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Nave Asilo Caracciolo


Marco U-78 Scirè

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L’attività legislativa del Ministro Luigi Credaro (1910-1914)

 

.............Legge 13 luglio 1911, n. 724. Sistemazione di due scuole elementari nautiche in Napoli e Venezia sulle navi “Caracciolo” e “Scilla”. - (Si istituisce un consorzio pro nave asilo Caracciolo. Si cedono le navi Caracciolo e Scilla rispettivamente al Consorzio ed alla Società veneta di pesca e acquicultura. Il Ministero della Pubblica Istruzione contribuisce con L.16.000).

 

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Concessagli da Luigi Luzzatti, suo amico, presidente del Consiglio dei

Ministri, la vecchia nave “Scilla” fonda a Venezia, nel 1904, la prima nave

asilo, un convitto galleggiante per orfani dei pescatori e dei marinai. Per

incominciare mette 6000 lire di tasca propria e 12000 a credito. Nasce la prima

esperienza di scuola professionale marittima italiana che applica il principio

da lui ideato, della “scuola attiva”. Di essa diviene primo direttore. Al suo

lavoro su nave Scilla collabora la moglie Elvira Dabalà, dalla quale non aveva

avuto figli, e forse motivo inconscio del suo amore per l’infanzia derelitta.

Dopo sei anni nave Scilla diviene scuola elementare marittima, ma l’obbiettivo

è quello di formare marinai, pescatori, vallesani e nocchieri, insomma gente di

mare e di pesca.

A Venezia giungono orfani da ogni regione d’Italia e l’esperienza decolla assai

positivamente. Nel 1911 il Ministero della Marina cede nave Caracciolo per

farne a Napoli un’altro convitto. Anch’esso poi decollato.

Nel 1914 il Ministero della Marina fonda l’Opera Nazionale di Patronato per le

Navi Asilo (legge 21/6/1914) Con lo svilupparsi dell’istruzione marinara ed il

suo diffondersi Levi Morenos promosse il Consorzio delle Scuole Professionali

per la Maestranza Marittima, eretto ad ente morale con il R.D. n. 744 del

18/4/1920. Di esso Morenos ne fu segretario fino alla morte. Come appare

evidente l’azione filantropica del Morenos fu instancabile ed intelligente

tanto che il modello italiano fu assunto da altri paesi. Il suo lavoro fu

premiato con la medaglie d’oro dei benemeriti della pubblica istruzione. Delle

altre iniziative qui sarebbe troppo lungo parlare. Nel 1920 egli subisce un

distacco di retina e nel 1925 lo coglie la cecità totale ed il 30 gennaio del

1933, a Roma, la morte. E’ facile comprendere che l’opera di David Levi Morenos

è stata rilevantissima.

 

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Marco hai fatto una cosa Bellissima a postare la storia della Nave scuola Caracciolo e le foto degli orfani dei marinai!!!

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Sapevo di altre navi scuola ma non della Caracciolo e della Scilla.

Grazie infinite!!!

 

La "Nave Asilo Scilla" è poi stata Inglobata dall'Istituto Cini vedi link qui' sotto:

 

http://217.57.3.105/cinipdf/storia/centromarinaro.pdf

 

 

 

Ciao

Luciano

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Marco non ho parole..... che meraviglia.. ogni foto una storia anzi ogni volto una storia...

 

ricordo che da giovane, quando facevo di testa mia, mio padre diceva: "Se continui così ti mando sulla Garaventa..."

che penso fosse una nave per recupero di ragazzi "difficili"...

ma della Caracciolo non avevo mai sentito parlare...

 

Qualcuno ha sentito parlare della Garaventa, o era solo una minaccia creata dalla fantasia di mio padre? Vi confesso che spesso in cuore mio, ci speravo di andare sulla Garaventa, tanto amavo il mare... ehehehe

 

wow per esser senza parole.. ne ho trovate molte...

 

 

fly37

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Posto qui per gli interessati un articolo di Storia sulla Nave Scuola di Redenzione "Garaventa" :

 

 

 

25/6/2003

NAVE SCUOLA GARAVENTA: IL GIORNO DEL RICORDO

 

Domani pomeriggio, a Palazzo Doria Spinola, la Provincia riceverà in donazione un dipinto degli ex allievi del "collegio galleggiante", chiuso nel 1977. Parteciparanno con il presidente Repetto la nipote del fondatore e l'ultimo comandante.

 

 

Genova, 25 - I Garaventini vivevano come veri marinai. Dall'alza bandiera, eseguita ogni giorno con musica e picchetto, alla ammaina: giornate di lavoro e di studio sotto una disciplina ferrea. Musica, pittura, pesca e voga erano le attività del tempo libero. E' nel cuore del porto, che monelli traviati o abbandonati tra i 10 ed i 17 anni, a bordo dell'ex posamine "Crotone", trovavano la loro casa, l'officina di coscienza nella quale quei loro bollenti spiriti ribelli venivano spenti e forgiati per la lunga navigazione della vita. Questa è stata, dal 1883 al 1977, anno del commissariamento (preludio della chiusura), la nave-scuola Garaventa, il collegio che Nicolò Garaventa, professore dell'allora civico liceo Andrea Doria, fondò con l'intento di dare rifugio e luogo di riabilitazione ai piccoli liberati dal carcere, ai figli di detenuti e di donne di malaffare, agli orfani. La storia della Garaventa sarà ricordata domani a Palazzo Doria Spinola. Orazio Lione, legale rappresentante della cooperativa Settore Industriale del porto, infatti, nel mese di aprile, ha donato alla Provincia un quadro che teneva esposto nella sua sede sociale e dipinto dagli allievi della vecchia nave scuola. L'opera, sprovvista di firma, fu rinvenuta nel corso dello sgombero dei locali a terra di calata Gadda, dati in uso alla Fondazione come palestra ed a metà degli anni Settanta assegnati alla coop. Alla cerimonia di consegna, che avrà inizio alle 17, nella sala del consiglio in largo Eros Lanfranco, parteciperanno il presidente Alessandro Repetto, l'assessore ai servizi sociali, Elisabetta Sannazzari, la nipote del fondatore, Emilia Garaventa, l'ultimo comandante della nave, Carlo Peirano, l'ex cappellano della nave, don Andrea Gallo, due ex allievi, Giampiero Massidda ed Andrea Morabito, e la restauratrice Franca Carboni. Le loro testimonianze sono state raccolte in un filmato che sarà inserito nel museo della Lanterna e del quale domani saranno proiettati alcuni brani. Il modello nave scuola ebbe diversi epigoni sia sul territorio nazionale (Anzio, Napoli, Cagliari e Venezia) sia all'estero (Cile, Brasile, Inghilterra, Olanda, Ucraina). Dopo l'interruzione delle attività dovuta all'affondamento nel febbraio del 1941, nel dopoguerra fu istituito un comitato per la ricostruzione che ottenne dalla Marina militare l'ex posamine "Crotone". Nel 1951 l'opera riprese sotto il comando di Carlo Peirano, già vice-comandante del 1939, erede spirituale del comandante Domingo Garaventa, figlio del fondatore deceduto nel '43. Nel 1959 l'Istituzione venne eretta ad ente morale. La nave restò in esercizio sino al 1975. Commissariata due anni dopo, venne chiusa. Parte del personale e l'attività sui minori a rischio passarono all'Istituto Davide Chiassone, allora Ipab, e alle prima comunità alloggio.

 

 

25/6/2003 - 11.34 - Pro.No. 2003 574/121/3 - CULT - RED

 

 

 

 

 

Spero di aver fatto cosa gradita

Ciao

Luciano

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conoscevo le foto della caracciolo perchè publicate sul mensile della lega navale cui sono iscritto......................

Ogni volta che le vedo mi viene un nodo in gola..............

Grazie marco per averle sottoposte all'attenzione di tutti

.................grazie per le altre foto................non dovremmo mai dimenticare....................potessero parlare quei volti,quegli ochhi.................

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Al paese dove vivevo da bambino, c'era un ragazzo che era stato stato mandato sulla Garaventa, probabilmente perchè un pò discolo.

Ebbene prima di Natale, sono passato al paese, e dal Barbiere che è un mio compagno d'infanzia, ho chiesto notizie, Lui era li', seduto che aspettava il suo turno per tagliarsi i capelli.

Mi ha chiesto se ero Luciano, si ricordava di mè anche se sono più giovane, e allora gli ho chiesto come fosse stata la vita a bordo di quella nave.

Mi ha risposto "come quella che hai vissuto tè, da Marinaio", mi ha detto che dalla Garaventa era poi passato direttamente nella Marina Militare, come cuoco e dopo sei anni si era poi congedato con il grado di sottocapo.

Mi ha parlato di una vita normale come quella di qualunque altro Marinaio, non c'era nessuna differenza, la stessa disciplina che c'e' sulle navi Militari.

Mentre parlava lo guardavo, e consideravo che i Marinai sono tutti uguali, rimangono sempre Marinai.

Gran brava persona.

Ciao

Luciano

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Anch'io quando ero piccolo venivo spesso minacciato di invio alla Garaventa.

Per noi bambini era uno spauracchio, mentre invece come ho scoperto, era in effetti una grandissima istituzione, che evitava ai bambini disadattati il riformatorio, con tutte le conseguenze, e li spingeva verso una vita di dignità, sul mare, che come ben sai è un grande maestro di vita. Li faceva diventare Marinai.

Ciao

Luciano

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Rispondendo a Marco U-571 circa la sorte del Brigantino interrato ex nave scuola caracciolo, vi posto un articolo che di memorie trovato in internet:

 

SABAUDIA IL COLLEGIO E IL BRIGANTINO

 

Chi scrive questa note, per un certo periodo della sua vita, é stato coinvolto nelle vicende di Sabaudia, la cittadina pontina che aveva visitato da ragazzo pochi anni dopo la fondazione. Il brigantino interrato, pertinenza del Collegio Caracciolo, era destinato all'addestramento marinaresco dei giovani ragazzini allievi, per la maggior parte orfani del padre appartenente alla nostra Marina. In verità, negli anni 1959/60, l'addestramento su quel manufatto era stato sospeso in attesa . . . non si sa bene di cosa. Il ricordo suscita un episodio molto doloroso: un suicidio forse inspiegabile di un giovanissimo istruttore militare M.M.-

Ora, però. torniamo a trattare di Sabaudia del Collegio Caracciolo e del brigantino grazie ad un pregevole volume edito ad opera dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Sabaudia.Il titolo: "La Marina Militare e la Città di Sabaudia - Immagini e storia del Collegio d'Arte Marinara Caracciolo". L'occasione é stata la Mostra dedicata alla Scuola marinaretti di Sabaudia.

La dottoressa Daniela Carfagna, Caposettore delle attività culturali, nella sua introduzione ha sottolineato i "forti legami che sin dalla fondazione hanno caratterizzato i rapporti tra la città di Sabaudia e la Marina Militare" secondo "un percorso culturale e didattico teso a far conoscere alle nuove generazioni alcuni aspetti della città che, negli anni '70, hanno subito una profonda trasformazione legata anche alla scomparsa di un simbolo 'il Brigantino' che per decenni ha rappresentato un'immagine importante ed un forte richiamo per i cittadini e turisti."

Il Comandante Antonio Bencardino, dopo circa una diecina di anni dalla chiusura del Collegio, quale Titolare della Scuola Centrale Remiera M.M. si é trovato a dover provvedere per la demolizione del brigantino che, a causa della mancanza di una qualsiasi manutenzione, rappresentava un pericolo.Nella sua 'nota' Bencardino certifica che "alla fine degli anni cinquanta, in relazione ai mutamenti nazionali ed al progresso socio-economico raggiunto dalla città di Sabaudia, veniva di fatto decretato che l'intera struttura Caracciolo non era più necessaria alla città. Tutti i materiali riportati negli appositi inventari seguirono la prassi di legge: smontaggio, demolizione e retrocessione agli organi competenti. Così anche il Brigantino veniva demolito e retrocesso al Dipartimento Marittimo di Napoli."

 

Spero di avervi accontentato

Ciao

Luciano

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Infatti io non ho mai visto il Caracciolo lì a Sabaudia. Ho però riconosciuto il posto ed è al centro di allenamento sportivo della Marina Militare, accanto al lago salmastro di Paola, lì dove si allenano i nostri campioni soprattutto nelle specialità del canottaggio e della vela.

Altre curiosità su Sabaudia: dall'aeroporto di Latina decollanno in coppia su piccoli monomotori biposto a elica rossi i nostri futuri piloti da caccia che provano le prime manovre insieme all'istruttore. Passano sempre su Sabaudia e sul Circeo dove nel frattempo vengono tracciati e "abbattuti" dalle batterie missilistiche del centro di addestramento contra aereo dell'esercito. Come dire due piccioni con una fava.

Un'altra cosa e scusate se mi sto dilungando, ma penso possa interessare.

Sull'arenile che separa il lago di Paola dal mare, fra Sabaudia e il Circeo, c'è un MAS mezzo sfasciato e abbandonato. Quest'estate cerco di farne un po' di foto.

Ne conoscevo anche il nome, ma l'ho scordato :s06:

 

@Marco è inutile sprecar parole sull'emozione vera che queste foto hanno creato. Se ci fate caso, in Francia, per recuperare i ragazzi difficili li hanno mandati a spaccarsi la schiena in campagna e ad imparare un mestiere. Non sarebbe male dare loro una vera opportunità riaprendo in Italia queste navi.

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Quando puoi von vai a vedere e se ti è possibile scatta anche qualche foto con la digitale.

Cosi' puoi postarle in storia

E se riesci informati anche del motivo per cui è li' abbandonato, non vorrei che fosse un ex Americano o Italiano comprato dal rottamaio, da qualche privato.

Ricordo che qualche anno fà la NATO ha sostituito parecchi mezzi, antiquati che sono poi finiti a rottame.

Ciao

Luciano

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Si Luciano. Ho detto mas, ma probabilmente potrebbe essere altra roba: appena posso faccio le foto, cioè quando torno dalle vacanze di agosto :s12:

Che una piccola unità da guerra si possa trovare lì non mi stupisco. Il lago di Paola era (ed è) una darsena e l'imbocco al mare era protetto da un bunker. Davanti ci sono le Isole Pontine e, per una nave da guerra, il lago era lfra gli ormeggi più sicuri.

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