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Marinai "d'acqua Dolce"


ArgoBlanco

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Ciao a tutti, volevo sapere se ci sono altri marinai "d'acqua dolce" come me...cioè coloro che navigano su fiumi e laghi...e che esperienze avete...

Io sono pilota motorista autorizzato, titolo che non uso per lavoro, ma per divertimento e per arrotondare, posseggo patente nautica entro le 12 miglia, inoltre so portare qualsiasi barca a remi, comprese quelle da voga alla veneta :s10:

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  • 2 weeks later...

temo che ci sia (a torto) un po di apprensione nel manifestarsi "marinai d'acqua dolce"!

 

da quando ho visto traspostare il mio Toti sul Po devo dire che la mia stima nei confronti di questi marinai è cresciuta a dismisura: forse non ci saranno moti ondosi pericolosi (a meno delle piene) ma la navigazione tra le secche sembra davvero impegnativa.

 

PS complimenti per la voga alla veneta!

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Leggo con ritardo (e, in quanto moderatore della sezione, non dovrei).

Allegro, non ti lascerò solo, quelli d'acqua dolce siamo almeno in due, anche se tu gli dai dentro di voga alla veneta e io vado di scotta e barra.

Sono nato con i piedi a mollo nell'acqua salata, e il sale ce l'ho ancora nelle ossa, ma a vent'anni ho cambiato città e parte d'Italia, e almeno sulla pelle il sale poco a poco s'é sciolto.

Navigo a vela sull'acqua dolce da quarant'anni: prima regatando e poi facendo regatare gli altri. Le botte peggiori le ho prese sui laghi, e l'unica volta che ho calcolato (con buona approssimazione, credo) quanti secondi mi restavano da vivere é stato dalle parti di Laveno.

Vorrei vedere tanti marinai d'acqua salata, abituati ad evoluzioni delle condizioni metereologiche che quasi sempre ti danno il tempo di metterti in sicurezza, fare i conti con un groppo che ti arriva in cinque minuti giù da una montagna e senza darti il tempo di recitare una giaculatoria.

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Vorrei vedere tanti marinai d'acqua salata, abituati ad evoluzioni delle condizioni metereologiche che quasi sempre ti danno il tempo di metterti in sicurezza, fare i conti con un groppo che ti arriva in cinque minuti giù da una montagna e senza darti il tempo di recitare una giaculatoria.

QUASI!!! :s03: :s03: :s03: :s03:

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QUASI!!! :s03: :s03: :s03: :s03:

 

 

Mica sono un Cap Horner. Per i miei cabotaggi, il "quasi" dovrebbe più o meno bastare.

Comunque dieci giorni fa, a Gaeta, ho beccato una sventolata con vento sino a 17 m/s. L'onda é arrivata a due metri e mezzo, ma ci ha messo più di un'ora per montare. Sul lago sarebbe stata meno della metà, ma ne sarebbero arrivate quaranta in dieci secondi scarsi.

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Gli amici mi definiscono "marinaia d'acqua dolce".

Lo fanno però in tono scherzoso per sottolineare che qui intorno ci sono solo montagne.

E' indifferente il fatto che si intenda che in Trentino Alto-Adige ci sono laghi e non c'è il mare. :s03:

 

Ho letto le vostre corrette considerazioni, e vi posso dire di essere la vera marinaia d'acqua dolce SOLO quando quel termine lo si intende al negativo. :s03: :s03:

Non ho resistito ad intervenire leggendo un titolo simile :s21: :s03:

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Sono stato in certe occasioni, anche molto propizie, marinaio d'acqua dolce. Noi del circuito dei campionati ci siamo sempre trovati concordi sul fatto che i laghi ci fanno più paura del mare :s07:

Come ha già ricordato Michele, il mare dà preavvisi, a meno che si sia in posti disgraziati tipo Patagonia o Follonica; il lago cambia umore in un attimo, spesso è racchiuso fra pittoresche montagne che impediscono la visuale tutt'attorno e che servono da trampolino per i temporali, così come da tubo di venturi per i più formidabili venti che si possano immaginare nella troposfera.

Io, ad esempio, odio il Benaco. Odio i suoi venti dai nomi e dal savoir faire barbarico, le sue rive scoscese, quella sorta di cannone ad aria compressa che è tutta la sua metà settentrionale, i suoi indelicati aliscafi che nella nebbia te li vedi sempre addosso... aggiungo solo che l'unica deriva che ho visto naufragata s'era fracassata su quelle rive (prima di approdare nel magazzino di mio padre, per una futura trasformazione in divano :s19: ) e che un'altra era quasi affondata, tenuta a galla solo dai palloni del doppiofondo, nel lago di Bracciano.

 

Quindi, tanto di cappello a tutti i marinai d'acqua dolce!

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Totiano grazie per i complimenti riguardo alla voga alla veneta...

Il Toti è rimasto nel porto fluviale della mia città, Cremona, per lungo tempo e io ho l'ho sempre ammirato, affascinato.

Per quanto riguarda la navigazione tra le secche, ne so qualcosa...ho fatto il libretto di pilota su una motonave di 26 metri sul fiume Adda, in periodo estivo...quindi un occhio al fiume ed uno all'ecoscandaglio... :s10:

 

Sul lago ho fatto solo un paio di regate con una veneta di 13 metri, 8 vogatori, e le onde me le ricordo eccome, sopratutto perchè ero poppiere e la barca a fondo piatto.

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