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Pagine Ingiallite Dal Tempo


ammiraglia88

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Con il caldo terribile che c'è fuori, sono chiusa in casa in penombra per illudermi che sia più fresco!

Adesso, fuori all'ombra, sono 39,7 °C ... spero che smetta in fretta di fare questo caldo, è da qualche giorno che ... mi fa evaporare in questo modo.

 

Vediamo il lato positivo di questo :s07: , (devo pur consolarmi in qualche modo, altrimenti io che soffro terribilmente il caldo :s05: :s14: ...), ho approfittato della clausura per "lavorare" al mio sito e così, prima di tutto ho ripensato a Santorini e alla mia ultima crociera (ero in arretrato con il racconto), a quel bel mare fresco e azzurro; poi, in particolare, ho scritto "due righe" che mi erano state ispirare da un vecchio diario di bordo che sto trascrivendo :s10: e che è stato redatto da un allievo nel 1918, che si trovava a bordo dell'incrociatore Amerigo Vespucci. :s43: Anche se si tratta del fratello maggiore del "mio" Vespucci è pur sempre interessante!

Era la precedente nave scuola ed aveva alberi e pennoni quasi come l'attuale.

Ma adesso basta chiacchiere, passo ai "concetti".

 

Non so se sia corretto riportarli qui, o forse è meglio nella sezione quadrato ufficiali, ma riguardano il diario di un marinaio ... autorizzo subito chi è più esperto di me a spostarlo in un'altra sezione se lo ritiene più consono.

 

 

 

Pagine ingiallite dal tempo – un “vecchio” diario di un giovane allievo.

 

Che emozione avere tra le mani un diario originale, e ritrovarmi a riflettere a quante vicissitudini avrà passato; se penso che è stato scritto nel 1918, da un giovane allievo a bordo di un bel veliero, mi si presenta un insolito e singolare quadro.

Come è fantastico sentire il profumo della carta, il rumore provocato dal girare quelle deboli pagine ingiallite dal tempo, e vedere quella scrittura, quel testo scritto ancora a mano, con un inchiostro che porta i segni del tempo. Come è emozionante decifrare quella calligrafia, segno evidente della presenza di una persona. Quanti pensieri scorrono nella mia testa nel soffermarmi sulle parole che non mi sono chiare, e che mi impongono di immedesimarmi in quel giovane marinaio, che mi fanno rileggere l’intera frase alla ricerca del significato più consono. In alcuni punti si capisce proprio che deve essere stato redatto rubando minuti preziosi al riposo concesso al giovane allievo.

Ci vuole molta delicatezza nello sfogliare questo diario, nel sistemare quelle piccole orecchie formatesi, ed “emerse” durante il passaggio tra chissà quante mani, e chissà quali mani, prima di arrivare alle mie. Magari al contrario è rimasto chiuso e custodito in qualche baule, tra altri ricordi di un parente. Chi lo sa quale, e come, sarà stata la sua lunga vita; pensa, ha quasi cento anni!

Ci vuole attenzione e rispetto anche nel riordinare qualche pagina strappata che è fuori posto. Una volta però che l’ordine cronologico sarà sistemato, mentre rileggerò i pensieri di un giovane imbarcato riuscirò a pensarlo a bordo. Non mi sarà difficile immaginarlo, lì, concentrato nel trascrivere le sue riflessioni e le sue attente osservazioni, queste ultime frutto anche delle visite istruttive fatte a terra.

Queste pagine ingiallite dal tempo dovranno continuare a vivere. Per questo motivo sto trascrivendo quei pensieri su un quaderno, che potrò sfogliare senza timore che le parole e l’inchiostro svaniscano, e di cui disporrò tutte le volte che desidererò, senza temere una sua fine precoce causata immancabilmente dall’uso. Così facendo inoltre dovrò decifrare solo la prima volta quella calligrafia, ed alcune parole certamente scritte in momenti di stanchezza o con il mare mosso.

In seguito potrò sfogliare tranquillamente il testo trascritto, archiviando e conservando con molta cura il diario originale. Le pagine ingiallite dal tempo non spariranno e resteranno vive (lo spero) ancora tanti anni, a testimonianza dell’imbarco del giovane allievo ufficiale. Questi suoi pensieri mi richiameranno alla mente anche i compagni imbarcati con lui durante la stessa crociera d’istruzione, e tutti coloro sia che l’hanno preceduto, sia che si sono imbarcati successivamente, e che avranno vissuto pressoché le medesime esperienze.

Questa è la forza custodita in quelle pagine ingiallite dal tempo.

 

Roberta

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Queste pagine ingiallite dal tempo dovranno continuare a vivere. Per questo motivo sto trascrivendo quei pensieri su un quaderno, che potrò sfogliare senza timore che le parole e l’inchiostro svaniscano, e di cui disporrò tutte le volte che desidererò, senza temere una sua fine precoce causata immancabilmente dall’uso.

 

piu che lodevole Roberta, davvero complimenti!

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  • 2 months later...

Ho finito :s26: :s51: cioè sono riuscita a trascrivere (nei ritagli di tempo :s05: ) quel famoso diario.

Mi sembra di capire, ma devo rileggerlo accuratamente nel prossimo fine settimana, che si tratta di ben due diari. Uno scritto a bordo della regia nave Vespucci (il primo Vespucci) e uno della regia nave Ferruccio. Uno è del 1918 e l'altro sembrerebbe del 1920 o anni immediatamente successivi.

 

Ho trovato alcune parti in cui l'allievo parla anche di sommergibili, e in una è stato pure a bordo in visita. Ve li "devo" ricopiare :s02:

Datemi qualche giorno di tempo.

Li ho trascritti a mano su due quaderni, perchè amo "la carta", ed era più comodo perchè potevo sistemarmi tranquillamente sulla tavola in soggiorno, senza sgualcirlo ed avendo molto più spazio e luce. Dovrò pertanto ricopiare il tutto (le parti più interessanti) a pc, per questo dovete darmi ancora un po' di tempo.

Ancora un po' di pazienza :s41:

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Un primo estratto da quei due fantastici diari. :s49: :s14:

 

 

 

Premessa.

 

L’allievo si trova prima sulla regia nave Vespucci e poi sulla regia nave Ferruccio.

Un diario è datato 1918, l’altro non è specificato ma sembrerebbe 1920 o uno degli anni immediatamente successivi.

Sto ancora mettendo insieme i pezzi. Il diario è fatto da alcuni fascicoli ancora uniti, ma anche da pagine sparse, staccatesi nel tempo.

Dovrò “studiare” come riordinarle, ma per il momento vi riporto gli stralci che penso vi interesseranno maggiormente, quelli in cui si parla di sommergibili e della situazione del porto di La Spezia durante il periodo di imbarco di questo allievo.

 

 

 

18 - 19 luglio (1918 ? )

 

… La visita era finita, e c’imbarcammo tosto sulle lance che rimorchiate dalla barca a vapore, ci condussero a bordo.

Nel pomeriggio eseguì evoluzioni nel golfo il sommergibile che mostrò l’abilità di coloro che tanto studiano e s’affaticano per costruire questi strumenti di guerra. …

 

 

10 agosto 1918

 

(si parla delle navi italiane)

… Da questi siamo passati poi ai veri esploratori, come il Quarto, il Bixio, il Marsala. Il naviglio silurante consta di navi che hanno per scopo precipuo il siluramento, e quindi per arma principale il siluro. … Si dividono in cacciatorpediniere, torpediniere e torpediniere sommergibili.

I caccia, che si sono confusi spesso con le torpediniere, formando quasi una sola categoria sono stati costruiti perché le difese antisiluranti delle grosse navi di linea erano talvolta insufficienti. …

Le torpediniere, che dopo aver silurato mirano ad una subitanea fuga, non vanno eccessivamente al largo, salvo quelle “D’altro mare”, quasi caccia come l’Orione, il Calliope, il Pegaso, il Saffo.

Abbiamo ora la torpediniera sommergibile, che aggiunge l’invisibilità, ai caratteri delle siluranti, e può così arrivare inosservata sotto una nave e lanciare il micidiale siluro.

Fanno parte del naviglio silurante anche i motoscafi antisommergibile (M.A.S.) …

 

 

21 agosto 1918

 

… Alla sera venne a rompere la monotonia una quadriglia di M.A.S. che formano parte integrante del naviglio leggero.

Alla brezza della sera il vessillo tricolore d’Italia sventolava, in mezzo al pulsare dei motori, e alla rabbia del mare, mentre la squadriglia, di ritorno forse da qualche missione dirigeva verso il porto.

La vista di quegli scafi mi riempì di vita, mi fece pensare al giorno in cui anch’io forse, farò parte d’uno di quegli equipaggi e col nome santo d’Italia porterò in altri lidi anche l’onore della (ndr: una parola non identificata) ricorderò forse questi tramonti di Palmaria, quando ancora mi avvezzavo alla vita militare, li ricorderò, quel ricordo mi sarà sprone sulla via dell’onore.

 

 

23 agosto 1918

 

… Ho visto prima di andare a dormire un piroscafo svedese a combustione interna che entrava nel golfo, e nel mio giovane cuore si è fissata la visione del suo equipaggio di quei forti figli delle terre nordiche, che nulla temono, di quei marinai che forse da molto tempo non vedevano le loro case e quel pensiero mi fece sembrar più leggere le fatiche che dovevo sopportare.

 

 

28 agosto 1918

 

… posto di manovra, perché consistente nel bordare e serrare le vele, … ammainarle e serrarle, durante il quale ho potuto vedere una petroliera inglese e più tardi il cacciatorpediniere che porta il nome d’Ippolito Nievo scrittore Padovano.

Verso le 4 h si alzò il moderno idrovolante Caproni che si trova qui in arsenale e che non avevo visto prima del mio ritorno da Palmaria.

Il tipo Caproni è il più moderno aeroplano Italiano, possiede 3 motori con una forza di 900 hp e 3 timoni di direzione; essendo il più recente è in contrasto coll’ultimo tipo tedesco il Gotha …

 

(alla prossima puntata :s02: )

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Ed aggiungo che il forum Parola di Marinaio, godereccio e festaiolo, mi sembra debbasi sostituire/integrare con il più pertinente ambiente delle Storie di Mare (tiro tutto alla mia parrocchia....)

 

[Aggiunta di Secondo: sempre se Ammiraglia è d'accordo, per me nulla osta!]

Modificato da Secondo Marchetti
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Se Ammiraglia è d'accordo, lancio un appello ai nostri generosi Comandanti iconofili perché arricchiscano la discussione con immagini delle navi di cui si tratta nel diario, a loro discrezione :s44:

 

 

D'accordissimo, bella idea. :s01:

Io non l'ho fatto perchè sto già occupando una marea di tempo a ricomporre i pezzetti, a ricopiare a pc i brani che penso siano interessanti per il forum (ne sto preparando uno in cui si parla del sommergibile Torricelli :s41: ) e soprattutto avrei dovuto "recuperarle" da internet (sempre che ce ne siano di disponibili, vista l'età).

 

 

 

Ed aggiungo che il forum Parola di Marinaio, godereccio e festaiolo, mi sembra debbasi sostituire/integrare con il più pertinente ambiente delle Storie di Mare (tiro tutto alla mia parrocchia....)

[Aggiunta di Secondo: sempre se Ammiraglia è d'accordo, per me nulla osta!]

 

 

Vedi tu, e lo staff, come è meglio procedere. :s01:

 

 

Se volete, faccio una prova con Adobe InDesign dove alle spalle del testo inserisco una immagine (in semitrasparenza)...

magari domani faccio vedere il risultato. :s01:

 

 

Per me ... prova pure, mi sembra già di vedere un ottimo risultato! :s44:

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Ed aggiungo che il forum Parola di Marinaio, godereccio e festaiolo, mi sembra debbasi sostituire/integrare con il più pertinente ambiente delle Storie di Mare (tiro tutto alla mia parrocchia....)

 

[Aggiunta di Secondo: sempre se Ammiraglia è d'accordo, per me nulla osta!]

 

 

Se ho capito bene intendi un cambio di "titolo" oppure una integrazione quindi una nuova "sezione". Nel caso potesse essere utile, da unificare, mi sono ricordata di altri due diari che ho già riportato tempo fa e che si trovano qui:

 

https://www.betasom.it/forum/index.php?show...c=32804&hl=

 

https://www.betasom.it/forum/index.php?show...c=28113&hl=

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Ammiragli aspetto un giudizio!

coverkcu.jpg

 

 

Beeeello! :s20: :s20:

Ovviamente perchè vedo bene tutti quei marinai a riva e mi ricorda tanto un bel veliero :s21: :s10:

Scherzi a parte, niente male. Anche perchè il giovane è stato a bordo del primo Amerigo Vespucci, quindi a riva c'è stato (lo dice anche in qualche passaggio del diario).

 

Però quell'ammiraglia88 ... ci aggiungerei: "trascritto da", oppure, "proposto da", o qualcosa di simile.

Come copertina, a mio modesto parere, è perfetta. :s20:

Nel caso di aggiunte di foto al testo però vedrei meglio qualcosa di più "sfumato", più in "ombra".

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Beeeello! :s20: :s20:

Ovviamente perchè vedo bene tutti quei marinai a riva e mi ricorda tanto un bel veliero :s21: :s10:

Scherzi a parte, niente male. Anche perchè il giovane è stato a bordo del primo Amerigo Vespucci, quindi a riva c'è stato (lo dice anche in qualche passaggio del diario).

 

Però quell'ammiraglia88 ... ci aggiungerei: "trascritto da", oppure, "proposto da", o qualcosa di simile.

Come copertina, a mio modesto parere, è perfetta. :s20:

Nel caso di aggiunte di foto al testo però vedrei meglio qualcosa di più "sfumato", più in "ombra".

Lo so che è stato sul Vecchio Vespucci (che hò) sia in foto che in disegno

anche a me non piace la tua scritta (così nuda e cruda)... troverò l'illuminazione!!

Comunque non preoccuparti delle foto... staranno benissimo

Ciao

 

PS GUARDA CHE CONOSCO PERFETTAMENTE (FORSE ANCHE TROPPO), LA TUA MALATTIA "INCURABILE" :s03: :s03:

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E la storia continua ...

 

 

Giovedì, 29 agosto (1918)

 

Bello, scivolante sull’onda, il sommergibile Torricelli si aggirava stamane intorno al Vespucci, mettendo la prua ora verso il porto, ora verso l’arsenale in direzione dell’uscita del golfo.

In coperta stava radunato il suo equipaggio, che potevamo ben distinguere data la vicinanza, e sulla torretta la bandiera d’Italia sventolava vicino ai due periscopi, ai due occhi del sommergibile, che dopo parecchie evoluzioni rientrava in arsenale.

Dopo aver mollate e serrate le vele ci furono spiegati alcuni elementi d’attrezzatura. Potei anche avere un’idea dei bozzelli …

 

 

Sabato, 31 agosto (1918)

 

Il mio desiderio intenso di navigare in un sommergibile, di immergermi almeno per quel che ... (ndr una parola non identificata), chiuso in quello scafo d’acciaio fu alfine appagato. Stamane il sommergibile F4 attraccava al barcarizzo per ricevere una quindicina d’allievi tra i quali mi trovavo anch’io.

Saliti sul battello, non appena questo scostò ci recammo nell’interno, e potemmo averne un’idea generale visitandolo da prua a poppa.

E ora darò qui qualche notizia circa queste moderne navi subacquee.

Dopo la battaglia di ... (ndr una parola non identificata) si pensò che occorrevano delle navi che potessero operare sotto la completa protezione dell’acqua, e da ogni parte ci si mise all’opera per continuare gli esperimenti intrapresi tempo addietro.

Ma queste navi subacquee, il sottomarino e il sommergibile, sono sottili a scafo lungi forme, di un dislocamento che varia da 2 a 300 t. , è già arrivato nel 1916 a 1200 hp (ndr mi pare di leggere “hp”) essi possono navigare in emersione con una velocità da 10 a 15 miglia e sott’acqua, dove possono immergersi in meno di 15 minuti, da 7 a 12 miglia.

Quasi non v’è differenza fra il sottomarino e il sommergibile: in condizioni normali il primo emerge poco e ha n solo motore, mentre il secondo emerge come una nave ordinaria, e ha due motori: uno elettrico per navigare in immersione e uno a combustione interna per navigare alla superficie.

L’armamento del sommergibile è formato da tubi lanciasiluri, generalmente a prora e in immersione può vedere ciò che avviene alla superficie, mediante uno strumento ottico detto “periscopio” o “deptoscopio” (ndr mi pare questa parola), specie di cannocchiale che emerge dall’acqua 4 o 5 m. .

L’obiettivo del sommergibile è di assicurare la difesa alle località poco fortificate, e quindi di affondare le navi nemiche che trasportano contrabbando, impedire forzamenti di passi, rendere pericolosi blocchi ed altre azioni di difesa e di offesa.

 

La mia impressione appena ci si mise in moto fu assai buona: ebbi la visione netta di tutti gli sforzi compiuti per perfezionare quello scafo, ricordai tutti gli uomini periti dentro al loro battello, pensai a quei marinai inglesi che non potendo più risalire per un guasto irreparabile, durante le ore della loro lenta agonia cantarono l’incoronazione segno di devozione al loro sovrano.

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Bella, complimenti!

Però :s10: ci aggiungerei quella bellissima immagine degli uomini a riva, magari lì nel centro della copertina, subito sopra il titolo. O forse starebbe bene anche sotto il titolo, invece che sopra. :s41: Ovviamente vedi tu se è il caso di rimodificarla :s46:

 

La copertina mi sembra meglio con una immagine "forte".

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Sei tremenda!!! :s03: :s03: :s03:

 

E anche ragioniera :s03: ... e, quel che è peggio, di quelle pignole :s03:

Non avresti dovuto chiedere il parere, sarebbe bastato pubblicare e probabilmente nessuno avrebbe avuto da ridire :s02: e questo è un consiglio per il futuro :s02:

Comunque non impazzire con le modifiche, va bene anche così :s20: :s20:

 

Per il momento proseguo con la "ricomposizione" del testo integrale. A presto, con la pubblicazione di altri brani dei diari del giovane imbarcato.

Modificato da ammiraglia88
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