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Completata La Costellazione M U O S


Totiano

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Interessante articolo da Defencetalk al link http://www.defencetalk.com/us-navys-final-satellite-in-muos-constellation-launches-successfully-67726/ dove vien comunicato che la costellazione di satelliti per comunicazioni di nuova generazione MUOS è stata completata. Per quanto ne capisco è una specie di whatsapp dedicato alle Forze Armate Statunitensi, ovvero un sistema di comunicazione che si basa su protocolli internet e non più sule trasmissioni in UHF, guadagnando una banda 10 volte più grande. Più dati a maggiore velocità significa maggiori informazioni e, come noto, la conoscenza è potere.....

 

senza contare che, normalmente, la tecnologia militare viene immessa sul mercato commerciale dopo ciuca un decennio, e gli Stati Uniti avranno nuove tecnologie di avanguardia pronte per controllare il Web.

 

Ecco l'articolo

US Navy’s Final Satellite in MUOS Constellation Launches Successfully

The Navy’s fifth Mobile User Objective System (MUOS) satellite launched at 10:30 a.m. EDT, June 24, from Space Launch Complex 41 aboard a United Launch Alliance Atlas 5 rocket in the 551 launch vehicle configuration.

MUOS-5 is an on-orbit spare and the final satellite in the five-satellite MUOS constellation. The satellite is successfully responding to commands from a Navy and Lockheed Martin team operating MUOS-5 from the Naval Satellite Operations Center, Naval Base Ventura County, Point Mugu, California.

“As we celebrate the successful launch of MUOS 5 — it’s similar to commissioning a ship, as our MUOS team begins to bring the satellite to life — it’s an appropriate time to reflect on the work it took to get here,” said Rear Adm. Christian Becker, Program Executive Officer Space Systems. “From the thousands of members of our industry team who built this amazing capability, to our Air Force partners who delivered us safely to orbit, to our Army shipmates who are part of the team delivering end-to-end communications to the joint warfighter: Thank you! We are looking forward to the continued successful shakedown of the system and full delivery into operations.”

MUOS is an Internet Protocol-based system designed to provide improved communications capabilities to users around the world, regardless of where they are in relation to a satellite, and will provide greater than 10 times the bandwidth capacity compared with the current ultra-high frequency (UHF) constellation.

“The MUOS Wideband Code Division Multiple Access (WCDMA) system provides significantly increased capacity and coverage, superior voice quality and Internet-like capabilities, enabling warfighters the flexibility to better communicate what they need to, when they need to,” said Capt. Joe Kan, program manager for the Navy Communications Satellite Program Office (PMW 146).

The MUOS-5 satellite is now in transit toward its geosynchronous orbit location, where it will then deploy its solar arrays and antennas.

“MUOS-5 will be transitioning over the next nine days to reach its test slot 22,000 miles above the earth in a geosynchronous orbit,” said Cmdr. Jason Pratt, principal assistant program manager of MUOS. “Once it has reached its location and deployed its arrays and antennas, on-orbit testing of the satellite will begin.”

MUOS is a system consisting of five satellites, four ground stations across the globe, a network management system and an integrated WCDMA waveform. The first four MUOS satellites are already operational via their legacy payloads, providing UHF satellite communications (SATCOM) for the DoD and mitigating potential gaps in UHF communications capabilities. The system’s WCDMA capability, currently in its test and evaluation stage, employs advanced third-generation cellular technology adapted for military SATCOM.

“Looking forward, we are continuing to focus efforts on transitioning to the WCDMA capability of MUOS,” said Jarratt Mowery, director of end-to-end system integration. “The system first demonstrated WCDMA voice and data calls via the Army’s Manpack radios in 2013, and we’ve since conducted testing and training with each of the various service branches. We’re excited to keep working with end-users to ultimately provide warfighters the ability to talk, text and share data around the world using the MUOS WCDMA system.”

The MUOS constellation and associated network will extend narrowband communications availability well past 2025.

The Navy’s Program Executive Office for Space Systems, located at the Space and Naval Warfare Systems Command in San Diego, is responsible for the MUOS program.






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Il MUOS è purtroppo assai noto alle cronache italiane per la contestata installazione di Niscemi in Sicilia: al momento, per quel che mi risulta, gli impianti costruiti all'interno della base americana, costituiti da enormi antenne e da apparecchiature di grande potenza, sono sotto sequestro, in attesa della valutazione dell'impatto ambientale dovuto all'emissione di una quantità di micro-onde al di fuori di ogni limite ammesso (e ragionevolmente consentito).

 

Personalmente sono sempre stato relativamente favorevole allo sviluppo scientifico, ma in questo caso le incognite sono veramente moltissime: i campi magnetici indotti dall'emissione del fascio di micro-onde tra le antenne a terra e la costellazione di satelliti appena completata sono di una potenza veramente notevole e l'impatto sulla flora ma soprattutto sulla fauna, se non sull'essere umano, potrebbero essere molto dannosi.

 

La soluzione migliore sarebbe stata quella di isolare gli impianti di trasmissione, relegandoli in zone a bassa densità abitativa e possibilmente in quota, ma evidentemente i risparmi indotti da una soluzione più veloce ed economica hanno prevalso sul buon senso: il risultato è che le legittime contestazioni degli abitanti e degli agricoltori che vivono dei dintorni dell'installazione americana hanno provocato il blocco dell'operatività dei nuovi impianti, vanificando di fatto quanto realizzato e installato sino ad oggi.

 

Non so come finirà la vicenda, ammiro il livello tecnologico e l'innovazione di quanto prodotto, ma contesto la miopia con cui i vertici militari responsabili del nuovo sistema di comunicazione si sono mossi: possibile che impianti ad elevato impatto ambientale non potessero trovare una collocazione più consona al loro livello di pericolosità?

 

Mi auguro che sia possibile trovare la soluzione migliore al fine di garantire la coesistenza tra le installazioni realizzate e il territorio circostante, anche se la natura dell'uno e dell'altro sono in profonda antitesi.

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Il MUOS è purtroppo assai noto alle cronache italiane per la contestata installazione di Niscemi in Sicilia: al momento, per quel che mi risulta, gli impianti costruiti all'interno della base americana, costituiti da enormi antenne e da apparecchiature di grande potenza, sono sotto sequestro, in attesa della valutazione dell'impatto ambientale dovuto all'emissione di una quantità di micro-onde al di fuori di ogni limite ammesso (e ragionevolmente consentito).

 

Personalmente sono sempre stato relativamente favorevole allo sviluppo scientifico, ma in questo caso le incognite sono veramente moltissime: i campi magnetici indotti dall'emissione del fascio di micro-onde tra le antenne a terra e la costellazione di satelliti appena completata sono di una potenza veramente notevole e l'impatto sulla flora ma soprattutto sulla fauna, se non sull'essere umano, potrebbero essere molto dannosi.

 

La soluzione migliore sarebbe stata quella di isolare gli impianti di trasmissione, relegandoli in zone a bassa densità abitativa e possibilmente in quota, ma evidentemente i risparmi indotti da una soluzione più veloce ed economica hanno prevalso sul buon senso: il risultato è che le legittime contestazioni degli abitanti e degli agricoltori che vivono dei dintorni dell'installazione americana hanno provocato il blocco dell'operatività dei nuovi impianti, vanificando di fatto quanto realizzato e installato sino ad oggi.

 

Non so come finirà la vicenda, ammiro il livello tecnologico e l'innovazione di quanto prodotto, ma contesto la miopia con cui i vertici militari responsabili del nuovo sistema di comunicazione si sono mossi: possibile che impianti ad elevato impatto ambientale non potessero trovare una collocazione più consona al loro livello di pericolosità?

 

Mi auguro che sia possibile trovare la soluzione migliore al fine di garantire la coesistenza tra le installazioni realizzate e il territorio circostante, anche se la natura dell'uno e dell'altro sono in profonda antitesi.

 

Da un articolo datato Maggio 2016 si leggeva che il tribunale di Palermo ha respinto la mozione degli ambientalisti e dato ragione al Ministero della Difesa e che quindi il MUOS di Niscemi potrà tornare ad operare alla massima potenza (fino ad'ora era attivo ad una potenza limitata).

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Da un articolo datato Maggio 2016 si leggeva che il tribunale di Palermo ha respinto la mozione degli ambientalisti e dato ragione al Ministero della Difesa e che quindi il MUOS di Niscemi potrà tornare ad operare alla massima potenza (fino ad'ora era attivo ad una potenza limitata).

 

Non è corretto Alessandro, queste sono le notizie distribuite all'opinione pubblica, spesso incomplete e parziali.

 

Nei primi giorni di giugno 2016 il tribunale di Caltagirone ha negato il dissequesto degli impianti richiesto dall'Avvocatura di Stato dopo le sentenze del CGA (Consiglio di Giustizia Amministrativa), a cui sempre l'Avvocatura dello Stato (per conto del Ministero della Difesa), aveva fatto appello avverso al blocco amministrativo degli impianti disposto dal TAR; il Tribunale ha infatti decretato che le sentenze del CGA "non sono idonee a determinare l'automatica insussistenza del carattere abusivo delle opere".

 

Infatti sugli impianti di Niscemi, oltre che all'illecito amministrativo, pendono dei procedimenti penali per l'edificazione non autorizzata di strutture all'interno dell'area protetta: nel testo del Tribunale di Caltagirone si citano infatti le recenti vicende giudiziarie che hanno riguardato il sistema satellitare realizzato a Niscemi, all'interno della base della marina militare statunitense, a partire dalla sentenza del 25 gennaio con cui la Cassazione ha confermato la validità del sequestro del Tribunale di Caltanissetta, dove intorno a fine maggio 2016 è iniziato il processo penale circa il presunto abuso edilizio e i danni ambientali causati dalla realizzazione del sito all'interno della riserva naturale Sughereta.

 

Nel contempo, dopo le determinazioni del CGA, la questione è tornata in Parlamento, per un'interrogazione urgente nella quale i firmatari (senatori dell'Italia dei Valori e del gruppo misto), chiedono ai ministri della Difesa, della Salute e all'Ambiente «quali iniziative intendano intraprendere, al fine di fare chiarezza circa la reale pericolosità per la salute dei cittadini residenti nelle aree interessate».

 

Insomma, siamo lontani da una soluzione della vicenda, che è particolarmente perniciosa perchè si gioca a colpi di carta bollata con la salute delle persone che, indipendentemente da qualsiasi motivo, dovrebbe essere la prima cosa ad essere tutelata, specialmente se in presenza di un sia pur minimo dubbio di nocività degli impianti in questione.

 

E poi, questione spesso trascurata dai più, vi lascio immaginare chi stia pagando i costi di questa querelle... come diceva Pantalone: e io pago!

Modificato da sertore
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Da come descritto nell'articolo il MUOS non mi sembra poi troppo diverso da altri sistemi di comunicazione satellitare in banda UHF (e non solo). Le antenne paraboliche sono direttive e la zona di pericolosità fuori dal fascio (che è puntato verso il satellite) è limitata a pochi metri intorno all'antenna. Faccio notare che stazioni di terra per sistemi satellitari in Italia ce ne sono più di una compresa quella che gestisce i nostri satelliti per comunicazioni militari che operano anche nella stessa banda.

Personalmente ritengo che questa vicenda sia stata fortemente strumentalizzata dalla politica locale anche se, probabilmente, la realizzazione del sito è stata fatta con un po' troppa superficialità dato che, come specificato da Sertore, il complesso è stato sequestrato per abusivismo e danno ambientale. O forse è anche un po' colpa della nostra inestricabile e indecifrabile burocrazia in tema di concessioni di autorizzazioni?

Aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso per capirci qualcosa.

Ciao,

C.

Modificato da chimera
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