Incrociatore Giovanni Delle Bande Nere

[Zailan]

Caro Secondo,

 

Piu' che altro questo modello e' l'esempio delle occasioni mancate. le piastre che contengono gli oblo' lungo le fiancate avrebbero dovuto essere sovrapposte e bucate, in modo da riprodurre le lamiere della nave vera e nascondere le giunture dello scafo... purtroppo avevo modificato la lunghezza della prua e le dimensioni delle piastre che avevo stampato non tornavano (ho realizzato circa 7 fogli diversi per la prua, fino a quando sono riuscito ad ottenerla in un solo pezzo anziche' i 5 del modello originale, solo che alla fine non ricordavo piu' quale avevo utilizzato!). Quanto al filo da pesca vedro', il filo da cucito, oltre ad essere gia' corolato, al vantaggio di incollarsi facilmente, quanto ai pelucchi, essi si notano piu' in foto che dal vero. Comunque, le uniche parto rimaste del modello originale sono quelle dello scafo inferiore (modificate pesantemente) e il ponte superiore (ridipinto), tutte le sovrastrutture (torri, tughe e ponte di comando) sono state riprogettate dai piani di F. Gay, le scialuppe vengono dalla Zara della Wak (escluse quelle da 10 metri che ho progettato, sbagliando, io). Ci vediamo per il Pegaso!

[Secondo Marchetti]

Consiglio la lenza di nylon soprattutto per questioni di uniformità di diametro e di omogeneità; se fosse solo per i pelucchi, anch'io uso il filo da cucire per certi cordami e lo passo prima nella cera, dunque basterebbe questo accorgimento. La colorazione della lenza non deve preoccupare, prima di usarla la passo sotto un pennarello indelebile nero (essendo trasparente, basta un passaggio perché il nero dato da una parte si vede anche dall'altra), e per l'incollaggio si usa la cianoacrilica, senza particolari problemi.

I corsi del fasciame sovrapposti possono diventare una peggioria, lo puoi vedere sul Jaguar, perché se non sono stampati su carta sottilissima diventano esageratamente fuori scala, dunque per quello va bene così com'è. Già che maneggi i files, però, farei tutti gli oblò e le altre aperture vetrate in nero...

[Zailan]

Ehm,

 

Già fatto... Secondo... Non mi piaceva il risultato. Come ti ho già detto in origine gli oblò dovevano essere bucati, con la cornice in rame interna, ma quando mi sono incasinato con le lunghezze della prora (avevo stampato piu' pezzi e poi incollato quello che si adattava meglio) ho lasciato cadere il tutto. Noterai infatti che tutte le altre aperture del modello sono aperte. Quanto poi agli spessori delle piastre, dalle foto ravvicinate queste apparivano abbastanza sporgenti, ed ero pronto a ristamparle in 80 gr se la carta da 160 fosse stata eccessiva. le piastre che ho creato erano in due pezzi, contro i tre che formano la parte superiore della chiglia, di modo da nascondere le giunzioni della carta, quindi ogni pezzo era stato ottenuto unendo e tagliando due pezzi (prua+centro, centro+poppa). se non ci fosse stata la mimetizzazione sarebbe bastato accorciare o allungare il pezzo di conseguenza, ma con la mimetizzazione dovevo risalire al pezzo che avevo utilizzato nel montaggio, che sfortunattamente avevo sovrascritto con uno di lunghezza errata. mah! spero che mi sia servito di lezione, e che ora possa essere piu' organizzato col lavoro. Per buccare poi gli oblò servirebbe ad ogni modo un set Punch and Die, usare una pinza per buccare la pelle si rivela infatti troppo impreciso per questo tipo di lavoro.

Ad ogni modo, grazie per i consigli.

[Secondo Marchetti]

Allora passo forse in tempo per evitarti, per i prossimi progetti, un lavoro noioso e, in questo caso, controproducente: le cornici degli oblò. In tempo di guerra, le cornici in ottone venivano rigorosamente ricoperte con la pittura grigia circostante per non lasciare superfici riflettenti, dunque sarebbe poco utile farle in rame perché andrebbero comunque ridipinte.