Vai al contenuto

Quiz: Indovina Il Luogo


Totiano

Messaggi raccomandati

  • Risposte 10,4k
  • Created
  • Ultima Risposta

Top Posters In This Topic

Io non ho alcun merito, ho letto la risposta di Eritrea e ho approfondito per curiosità, mi tolga pure dal cestello del sorteggio!

 

Va bene, se il Commodoro mi dà il suo assenso passo lo scettro al buon Eritrea...Sub condicione però: che non posti una terribile "trappola africana" come la precedente :s02: :s03:

Modificato da de domenico
Link al commento
Condividi su altri siti

Ebbene, sì: il "combinato disposto" Malaparte+Eritrea mi ha sbaragliato.. (mai stato nelle ex colonie africane).

 

Faccio umilissimamente notare che ( a differenza di me, che mi limito a qualche imprecisa nozione africana) Eritrea risulta assai ferrato anche in crociere nordiche e, molto probabilmente , nello scibile umano in genere....io la vedrei grigia... :s03: Buon lavoro....

Link al commento
Condividi su altri siti

Va bene, se il Commodoro mi dà il suo assenso passo lo scettro al buon Eritrea...Sub condicione però: che non posti una terribile "trappola africana" come la precedente :s02: :s03:

Si concorda in toto: ordine di "Pari avanti tutta" al Sig. Eritrea!

Link al commento
Condividi su altri siti

In ottemperanza alle "clausole" del Comandante De Domenico rimango nel campo dei fari e dei fanali postando questo innocente e facilissimo quesito. Nome del Capo su cui è ubicato il faro e luogo.

Ringrazio pubblicamente il Comandante Malaparte per l'encomio solenne a me tributato .

P.S. "Comandante Malaparte mi faccia avere il suo recapito per poterla omaggiare, in occasione della prossima Pasqua, con una nostra tipica Pastiera"!!

 

fotoquiza.jpg

 

 

 

 

fotoquizb.jpg

 

 

181v.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti

Siamo nel porto dell'isola di Ponza ma non ho riscontri sull'incendio, che suppongo sia di un'imbarcazione.

 

Congratulations.

 

La didascalia recita: "1931 Isola di Ponza - Esplosione del MAS G3"

 

Non ho i miei libri a portata di mano, per cercare qualche informazione in più sull'episodio

 

Tra l'altro, di primo acchito non ricordo nemmeno dei MAS "serie G", ma posso sbagliare (a meno che non si tratti di preda bellica, ma nel '31 sarebbe già stato radiato...)

Link al commento
Condividi su altri siti

Direi anch'io un SSB: un esemplare è conservato al Submarine Museum di Groton (Connecticut) e un altro - s.e. e o., al Roayla Navy Submarine Museum di Gosport (Portsmouth, U.K.).

Ho visitato entrambi i musei ma - all'epoca - i due mezzi erano in un contesto espositivo diverso.

Quindi potrebbe essere anche un'altra località e un altro museo (se non sbaglio dovrebbe esserci un SSB anche all'Imperial War Museum).

Modificato da Alagi
Link al commento
Condividi su altri siti

Decisamente un SSB di costruzione Caproni, mezzo Delta N°3 collaudato il 20.02.1945, custodito all'Imperial War Museum di Londra, nella foto appare nella sua vecchia collocazione (sempre all'IWM).

Oltre ai mezzi citati da Alagi (senza dimenticare il Tipo A conservato al Varignano), ce ne potrebbe essere un'altro negli states oltre a quello di Groton, se riuscissi ad ottenere la collaborazione che chiedo da mesi al museo di Groton forse potrei far luce sul mistero lanciato da Rastelli..

Modificato da Lefa
Link al commento
Condividi su altri siti

(se non sbaglio dovrebbe esserci un SSB anche all'Imperial War Museum).

 

Quello dell'IWM è questo

 

p1010811copy.jpg

 

però è indicato come SLC....me lo ricordo bene perché , quando l'ho postato qui http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=30820 indicandolo come l'avevo visto, ho ricevuto reprimende :s03: e ho dovuto affrettarmi a rettificare...Per vendicarmi ho scritto una letteraccia al direttore dell IWM.. :s05: Attendo ancora risposta.... :s02:

A me però sembra, ripeto sembra (non oserei mai contraddire nessuno qui dentro, tanto meno su certi campi) un po' diverso...In quello di Eritrea sulla cabina ci sono degli...boh..."attacchi" che a Londra non vedo...e forse è effetto dell'inquadratura, ma la...il...insomma il davanti :s10: a Londra mi pare più lungo..

Però... :s65:

Link al commento
Condividi su altri siti

La foto è tratta dal libro di Achille Rastrelli "Caproni e il Mare" e rappresenta un SSB custodito all' IWM di Londra.

Vista la cronologia delle risposte il gioco passa ad Alagi anche se Lefa è stato più completo........che brutto fare l'arbitro!!!!

Un Comandante non piò tergiversare: Alagi a lei il gioco.

Link al commento
Condividi su altri siti

ma la...il...insomma il davanti :s10: a Londra mi pare più lungo..

Però... :s65:

Non mi sembra ti sbagli: penso che nella foto postata da Eritrea la testa in guerra sia stata sganciata e temporaneamente rimossa.

Un Comandante non piò tergiversare: Alagi a lei il gioco.

Vi prego di pazientare sino a prima di cena, dato che ho pronta da tempo un'immagine, ma sul computer "domestico"... :s02:

Modificato da Alagi
Link al commento
Condividi su altri siti

Dolomiti..provincia di trento o Belluno?

 

Per un attimo ho creduto che quella in secondo piano fosse la croda rossa..ma questo monte è molto più piccolo e senz'altro meno alto vista la linea degli alberi. Vedo piste da sci alquanto piatte....

Link al commento
Condividi su altri siti

Col di Lana?

Esatto! E' proprio il Col di Lana - al confine tra le province di Bellluno e Bolzano - con il caratteristico "cratere" causato dallo scoppio della nota mina nella notte tra il 17 e il 18 aprile 1916.

schermata20110405a20360.png

Questa è la foto completa, che ho scattato lo scorso febbraio, con Corvara in Badia in basso e - più in distanza - la strada che porta al Passo di Campolongo. :s02:

 

A te il gioco!

Modificato da Alagi
Link al commento
Condividi su altri siti

Ho inviato un PM a Simone77 segnalandogli che - avendo individuato ieri sera il luogo dell'ultima immagine - tocca a lui postare la prossima in questo quiz.

In assenza di un intervento di Simone77 entro stasera alle 21.00, il Sig. Lefa è pregato di provvedere in sua vece, avendo fornito una risposta genericamente centrata sull'ultima immagine. :s01:

Link al commento
Condividi su altri siti

Mi chiamo fuori, ho la pappa in padella e la partita di DW alle 21, mediamente arrivo in ritardo essendomi pure ingozzato come un pulcino (rischio di grippare ogni giovedì di gioco)...non immagino come mi presenterei se dovessi cedere alle Sue provocazioni... :s03:

 

A dopo!

Link al commento
Condividi su altri siti

Mi chiamo fuori, ho la pappa in padella e la partita di DW alle 21, mediamente arrivo in ritardo essendomi pure ingozzato come un pulcino (rischio di grippare ogni giovedì di gioco)...non immagino come mi presenterei se dovessi cedere alle Sue provocazioni... :s03:

 

Bleah !

Assunzione di responsabilità!!!!

Poffarbacco!!!!

 

 

:s01:

Link al commento
Condividi su altri siti

La placca rappresenta il trasporto di galee vente via terra avvenuto nel 1439 da Venezia a Torbole sul lago di Garda.

Si tratta di un episodio della guerra tra i Visconti e la Serenissima che stava tentando di estendere e consolidare i suoi domini in terraferma.

Durante la guerra accanita insorta fra filippo Maria Visconti ed i Veneziani,Riva cadde in potere di quest'ultimo nell'anno 1440,avendo il principe vescovo (di Trento)preso le parti del Visconti.

I migliori condottieri italiani guidavano gli eserciti.Nicolò Fortebraccio,detto il Piccinino,per i visconti;Gattamelata (il di cui magnifico monumento,eretto da Donatello si ammira a Padova)e

Per portare aiuto agli alleati assediati a Brescia, e contrastare l'egemonia dei milanesi anche sul lago di Garda, il Senato veneto approvò il piano - decisamente azzardato - di armare una flottiglia di galee appositamente costruite all'Arsenale di Venezia, da opporre alle imbarcazioni da guerra viscontee che presidiavano l'intero bacino lacustre.

I cronisti che descrissero il "memorabile trasporto" non sono concordi sul numero delle navi che risalirono contro corrente il corso del fiume Adige, fino all'altezza di Mori, in Trentino, ma una carta geografica tracciata proprio in quel periodo - nota come "carta dell' Almagià", conservata all'Archivio di Stato di Venezia riporta la sagoma di sei grandi imbarcazioni impegnate nel tragitto tra la valle dell' Adige e quella del Sarca, tre delle quali hanno in evidenza l'albero di trinchetto, che mediamente misurava circa 13 metri e mezzo.

Le dimensioni di una galea di quel periodo erano comunque di tutto rispetto: approssimativamente 41 metri di lunghezza, larghezza metri 6,20, altezza 2,80 metri (alberi esclusi), pescaggio di 1,80 metri, peso di circa 250 tonnellate. Oltre a queste unità navali maggiori, facevano parte della flotta altre 25 imbarcazioni più piccole, dette copani, che servivano d'appoggio alle galee.

Si può immaginare la difficoltà di trainare lungo un fiume dal corso irregolare ed in periodo forse di magra (era il gennaio/febbraio del 1439) un convoglio così pesante, ma soprattutto è incredibile la capacità logistica dei genieri veneti nel superare ostacoli naturali, trarre in secca e trasportare attraverso 15 miglia di terreno impervio, utilizzando appositi pontoni mobili per sostenere e far scorrere in sicurezza le imbarcazioni, potendo contare solo sulla forza delle braccia di numerosi "volontari" e, quando vi era lo spazio di manovra, di duemila buoi apparigliati e requisiti appositamente. Ce ne volevano 120 paia per ogni galea!

Le immagini dovrebbero essere conservate nel castello di Malcesine.

Link al commento
Condividi su altri siti

I cronisti che descrissero il "memorabile trasporto" non sono concordi sul numero delle navi che risalirono contro corrente il corso del fiume Adige,

 

Intere divisioni? :s10:

 

 

 

 

(Si può immaginare la difficoltà di trainare lungo un fiume dal corso irregolare ed in periodo forse di magra
Mah....al porto di Boretto sul Po, ad ogni estate si stracciano le vesti...

 

Leggo ora il commento di Iscandar... mi sa proprio di sì... :s14:

Per fortuna io sono "fuori gioco"!!! :s68:

Modificato da malaparte
Link al commento
Condividi su altri siti

Signori mi fate arrossire. Ho solo trovato la fonte della notizia prima in termini temporali. Ho appena finito di leggere la storia: un'impresa colossale per l'epoca, uno straordinario esempio di organizzazione tecnica e logistica. Vi aggiungo, sicuro di non annoiarvi, il seguito della storia.

 

Altra difficoltà è l'altimetria della zona attraversata: se i primi 11 km di viaggio erano stati relativamente "pianeggianti" (60 metri di dislivello da un capo all'altro della valle attraversata), con la provvida presenza addirittura di un tratto da percorrere in acqua, per via del bacino lacustre del laghetto di S. Andrea (o di Loppio, ora non più esistente), bisognava affrontare in poco più di un chilometro un dislivello di 50 metri, per valicare il passo di San Giovanni (278 metri s.l.m.) e poi scendere bruscamente di 200 metri nei due chilometri rimasti da percorrere, e raggiungere la quota del lago di Garda (65 metri s.l.m.).

Una suggestiva tradizione racconta di una brezza favorevole che consentì ai "marinai di terra ferma" di alzare le vele e facilitare l'immane fatica di uomini e buoi nel ripido tratto tra il lago di Loppio ed il soprastante passo. Non meno pericolosa fu la discesa, ove la spinta verso il basso delle pesanti galee fu trattenuta a stento con robuste funi ancorate ad argani, massi ed addirittura ai secolari ulivi che costeggiavano la valle di Santa Lucia. L'attrito delle funi sulle preziose piante fu devastante e molte di esse si spezzarono per lo sforzo sostenuto.

Nonostante l'arditezza dell'impresa - tecnicamente riuscita e costata alle casse dogali una somma di 15.000 ducati - purtroppo, il destino della "flottiglia alpestre" comandata dall'ammiraglio Zeno non fu all'altezza delle aspettative della Serenissima: Brescia non ebbe l'aiuto sperato e la forza navale viscontea costrinse le galee - così faticosamente trascinate da Venezia al Garda per una via del tutto inedita - a "mettersi in salvo dietro forte steccato" appositamente allestito. alle foci del fiume Sarca.

Una vera e propria battaglia navale sulle acque antistanti il Ponale avvenne nell'aprile del 1440 ed in questa occasione la sorte fu favorevole ai veneziani. Ottenuto il controllo quantomeno della sponda orientale del lago di Garda, il Senato veneto stabilì di rafforzare la flotta assemblando nel porto-cantiere di Torbole i vari componenti di altre imbarcazioni da guerra, stavolta portate già smontate via terraferma dall' Arsenale.

L'eccezionalità dell'impresa fu comunque tale che molti vollero attribuirsene l'ideazione: uno per tutti il capitano di ventura Erasmo Gattamelata.

Viceversa dagli archivi risulta che gli ideatori furono certi Blasio de Arboribus e Nicolò Sorbolo, pur se fra gli storici l’Arboribus non è nominato e il Nicolò Sorbolo è detto Carcavilla o Caravilla.

A Padova, nell'iscrizione in latino sul basamento del celebre monumento equestre realizzato da Donatello c'è un preciso riferimento al trasporto della flotta per i monti trentini, anche se molti storici concordano nell'individuare in tale Nicolò Sorbolo il vero artefice dell'ardito piano. Nel Palazzo ducale a Venezia, nella sala del Maggior Consiglio si possono ammirare due grandi quadri raffiguranti sia il trasporto delle galee (autore il Montemezzano) che la battaglia navale del Ponale (dipinto del Tintoretto).

Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Visitatore
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovi formattazione

  Sono ammessi al massimo solo 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato automaticamente aggiunto.   Mostrare solo il link di collegamento?

×   Il tuo precedente contenuto è stato ripristinato.   Pulisci l'editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Caricare o inserire immagini da URL.

Caricamento...

  • Statistiche forum

    • Discussioni Totali
      45k
    • Messaggi Totali
      521,8k
×
×
  • Crea Nuovo...