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Incendio Su Traghetto Italia-Grecia


dott.Piergiorgio

Messaggi raccomandati

2mryvs7.jpg

 

Questa è la nave...Dal sempre ottimamente informato SHIPSPOTTING leggo che è stata costruita nel 2009 presso i CANTIERI NAVALI VISENTINI di Porto Viro.

Come ha scritto DOTT. PIERGIORGIO "Speriamo bene..."

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Su Vessel Finder mi sembra di vedere che ci sia, a poca distanza, il Cruise Europa della Minoan Lines. Ha una bassa velocita per cui è probabile stia ancora prestando assistenza. Di sicuro vi è stato dirottato.

c'è anche un rimorchiatore d'altura, il Marietta Barretta, che sembra stia dirigendo in quella zona, e forse anche il tenax.

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Purtroppo le condimare limitano quasi a zero i soccorsi, gli unici che possono operare sono gli elicotteri, ma con scarso apporto quantitativo.

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Su Vessel Finder mi sembra di vedere che ci sia, a poca distanza, il Cruise Europa della Minoan Lines. Ha una bassa velocita per cui è probabile stia ancora prestando assistenza. Di sicuro vi è stato dirottato.

c'è anche un rimorchiatore d'altura, il Marietta Barretta, che sembra stia dirigendo in quella zona, e forse anche il tenax.

E pure elicotteri e mezzi SAR, il trasponder AIS è ancora in funzione. Marine traffic 3minuti fa

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Non voglio essere pessimista ma la vedo più scura della mezzanotte.
Il vento spinge inesorabilmente verso la costa albanese e pare che sia sui 70 nodi......
Se non si riesce a portare un cavo a bordo e magari prendere il mare di prua,la faccenda sarà difficile da dipanare.
Sul posto vedo che c'è anche il Forza ,traghetto della Anek,la stessa compagnia che aveva noleggiato lo sfortunato in fiamme ed la Cruise Europa della Minoans ,tutte compagnie facenti capo al Gruppo Grimaldi.
Del Barretta si è perso il segnale AIS, ma su Marine Traffic si vede a poco più di 14 miglia di distanza,il supply vessel Aline B.

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Le navi che partecipano ai soccorsi:

 

1585e77.jpg

 

Rim. MARIETTA BARRETA

 

2rmbcdi.jpg

 

FORZA

 

14aantf.jpg

 

CRUISE EUROPA

 

(Tutte le foto da SHIPSPOTTING)

 

P.S. Non posto nulla in merito al SAN GIORGIO perchè assai ben noto quì a BETASOM

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Nonché:

 

ShipSpotting.com
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© Dennis Mortimer

Spirit of Piraeus, che ha recuperato sinora 49 superstiti

ShipSpotting.com
2015569.jpg
© lappino

Aby Jeanette, 36 naufraghi recuperati

ShipSpotting.com
327311.jpg
© BRIAN FISHER

Genmar Argus, un naufrago recuperato

ShipSpotting.com
2142626.jpg
© martin klingsick
Evinos

ShipSpotting.com
822433.jpg
© Ioannis Togias
Asmara

 

Purtroppo vi è una vittima...

Sembra che il Marietta Barretta sia riuscito a prendere la nave a rimorchio.

Modificato da LColombo
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Sei problemi sarebbero stati riscontrati sul traghetto "Norman Atlantic" nell'ultima ispezione compiuta sulla nave il 19 dicembre 2014, nel porto di Patrasso, dall'organizzazione internazionale Paris Mou. Lo si legge sul sito dello stesso organismo. Sei "deficiencies" che però non avevano comportato il fermo della nave.il principale riguardava le porte taglia fuoco che risultano sulla scheda dell'ispezione come “malfunzionanti”.

 

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-12-28/norman-atlantic-nave-varata-solo-cinque-anni-fa-113457.shtml?uuid=ABww2FWC

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2mryvs7.jpg

L' enormi aperture a murata dovrebbero servire per l' aereazione dei locali ospitanti i mezzi imbarcati onde evitare pericolose concentrazioni di gas proveniente dai serbatoi degli autoveicoli.

Purtroppo, ad incendio innescato, le medesime aperture possono creare vortici d'aria che alimentano le fiamme rendendo maggiormente difficoltoso il loro spegnimento.

Modificato da Alfabravo 59
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...Si ma tutte le zone destinate ai veicoli,sono asservite da almeno un migliaio di sprinkler ed altro...
..Faccio quella tratta ma fino a Bari o Brindisi da oltre 15 anni e ho viaggiato su delle autentiche carrette,con alcune di esse mi è anche sorto il dubbi che stavamo andando a Lampedusa...ma una cosa del genere con una nave praticamente nuova...

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Alle 2155 il Marietta Barretta è riuscito ad assicurare per la seconda volta il cavo di rimorchio: il primo in fibra sintetica si era fuso al contatto con le lamiere roventi.

Interpretando il tracciato AIS, malgrado da ore non sia più visibile la traccia AIS del Norman Atlantic, da quell'ora il rimorchiatore ha navigato per N, passando progressivamente alla velocità di 4.4 nodi, presumibilmente con il traghetto al traino; gli altri mezzi in assistenza a poca distanza.

Alle 2306 (UTC) il convoglio ha rallentato e cambiato rotta: attualmente naviga per NE in direzione della costa albanese col vento al giardinetto.

Le condimeteo per le prossime ore sono meno preoccupanti sul versante orientale, proibitive sulla costa italiana.

http://www.lamma.rete.toscana.it/meteo/modelli/ventomare

Sentiremo notizie aggiornate domattina e speriamo in bene.

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...Si ma tutte le zone destinate ai veicoli,sono asservite da almeno un migliaio di sprinkler ed altro...

..Faccio quella tratta ma fino a Bari o Brindisi da oltre 15 anni e ho viaggiato su delle autentiche carrette,con alcune di esse mi è anche sorto il dubbi che stavamo andando a Lampedusa...ma una cosa del genere con una nave praticamente nuova...

Solo per precisare: nei garages c'è l'impianto drencher e non gli sprinkler, l'azionamento è manuale.

Modificato da Bearing
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Ci sono zone con le fialette o in area pax o dove è previsto l'imbarco di mezzi contenenti sostanze infiammabili che non siano i serbatoi per il motore.

La stazione di azionamento è al ponte 3 (non ti dico dove di preciso perchè è area riservata) manuale tramite tubolature comandate da valvole a farfalla con sistema di sicura a ingranaggio.

 

Questo per i garage, l'impianto sprinkler ovviamente è presente ma in altre aree..

 

ps: io sono stato imbarcato su navi gemelle ma di altro armatore, non penso che questa possa aver avuto modifiche tanto sostanziali, ma per onestà intellettuale è giusto dirlo :rolleyes:

Modificato da Bearing
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Ormai la fase di salvataggio delle persone si è felicemente conclusa (purtroppo fino a questo momento con 5 vittime). Una operazione eccezionale che rende onore alla nostra Marina Militare, alla Guardia Costiera e all'Aeronautica Militare.

 

Mi sembra opportuno, a questo punto, fare una riflessione su questo immane incendio che si è sviluppato incontrollato in una vasta porzione del garage (se non tutto), al di là di quello che stabiliranno le varie commissioni d'inchiesta.

 

Le cause dell'innesco possono essere molteplici, compreso il sabotaggio o l'atto di terrorismo. Quella che a me sembra più probabile è il cedimento delle rizze che tenevano ancorati gli automezzi più pesanti, come i TIR, al ponte del garage a causa del mare in burrasca che ha provocato un violento movimento di rollio/beccheggio della nave. Se è vero che esisteva a bordo un ingente carico di olio d'oliva, e forse anche qualcosa di più infiammabile, questo potrebbe essere fuoriuscito dalle cisterne andate a cozzare l'una contro l'altra ed essersi depositato sul ponte del garage. A questo punto delle scintille causate da un corto circuito, oppure dal semplice sfegamento di metalli, potrebbero aver innescato l'incendio.

 

Al di là di queste semplici supposizioni, ci sono dei fatti certi che pongono degli inquietanti interrogativi:

 

1. Il comandante è tenuto per legge ad effettuare ad intervalli regolari (generalmente settimanali) delle esercitazioni antincendio nelle quali vengono testati tutti gli impianti di segnalazione e di estinzione. L'equipaggio è coinvolto nell'esercitazione simulando l'estinzione di un incendio in un punto sempre diverso della nave. Delle esercitazioni antincendio effettuate deve essere tenuta evidenza sul Giornale di Bordo. A quando risale l'ultima esercitazione antincendio e quali ne sono stati i risultati?

 

2. Nelle stive e a maggior ragione nei garage di una nave RO-RO come la Norman Atlantic, ci sono dei rilevatori di fumi facenti capo ad un impianto di segnalazione in plancia che mostra dopo pochissimi minuti dall'inizio dell'evento in quale settore della stiva (garage) si è innescato un incendio. Fanno parte dell'impianto di segnalazione anche dei sensori di temperatura. Perchè non se ne è mai parlato?

 

3. Non sono state azionate le paratie tagliafuoco (tutte o in parte), altrimenti l'incendio non avrebbe assunto proporzioni così devastanti. Perchè? Mancato funzionamento (probabile) o incuria (possibile)?

 

4. Premesso che durante la navigazione l'accesso ai garage deve essere inibito alle persone chiudendone a chiave le porte, su una nave RO-RO essi devono essere equipaggiati con un impianto di estinzione generalmente a biossido di carbonio o altro gas inerte, mai ad acqua. L'ìimpianto, se non azionato dal ponte di comando, entra in funzione automaticamente al raggiungimento di una predeterminata temperatura interna. Perchè tutto ciò non è avvenuto?

 

5. Pare che siano stati rinvenuti dei cadaveri all'interno del garage. Potrebbe trattarsi di clandestini, di cui è stata accertata la presenza a bordo, il che, se accertato, dimostrerebbe una grave carenza di controlli all'imbarco da parte del comando nave. Oppure - e questo sarebbe davvero imperdonabile - potrebbe trattarsi di membri dell'equipaggio mandati nel garage per tentare di rizzare nuovamente gli automezzi liberatisi. Non voglio credere che un comandante dell'esperienza del Cap. Giacomazzi abbia potuto compiere una simile leggerezza.

 

Mi piacerebbe che qualcuno desse delle risposte concrete a queste domande che potrebbero sottendere delle gravissime responsabilità da parte dell'armatore e del comandante.

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purtroppo ci sono state altre vittime, che portano il totale a cinque... :sad:

 

Bearing, che tu sappia, la politica di riservatezza che accenni è standardizzata o l' armatore ha facoltà discrezionali ? o è una politica dello specifico armatore ?

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

Caro dott.Piergiorgio, la zona suddetta, come la sala macchine e tante altre aree di cui fa anche parte la cabina del Comandatnte (per via di documenti ed altre cose ivi contentute) fanno parte delle cosiddette 'Restricted Areas'. Tali zone sono ovviamente ad accesso interdetto e segnalato da appositi cartelli.

Tale regolamentazione è generale e si trae dai codici ISPS e SOLAS.

 

Un saluto

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... Una operazione eccezionale che rende onore alla nostra Marina Militare, alla Guardia Costiera e all'Aeronautica Militare.

:smiley19::smiley19::smiley19:

Per quanto riguarda le cause d' innesco io sarei più propenso a pensare ad un cortocircuito dell' impianto elettrico di uno dei TIR, magari uno di quelli che trasportavano olio d' oliva.

Modificato da Alfabravo 59
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Ormai la fase di salvataggio delle persone si è felicemente conclusa (purtroppo fino a questo momento con 5 vittime). Una operazione eccezionale che rende onore alla nostra Marina Militare, alla Guardia Costiera e all'Aeronautica Militare.

 

Mi sembra opportuno, a questo punto, fare una riflessione su questo immane incendio che si è sviluppato incontrollato in una vasta porzione del garage (se non tutto), al di là di quello che stabiliranno le varie commissioni d'inchiesta.

 

Le cause dell'innesco possono essere molteplici, compreso il sabotaggio o l'atto di terrorismo. Quella che a me sembra più probabile è il cedimento delle rizze che tenevano ancorati gli automezzi più pesanti, come i TIR, al ponte del garage a causa del mare in burrasca che ha provocato un violento movimento di rollio/beccheggio della nave. Se è vero che esisteva a bordo un ingente carico di olio d'oliva, e forse anche qualcosa di più infiammabile, questo potrebbe essere fuoriuscito dalle cisterne andate a cozzare l'una contro l'altra ed essersi depositato sul ponte del garage. A questo punto delle scintille causate da un corto circuito, oppure dal semplice sfegamento di metalli, potrebbero aver innescato l'incendio.

 

Al di là di queste semplici supposizioni, ci sono dei fatti certi che pongono degli inquietanti interrogativi:

 

1. Il comandante è tenuto per legge ad effettuare ad intervalli regolari (generalmente settimanali) delle esercitazioni antincendio nelle quali vengono testati tutti gli impianti di segnalazione e di estinzione. L'equipaggio è coinvolto nell'esercitazione simulando l'estinzione di un incendio in un punto sempre diverso della nave. Delle esercitazioni antincendio effettuate deve essere tenuta evidenza sul Giornale di Bordo. A quando risale l'ultima esercitazione antincendio e quali ne sono stati i risultati?

 

2. Nelle stive e a maggior ragione nei garage di una nave RO-RO come la Norman Atlantic, ci sono dei rilevatori di fumi facenti capo ad un impianto di segnalazione in plancia che mostra dopo pochissimi minuti dall'inizio dell'evento in quale settore della stiva (garage) si è innescato un incendio. Fanno parte dell'impianto di segnalazione anche dei sensori di temperatura. Perchè non se ne è mai parlato?

 

3. Non sono state azionate le paratie tagliafuoco (tutte o in parte), altrimenti l'incendio non avrebbe assunto proporzioni così devastanti. Perchè? Mancato funzionamento (probabile) o incuria (possibile)?

 

4. Premesso che durante la navigazione l'accesso ai garage deve essere inibito alle persone chiudendone a chiave le porte, su una nave RO-RO essi devono essere equipaggiati con un impianto di estinzione generalmente a biossido di carbonio o altro gas inerte, mai ad acqua. L'ìimpianto, se non azionato dal ponte di comando, entra in funzione automaticamente al raggiungimento di una predeterminata temperatura interna. Perchè tutto ciò non è avvenuto?

 

5. Pare che siano stati rinvenuti dei cadaveri all'interno del garage. Potrebbe trattarsi di clandestini, di cui è stata accertata la presenza a bordo, il che, se accertato, dimostrerebbe una grave carenza di controlli all'imbarco da parte del comando nave. Oppure - e questo sarebbe davvero imperdonabile - potrebbe trattarsi di membri dell'equipaggio mandati nel garage per tentare di rizzare nuovamente gli automezzi liberatisi. Non voglio credere che un comandante dell'esperienza del Cap. Giacomazzi abbia potuto compiere una simile leggerezza.

 

Mi piacerebbe che qualcuno desse delle risposte concrete a queste domande che potrebbero sottendere delle gravissime responsabilità da parte dell'armatore e del comandante.

Caro max 42, alle tue domande ha appena risposto l'Amm. De Giorgi e l'Amm. Angrisano nella conferenza stampa che si è appena conclusa e che ho seguito in diretta streaming.

 

1)La nave era in perfetto ordine tecnico, tutto i sistemi erano efficenti e funzionanti

2)Il comportamanto del Comandante e dell'equipaggio sono stati irreprensibili.

 

Rivolgo un appello a tutti da italiano e da lavoratore della tanto martoriata Marina Mercantile Italiana: non cerchiamo carnefici o responsabilità ad ogni costo .. Questa volta si è fatto bene, nel dolore e nella disgrazia chi era a bordo e chi ha soccorso ha fatto il suo dovere....

 

Invito, una volta tanto, a considerare la fatalità e la 'fortuna di mare' come possibilissima causa...

 

 

ps: per mia esperienza di solito la causa è un corto circuito nelle cabine dei tir ed in certi casi per quanto tempestivi, il fuoco e la sfortuna sono più veloci..

Modificato da Bearing
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Caro max 42, alle tue domande ha appena risposto l'Amm. De Giorgi e l'Amm. Angrisano nella conferenza stampa che si è appena conclusa e che ho seguito in diretta streaming.

 

1)La nave era in perfetto ordine tecnico, tutto i sistemi erano efficenti e funzionanti

2)Il comportamanto del Comandante e dell'equipaggio sono stati irreprensibili.

 

Rivolgo un appello a tutti da italiano e da lavoratore della tanto martoriata Marina Mercantile Italiana: non cerchiamo carnefici o responsabilità ad ogni costo .. Questa volta si è fatto bene, nel dolore e nella disgrazia chi era a bordo e chi ha soccorso ha fatto il suo dovere....

 

Invito, una volta tanto, a considerare la fatalità e la 'fortuna di mare' come possibilissima causa...

 

 

ps: per mia esperienza di solito la causa è un corto circuito nelle cabine dei tir ed in certi casi per quanto tempestivi, il fuoco e la sfortuna sono più veloci..

 

Non vorrei essere stato frainteso. Porto il massimo rispetto al comportamento del comandante e dell'equipaggio nella gestione di questa emergenza e la messa in salvo di quasi tutti coloro che si trovavano a bordo ne è testimonianza.

 

Tuttavia qualcosa non ha funzionato, me ne devi dare atto. La mia riflessione è proprio su questo "quacosa" che per il buon nome della tanto martoriata Marina Mercantile, come giustamente la definisci tu, deve essere assolutamente chiarito. Non ho avuto modo, fino a questo momento, di ascoltare le parole degli ammiragli De Giorgi ed Angrisano, ma mi sembra difficile che così a caldo possano aver dato una risposta valida alle mie domande. E sulla base di quale documentazione?

 

Ho fatto parte anch'io della Marina Mercantile e questi fatti mi addolorano immensamente perchè qualcuno cercherà sicuramente di specularci sopra. Ti ringrazio comunque per il tuo intervento.

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Agevolo il video:

 

 

Max ovviamente concordo con te che una approfondita indagine deve essere fatta, magari anche 'costringere' gli armatori a lasciar fare ai comandanti nei casi si debba rimandare o annullare una partenza...

Ovviamente mi riferisco agli pseudogiornalisti che non vedono l'ora di ricamare sulla tragedia.. qui ovviamente tutti amiamo il mare, la Bandiera e la Marina Militare e Mercantile..

 

Un caro saluto

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Non ho ancora letto i commenti stampa, e personalmente non posso escludere l' atto di sabotaggio/terrorismo; rammento ai presenti che a inizio mese, nella scia dell' operazione anticorruzione a Roma, sono stati arrestati degli elementi di estrema destra che da intercettazioni pare meditassero di mettere una bomba nella metrò di Roma. E mi risulta che gli elementi di estrema destra in grecia sono abbastanza ben organizzati. direi che è abbastanza per dover tenere in considerazione l' ipotesi.

 

Io resto dell' opinione che resta più probabile che qualcosa sia andato storto col carico (non dimentichiamoci dello stato del mare quando è iniziato l' incendio...)

 

Quindi, per me resta prioritario salvare la Nave, ancorchè strutturalmente perduta, anche incagliandola sulla costa Albanese.

 

Per il resto, non parlo sull' Operato della MMI: ci stanno qui altri più degni di parlarne, che devono iniziare ad essere meno umili ed esprimere il giustissimo orgoglio professionale.

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

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Stando al Fatto Quotidiano, la Norman Atlantic è stata presa a rimorchio da unità albanesi. Lo lasciava chiaramente intendere ieri, nella sua dichiarazione di disponibilità, il (la) ministro della difesa Mimi Kodheli.

 

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/30/norman-atlantic-continuano-ricerche-dei-dispersi-relitto-trainato-verso-lalbania/1304052/

http://www.rainews.it/dl/rainews/media/norman-atlantic-il-ministro-albanese-fermare-la-deriva-della-nave-video-52cc4790-1d12-440b-ab13-359c9aa2176b.html

 

L'ultimo rilevamento dell'Aline B, l'unico mezzo ancora tracciabile che presumo al seguito del convoglio, 2 ore fa era dato a 4 nm da Saseno, l'isolotto antistante la rada di Valona. Il vento da NE tenderebbe a far scarrocciare il relitto verso il largo, ma con il pretesto di "salvaguardare l'integrità delle coste albanesi", questi se ne sono praticamente appropriati, scusate il cinismo, non rinunciando al business.

I certificati di navigabilità per trasportarla altrove dovranno così essere rilasciati dalle autorità marittime albanesi, a fronte dei lavori provvisionali da eseguirsi in loco ...

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Parcheggio provvisoriamente qui

 

...... Inquietante, se confermata, la presenza di clandestini all'interno del garage......

Notizia di qualche minuto fa del Corriere:

Una nave al largo di Corfù ha lanciato l’allarme per presunti uomini armati a bordo. Lo ha riferito la televisione di Stato greca. Secondo il ministero della Marina greca, sulla nave ci sono centinaia di passeggeri. L’emittente statale Nerit non ha fornito ulteriori dettagli, comunicando solo che sono coinvolti «immigrati illegali».

http://www.corriere.it/esteri/14_dicembre_30/uomini-armati-bordo-sos-una-nave-largo-corfu-ab23f51a-9019-11e4-a207-f362e6729675.shtml

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Mi permetto di far notare quanto segue: pare confermata la presenza di clandestini a bordo.

Il che mi porta a fare la seguente congettura che ovviamente non ha pretesa di verbo.

 

Clandestini a bordo vuol dire che la norma per salire di nascosto e' entrare tramite camion occultandosi e quindi rimanere in garage durante la navigazione, giocoforza.

Dicembre, brutto tempo mare grosso quindi freddo....se per farsi caldo qualcuno di questi avesse acceso un fuoco che complice il rollio ed il vento che entra dalle Aperture nelle murate, "scappa" e diventa fuori controllo?

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Inquietante, se confermata, la presenza di clandestini all'interno del garage......

 

Mi permetto di far notare quanto segue: pare confermata la presenza di clandestini a bordo.

Il che mi porta a fare la seguente congettura che ovviamente non ha pretesa di verbo.

 

Clandestini a bordo vuol dire che la norma per salire di nascosto e' entrare tramite camion occultandosi e quindi rimanere in garage durante la navigazione, giocoforza.

Dicembre, brutto tempo mare grosso quindi freddo....se per farsi caldo qualcuno di questi avesse acceso un fuoco che complice il rollio ed il vento che entra dalle Aperture nelle murate, "scappa" e diventa fuori controllo?

 

Appunto questo era il significato dei miei puntini ....

Notizie contraddittorie si accavallano:

 

http://www.repubblica.it/cronaca/2014/12/30/news/rogo_norman_39_superstiti_in_arrivo_a_manfredonia-103991592/

 

Che gli albanesi abbiano preso, o cercato di prendere a rimorchio il Norman è confermato dalla notizia dalla morte di due marittimi dell' Iliria per il colpo di frusta dovuto alla rottura del cavo di rimorchio. Cordoglio per i "colleghi" d'oltremare; per carità incidenti simili in passato sono purtroppo successi anche da noi, ma questo la dice lunga sulla differenza di professionalità.

Modificato da danilo43
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..Per quanto concerne il Blu sky,sembrerebbe l'ennesimo "me ne fotto"degli ellenici,complice anche le loro misere 6 miglia di acque territoriali.

Dopotutto si è facilmente inteso che anche per quanto riguarda il Norman,che se si aspettava l'iniziativa greca......

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Lancio ANSA https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2014/12/30/gecia-allarme-per-uomini-armati-su-una-nave-a-corfu_d8d8a6f5-e0ef-4f48-aacb-878c5b00353c.html

 

 

Il cargo battente bandiera moldava che oggi al largo dell'isola greca di Corfù ha lanciato un sos - carico di centinaia di clandestini - potrebbe avere problemi ai motori. Lo scrive il Telegraph online che cita una tv tedesca secondo la quale "l'allarme è stato lanciato per un'avaria ai motori e non per la presenza di uomini armati a bordo". Skynews ha riferito inizialmente su Twitter che la nave ha lanciato un segnale di allarme per la presenza di sospetti uomini armati a bordo. Anche la televisione di Stato Nerit ha confermato la notizia della presenza di uomini armati a bordo della nave

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La TV poch'anzi a riferito che, dal bordo di una nave,è partita una telefonata verso le autorità italiane, tramite apparecchio satellitare il quale localizzato ha condotto all'individuazione della nave già citata e questa si trovava in ampissime acque greche,per tanto venivano contattati i greci che con estrema calma ,tramite elicotterei e il Navarrino la controllavano e riferivano che per loro era tutto a posto,ma da noi risulta ben altro ed è attesa a braccia aperte dai reparti del Salento.

 

 

Da non sottovalutare che anche questa carrettella è partita dalla Turchia e per tanto è passata davanti tutta la Grecia...come al solito.

Modificato da cassiopea 51°
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Nell'alternarsi delle notizie, non sempre confermate, l'armatore del Norman Atlantic ha dichiarato che domattina personale Barretta verrà elitrasportato a bordo per assicurare il cavo di rimorchio ed iniziare il traino verso Brindisi. (Rai news 24)

Modificato da danilo43
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Mi permetto di far notare quanto segue: pare confermata la presenza di clandestini a bordo.

Il che mi porta a fare la seguente congettura che ovviamente non ha pretesa di verbo.

 

Clandestini a bordo vuol dire che la norma per salire di nascosto e' entrare tramite camion occultandosi e quindi rimanere in garage durante la navigazione, giocoforza.

Dicembre, brutto tempo mare grosso quindi freddo....se per farsi caldo qualcuno di questi avesse acceso un fuoco che complice il rollio ed il vento che entra dalle Aperture nelle murate, "scappa" e diventa fuori controllo?

Fin da subito avevo ipotizzato un cortocircuito su uno dei TIR trasportati come principale causa d' innesco dell' incendio. Ora, sapendo della presenza dei clandestini, comincio a pensarla come DIPLODOCO.

 

... l'armatore del Norman Atlantic ha dichiarato che domattina personale Barretta verrà elitrasportato a bordo per assicurare il cavo di rimorchio ed iniziare il traino verso Brindisi. (Rai news 24)

:ohmy: Trainare una nave in quelle condizioni ed in quel mare?! :ohmy: Ma arriverà mai a BRindisi? :wacko:

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Mi permetto di far notare quanto segue: pare confermata la presenza di clandestini a bordo.

Il che mi porta a fare la seguente congettura che ovviamente non ha pretesa di verbo.

 

Clandestini a bordo vuol dire che la norma per salire di nascosto e' entrare tramite camion occultandosi e quindi rimanere in garage durante la navigazione, giocoforza.

Dicembre, brutto tempo mare grosso quindi freddo....se per farsi caldo qualcuno di questi avesse acceso un fuoco che complice il rollio ed il vento che entra dalle Aperture nelle murate, "scappa" e diventa fuori controllo?

Di fuochi appiccati per riscaldarsi lo escluderei tassativamente,in tanti anni di vai e vieni ne ho visti e vi assicuro che si nascondono nei posti più impensabili e...pericolosi per la loro incolumità.

Poi ogni tanto qualcuno un giro in garage se lo fà e se li sgamano non li fanno scendere all'arrivo,bensì rimangono a bordo per il ritorno.

Le cause ne converrete , possono essere state infinite,dalla cicca di sigaretta lanciata fuori bordo e rientrata chissà dove,dal flambè creato da qualche "Thermoking" di qualche camion passando al corto circuito di qualche impianto di "luminarie" artigianale sempre su qualche camion.

Poi ovviamente si sà che può succedere,quello che incuriosisce è sapere come è che non si è riuscito a gestirlo.

....Per concludere...vi confesso che il mio pensiero è andato alle mie traversate con più del doppio dei passeggeri e buttati dappertutto,finanche sulle lamiere del ponte garage esterno,quello con il fumaiolo nel mezzo.

Debbo poi precisare alcune cose,il porto di Igoumenitza pullula di aspiranti clandestini ,Patrasso è invasa e a Corfù è da qualche anno che se ne vedono, parlando con amici del posto,mi dicono che sono quelli che per sbaglio si buttano sui traghetti locali e si ritrovano sull'isola,la Guardia Costiera ellenica fa di tutto per evitare imbarchi accidentali, alcune voltequalcuno è riuscito a convinncere turisti a farsi caricare anche nei bauletti sul tetto delle auto!!

Quindi il fenomeno è un autentica piaga,le autorità fanno di tutto per evitare che tutta questa gente vada via con metodi ortodossi...mentre è felice se se ne vanno in QUALSIASI altro modo che non faccia in modo che poi si producano cazziate.....

Modificato da cassiopea 51°
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Le cause ne converrete , possono essere state infinite,dalla cicca di sigaretta lanciata fuori bordo e rientrata chissà dove,dal flambè creato da qualche "Thermoking" di qualche camion passando al corto circuito di qualche impianto di "luminarie" artigianale sempre su qualche camion.

La cicca di sigaretta! Rientrata da quelle grandi aperture a murata che dovrebbero assicurare la ventilazione nei locali destinati ai mezzi.

Per quel che riguarda le "luminarie" dei camion, alcuni veri e propri "alberi di Natale" permanenti, queste mi pare che siano fuorilegge. Nonostante ciò in giro se ne vedono in gran quantità.

Parlando di camion e di sicurezza, bisognerebbe rendere obbligatorio l' installazione dello staccabatterie: è un aggeggio di basso costo (circa 50 - 70 E.) che può esser messo in tutti i mezzi di qualsiasi tipo.

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Che io sappia,i mezzi pesanti sono dotati di stacca batteria,le vetture no ma in alcuni modelli, dopo qualche minuto attivano in automatico lo stacco delle utenze e per ripristinare bisogna riavviare il motore.

...Inoltre...io imparai a farmi una borsa extra,con il necessario per la permanenza sulla nave,i greci di una serissima e rimpianta compagnia di allora,la Fragline,ti facevano dimenticare l'auto fino all'arrivo,mentre è da quando il monopolio è italico e complice i garage in coperta,specialmente in estate ,

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calma... prima di dare la colpa agli immigrati (ed illazionare presunte volontà albanesi di insabbiare o speculare...) mettiamo i puntini sugli i:

 

per capire cosa è successo serve innanzitutto che il Norman resti sopr' acqua almeno nell' opera morta, per permettere le indagini forensiche, e a questo scopo rimorchiare verso il più vicino porto o costa è necessario. Che in questo caso è quello albanese. E credo che un drappello misto S.Marco/CC garantisca l' integrità del sequestro giudiziario (anche se in Albania, la Nave resta territorio Italiano, (esclusa la rampa d' imbarco mezzi ?) )

 

DOPO che si sarà potuto effettuare i rilievi di PG (di sicuro difficilissimi) si potranno avanzare ipotesi e non illazioni.

 

scusate il tono duro, e buon 2015 !

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

 

ps. per quanto riguarda la firma dei contratti ? con tutta onestà intellettuale, annunciare la firma del contratto della LPD sarebbe un signor colpo mediatico (non dimentichiamoci come abbiamo ottenuto i Santi...)

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

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tanto per "cambiare" : il solito ritornello britannico....

 

http://www.repubblica.it/cronaca/2014/12/31/news/l_equipaggio_fuggito_dalla_nave_prima_di_noi_l_accusa_di_un_passeggero_inglese-104052855/

 

accuse lanciate, ovviamente, una volta rientrato (cos' velocemente ?) in britannia...

 

Buon anno,

PG

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NORMAN ATLANTIC – ragioniamoci un po’, non da guardoni, ed eliminiamo le bufale

 

Credo che questo incidente, purtroppo l’ ultimo di una lunga serie che ha colpito la marineria italiana, meriti un’ analisi collettiva, riflessioni a partire da questo incidente che possano portare ad un dibattito sulle condizioni di trasporto in mare e sulle’ adeguatezza delle costruzioni navali.

Certamente le mie né ipotesi né tantomeno conclusioni, solo un tentativo, a valle di altre opinioni ed interventi, per mettere ordine ai fini di un’ analisi secondo una logica che partendo dall’ accaduto dia spazio alle premesse che a mio parere hanno avuto un peso preponderante ed aggravato un incidente, sempre in agguato; carenze ed errori di base e forse procedure sbagliate, quando un incidente a bordo fatalmente si trasforma in un disastro.

 

Prima di entrare nel merito, trovo sbagliate e fuori luogo le polemiche che stanno sorgendo sulle operazioni di soccorso: sono state efficai, tempestive ed a mio parere al di la di ogni aspettativa, Gli elicotteri si sono rivelati la componente risolutiva, hanno veramente dimostrato di poter operare ogni tempo; con grandissimo rischio, hanno fatto un lavoro incredibile, diurno e soprattutto notturno in una corsa contro il tempo, senza il minimo apprestamento di segnali sul bersaglio e comunque senza alcun incidente malgrado gli altissimi rischi. I casi di ipotermia sono stati minimi, la perizia marinaresca in quelle condizioni di mare, in ore notturne e sempre con scarsa visibilità, è stata evidente, in condizioni estreme e di grande rischio, come la successiva perdita di due uomini sul rimorchiatore albanese ha purtroppo dimostrato le conseguenze di minore professionalità.

La MMI è riuscita a mobilitare, in un periodo di unità “Non Pronte” per licenze, ben due unità maggiori nell’ arco di poche ore. Si è potuto constatare un notevole coordinamento tra le varie componenti, in primo luogo MMI, Guardia Costiera ed AMI, e cosi via.

Scelta azzeccata e buone prestazioni del San Giorgio, con uso del bacino allagabile che ha permesso l’ uso di imbarcazioni minori anche in condizioni di mare proibitive. Abnegazione e grande professionalità dei teams MMI che hanno abbordato la nave per coadiuvare nelle operazioni di evacuazione e per tentare di contenere l’ incendio. Dimostrazione di piena maturità ed autonomia della Guardia Costiera (che ha gestito in contemporanea tre gravi emergenze ..)

 

Le riflessioni sull’ accaduto parteono dalla supposizione che il vasto incendio si sia sviluppato (inavvertito ?) raggiungendo proporzioni incontrollabili in una vasta porzione del garage (se non tutto). Un solo focolario od innesco, o più?

Al di là di quello che stabiliranno le varie commissioni d'inchiesta, i punti focali sono: quando è scattato l’ allarme incendio, e per quale zona? Quali sono state le misure per combattere l’ incendio? Quanto c’ evoluto per considerare inarrestabile l’ incendio e dichiarare l’ abbandono nave?

 

L’ SOS è stato lanciato con nave immobilizzata (da subito?) , con black out totale: qui sorgono i primi interrogativi, con deformazioni ed esperienze da Genio Navale: certamente l’ incendio avrà bruciato ed interrotto i collegamenti elettrici, ma esiste o dovrebbe esistere la duplicazione dei circuiti almeno di quelli essenziali; l’ apparato motore è sotto il ponte garage, e l’ incendio sul ponte garage non dovrebbe immediatamente portare al black out totale. L’ A.M. era presidiato, a maggior ragione in quelle condizioni mare? dov’ erano posizionati gli ausiliari, in particolare le pompe antincendio ed esaurimento, che devono avere alimentazione prioritaria ed immediata? Dov’ era posizionato il generatore di emergenza? È partito ? e perché non ha assicurato gli interventi vitali? Sono scattati gli assetti antincendio?

 

Non so (e chiedo lumi a chi ha maggior esperienza ed è stato imbarcato su ro-ro) se il ponte garage fosse sezionabile con paratie tagliafuoco, e non so se sia previsto che in navigazione tali paratie tagliafuoco (se esistono) siano posizionate.

Quali sono in proposito le norme nel caso di trasporto di veicoli con carichi pericolosi, non solo incendiari (e l’ olio di oliva, dichiarato come uno dei principali carichi, lo è)? Esiste un limite massimo di imbarco di veicoli con carichi pericolosi su uno stesso traghetto, soprattutto quando è unità mista, passeggeri/merci? Dove vanno posizionati i carichi pericolosi ? a caso, in base alla distribuzione dei pesi, in base alla pericolosità ? erano a bordo almeno tre TIR refrigerati, di una ditta di Napoli, con carico di pesce; avevano gli apparati frigoriferi propri in funzione od esistono prese nave a bordo per questi apparati?

E’ corretta la pratica delle navi miste, certamente la più economica e redditizia nei periodi di magra e bassa stagione, od era corretta la prassi di un tempo di traghetti separati per merci e passeggeri (solo veicoli al seguito)?

 

Dovrebbe essere noto che in caso di incendio la forma più efficace di combatterlo è quella di isolare il comburente (l’aria), ma questo contrasta con l’ esigenza dei traghetti RoRo di mantenere il più possibile ventilato il ponte garage: le enormi aperture a murata che abbiamo visto su questa unità avrebbero dovuto servire per l' aereazione dei locali ospitanti i mezzi imbarcati onde evitare pericolose concentrazioni di gas, proveniente da fughe di combustibile dai serbatoi degli autoveicoli a dai carichi. Esistevano sistemi per intercettare e chiudere queste vie di aereazione? Purtroppo, ad incendio innescato, le medesime aperture sono diventate sistemi di alimentazione dell’ incendio, con vortici di fiamme a centro nave che rendevano difficile anche calare le scialuppe (comunque di dubbio uso in quelle condizioni meteo) rendendo maggiormente difficoltoso il loro spegnimento.

Ritengo che tutte le zone destinate ai veicoli siano servite da un impianto di nebulizzazione, mentre per il garage (zona dove non è prevista presenza umana in navigazione) mi risulterebbe installato (previsto a norma ?) un impianto di inertizzazione, impianto drencher (per tutta l’ area garage o per sezioni particolari?); l'azionamento è manuale, da apposita centrale, zona riservata ed interdetta al pubblico, in questo caso sembra al ponte 3 , tramite valvole con sistema di sicurezza a ingranaggio agenti sulla tubolatura incendio (sempre che la stessa sia in pressione, vedi generatore e pompe di emergenza .. La tubolatura incendio è , o dovrebbe essere, prevista ad anello, per evitare interruzioni e cadute di pressione per rotture su un lato piuttosto che altro, ma ovviamente la condizione è che la tubolatura sia in pressione, ossia che la generazione di emergenza serva prioritariamente le pompe antincendio ed esaurimento

Non so (e chiedo) se per aree particolarmente sensibili e carichi pericolosi siano previsti a norma anche sprinkler automatici con fialette termolabili..

 

Sei segnalazioni, non classificate problemi, sarebbero state a carico del traghetto "Norman Atlantic" nell'ultima ispezione compiuta sulla nave il 19 dicembre 2014, nel porto di Patrasso, secondo la prassi e lo schema Paris Mou. Lo riportano tutti i giornali ed è riscontrabile sul sito dello stesso organismo. Sei "deficiencies" che però non avevano comportato il fermo della nave, ed oggi vengono pretestuosamente sbandierate dai media. Si trattava di ripristini che richiedevano l’ intervento di ditte esterne o di cantieri o erano possibili con il (ridotto) personale di bordo? Se fattibili a bordo sono stati fatti? In queste notizie già superficiali l’ attenzione dei media è stata concentrata su una riserva riguardante una porta taglia fuoco che risulta sulla scheda dell'ispezione come “malfunzionante”. Le riserve evidenziate durante l’ ultima ispezione, se pur indicative di scarsa manutenzione, soprattutto per la porta tagliafuoco di un ponte superiore, non appaiono vitali, e non sembrerebbero collegabili nè tali da giustificare le sequenze e gli effetti dell’ incidente, e non mi sembra che riguardassero la zona merci, il ponte garage.

 

Qui si pone un problema di fondo, che emerge ad ogni incidente, e chiama in causa tanto i cantieri di costruzione quanto i registri classifica. L’ armatore tende al massimo risparmio, i cantieri lo assecondano esista un certo lassismo nelle ispezioni, a seconda dei rapporti tra Armatori, loro rappresentanti ed ispettori ed anche a seconda dei porti. Il tema da proporre è quello della vera idoneità delle costruzioni navali, quando spesso ci si richiama a norme elastiche e spesso interpretabili, qualche volta si fanno deroghe, si evita spesso di aggiornare le norme generali agli incidenti eccezionali, alle deficienze riscontrate, evitando, per non aumentare i costi, di studiare sistemi se non a prova di errore e di evento eccezionale almeno a prova di stupido.

 

Altri colleghi esperti, hanno già fatto un elenco di obblighi e procedure, ricordo che il comando di bordo è tenuto per legge ad effettuare ad intervalli regolari (generalmente settimanali) delle esercitazioni antincendio nelle quali vengono testati tutti gli impianti di segnalazione e di estinzione. L'equipaggio (i cui membri, non so quanti percentualmente, devono essere muniti di abilitazione) è coinvolto nell'esercitazione simulando l'estinzione di un incendio in un punto sempre diverso della nave. Delle esercitazioni antincendio effettuate deve essere tenuta evidenza sul Giornale di Bordo. A quando risale l'ultima esercitazione antincendio e quali ne sono stati i risultati? Certamente non è possibile per questo tipo di navi , per le tratte servite ed i tempi impiegati, parlare di istruzione/esercitazione incendio ed abbandono nave per i passeggerei, che dovrebbero attenersi alle norme disponibili in cabina ed affissi nelle zone di transito (che nessuno legge …). Parlare di piani di evacuazione e di osservanza degli stessi, in questi casi di ferry ad altissima rotazione di personale e passeggeri ed in presenza di clandestini, è pura fantasia, con norme che tutelano solo chi le ha scritte, chi la emanante e chi le affigge

 

Nei locali critici, in A.M., nelle stive e a maggior ragione nei garage di una nave RO-RO come la Norman Atlantic, devono essere installati dei rilevatori di fumi facenti capo ad un impianto di segnalazione centralizzato, in plancia e forse in CS, che mostra dopo pochissimi minuti dall'inizio dell'evento in quale settore della stiva (o garage) si è innescato un incendio. Fanno parte dell'impianto di segnalazione anche dei sensori di temperatura. ….. non se ne è mai parlato … come mai?

 

Durante la navigazione l'accesso ai garage non solo deve essere inibito alle persone estranee all’ equipaggio, ma l’ intervento e la permanenza di personale nel garage deve essere autorizzata e monitorata dal Comando di bordo, Accesso inibito chiudendone a chiave le porte, con la ovvia premessa di una ispezione e verifica (da parte di chi?) ad imbarco ultimato, affinché non ci siano persone in quei ponti. E’ stato fatto, al di la di una formalità e essendo tutti a conoscenza del fenomeno dei clandestini e della particolare labilità dei controlli nei porti greci? Data la conoscenza del fenomeno, ed una opportunità di maggior sicurezza per il controllo del carico in navigazione, esiste(va) un circuito chiuso tv del ponte garage?

 

Abbandono nave e gestione dell’ emergenza. In primo luogo, anche per un “terrazzano”, come si può gestire un’ emergenza a bordo (figuriamoci un incendio devastante ed incontrollabile ) con 44 persone di equipaggio (tutte perfettamente addestrate ed intercambiabili in vari ruoli?), in un quadro di oltre 400 persone a bordo? Un quadro complicatissimo nel caso specifico, con necessità di governo nave con mare forza 8 o più, incendio generale, sfollamento dei passeggeri, gestione (compresa conduzione, non solo messa a mare) delle imbarcazioni di salvataggio. Solo per l’ incendio sarebbero stati necessari da 12 a 18 operatori (oltre ai supporti in macchina e c.s.)

 

Non so se un’ intervento divino, la fortuna o una silente e saggia decisione del Comando di bordo ha fatto desistere da calare le imbarcazioni e le zattere di salvataggio: chi avrebbe gestito i natanti? I naufraghi stessi, con onde di 6 metri? Con forte rollio, mare con onde da 5/6 metri o più si sarebbero sfracellati contro le fiancate, sarebbe risultato difficile imbarcarsi e con il freddo i naufraghinon avrebbero potuto resistere a lungo (come è stato, considerate la percentuale di vittime tra chi ha “scelto” od è stato indotto verso questo sistema). Tra l’ altro, se avete visto le riprese, la nave non era governabile per mettere una fiancata a ridosso mentre le fiamme a centro nave interferivano con le discese e le vie di fuga . Non so se i mezzi erano commisurati al numero delle persone a bordo, ma certamente non c’ erano i numeri per le persone necessarie a metterli in mare ed a governarli in acqua.

 

Rimorchio: e qui chiedo agli esperti di manovra, ai nostromi; la prora non era interessata all’ incendio ed apparentemente era accessibile: percorso difficile ma non impossibile. Perché tante difficoltà a passare il rimorchio anche eventualmente sganciando una lunghezza di catena, che avrebbe fatto da ammortizzatore ed evitato la eventuale combustione dei cavi di nylon (bufala a mio parere, seppur riportata da varie fonti …) ?

 

Armatore ed Equipaggio: strana dualità (e conflitto di interessi ? ..) cantiere/armatore, lo stesso soggetto; credo che da questa vicenda, al di là di stupide dichiarazioni di naufraghi spaventati ed inebetiti, vittime certamente non esperte di arte marittima e procedure (alcuni parlano di allarme, altri no, in televisione non ci sono state due versioni coincidenti ..) emerga che il comportamento del Comandante e dell'equipaggio siano stati irreprensibili e meritino ogni plauso e riconoscimento, almeno per la gestione dell’ emergenza (per le premesse decideranno le commissioni di inchiesta). In questo caso, seppur critico in altre occasioni, va salvaguardata la tanto martoriata Marina Mercantile Italiana: non cerchiamo carnefici o responsabilità ad ogni costo .. Questa volta si è fatto bene, nel dolore e nella disgrazia chi era a bordo ha risposto, ha soccorso, ha fatto il proprio dovere....

 

Cause ; l’ innesco dell’ incendio può avere molteplici cause, compreso il sabotaggio o l'atto di terrorismo, e tutte vanno prese in considerazione, non si può, una volta di più, considerare la fatalità e la “ sfortuna o fortuna del mare e della nave' come possibilissima causa ... tutti sappiamo che il fuoco è il vero nemico delle navi, e per quanto tempestivi gli interventi, il fuoco e la sfortuna sono più veloci .

Certamente c’ erano persone non autorizzate (solo clandestini?) nel ponte garage, non autorizzate ma soprattutto inesperte, impaurite, ecc ecc: basta una sigaretta, un tentativo di avviamento di un motore per scaldarsi, non parliamo di fuoco acceso per alimentarsi o rintuzzare il gelo (.. io stesso ne ho visto di peggio, in zone dichiaratamente pericolose ..) . Per esperienza diretta so quante modifiche gadget ed accessori vengono montati nelle cabine dei TIR, e quanto spesso queste installazioni portino a corti circuiti; possibile che, se c’ erano clandestini in stiva, qualcuno abbia tentato di ripararsi nelle cabine dei veicoli in sosta.

Anche su questo tema altri hanno subito rilevato che, date le proibitive condizioni di mare, potrebbe essersi anche verificata la rottura delle rizze che tenevano ancorati gli automezzi più pesanti, come i TIR, per il violento movimento di rollio/beccheggio della nave. Se è vero che esisteva a bordo un ingente carico di olio d'oliva, e forse anche qualcosa di più infiammabile, questo potrebbe essere fuoriuscito dalle cisterne andate a cozzare l'una contro l'altra ed essersi depositato sul ponte del garage. A questo punto delle scintille causate da un corto circuito, oppure da un semplice attrito metallico, ma anche la concomitanza di una maldestra azione umana (quanto sopra …) potrebbero aver innescato l'incendio. Bisogna però vedere il numero di focolai …

 

Condimeteo: nessuno, mi sembra, ha posto il tema se con quelle condizioni meteo fosse il caso di salpare ed affrontare la navigazione; quanta vera autonomia, e soprattutto libertà senza conseguenze da parte dell’ armatore, ha il comandante per rinviare la partenza, meno che mai in periodi di punta e con una programmazione di frequenze tanto stretta? Un tempo i più brevi collegamenti con le isole, la Sardegna in particolare, e con il monopolio della Tirrena, con burrasche di questo genere venivano interrotti i collegamenti .

Più di qualche fonte di stampa ha già parlato di cadaveri rinvenuti all'interno del garage: ma chi c’ è stato? Una supposizione, anche se ovvia, ma non sarà un tentativo di mettere le mani avanti a quella che sembra una consuetudine?. Potrebbe trattarsi di clandestini, di cui è stata accertata la presenza a bordo, il che, ormai confermato, dimostrerebbe una grave carenza di controlli all'imbarco, anche da parte del comando nave.

Visti gli elenchi dei superstiti, scarterei che possa trattarsi di membri dell'equipaggio mandati nel garage per tentare di rizzare nuovamente gli automezzi liberatisi , sarebbe davvero imperdonabile per un comandante dell'esperienza del Cap. Giacomazzi, mentre se le porte fossero aperte od apribili potrebbe trattarsi – sempre se confermata questa improbabile ed azzardata constatazione in garage – di autisti scesi per salvare qualcosa dai loro mezzi (oltre ovviamente alla più ovvia e probabile causa, i clandestini).

 

Alle domande generali, di impatto, hanno cercato di rispondere, a caldo, l'Amm. De Giorgi e l'Amm. Angrisano in una tempestiva conferenza stampa, ma credo che adesso occorra impostare un’ indagine seria; sulle comptenze (tecniche) ho seri dubbi, a cominciare dall’ accusa del procuratore di Bari all’ armatore di volersi “rubare” la nave … tutti sappiamo perché un armatore deve dare lui mandato ai rimorchiatori dopo la dichiarazione di abbandono nave e lo sbraco del Comandante.. e mi sembra ridicola la valutazione attuale di 699 persone a bordo (ossia quasi 150 clandestini .. il 25% dei presenti a bordo ... un ‘ enormità che diventerebbe colpa grave).

 

Purtroppo, a successo raggiunto oltre ogni aspettativa, non si riconosce che si è evitata una tragedia epocale ed il punto che oscura tutta la vicenda, ed impedisce un ragionamento critico con la ricerca di cause tecniche per evitare in futuro simili incidenti, e non si riconosce e non si vuole riconoscere che che il problema alla fonte è poliziesco e di ordine pubblico

 

Sta montando un balletto di numeri che sfiora il ridicolo, ed i numeri non tornano, come detto sopra. Già una decina o poche decine di clandestini sono un caso grave, quasi incredibile anche per verifiche superficiali.

Sarà che i numeri scritti in greco o scritti in italiano siano diversi? Come è possibile che non sia sovrapponibile la lista dei passeggeri a bordo del Norman Atlantic con quella delle persone salvate e degli undici (?) morti? Per comprendere le ragioni di questo rompicapo, che non rassicura sulla certezza dell'identità di coloro che salgono a bordo di un mezzo come un traghetto, che trasporta il triplo dei passeggeri di un Boeing 737 o di Un Airbus 320, il doppio di un volo transatlantico, bisogna partire da un dato, un esempio solamente illustrativo già sollevato da altri: sulla Norman Atlantic c'erano almeno dieci clandestini di origine afgana. Tre sono stati individuati nel mercantile attraccato a Bari, gli altri sette dovrebbero essere arrivati sulla San Giorgio insieme agli altri superstiti. Già questo è un elemento di confusione nella verifica dei passeggeri dispersi: se la lista ufficiale viene confrontata con il numero dei viaggiatori portati in salvo, bisogna però sottrarre dieci unità perché comunque non erano previsti all'inizio.

 

D'altra parte, se Ancona (destinazione del traghetto andato a fuoco), Bari e Brindisi sono i porti in cui è maggiormente accentuato il fenomeno di coloro che entrano illegalmente nel nostro paese, la Grecia è il paese europeo dove i controlli sono più labili, come dimostra il caso pressoché contemporaneo del cargo moldavo che ha lanciato SOS (anche per uomini armati) e le autorità greche, competenti, hanno sottostimato il caso girandolo indebitamente all’ Italia ..

Le forze di polizia di frontiera nei porti italiani, poche, sono in prima linea nell'arginare questa invasione, e si sa che spesso gli immigrati vengono trovati nascosti nei camion imbarcati sui traghetti, quando gli stessi trasportatori non sono complici per arrotondare gli introiti e quando gli stessi vigilanti nei porti di imbarco non sono interessati e complici.. . Il caso della Norman Atlantic solleva il velo anche su questo aspetto e ciò fa anche ritenere che i dieci clandestini, già accertati e quelli da accertare, possano essersi trovati molto vicino al luogo in cui è divampato l'incendio. Non si può minimamente escludere che vi siano altre vittime che, appunto, viaggiavano illegalmente, che probabilmente resteranno per sempre senza nome.

C'è un altro elemento a rendere più scivoloso il raffronto tra i nomi e i numeri dei passeggeri portati in salvo e quelli che comparivano nella lista ufficiale: qualcuno potrebbe essersi imbarcato regolarmente, ma averlo fatto all'ultimo momento, magari approfittando del fatto che qualche passeggero con prenotazione non si è presentato, senza che la lista passeggeri venisse aggiornata. Di più: rispetto a un aereo di linea, dove i controlli della corrispondenza tra passaporto e titolare dei biglietti sono pressanti, soprattutto ripetuti ed incrociati, nel caso dei traghetti che percorrono queste rotte, secondo gli esperti, sono meno stringenti (anche se vengono svolti).

 

LA CONFUSIONE POSTERIORE Con l' arrivo a terra, svanisce l' aurea di efficienza e di successo che ha contraddistinto tutta l' operazione, ed entriamo - per paragone - quasi nella routine dell' immigrazione illegale A tutti questi elementi va aggiunto un caos quasi inevitabile in una tragedia di questo tipo, magari conditi dal “buonismo” italiano . In questo si inquadra il sistema di identificazione ed accoglienza, la superficialità con cui si prendono per buone le versioni, ovviamente ingigantite per il vissuto, dei naufraghi che non hanno avuto una trattamento personalizzato, sino ad arrivare al caso, macabro, del figlio a cui è stato detto che il cadavere del padre era stato recuperato, ma poi alla camera mortuaria di Brindisi ha scoperto che si trattava di uno sconosciuto, conseguenza del balletto di racconti e responsabilità dei (fortunatamente pochi) passeggeri incastrati negli scivoli che dovevano portarci alle scialuppe, quando lo stesso documento ritrovato nella tasca non lasciava dubbi.

Ne vedremo ancora, adesso che il problema navale e marittimo è passato in altre mani ….

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