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Amedeo Guillet


DesGeneys

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Buonasera Comandanti,

 

spero innanzitutto di non essere OT.

Una di queste sere mi sono imbattuto per caso in una puntata de "La storia siamo noi" dedicata ad Amedeo Guillet.

Sono rimasto davvero colpito da quel poco che ho potuto vedere e incuriosito sono andato a cercare sul sito della trasmissione maggiori informazioni.

Sperando di fare cosa gradita le condivido con voi:

http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=354

video integrale della puntata:

http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/pop/sch...eo.aspx?id=1006

 

Sinceramete mi sono stupito di quanto poco noto fosse un Uomo (con la U maiuscola, a parer mio) come questo; magari voi lo conoscevate già.

 

Buona visione.

DesGeneys.

Modificato da DesGeneys
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Tutto quello che ho trovato:

 

http://www.cinematografo.net/bancadati/con...amp;completa=si

 

Francamente non ho mai sentito questo regista.

 

PS: devo dire che in alcuni punti del documentario mi sono addirittura commosso

Modificato da DesGeneys
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Finisco ora di lavorare e non ho tempo di vedere i documentari...mannaggia!!!! però appena visti ti so dire la mia impressione....se mi dici che ti sei addirittura commosso mi tenti a non andare a dormire...... :s68:

 

 

Mannaggia ma i video de' "La storia siamo noi" non si possono scaricare è! :s11:

Modificato da Diaspro
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Visitatore Kashin

Ci sono molti eroi o se vogliamo grandi personaggi della storia Italiana , poco conosciuti o volutamente fatti conoscere poco, siamo noi che con la nostra "Curiosita'" dobbiamo scavare e rinvenire 100 e 100 dei nostri uomini d'onore..

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Il libro "La guerra privata del Tenente Guillet" è stato pubblicato nel 1997 (e abbastanza pubblicizzato) dalla casa editrice TEA.

La descrizione:

 

Assegnato al Gruppo Bande a cavallo, di stanza in Eritrea durante la seconda guerra mondiale, in qualità di ufficiale di cavalleria, Amedeo Guillet acquistò presto fama tra gli inglesi di nemico pericoloso e inafferrabile. Ma il suo nome divenne tristemente noto presso l'esercito di Sua Maestà quando, dopo la resa dell'Italia, Guillet, vestito come un arabo, alla testa di una banda di guerriglieri eritrei, etiopici e arabi, continuò a combattere la sua guerra privata contro il nemico inglese. Vittorio Dan Segre, che conobbe personalmente Guillet, per ricostruirne la vita avventurosa ha raccolto i rapporti e i ricordi degli ufficiali inglesi che lo combatterono.

 

Vale la pena di acquistarlo..... (Già fatto nel 1997.....)

 

Ciao

Ursus

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La storia di Amedeo Guillet (dal sito Wikipedia)

 

Storia militare

Nel 1935 partecipa con un gruppo di cavalieri libici, gli spahis, alla conquista dell'Etiopia. Successivamente partecipa volontariamente nella Guerra di Spagna. Comandante di una compagnia di arditi della divisione "Fiamme Nere" gli viene successivamente affidata una compagnia di truppe coloniali marocchine. Dopo un breve periodo in Italia in convalescenza, nel 1937 viene mandato in Libia al comando dei VII squadrone Savari. Nel 1938, promosso tenente dei "Cavalieri del Monferrato" è inviato nel Corno d'Africa dove partecipa alle prime azioni del XIV gruppo in Amhara.

 

Nel 1939 si trova nella regione di Dougur Dubà per combattere per conto del governo coloniale italiano la guerriglia che imperversava in quella regione. Raggiunta la postazione cerca di forzare il nemico ad uno scontro in campo aperto. In una occasione, durante una carica, il suo cavallo viene colpito ed ucciso. Immediatamente Guillet ordina al suo attendente di dargliene un altro. Quando anche questo viene colpito, trovandosi appiedato, si mette ai comandi di una mitragliatrice e spara agli ultimi ribelli rimasti sul campo di battaglia. Per questa azione di "eroismo a di sprezzo del pericolo" gli viene conferita la Medaglia d'Argento al Valor Militare dalle autorità italiane e nominato "Comandante Diavolo" dai soldati indigeni.

 

Nel 1940 gli viene assegnato l'incarico di formare il "Gruppo Bande a Cavallo dell'Amhara" composto da circa 1500 soldati. Formato da ascari eritrei. Si distinse per il modo gentile (per l'epoca) con cui venivano trattate le popolazioni locali e la fedeltà dei soldati al proprio comandante.

 

 

Comandante Diavolo

Alla fine del 1940 la situazione per le truppe italiane era assai difficile a causa dell'isolamento dalla madrepatria. Al comando di Amedeo d'Aosta il grosso delle forze fu ben presto confinato nella regione di Amba Alagi, in particolare nei pressi di Cherù. A Guillet venne assegnato il compito di ritardare l'avanzata alleata con azioni di guerriglia nel settore nord-occidentale della regione.

 

Tra tutte le battaglie del periodo quella più importante è forse quella della fine di Gennaio 1941 a Cherù quando ai comandi di Amedeo Guillet il Gruppo Bande a Cavallo armato di sole spade, pistole e bombe a mano caricò una colonna di carri armati inglesi . Dopo essere passati illesi tra le sbalordite truppe inglesi, gli italiani tornano sui loro passi per ricaricare. Questo dà tempo agli alleati di riorganizzarsi e di sparare ad alzo zero verso i cavalieri di nuovo alla carica. Le truppe di Guillet pagano un alto prezzo per questa battaglia: 800 tra morti e feriti. In meno di due anni le forze italiane vengono costrette alla resa, ma Guillet continua a contrapporre agli inglesi operazioni di sabotaggio e di guerriglia.

 

 

Ritorno in Italia

Dopo numerose avventure, fra le quali l'aver lavorato come venditore d'acqua in un mercato eritreo di Massaua e l'aver rischiato di morire nel deserto, finalmente Guillet riesce a raggiungere lo Yemen dove, dopo essere inizialmente imprigionato come sospetta spia inglese,viene nominato dallo stesso Imam , fu nominato Gran Maniscalco di corte, solo per aver detto che si intendeva di cavalli, che erano la sua grande passione;diventa poi istruttore delle guardie a cavallo dell'Imam. Poco prima dell'Armistizio nonostante l'opposizione della famiglia reale yemenita si imbarca in incognito su una nave della croce rossa che reimpatria i civili italiani. Appena arrivato in Italia, il 3 settembre 1943, domanda denaro, uomini ed armi per continuare la battaglia nel Corno d'Africa contro gli Alleati. Ma i tempi sono cambiati, promosso Maggiore per meriti di guerra è assegnato al Servizio Informazioni Militari ed impiegato in missioni ad alto rischio nell'Italia occupata. Durante una di queste si occupa anche di salvare l'archivio dell'Africa Italiana. Per una di queste azioni gli viene conferita l'onorificienza di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia.

 

 

Dopoguerra

Alla fine delle ostilità e dopo la sconfitta della monarchia e la vittoria della Repubblica nel Referendum del 1946, Guillet esprime ad Vittorio Emanuele III di Savoia la volontà di lasciare l'Italia. Ma il re lo persuade a continuare a servire il proprio paese, qualunque governo fosse in carica.

 

Amedeo Guillet entra allora nel corpo diplomatico e rappresenta l'Italia in Egitto, Yemen, Giordania, Marocco sino a raggiungere il grado di ambasciatore in India, carica che manterrà sino al suo ritiro nel 1975.

 

Il 4 novembre del 2000 il presidente Carlo Azeglio Ciampi nomina Amedeo Guillet Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Militare d'Italia.

 

Amedeo Guillet vive in Irlanda.

 

In altri paesi a uno cosi avrebbero intitolato una scuola per provincia......

 

 

Ciao a tutti

Ursus

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Uno dei (tanti) meriti di Betasom è quello di consentire la diffusione di informazioni, spesso anche difficili da reperire, grazie alla passione di molti di Voi per queste storie.

 

Sempre cercando informazioni su Guillet, mi sono imbattuto in questa informazione:

E a proposito di medaglie, una molto particolare sarebbe spettata di diritto alla coraggiosa e affascinante dottoressa Rosa Dainelli che nell'agosto del '42, dimostrando patriottismo, doti atletiche e coraggio fuori dal comune, penetrò di notte nel più sorvegliato deposito di munizioni inglese di Addis Abeba facendolo esplodere con una pericolosa carica di dinamite a miccia. Rosa Dainelli riuscì miracolosamente a farla franca e soprattutto a salvare la pelle arrecando al nemico un danno ben più grande di quanto ella avesse previsto. Nel deposito, infatti, si trovavano 2 milioni di speciali cartucce Fiocchi preda bellica che il Comando inglese aveva già destinato quale munizionamento per i nuovi mitragliatori Sten appena entrati in servizio ma ancora privi di adeguata scorta di cartucce.

Il mancato utilizzo dei proiettili italiani costrinse quindi gli inglesi a fare a meno dei moderni mitragliatori fino al novembre del '42 quando dalle fabbriche inglesi uscirono finalmente le nuove cartucce costruite ad hoc.

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Per tutti coloro che, come me, si sono appassonati a questo Erore, vi segnalo una sua intervista radiofonica del 2005:

 

http://www.radio24.ilsole24ore.com/radio24...storia070505.rm

 

L'intervista a Guillet inizia attorno al minuto 10.20.

 

La storia di Guillet mi ricorda in alcuni aspetti quella del generale von Lettow-Vorbeck. Se qualcuno volesse approfondire:

http://www.warfare.it/documenti/von_lettow.html

http://www.warfare.it/storie/tanga.html (con risvolti navali)

http://it.wikipedia.org/wiki/Paul_Emil_von_Lettow-Vorbeck

 

Buona storia a tutti :)

Modificato da DesGeneys
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  • 2 months later...
  • 2 years later...

Dal sito ufficiale dell'Esercito Italiano, http://www.esercito.difesa.it/default.asp , eccovi il link al supplemento del numero di settembre/ottobre 2007 della "Rivista Militare", dedicato ad Amedeo Guillet:

 

http://www.esercito.difesa.it/root/chisiam...07_05_suppl.pdf

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Grazie!!!!Inoltro il link a Mongelli in Francia! (Sospetto: ma non è che vi conosciate?)

Mi spiace, ma non ho tale piacere e tale onore!

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  • 4 months later...

Il Barone Amedeo Guillet, ufficiale di cavalleria, ambasciatore, agente segreto, ma, soprattutto eroe d'altri tempi, è morto mercoledì scorso, 16 giugno nella sua abitazione romana.

 

Il 26 giugno prossimo, nella Cattedrale di Capua, alla presenza dell'Arcivesco di Capua, Monsignor Bruno Schettini, e della massime autorità civili e militari, con inizio alle ore 17.00, saranno accolte le ceneri dell'Eroe per essere deposte nella Cappella di famiglia presso il cimitero di Capua.

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Certo che è vergognoso... non ne ha parlato proprio nessuno!

 

 

da base artica, marco

 

non ee la quantita, ma la qualita che conta.

http://www.esteri.it/MAE/IT/Sala_Stampa/Ar..._BioGuillet.htm

 

onore a un patriota e una personalita.

 

non si ee tristi di aver perso tale persona, ma felici di averlo potuto avere a nostra bandiera e d´esempio morale!!

 

saluto e rispetto, marco

Modificato da bussolino
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D'accordo, però i giornali nazionali, tanto attenti alla improvvisa devozione mariana dei portieri della nazionale Marchetti e Buffon, potevano almeno degnarsi di un accenno da qualche parte... E non dico di più per non lanciare una sequela di anatemi contro i "professionisti del quarto potere"!

 

P.s.: faccio comunque notare a Bussolino che l'articolo non commemora la morte di Guillet, bensì un'altra data (cioé quella del suo centesimo compleanno)!

Modificato da simone77
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da base artica, marco

 

1- la stampa e sovente rivolta ai senza memoria e senza propia ragione, poiche se si leggono gli articoli o i temi, si deve considerare che il giornalista x se

deve x forza essere uno che prende il lettore x ...poco intelligente o per lo meno di suo attuale livello cerebrale... :s03: .

 

2- per me certe persone non muoiono mai, restano eterne poiche li considero degli esempi morali e umani :s67: .

 

saluti marco

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Onore e Gloria eterna per un Eroe!

 

Riposi in Pace!

 

 

--------------------

 

 

Dalla rubrica "Cronaca - News" del sito "Congedati Folgore", http://www.congedatifolgore.com/ , riporto l'articolo seguente:

 

 

LE CENERI DEL LEGGENDARIO GUILLET ONORATE IN DUOMO A CAPUA

Domenica, 27 Giugno 2010

by webmaster

 

ceneri.guillet.jpg

 

CAPUA

 

L’addio solenne della città di Capua al Generale Guillet, eroe e gentiluomo

 

di Nunzio De Pinto

 

guillet.jpg

 

CAPUA – “Buon viaggio, Comandante”, con queste parole cariche di significato, un Capitano del Reggimento Cavalleggeri “GUIDE” (19°) di Salerno, ha rivolto un ultimo saluto al Generale Amedeo Guillet, ufficiale di Cavalleria, deceduto a Roma lo scorso 16 giugno, ed al quale la città di Capua ha voluto esprimere tutto il suo calore ed affetto con una suggestiva cerimonia che si è svolta ieri pomeriggio presso il Duomo di Capua.

 

Il rito funebre è stato celebrato da S.E. Monsignor Bruno Schettino, Vescovo della città capuana. In un Duomo gremito di tantissimi cittadini, le massime autorità civili e militari hanno voluto rendere onore ad un Italiano che ha portato il nome e l’onore della Patria sempre alto nel mondo.

 

Alla cerimonia erano presenti i due figli di Amedeo Guillet: Paolo Mario, medico, e Alfredo, consulente per l’Ambiente del Ministero degli Esteri. Presenti anche il Capo delegazione dell’Ambasciata d’Eritrea dott. ZEMEDE Tekle e l’Ambasciatore di Giordania, in rappresentanza di due Paesi presso i quali Amedeo Guillet aveva passato gran parte della sua vita, prima da soldato del Regio Esercito Italiano e, successivamente, da Ambasciatore della neonata Repubblica Italiana. Presenti, inoltre, il sindaco di Capua Antropoli, il vice Prefetto di Caserta, il Presidente del Consiglio Provinciale Della Cioppa, gli onorevoli Landolfi, Coronella e Landolfi, il consigliere regionale Angelo Polverino, in rappresentanza della Regione Campania. Molto nutrita la rappresentanza militare.

 

C’erano il Generale di Corpo d’Armato Filiberto Cecchi, già Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Generale di C.A. Stefanini, il Generale di Brigata Attilio Claudio Borreca, comandante del Raggruppamento Unità Addestrative di Capua, unitamente al suo vice, il Colonnello Ruggiero, il Generale di Brigata Guido Landriani, Comandante Militare Esercito “Campania”, il Generale di Brigata Fernando Greco, Comandante della Scuola di Amministrazione e Commissariato di Maddaloni, il Colonnello Marco Centritto, Capo Ufficio Pubblica Informazione dello SME, il Capo Centro Documentale di Caserta (ex distretto militare), Colonnello Luciano Iannetta, i comandanti provinciali dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato.

 

 

Alla fine della cerimonia religiosa, dopo il ringraziamento di uno dei figli di Guillet, il sindaco Antropoli ha tracciato la vita eroica ed avventurosa del Comandante Diavolo, come lo chiamavano i suoi “Spahis” eritrei mentre dava filo da torcere agli inglesi della perfida “Albione” ed ha annunciato che è stata approvata la delibera con la quale la città di Capua, dopo la cittadinanza onoraria, ha deciso di intitolare “Via Amedeo GUILLET” quella che sino ad ora è Via Brezza, la strada che passa a fianco della Caserma Oreste SALOMONE”.

NUNZIO DE PINTO

 

 

sotto: alcune delle auorità militari che hanno salutato le ceneri del comandante Guillet:

da sinistra il Gen. Borreca,il Gen. Cecchi ex Capo di SME, il Generale Landriani e il Gen. c.a. Stefanini

borreca.cecchi.jpg

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