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Cosa rimane della Regia Marina?


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Ho mandato una E-Mail informativa ad Albino, per sentire la disponibilità, mi ha risposto che non ci sono problemi, ha solo chiesto, di informarlo con un po' di anticipo, in modo che possa avvisare, il presidente dell'ANMI Torino Sibille.

Tra l'altro la zona dove sono ubicati l'ANMI ed il Provana (Il Parco del Valentino), è molto bella. per chi lo desiderasse li vicino c'e' anche la ricostruzione di un Borgo Medioevale con relativo Castello, visitabile tutti i giorni.

A dire il vero a Torino c'è forse troppo da visitare, per il solo tempo del Raduno, C'e' il Palazzo Reale, Il Museo Egizio, il Secondo al Mondo dopo quello del Cairo,

Il Museo del Risorgimento (Bellissimo), la Palazzina di caccia di Stupinigi, La Venaria Reale, Reggia quasi come quella francese di Versaille, ed altrettanto bella,

Volendo si può anche visitare il Duomo e vedere la Sacra Sindone, la Mole Antonelliana, etc. etc. finisco qui' perchè se continuo con l'elenco, riempio una pagina.

Ciao

Luciano

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ragazzi scusate,

in un mio post precedente avevo affermato che esiste un SLC a malta.

In realtà non si tratta di un SLC ma di un barchino esplosivo, di quelli usati dalla X

nel fallito tentativo di attacco al porto della Valletta.

Si trova al museo nazionale nel castello della Valletta.

 

Luke23

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Posto qui' il testo dell'E-Mail che Albino mi ha mandato per conoscenza, come info sulle visite al Provana, ovviamente, ho omesso il destinatario, per motivi di privacy:

 

le visite al Provana sono possibili tutti i i giorni dalle 14 alle 18 escluso il Lunedi'.

Quando deciderete di venire vogliate comunicarmelo con un minimo di anticipo.

Poiche' presso la sede ANMI di Torino e' attivo il ristorante potrete, volendo, pranzare in loco e poi visitare il Provana.

 

Saluti e buone vacanze.

 

Albino Lovera

 

Ciao

Luciano

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  • 1 month later...

Allego un mio scritto del dicembre '03, che avrei voluto divulgare, riguardante l'R12 di Ortona, con scheda e piccola cronistoria.

Spero di essere utile.

Faccio presente di essere un grosso appassionato della WWII, in particola modo delle vicende delle nostre forze armate, nonchè un ottimo cliente degli uffici storici della MM, AM, EI, e quindi dotato di una discreta biblioteca al riguardo, che naturalmente, è a disposizione per qualsiasi richiesta.

 

 

 

Titoli proposti

Un sommergibile dimenticato

 

Adesso

Attualmente nel cantiere realizzato nei pressi della stazione ferroviaria di Ortona da chi sta effettuando i lavori di realizzazione della seconda galleria sotto il colle del Castello Aragonese, seminascosto dall’ombra di un pino, un occhio attento può notare la sagoma della torretta di un sommergibile.

A un ispezione visiva ravvicinata la torretta non appare in buone condizioni, presentando zone con estese ossidazioni del metallo dovute alla completa mancanza di una qualsivoglia forma di manutenzione conservativa.

Fino al settembre 2002

Questa torretta faceva ‘bella’ mostra di sé ai piedi della collina sottostante la Passeggiata Orientale, nei pressi del raccordo di Via Marina con la strada di collegamento alla stazione ferroviaria, (### Fonte a mare), in uno spazio ricavato dallo sgombero delle macerie del ristorante ‘Il Faro’, il quale venne seppellito da una delle numerose frane del dopoguerra fortunatamente senza vittime ### data della frana #### il cane salvò tutti…

Come monumento dedicato dal Comune di Ortona ai Caduti del mare ### lapide ###

Ma la sua storia viene da lontano

Dopoguerra

Nel dopoguerra il sommergibile R12 venne utilizzato come deposito combustibile ed ancorato alla banchina Mas del porto di Ancona identificato dalla sigla G.R. 523.

Venne radiato dal naviglio nel 1974, venduto all’asta, e acquistato dalla ditta Romiti,(demolizioni navali) con sede operativa ad Ortona

La torretta venne acquistata o data in dono dalla Romiti al Comune di Ortona per realizzare un monumento ai caduti del mare e posizionato come sopra ricordato, mentre lo scafo fu demolito.

Notizie storiche e tecniche della Classe

In passato alcuni sommergibili oceanici operanti da Betasom (Base sommergibili a Bordeaux),

vennero utilizzati, previe modifiche, per poter trasportare materiale strategici quali zinco,stagno, caucciù, dall’Estremo Oriente dove erano disponibili, per ricostituire le scorte necessarie.

Il trasporto di quanto sopra, (circa 140 tonnellate/viaggio), significava comunque forte logorio dei battelli e dei relativi equipaggi, distogliendoli dal non numeroso gruppo di sommergibili italiani operanti da Bordeaux contro il traffico oceanico degli alleati.

Per cui vennero progettati i sommergibili classe R (tipo Cavallini) in grado di trasportare 600 tonnellate di materiale a viaggio:sicuramente un deciso passo in avanti.

Di questa classe solo due entrarono in servizio: Remo e Romolo ambedue persi nel luglio del 1943 durante il loro trasferimento da Taranto a Napoli, il primo ad opera del sommergibile britannico United, il secondo ad opera di un aereo (fonti inglesi).

Gli altri sommergibili erano in costruzione negli scali dove l’armistizio dell’8 settembre 1943 li colse in diversi stadi di realizzazione:

R3-R6 Cantire Tosi-Taranto

R7-R9 C.R.D.A.- Monfalcone

R10-R12 Cantire O.T.O. - La Spezia

 

CARATTERISTICHE

Dislocamento(tonnellate): 2201,30/2606,75

Dimensioni(metri): 87x7,8x6,13

Armamento: 3 mitragliere da 20mm, con 7200 colpi

Equipaggio: 5 ufficiali, 56 tra sottufficiali e comuni

Velocità: max in superficie 14 nodi

Max in immersione 6,5 nodi

Autonomia in superficie : 12.000 miglia a 9 nodi

“ “ immersione : 6,5 miglia a a6,5 nodi

110 miglia a 3,5 nodi

 

 

Proposta

Sarebbe auspicabile che quello che resta di questa classe di sommergibili (i più grandi realizzati in Italia a tutt’oggi), possa essere salvato, e magari donata alla M.M., che potrà posizionarla davanti alla palazzina della futura Capitaneria di Porto di Ortona.

Occorreranno certamente interventi di ristrutturazione della torretta prima che la ruggine renda vano qualsiasi tentativo, ma non credo che questi possano essere talmente dispendiosi da non poterli realizzare.

 

Bibliografia:

Alessandro Turrini e Ottorino Ottone Mozzi, Sommergibili italiani, Tomo 2, U.S.M.M.

A cura di U.S.M.M.,Navi Militari perdute, volume 2, U.S.M.M.

Giorgio Giorgerini e Augusto Nani., Almanacco storico delle navi militari italiane 1861-1995, U.S.M.M.

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Esiste un barchino esplosivo ex decima mas nel museo della marina israeliana, infatti, nel 1948 la nascente marina dello stato ebraico ottenne dall'Italia alcuni di questi barchini e li impiegò durante la guerra, affondando un incrociatore egiziano, l?emir Farouk.

 

in questo link trovate la storia

 

Barchini con la stella di Davide

 

Ciao

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C'è una fonte molto + autorevole, anche se un po polemica

 

"Un fascista alla corte di israele" è il libro in cui Fiorenzo Capriotti, Capo Motorista nella Xa, uno dei protagonisti dell'assalto a Malta, narra di come è stato contattato da israele, come ha addestrato le loro forze speciali fino all'affondamento dell'incrociatore egiziano.

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Ho visto una foto del barchino conservato nel museo della marina israeliana, Italiano al 100 x 100, comprese la righe della carenatura superiore dello stesso, comunque anche nell'articolo la provenienza era riconosciuta come italiana.

A proposito dei rapporti militari tra Italia e Israele, i primi piloti della aviazione ebraica vennero addestrati a Roma da ex (non so quanto) piloti dell'aeronautica, (queste cose non succedono all'insaputa dei servizi segreti e del governo).

 

Ciao

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  • 2 weeks later...

Piccola chicca...sapete che fino alla seconda guerra mondiale era anche presente, sulla coperta del sommergibile a Torino, anche il pezzo d'artiglieria?...Durante la guerra però venne prelevato non so bene se per rimetterlo in servizio o per fonderlo.

Comunque mi pare che il pesidente dell'associazione fosse un ex uomo gamma poi passato alle formazoni pertigiane, ma non vorrei sbagliarmi.

Del resto sono andato l'ultima volta un paio d'anni fa, nonostante vada all'università nel castello del valentino.

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  • 1 year later...

Faccio riemergere dagli abissi questa discussione perchè ho scoperto il buon De Henriquez aveva raccolto a suo tempo uno o più cannoni da 203 dell'incrociatore Trieste, affondato da aerei americani alla Maddalena e demolito nel dopoguerra dopo essere stato rimorchiato capovolto attraverso tutto il Tirreno...i triestini possono confermare?

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  • 2 weeks later...
  • 10 months later...
DOMANDA: il ponte S.Emo collegava le due "sponde" del Grand Harbour visibili nella seconda foto?

 

Il ponte di S. Elmo (con la "L") collegava il molo la cui radice sta alla base del Forte di S. Elmo, posizionato sull'estremità settentrionale della penisola della Valletta. con un frangiflutti la cui estremità di levante è visibile a sinistra della foto.

Il passaggio visibile nella foto è l'entrata vera e propria del Grand Harbor; (i "ruderi" del ponte sono stati rimossi negli anni Settanta).

Su Malta e il Malta War Museum c'è questo mio post di aprile:

http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=19383

 

Un saluto

Maurizio

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Visitatore Mattesini

Si tratta del barchino d'assalto (Motoscafo Turismo Modificato) "MT 16" del tenente di vascello Roberto Frassetto, della X Flottiglia Mas, che durante l'attacco alla Valletta della notte del 25 luglio 1941, nell'attaccare il rete di sbarramento di entrata al porto, non esplose rimanendo impigliato nella rete stessa forte, presso il forte Ricasoli. Il barchino fu quindi catturato dai britannici completamente intatto.

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Ringrazio Maurizio e Francesco per la precisazioni.... non so perchè ma ho sempre pensato a S. Emo.. boh!!!!!

 

 

segnalo a quanti hanno in programma una visita a Malta che oltre al famoso War Museum esiste anche la Lascaris War Room, un comando sotterraneo trasformato in museo dove secondo le spiegazioni del depliant furono prese le più importanti decisioni della battaglia del Mediterraneo, compreso l'attacco su Taranto

 

lascaris1560xl3.jpg

Modificato da walter leotta
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Si tratta del barchino d'assalto (Motoscafo Turismo Modificato) "MT 16" del tenente di vascello Roberto Frassetto, della X Flottiglia Mas, che durante l'attacco alla Valletta della notte del 25 luglio 1941, nell'attaccare il rete di sbarramento di entrata al porto, non esplose rimanendo impigliato nella rete stessa forte, presso il forte Ricasoli. Il barchino fu quindi catturato dai britannici completamente intatto.

 

Alcune fonti (sono in ufficio e vado a braccio, mi sembra il libro di Bagnasco e Spertini sui Mezzi d'Assalto della Xa MAS) riferiscono che si tratta di un MTM catturato dagli inglesi in Sicilia nel 1943; entro domani sarò più preciso.

 

In ogni caso, questa è la fotografia che ho scattato a Malta lo scorso mese di aprile.

immagine13cd3.png

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Visitatore Mattesini

Oltre all'"MT 16" gli inglesi catturanono a Malta il Mas 452, che era stato mitragliato e immobilizzato dai caccia "Hurricane" al largo dell'isola, e recuperarono intatto dal fondale della Valletta uno dei siluri a lenta corsa, il famoso "maiale".

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Si tratta del barchino d'assalto (Motoscafo Turismo Modificato) "MT 16" del tenente di vascello Roberto Frassetto, della X Flottiglia Mas, che durante l'attacco alla Valletta della notte del 25 luglio 1941, nell'attaccare il rete di sbarramento di entrata al porto, non esplose rimanendo impigliato nella rete stessa forte, presso il forte Ricasoli. Il barchino fu quindi catturato dai britannici completamente intatto.

 

Ance io vado a memoria perchè sono in ufficio... ma mi pare che il mezzo esposto sia quello del fallito attacco a Malta.....stasera cercherò sui libri

 

Nel corso della sfortunata azione del forzamento di Malta venne catturato l' "M.T." (Motoscafo Turismo) del t.v. Frassetto: il mezzo, poi, fu inviato in Gran Bretagna e successivamente demolito.

 

Il "barchino" presente nel Malta War Museum è un "M.T.M." (Motoscafo Turismo Moificato), di probabile produzione 1942/43, di cui gli inglesi entrarono in possesso all'epoca dello sbarco in Sicilia e che - successivamente - trasferirono a Malta. Il mezzo venne ridipinto con il colore scuro degli "M.T." che presero parte all'azione del luglio 1941 ma, anche se al Museo viene indicato come "M.T.", è in realtà un "M.T.M." che nulla ha a che vedere con la nota azione del forzamento del Grand Harbor / Marsa Muscetto.

 

Questa è una fotografia dell' "M.T." catturato dai britannici successivamente al forzamento

mtmy4.jpg

 

e questo è un disegno che mostra le differenze - anche dimensionali - tra gli "M.T." e gli "M.T.M.".

mtmwn2.jpg

In particolare, sugli "M.T.M." era presente in coperta a prora un "baffo" metallico abbattibile che sostituiva la "palmola" degli "M.T." (il "corrimano" presente su entrambi i lati del trincarino a prora). Queste strutture ("baffo" e "palmola") servivano per attivare - a contatto con l'obiettivo - le piccole cariche la cui esplosione provocava il tranciamento dello scafo in due parti e l'immediato affondamento della sezione prodiera con la carica principale. Quest'ultima esplodeva quindi ad una profondità prestabilita, mediante l'attivazione di un congegno a pressione idrostatica.

 

(Nota: la foto e il disegno sono tratti da: Bagnassco E., Spertini M., I mezzi d'assalto della Xa Flottiglia Mas, Parma, Albertelli, 1991. La conferma del fatto che il "barchino" del Malta War Museum è un "M.T.M." e non un "M.T.", oltre che nel citato volume, può essere reperita in: Neri G., Il War Museum della Valletta a Malta, in "Storia Militare" n. 36, settembre 1996 e in Bagnasco E., Unità veloci costiere italiane, Roma, USMM, 1998)

Modificato da Alagi
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Visitatore Mattesini

Maurizio. La tua è una puntualizzazione a cui non so rispondere. Però conoscendo la serietà di Bagnasco non dubito che quella da te spiegata è la verità. Ti ringrazio.

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La tormentata storia della motosilurante conservata a Ravenna mi porta ad alcune considerazioni. Premetto che in tutti i Paesi in cui sono stato - e sono abbastanza numerosi - ho sempre abbinato il piacere del viaggio alla scoperta di musei militari.

 

Escludendo gli Stati Uniti - che in questo settore sono un altro pianeta (mi riferisco alla quarantina di navi - museo, alle collezioni aeronatiche, ai campi di battaglia della Guerra Civile fino ad arrivare a Little Big Horn) - il museo che mi ha colpito di più è quello di Overloon, in Olanda ai confini con la Germania.

 

All'interno di un bosco hanno tracciato un percorso di due-tre chilometri con un centinaio di postazioni dove si trova di tutto: carri Panther, Sherman, Churchill, T34; pezzi d'artiglieria navale e terrestre; aerei Spitfire, B25 Mitchell; minisommergibili Biber, ecc. ecc. ecc..... Ovviamente esiste un moderno Visitor center con diorami, ristorante, centro d'accoglienza, Kids baby... Così la classica famigliola olandese passeggia in tutta tranquillità in mezzo alla natura, respira aria buona, pranza, fa giocare i bimbi e si rilassa.... Il museo è sorto nel 1946 con i resti del campo di battaglia e nel corso dei decenni si è sviluppato acquisendo mezzi e materiali...e la sua espansione continua…

 

challengeraxb01ty3.jpg

 

 

Vado al Museo della Motorizzazione della Cecchignola, in mezzo al caotico traffico romano, la più grande concentrazione di mezzi terrestri del'EI. Ovviamente era chiuso per lavori. Mi collego successivamente con i vari siti internet e scopro un museo con mezzi ammassati uno contro l'altro, alcuni in uno stato precario, erbacce.. insomma deja vue... Lascio perdere e continuo, con evidente soddisfazione, a girare l'Europa: Normandia, Saumur, Ardenne, Narvik, Thun, Arnhem, Maginot ecc ecc ecc.

 

Ritornando all'esperienza di Overloon mi viene da pensare che anche qui nella mia zona esistono siti che ben si presterebbero a ospitare questo genere di collezioni. Al confine con la Provincia di Vercelli - ad esempio - il comune di Lenta ha ospitato per decenni il reggimento Cavalleggeri di Lodi, ora sciolto. La base, ora trasformata in un deposito abbandonato a se stesso, è immersa in un'ampia zona boschiva all'interno della quale sono disseminati numerosi fabbricati che ospitavano uomini e Leopard. Domanda: perchè non concentrare lì un centinaio di mezzi storici, - anche quelli nascosti nei comandi (a cosa servono se non li vede nessuno?), creare un percorso naturalistico e dare finalmente una degna sede al Museo dell'Esercito? Ho riportato l'esempio di Lenta ma penso che installazioni del genere nel Nord-Est ce ne siano decine e decine che - a costi minimi - potrebbero essere facilmente adattate allo scopo. Perchè no?

 

Arrivo alla Marina. Il Museo della Spezia è certamente interessante ma i locali sono assolutamente e drammaticamente inadeguati. Allora perché non prendere il Vittorio Veneto, la motosilurante di Ravenna, la motozattera di Venezia, il Sauro piuttosto che il Dandolo, ormeggiarli in porto e dire: “Signori, perché non venite a toccare con mano la nostra storia?â€â€¦. Non penso che ci vogliano cifre astronomiche.. se i musei stranieri riescono a mantenere le loro collezioni, a prendere finanziamenti da sponsor privati e pubblici perché non possiamo farlo anche noi? Non penso poi che sia un problema di segreto militare visto che la base di Spezia, per la sua conformazione a ridosso della collina, è quanto di più “pubblico†possa esserci, o mancanza di spazi visto il drammatico assottigliarsi del numero delle unità…

 

Non vorrei che alla fine l’inerzia sia dovuta semplicemente al nostro italico spirito: “ma lascia perdere, ma chi te lo fare, va bene così…. “ (concetto generale che vale per tutti, civili e militari, enti pubblici e privati...)

 

 

PS Ho fatto l’esempio di Spezia ma lo stesso discorso si potrebbe fare a Taranto, Venezia, Augusta, eccc

 

PS2 Per quanto riguarda la musealizzazione del Vittorio Veneto, dopo la rinuncia di Napoli, la Regione Puglia ha adottato un nuovo atto in cui si dice interessata all'operazione... ma non ha soldi per l'eliminazione dell'amianto. Sembra sia stata interessata Fincantieri che potrebbe prendersi carico dei costi a mo' di sponsor....

 

PS3 A Lenta ogni anno, in occasione della festa dell'arma, sfilava un bellissimo esemplare di carro veloce L3, perfettamente ricondizionato... che fine ha fatto? boh

 

PS 4 persino i musei della Guerra di Damasco e del Cairo sono meglio organizzati dei nostri

 

PS 5 Qualcuno è riuscito a vedere il museo dell'Arma della Cavalleria di PInerolo? Io no, anche perchè la domenica pomeriggio - prevedibile momento di maggiore afflusso - era chiuso

 

PS 6 (giuro che è l'ultimo) Perchè i maggiori musei esteri sono chiusi solamente due giorni all'anno : Natale e 1° gennaio?

Modificato da walter leotta
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  • 6 years later...

Attenzione, il barchino del museo di Malta venne ricostruito e non molto bene, infatti la coperta, si presenta piatta e non curva sull'asse traverso, come in realtà dovrebbe essere.

Ritengo che l'MTM venne catturato gravemente danneggiato, a tal punto da non essere stato possibile ripararlo. Di sicuro, anni dopo, il restauro venne effettuato usando un profilo con vista dell'altro. La palmiola sembra originale ma non il baffo.

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