrtgh

 

ecco qui, penso che sia lo stesso postato da odisseo. I piani, come puoi vedere, sono gli stessi di quelli che ho postato in bassa risoluzione... le quattro viste (ma senza le sezioni) erano una volta disponibili in rete in altissima risoluzione... dovrei averli scaricati da qualche parte, ma non li trovo.

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Grazie Odisseo e Zailan,

Wunderwaffe l'ho scaricato tutto,

più tardi perchè adesso devo uscire con la consorte guarderò il sito che Zailan mi ha segnalato.

Comunque un grandissimio GRAZIE ad entrambe.

Ciao

Fassio

 

 

:s67:

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Questa notizia è un vero scoop :s20: Se sei d'accordo potresti approfondire l'argomento magari raccontandoci qualche aneddoto :s02:

 

 

so che era così da sempre, me lo disse migliaia di volte mio padre...ma io non l'ho mai conosciuto purtroppo, quello che ricordo bene è che mio nonno racconta spesso di questo parente che "progettava navi"...e da qualche parte a casa sua ci deve essere un libro sulla RMI che gli regalò qualche decennio fà con tanto di dedica, considera che Umberto non abitava nella città di mio nonno, e sapere altri dettagli mi è abbastanza difficile.. comunque non è uno scoop, lo avevo già detto sai?cioè, non è che vado in giro a vantarmi delle parentele sia chiaro....però se entriamo in discorso...sarà da lui che abbiamo ripreso la passione delle navi?boh..

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Ciao C. Littorio

Fa piacere che il genio di Umberto Pugliese riviva nei modelli che hai fatto e che farai.

Ho un piccolo Libro, diciamo una monografia, su di lui, lo acquistai qualche anno fa al museo della Spezia.

Si mi fa veramente piacere che un suo parente sia con noi a Betasom.

Un cordiale e Grande saluto

 

Ciao

 

Fassio

 

:s67:

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Ok, vediamo se cosi' funziona,

 

Non mi piace uscire dal seminato, ma date un'occhiata a questa pagina

 

http://kcjun.5d6d.com/thread-152-1-2.html

 

e per quanto riguarda la Szant Istvan

 

http://rapidshare.com/files/151126313/masp08.rar

 

con dei bei dettagli e interessanti foto sull'affondamento

 

Spero di fare cosa gradita

Modificato da Zailan
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  • 2 weeks later...
I silurotti potevano fare molti danni a tutti,

 

Il progettista Siegfried Popper aveva previsto una distanza di 135 cm per le paratie antisiluro. L'Ammiraglio Rodolfo Montecuccoli (discendente indiretto del condottiero modenese), Comandante in Capo della Marina provò a fargli cambiare opinione, spronato dai consigli che giungevano dagli alleati germanici. Popper si intestardì perchè se avesse allargato le fiancate, avrebbe compromesso le qualità nautiche delle corazzate. Quando affondò la Svent Istvan, ebbe una nota di biasimo. Nel 1909 l'amm. Tirpitz (che aveva erogato il suggerimento) possedeva i piani costruttivi delle corazzate inglesi, ma attorno al suo ufficio c'erano varie spie inglesi, che pedinavano gli alti ufficiali per tentare di derubarli dei documenti.

 

La cura tedesca per i doppi fondi fu dimostrata dal Goeben, che fu colpito nel Mar Nero da diverse mine senza subìre danni irreparabili.

 

Sondhaus dice che probabilmente le corazzate italiane avevano maggiore velocità ed una superiore potenza di fuoco (calibri e qualche pezzo in più) mentre quelle austriache erano meglio protette ed avrebbero avuto un'artiglieria più precisa.

 

Gli sfottò sulla Viribus Unitis sono un po' fuori luogo; la Regia Marina aveva affondato una nave di una Marina alleata, cioè quella SHS in seguito chiamata Yugoslava. Forse Rossetti non era al corrente, ma è molto dubbio che il Comando non lo sapesse perchè la cessione della flotta era già stata comunicata all'Intesa con telegrammi. Inoltre i contatti tra Italia ed i delegati della futura Yugoslavia erano molto stretti; si era appena conclusa una importante conferenza diplomatica a Roma m'entre le prime dichiarazioni di indipendenza erano del 20 ottobre. C'erano anche contatti con gli ufficiali croati della base di Sebenico; avvennero sbarchi ed imbarchi, alcuni emissari furono imbarcati su sommergibili italiani e trasferiti in Italia.

 

Esistono due teorie sui motivi dell'affondamento della Viribus Unitis, la prima è che una flotta SHS bene armata a Pola, poteva dare fastidio per il futuro controllo dell'Adriatico. L'altra teoria è che il bilancio degli affondamenti era pesantemente a sfavore della Regia Marina, che avrebbe sfruttato l'ultima occasione utile per riscattarsi. Infatti, il porto di Pola era scarsamente sorvegliato; tutti i marinai ed ufficiali che non fossero croati (cioè il circa 20% di italofoni, quelli di lingua tedesca ed ungherese; oltre metà degli organici) avevano lasciato le navi e la base il giorno prima. La stessa Viribus Unitis non aveva a bordo l'equipaggio completo. Senza la Viribus Unitis, il bilancio sarebbe stato di 73 mila tonnellate contro 30 mila; 12 navi contro 8 (torpediniere escluse). E prima del novembre '17 era ancora peggio, il totale affondato dalla Regia Marina era di 3.400 tonnellate.

 

La ricerca spasmodica di qualche affondamento prestigioso portò all'incursione di Buccari, dove non avvenne nulla e non esplose alcun siluro. Ma accadeva subito dopo lo sfondamento di Kobarid-Karlsfeld e fu enfatizzato per risollevare il morale della Nazione. In seguito con la Wien e la Svent Isvan, il bilancio migliorò e con la Viribus Unitis avrebbe raggiunto una dimensione accettabile (73 mila contro 52 mila).

 

La Wien era una corazzata per modo di dire, faceva parte della categoria "guardacoste" che aveva altri esemplari nella Marina Francese e qualcuno anche in quella Inglese. Per dare un'idea, la nave era lunga meno di 100 metri e dislocava 5.500 tonnellate; meno dei due monitori inglesi che bombardavano il fronte dell'Isonzo e la città di Trieste. Dicono però che incassarono bene di colpi tirati da terra e da una piccola flotta italiana composta da caccia e uno o due incrociatori.

 

Wien e Budapest furono mandate nel golfo di Trieste per scopi più dissuasivi che bellici, a TS c'erano pochissimi pezzi per la difesa costiera. Erano giudicate come "vecchie carrette" perchè avevano i cannoni fuori uso. Già nei bombardamenti di Cattaro del 1914 dovevano risparmiare i colpi. In seguito parteciparono ai bombardamenti del 24 maggio 1915 ed al bombardamento di Cortellazzo del novembre '17, nel quale non riuscirono a centrare nemmeno un colpo. Erano talmente obsolete, che la K.u.K. Kriegsmarine non prese nemmeno in considerazione di spedire le canne a Pilsen per farle ritubare.

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