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rich93

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rich93's Achievements

  1. E' interessante la confisca di armi a bordo del battello inglese. Per il diritto marittimo internazionale, esistendo uno stato di guerra tra Italia e Turchia, la confisca era lecita, perchè si trattava di "contrabbando di guerra", termine molto ricorrente nella 1° Guerra Mondiale perchè permetteva l'affondamento (con preavviso) delle navi neutrali. Sempre nel corso della Guerra Italo Turca, ci furono due casi che fecero scuola nel Diritto Marittimo, ossia i sequestri delle navi francesi Carthage e Manouba. In quel caso la Francia fece ricorso, principalmente su quella che poteva essere considerata "zona di guerra" e su che cosa poteva essere considerato "contrabbando". La Corte Internazionale di Arbitraggio decise in favore della Francia, con un indennizzo che per il Carthage era anche molto ingente, 160 mila franchi. In quei giorni si sfiorò la guerra tra Italia e Francia, l'ammiraglio Bienaimè rappresentante della destra francese tuonava in parlamento per un intervento, mentre il presidente Poincarè garantiva una rapida soluzione diplomatica. I Lloyd di Londra aumentarono le polizze navali del 5% per "rischio imminente di guerra", il New York Times annunciava il 24 gennaio del 1912 il ritiro dell'ambasciatore francese e la mobilitazione della flotta francese. Il "rischio di guerra" valutato dai Lloyd era del 5% per una guerra italo-francese entro 4 mesi e del 6% per una guerra tra Francia, Gran Bretagna e Germania entro 6 mesi. http://www.haguejusticeportal.net/eCache/DEF/6/137.html Ne seguì il trattato di Ouchy, imposto da tutte le potenze internazionali. Anche i due alleati dell'Italia agirono per una pace rapida, perchè le ostilità nel Mediterraneo Orientale andavano contro agli interessi commerciali di Austria (da Trieste transitava il 70% del commercio con l'oriente) e della Germania, che stava costruendo la ferrovia di Baghdad. La nave Carthage era probabilmente una "nave sfortunata", fu una delle prime vittime di Otto Hersing, che la affondò il 4 luglio del 1915 a Capo Hellas con l'U 21; si trattava della sua prima missione dopo il rocambolesco viaggio da Amburgo a Cattaro. Dell'affondamento del Carthage, esiste un'impressionante sequenza fotografica, come anche del sequestro della stessa nel porto di Cagliari, 3 anni prima.
  2. Forse è il luogo giusto per una domanda. Facendo ricerche sulla Withehead di Fiume, avevo trovato questo: "I siluri faticavano a tenere una quota di immersione costante, che veniva controllata da una valvola a soffietto che azionava i timoni di profondità. Forse il più importante brevetto di Withehad fu il profondimentro a pendolo, che correggeva anche le oscillazioni longitudinali dell'arma. Il margine di errore si ridusse da 12 metri a 15 centimetri, ma questa scoperta fu tenuta nascosta alle altre marine, che la scoprirono solo dopo la fine della Prima Guerra mondiale." Mentre un'altra fonte dice questo: "Nel 1914 il Silurificio Whitehead realizzò un'altra importante innovazione, l'acciarino-congegno impiegato per determinare lo scoppio della carica all'urto-universale a pendolo, capace di assicurare il funzionamento del siluro con qualunque angolo d'impatto." La seconda fonte è questa, http://www.instoria.it/home/whitehead_fiume.htm la prima non ricordo. Sembra si tratti di due meccanismi diversi, ed entrambi avrebbero dovuto comparire nell R. Marina attorno al 1919. Ma ho qualche dubbio sulla seconda fonte, che usa termini strani come "teste rigonfie" al posto di ogiva sferica, che mi fanno pensare a qualche traduzione approssimativa. Se qualcuno sa qualcosa di più preciso, mille grazie!
  3. Le navi passeggeri erano una piccola parte delle perdite e praticamente non esistevano proprio. Fino alla fine del 1916 venivano affondate quelle che erano state trasformate in "incrociatori ausiliari" (le più veloci) o in "trasporti truppe", entrambe militarizzate ed armate. Le loro perdite sono tutte nei registri della RM. Nel corso del 1917 diminuirono gli affondamenti di queste navi per una serie di motivi, tra i quali l'aumentata disponibilità di naviglio di scorta, la possibilità di organizzare convogli (prima non si usavano in Mediterraneo) ed anche per "selezione naturale" nella prima parte della guerra, per le navi più lente. La Regia Marina avrà avuto 10-20 incrociatori ausiliari al massimo, vado a memoria perchè non ho tempo di cercare.
  4. A me risultano 680 italiane, 790 francesi, 3700 inglesi. Ci sono dentro tutte, comprese le navi militari ed i bragozzi. Bisognerebbe contarle una per una, ad occhio e croce, quelle oltre le mille tonnellate (e cioè i piroscafi) sono circa 1/4, le navi militari perse erano circa una trentina, il numero potrebbe ocillare tra 120 e 160 piroscafi perduti. Volendo limitarsi al Mediterraneo, forse l'Italia potrebbe raggiungere la Francia che ne perdeva qualcuno (pochi) anche nella Manica, ma non certo gli inglesi. Nel Mediterraneo furono affondate 3 milioni 286 mila tonnellate di naviglio, contro i 5 milioni del Mare del Nord, per un totale di 11 milioni compresi gli altri mari. La maggior parte delle perdite era inglese, ad occhio direi che in Mediterrano potevano avere perduto 1500-2000 piroscafi, ma volendo si potrebbero contare esattamente. E' tutto logico, gli inglesi investivano così tanto sull'Egitto, Malta e Gibilterra; non per prestigio o per motivi stratigici, quelle sono sciocchezze. Lo faceva per difendere la rotta per Suez, dalla quale passava la maggior parte dei suoi rifornimenti, dall'India, dall'Austrialia e dal resto dell'Oriente. E come vedete pagò duramente, fu anche la nazione a perdere più corazzate e più navi militari di tutte. Qualcuno dirà: "Perchè non facevano il giro dell'Africa?" Erano pochissimi i carichi che si potevano permettere il lusso, troppo costoso. Inoltre, non c'era carbone in giro per il mondo. Il carbone buono, quello inglese, non riusciva a lasciare l'Inghilterra. E' per mancanza di carbone che persero tutte le forniture di carne dall'Argentina nel 1917, le navi non erano nemmeno riuscite a salpare dal Sud America. La Prima Guerra Mondiale fu decisa in mare, non sui campi di battaglia. Nel novembre del 1917 l'Inghilterra stava per chiedere la pace perchè era a corto di rifornimenti. Ma cedettero prima le Potenze Centrali, che erano ridotte alla fame da più tempo e che non ricevevano aiuti dagli USA. Altro dettaglio, gli USA entrarono in guerra non per il Lusitania che risaleva appena al 1915 e nemmeno per aiutare militarmente l'Intesa, visto che combatterono l'unica battaglia a giochi fatti nel giugno del 1918 e si gingillarono per quasi un anno. Lo fece per poter salvare l'Inghilterra con la fornitura di armi, che prima in quanto neutrale, non poteva esportare. Altra informazione poco nota, nella Prima Guerra Mondiale furono affondate dagli U Boote, molte ma molte più navi che nella Seconda. Non ricordo i numeri della Seconda, mi sembra che erano tra la metà e due terzi.
  5. Avevo già spiegato la storia della doppia bandiera e che non riguardava gli UC; la documentazione della Regia Marina di quei tempi era inesatta. Se vuoi racconto di nuovo tutta la storia dall'inizio, magari dammi il tempo di raccogliere fonti e citazioni per fare un lavoro più serio. C'era già un post relativo con quell'ex voto di legno, se ricordo bene. Ma non raccontava i dettagli. Comunque, per spiegare bene la storia con tutti i particolari, ce ne vuole; bisogna raccontare anche come cambiavano le regole di ingaggio e narrare di un bel po' di affondamenti con tutte le complicazioni diplomatiche che seguirono. I due storici che si occuparono dell'argomento, ci dedicarono diversi capitoli dei loro libri e forse io ho anche del materiale aggiuntivo. Se ritieni opportuno di fare chiarezza finalmente su questo argomento, lo farò.
  6. Ok, d'accordo, era austriaco. Contento?
  7. http://img529.imageshack.us/img529/8716/domenicacorriere.jpg http://img529.imageshack.us/img529/8716/domenicacorriere.jpg
  8. Non esageriamo, l'azione coinvolgeva poche migliaia di uomini e non era studiata nei minimi particolari. Nessuno avrebbe potuto conquistare "Trento d'impeto" che era ben difesa da una serie di fortezze quasi inespugnabili, che si possono ancora osservare. Per conquistare Trento ci sarebbe voluta quasi un'intera armata, treni e carri che si muovevano per mesi per avvicinare i rifornimenti, una lunga battaglia eccetera.
  9. Il progettista Siegfried Popper aveva previsto una distanza di 135 cm per le paratie antisiluro. L'Ammiraglio Rodolfo Montecuccoli (discendente indiretto del condottiero modenese), Comandante in Capo della Marina provò a fargli cambiare opinione, spronato dai consigli che giungevano dagli alleati germanici. Popper si intestardì perchè se avesse allargato le fiancate, avrebbe compromesso le qualità nautiche delle corazzate. Quando affondò la Svent Istvan, ebbe una nota di biasimo. Nel 1909 l'amm. Tirpitz (che aveva erogato il suggerimento) possedeva i piani costruttivi delle corazzate inglesi, ma attorno al suo ufficio c'erano varie spie inglesi, che pedinavano gli alti ufficiali per tentare di derubarli dei documenti. La cura tedesca per i doppi fondi fu dimostrata dal Goeben, che fu colpito nel Mar Nero da diverse mine senza subìre danni irreparabili. Sondhaus dice che probabilmente le corazzate italiane avevano maggiore velocità ed una superiore potenza di fuoco (calibri e qualche pezzo in più) mentre quelle austriache erano meglio protette ed avrebbero avuto un'artiglieria più precisa. Gli sfottò sulla Viribus Unitis sono un po' fuori luogo; la Regia Marina aveva affondato una nave di una Marina alleata, cioè quella SHS in seguito chiamata Yugoslava. Forse Rossetti non era al corrente, ma è molto dubbio che il Comando non lo sapesse perchè la cessione della flotta era già stata comunicata all'Intesa con telegrammi. Inoltre i contatti tra Italia ed i delegati della futura Yugoslavia erano molto stretti; si era appena conclusa una importante conferenza diplomatica a Roma m'entre le prime dichiarazioni di indipendenza erano del 20 ottobre. C'erano anche contatti con gli ufficiali croati della base di Sebenico; avvennero sbarchi ed imbarchi, alcuni emissari furono imbarcati su sommergibili italiani e trasferiti in Italia. Esistono due teorie sui motivi dell'affondamento della Viribus Unitis, la prima è che una flotta SHS bene armata a Pola, poteva dare fastidio per il futuro controllo dell'Adriatico. L'altra teoria è che il bilancio degli affondamenti era pesantemente a sfavore della Regia Marina, che avrebbe sfruttato l'ultima occasione utile per riscattarsi. Infatti, il porto di Pola era scarsamente sorvegliato; tutti i marinai ed ufficiali che non fossero croati (cioè il circa 20% di italofoni, quelli di lingua tedesca ed ungherese; oltre metà degli organici) avevano lasciato le navi e la base il giorno prima. La stessa Viribus Unitis non aveva a bordo l'equipaggio completo. Senza la Viribus Unitis, il bilancio sarebbe stato di 73 mila tonnellate contro 30 mila; 12 navi contro 8 (torpediniere escluse). E prima del novembre '17 era ancora peggio, il totale affondato dalla Regia Marina era di 3.400 tonnellate. La ricerca spasmodica di qualche affondamento prestigioso portò all'incursione di Buccari, dove non avvenne nulla e non esplose alcun siluro. Ma accadeva subito dopo lo sfondamento di Kobarid-Karlsfeld e fu enfatizzato per risollevare il morale della Nazione. In seguito con la Wien e la Svent Isvan, il bilancio migliorò e con la Viribus Unitis avrebbe raggiunto una dimensione accettabile (73 mila contro 52 mila). La Wien era una corazzata per modo di dire, faceva parte della categoria "guardacoste" che aveva altri esemplari nella Marina Francese e qualcuno anche in quella Inglese. Per dare un'idea, la nave era lunga meno di 100 metri e dislocava 5.500 tonnellate; meno dei due monitori inglesi che bombardavano il fronte dell'Isonzo e la città di Trieste. Dicono però che incassarono bene di colpi tirati da terra e da una piccola flotta italiana composta da caccia e uno o due incrociatori. Wien e Budapest furono mandate nel golfo di Trieste per scopi più dissuasivi che bellici, a TS c'erano pochissimi pezzi per la difesa costiera. Erano giudicate come "vecchie carrette" perchè avevano i cannoni fuori uso. Già nei bombardamenti di Cattaro del 1914 dovevano risparmiare i colpi. In seguito parteciparono ai bombardamenti del 24 maggio 1915 ed al bombardamento di Cortellazzo del novembre '17, nel quale non riuscirono a centrare nemmeno un colpo. Erano talmente obsolete, che la K.u.K. Kriegsmarine non prese nemmeno in considerazione di spedire le canne a Pilsen per farle ritubare.
  10. Info ripetuta, ma storicamente è necessario fare chiarezza. La marina tedesca cedette battelli UB ma non gli UC, che erano sempre condotti da equipaggi tedeschi (salvo il navigatore in alcune missioni) nonostante battessero doppia bandiera e fossero iscritti in entrambi i registri.
  11. Tieni presente Andrea, che d'Annunzio era invidiato dagli alleati come veicolo di propaganda. Dicevano più o meno "Ah, se avessimo anche noi un d'Annunzio". Non ho mai considerato Montanelli uno storico, ho citato la sua affermazione senza darla per assodata perchè non era accompagnata da fonti o indizi. Ad esempio nella polemica riguardo l'uso dei gas in africa orientale, la sua argomentazione era: "Non è accaduto perchè io non ne sapevo niente". Un po' poco, dal punto di vista storico. Non sono al corrente di tutta la sua produzione "storica", quali inesattezze pronunciò a proposito di Lissa? Se non vuoi andare OT rispondimi in privato, per favore. Non si tratta di "voler smontare dei miti", se ciò accade studiando la Storia, va accettato; come il responso di un esame clinico. Siti Internet: penso di avere dato 1 esempio con i link che ho postato. Per quanto mi riguarda non si inventano nulla, ho scritto a diversi di essi (per altri argomenti della 1° Guerra), quelli in buona fede mi rispondevano: "Ho attinto alle fonti X e Y, dammi le tue che mi interessa". Semmai, i problema storico è che le fonti X e Y (ricordo il Giudici, per altri dovrei scartabellare) furono scritte in un periodo nel quale non c'era una grande libertà di opinione e molti archivi erano chiusi (diversi lo sono tuttora). Il Duce stesso, disse ad uno storico: "No, questo non lo puoi proprio scrivere..." (non ricordo esattamente, mi sembra fosse Angelo Gatti, non appena mi ricapita tra le mani la citazione, sarò più preciso).
  12. CATTARO: mondimedievali.net «La squadriglia ... dal campo di Gioia del Colle sorvolò il mare per 400 km, e a notte alta bombardò il labirinto marino, le fortificazioni, le navi e i depositi. Altissime fiamme si videro nella notte. Compiuta l'operazione, i grossi velivoli italiani nonostante la foschia rifecero la rotta raggiungendo incolumi, dopo sei ore di volo, il campo di partenza. “Secondo me - ebbe a scrivere D'Annunzio che partecipò all'azione - l'impresa di Cattaro è la più straordinaria che sia mai stata tentata da apparecchi attrezzati per volo su terra”. E veramente ancora oggi, fatta ragione al tempo e ai mezzi, quell'impresa ha del leggendario e del sovrumano». gioiadel­colle.info “Tutti gi altri aerei raggiun­gono l'obiettivo, colpiscono sommergibili e siluranti ancorati nelle Bocche di Cat­taro, riuscendo a sfuggire all'intensa contraerea nemica” giovaniveneziani.com "... il 5 ottobre 1917 piombarono sulla base navale di Cattaro. E' questa una delle imprese di cui D'Annunzio, medaglia d'oro, fu più fiero. Egli rimase miracolosamente illeso nonostante il suo apparecchio riportasse ben 127 fori." http://www.liceobafile.it/Storia%20di%20A.Bafile/la%20famiglia%20gli%20studi.htm ".. al bombardamento notturno del 4-5 ottobre 1917 sulla munitissima base navale austriaca delle Bocche di Cattaro, in Dalmazia, nel corso del quale alcuni obiettivi nemici presenti nella baia furono sorpresi e distrutti." crono­logia.leonardo.storia.it “Sgomi­nati, presi alla sprovvista, ful­minati da tonnellate di esplosivo, gli au­striaci non seppero organizzare che una debole dife­sa antiaerea. La loro base na­vale fu gra­vemente danneggiata. Secon­do le prime notizie pervenute, tutte le bombe scoppia­rono sugli obiettivi prefis­si, producendo terribili stragi”. Da notare che quest'ultimo Sito ha una certa importanza storica e non è sospetto di raccontare balle, presumo si tratti di difetti nelle fonti storiche. Commento: come dicevo, non ho trovato alcuna traccia nelle cronache di guerra austriache, nelle opere di Sondhaus, Halpern ed altri storici nè in alcun Sito storico internazionale. BUCCARI: l'Atlante Storico della Marina che tu citi, è la fonte più equilibrata che ho visto sin'ora; tuttavia nemmeno le scariche di fucileria sarebbero mai avvenute secondo alcune fonti; on line è disponibile questa (a pag. 5): http://www.edit.hr/lavoce/2005/inpiu/storia050507.pdf Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Regia_Marina) 10 febbraio 1918 - Beffa di Buccari: Costanzo Ciano, Luigi Rizzo e Gabriele d'Annunzio provocarono l'affondamento di quattro piroscafi; l'azione ebbe notevole risonanza e contribuì a risollevare il morale delle truppe per il lancio, da parte di d'Annunzio, di bottiglie contenenti un messaggio ed ornate di nastri tricolori. http://www.marina.difesa.it/palazzo/percorso/buccari.asp "...dove sostavano unità nemiche sia mercantili sia militari. L'audacia dell'impresa trova ragione di essere nel percorso di 50 miglia tra le maglie della difesa costiera nemica, anche se l'attacco non riuscì, dato che i siluri lanciati dalle 3 motosiluranti si impigliarono nelle reti che erano a protezione dei piroscafi alla fonda. Le unità italiane riuscirono successivamente a riguadagnare il largo tra l'incredulità dei posti di vedetta austriaci che non credettero possibile che unità italiane fossero entrate fino in fondo al porto, e che non reagirono con le armi ritenendo dovesse trattarsi di naviglio austriaco. Dal punto di vista propriamente operativo, emerse un elemento importante dalla scorreria dei M.A.S. a Buccari: le facili smagliature ed il mancato coordinamento del sistema di vigilanza costiero austriaco che finiva per prestare il fianco all'intraprendenza dei marinai italiani sempre più audaci." Incursori: (http://incursori.wordpress.com/2007/06/15/la-beffa-di-buccari/) "..i siluri furono sì precisi contro i bersagli, quattro piroscafi mercantili, ma, tranne uno che esplose, tutti rimasero impigliati nelle reti parasiluri, senza poter colpire i bastimenti nemici. http://www.irredentismo.it/Pagine%20web/buccari.htm Pensavano di trovare una corazzata ma non fu così. Si limitarono a silurare un grosso piroscafo e si allontanarono indisturbati senza danni e senza perdite. Rivista "Il Carabiniere" (http://www.carabinieri.it/Internet/Editoria/Carabiniere/2004/08-Agosto/Storia/) un'incursione con tre motosiluranti in una rada sulla costa dalmata, poco a sud di Fiume, dove fu colato a picco un piroscafo austriaco e furono lanciate tre bottiglie con messaggi di propaganda diretti alla popolazione. FOCI DEL TIMAVO http://sarcastycon3.wordpress.com/2009/02/...-parte-2%C2%B0/ Il 28 maggio del 1917, truppe della 45a divisione furono lanciate verso Duino. Il 77° reggimento fanteria della brigata “Toscana” stava quasi per raggiungere la mèta quando ricevette ordine di ritirarsi. Il maggiore Giovanni Randaccio, Gabriele d’Annunzio, con pochi fanti, erano in prima linea sotto una pioggia di proiettili nemici. Portavano con loro la grande bandiera che d’Annunzio avrebbe voluto piantare sulla sommità del castello di Duino. Dovendo ripiegare, per l’ordine ricevuto dal comando, Randaccio e d’Annunzio, dopo essersi assicurati che i fanti fossero rientrati, rimasti ultimi, stavano attraversando, su una passerella improvvisata, il Timavo, quando il maggiore fu ferito a morte. Aveva 34 anni. Thompson, La Guerra Bianca, pag. 269 Una delle ultime operazioni della x° battaglia dell'Isonzo ebbe luogo il 28 maggio, nei pressi di S. Giovanni di Duino. Un batt. del 77° Regg. "Lupi di Toscana" avrebbe dovuto attraversare il fiume su passerelle lanciate sotto la Quota 28 e conquistarla. Le prospettive di successo erano nulle... (segue spiegazione tattica NdR). Questo ridicolo piano era stato concepito da un cinquantaquatrenne Cap. dei Lancierdi di Novara, nientemeno che Gabriele d'Annunzio. Una sola delle passerelle è stata realizzata... gli osservatori hanno individuati filo spinato e mitragliatrici su Quota 28. Le "enormi difficoltà" hanno scoraggiato il magg. Randaccio. Le voci di un rinvio dell'operazione inducono d'Annunzio a precipitarsi al Comando Supremo dove ottiene udienza dal Duca d'Aosta e viene autorizzato a procedere. Partono in fila indiana, il poeta porta la bandiera. Un gruppetto di uomini riesce a percorrere la passerella sotto il fuoco nemico ed alcuni riescono a raggiungere la sommità della collina. Randaccio va a chiamare rinforzi, i mitraglieri austriaci nascosti sul fianco della collina aprono un fuoco di infilata sulla riva e sulla passerella. Quando le truppe vedono ciò che li aspetta sulla riva opposta, quaranta soldati si ammutinano. Legano camicie bianche alle baionette e rispondono urlando agli ufficiali che li chiamano codardi: "Non vogliamo essere mandati al macello!" Anche i soldati sulla sommità della collina si stanno arrendendo. Randaccio ordina la ritirata, alcuni uomini cadono in acqua. D'Annunzio, che evidentemente non ha attraversato anche se il Bollettino Ufficiale riferirà altrimenti, li aiuta risalire a riva. Randaccio è gravemente ferito. D'Annunzio ordina alla batteria più vicina di fare fuoco sui soldati rimasti al di là del fiume. Fonti citate, col. Angelo Gatti. Il resto alla prossima puntata, ora è tardi.
  13. Ho sempre cercato di resistere alla tentazione di "correggere" alcune inesattezze storiche che ho trovato in questo Sito; il più delle volte ce l'ho fatta, altre no. Sia chiaro, non contesto assolutamente Betasom che, pure essendo un'associazione ovviamente patriottica, ha sempre dimostrato uno straordinario equillibrio ed amore per la conoscenza storica, anche a scapito di alcuni luoghi comuni propagandistici. Nel caso di d'Annunzio non riesco a trattenermi, perchè al di là dei giudizi politici che non voglio dare e che sarebbero abbastanza complessi (delle fonti dicono che fu più anarchico che fascista), dicevo che in questo caso non riesco a trattenermi perchè d'Annunzio fu uno dei più grandi mistificatori della Storia. Montanelli scrisse che a Vienna con l'aereo, non c'era mai arrivato. Io ho scoperto che a Buccari non accadde nulla, che non espolse alcun siluro, che non c'erano reti antisiluro e che nella rada c'erano solo delle navi civili in disarmo; sembrerebbe anche che non sia stata reperita alcuna bottiglietta tricolore, ed in questo caso uso il condizionale perchè per questo dettaglio non ci sono prove certe ma solo testimonianze. Un tanto non è "revisione storica", è stato recentemente confermato dal Comandante della Marina Italiana in un discorso tenuto per la commemorazione dell'episodio. Ho scoperto anche che il famoso raid su Cattaro, nel corso del quale avrebbe bombartato la Marina austro ungarica infliggendo gravi danni (secono altri anche affondando delle navi, sul sito di Gioia del Colle c'è scritto addirittura che distrusse la flotta)... anche questo è molto dubbio. Nelle cronache della parte avversa non vi è traccia dell'incursione e non è credibile che sia stata cancellata per propaganda, perchè le altre rare incursioni subite da Cattaro (come quella di 1 sommergibile francese) sono state sempre accuratamente registrate. Cito anche l'episodio dell'uccisione del suo amico Randaccio avvenuta alle foci del Timavo; in quell'occasione d'Annunzio avrebbe fatto sparare sulle proprie truppe che si rifiutavano di proseguire un assalto suicida (secondo alcune fonti) oppure avrebbe lasciato che i nemici li massacrassero tagliandoli la via di fuga (secondo altre fonti). Si trattava di un'azione di alcuna rilevanza bellica; d'Annunzio voleva raggiungere il Castello di Duino per innalzarvi il tricolore pensando che a quella vista, i triestini sarebbero insorti. Errore anche geografico, da Trieste non si vede il Castello di Duino. Altro episodio del quale sono a conoscenza, è la decimazione della Brigata Catanzaro. Le truppe che si erano distinte come le + valorose fino a quel momento, insorsero perchè non fu mantenuta la promessa di dargli un periodo di riposo. Tra le varie azioni registrate nella cronaca, c'era il proposito di assaltare la casa di d'Annunzio, che era a pochi chilometri dal luogo della rivolta. La risposta di d'Aunnunzio che assistette impassibile alla fucilazione, è anche famosa, cito a memoria: "Io non so se eravate colpevoli o meno, tuttavia...." ecc. ecc. inneggiando alla morte e proseguendo con la sua tipica retorica. Un tanto a testimonianza che il soggetto fosse del tutto insensibile nei confronti dei soldati e che fosse più che disposto a sacrificare la vita di chichessìa pur di alimentare il suo mito personale, che viene ancora celebrato. E non ho mai fatto ricerche storiche su d'Annunzio, questi episodi mi sono capitati tra le mani per caso. Ora mi aspetto la fucilazione virtuale da parte di alcuni di voi, ma che volete farci... l'amore per la verità storica è troppo forte e corro il rischio.
  14. Monzambano: potrebbe essere l'ex "Lilibeo" o l'ex "Maria Teresa", dei quali non ci sono foto. Non avrebbe dovuto essere molto diverso dall'Ercole, stesso anno ma fatto a Castellamare:
  15. Vittorio Emanuele: Maria Adelaide: Carlo Alberto: Costituzione: Governolo: (stessa foto già postata) Monzambano: non risulta ma sarà probabilmente qui: Marina Due Sicile con un'altro nome, prima che venisse "acquisita".
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